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mercoledì 6 giugno 2018

Il falso ed eretico ecumenismo degli apostoli di satana...

Cosi parla sull'ecumenismo il pagliaccio eretico Argentino:
 L'eretico Hilarion insieme all'eretico bergoglione...

"E davanti a voi io vorrei ribadire – in modo speciale davanti a te, caro fratello, e davanti a tutti voi – che la Chiesa cattolica mai permetterà che dai suoi nasca un atteggiamento di divisione. Noi mai ci permetteremo di fare questo, non lo voglio. A Mosca – in Russia – c’è un solo Patriarcato: il vostro. Noi non ne avremo un altro. E quando qualche fedele cattolico, sia laico, sacerdote o vescovo, prende la bandiera dell’uniatismo che non funziona più, che è finita, per me è anche un dolore. Si devono rispettare le Chiese che sono unite a Roma, ma l’uniatismo come cammino di unità oggi non va".

La prestigiosa Enciclopedia Cattolica (Vol. V, Vaticano, Imprimatur 8 ottobre 1950, Coll. 63-65) afferma: La teoria dell'ecumenismo - Parola derivata da «ecumenico», ossia universale, che viene adoperata nei tempi moderni per indicare ogni sorta di attività religiosa che non si limiti ai problemi interni di una Chiesa cristiana. Nel senso proprio ecumenismo è la teoria più recente escogitata dai movimenti interconfessionali, specialmente protestanti, per raggiungere l’unione delle Chiese cristiane. Qui si parla dell’ecumenismo in senso stretto. L'ecumenismo presuppone come sua base l’eguaglianza di tutte e Chiese dinanzi al problema dell’unione.
Ciò sotto il triplice aspetto psicologico, storico ed escatologico: a) Psicologicamente tutte le Chiese devono riconoscersi ugualmente colpevoli della separazione, cosicché, invece di incolparsi l’una l’altra, ognuna ha da chiedere perdono; b) Storicamente nessuna Chiesa, dopo la separazione, può credersi la Chiesa unica e totale di Cristo, ma soltanto parte di quest’unica Chiesa: conseguentemente, nessuna può arrogarsi il diritto di obbligare le altre a ritornare a lei, bensì tutte debbono sentire l’obbligo di riunirsi tra loro, (vaneggiando di) ricostituire la Chiesa Una e Santa fondata dal Salvatore; c) Escatologicamente la Chiesa futura, risultante dall’unione, non potrà essere identica a nessuna delle Chiese ora esistenti.
La S. Chiesa ecumenica, che sorgerà in questa nuova Pentecoste, sorpasserà ugualmente tutte le singole confessioni cristiane. Si vede subito che tali teorie sono in contrasto con la fede cattolica. Esse tuttavia offrono un certo (apparente) vantaggio di ordine pratico, togliendo tra le varie Chiese ogni rivalità, e prospettando tutto l’arduo problema dell’unione in un piano senza ortodossi ed eretici, senza vincitori e senza vinti. Perciò si sono moltiplicate le riviste unionistiche con il titolo di Oecumenica, perfino le due più importanti associazioni internazionali unionistiche, Life and Work e Faith and Order, si sono fuse nel 1946 in una sola con il titolo «Concilio ecumenico», il cui primo congresso venne celebrato ad Amsterdam dal 22 agosto al 5 settembre 1948.
Ecumenismo protestante. Data l’origine dell’ecumenismo, esso trovò larga accoglienza nel campo protestante. Luterani, calvinisti, anglicani e le altre sètte minori costituiscono l’elemento più numeroso dell’ecumenismo, il quale trovò anche nei protestanti i suoi principali autori; e ciò benché non regni tra di loro un accordo perfetto (La prestigiosa Enciclopedia Cattolica dedica un'intera voce all'argomento, ivi. Coll 65-70, che qui non tratteremo, ndR).

Ecumenismo orientale. Gli orientali separati logicamente dovrebbero prendere posizione contro l’ecumenismo, giacché essi, al pari dei cattolici, si proclamano l’unica vera Chiesa di Cristo. Nondimeno i principali esponenti delle Chiese orientali e gli autori più rinomati si dimostrano pronti a schierarsi accanto agli ecumenisti protestanti.
Il pensiero degli orientali è stato raccolto nel volume Il problema ecumenico nella coscienza ortodossa, pubblicato dall’YMCA (s. d.) di Parigi. In generale si può dire che gli ecumenisti orientali, principalmente russi, si riallacciano al concetto della «Chiesa universale», tanto frequente tra i pensatori russi del secolo XIX. Alcuni distinguono tra l’essenza o natura e la forma della Chiesa (nel linguaggio della teologia cattolica questi concetti rispondono al corpo ed all’anima, ovvero alla materia ed alla forma della Chiesa), per dire che la Chiesa ecumenica futura conserverà la forma della Chiesa loro, ma in un corpo nuovo, più universale, attraverso il quale essa possa sviluppare tutte le sue pienezze di vita e di santità. Altri più radicali e senza scrupoli teologici, come Nicolao Berdjaev, distinguono lo spirito e la confessione, troppo angusta nelle formole dogmatiche. Tutte queste impalcature della Chiesa orientale, al pari di quelle delle altre Chiese cristiane, sono destinate a scomparire nella Chiesa futura; lo spirito invece (a loro dire) rimarrà intatto nella fusione con le altre Chiese cristiane.