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martedì 30 luglio 2013

"Il mistero dell'iniquità è gia in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene".

Sto scrivendo questo articolo vedendo l'orribile eretico Kiko Arguello mentre esegue il suo personale spettacolo blasfemo dopo quello del Parroco modernista Bergoglio.
Questa è la cosidetta Chiesa visibile, ma in realtà è la visibilità della contro- chiesa di satana con i suoi adepti. E come si chiama questa contro-Chiesa? Chiesa Conciliare. E' la nuova struttura, spirituale e materiale, inventata dai nemici di Nostro Signore durante l'ultimo Conciliabolo Vaticano II, aperto da un modernista corrotto, Roncalli, e chiuso dal suo degno sucessore, Montini, portata poi avanti da emeriti modernisti che sino a Pio XII non hanno potuto effettuare lo stravolgimento della fede autentica inquanto bloccati da dei veri e degni Successori di Pietro.
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Scriveva San Paolo nella Lettera ai Tessalonicesi:
Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio.
Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose? E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. Il mistero dell'iniquità è gia in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità.
(Seconda lettera ai tessalonicesi)

Ebbene ora, oggi, siamo nei tempi dell'avvento dell'Anticristo, l'incarnazione blasfema del diavolo, preparata dai suoi servi penetrati nella Chiesa, il demonio si è creato la sua gerarchia venduta a lui, i suoi diabolici falsi profeti, (Neocatecumenali ecc..), difatti dal mezzo di questa gerarchia modernista viene continuamente, ultimi 50 anni, eletto colui che prepara questo diabolico e funesto avvento. Colui che gli impediva di manifestarsi e propio il vero e degno sucessore di Pietro, ed ecco forse spiegato del perchè nell'anno 2013 siamo davanti all'avvento del 6° Pontefice della "Nuova e falsa Chiesa Conciliare" che propina dottrine e pratiche eterodosse che è impossibile che un vero e degno sucessore di Pietro compia in quanto è Divinamente assistito dal momento dell'elezione.
Sino a Pio XII il demonio è stato bloccato proprio dalla santità del Papato, ma il sucessore di Pio XII, Giovanni XIII, ha svenduto la fede secolare della Chiesa per divenire amico dei nemici storici di Nostro Signore, massoni, comunisti, gli eretici e gli scismatici ed infine i modernisti di cui Roncalli era un degno rappresentante.
In definitiva il Papato Cattolico sembrerebbe provvisoriamente tolto di mezzo e la "cittadella" è stata occupata da autentici anticristi.
Questo potrebbe spiegare il perchè si assita quotidianamente e visibilmente alle opere anticristiane dei cosidetti gerarchi della Nuova Chiesa modernista Conciliare.
Quindi, seguendo questa ipotesi. veniamo alla figura del "Parroco Bergoglio", 6° pontefice della nuova e falsa chiesa Conciliare:
 LA CONTINUA E PERTINACE ERESIA DELLA LIBERTA' RELIGIOSA:
 3. "Per completare questa riflessione, oltre all’umanesimo integrale che rispetti la cultura originale e alla responsabilità solidale, ritengo fondamentale per affrontare il presente: il dialogo costruttivo. Tra l’indifferenza egoista e la protesta violenta c’è un’opzione sempre possibile: il dialogo. Il dialogo tra le generazioni, il dialogo nel popolo, perché tutti siamo popolo, la capacità di dare e ricevere, rimanendo aperti alla verità. Un Paese cresce quando dialogano in modo costruttivo le sue diverse ricchezze culturali: la cultura popolare, la cultura universitaria, la cultura giovanile, la cultura artistica e la cultura tecnologica, la cultura economica e la cultura della famiglia, e la cultura dei media, quando dialogano. È impossibile immaginare un futuro per la società senza un forte contributo di energie morali in una democrazia che rimanga chiusa nella pura logica o nel mero equilibrio di rappresentanza di interessi costituiti. Considero anche fondamentale in questo dialogo il contributo delle grandi tradizioni religiose, che svolgono un fecondo ruolo di lievito della vita sociale e di animazione della democrazia. Favorevole alla pacifica convivenza tra religioni diverse è la laicità dello Stato, che, senza assumere come propria nessuna posizione confessionale, rispetta e valorizza la presenza della dimensione religiosa nella società, favorendone le sue espressioni più concrete."
QUI BERGOGLIO MANIFESTA LA SUA PERSONALE AVVERSIONE ALLA TRADIZIONE ED AI SUOI RAPPRESENTANTI:

b) L’ideologizzazione psicologica. Si tratta di un’ermeneutica elitaria che, in definitiva, riduce l’”incontro con Gesù Cristo” e il suo ulteriore sviluppo, a una dinamica di autoconoscenza. Si è soliti fornirla principalmente in corsi di spiritualità, ritiri spirituali, ecc. Finisce col risultare un atteggiamento immanente autoreferenziale. Non sa di trascendenza e, pertanto, di missionarietà.
c) La proposta gnostica. Abbastanza legata alla tentazione precedente. E’ solita verificarsi in gruppi di élites con una proposta di spiritualità superiore, abbastanza disincarnata, che finisce con l’approdare in atteggiamenti pastorali di “quaestiones disputatae”. Fu la prima deviazione della comunità primitiva e riappare, nel corso della storia della Chiesa, con edizioni rivedute e corrette. Volgarmente li si chiama “cattolici illuminati” (per essere attualmente eredi della cultura illuminista).
d) La proposta pelagiana. Appare fondamentalmente sotto forma di restaurazione. Davanti ai mali della Chiesa si cerca una soluzione solo disciplinare, nella restaurazione di condotte e forme superate che, neppure culturalmente, hanno capacità di essere significative. In America Latina, si verifica in piccoli gruppi, in alcune nuove Congregazioni Religiose, in tendenze esagerate alla “sicurezza” dottrinale o disciplinare. Fondamentalmente è statica, sebbene possa ripromettersi una dinamica ad intra, che involuziona. Cerca di “recuperare” il passato perduto.
(Incontro con il Comitato del C.E.L.A.M)

E di questa sua personale avversione se ne puo' avere una testimonianza nella recente presa di posizione nei confronti della Santa Messa Tradizionale celebrata dai Frati Francescani dell'Immacolata:
 "In aggiunta a quanto sopra, sempre il 3 luglio u.s. il Santo Padre Francesco ha disposto che ogni religioso della Congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata è tenuto a celebrare la liturgia secondo il rito ordinario e che, eventualmente, l'uso della forma straordinaria (Vetus Ordo) dovrà essere esplicitamente autorizzata dalle competenti autorità per ogni religioso e/o comunità che ne farà richiesta". 

QUI INVECE SI MANIFESTA LA SUA REALE INTENZIONE DI PORTARE AVANTI IL SUO MINISTERO PETRINO:

Le piace fare il vescovo, il Papa? 
«Fare il lavoro di vescovo è una cosa bella. Il problema è quando uno lo cerca (di ottenere la carica, ndr), e quello non è tanto bello, quello non è del Signore. Quando il Signore chiama a fare il vescovo è bello, c'è sempre il pericolo di pensarsi un po’ superiore agli altri, un po’ principe: sono pericoli e peccati. Ma il lavoro del vescovo è bello: aiutare i fratelli ad andare avanti. Il vescovo è davanti ai fedeli per segnalare la strada, è in mezzo ai fedeli per delineare la comunione, il vescovo è dietro ai fedeli: perché i fedeli tante volte hanno il fiuto della strada. Il vescovo deve essere così. Mi chiedeva se mi piaceva…. A me piace fare il vescovo, mi piace. A Buenos Aires ero tanto felice, tanto felice. Sono stato felice, il Signore mi ha assistito in quello. Sono stato prete e sono stato felice, e come vescovo sono stato felice, in questo senso mi piace. Anche come Papa...quando il Signore ti mette lì, se fai quello che chiede il Signore sei felice».

Fin dall’inizio si è presentato come «vescovo di Roma», perché? Riguarda l’ecumenismo, per arrivare a vedere il Papa come un Primus inter pares?
«Non andiamo più avanti di quello che si dice. Il Papa è vescovo, vescovo di Roma e da lì viene tutto, derivano gli altri titoli: successore di Pietro, Vicario di Cristo...Ma dire, pensare che questo vuol dire essere primo inter pares no, è andare oltre, non è conseguente a questo, è semplicemente e il titolo primo del Papa. Sottolineare il primo titolo, certo, può favorire l’ecumenismo»
.

(Intervista durante il volo di ritorno dal Brasile)

Compreso bene? Il suo modo di presentarsi come semplice Vescovo di Roma favorirebbe il falso ed eretico ecumenismo Conciliare.
Una delle condizioni per un elezione Papale autentica è l'intenzione dell'eletto di fare il bene della Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo. Questo signore venuto dall'Argentina manifesta chiaramente come lui intenda il Papato: FAVORIRE L'ECUMENISMO, quindi secondo Bergoglio il Papato Tradizionale della Chiesa bloccherebbe questo eretico ecumenismo. 
Per concludere, ho asserito che il vero Papato Cattolico potrebbe essere stato momentaneamente "tolto di mezzo" e leggendo come Bergoglio ha intenzione di portare avanti il suo "presunto" ministero Petrino, possiamo fortemente sospettare che proprio lui abbia tolto di mezzo, in quanto modernista, colui che blocca l'avvento del blasfemo anticristo, cioè il Successore di Pietro.

"Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina. Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri. Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è gia da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato".  (Seconda lettera di Pietro)

Guardando al Brasile durante la GMG, ma anche ai precedenti cosidetti Pontificati Conciliari, si può asserire che hanno introdotto eresie perniciose che stanno ammaliando folle intere. 
Umanamente la situazione sembrerebbe totalmente compromessa in quanto i futuri Pontefici conciliari altro non vengono che dalla combriccola modernista che ha occupato la Chiesa durante l'ultimo Concilio, ma noi non siamo chiamati a fermarci solo a quello che l'occhio vede, ma siamo chiamati a vedere ed a vivere questi tempi cattivi con lo sguardo della fede. Il Signore ha promesso che le porte degli inferi non prevarranno contro la Chiesa, questo ci basti, la vera fede non è fatta di emozionalità, ma è alimentata dal fidarsi del Signore in ciò che non si tocca non si vede ed avvolte anche in ciò che non si capisce.

Facciamo nostre le parole di San Paolo affinchè non ci stanchiamo mai di portare la dolcissima croce del Signore:

" Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera. E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene". (Seconda Lettera ai Tessaloniciesi)

Per concludere postiamo un interessante articolo mandatomi dal sito Unavox:
Pensieri in libertà
di un cattolico tradizionale
colpito da un colpo di calore
(in Italia dal Brasile)


Tutto comincia alle due del pomeriggio. Una calura opprimente, nonostante il poco di ombra. Le notizie dal mondo…




cosa diavolo succede… un mucchio di vescovi che ballano!
Ma sono impazziti?
No… inneggiano a Papa Francesco… a Copacabana… in Brasile… alla Giornata Mondiale della Gioventù!
Ma diamo i numeri?

domenica 28 luglio 2013

SIAMO GIUNTI AL TERMINE DELLA RAPPRESENTAZIONE SATANICA DELLE GMG CONCILIARI, manca solo l'ultimo atto con il raduno della setta eretica Neocatecumenale...

 Ma qui già siamo agli artifici con che i modernisti spacciano la loro merce. Che non tentano essi mai per moltiplicare gli adepti? Nei Seminari e nelle Università cercano di ottenere cattedre da mutare insensibilmente in cattedre di pestilenza. Inculcano le loro dottrine, benché forse velatamente, predicando nelle chiese; le annunciano più aperte nei congressi: le introducono e le magnificano nei sociali istituti. Col nome proprio o di altri pubblicano libri, giornali, periodici. Uno stesso e solo scrittore fa uso talora di molti nomi, perché gli incauti sieno tratti in inganno dalla simulata moltitudine degli autori. Insomma coll'azione, colla parola, colla stampa tutto tentano, da sembrar quasi colti da frenesia. E tutto ciò con qual esito? Piangiamo pur troppo gran numero di giovani di speranze egregie e che ottimi servigi renderebbero alla Chiesa, usciti fuori dal retto cammino. Piangiamo moltissimi, che, sebbene non giunti tant'oltre, pure, respirata un'aria corrotta, sogliono pensare, parlare, scrivere più liberamente che non si convenga a cattolici. Si contano costoro fra i laici, si contano fra i sacerdoti; e chi lo crederebbe? si contano altresì nelle stesse famiglie dei Religiosi. Trattano la Scrittura secondo le leggi dei modernisti. Scrivono storia e sotto specie di dir tutta la verità, tutto ciò che sembri gettare ombra sulla Chiesa lo pongono diligentissimamente in luce con voluttà mal repressa. Le pie tradizioni popolari, seguendo un certo apriorismo, cercano a tutta possa di cancellare. Ostentano disprezzo per sacre Reliquie raccomandate dalla loro vetustà. Insomma li punge la vana bramosia che il mondo parli di loro; il che si persuadono che non sarà, se dicono soltanto quello che sempre e da tutti fu detto. Intanto si dànno forse a credere di prestare ossequio a Dio ed alla Chiesa; ma in realtà gravissimamente li offendono, non tanto per quel che fanno, quanto per l'intenzione con cui operano e per l'aiuto che prestano utilissimo agli ardimenti dei modernisti.

[Brano tratto dall'Enciclica "Pascendi Dominici gregis" di San Pio X]

Sono passati oltre cento anni dalla promulgazione di questa mirabile Enciclica di San Pio X, dottrina poi ripresa dall'ultimo Pontefice Cattolico Pio XII con l'Enciclica Humani Generis, in cui vengono descritti chi sono i modernisti. Ora non ci rimane altro che constatare che codesti condannati hanno occupato tutta la chiesa abusivamente, durante l'ultimo Concilio, promulgando dottrine eterodosse e prassi "Sacre" che definire sataniche è un eufemismo. Umanamente la situazione è irrimediabile, più generazioni di Consacrati sono stati formati al modernismo nei Seminari, quindi come conseguenza si ha una classe di governanti totalmente corrotti dalle dottrine Conciliari. In definitiva non resta altro che attendere l'intervento del Signore, un CASTIGO, per cacciare via dal Suo recinto questi "Eminenti" condannati modernisti.
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 EVVIVA! CI SIAMO EMANCIPATI, CI SIAMO LIBERATI DELLA CHIESA TRADIZIONALE PER SOPPIANTARLA CON LA NOSTRA FALSA CHIESA CONCILIARE, SENZA DOGMI E SENZA MORALE. EVVIVA! CI STIAMO DIVERTENDO UN MONDO, RENDENDOCI DEGLI AUTENTICI PAGLIACCI DI FRONTE A TUTTE LE GENTI...
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Che dire di questa ultima GMG promossa dal "Parroco Bergoglio"? Forse le parole sono inutili davanti a tanto scempio per le povere anime che vanno dietro a questi governanti della falsa Chiesa Conciliare, che stanno spettacolarizzando il Sacro in quanto con le loro perniciose dottrine non riescono a convertire nessuno. Quale allora la soluzione della loro insufficienza ed incapacità di obbedire al comando del Signore di andare a fare proseliti per Lui? Ecco la loro soluzione: passare alla modalità protestante di proselitismo avendo prima prodotto una falsa Chiesa conciliare che si è sovrapposta satanicamente alla Chiesa Tradizionale .
Per adesso pensiamo che le immagini parlino da sole: i Vescovi che si danno al ballo, un cosidetto Pontefice cattolico che non si inginocchia mai durante l'Adorazione Eucaristica e il satanico palco con le corna rimasto inutilizzato in quanto il Signore lo ha inondato con la pioggia, sommergendolo nel fango. a significare l'immondezza conciliare che non smette di offendere Dio nella Sua  Persona:

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La prensa brasileña está informando que el  obispo de Río, Orani Tempesta, y el alcalde de dicha ciudad, Eduardo Paes, anunciaron  que la clausura de la Jornada Mundial de la Juventud que se desarrolla en Río de Janeiro y que está  prevista para el próximo domingo 28 de Julio no se realizará en Guaratiba -ubicada en la zona oeste de Río- sino en la playa de Copacabana, emplazada en la zona sur.
La razón se debe al estado deplorable que presenta el terreno debido a las constantes lluvias acaecidas en el lugar en los últimos días.
Recordamos que en Guaratiba está el recientemente  construído altar que fue motivo de nuestra atención y análisis a través de un artículo de Jorge López:
No hay duda de que a Nuestro Señor no le agrada la prédica de la Neo Iglesia y así lo hace saber, haciéndose presente en varias oportunidades  como en la inundación en el Santuario  de  Lourdes, el derrumbe del domo de una iglesia luego del encuentro de Asís y ahora en Guaratiba.
Veámos cómo quedó el lugar donde está el tan mentado altar:
 Terrenos en Guaratiba, ¿dónde está el campo de la fe, está inundado por las lluvias en Río (Foto: André Mourão / Agencia Día / Estadão contenido)

giovedì 25 luglio 2013

San Giovanni Bosco: "Cosicché si possono chiamare inviati non da Dio, ma da Satana a predicare e diffondere l'empietà fra gli uomini".

http://www.ilcirotano.it/wp-content/uploads/2013/01/Don-Giovanni-Bosco.jpg
 
 San Giovanni Bosco
 
3. - Le Chiese degli eretici non hanno i caratteri della divinità.
 
D. Le Chiese dei Valdesi e dei Protestanti non possono avere i caratteri della vera Chiesa?
R. Le Chiese dei Valdesi, dei Protestanti e di tutti gli altri eretici non possono avere i caratteri della vera Chiesa.
 
1. Non sono Une, perché non hanno la medesima fede, né la medesima dottrina, né uno stesso Capo. Anzi è difficile trovar due ministri di una medesima setta eretica, i quali vadano d'accordo sopra tutti i punti principali di lor credenza. Ne vengono continue divisioni in cose di primaria importanza. La sola Chiesa protestante, non molto dopo la sua fondazione, era già divisa in più di duecento sètte. In esse alcuni ammettono la Messa, ed altri la disprezzano; alcuni credono a sette Sacramenti, altri non ne ammettono che cinque, o tre, o due, o nessuno. Dove dunque, in mezzo a tante e, sì enormi contraddizioni, si può avere unità di fede?
 
2. Non sono Sante, perché rigettano tutti o in parte i sette Sacramenti, da cui solo deriva la vera santità; e professano più cose contrarie al Vangelo, ripugnanti a Dio medesimo. Fra tutti gli eretici, gli increduli e gli apostati, non si può citarne nessuno che sia stato santo, nessuno che abbia fatto pur un solo miracolo. Che anzi i principali autori delle sètte si deturparono con vizi e delitti. Calvino e Lutero asserivano fin dai loro tempi che i cattolici erano assai migliori dei riformati. Ed Erasmo, benché favorevole al Protestantesimo, ebbe a dire che tutti gli uomini illustri della Riforma, ben lungi dal far miracoli, non han potuto guarire nemmeno un cavallo zoppo.
 
3. Non sono Cattoliche, perché sono ristrette in alcuni luoghi, e in questi luoghi medesimi cambiano la loro dottrina a seconda dei tempi. Neppure sono cattoliche riguardo al tempo, giacché non contano che pochi secoli d'esistenza. Prima di Fozio non si conosceva lo Scisma Greco; prima di Lutero e Calvino non si sapeva che fosse Protestantesimo o Riforma, Luteranismo o Calvinismo; prima di Pietro Valdo niuno mai nominò i Valdesi; prima di Enrico VIII non si era mai parlato di Anglicanismo. In generale tutte le eresie cominciarono ad essere nominate o ad esistere all'epoca dei loro fondatori; niuna si estende fino a Gesù Cristo.

mercoledì 24 luglio 2013

"IL LIBERALISMO E' UN PECCATO" di Don Félix Sardà y Salvany, (dal capitolo 13° al capitolo 16°)...

Continuiamo la publicazione del  LIBRO "IL LIBERALISMO E' UN PECCATO" DI Don Félix Sardà y Salvany.

 


 


 

«La parte dottrinale di cotesto libro, la quale riguarda il liberalismo, è eccellente, conforme ai documenti di Pio IX e di Leone XIII, e giudicata dalla Sacra Congregazione dell'Indice dottrina sana.» La Civiltà Cattolica, anno XXXIX, vol. IX della serie XIII, Roma 1888, pag. 346. 
 http://www.seldelaterre.fr/I-Grande-12040-le-liberalisme-est-un-peche-nouvelle-edition.net.jpg

IL LIBERALISMO  E’ UN PECCATO   CAP. 13 e 14

note e commenti sulla dottrina esposta nel capitolo precedente
noi abbiamo affermato che le forme di governo democratiche o popolari, pure o miste, non sono liberali di per sé, ex se, e noi crediamo di averlo sufficientemente dimostrato. Tuttavia, ciò che speculativamente o astrattamente parlando è una verità, non lo è allo stesso grado nella pratica, cioè nell'ordine dei fatti che deve sempre e soprattutto avere davanti agli occhi il polemista cattolico.
In effetti, benché considerate in se stesse queste forme di governo non siano liberali, esse lo sono nel nostro secolo, dato che la rivoluzione moderna, che non è altra cosa che il liberalismo in azione, ce le presenta basate  sulle sue dottrine erronee. Anche il volgo, che non è aduso alle molte distinzioni, qualifica molto saggiamente come liberalismo tutto quello che ai nostri giorni si presenta come riforma democratica nel governo delle nazioni; poiché, se non lo è dal punto di vista della essenza stessa delle idee, lo è di fatto. Ecco perché i nostri padri mostravano una grande attenzione e una singolare prudenza quando respingevano, come contraria alla loro fede, la forma di governo costituzionale o rappresentativa, e preferivano la monarchia pura, che negli ultimi secoli era stato il governo della Spagna. Un certo istinto naturale faceva comprendere ai meno avvertiti che le nuove forme politiche, tanto inoffensive che fossero in se stesse, in quanto forme, venivano alla luce impregnate del principio eretico liberale, ragion per cui essi facevano molto bene a definirle liberali. D'altra parte la monarchia pura che di per sé poteva essere veramente empia e perfino eretica, appariva loro come forma di governo essenzialmente cattolica, poiché da molti secoli i popoli non l'avevano conosciuta che imbevuta dello spirito del cattolicesimo.          Ideologicamente parlando, i  nostri monarchici si sbagliavano dunque quando essi  identificavano la religione con l'antico regime politico, e reputavano  empi  i regimi costituzionali; ma essi  vedevano giusto, praticamente parlando, poiché, alla luce della loro fede, essi percepivano l'idea liberale nascosta sotto quello che si presentava loro come una pura e indifferente forma politica.

Del  resto, i capi e seguaci del partito liberale,  con le loro bestemmie e  i  loro attentati, fecero tutto il loro possibile affinché il vero popolo non ignorasse quale fosse in fondo il significato della loro odiosa bandiera.
Non è assolutamente rigorosamente esatto che le forme politiche siano indifferenti alla religione, benché essa le ammetta tutte. La sana filosofia  le studia, le analizza, e senza condannarne alcuna, non tralascia tuttavia di manifestare la sua preferenza per quelle che salvaguardano meglio il principio d'autorità basato specialmente sull'unità; ciò ribadisce che la monarchia è di tutte le forme di governo la più perfetta, poiché, più di ogni altra, essa si avvicina al governo di Dio e della Chiesa; per la ragione opposta,  la più imperfetta è la repubblica. La monarchia non esige che la virtù di un solo uomo, la repubblica la esige dalla maggioranza dei cittadini. È dunque, logicamente parlando, più difficile realizzare l'ideale repubblicano che l'ideale monarchico. Quest'ultimo e più umano del primo, perché esige meno perfezione umana, e si adatta  prima all'ignoranza e vizi di un grande numero di persone.
Ma di tutte le ragioni che debbono tenere in guardia il cattolico del nostro tempo, contro i governi di forma popolare, la più forte deve essere lo zelo che la Massoneria ha messo sempre e  dappertutto per stabilirli. Con una meravigliosa intuizione, l'inferno ha riconosciuto che questi sistemi di governo erano i migliori conduttori della sua elettricità, e che nessun altro poteva servirlo così bene. È dunque fuori di dubbio che un cattolico debba considerare con sospetto tutto ciò che in questo campo la rivoluzione gli raccomandi come cosa più appropriata ai suoi fini, e , pertanto, considerare come vero e proprio liberalismo tutto ciò che essa  vanti e  raccomandi, benché non sia questione che di forme; poiché, in questo caso, le forme non sono altra cosa che il recipiente o il rivestimento di cui ci si serve per far penetrare fino a lui (al cattolico…n.d.t.) la merce di contrabbando di Satana.

SIGNORE E SIGNORI, VI PRESENTO LA NUOVA CHIESA MONDIALISTA TOTALMENTE PROTESTANTIZZATA QUINDI FALSA E NON CATTOLICA. Per chi non avesse visto la "messa" si potrà rendere conto che questa chiesa non è quella di Nostro Signore Gesù Cristo...

Il 12 marzo 1913, mentre padre Pio stava pregando, gli apparve Gesù, triste e dolorante, che gli disse: «Con quanta ingratitudine viene ripagato il mio amore dagli uomini! Sarei stato meno offeso da costoro se li avessi amati meno. Mio Padre non vuole più sopportarli». Gesù soffre per il tradimento delle «anime più predilette», i sacerdoti, i quali sono i primi a lasciarlo da solo nelle chiese, ignorando il Tabernacolo: «Il mio Cuore è dimenticato, nessuno si cura più del mio Amore». Padre Pio riportò fedelmente anche la condanna del mondo sacerdotale: «La mia Casa è divenuta per molti un teatro di divertimenti; anche i miei ministri, che io ho sempre guardato con predilezione, che io ho amato come pupilla dell’occhio mio; esse dovrebbero confortare il mio cuore colmo di amarezze; essi dovrebbero aiutarmi nella redenzione delle anime; invece chi lo crederebbe..! Da essi debbo ricevere ingratitudini e sconoscenze. Vedo, Figlio mio, molti di costoro – a questo punto Gesù comincia a piangere singhiozzando – che sotto ipocriti sembianze mi tradiscono con comunioni sacrileghe». Come uscire da questo “pantano”? «Figlio mio, ho bisogno di vittime – disse il Signore a padre Pio – per calmare l’ira giusta e divina del Padre mio; rinnovami il sacrificio di tutto te stesso e fallo senza riservatezza alcuna». San Pio, sacerdote santo, rinnovò il sacrificio dal profondo del cuore. Mi chiedo quanti sacerdoti, allora, ma soprattutto oggi, hanno il desiderio di sacrificarsi per le anime e per confortare il Sacro Cuore di Gesù, così tanto disprezzato dagli uomini.


Il 7 aprile, dello stesso anno, un venerdì, Padre Pio ebbe un’altra visione di Gesù, ma molto più tremenda della precedente. «Mio carissimo Padre, venerdì mattina ero ancora a letto, quando mi apparve Gesù. Era tutto malconcio e sfigurato», scrisse il santo sacerdote cappuccino. «Egli mi mostrò una grande moltitudine di sacerdoti regolari e secolari, fra i quali diversi dignitari ecclesiastici, di questi chi stava celebrando, chi si stava parando e chi si stava svestendo dalle sacre vesti. La vista di Gesù in angustie mi dava molta pena, perciò volli domandargli perché soffrisse tanto. Nessuna risposta n’ebbi. Però il suo sguardo mi portò verso quei sacerdoti; ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di guardare, ritirò lo sguardo ed allorché lo rialzò verso di me, con grande mio orrore, osservai due lagrime che gli solcavano le gote. Si allontanò da quella turba di sacerdoti con una grande espressione di disgusto sul volto, gridando: “Macellai!”. E rivolto a me disse: “Figlio mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io sarò per cagione delle anime da me più beneficiate, in agonia sino alla fine del mondo. Durante il tempo dell’agonia, figlio mio, non bisogna dormire. L’anima mia va in cerca di qualche goccia di pietà umana, ma ahimè mi lasciano solo sotto il peso della indifferenza. L’ingratitudine ed il sonno dei miei ministri mi rendono più gravosa l’agonia. Ahimè come corrispondono male al mio amore! Ciò che più mi affligge e che costoro al loro indifferentismo, aggiungono il loro disprezzo, l’incredulità. Quante volte ero li per li per fulminarli, se non fossi stato trattenuto dagli angioli e dalle anime di me innamorate… Scrivi al padre tuo e narragli ciò che hai visto ed hai sentito da me questa mattina. Digli che mostrasse la tua lettera al padre provinciale…”.»


Sì, “macellai di anime”! Coloro che dovrebbero essere il conforto di Gesù e i pastori delle nostre anime, diventano coloro che crocifiggono nuovamente il Signore e che conducono le nostre anime alla perdizione. Cari sacerdoti, se non sarete santi, sarete dei “diavoli”. Meditate e tremate.


BIBLIOGRAFIA Epistolario [vol. 1] – Corrispondenza con i direttori spirituali (1910-1922), di San Pio da Pietrelcina (Ed. Padre Pio da Pietrelcina)

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 BERGOGLIO CI PRESENTA LO SPETTACOLINO ALLESTITO PER L'INCENSAZIONE DELLA SUA PESSIMA FIGURA DI MODERNISTA PATENTATO...
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LA COSIDETTA "MESSA" SACRILEGA DI APERTURA" DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU', le immagini si commentano da sole...
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martedì 23 luglio 2013

GMG Brasile: i vergognosi ed eretici sacerdoti canterini accolgono Bergoglio nell'inutile "giornata mondiale della gioventù"

 https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimNGaMRfinlDdVLmuJi1v_nn1Y1BJI4K5xe8VEIvguuon6DTsQUJ3PaYUsBYRkRENU7gHvZ0cCF09APSLuttaEg2OT-3uGbWxv4D2tcUqK3ugZrIwL37LEA4a2ml1sYsrHAXyvqZO3auZr/s1600/messa+rito+ambrosiano+GMG+2013.jpg
(SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO...) Il Vicario Generale della diocesi di Milano, S.E. mons. Mario Delpini, ha concelebrato la messa sacrilega per i giovani fedeli ambrosiani a San Paolo in Brasile...

E' noto a tutti che nel Brasile cattolico una miriade di fedeli stanno passando nelle file delle sette eretiche protestranti; in verità il Brasile, come anche quasi tutte le nazioni tradizionalmente cattoliche, (basta collegarsi con TV  2000 per rendersi conto dello sfascio cattolico mondiale) sono oramai passati ad altra religione con i loro pretuncoli, i loro Vescovi, i loro Cardinali ed infine i loro Pontefici modernisti. In questo articolo vediamo la figura "presunta sacerdotale" di quattro personaggi che a breve si esibiranno davanti al loro massimo esponente: "IL VESCOVO BERGOGLIO", SESTO PONTEFICE DELLA NUOVA E FALSA CHIESA MODERNISTA CONCILIARE
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Riempiono gli stadi. Scalano le classifiche. E guadagnano milioni. Chi sono i preti pronti a esibirsi a Rio de Janeiro.
Riempie gli stadi di fan fasciati in t-shirt di cotone su cui è stampata la sua faccia. Li fa ballare, perdere la voce, inneggiare al Dio che sta nei cieli e che li ama. E, quando a fine concerto la folla scalpitante si riempie la bocca d'aria per gonfiare l'ultimo ritornello, li prende alla sprovvista e rovescia loro addosso secchi di acqua benedetta.
Le performance di Don Marcelo Rossi, in Brasile, le conoscono tutti. Da prete di periferia a fine Anni 80, mentre ancora la Chiesa sudamericana si lacerava attorno all'ideologia della teologia della liberazione, lui si è inventato un nuovo stile di comunicazione.
LO SPETTACOLO PER FRANCESCO. Ha inciso cd e scritto libri, conquistando cuori e portafogli dei 126 milioni di brasiliani cattolici pronti ad accogliere papa Francesco per la Giornata mondiale della gioventù. Una settimana di abbraccio pontificio destinata a concludersi proprio con lo show di Marcelo. Assieme a lui sul palco sono attesi altri quattro "preti cantanti", una sorta di 'boy band' sacerdotale capace di incarnare il meglio della 'Rivoluzione carismatica', un movimento di evangelizzazione animato da preti divi del piccolo e grande schermo che ha cambiato la chiesa brasiliana a base di gospel e mp3. Esattamente quello che ci voleva per Francesco: un papa popolare alla ricerca di sacerdoti per riconquistare i fedeli.
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Marcelo, dalla Messa con l'aerobica al best seller che ha battuto Paulo Coelho

La rivoluzione del 46enne Marcelo è iniziata con l'idea di muovere corpo e muscoli al ritmo della preghiera. Dopo aver deciso di prendere i voti «ispirato da una miniserie sulla vita di papa Giovanni Paolo II», come lui stesso ha dichiarato in un'intervista al Developing report,  da bravo laureato in educazione fisica ha pensato bene di inserire nella liturgia domenicale esercizi di aerobica a tempo di musica: è stato un successo. Il suo nome ha iniziato a ricorrere nei passaparola e la sua faccia pulita e il suo saio nocciola hanno iniziato a essere conosciuti nel vasto pubblico di credenti conteso dalle tante sette evangeliche sbocciate nell'ex impero carioca.
Poi sono venute le canzoni, nove cd, due dvd, due lungometraggi e due assoluti bestseller. Nel 2010 il libro Àgape (L'amore di Dio), scritto in un periodo di convalescenza dopo «un incidente sul tapis roulant», ha venduto 8,5 milioni di copie battendo per diffusione persino il campione nazionale Paulo Coelho. In tutto le attività commerciali di Marcelo gli sono valse entrate per oltre 10 milioni di dollari.

lunedì 22 luglio 2013

SULLE NULLE E FALSE SANTIFICAZIONI VOLUTE DAI "CONDANNATI", IN QUANTO MODERNISTI-CONCILIARI...



Oramai è noto che tra qualche mese Giovanni Paolo II e Giovanni XIII verranno portati al massimo onore degli altari, sarebbe più giusto dire delle mense dato che gli assasini della fede conciliari hanno demolito quasi tutti gli altari cattolici e celebrano il loro culto modernista sempre sulle mense. in questo articolo metteremo in risalto la figura del cosidetto "Papa buono a nulla" affinchè si comprenda appieno la losca figura di Roncalli che ha dato inizio alla falsa Chiesa Conciliare che ha messo in ombra quella vera di Nostro Signore Gesù Cristo. Normalmente la Santificazione di un battezzato cristiano cattolico è un atto infallibile del Sommo Pontefice, quindi de fide, ma come i più sanno oggi viviamo in un tempo cattivo dove i pluri condannati hanno preso posseso della Santa Sede e procedono indisturbati nella loro nefanda opera di demolizione del cristianesimo santificandosi a vicenda come se nulla fosse. il fedele cattolico leggebdo questo libro "Nichita Roncalli" si renderà conto che Roncalli, al pari di Giovanni Paolo II, non è certo personaggio da portare, infallibilmente, agli onori delle mense, se poi si considera che per la cosidetta Santificazione del buono a nulla non si ha nemmeno il secondo miracolo richiesto fà ritenere questa elezione nulla e falsa.
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L'IMPOSTORE RONCALLI. 
Carlo Alberto Agnoli parla della figura corrotta di Roncalli, con la massoneria, citando anche il libro "NichitaRoncalli"...

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“… il segno lasciato da Roncalli nella storia dell’umanità supera di molto quello impresso dai vari Lenin e Stalin. Infatti se quelli hanno liquidato qualche milione di vite umane, Giovanni XXIII ha liquidato ben duemila anni di Chiesa cattolica.” ( Fabrizio Sarazani, vaticanista)

a cura di Arai Daniele 


Tra il libro “Nichitaroncalli» di Franco Bellegrandi, “Cameriere di Spada e Cappa di Sua Santità”, ora in seconda edizione con E.I.L.E.S., Roma, e l’altro libro di Arai Daniele in via di pubblicazione (con Christus Rex) «Giovanni XXIII: un enigma epocale?», abbiamo alcuni spunti sulla controvita di tale «Papa buono» che aprì la Chiesa ai suoi peggiori nemici.

Cominciamo dalle sue indigenti idee moderniste viste dall’insospetto Benedetto Croce, il quale, su «Il Giornale d’Italia» (15.X.07) rispondendo al futuro apostata don Minocchi scrisse:  “Il Modernismo pretende di distinguere il contenuto reale del Dogma dalle sue espressioni metafisiche che egli considera come cosa del tutto accidentale, allo stesso modo che sono accidentali le varie espressioni di linguaggio, in cui può venire tradotto un medesimo pensiero. E in questo paragone è il primo e sommo sofisma dei modernisti. Infatti, è verissimo che un medesimo concetto può essere tradotto nelle più varie forme di linguaggio, ma il pensiero metafisico non è linguaggio, non è forma di espressione: è logica ed è concetto. Onde un dogma tradotto in altra forma metafisica, non è più lo stesso dogma, come un concetto trasformato in altro concetto non è più quello.

“Liberissimi i modernisti di trasformare i dogmi secondo le loro idee. Anch’io uso di questa libertà… Soltanto io ho coscienza, facendo questo, di essere fuori della Chiesa, anzi fuori di ogni religione; laddove i modernisti si ostinano a professarsi non solo religiosi, ma cattolici.

“Che se poi, per salvarsi dalla necessaria conseguenza dell’assunto principio, i modernisti, simpatizzando con i positivisti, con i pragmatisti e con gli empiristi di ogni risma, addurranno che essi non credono al valore del pensiero e della logica, cadranno di necessità nell’agnosticismo e nello scetticismo. Dottrine, queste, conciliabili con un vago sentimentalismo religioso, ma che ripugna affatto ad ogni religione positiva”. Concludeva: “non ci capiterà facilmente un’altra volta la fortuna di essere d’accordo con il Papa”.

Infatti, Croce non era cattolico, ma capiva quanto gli errori del modernismo fossero frutto di pensieri contaminati dal peggiore relativismo.

Tale spirito modernista, suscitato da qualcosa di molto segreto e astruso, porta a una nuova religiosità, una specie di profetismo che evoca «segni dei tempi», non riferibili alla spiritualità cristiana, ma a un progresso indefinito dell’umanità; uno spirito di riconciliazione gnostica e agnostica che ha attratto il modernista Roncalli a lavorare per il suo ideale mondialista e umanitarista, convocando il Vaticano II.

La banda dei quattro modernisti a Roma

Si pone la domanda: chi era in verità Roncalli, destinato a divenire Giovanni XXIII e occupare la cattedra di Vicario di Dio per il mutamento della Chiesa? Qual era la sua fede nei segni divini nella storia?

Nel suo citato libro «I quattro del Gesù. Storia di una eresia», Giulio Andreotti racconta che Angelo Roncalli, Giulio Belvederi, zio della moglie di Andreotti, Alfonso Manaresi ed Ernesto Buonaiuti erano quattro seminaristi, stretti da amicizia e dalla comune visione religiosa modernistica. Gli ultimi due hanno portato le loro idee eretiche così avanti da essere censurati e scomunicati (Manaresi e il Buonaiuti). Belvederi e Roncalli furono invece salvati dai loro protettori, nel caso di quest’ultimo dall’allora vescovo di Bergamo Giacomo Radini Tedeschi, in odore di modernismo. Un altro compagno di Roncalli a Bergamo fu Nicola Turchi, che tradusse in italiano lo storico Duchesne, anch’esso censurato.

Roncalli avrebbe dimostrato questo spirito durante tutta la sua lunga carriera, nonostante sia pure certo che abbia prestato il giuramento antimodernista. Si tratterebbe di uno spergiuro aggravato dal tradimento modernista che scomunica un cattolico, ma no il «Papa buono»! 

Ora, solo un apparato composto di chierici della sua stessa tendenza ha potuto ignorare il sospetto fondato di spergiuro in questioni di fede, sufficiente per squalificare qualsiasi cittadino, ma più ancora per annullare qualsiasi possibilità di beatificazione.

In Bulgaria e in Turchia, lo strano nunzio Roncalli operò proprio al contrario di quanto allora era insegnato nell’Enciclica «Quas primas», sulla regalità sociale di Gesù Cristo: la peste che infetta la società, la peste del nostro tempo, è il laicismo. Ma Roncalli era per il «principio basilare» della laicità dello stato: la Chiesa si guarderà bene dall’intaccare o discutere questa laicità .

sabato 20 luglio 2013

IL COLPO DA MAESTRO DI SATANA, LA DISUBBIDIENZA ALLA TRADIZIONE PER UNA FALSA UBBIDIENZA AI DISTRUTTORI DELLA FEDE...

Il 18 luglio 1870 il Concilio Vaticano, riunito a conclusione della sua quarta sessione plenaria, promulgava la Costituzione “Pastor Aeternus”, approvata da Papa Pio IX, che definiva in maniera solenne molte verità già comunemente e universalmente credute e tenute nella Chiesa cattolica, elevandole a rango di Verità di fede definita. Tra queste annoveriamo il Primato del Papa su tutta la Chiesa e l’infallibilità del suo Magistero.
Ora dopo il Conciliabolo Vaticano II il Primato di Pietro è stato minato alle fondamenta con la cosidetta "collegialità". Si assiste da oramai 50 anni ad una totale mancanza di vero governo della Chiesa Cattolica al tal punto che la cosidetta "Chiesa Visibile" altro non è che la falsa Chiesa Conciliare, CON TUTTI I LORO SACERDOTI, CARDINALI E PONTEFICI. Molti allora si chiederanno ma la vera Chiesa visibile dove si trova? Ebbene si può trovare in tutti coloro che sono rimasti legati alla vera Tradizione della Chiesa e non certo agli assasini della fede che hanno occupato il Vaticano dal Conciliabolo sino ad oggi. 
Prima di addentrarci nello scritto di Arai Daniele leggiamo la bellissima preghiera di Padre Angelico Arrighini sul Papato istituito da nostro Signore Gesù Cristo, nella speranza che il Signore abbia pietà del Suo Popolo e ci doni un sucessore di Pietro pienamente cattolico cacciando via i lupi che occupano la Santa Sede dal Conciliabolo Vaticano II sino ad oggi, e dove si può vedere,per comprendere, sino a dove gli assasini della fede si sono spinti per imbrattare la Chiesa di Nostro Signore con le loro dottrine ed opere sataniche pubbliche agli occhi di tutti? LA SANTA MESSA, la promulgazione del Novus Orror Missae da parte del pessimo Montini a discapito dell'unica vera Messa Cattolica, IL VETUS ORDO MISSAE:

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Abbiamo crocifisso il Signore di nuovo

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“Habemus pontificem! Abbiamo il Maestro infallibile che non può essere ingannato nè ingannare, che sa sciogliere i nostri dubbi, rispondere ai problemi più vitali, dir l’ultima parola che invano si aspetta dai sapienti e dalle cattedre del mondo: parola infallibile, parola purissima come argento passato al crogiuolo, sette volte raffinato.
Habemus pontificem! cioè un Maestro infallibile col quale siamo sicuri di essere sulla retta via, di non sbagliare, di dire sempre la verità giacchè anche noi, stando col Papa, diventiamo, in certo qual modo, infallbili. Come i satelliti che si aggirano attorno al Sole, così noi, seguendo il Papa, veniamo a risplendere della sua stessa luce e, con tutta ragione possiamo dire: “Io sono infallibile!”. Si, affermando in materia di Fede e costumi, quello che afferma il Papa, la mia affermazione è infallibile: negando quello che nega il Papa, la mia negazione è infallibile; giudicando sempre come giudica il Papa, il mio giudizio è sempre infallibile.
Habemus Pontificem! Abbiamo il Maestro infallibile. Egli sorge gigante e fulgido qual faro sulla buia e interminabile riva di questo mare magnum che è il mondo…I flutti non possono offenderlo, le nubi oscurarlo, la distanza nasconderlo; gli altri luminari si esclissano intorno: “Muore ogni astro in faccia al sol”.
O uomini, o popoli, che navigate sopra il mare procelloso e torbido della vita, volete voi la verità? la soluzione chiara e certa dei grandi problemi che vi agitano? la guida che conduce al porto sicuro?
Non badate ai luminari tremolanti qua e là nelle tenebre come lucciole, dirigetevi tutti verso il faro che splende sul colle Vaticano.
E Tu, o Maestro infallibile, parla! Oh parla! In mezzo al dissolvimento universale dell’ora presente, allo scetticismo di un secolo che dubita di tutto, ad una società che si sfascia, a tante dottrine che si combattono, a scuole che succedono a scuole, a sistemi che distruggono sistemi, a opinioni che s’incalzano per finir tutte nel nulla…noi abbiamo bisogno di una voce autorevole e sicura che riveli quella verità la quale insegna la via che conduce alla vita! Oh parla dunque, Maestro infallibile! TU SOLO hai parola di verità e vita…Dove andremo noi a cercarle lontano da te? Forse nei libri, nelle teorie, nei sistemi dei filosofi? Nelle scuole di Parigi, d’Oxford, di Ginevra? Nella politica, nelle massime del mondo? Ah! Tacete tutti…voci dell’umana sapienza, voci di cattedre menzognere, voci di sette malvage, voci discordi della pubblica opinione, della politica, degl’interessi del mondo…tacete, tacete! Lasciate che ascolti la voce che viene da Roma.
Oh! Parla, parla dunque, Maestro infallibile, io ti ascolto in ginocchio come si ascolta Iddio, e mi si paralizzi il braccio, muta diventi la lingua, ciechi gli occhi, prima che mi dimentichi dei tuoi insegnamenti!
O Maestro infallibile! parla, che con me Ti ascolta e crede tutta la Chiesa Cattolica, nè potenza mai del mondo o dell’inferno potrà separarci da Te, come nessuna forza potrà mai separar Te dalla verità, poichè Gesù Cristo per questo ha pregato: Ego rogavi pro te ut non deficiat fides tua”.

Da “Il Triregno. Autorità, Infallibilità, Santità papale” di Padre Angelico Arrighini (S.E.I., Torino, 1929)


Arai Daniele nato a San Paolo del Brasile il 13 maggio 1934 da padre italiano, lo scrittore Nino Daniele Vasta, studiò nel tradizionale Collegio gesuita San Luigi.
Tra gli studi universitari di Fisica e l'Aviazione civile, scelse per ragioni contingenti la carriera di pilota, che lo portò fin da giovane a rigare i cieli del mondo. Trasferitosi in Europa, prima a Zurigo e poi a Roma verso la metà degli anni sessanta, nel contatto con le più varie realtà internazionali, si rese conto che la Chiesa della sua giovinezza subiva drammatiche mutazioni di segno protestante.
I suoi punti di riferimento cattolico in Brasile furono prima la rivista Permanencia del noto scrittore convertito Gustavo Corção, poi l'illustre Vescovo Antonio de Castro-Mayer, con il quale collaborò strettamente.
È padre di sei figli. Autore di molti articoli di carattere storico-religioso su riviste di varie lingue - in Italia, principalmente Si si no no e Chiesa Viva -, intervenne in un centinaio di conferenze in vari paesi riguardanti il messaggio profetico di Fatima.
A questo scopo fondò negli anni ottanta con l'avvocato Teofilo Di Antonio il movimento Pro Roma Mariana, con sedi a Roma e nella terra natia dei pastorelli a chi Maria SS.
apparve nel 1917.
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Statua del Laocoonte in Vaticano

LA «PATETICA» DECADENZA DEL PENSIERO TRADIZIONALISTA

L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele


L’episodio del Cavallo di Troia, a cui si riferisce Omero nella Iliade, inquadra bene quanto avvenuto a Roma, Cittadella della Chiesa cattolica nella quale fu introdotto lo spirito del Vaticano 2º e i suoi artefici in veste clericale.

Al tempo dell’assedio di Troia, Laocoonte, sacerdote di Apollo, intuito il pericolo che il cavallo di legno costruito dai Greci e lasciato di fronte alle mura di Troia rappresentava, scagliò la sua lancia contro il cavallo. Ora, Laocoonte, contro la volontà di Apollo, si era sposato e aveva figli. Così, quando sacrificòa Nettuno, dio dei mari e amico dei Greci, Apollo mandò due serpenti marini che hanno ucciso il sacerdote e i suoi figli, com’è figurato nella famosa scultura, che è in Vaticano.

Riguardo al cavallo, per un sentimento di curiosità, fu introdotto entro le mura della città, e da questa manovra scaturì la sua rovina.

Qui non intendiamo ricordare questa celebre opera greca per il confronto di impronta artistica; l’anatomia tra dionisiaco e apollineo, o qualsiasi altra cosa,ma per ricordare che il ‘pathos’ del Laocoonte nello studio dell’arte, riflette una tendenza decadente, anche mentale. Infatti, il motivo dell’afflizione raffigurata in una visione contorta rappresenta decadenza estetica riguardo all’equilibrio impassibile della precedente disciplina scultoria; tendenza che denota, riguardo al pensiero, il sentimento che prevale sulla ragione: decadenza dell’arte che riflette quella del pensare e agire, anche religioso.

Ciò applicato al nostro tempo, indica, riguardo al pensiero cattolico, un degrado del sentimento che prevale sulle ragioni della Fede. Così, il sentimento di lodevole pietà filiale verso la figura del Papa, dolce Gesù in terra, finisce per essere irragionevolmente diretto a chi promuove perfide iniziative che sono gravemente offensive all’onore stesso del Salvatore, messo al livello delle più svariate divinità e culti terreni.

Ecco cosa fu la «riunione delle grandi religioni del mondo», la cui prima scandalosa seduta avvenne nel 1986 ad Assisi, di cui il video annesso registra le torbidi sequele:
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Ratzinger ad Assisi 2011 nella commemorazione dell'oltraggiosa giornata di fantomatica preghiera per la pace da parte dei modernisti usurpatori Vaticani e le sataniche religioni, false, mondiali...

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Tale «spirito di Assisi» è oggi il grande ispiratore della «chiesa conciliare».

Per converso, il sentimento di riverenza che nel presente è applicato ai promotori di tale manifestazione a favore di una falsa chiesa, si dimostra degenerato riguardo allo spirito cattolico. Ciò in vista dell’inganno per cui un chierico vestito da papa avrebbe autorità per indurre un satanico sincretismo ecumenista, che mette la religione della Trinità Divina al livello di qualsiasi altro culto, anche idolatrico.

Si tratta di un sentimento «patetico» trucemente degenere perché implica dare prestigio all’atto scellerato di un uomo, vero tradimento riguardo alla difesa e conferma della Fede, che è la ragione stessa della carica papale usata nell’infida prevaricazione di tali chierici.

giovedì 18 luglio 2013

NUOVO SACERDOTE, PER LA RESISTENZA CATTOLICA, ORDINATO DA MONSIGNOR WILLIAMSON...

Fonte: Non possums Spagnolo...

¡NUEVO SACERDOTE ESPAÑOL PARA LA RESISTENCIA ORDENADO POR MONSEÑOR WILLIAMSON!

Walsigham, Julio de 2013

Su Excelencia Reverendísima Monseñor Williamson confirmó y ordenó bajo condición al Padre Juan Antonio Iglesias, un sacerdote español originario de Santander, España. El Padre Iglesias acompañó a los fieles de la Resistencia en Inglaterra en la Peregrinación de Reparación, dirigiendo el rosario, escuchando confesiones y ofreciendo Misa. Esperamos presentarlo después con sus propias palabras. Por favor, no deje de rezar por este sacerdote que está dando un espectacular ejemplo de fidelidad a la Tradición sin importar el costo.

Aquí les presentamos algunas fotos. Más información pronto:



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