Per la maggior Gloria di Nostro Signore cerchiamo persone disponibili ad eventuali Traduzioni da altre lingue verso l'Italiano. per chi si rendesse disponibile puo' scrivere all'indirizzo Mail: cruccasgianluca@gmail.com
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venerdì 29 giugno 2012

IL BLOG "NON POSSUMUS" SCRIVE A MONS. WILLIAMSON...

 


A Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Richard Nelson Williamson

Carissimo Padre,
Le scriviamo per manifestarLe il nostro profondo rammarico per la Sua ingiusta esclusione dal prossimo Capitolo Generale della Fraternità San Pio X, ad opera del Superiore Generale Mons. Bernard Fellay. 
La Sua presenza nel Capitolo sarebbe stata di grande conforto e sicurezza per tutti i fedeli della santa Tradizione Cattolica, i quali amano sopra ogni cosa la fedeltà a Nostro Signore Gesù Cristo (e alla sua santa Dottrina, professata da tutti i Pontefici romani fino a Papa Pio XII) ed amando Lui rifiutano ogni compromesso con la falsa fede professata dalla Roma attuale, oltre che ogni tornaconto umano che possa scaturire da un qualsiasi accordo con la Gerarchia modernista romana.

 La Sua voce era sinceramente attesa, in un momento storico tanto importante, e la Sua lucida lettura della realtà, che ritroviamo sempre nei suoi Commenti Eleison, insieme al Suo chiarissimo insegnamento integralmente cattolico, avrebbero dato un apporto fondamentale all'analisi dell'attuale situazione della Chiesa tutta, come anche della Fraternità. Chi l'ha estromessa questo lo sa molto bene.

 Siamo umanamente addolorati nel prendere atto della esplicita opera di vera persecuzione che da anni si sta attuando nei Suoi confronti, da parte di un'autorità che ogni giorno di più perde le proprie sembianze per vestire i panni dell'autoritarismo più spinto.
Contemporaneamente però, sotto l'aspetto spirituale, siamo profondamente edificati dalla Sua limpida testimonianza di amore a Cristo e alla Verità Rivelata, che Lei Eccellenza non cessa di confessare anche a costo di dure repressioni e danni imposti alla Sua persona e alla Sua dignità episcopale, sacerdotale ed umana

 Questo, Eccellenza, è per i Suoi figli un insegnamento ben più grande e luminoso di mille omelie, e di altrettante conferenze autorizzate, e più prezioso di qualsiasi pubblico esercizio di Ministero pur legittimo, o regolarizzato da una incardinazione canonica. Questo Suo sacrificio per amore della Verità, nutre le radici delle anime, parlando loro dell'unico Olocausto che è nella Croce salvifica di Cristo Redentore, e scende nel cuore dell'insegnamento cattolico, dove si trova la potenza redentiva dell'offerta di sé, se unita all'infinito valore delle sofferenze del Salvatore. Cosicchè chi sta cercando di impedire le sue parole ed i suoi offici le sta invece permettendo la più grande opera di Confessione e di Insegnamento della vera Fede Cattolica Apostolica Romana, che ci sia oggi in circolazione. Per questo non possiamo che proclamare per Lei quel mirabile passo delle Beatitudini in cui il Nostro amatissimo Signore Gesù attesta:

 "Beati voi, quando vi insulteranno, vi perseguiretanno, e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi, per causa Mia. Rallegratevi ed esultate, perchè grande è la vostra ricompensa nei Cieli! Così infatti hanno perseguitato i Profeti prima di voi."  (Mt 5, 11-12)

 Sempreattenti alla Sua predicazione, e sempre seguendo il Suo esempio di vita, Le manifestiamo la nostra sincera stima, La preghiamo di continuare la Sua degnissima battaglia per la Fede a gloria di Dio e a beneficio della Santa Madre Chiesa, e Le assicuriamo indegnamente le nostre umili preghiere, affinchè la Grazia Divina scenda sempre copiosa nella Sua anima puramente sacerdotale, La confermi nei doni di Spirito Santo che Le ha concesso, e da Lei si irradi nuovamente sul piccolo gregge del Signore.

Per intercessione di San Pio X Papa, e di Mons. Lefebvre, che Dio La benedica!

                                              27 Giugno 2012 
I Suoi figli in Christo+ 

Gianluca Cruccas    cruccasgianluca@gmail.com
Anna Rita Onofri    annarita.2009@gmail.com


(Chi desidera associarsi alla nostra lettera, che abbiamo già spedito a Monsignore all'indirizzo elettronico  info@dinoscopus.org, può incollarla nella propria e-mail, mettendo come "oggetto" il titolo dell'articolo, ed aggiungendo sotto alle nostre firme anche la propria, oppure il proprio account di posta elettronica.)
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 Tanto per non smentirsi il Pontefice, incontrando i rappresentati, eretici e scismatici Ortodossi, ribadisce che il corsco dell'ecumenismo massonico conciliare debba continuare in maniera irrevocabile, ma daltronde quando si legge ciò che scriveva Ratzinger dei tradizionalisti, quando era Cardinale, non ci si può stupire che promuova il falso ecumenismo massonico conciliare in maniera pertinace, sembra che il solo Fellay con la sua ciurma di tiepidi non se ne accorga:
http://www.sharonandadam.com/wp-content/uploads/2008/11/ratzinger_beer.jpg"Il Card. Ratzinger  nel suo libro del 1986, Principles of Catholic Theology, un libro che non bisognerebbe usere mai per insegnare la fede cattolica.
 A pag. 202, il Card. Ratzinger dice: “Il cattolico non deve insistere sulla dissoluzione della confessione protestante e sulla demolizione delle altre chiese, ma auspicare piuttosto che esse si rafforzino nelle rispettive confessioni e nelle loro realtà ecclesiali”. 
 Dei cattolici tradizionali che si oppongono al Vaticano II, il Card. Ratzinger, a pag. 389, dice: “Fu il Concilio una strada sbagliata che oggi dobbiamo ritracciare se vogliamo salvare la Chiesa? Le voci di coloro che lo affermano stanno diventando sempre più forti e i loro seguaci sempre più numerosi. Tra i fenomeni più evidenti degli ultimi anni dobbiamo annoverare il crescente numero di gruppi integralisti che cercano soddisfazione per il loro desiderio di pietà, del senso del mistero. Dobbiamo guardarci dal minimizzare questi movimenti. Essi rappresentano indubbiamente un fanatismo settario che è l’antitesi della cattolicità. Non ci opporremo mai abbastanza a costoro".
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 Intanto ho deciso di inserire il nuovo intervento di Monsignor Williamson nell'articolo della lettera aperta spedita a Lui, per testimoniare che il Monsignore non appare per niente scosso al punto di non farci sentire più il Suo insegnamento perfettamente cattolico, (al contrario di chi vuole un accordo, anzichè confutarli per salvare il gregge dai lupi, con gli assassini della fede modernisti Vaticani ). Ne abbiamo la certezza, chi ha la vera fede Cattolica, anche se gli dovesse passar sopra un treno, non perde il suo ardore che prende linfa dal Sacratissimo Cuore di Gesù....



Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X

  30 giugno 2012
Due errori...

Che la Fraternità San Pio X sopravviva o meno alle sue difficili prove odierne, i liberali continueranno a premere con falsi argomenti per convincerla a commettere suicidio. Vediamo due di questi argomenti.

giovedì 28 giugno 2012

Monsignor Williamson: "Quali interessi stiamo perseguendo? Stiamo cercando di piacere ai Romani o di piacere a Dio? Se io piacessi ai Romani, non sarei più servitore di Cristo!"

Preghiera fraterna del
“Sodalitium Pianum”

Gesù Cristo Nostro Signore e Redentore,  Ti supplichiamo per il trionfo della tua santa Causa contro i suoi nemici e falsi amici, Tu voglia raggruppare i suoi fedeli, combattenti la buona lotta dispersi per il mondo, affinché si conoscano e si accordino nell'animo e nell'opera. Degnati di fornire loro i mezzi materiali e morali, necessari e opportuni a tale scopo.  Ti preghiamo altresì che, secondo la tua divina promessa, Tu sia sempre in mezzo a loro, benedicendoli e soccorrendoli in vita ed in morte.
E così sia.

(Mons. Umberto Benigni)
 

Come è noto, nella giornata di ieri il sito: Actualité Traditionaliste - TradiNews, ha pubblicato una lettera confidenziale della segreteria generale della Fraternità ai Vescovi e Superiori di essa, in essa si evince in maniera evidente il comportamento terribilmente disonesto da parte della Gerarchia modernista, e assassina della fede, nella procedura per la "firma" di Monsignor Fellay al cosidetto "Preambolo dottrinale". Per questo fatto solo un commento: QUESTA VICENDA DIMOSTRA LA TOTALE MALAFEDE DI CHI HA GESTITO TUTTA LA TRATTATIVA, DA PARTE DI ROMA. Non c'è in essi, nella Gerarchia modernista, nessuna intenzione di tornare alla vera Tradizione della Chiesa, anzi sono pertinaci nelle loro posizioni, quindi manifestamente eretici. In tutta questa vicenda sembra che solo Fellay, con il suo seguito di tiepidi, non si siano accorti della malafede di coloro che hanno gestito questi colloqui, che sono identificabili con la Gerarchia Modernista Vaticana".

La seconda considerazione si impone per il trattamento scandaloso nei confronti di Monsignor Williamson, privato del suo diritto/ufficio di partecipante al Capitolo Generale della FSSPX. Fellay non ha nessuna intenzione di far sentire l'autorevole voce di Monsignor Williamson nel Capitolo, quindi l'ha messo da parte appellandosi al (Nuovo!) Diritto Canonico, anche se non si sa se costui, Vescovo non incardinato, lo possa applicare. Forse ha avuto paura di dover rendere conto del cosidetto "caso Krah", e comunque sia è evidente l'intenzione di zittirlo.

Terza considerazione: le mancate consacrazioni degli appartenenti ai Religiosi Domenicani di Avrillé e ai Cappuccini di Morgon, previste per il prossimo 29 Giugno ad Ecône, ci è giunta la notizia certissima che queste ordinazioni sono state rimandate perchè queste persone sono contrarie all'accordo con i modernisti romani, quindi Fellay sta zittendo chiunque non segua la sua linea accordista con gli scellerati Vaticani modernisti. E' evidente che questo Superiore non segua la linea del Fondatore della Fraternità, ma che ormai segua la linea terrificante di chi sta distruggendo la fede cattolica in milioni di anime. Quindi si spera che durante il Capitolo vengano rinfacciate a Fellay tutte queste azioni che stanno per portare la Fraternità nelle mani dei delinquenti modernisti Vaticani.  
Subito sotto, dopo le nostre considerazioni,  mettiamo la lettera Confidenziale della Segreteria della Fraternità, con la sua traduzione completa, fatta dal benemerito sito di Unavox: 
 
Lettera della Segreteria generale
della Fraternità Sacerdotale San Pio X

ai Vescovi e ai Superiori della Fraternità

scarica la lettera in formato pdf (in francese)

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Eccellenze, Signori Superiori,

come sapete il nostro Superiore generale aveva risposto alla lettera del Card. Levada del 16 marzo, che tentava di imporre il Preambolo dottrinale del 14 settembre 2011. Con questo documento, datato 15 aprile, egli voleva uscire dal ginepraio creato da questo Preambolo. Secondo diverse voci concordanti, il nuovo testo sembrava soddisfare il Sommo Pontefice.

Il 13 giugno 2012, il Card. Levada ha riconsegnato al nostro Superiore generale il suo testo dello scorso aprile, ma emendato in modo tale che, in sostanza, vengono riprese le proposizioni del settembre 2011. Mons. Fellay gli ha subito fatto sapere che non poteva firmare questo nuovo documento, chiaramente inaccettabile. Il prossimo Capitolo permetterà di fare il punto sull’insieme del dossier.

Peraltro, informo tutti i membri del Capitolo che, in virtù del Canone 2331 ¶ 1 e 2 (n.c. 1373), il Superiore generale ha privato dell’ufficio di capitolante Mons. Williamson, per le sue prese di posizione che chiamano alla ribellione e per la sua disobbedienza continuamente ripetuta. Gli ha anche vietato di recarsi ad Ecône per le ordinazioni.

Infine, Mons. Fellay ha deciso di differire le ordinazioni dei religiosi Domenicani di Avrillé e Cappuccini di Morgon, previste per il prossimo 29 giugno a Ecône. Questo procrastinare le ordinazioni gli è stato semplicemente dettato dalla preoccupazione di assicurarsi della lealtà di queste comunità, prima d’imporre le mani sui loro candidati (cfr. I Tim. 5, 22).

Vi prego di credere, Eccellenze, Signori Superiori, alla mia rispettosa e fedele devozione sacerdotale.

Abbé Christian Thouvenot

Note.
Il Can. 1373 del "Nuovo codice del diritto Canonico che ha soppiantato l'antico del 1917"che Fellay ha utilizzato per zittire Monsignor Williamson, dice: " Chi pubblicamente suscita rivalità e odi da parte dei sudditi contro la Sede Apostolica o l'Ordinario per un atto di potestà o di ministero ecclesiastico, o eccita i sudditi alla disobbedienza nei loro confronti, sia punito con l'interdetto o altre giuste pene".

Invece l'articolo 2331, citato nella lettera confidenziale, del Codice del Diritto Canonico del 1917, che non è più in vigore dice: "Can 2331 §1. Qui Romano Pontifici vel proprio Ordinario aliqilid legitime praecipienti vel prohibenti pertinaciter non obtemperant, congruis poenis, censuris non exclusis, pro gravitate culpae puniantur.
§2. Conspirantes vero contra auctoritatem Romani Pontificis eiusve Legati vel proprii Ordinarii aut contra eorum legitima mandata, itemque subditos ad inobedientiam erga ipsos provocantes, censuris aliisve poenis coerceantur; et dignitatibus, beneficiis aliisve muneribus, si sint clerici; voce activa et passiva atque officio, si religiosi, priventur".

Sia dal codice Antico che dal codice Nuovo si evince che Fellay non si può arrogare  il diritto di punire Monsignor Wiliamson rifacendosi ai due codici, in quanto egli, Fellay, non è un Vescovo incardinato, quindi non è ordinario di nessu luogo con legittimo mandato. Pertanto la sua disposizione disciplinare verso Wiliamson è totalmente arbitraria, si per quanto concerne la legge della Chiesa e sia moralmente. Infine aggiungiamo che un Vescovo non pùò punire un altro Vescovo, ma lo può fare solo il Romano Pontefice.
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L'applicazione di questo testo alle parole e alle posizioni di Mons. Williamson è fortemente impropria:  dire che Williamson istighi i fedeli tradizionali a provare odio e rivalità verso la Sede Apostolica è quanto di più iniquamente infamante si possa immaginare: egli nei suoi scritti semplicemente e pacatamente evidenzia l'attuale stato di profonda crisi in cui la Chiesa e gli ultimi pontificati successivi al Concilio Vaticano II versano da mezzo secolo. Dire poi che egli faccia una simile cosa verso "l'Ordinario", ammesso che il Superiore Mons. Fellay possa considerarsi un "Ordinario" - di quale diocesi non si sa -  è cosa ingenua e ridicola:" Il giudizio in prima istanza spetta all’ordinario del luogo (normalmente il vescovo diocesano: can. 1572, can. 1419 n.c.). Quello in seconda istanza spetta normalmente al metropolita (can. 1594; can. 1438 n.c.) del quale il vescovo è suffraganeo. Il giudizio in terza e ultima istanza spetta al Papa (can. 1597; can. 1442 n.c.): “il Romano Pontefice è giudice supremo in tutto l’orbe cattolico, e giudica o personalmente o tramite i tribunali ordinari della Sede Apostolica oppure per mezzo di giudici da lui delegati". Inoltre fa spece il fatto che Fellay si rifaccia al "Nuovo Codice di Diritto Canonico", per infliggere una pena che non avrebbe il diritto di infliggere, il quale altro non è che il conciliabolo eretico messo in codice. Williamson predica una dottrina cattolica talmente integra e limpida nella sua chiarezza, che chiunque se ne discosti per dichiarazioni ed atteggiamenti, inevitabilmente appare come soggetto lontano dalla fedeltà al cattolicesimo integrale. Ma quali rivalità e quali odi? Queste sono cose che le autorità si attirano da sole, quando le loro opere sono palesemente poco limpide agli icchi dei fedeli, i quali non sono stupidi. Non risulta poi che un accordo pratico con la Roma Modernista possa essere considerato un "atto di potestà",  né un "ministero ecclesiastico".
Quanto poi all'esortazione di Williamson di "non ascoltare" e di "buttare fuori" chi volesse insinuare che il Concilio non sia poi tanto male, o che Lefebvre avrebbe fatto volentieri conbutta con i modernisti, pare semplicemente un concetto talmente cattolico e così scontato nella sua correttezza dottrinale, che chiunque se ne risenta dimostra solo di avere una ENORME, INNEGABILE, CODA DI PAGLIA, RIVELATRICE DELLE REALI INTENZIONI DI COMPROMETTERE LA FEDE CATTOLICA CON I DEMOLITORI DELLA STESSA!

Questa vicenda è oramai diventata ridicola in tutto il suo insieme, quindi come abbiamo richiesto ieri, non rimane altro che pregare, ma nel frattempo rileggiamoci le fenomenali parole di un Vescovo "fervido", a cui noi di questo Blog diamo tutta la nostra solidarietà...

Disse  S.E. Mons. Castro Mayer in una intervista rilasciata al Jornal da Tarde affermava:
“La Chiesa che aderisce formalmente e totalmente al Vaticano II con le sue eresie non è, né potrebbe essere, la Chiesa di Gesù Cristo. Per appartenere alla Chiesa Cattolica, alla Chiesa di Gesù Cristo, è necessario avere la Fede, cioè, non mettere in dubbio o negare alcun articolo della Rivelazione. Orbene, la Chiesa del Vaticano II accetta dottrine che sono eretiche, come abbiamo visto” (The Roman Catholic, agosto 1985).
Ebbene Monsignor Fellay punisce illecitamente Monsignor Wiliamson perchè si oppone alla deriva Romana al modernismo. Ci chiediamo, ma non doveva fare anche Lui come Wiliamson? Monsignor Lefevre non l'aveva fatto Vescovo proprio per questo?

martedì 26 giugno 2012

Monsignor Lefebvre: "Oggi, in questa giornata, si compie l’operazione sopravvivenza, e se io avessi concluso quella operazione con Roma, proseguendo negli accordi che avevamo firmato e proseguendo con la messa in pratica di questi accordi, avrei compiuto l’operazione suicidio..." L'operazione sopravvivenza non è conclusa, quindi rivolgiamoci alla Madonna Santa affinchè protegga la Fraternità dalle grinfie dei modernisti...

O Maria, Vergine Immacolata, Tu che tutto puoi per Grazie, guarda la Chiesa di Tuo Figlio Gesù: proteggila da ogni insidia e dalle nefaste eresie e dalle errate letture dei Santi Vangeli che sventurati esegeti hanno seminato e Ministri di Dio -speriamo in buona fede- diffondono! Spazza via, o Vergine Santa, questo pensiero non cattolico che si è introdotto nel Tempio Santo di Dio. Vergine Santa, proteggi la Chiesa di cui sei Madre. Amen! 

...Ed ora chiediamoci: che cosa significa ristabilire l'unità di tutti i cristiani? Sappiamo tutti che esistono numerosi modelli di unità e voi sapete anche che la Chiesa cattolica si prefigge il raggiungimento della piena unità visibile dei discepoli di Gesù Cristo secondo la definizione che ne ha dato il Concilio Ecumenico Vaticano II in vari suoi documenti (cfr Lumen gentium, nn. 8;13; Unitatis redintegratio, nn. 2; 4 ecc.). Tale unità, secondo la nostra convinzione, sussiste, sì, nella Chiesa cattolica senza possibilità di essere perduta (cfr Unitatis redintegratio, n. 4); la Chiesa infatti non è scomparsa totalmente dal mondo. D'altra parte questa unità non significa quello che si potrebbe chiamare ecumenismo del ritorno: rinnegare cioè e rifiutare la propria storia di fede. Assolutamente no! Non significa uniformità in tutte le espressioni della teologia e della spiritualità, nelle forme liturgiche e nella disciplina. Unità nella molteplicità e molteplicità nell'unità: nell'Omelia per la solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, lo scorso 29 giugno, ho rilevato che piena unità e vera cattolicità nel senso originario della parola vanno insieme. Condizione necessaria perché questa coesistenza si realizzi è che l'impegno per l'unità si purifichi e si rinnovi continuamente, cresca e maturi....
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 Rivarol: Ma certuni pensano che Benedetto XVI, cheviene dalla Baviera cattolica e che, com’essi credono, è«di una profonda pietà fin dalla giovinezza», ispirifiducia. Lei, cosa risponde?


Mons. Tissier: È vero che questo Papa è molto comprensivo. È un uomo amabile, gentile, riflessivo, un uomo semplice ma di un’autorità naturale, un uomo di decisione che ha risolto parecchi problemi nella Chiesa con la sua energia personale. Per esempio, problemi di moralità in questo o quell’istituto sacerdotale. Ma è imbevuto del Concilio. Quando dice che la soluzione del problema della FSSPX è uno degli impegni principali del suo pontificato, egli non vede dove sta il vero problema. Si pone male. Lo vede nel nostro cosiddetto scisma. Ora, il problema non è quello della FSSPX, ma quello di Roma, della Roma neomodernista che non è più la Roma eterna, che non è più la maestra di saggezza e di verità, ma è diventata fonte di errore a partire dal Concilio Vaticano II e ancora oggi lo è. Quindi, la soluzione della crisi potrà venire solo da Roma. Dopo Benedetto XVI.
 Rivarol: Ma certuni nella Fraternità San Pio X pensano che questo sarebbe quantomeno una buona cosa. Non si sente in imbarazzo per questa situazione “irregolare”?


Mons. Tissier: L’irregolarità non è la nostra. È quella di Roma. Una Roma modernista. Una Roma liberale che ha rinunciato a Cristo Re. Una Roma che è già stata condannata da tutti i papi fino alla vigila del Concilio. D’altra parte, l’esperienza degli istituti sacerdotali che si sono ricollegati alla Roma attuale, dice che a tutti, gli uni dopo gli altri, compresi Campos e il Buon Pastore, è stato intimato di accettare il Concilio Vaticano II. E si sa che fine ha fatto Mons. Rifan, di Campos, che adesso non ammette più obiezioni alla celebrazione della nuova Messa e che ha proibito ai suoi sacerdoti di criticare il Concilio!
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SE SI VUOLE SALVARE CIO' CHE RIMANE DELLA TRADIZIONE AUTENTICAMENTE CATTOLICA, NON CI SI PUO' METTERE NELLE MANI DI CHI PROMUOVE TALI AZIONI CONTRO LA CHIESA DI NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO...

Riceviamo e trasmettiamo la richiesta fattaci dal sito MonarchiaCattolica di promuovere una Novena, dal 1 al 9 Luglio 2012, alla Madonna della Medaglia Miracolosa, affinchè chi dirige la Fraternità San Pio X non consegni nelle mani di chi stà distruggendo la Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo l'opera di Monsignor Lefebvre. Tanto ci sarebbe da dire sulle ultime indiscrezioni sul cosidetto preambolo degli assassini della fede che Monsignor Fellay avrebbe ricevuto e che vorrebbe firmare, per far entrare la fraternità sotto le mani di questi impostori che deturpano la Chiesa da 50 anni a questa parte. Come seconda intenzione di preghiera si potrebbe chiedere alla Madonna di convertire i modernisti che hanno occupato il Vaticano dal Conciliabolo in poi...

 

Omelia 
di S. Ecc. Mons. Marcel Lefebvre
Fondatore della Fraternità San Pio X
nella Santa Messa per la consacrazione dei
quattro nuovi vescovi della Fraternità
...Lungi da me l’erigermi a papa. Io sono solo un vescovo della Chiesa cattolica che continua a trasmettere, a trasmettere la dottrina. Tradidi quod et accepi. È questo che io penso e che auspico si metta sulla mia tomba, e certo non ci vorrà molto tempo perché sulla mia tomba si metta Tradidi quod et accepi – come dice San Paolo «Vi ho trasmesso ciò che ho ricevuto», molto semplicemente. Io sono il fattorino che porta una lettera. Non sono io che ho fatto questa lettera, questo messaggio, questa parola di Dio, è Dio stesso, è Nostro Signore Gesù Cristo stesso, e noi vi abbiamo trasmesso, per l’intermediazione di questi cari sacerdoti qui presenti e per mezzo di tutti coloro che, anch’essi, hanno creduto di dover resistere a quest’onda d’apostasia nella Chiesa, conservando la Fede di sempre e trasmettendola ai fedeli. Noi siamo solo dei portatori di questa novella, di questo Vangelo che Nostro Signore Gesù Cristo ci ha donato e dei mezzi per santificarci: la Santa Messa, la vera Santa Messa, i veri sacramenti, che danno veramente la vita spirituale.
Mi sembra di sentire la voce di tutti quei papi a partire da Gregorio XVI, Pio IX, Leone XIII, San Pio X, Benedetto XV, Pio XI, Pio XII, che dicono:
«Di grazia, di grazia, che state facendo dei nostri insegnamenti? della nostra predicazione? della Fede cattolica? la state abbandonando? la state lasciando sparire da questa terra? Di grazia, di grazia, continuate a conservare questo tesoro che vi abbiamo dato. Non abbandonate i fedeli! Non abbandonate la Chiesa! Continuate la Chiesa! Poiché, a partire dal concilio, ciò che noi abbiamo condannato ecco che le autorità romane l’adottano e lo professano, com’è possibile? Noi abbiamo condannato il liberalismo, noi abbiamo condannato il comunismo, il socialismo, il modernismo, il sillogismo, tutti questi errori che noi abbiamo condannato ecco che oggi sono professati, adottati, sostenuti dalle autorità della Chiesa: è possibile? Se voi non fate qualcosa per continuare questa Tradizione della Chiesa che vi abbiamo data, tutto sparirà. La Chiesa sparirà, le anime saranno perdute».

Noi ci troviamo di fronte ad uno stato di necessità. Abbiamo fatto di tutto per provare che Roma comprendesse che bisognava ritornare a quest’attitudine del venerato Pio XII e di tutti i suoi predecessori.

domenica 24 giugno 2012

Spiegazione della Santa Messa di Dom Prosper Guéranger O.S.B Abate di Solesmes (1805-1875)...

 
Il vescovo di Mans, mons. Jacques Faivre, il 21 dicembre 2005 ha aperto il processo diocesano di beatificazione del servo di Dio dom Prosper Guéranger, abate di Solesmes (1805/1875). Ne ha dato notizia un articolo di padre Jacques-Marie Guilmard sulla rivista "France Catholique" (n. 3008, 20 janvier 2006, www.france-catholique.fr).
Dom Guéranger fu il restauratore dell'ordine benedettino in Francia, vi fece ritornare la messa romana in luogo delle liturgie gallicane, fu un grande liturgista, autore del celebre Année liturgique, scrisse di dottrina e storia ecclesiastica e fu un acceso polemista in difesa del Papato romano. Abbiamo già parlato, su questo sito, della sua importanza estrema, specie in questo periodo di crisi liturgica, anche e soprattutto come guida e ispiratore di coloro che difendono e promuovono la liturgia tradizionale della Chiesa cattolica, latino-gregoriana, secondo il rito romano fissato dal Concilio di Trento (www.unavoce-ve.it/04-04-24.htm).
Questo sito contiene anche la traduzione italiana del suo capolavoro, destinato non solo agli specialisti, ma a tutti i cristiani, L'Anno liturgico (in corso di completamento).
L'apertura della causa di beatificazione è un evento che salutiamo con gioia unita alla speranza che presto potremo venerare dom Guéranger sugli altari.
Fides Catholica anno III n.1-2008
Spiegazione delle preghiere e delle cerimonie della Santa Messa secondo alcune note raccolte dalle conferenze di Dom Prosper Guéranger, Abate di Solesmes
* * *
Titolo originale: Explicatìon de la Sainte Messe, 1985. Ristampa dell'edizione del 1906 a cura dell'Association Saint-Jéróme ASBL, Avenue Van Volxem, 321, 1190 Bruxelles, Belgio. Traduzione a cura delle Suore Francescane dell'Immacolata.


INDICE
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
XI
XII
XIII
XI
X
XVI
XVII
XVIII
XIX
XX
XXI
XXII
XXIII
XXIV
XXV
XXVI
XXVII
XXVIII
XXIX
XXX
XXXI
XXXII
XXXIII
XXXIV
XXXV
XXXVI
XXXVII
XXXVIII
XXXIX
XL
XLI
XLII
IL SALMO "JUDICA"
CONFITEOR
PRIMA INCENSAZIONE
INTROITO
KYRIE
GLORIA IN EXCELSIS DEO
COLLETTA
EPISTOLA
GRADUALE
ALLELUIA - TRATTO
SEQUENZA
VANGELO
CREDO
OFFERTORIO
SECONDA INCENSAZIONE
LAVABO
SUSCIPE, SANCTA TRINITAS
ORATE, FRATRES
PREFAZIO
SANCTUS
CANONE DELLA MESSA - TE IGITUR
MEMENTO DEI VIVI
COMMUNICANTES
HANC IGITUR
QUAM OBLATIONEM
CONSACRAZIONE DELL'OSTIA
CONSACRAZIONE DEL VINO
UNDE ET MEMORES
SUPRA QUAE PROPITIO
SUPPLICES TE ROGAMUS
MEMENTO DEI DEFUNTI
NOBIS QUOQUE PECCATORIBUS
PER QUEM HAEC OMNIA
L'ORAZIONE DOMENICALE
LIBERA NOS QUAESUMUS
AGNUS DEI
ORAZIONE PRIMA DELLA COMUNIONE
COMUNIONE
POSTCOMMUNIO
ITE, MISSA EST
BENEDIZIONE
ULTIMO VANGELO
 

L'eresia antiliturgica e la riforma protestante del XVI secolo considerata nei suoi rapporti con la liturgia
di dom Prosper Guéranger

La liturgia è cosa troppo eccellente nella Chiesa per non essersi trovata esposta agli attacchi dell'eresia. Ma come le sette orientali, che pure avevano infranto il simbolo in tanti altri modi, non hanno combattuto direttamente, come nozione, l'autorità della Chiesa, così non si è neppure visto, in questa patria dei misteri, il razionalismo perseguitare per sistema le forme del culto. Divise tra di loro da violente discordie, le sette orientali hanno unito al cristianesimo o un panteismo mascherato, oppure il principio stesso del dualismo. Ma ciò di cui soprattutto hanno bisogno è credere ed essere cristiani: la loro liturgia è l'espressione completa della loro situazione.

sabato 23 giugno 2012

Cardinal Billot : «I peggiori nemici della Chiesa, i modernisti, che sono già pronti, come mostrano certe indicazioni, vogliono produrre la rivoluzione nella Chiesa, un nuovo 1789»... Purtroppo questo è stato fatto durante l'ultimo Concilio...


[Dagli scritti della Beata Maria Deluil-Martiny, l'eroica Fondatrice delle Figlie del Cuore di Gesù]
 
Di fronte alla Chiesa di Cristo si erge quasi svelata, resa ardita dalle sventure dei tempi, l'infernale chiesa di Satana, che per lungo tempo ha ordito le sue congiure nell'ombra e ha coperto col segreto più profondo i suoi abominevoli errori, i suoi ignobili misteri e i suoi odiosi disegni. Essa cerca pazzamente di annientare i diritti di Dio in questo mondo, di rovesciare la Chiesa e ogni base dell'ordine sociale cristiano; di esaltare la pretesa perfezione naturale dell'uomo e la sua indipendenza da Dio, la distruzione di ogni autorità, il dominio della materia, del disordine, dell'empietà; infine la negazione stessa di Dio: né Dio, né padrone! Ecco, care Sorelle, il riassunto delle dottrine di questa scuola infernale.

E se volete conoscere la causa di questi fatti dolorosi e strani, la santa Chiesa stessa vi risponde con la voce di Pio IX: "Colui che avrà ben compreso il carattere, le tendenze, lo scopo delle sette segrete, massoniche o altre, la natura e lo svolgimento della lotta universale dichiarata alla Chiesa, non potrà mettere in dubbio che la presente calamità va attribuita principalmente, come propria causa, alle astuzie e alle macchinazioni delle medesime, di cui la sinagoga di Satana è composta».

Causa agente di questo male immenso sono dunque specialmente le Società Segrete, la cui diffusione è diventata prodigiosa, e che, in un modo o nell'altro, sembrano far capo alla massoneria; e a questo male si dà, sia pure con interpretazioni diverse, il nome di Rivoluzione sociale e religiosa.

E notate bene, care Sorelle, che qui non si tratta di politica; la politica è una maschera per le sette; esse accettano qualsiasi forma di governo, purché possano guidarlo, corromperlo e raggiungere per suo mezzo il loro scopo infernale. Stolta ed empia utopia! Hanno persino creduto, dicono, dimenticando l'intervento divino e le promesse fatte da Gesù Cristo alla sua Chiesa, di poter un giorno metter le mani sul Papato e collocare uno dei loro sulla cattedra di Pietro per rendere la rivoluzione padrona del mondo, e sostituire il regno di Gesù Cristo con quello di Satana.

Questi infami disegni sono costantemente sventati dall'assistenza soprannaturale che Dio dà alla sua Chiesa. Governare le anime per il trionfo del male, tale è lo scopo delle sette segrete. La Chiesa sola ha il diritto e il potere di governarle per condurle a Dio, la setta invece si sforza di compiere il disegno di Satana e dell'uomo insieme uniti nella ribellione a Dio.

Il disegno infernale, che è l'attuazione della dottrina della massoneria, sostituisce i pretesi diritti dell'uomo ai diritti e alla legge di Dio, e, sconvolgendo ogni principio di ordine, pone l'uomo fine a se stesso. E' l'empia e satanica apoteosi dell'umanità, ossia l'uomo sacrilegamente messo al posto di Dio. Persino l'idea religiosa deve scomparire; tutto diventa umano, cioè indipendente dalla legge divina e da ogni fine soprannaturale, l'organizzazione, il potere, i mezzi e lo scopo.

La ragione ribelle e una falsa scienza soppiantano la fede e la verità; l'idea, impropriamente chiamata laica, e che si dovrebbe invece chiamare satanica, è sostituita all'idea religiosa.

La setta segreta assale, insegue e vuol distruggere insieme la religione, la morale, la famiglia, la proprietà, l'educazione cristiana, ogni onesto governo, la vera libertà ed infine il Papato, che essa considera come il centro e la garanzia di tutte queste grandi cose che costituiscono la società, e che le fanno da base. La setta mira a tutto distruggere per arrivare a ciò che essa chiama lo stato di natura, che è in realtà l'anarchia, la forza selvaggia, la barbarie; non più culto a Dio, ma l'autoadorazione dell'uomo; non più doveri, ma egoismo sfrenato e la soddisfazione degli istinti più mostruosi, con qualsiasi mezzo.

titolo l'istruzione permanente dell'alta vendita


di John Vennari 1

ecclesiastico massone

Questo scritto di John Vennari, prende in esame l'Istruzione Permanente dell'Alta Vendita, l'unico documento segreto massonico che svela il progetto di sovversione della Chiesa cattolica, la cui pubblicazione fu voluta da Papi come Pio IX e Leone XIII. In esso si descrive la strategia diabolica messa in atto dai massoni per distruggere la Chiesa mediante il contagio della sua Gerarchia con le idee liberali. In questo modo, sono stati diffusi tra i cattolici i principî massonici (dignità dell'uomo, libertà religiosa, tolleranza, ecc...) sotto il manto dell'«aggiornamento». Questo agile libretto offre al lettore una conoscenza del pericolo costituito dalla sètta massonica ed espone la verità circa gli scopi occulti di questa potente organizzazione segreta.


l Prefazione
Pontifex.Roma
Il lettore italiano, con la traduzione del presente studio di John Vennari, ha la possibilità di riflettere sull'inquietante similitudine esistente tra i programmi della Massoneria e la situazione ecclesiale scaturita dal Concilio Vaticano II. Infatti, l'Autore ricorda come la potente Loggia massonica dell'Alta Vendita, nell'Ottocento, auspicava di poter introdurre negli ambienti cattolici i principî fondamentali della sètta, quali il naturalismo e il relativismo religioso. L'ambizioso e temerario progetto intendeva conquistare alla causa dei «Fratelli», non solo dei sacerdoti e dei Vescovi imbevuti di questi errori, ma addirittura un Papa che, dal Soglio pontificio, avrebbe favorito e consolidato la penetrazione massonica nella società. Effettivamente, questi principî, attraverso il cavallo di Troia del modernismo, sono penetrati in seno alla Chiesa, seppur fieramente combattuti da Papa San Pio X (1903-1914) e da altre eminenti figure del clero cattolico, quali il Cardinale Gaetano De Lai (1853-1928), Mons. Umberto Benigni (1862-1934), i Monsignori Andrea, Jacopo e Gottardo Scotton e don Paolo De Töht (1881-1965). Durante il Concilio Vaticano II, i seguaci del neomodernismo riuscirono ad imporre, alla maggioranza dei cattolici, gli errori già condannati dal Magistero di Pio IX (1846-1878), con l'Enciclica Quanta Cura, di San Pio X, con l'Enciclica Pascendi Dominici Gregis e da Pio XII (1939-1958), con l'Enciclica Humani Generis. Dopo la morte di Pio XII, sul Trono di Pietro siedono dei personaggi che, effettivamente, insegnano delle dottrine di chiara matrice massonica.

cardinale gaetano de laidon paolo de töhtmons. umberto benigni
Cardinale De LaiDon Paolo De TöhtMons. U. Benigni

Sarebbe sbagliato, però, parlare di «Papi massoni»: infatti, questi individui, benché canonicamente eletti al Pontificato, non sono formalmente Papi, poiché, non attuando il bene della Chiesa e insegnando l'errore, non possono ricevere da Cristo l'autorità suprema, per governare, insegnare e santificare la Chiesa 2. Quindi, come dimostra l'Autore, vi è una chiara coincidenza di insegnamento tra i principî massonici e le teorie neomodernistiche del Concilio Vaticano II; ma il progetto dei sèttari di avere un Papa imbevuto di principî massonici e dunque, oggettivamente al servizio della Massoneria, non si è potuto realizzare, né mai si potrà realizzare. Parlare quindi di «Papa massone» o comunque di «Papa che insegna l'errore» è in contrasto con l'autentica fede cattolica; prima l'insegnamento di Giovanni Paolo II (1920-2005) e ora di Benedetto XVI è certamente in sintonia con i principî delle Logge ma, come abbiamo visto, non si tratta di Magistero della Chiesa, poiché questi «papi» non sono rivestiti dell'autorità pontificia. Paradossalmente, se le Logge non sono riuscite ad avere un «Papa» secondo le loro necessità, si può invece sostenere che, in un certo senso, hanno ottenuto dei «tradizionalisti» secondo le loro necessità, poiché negando l'infallibilità pontificia e umiliando abitualmente la figura del Romano Pontefice, essi - di fatto - arrecano danno alla Chiesa. Il cattolico, quindi, per conservare integralmente la fede 3 deve abbeverarsi alla fonte sicura dell'insegnamento dei veri Papi, per poter ricevere i mezzi necessari per contrastare i nemici della Chiesa e, contemporaneamente, crescere nell'amore per il «dolce Cristo in terra», che gli stessi nemici vorrebbero cancellare.

                           Don Ugo Carandino
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Per quanto riguarda la posizione dei Sedeprivazionisti, pur condividendo di loro tutto l'aspetto dottrinario, tranne la Tesi di Cassiciacum che avevo richiesto ma non ho mai letto perchè mai ricevuta, noi di questo Blog prendiamo ad esempio la posizione di Prudenzia di Monsignor Lefebvre rispetto al probblema dell'autorità Divinamente assisitita:

"Come un successore di Pietro ha potuto, in così poco tempo, causare più danni alla Chiesa che la Rivoluzione dell' ' 89? (... ). Abbiamo veramente un papa oppure un intruso seduto sulla cattedra di Pietro? Beati coloro che sono vissuti e che sono morti senza doversi porre una simile questione!".
Tale è l'interrogativo che si pone mons. Lefebvre in Cor Unum, bollettino interno della Fraternità, l'8 novembre 1979. Si tratta del defunto papa Paolo VI - come già nell'estate calda del 1976 - ma si tratterà anche ben presto di Giovanni-Paolo II.
"Come può avvenire, date le promesse di Nostro Signore Gesù Cristo al suo Vicario, che questo medesimo Vicario possa nello stesso tempo, da sé o per mezzo di altri, corrompere la fede dei fedeli?".
Alcuni dicono: professa delle eresie, ha promulgato la libertà religiosa, ha firmato l'art. 7 del Novus Ordo Missae; ora una eretico non può essere papa, dunque non è papa, dunque non gli si deve l'obbedienza. Si tratta di una logica semplice e comoda che riposa su di una opinione teologica che degli autori seri hanno sostenuto in astratto. Ma, in concreto, si può affermare l'eresia formale di un papa? Chi avrà l'autorità per farlo? Chi farà al pontefice le monizioni necessarie per constatarlo? Inoltre questo ragionamento, in pratica, "mette la Chiesa in una situazione inestricabile. Chi ci dirà dov'è il futuro papa? Come potrà essere designato, dal momento che non vi sono più cardinali" poiché il papa non è papa? "Questo spirito è uno spirito scismatico". D'altra parte "la visibilità della Chiesa è troppo necessaria perché Dio possa ometterla per dei decenni".
Alla "logica teorica" di un Padre Guérard des Lauriers, mons, Lefebvre preferisce "una sapienza superiore: la logica della carità e della prudenza".
"Forse un giorno, fra trenta o quarant’anni, una sessione di cardinali riunita da un futuro papa studierà e giudicherà il pontificato di Paolo VI,l (e anche quello dei Suoi degni sucessori); forse dirà che vi sono elementi che avrebbero dovuto saltare agli occhi dei contemporanei, delle affermazioni di questo papa assolutamente contrarie alla Tradizione.
Preferisco, sino ad ora, considerare come papa colui che, per lo meno, è sul soglio di Pietro; e se un giorno si scoprisse in modo certo che questo papa non era papa, avrò tuttavia fatto il mio dovere.
Al di fuori dei casi in cui usa del suo carisma di infallibilità, il papa può errare. Perché dunque scandalizzarci e dire: "Allora non è più papa", come Ario si scandalizzava delle umiliazioni del Signore che durante la sua Passione diceva "Mio Dio perché mi hai abbandonato?" e ragionava: "Allora non è Dio!". Non sappiamo fino a dove un papa "trascinato da non so quale spirito o da quale formazione, sottomesso a quali pressioni o per negligenza" possa condurre la Chiesa a perdere la fede; ma "noi constatiamo i fatti. Preferisco partire da questo principio: dobbiamo difendere la nostra fede; su questo punto il nostro dovere è fuor di dubbio".
(Tratto da Marcel Lefebvre: una vita, di mons. Bernard Tissier de Mallerais, Clovis, Etampes, 2002, p. 532 s.)
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 La massoneria è pronta per sferrare il suo attacco alla Chiesa dall'interno:
la massoneria vuole distruggere la chiesa cattolica

    "Abbiamo già compiuto gran parte del nostro lavoro, però non possiamo dire di avere realizzato lo scopo della nostra opera. La Chiesa Cattolica è ancora viva (....) dobbiamo distruggerla, senza il minimo ritardo e senza pietà! Fate divenire Cardinali e Vescovi qualcuno dei nostri figli, in modo che essi distruggano la Chiesa Cattolica"...

- Joseph Jacobs, Jewish Contributions To Civilization -
"Bisogna mentire come un demonio, non timidamente e solo di sfuggita, ma arditamente e sempre" - Il Massone Voltaire -


Yves Maursaudon, massone della Gran Loggia di Francia: «Pensiamo che un massone degno di questo nome, e che sia anch'egli impegnato a praticare la tolleranza, non possa che felicitarsi senza alcuna restrizione dei risultati irreversibili del Concilio, qualunque ne siano le conclusioni momentanee. Noi applaudiamo a queste manifestazioni così inattese da essere talvolta brutali, ma era evidente che la Chiesa più dogmatica doveva un giorno scomparire o adattarsi, e per adattarsi ritornare alle sorgenti [...]. (I cattolici) non dovranno dimenticare che ogni strada conduce a Dio (e tante sono le dimore nella casa del Padre mio...) e mantenersi in questa coraggiosa nozione di libertà di pensiero che - si può veramente parlare di rivoluzione - partita dalle nostre Logge massoniche, si è magnificamente estesa sotto la Basilica di San Pietro» .

massoneria- Gran Loggia di Francia: «È proprio di tutti gli integralismi religiosi sostituirsi alla Divinità di cui reclamano essere un'istituzione codificante la rivelazione, potendo condannare, con la coscienza perfettamente tranquilla e in nome di Dio, chiunque contravviene alle sue regole. Più di un secolo fa la Chiesa cattolica romana non era lontana da somigliare a questo modello. Il suo autoritarismo dogmatico non ci aveva risparmiati. Ma fortunatamente, sotto l'impulso di uomini generosi come i Papi Giovanni XXIII e Paolo VI un Concilio risvegliò grandi speranze e diede a questa Chiesa un altro volto. La libertà di coscienza cominciò ad essere presa in considerazione nello stesso momento in cui si avviava un dialogo con la Massoneria» . Le espressioni «libertà di coscienza» e «libertà di pensiero» di questo testo e del testo precedente sono evidentemente da intendere nel loro senso massonico. Esse designano due di queste «libertà liberali», nate nelle Logge e costantemente condannate dal Magistero della Chiesa fino al 1962.

- Marcel Prelot, senatore del dipartimento del Doubs e cattolico liberale: «Abbiamo lottato per un secolo e mezzo per far prevalere le nostre idee all'interno della Chiesa, e non ci siamo riusciti. È venuto infine il Vaticano II e abbiamo trionfato. Le tesi e i principî del cattolicesimo liberale sono ormai stati accettati definitivamente e ufficialmente dalla santa Chiesa»
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l Introduzione

Pochi cattolici conoscono l'Istruzione permanente dell'Alta Vendita, un documento segreto scritto agli inizi del XIX secolo che descrive accuratamente il disegno di sovversione della Chiesa cattolica. L'Alta Vendita era la Loggia più elevata della Carboneria, una Società Segreta italiana con collegamenti con la Massoneria e che, insieme a quest'ultima, venne condannata dalla Chiesa cattolica 4. Nel suo libro Freemasonry and the Anti-Christian Movement («La Massoneria e il movimento anticristiano»), Padre Edward Cahill s.j. (1868-1941) scrive: «Si presume comunemente che (l'Alta Vendita) sia stata la centrale operativa della Massoneria europea» 5. La Carboneria era molto attiva in Italia e in Francia. Nel suo libro Athanasius and the Church of Our Time («Sant'Atanasio e la Chiesa del nostro tempo»), Mons. Rudolph Graber (1903-1992), Vescovo di Ratisbona, cita un massone secondo cui «la mèta (della Massoneria) non è più la distruzione della Chiesa, ma di avvalersene infiltrandola» 6. In altre parole, siccome la Massoneria non può distruggere completamente la Chiesa di Cristo, non solo progetta di sradicare l'influenza del cattolicesimo nella società, ma anche di usare la struttura della Chiesa come uno strumento di «rinnovamento», di «progresso» e di «illuminazione intellettuale» per promuovere molti dei suoi principî e scopi.