Per la maggior Gloria di Nostro Signore cerchiamo persone disponibili ad eventuali Traduzioni da altre lingue verso l'Italiano. per chi si rendesse disponibile puo' scrivere all'indirizzo Mail: cruccasgianluca@gmail.com
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mercoledì 20 dicembre 2017

I sacramenti di Satana....

 Questo sarebbe l'annuncio di un pseudo sacerdote conciliare sul Sacramento della Confessione, si può ben dire che questi sono preti "bastardi" di satana amministranti falsi sacramenti stanici. Vergogna!!!


Il cantiere della conversione ........ Ci vuole una comunità di fratelli e sorelle con i quali fare un cammino di conversione. Il cambiamento della mia vita non è solo affar mio, non riguarda soltanto la mia esistenza e le mie scelte, ma coinvolge sempre gli altri. Non c’è conversione possibile senza qualcuno che mi apra gli occhi e che mi prenda per mano. Per convertirci abbiamo bisogno di una comunità di fratelli con cui camminare, sostenerci, comprenderci. Dio chiama sempre un popolo alla salvezza.  Il sacramento della penitenza  Per questo vogliamo rinnovare il modo di celebrare il sacramento della penitenza, rimettendo al centro la misericordia di Dio (Dio non si stanca mai di perdonarci, ricorda sempre Papa Francesco) e il cammino di conversione del cuore (che non è solo “liberarsi la coscienza”). Questo sacramento ha visto tante modalità celebrative nella storia della Chiesa e crediamo sia importante non fissarsi soltanto sulla “confessione auricolare” che abbiamo ereditato, dove al centro sembra esserci il colloquio con il prete. Mercoledì 20 a S. Giovanni e domenica 24 a Novellara celebreremo comunitariamente il sacramento della penitenza, accogliendo la Parola che ci annuncia il “giorno della salvezza” e ci racconta la misericordia senza limiti di Dio che “ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio unigenito, non per condannare, ma per salvare” (cfr Gv 3). Poi ci riconosceremo peccatori davanti a lui come il pubblicano che battendosi il petto diceva: “abbi pietà di me peccatore”. Ci metteremo in cammino, come popolo per ricevere la assoluzione personale del peccato e rinnovare la grazia del Battesimo che ci ha purificati. Infine pregheremo perché la grazia del sacramento porti frutto nelle nostre vite e nella nostra comunità e il mondo renda gloria a Dio vedendo le nostre opere. Qualcuno guarderà con sospetto questa diversa modalità celebrativa. Comprendo un po’ di smarrimento di fronte alle novità. Sarà possibile nei prossimi giorni celebrare il sacramento nel modo tradizionale grazie alla disponibilità dei sacerdoti. L’importante è che tutti apriamo il cuore alla conversione, accogliendo la grazia di questo tempo.
                                                                                                 Don Giordano

http://www.novellara.net/wp-content/uploads/2017/12/Bollettino-n.-46.pdf

martedì 12 dicembre 2017

"Oggi non solo l'Urbe e l'Italia, ma il mondo intero è minacciato".

DISCORSO ATTUALISSIMO DELL'ULTIMO PONTEFICE CATTOLICO ALL'EX AZIONE CATTOLICA ORAMAI MODERNIZZATA DALL'AZIONE NEFASTA VATICANOSECONDISTA... 
 


«Nel contemplare questa magnifica adunanza di Uomini di Azione Cattolica, la prima parola che viene alle Nostre labbra é di ringraziamento a Dio per averCi fatto dono di un così grandioso e devoto spettacolo; poi, di riconoscenza a voi, diletti figli, per averlo voluto attuare dinanzi al Nostro sguardo esultante.

Noi ben sappiamo quali minacciose nubi si addensano sul mondo, e solo il Signore Gesù conosce la Nostra continua trepidazione per la sorte di una umanità, di cui Egli, Supremo Pastore invisibile, volle che Noi fossimo visibile padre e maestro. Essa intanto procede per un cammino che ogni giorno si manifesta più arduo, mentre sembrerebbe che i mezzi portentosi della scienza dovessero, non diciamo « cospargerlo di fiori », ma almeno diminuire, se non addirittura estirpare, la congerie di triboli e di spine che lo ingombrano.

Di tanto in tanto però — a confermarCi in questa trepida ansia — vuole Gesù nella sua bontà che le nubi si squarcino e appaia trionfante un raggio di sole; segno che i nembi anche più oscuri non distruggono la luce, ma soltanto ne nascondono il fulgore.

Ed ecco ora un pacifico esercito di uomini militanti nell'Azione Cattolica Italiana; cristiani vivi e vivificatori; pane buono e insieme preziosissimo fermento in mezzo alla massa degli altri uomini; centocinquanta mila, la maggior parte padri di famiglia, che vivono il loro battesimo e si adoperano a farlo vivere dagli altri. Né siete tutti. Centinaia di migliaia di Uomini Cattolici, trattenuti da gravi motivi, sono qui presenti con l'ardore del loro spirito, della loro fede, del loro amore. Uomini maturi e di ogni condizione: dirigenti, professionisti, impiegati, insegnanti, operai, lavoratori dei campi, militari: tutti fratelli ìn Cristo, tutti uniti come in un solo palpito di un unico cuore.

Vorremmo che poteste ammirare anche voi la stupenda visione che si offre in questo momento ai Nostri occhi; brameremmo che sentiste nel profondo dell'animo con quanto amore Noi vorremmo — se fosse possibile — scendere in mezzo a voi e abbracciarvi tutti, come se foste uno solo.

Diletti figli! Voi siete venuti a Roma per festeggiare il trentennio della vostra Unione — la prima delle Associazioni Nazionali di A. C. — Cinque anni or sono, gli Uomini che convennero nell'Urbe erano settanta mila; oggi quel numero è raddoppiato ed è qualche cosa di più che un simbolo del moltiplicato fervore della vostra vita cristiana.

giovedì 7 dicembre 2017

"A questo punto non credo sussistano dubbi sul fatto che Bergoglio sia eretico formale"...

 
Rispondo volentieri all'appello di fra' Cristoforo (qui), e mi permetto due commenti. 


I. La Preghiera del Signore


Il primo commento riguarda l'intenzione - sinora paventata, ma che presumibilmente troverà realizzazione a breve - di modificare le parole della Preghiera del Signore (il Padre Nostro) in italiano. Non entro nel merito della validità della traduzione, perché ritengo che il testo attuale sia conforme alla versione della Vulgata, e che questa sia coperta dal carisma dell'inerranza, così come definito dai Sacri Canoni. Rimando al commento di San Tommaso, Expositio in orationem dominicam, art. VI. Non c'è nessuna necessità di modificare adesso il Padre Nostro, quando peraltro il livello di istruzione religiosa dei fedeli è ai mini termini: sarebbe come occuparsi dei fiori ai balconi o del colore della tappezzeria delle poltrone in un edificio distrutto da un terremoto. 

Ciò che considero cosa gravissima è la smania di novità che anima - sin dal Vaticano II - questa presunta ricerca di maggior fedeltà nei testi liturgici e della preghiera, che insinua un'idea di provvisorietà inquietante. Pare che la Chiesa abbia insegnato per secoli una preghiera che solo ora, grazie alle ben note competenze di fine esegeta e di altissimo filologo di Bergoglio, è restituita alla sua genuina traduzione. Abbiamo pregato male per secoli, abbiamo ingannato il popolo con una traduzione che falsificherebbe le parole di Cristo, abbiamo insegnato ai nostri figli a credere che il Signore ci tenta, e che la Chiesa ha sbagliato. E se ha sbagliato sul Padre Nostro, probabilmente si troveranno altre mille occasioni per rettificare presunti errori di traduzione. Era lo stesso alibi col quale ci è stata gabellata la riforma liturgica, che in materia di traduzioni postconciliari ad usum modernistarum ha raggiunto i risultati ben noti.
Verrebbe da dire che, proprio per evitare la mutevolezza di significato dei termini che inevitabilmente colpisce ogni lingua viva, la Chiesa ha voluto preservare la purezza della propria dottrina e della propria preghiera ufficiale cristallizzandola nelle immutabili parole del latino, lingua morta per il mondo, e resa sacra dal Cristianesimo. E infatti il Concilio, quel latino, l'ha abolito nei fatti, preferendogli la lingua dei carrettieri.

giovedì 2 novembre 2017

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 Dichiarazione dei satanassi Vaticanosecondisti sulla commemorazione dell'eretico Lutero
 
«Oggi, 31 ottobre 2017, ultimo giorno dell’anno della Commemorazione comune della Riforma, siamo molto grati per i doni spirituali e teologici ricevuti tramite la Riforma», si legge nel testo diramato dalla Sala Stampa della Santa Sede. «Si è trattato di una commemorazione condivisa non solo tra noi ma anche con i nostri partner ecumenici a livello mondiale. Allo stesso tempo, abbiamo chiesto perdono per le nostre colpe e per il modo in cui i cristiani hanno ferito il Corpo del Signore e si sono offesi reciprocamente nei cinquecento anni dall’inizio della Riforma ad oggi. Noi, luterani e cattolici, siamo profondamente riconoscenti per il cammino ecumenico che abbiamo intrapreso insieme negli ultimi cinquant’anni. Questo pellegrinaggio, sostenuto dalla nostra comune preghiera, dal culto divino e dal dialogo ecumenico, ha condotto al superamento dei pregiudizi, all’intensificazione della comprensione reciproca e al conseguimento di accordi teologici decisivi. Alla luce di così tante benedizioni lungo il nostro percorso, solleviamo i nostri cuori nella lode del Dio uno e trino per la grazia ricevuta». 

 Questa e' la fine che fece il "PORCO SASSONE LUTERO"
 
Testimonianza del servo personale del "PORCO SASSONE LUTERO", Ambrogio Kuntzell. Egli, confuso nell’animo per la fine orribile del suo padrone, confessò ciò che aveva visto.Ecco la sua testimonianza:
- Martin Lutero, la sera prima della sua morte, si lasciò vincere dalla sua abituale intemperanza e con tale eccesso che noi fummo obbligati a portarlo via del tutto ubriaco e coricarlo nel suo letto. Poi, ci ritirammo nella nostra camera, senza presagire nulla di spiacevole. All’indomani, noi ritornammo presso il nostro padrone per aiutarlo a vestirsi come d’uso. Allora – oh, quale dolore! - noi vedemmo il nostro padrone Martino appeso al letto e strangolato miseramente. Aveva la bocca contorta, la parte destra del volto nera, il collo rosso e deforme… ”Costoro (prìncipi suoi convitati) colpiti dal terrore come noi, ci impegnarono subito, con mille promesse, e coi più solenni giuramenti, ad osservare il massimo silenzio in quanto nulla fosse fatto trapelare. Ci ordinarono di staccare il cadavere da quel capestro e di metterlo sul letto e di divulgare in seguito al popolo, come il “ maestro Lutero” aveva improvvisamente lasciato questa vita.- Questo fu il racconto del suo servo Kuntzell (o Kudtfeld) pubblicato ad Aversa nel 1606, dallo storico Henricus Sèdulius (1549-1621)

Queste sono alcune delle bestemmie di Lutero su Nostro Signore e la Religione Cattolica Apostolica Romana

Su Dio e su Gesù Cristo
 
Secondo i Discorsi a tavola (Tischreden), le note dei suoi ammiratori pubblicate in forma di libro, Lutero disse di Nostro Signore Gesù Cristo:
  • «Cristo commise adulterio prima di tutto con la donna che incontrò al pozzo di Giacobbe, di cui San Giovanni scrisse: "In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: "Che desideri", o "Perché parli con lei"? Dopo di lei fu la volta di Maria Maddalena, e poi venne la donna colta in flagrante adulterio che Cristo congedò così gentilmente. Quindi, anche Cristo, pur essendo così retto, si è reso colpevole di fornicazione prima di morire» 2.
  • «Non pensate che Cristo ubriaco, perché aveva bevuto troppo all'Ultima Cena, abbia sconcertato i Suoi discepoli col suo parlare a vanvera»?.
  • «Deus est stultissimus»Dio è molto stupido») .
  • «Certamente Dio è grande e onnipotente, buono e misericordioso, e tutto ciò che si può immaginare in questo senso, ma è anche stupido».
  • «Dio si è sempre comportato come un pazzo»
Sulla Messa
  • «Quando la Messa sarà scalzata, avremo scalzato il papato! Perché è sulla Messa, come su di una roccia, che poggia completamente il papato, con i suoi conventi, le sue Diocesi, le sue Università, i suoi altari, i suoi ministri e le sue dottrine [...]. Tutto ciò cadrà in rovina quando sarà abbattuta questa sacrilega e abominevole Messa» .
  • Sull'Offertorio Lutero scrisse: «Poi segue quell'abominazione che viene chiamata "Offertorio", nel quale tutto esprime oblazione».
  • Sul Canone della Messa: «Questo Canone abominevole è una raccolta di lacune confuse [...]. Esso fà della Messa un sacrificio; altri offertori vengono aggiunti. La Messa non è un sacrificio o l'azione di chi sacrifica. Noi lo consideriamo un sacramento o un testamento. Permetteteci di chiamarlo una benedizione, l'eucaristia, la tavola del Signore o il memoriale del Signore».
Sulla tattica da usare per introdurre la messa protestante: «Per giungere sicuramente e felicemente alla nostra mèta, dobbiamo conservare alcune delle cerimonie della vecchia Messa, così verrà accettata anche dall'indeciso che potrebbe rimanere scandalizzato da cambiamenti troppo frettolosi»

  Sul sacerdozio
  • «Che pazzia voler monopolizzare il sacerdozio solo per pochi»! . Per Lutero, il sacerdozio era condiviso da tutti i fedeli.
  • Sul suo comportamento: «Da mattina a sera non faccio altro che bere. Chiedetemi perché bevo così tanto, perché parlo così loquacemente e perché mangio così spesso. Lo faccio per imbrogliare il diavolo che viene a tormentarmi [...]. É mangiando, bevendo e ridendo in questo modo e talvolta anche di più, e anche commettendo qualche peccato, che sfido e disprezzo Satana tentando di sostituire i pensieri che il diavolo mi suggerisce con altri pensieri, come ad esempio pensando con avidità ad una bella ragazza o ad una ubriacatura. Se non facessi così diventerei oltre modo furioso» .
  • «Ho avuto fino a tre mogli nello stesso tempo». Due mesi dopo, egli disse che ne aveva sposata una quarta, un'ex monaca .
Sulla Chiesa
  • «Se condanniamo i ladri ad essere impiccati, gli scassinatori al patibolo e gli eretici al fuoco, perché mai non dovremmo usare tutte le nostre armi contro questi dottori di perdizione, questi cardinali, questi papi e tutto il codazzo della Sodoma romana affinché non possano più corrompere la Chiesa di Dio? Per quale motivo non dovremmo lavare le nostre mani nel loro sangue» .  

    Nel suo Sermone per la crociata contro i Turchi del 1529 si legge:
     
    "Penso che il Papa è un diavolo incarnato e mascherato perché è l'Anticristo".
     
    Dalla sua opera Contro il Papato fondato dal diavolo del 1545 derivano le seguenti citazioni:

    "... Essi [i Papi] si adornano con il nome di Cristo, di san Pietro e di Chiesa, anche se sono pieni dei peggiori diavoli dell'inferno, pieni, pieni, e così pieni che non possono né espellere né vomitare né starnutire nessun diavolo. ... Ora vediamo che egli [il Papa] con i suoi cardinali romani non è nient’altro che un ladro disperato, nemico di Dio e dell'uomo, distruttore del cristianesimo e vivente dimora di Satana... "
     
    "Il diavolo, che ha fondato il papato, parla e agisce sempre attraverso il Papa e la Sede romana."
    "Vuoi sapere che cosa è il Papa e da dove viene? È un abominio di idolatria, prodotto da tutti i diavoli dalla fossa dell'inferno."

    "Colui che è obbediente al Papa, è benedetto, ma lui, il Papa stesso, come roccia, non deve essere sottomesso e obbedire a nessuno. Dal quel momento tu hai il sacro diritto di considerare, alla luce di tutte le decretali, che il Papa, e il suo papato, è uno spettro demoniaco, che tira la sua origine da una comprensione sbagliata di Matteo 16; vale a dire da bugie, e da bestemmia, come nato dal posteriore del diavolo. "

    "Nessuna buona coscienza cristiana può credere che il Papa sia il capo della Chiesa cristiana, né il vicario di Dio o di Cristo, ma è il capo della chiesa maledetta dei peggiori banditi della terra, vicario del diavolo, nemico di Dio, un avversario di Cristo e distruttore della Chiesa di Cristo, maestro di menzogna, di blasfemia e di idolatria, brigante e rapinatore della Chiesa e del signore laico, assassino di re e causa di tutti i tipi di spargimento di sangue, una puttana sopra ogni puttana, impegnata nella sua fornicazione, un anticristo, un uomo del peccato e figlio della perdizione, un lupo mannaro vero e proprio. "
     
    "Ciò che viene dal Papa è il male assoluto sulla terra... Che Dio ci aiuti, Amen."
    (Citazioni raccolte dalle Opera Omnia di Martino Lutero, edizione di Weimar)
     
    Lutero
     “ La Messa non è un sacrificio... chiamatela benedizione, Eucaristia, tavola del Signore, cena del Signore, memoria del Signore, o come più vi piace, purché non la sporchiate col nome di sacrificio o azione “.

    «Affermo che tutti gli omicidi, i furti, gli adulterii sono meno cattivi che questa abominevole Messa… (Lutero.Sermone della 1° domenica d’Avvento)
    ...”la loro Messa è sacrilega e abominevole. Io dichiaro che tutti i bordelli, gli omicidi, i furti, gli assassinii e gli adulterii sono meno malvagi di quella abominazione che è la messa papista ( Trattato contra Henricum )

lunedì 9 ottobre 2017

Affinchè tutto sia più chiaro.....


Redatto da
Fra. Michele Dimond, O.S.B.
Fra. Pietro Dimond, O.S.B.

 Antipapa Paolo VI, "Solennemente" alla fine di ciascun documento del Vaticano II: "Ciascuna ed ognuna delle cose avanzate in questo decreto ha vinto il consenso dei padri. Noi, anche, mediante l'autorità Apostolica conferitaci dal Cristo, Ci uniamo ai venerabili padri nell'approvare, decretare e stabilire queste cose nello Spirito Santo ed ordiniamo che ciò che è sino ad ora stato inattuato dal sinodo venga pubblicato per la gloria di Dio… Io, Paolo, vescovo della Chiesa Cattolica." [1]
Le eresie del Vaticano II sono state esposte in dettaglio. Si è anche mostrata la verità donde gli uomini aventi implementato tale concilio acattolico non furono dei veri Papi della Chiesa Cattolica, bensì degli Antipapi. Nonostante tutta l'evidenza alcuna gente rimane ancora non convinta. Essa sostiene che furono sì presenti dei problemi dottrinali con il Vaticano II ma che ciò non costituì alcun problema per Antipapa Paolo VI perocché egli non promulgò infallibilmente alcuna delle eresie del Vaticano II. "Le eresie del Vaticano II non importano", essa asserisce, "poiché il Vaticano II non fu infallibile." Si mostra la realtà per la quale se Antipapa Paolo VI fosse stato un vero Papa i documenti del Vaticano II sarebbero stati promulgati infallibilmente. Ciò dimostra, nuovamente, l'effettività per cui Antipapa Paolo VI, l'eretico avente promulgato gli apostatici documenti del Vaticano II, avente tentato di cambiare i riti di tutti i 7 Sacramenti, avente tentato di trasformare la Santa Messa in un servizio Protestante, avente supervisionato lo smantellamento sistematico mondiale del Cattolicesimo, avente tentato di rovinare il sistema scolastico mondiale Cattolico ed avente iniziato la più grande apostasia dal Cattolicesimo della storia, non fu e non sarebbe potuto essere un vero Papa. Egli fu un Antipapa.
Esistono 3 condizioni da rispettare acciocché un Papa insegni infallibilmente. Prima, il Papa deve svolgere il suo dovere di pastore e di maestro di tutti i Cristiani. Seconda, egli deve insegnare secondo la sua suprema autorità Apostolica. Terza, egli deve spiegare una dottrina di Fede Cattolica o morale, da essere creduta dalla Chiesa Universale. Ove un Papa adempiesse tali condizioni egli, tramite l'assistenza Divina promessagli come successore di San Pietro, opererebbe infallibilmente, siccome insegnato dalla seguente definizione del Concilio Vaticano I. 
Papa Pio IX, Concilio Vaticano I, Sessione 4, Capitolo 4, 1870: "… il Romano Pontefice, ove parlante ex-cathedra [dalla Sedia di San Pietro], cioè, [1] ove svolgente il dovere di pastore ed insegnante di tutti i Cristiani [2] secondo la sua suprema autorità Apostolica, [3] spiegante una dottrina di Fede o morale da essere sostenuta dalla Chiesa Universale, tramite l'assistenza Divina promessagli nel beato Pietro, opera con quell'infallibilità con cui il Divino Redentore desiderò che la Sua Chiesa venisse istruita nel difendere la dottrina sulla Fede e la morale; pertanto, tali definizioni del Romano Pontefice stesso e non provenienti dal consenso della Chiesa sono inalterabili. Se alcuno presumesse di contraddire questa Nostra definizione, Iddio non voglia, che egli sia anatema." [2]
Si dimostra ora, punto per punto, la verità per cui la promulgazione dei documenti del Vaticano II da parte di Antipapa Paolo VI apparve adempiere tutti e 3 tali requisiti, la quale avrebbe reso i documenti del Vaticano II infallibili ove egli fosse stato un vero Papa.

Prima, un Papa deve agire come pastore e maestro di tutti i Cristiani

 Il primo prerequisito acciocché un Papa insegni infallibilmente è quello donde egli deve agire come pastore e maestro di tutti i Cristiani. Se egli fosse stato un vero Papa Antipapa Paolo VI avrebbe adempiuto tale prerequisito.

Ciascuno dei 16 documenti del Vaticano II incomincia con le seguenti parole:
"Paolo, vescovo, servo dei servi di Dio, assieme ai padri del sacro concilio in eterna memoria.". [3]
Papa Eugenio IV incominciò la sessione nona del dogmatico Concilio di Firenze con le seguenti parole: "Eugenio, vescovo, servo dei servi di Dio, in eterno conto.". [4] Papa Giulio II incominciò la sessione terza del dogmatico Concilio Laterano V con le seguenti parole: "Giulio, vescovo, servo dei servi di Dio, con l'approvazione del sacro concilio, in eterno conto.". [5] Papa Pio IX incominciò la sessione prima del dogmatico Concilio Vaticano I con le seguenti parole: "Pio, vescovo, servo dei servi di Dio, con l'approvazione del sacro concilio, in eterno conto.". [6] Tale è la consueta maniera per cui i decreti dei concili dogmatici, generali ed ecumenici vengono incominciati dai Papi. Antipapa Paolo VI incominciò ogni documento del Concilio Vaticano II nello stesso esatto modo, con le stesse esatte parole.
Nell'incominciare ciascun documento del Vaticano II in tale maniera Antipapa Paolo VI avrebbe chiaramente adempiuto il primo prerequisito onde insegnare infallibilmente qualora fosse stato un vero Papa.

"Gli eretici e gli scismatici sono esclusi dal Supremo Pontificato per mezzo di Legge Divina medesima"...

Fonte: VaticanoCattolico...

Obiezione 10: Papa Pio XII, in Vacantis Apostolicae Sedis, dichiara che un cardinale, non importa sotto quale scomunica quegli si trovi, può essere eletto Papa.


Redatto da
Fra. Michele Dimond, O.S.B.
Fra. Pietro Dimond, O.S.B.


Papa Pio XII, Vacantis Apostolicae Sedis, 08/12/1945: "34. Nessuno dei cardinali può in modo alcuno o per mezzo di pretesto di scomunica, sospensione ed interdizione alcuna o di qualunque altro impedimento Ecclesiastico essere escluso nell'elezione attiva e passiva del Supremo Pontefice. Noi, dunque, sospendiamo tali censure solamente per gli scopi di detta elezione; in altri tempi esse devono rimanere in vigore. (AAS 38, 1946, pagina 76.)"

Risposta: come già mostrato è un dogma che gli eretici non sono membri della Chiesa Cattolica e che un Papa è il capo della Chiesa Cattolica. È un fatto dogmatico, quindi, che un eretico non può essere il capo della Chiesa Cattolica, giacché egli non ne è membro.

Pertanto, che cosa intende Papa Pio XII in Vacantis Apostolicae Sedis? Innanzitutto, occorre comprendere l'effettività per la quale le scomuniche possono essere subite per molte ragioni. Storicamente, le scomuniche venivano distinte per mezzo dei termini maggiore e minore. Le scomuniche maggiori venivano subite per eresia e per scisma, peccati contro la Fede Cattolica, e per certi altri maggiori peccati. Coloro i quali ricevevano la scomunica maggiore per eresia non erano membri della Chiesa Cattolica, come si è dimostrato in grande dettaglio. Le scomuniche minori, invece, non rimuovevano una persona dalla Chiesa Cattolica, esse bensì le vietavano di partecipare alla vita Sacramentale della Chiesa Cattolica. Papa Benedetto XIV operò nota della distinzione.

    Papa Benedetto XIV, Ex quo primum (23), 03/01/1756: "Inoltre gli eretici e gli scismatici sono soggetti alla censura delle scomuniche maggiori mediante la legge del Can. de Ligu. 23, Quest. 5 e del Can. Nulli, quest. 5, Dist. 19." [58]

La scomunica minore, invece, veniva subita per cose come la violazione di un segreto del Santo Uffizio, per la falsificazione delle reliquie (canone 2326), per la violazione di un convento (canone 2342) e così via. Tali sono tutte punizioni Ecclesiastiche. Tali azioni, sebbene gravemente peccaminose, non separano una persona dalla Chiesa Cattolica. Inoltre, benché i termini scomunica maggiore e minore non siano più utilizzati rimane un fatto quello donde una persona può incorrere in una scomunica per qualcos'altro al di fuori dell'eresia e non essere, dunque, separata dalla Chiesa Cattolica, siccome può incorrere in una scomunica per eresia ed essere, dunque, separata dalla Chiesa Cattolica.

martedì 26 settembre 2017

“Quelli che si definiscono ‘tradizionalisti’ in realtà, sono dei rivoluzionari…”...

62 dissidenti hanno accusato pubblicamente l’attuale pontefice di propagare l’eresia. Il papa non può sbagliare. Finché non contraddice gli insegnamenti dei suoi predecessori. Ecco perché in Vaticano sono tutti lontani dal cuore del problema. “Quelli che si definiscono ‘tradizionalisti’ in realtà, sono dei rivoluzionari…”.

“È stato dato scandalo alla Chiesa e al mondo”
Apocalissi vaticana. Quelli che non sopportano il papa ‘guevarista’, alias Francesco/Bergoglio, si sono contati, hanno un nome e una firma e un documento che li accomuna. Il documento, pubblicato sul sito www.correctiofilialis.org, è stato firmato da 62 ‘dissidenti’, tra cui Ettore Gotti Tedeschi, già presidente dello Ior dal 2009 al 2012. Dietro la dicitura devota, correctio filialis, e l’incipit adornato (i dissidenti si dicono “mossi dalla fedeltà a Nostro Signore Gesù Cristo, dall’amore alla Chiesa e al papato, e dalla devozione filiale verso di Lei”), scatta l’accusa, eclatante. Le parole del papa inscritte nell’esortazione apostolica Amoris laetitia, sarebbero all’origine “della propagazione di alcune eresie”. Detto come va detto, è scritto, “È stato dato scandalo alla Chiesa e al mondo, in materia di fede e di morale, mediante la pubblicazione di Amoris laetitia e mediante altri atti attraverso i quali Vostra Santità ha reso sufficientemente chiari la portata e il fine di questo documento”. Cosa non va a costoro? Ad esempio, che i divorziati risposati possano, comunque, accedere all’Eucarestia. Tra le tante cose (il documento va avanti per 26 pagine, lo trovate qui) che si rimproverano a Papa Francesco c’è anche “una simpatia senza precedenti di Vostra Santità per Martin Lutero” testimoniata dall’“affinità tra le idee di Lutero sulla legge, la giustificazione e il matrimonio e quelle insegnate o favorite da Vostra Santità”. In un breve passaggio, per altro, la Correctio sottolinea “i limiti dell’infallibilità papale”. A questo punto, chi ci capisce è bravo. Il papa strizza l’occhio ai divorziati, non è più infallibile e s’accompagna allo scismatico Lutero. “Sa qual è il problema?”. No, mi aiuti a capire. “Che Bergoglio non è che la punta di un iceberg. La massa dell’iceberg è il ‘modernismo’. I firmatari della Correctio, che si dicono ‘tradizionalisti’, in realtà sono dei rivoluzionari. Per usare una immagine politica: appartengono alla destra di uno schieramento parlamentare che comunque si riconosce nel Concilio Vaticano II, il cuore del problema”.  

venerdì 22 settembre 2017

"perciocché essa non è la Chiesa Cattolica, ma la contro Chiesa Cattolica degli ultimi tempi profetizzata".

Antipapa Francesco proclama "con sicurezza" ed "autorità Magistrale" che la riforma liturgica del novus ordo è "irreversibile"

 

Redatto da
Monastero della Famiglia Santissima

Giovedì 24/08/2017, durante un indirizzo alla sessantottesima Settimana liturgica nazionale Italiana, Antipapa Francesco ha affermato con presunta certezza ed autorità da Magistero Ecclesiastico che la forma "liturgica" post-Vaticano II, chiaramente includente l'abominevole nuova "messa", è irreversibile.
Antipapa Francesco, 24/08/2017: "Oggi c'è ancora da lavorare in questa direzione, in particolare riscoprendo i motivi delle decisioni compiute con la riforma liturgica, superando letture infondate e superficiali, ricezioni parziali e prassi che la sfigurano. Non si tratta di ripensare la riforma rivedendone le scelte, ma di conoscerne meglio le ragioni sottese, anche tramite la documentazione storica, come di interiorizzarne i principii ispiratori e di osservare la disciplina che la regola. Dopo questo Magistero, dopo questo lungo cammino possiamo affermare con sicurezza e con autorità Magistrale che la riforma liturgica è irreversibile." (http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2017/august/documents/papa-francesco_20170824_settimana-liturgica-nazionale.html)
La dichiarazione di Antipapa Francesco è un altro colpo devastante nei confronti di quei falsi tradizionalisti e di quei sedeplenisti ancora invano speranti nella setta del Vaticano II e nei suoi Antipapi apostatici. Essa sfascia nuovamente il mito sotto il quale cotanti di essi operano, nonché quello per cui gli Antipapi del Vaticano II non hanno tentato di imporre alcuno dei mali od alcuna delle false dottrine della setta del Vaticano II, siccome la nuova "messa" ed il Vaticano II, in maniera autoritativa: sì invece, essi lo hanno fatto, tuttavia, essi non sono da Dio stati ivi protetti in quanto non dei validi Papi.
La dichiarazione di Antipapa Francesco è un'altra conferma della verità donde la setta del Vaticano II non è la Chiesa Cattolica, bensì una contro Chiesa Cattolica guidata da Antipapi eretici. Quei Cattolici sostenenti che la Sedia di San Pietro sia vacante sono nel giusto: non esiste alcuna maniera onde essere veramente tradizionali riconoscendo ostinatamente gli Antipapi del Vaticano II come Papi. Nella vera Chiesa Cattolica esiste speranza; nella setta del Vaticano II esiste nessuna speranza: ciò è perciocché essa non è la Chiesa Cattolica, ma la contro Chiesa Cattolica degli ultimi tempi profetizzata.

venerdì 4 agosto 2017

ECCO A VOI I SATANASSI FALSI GESUITI CONCILIARI, movimento eretico da dove proviene il fasullo Bergoglione...

Fonte: Acta Aposticae Sedis
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A San Giorgio in Salici (Verona) i comboniani hanno celebrato la prima “messa di rito luterano”. Qui sotto la “liturgia” eucaristica . vi si parla di Dio dai mille volti …
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mercoledì 19 luglio 2017

"La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità".

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Ritrovato un fascicolo di Paolo Borsellino, emergono nomi pesanti – Il fascicolo assegnato a Borsellino l’ 8 luglio 1992 (11 giorni prima di essere ucciso…) conferma le indagini del Giudice sulla trattativa Stato-Mafia con nomi pesantissimi di capimafia, politici e vertici dei servizi segreti. E Vi meravigliate che è stato ammazzato?


Ritrovato un fascicolo di Paolo Borsellino, emergono nomi pesanti


La ricostruzione dei giornalisti del Fatto Quotidiano, Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, mette i brividi: Borsellino è stato ucciso perché stava indagando, formalmente, sulla trattativa Stato-Mafia.


La conferma arriva dal ritrovamento di un fascicolo assegnato a Borsellino in data 8 luglio 1992 (11 giorni prima di essere ucciso…) in cui viene fuori l’ufficialità dell’indagine e i nomi delle persone coinvolte.
Nomi pesanti. Nomi di capimafia. Nomi di politici. Nomi di esponenti dei servizi segreti.
In piena stagione stragista, a metà giugno del ‘92, un anonimo di otto pagine scatenò fibrillazione e panico nei palazzi del potere politico-giudiziario: sosteneva che l’ex ministro dc Calogero Mannino aveva incontrato Totò Riina in una sacrestia di San Giuseppe Jato (Palermo).

lunedì 17 luglio 2017

"[…]dopo questi segni, quando si sarà vicini alla fine"..

  Nel ‘700 la Beata Anna Maria Taigi lo aveva profetizzato.
In quegli anni era assolutamente impensabile portare la lussuria in processione.Gay pride? Diabolici pride ! Le visioni profetiche sul Gay pride della mistica Beata Anna Maria Taigi

essa scrisse:

” […]dopo questi segni, quando si sarà vicini alla fine, il Drago sarà sciolto e la Divina Madre inviterà alla penitenza e gli uomini senza tener conto dei Celesti moniti andranno per le vie della Eterna Città Santa bagnata dal Sangue dei Principi(Apostoli), portando la Lussuria in processione; e il Padre della Menzogna sarà a loro capo. Sacrilegi compiranno contro i tempi del Santo Spirito e contro la Religione: gli uomini si vestiranno da donne e le donne si vestiranno da uomini, la Voce del Santo Vicario non sarà ascoltata e l’ Alma Sua figura sara fatta oggetto di scherno e risa, allora il Drago che già ha preso possesso del suo regno istillerà lumi alle menti degli a lui soggetti per diffondere l’alito pestilento della Lussuria ove il Beatissimo pose Sede e per diffondere e moltiplicare l’opera sua nefanda di distruzione e perdizione, dovrà allora dalla Cristianità implorarsi la Misericordia di Dio e fare Orazione per la Chiesa Militante domandando aiuto alla Madre Santa e offrendo penitenze e sacrifici […]”
Anna Maria Taigi aveva visioni di assoluta precisione, non frutto di illusioni o di immaginazione, descriveva esattamente luoghi che non aveva mai visitato, in Italia e altrove, profetizzò con straordinaria precisione un gran numero di avvenimenti, specie riguardanti le sorti della Chiesa, con molti anni di anticipo. Profetizzò il disastro napoleonico in Russia, quando non si aveva ancora idea che Napoleone avrebbe invaso quel paese, profetizzò pure che sarebbe morto a Sant’Elena e ne descrisse esattamente le esequie quando il corso era ancora vivo.

Non si potrebbe dare descrizione più perfetta, pronunciata con due secoli di anticipo, dell’evento anticristico e diabolico noto come Gay Pride!Preghiamo e facciamo penitenza! Per noi e per questi nostri fratelli e sorelle che non sanno quello che fanno.Signore Gesù Cristo abbi pietà di noi peccatori e del mondo intero per i meriti della Tua dolorosa Passione… Santissima Vergine, Madre della Purezza vieni in nostro soccorso!! Angeli Santi e Santi tutti del Cielo, Anime Purganti, pregate con noi e per noi!

Fra le sue altre profezie vi è la conquista francese dell’Algeria, la rivoluzione a Parigi nel 1830, la guerra di Crimea, la liberazione degli schiavi nelle Americhe, la caduta di gran parte delle monarchie europee. Predisse il pontificato di Giovanni Mastai Ferretti, il futuro Pio IX, ne indicò la durata esatta, descrisse quello che il futuro Papa avrebbe fatto e le persecuzioni alle quali sarebbe andato incontro: Mastai Ferretti non era neppure ancora cardinale quando Anna Maria Taigi morì, e anche numerose altre profezie di lei si avverarono solo molti anni dopo la morte della veggente. In confessione rivelò al padre Ferdinando dell’Ordine dei Trinitari, nella chiesa di San Crisogono a Roma, che proprio in quel momento il Padre generale di quell’Ordine veniva ucciso insieme ai suoi frati dai francesi che occupavano la Spagna, e descrisse dettagliatamente i maltrattamenti che la soldataglia giacobina e atea stava infliggendo ai martiri. Due mesi dopo lettere dalla Spagna riferirono l’eccidio e confermarono in ogni dettaglio la visione

 MISTICA SUBITO RICONOSCIUTA: LA BEATA ANNA MARIA TAIGI

Anna Maria Riannetti era un’umile ragazza nata a Siena il 29 maggio 1769. Era figlia di un farmacista che fece fallimento e nel 1775 dovette trasferirsi con tutta la famiglia a Roma, dove i suoi genitori lavorarono come domestici. Anna fu mandata in una scuola per fanciulle povere retta dalle Suore Pie Filippine, e a tredici anni dovette a sua volta andare a lavorare, dapprima in alcune fabbriche, e successivamente a servizio. Nel 1790 sposò Domenico Taigi che era servitore presso la potente famiglia Chigi, ed era di carattere molto difficile. I due ebbero sette figli, di cui tre morirono in giovane età. Devota alla Santissima Trinità, Anna Maria condusse una vita veramente cristiana, curando la famiglia e assistendo quelli più poveri di lei.

giovedì 15 giugno 2017

«In un batter d'occhio mi ritrovai in una regione bassa, nera e fetida, piena di muggiti di tori, di urli di leoni, di fischi di serpenti"...

L'inferno visto e raccontato da Santa Veronica Giuliani

«Parvemi che il Signore mi facesse vedere un luogo oscurissimo; ma dava incendio come fosse stata una gran fornace. Erano fiamme e fuoco, ma non si vedeva luce; sentivo stridi e rumori, ma non si vedeva niente; usciva un fetore e fumo orrendo, ma non vi è, in questa vita, cosa da poter paragonare. In questo punto, Iddio mi dà una comunicazione sopra l'ingratitudine delle creature, e quanto gli dispiaccia questo peccato. E qui mi si dimostrò tutto appassionato, flagellato, coronato di spine, con viva, pesante croce in spalla. Così mi disse: "Mira e guarda bene questo luogo che non avrà mai fine. Vi sta, per tormento, la mia giustizia ed il rigoroso mio sdegno". In questo mentre, mi parve di sentire un gran rumore. Comparvero tanti demoni: tutti, con catene, tenevano bestie legate di diverse specie.

Le dette bestie, in un subito, divennero creature (uomini), ma tanto spaventevoli e brutte, che mi davano più terrore che non erano gli stessi demoni. Io stavo tutta tremante, e mi volevo accostare dove stava il Signore. Ma, contuttoché vi fosse poco spazio, non potei mai avvicinarmi più. Il Signore grondava sangue, e sotto quel grave peso stava. O Dio! Io avrei voluto raccogliere il Sangue, e pigliare quella Croce, e con grand'ansia desideravo il significato di tutto. In un istante, quelle creature divennero, di nuovo, in figura di bestie, e poi, tutte furono precipitate in quel luogo oscurissimo, e maledicevano Iddio e i Santi. Qui mi si aggiunge un rapimento, e mi parve che il Signore mi facesse capire, che quel luogo era l'inferno, e quelle anime erano morte, e, per il peccato, erano divenute come bestie, e che, fra esse, vi erano anche dei religiosi [...]. Mi pareva di essere trasportata in un luogo deserto, oscuro e solitario, ove non sentivo altro che urli, stridi, fischi di serpenti, rumori di catene, di ruote, di ferri, botti così grandi, che, ad ogni colpo, pensavo sprofondasse tutto il mondo. E io non aveva sussidi ove rivolgermi; non potevo parlare; non potevo invitare il Signore. Mi pareva che fosse luogo di castigo e di sdegno di Dio verso di me, per le tante offese fatte a Sua Divina Maestà. E avevo davanti di me tutti i miei peccati [...]. Sentivo un incendio di fuoco, ma non vedevo fiamme; altro che colpi sopra di me; ma non vedevo nessuno. In un subito, sentivo come una fiamma di fuoco che si avvicinava a me, e sentivo percuotermi; ma niente vedevo. Oh! Che pena! Che tormento! Descriverlo non posso; e anche il sol ricordarmi di ciò, mi fà tremare. Alla fine, fra tante tenebre, mi parve di vedere un piccolo lume come per aria. A poco a poco, si dilatò tanto. Mi sembrava che mi sollevasse da tali pene; ma non vedevo altro». Un'altra visione dell'inferno è del 17 gennaio 1716. La Santa racconta che in detto giorno fu trasportata da alcuni angeli nell'inferno: «In un batter d'occhio mi ritrovai in una regione bassa, nera e fetida, piena di muggiti di tori, di urli di leoni, di fischi di serpenti [...]. Una grande montagna si alzava a picco davanti a me ed era tutta coperta di aspidi e basilischi legati assieme [...]. La montagna viva era un clamore di maledizioni orribili. Essa era l'inferno superiore, cioè l'inferno benigno. Infatti, la montagna si spalancò e nei suoi fianchi aperti vidi una moltitudine di anime e demoni intrecciati con catene di fuoco. I demoni, estremamente furiosi, molestavano le anime le quali urlavano disperate. A questa montagna seguivano altre montagne più orride, le cui viscere erano teatro di atroci e indescrivibili supplizi.

martedì 6 giugno 2017

Non ci si può scordare di tutto ciò...

È visione generale consolidata e di buon senso che se tutta la Chiesa accetta l’elezione di un papa senza fiatare, senza sollevare sospetti sul conclave elettore, l’elezione è da ritenersi valida. Ma non è nessun dogma.
Infatti, la Bolla «Cum ex apostolatus», di Papa Paolo IV, definisce che non vale questo generale riconoscimento se si scopre che il «papa eletto» era deviato dalla fede prima di tale elezione. Allora il conclave che lo ha eletto, anche se avesse avuto l’unanimità dei cardinali, va ritenuto nullo, non avvenuto, con la conseguente nullità dell’eletto alla carica. Si trattava, perciò, di un chierico deviato occulto, che riuscì ad ingannare i cardinali sulle sue condizione di uomo fedele e lucido, non deviato da eresie (come il modernismo, né da sette massoniche).
Tale tipo di «papa» poteva e può ingannare i cardinali e la moltitudine per qualsiasi durata di tempo, ma non il Signore, da Chi proviene immediatamente l’autorità pontificale, mai da loro avuta. Basta considerare la loro opera di continua e crescente demolizione della Chiesa.
È appena uscito a Roma un libro che tratta dei «papi» eletti in questo modo. Un libro «sui generis» perché è una raccolta di scritti contrari alla certezza generale della legittimità dei «papi conciliari»: «La Chiesa Tradita – scempio della Fede Latina, di Michele Arcangelo, pubblicato da BastogiLibri (Esoterica-massonica). In esso sono riprodotte pagine di altri libri, come sia del noto «Nichitaroncalli – Controvita di un papa», di Franco Bellegrandi.
Poiché il tema del nuovo libro è il grande tradimento alla Chiesa, che si perpetua nell’apatia generale, ne parliamo qui, ritornando sulla spaventosa realtà dello scempio per corrompere la fede, in atto in Vaticano dall’elezione di Roncalli a quella ancora più bislacca di Bergoglio.pio per corrompere la fede, in atto in Vaticano dall’elezione di Roncalli a quella ancora più stramba di Bergoglio.

domenica 30 aprile 2017

"Uscite da essa, o popolo mio, affinché non vi associate ai suoi stessi peccati e non siate colpiti dai suoi stessi flagelli. Ché sono giunti fino al cielo i peccati di lei; si è ricordato Dio delle sue iniquità".

NEL SUO 1º «MAESTRO» ROMANO SI SVELÒ LA «GESTA DELL’ANTICRISTO BABILONICO»!

Ivo Marsaudon, il suddetto frammassone Francese ed autore, sostenne anche che Angelo Roncalli, Antipapa Giovanni XXIII, divenne un massone di trentatreesimo grado durante la sua esperienza in Francia come nunzio. Maria Ball Martinez scrisse che, dalle loro postazioni, le guardie repubblicane Francesi notarono "il nunzio, Roncalli, lasciare la sua residenza in abiti civili per frequentare gli incontri serali del Giovedì della loggia massonica del Grande Oriente di Francia. Mentre un tale drammatico conflitto di lealtà snerverebbe qualunque uomo medio, sia egli un Cattolico od un frammassone, Angelo Roncalli sembra avere addomesticato la questione." 

[12] Maria Ball Martinez, Il minare la Chiesa Cattolica [The undermining of the Catholic Church], 1999, Hillmac, Messico, pagina 117.

L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele

Qualcuno mi dirà, ma con tanti gravi problemi vissuti oggi, devi sempre tornare a parlare del chierico mediocre ed equivoco Roncalli divenuto «papa santo»? Sì, lo devo, perché dalla prima menzogna nel massonica nel Luogo Santo deriva necessariamente tutta la confusione morale nel mondo, fino al dominio della «grande meretrice assisa su acque copiose destinata a perdizione»!
Il fatto è che tutti i problemi umani e sociali sono derivati da guai di segno religioso e soprattutto se riguardano la Chiesa di Dio e la rappresentanza della Sua Autorità in terra; essa è ordinata al bene del’uomo, se manca o peggio, se è alterata, allora il male e la menzogna si diffondono ovunque, senza la voce di un giudice moralmente superiore che le possa frenare; peggio, con la presenza di voci d’apparenza papale o superiore essi sono accelerati. Vedi Bergoglio e i birilli europei nel caso delle migrazioni forzate e molto altro che rovina l’Europa e il mondo!
Allora riprendo proprio dall’inizio: dalla banda dei quattro modernisti a Roma
Nel suo libro «I quattro del Gesù. Storia di una eresia», Giulio Andreotti racconta la saga di un gruppo di seminaristi, di cui è sorto uno che fu lo strumento per l’introduzione dell’eresia nella Sede Romana.
Ecco i nomi di tali deviati, di cui uno fu capace di realizzare tale sortilegio: Angelo Roncalli, Giulio Belvederi, zio della moglie di Andreotti, Alfonso Manaresi ed Ernesto Buonaiuti erano quattro seminaristi, stretti da amicizia e dalla comune visione religiosa modernistica.
Gli ultimi due hanno portato le loro idee eretiche così avanti da essere censurati e scomunicati (Manaresi e il Buonaiuti). Belvederi e Roncalli furono invece salvati dai loro protettori, nel caso di quest’ultimo dall’allora vescovo di Bergamo Giacomo Radini Tedeschi, in odore di modernismo. Un altro compagno di Roncalli a Bergamo fu Nicola Turchi, che tradusse in italiano lo storico Duchesne, anch’esso censurato.
Negli anni precedenti l’evento di Fatima, si diffondeva nei seminari cattolici la turpe deviazione modernistica, giustamente condannata dal Papa San Pio X. La sua natura eterodossa derivava dall’eresia consistente nel separare la Religione dalla Storia, che equivale pure a separare la Fede dalla vita civile e dal destino dell’uomo.
Un suo vettore futuro sarebbe il professor Roncalli, futuro Giovanni 23, quello che avrebbe archiviato nel 1959 la terza parte del Segreto della Madonna di Fatima come inopportuna; attitudine ostile allo spirito cristiano, che ritiene prezioso ogni segno celeste e molto grave la responsabilità di testimoniarlo appena esso è riconosciuto dalla Chiesa come un nuovo divino intervento nella storia della vita umana in terra.

Tali segni illuminarono la storia della Chiesa di Dio, fin dalla sua origine, aiutando a identificarla correttamente; confortando e sostenendo i fedeli nelle prove che essa sempre attraversò, Sì . Il cristiano legge la storia dell’umanità alla luce di Gesù Cristo, sua ragione e guida; ricordandosi innanzitutto che il mondo fu creato per essere l’impero dell’Uomo-Dio e della sua Chiesa, la cui missione è salvare gli uomini attraverso il culto del Bene, del Vero, del Bello – in Dio Uno e Trino.
Poiché la fede in Dio e l’amore per i Suoi disegni avveratisi nella storia sono intimamente legati, si sa che la visione storica modernista, per cui la religione va asservita alla mentalità e ai bisogni sociali ei tempi, come accusato nella «Pascendi», spegne il soprannaturale della Storia, e così anche la fede, facendo dimenticare il fine della vita dell’essere umano. È il tentatico di escludere Dio dalla Storia umana!
Poiché tutto ciò riguarda Roncalli, di cui è possibile dimostrare che era pervaso da una mentalità modernista, che da nunzio e patriarca non nascondeva e nemmeno più la sua vicinanza alla Massoneria, la conclusione è ovvia: l’apparato clericale del tempo di Pio XII era composto in buona parte da modernisti camuffati o da chierici ciechi di fronte ai veri pericoli.

domenica 16 aprile 2017

DOMÍNICA RESURRECTIÓNIS " Santa Messa "Non Una Cum" gli apostati idioti vaticanosecondisti...

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EPISTOLA
Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Corínthios, I, 5, 7-8 
 
Fratres: Expurgáte vetus ferméntum ut sitis nova conspérsio, sicut estis ázymi. Étenim Pascha nostrum immolátus est Christus. Ítaque epulémur: non in ferménto véteri, neque in ferménto malítiæ, et nequítiæ: sed in ázymis sinceritátis et veritátis.
M. - Deo grátias.
 
 
Fratelli, togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato!
Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità.
M. - Deo grátias. 

"Il grido lacerante dell’Uomo-Dio attraversa le tenebre della storia dell’uomo decaduto; è l’ora culminante dell’agonia in cui Gesù Cristo assume tutti i peccati che devastano l’anima umana".

LA DIVINA PASSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO

L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele

Quando si medita sulla somma violenza e intensità dei dolori sofferti dal Signore nella Sua Passione, dall’Agonia nell’Orto di Getsemani alla Morte, si capisce che solo l’Amore divino poteva sopportarli con quelle santissime parole.
E come non meditarla sempre, specialmente ora che conosciamo particolari medici di quelle laceranti sofferenze fisiche, che ci hanno aperto le porte della salvezza?
Per avvicinarle, cominciamo dalle ricerche mediche del chirurgo e medico legista francese Pierre Barbet, per cui «si poteva ormai essere certi che la morte di Gesù in croce era avvenuta per contrazione tetanica di tutti i muscoli e per asfissia… Io sono soprattutto un chirurgo; ho insegnato a lungo. Per 13 anni sono vissuto in compagnia di cadaveri; durante la mia carriera ho studiato a fondo l’anatomia. Posso dunque scrivere senza presunzione».
«Gesù entrato in agonia nell’orto del Getsemani – scrive l’evangelista Luca – pregava più intensamente. E diede in un sudore come di gocce di sangue che cadevano fino a terra». Il solo evangelista che riporta il fatto è un medico, Luca. E lo fa con la precisione di un clinico. Il sudar sangue, o ematoidròsi, è un fenomeno rarissimo. Si produce in condizioni eccezionali: a provocarlo ci vuole una spossatezza fisica, accompagnata da una scossa morale violenta, causata da una profonda emozione, da una grande paura. Il terrore, l’angoscia terribile di sentirsi carico di tutti i peccati degli uomini devono aver schiac­ciato Gesù. Questa tensione estrema produce la rottura delle finis­sime vene capillari che stanno sotto le ghiandole sudori­pare… 


 Il sangue si mescola al sudore e si raccoglie sulla pelle; poi cola per tutto il corpo fino a terra… E Gesù s’è sentito abbandonato perfino dagli apostoli addormentati, e sa che sarà tradito da Giuda.