Per la maggior Gloria di Nostro Signore cerchiamo persone disponibili ad eventuali Traduzioni da altre lingue verso l'Italiano. per chi si rendesse disponibile puo' scrivere all'indirizzo Mail: cruccasgianluca@gmail.com
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

giovedì 15 giugno 2017

«In un batter d'occhio mi ritrovai in una regione bassa, nera e fetida, piena di muggiti di tori, di urli di leoni, di fischi di serpenti"...

L'inferno visto e raccontato da Santa Veronica Giuliani

«Parvemi che il Signore mi facesse vedere un luogo oscurissimo; ma dava incendio come fosse stata una gran fornace. Erano fiamme e fuoco, ma non si vedeva luce; sentivo stridi e rumori, ma non si vedeva niente; usciva un fetore e fumo orrendo, ma non vi è, in questa vita, cosa da poter paragonare. In questo punto, Iddio mi dà una comunicazione sopra l'ingratitudine delle creature, e quanto gli dispiaccia questo peccato. E qui mi si dimostrò tutto appassionato, flagellato, coronato di spine, con viva, pesante croce in spalla. Così mi disse: "Mira e guarda bene questo luogo che non avrà mai fine. Vi sta, per tormento, la mia giustizia ed il rigoroso mio sdegno". In questo mentre, mi parve di sentire un gran rumore. Comparvero tanti demoni: tutti, con catene, tenevano bestie legate di diverse specie.

Le dette bestie, in un subito, divennero creature (uomini), ma tanto spaventevoli e brutte, che mi davano più terrore che non erano gli stessi demoni. Io stavo tutta tremante, e mi volevo accostare dove stava il Signore. Ma, contuttoché vi fosse poco spazio, non potei mai avvicinarmi più. Il Signore grondava sangue, e sotto quel grave peso stava. O Dio! Io avrei voluto raccogliere il Sangue, e pigliare quella Croce, e con grand'ansia desideravo il significato di tutto. In un istante, quelle creature divennero, di nuovo, in figura di bestie, e poi, tutte furono precipitate in quel luogo oscurissimo, e maledicevano Iddio e i Santi. Qui mi si aggiunge un rapimento, e mi parve che il Signore mi facesse capire, che quel luogo era l'inferno, e quelle anime erano morte, e, per il peccato, erano divenute come bestie, e che, fra esse, vi erano anche dei religiosi [...]. Mi pareva di essere trasportata in un luogo deserto, oscuro e solitario, ove non sentivo altro che urli, stridi, fischi di serpenti, rumori di catene, di ruote, di ferri, botti così grandi, che, ad ogni colpo, pensavo sprofondasse tutto il mondo. E io non aveva sussidi ove rivolgermi; non potevo parlare; non potevo invitare il Signore. Mi pareva che fosse luogo di castigo e di sdegno di Dio verso di me, per le tante offese fatte a Sua Divina Maestà. E avevo davanti di me tutti i miei peccati [...]. Sentivo un incendio di fuoco, ma non vedevo fiamme; altro che colpi sopra di me; ma non vedevo nessuno. In un subito, sentivo come una fiamma di fuoco che si avvicinava a me, e sentivo percuotermi; ma niente vedevo. Oh! Che pena! Che tormento! Descriverlo non posso; e anche il sol ricordarmi di ciò, mi fà tremare. Alla fine, fra tante tenebre, mi parve di vedere un piccolo lume come per aria. A poco a poco, si dilatò tanto. Mi sembrava che mi sollevasse da tali pene; ma non vedevo altro». Un'altra visione dell'inferno è del 17 gennaio 1716. La Santa racconta che in detto giorno fu trasportata da alcuni angeli nell'inferno: «In un batter d'occhio mi ritrovai in una regione bassa, nera e fetida, piena di muggiti di tori, di urli di leoni, di fischi di serpenti [...]. Una grande montagna si alzava a picco davanti a me ed era tutta coperta di aspidi e basilischi legati assieme [...]. La montagna viva era un clamore di maledizioni orribili. Essa era l'inferno superiore, cioè l'inferno benigno. Infatti, la montagna si spalancò e nei suoi fianchi aperti vidi una moltitudine di anime e demoni intrecciati con catene di fuoco. I demoni, estremamente furiosi, molestavano le anime le quali urlavano disperate. A questa montagna seguivano altre montagne più orride, le cui viscere erano teatro di atroci e indescrivibili supplizi.

martedì 6 giugno 2017

Non ci si può scordare di tutto ciò...

È visione generale consolidata e di buon senso che se tutta la Chiesa accetta l’elezione di un papa senza fiatare, senza sollevare sospetti sul conclave elettore, l’elezione è da ritenersi valida. Ma non è nessun dogma.
Infatti, la Bolla «Cum ex apostolatus», di Papa Paolo IV, definisce che non vale questo generale riconoscimento se si scopre che il «papa eletto» era deviato dalla fede prima di tale elezione. Allora il conclave che lo ha eletto, anche se avesse avuto l’unanimità dei cardinali, va ritenuto nullo, non avvenuto, con la conseguente nullità dell’eletto alla carica. Si trattava, perciò, di un chierico deviato occulto, che riuscì ad ingannare i cardinali sulle sue condizione di uomo fedele e lucido, non deviato da eresie (come il modernismo, né da sette massoniche).
Tale tipo di «papa» poteva e può ingannare i cardinali e la moltitudine per qualsiasi durata di tempo, ma non il Signore, da Chi proviene immediatamente l’autorità pontificale, mai da loro avuta. Basta considerare la loro opera di continua e crescente demolizione della Chiesa.
È appena uscito a Roma un libro che tratta dei «papi» eletti in questo modo. Un libro «sui generis» perché è una raccolta di scritti contrari alla certezza generale della legittimità dei «papi conciliari»: «La Chiesa Tradita – scempio della Fede Latina, di Michele Arcangelo, pubblicato da BastogiLibri (Esoterica-massonica). In esso sono riprodotte pagine di altri libri, come sia del noto «Nichitaroncalli – Controvita di un papa», di Franco Bellegrandi.
Poiché il tema del nuovo libro è il grande tradimento alla Chiesa, che si perpetua nell’apatia generale, ne parliamo qui, ritornando sulla spaventosa realtà dello scempio per corrompere la fede, in atto in Vaticano dall’elezione di Roncalli a quella ancora più bislacca di Bergoglio.pio per corrompere la fede, in atto in Vaticano dall’elezione di Roncalli a quella ancora più stramba di Bergoglio.