Per la maggior Gloria di Nostro Signore cerchiamo persone disponibili ad eventuali Traduzioni da altre lingue verso l'Italiano. per chi si rendesse disponibile puo' scrivere all'indirizzo Mail: cruccasgianluca@gmail.com
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

domenica 31 maggio 2015

In festo Sanctíssima Trinitatis Domínica prima post Pentecosten. Santa Messa "Non Una Cum" gli apostati Vaticanosecondisti...

http://www.odigitria.it/vangelo/2011/Santissima-Trinita/S.Trinita-Gonzaga.jpg

Dalle «Lettere» di sant'Atanasio, vescovo
(Lett. 1 a Serap. 28-30; PG 26, 594-595. 599)


Luce, splendore e grazia della Trinità

Non sarebbe cosa inutile ricercare l'antica tradizione, la dottrina e la fede della Chiesa cattolica, quella s'intende che il Signore ci ha insegnato, che gli apostoli hanno predicato, che i padri hanno conservato. Su di essa infatti si fonda la Chiesa, dalla quale, se qualcuno si sarà allontanato, per nessuna ragione potrà essere cristiano, né venir chiamato tale.
La nostra fede è questa: la Trinità santa e perfetta è quella che è distinta nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo, e non ha nulla di estraneo o di aggiunto dal di fuori, né risulta costituita del Creatore e di realtà create, ma è tutta potenza creatrice e forza operativa. Una è la sua natura, identica a se stessa. Uno è il principio attivo e una l'operazione. Infatti il Padre compie ogni cosa per mezzo del Verbo nello Spirito Santo e, in questo modo, è mantenuta intatta l'unità della santa Trinità. Perciò nella Chiesa viene annunziato un solo Dio che è al di sopra di ogni cosa, agisce per tutto ed è in tutte le cose (cfr. Ef 4, 6). E' al di sopra di ogni cosa ovviamente come Padre, come principio e origine. Agisce per tutto, certo per mezzo del Verbo. Infine opera in tutte le cose nello Spirito Santo.
L'apostolo Paolo, allorché scrive ai Corinzi sulle realtà spirituali, riconduce tutte le cose ad un solo Dio Padre come al principio, in questo modo: «Vi sono diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; e vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti» (1 Cor 12, 4-6).
Quelle cose infatti che lo Spirito distribuisce ai singoli, sono date dal Padre per mezzo del Verbo. In verità tutte le cose che sono del Padre sono pure del Figlio. Onde quelle cose che sono concesse dal Figlio nello Spirito sono veri doni del Padre. Parimenti quando lo Spirito è in noi, è anche in noi il Verbo dal quale lo riceviamo, e nel Verbo vi è anche il Padre, e così si realizza quanto è detto: «Verremo io e il Padre e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14, 23). Dove infatti vi è la luce, là vi è anche lo splendore; e dove vi è lo splendore, ivi c'è parimenti la sua efficacia e la sua splendida grazia.
Questa stessa cosa insegna Paolo nella seconda lettera ai Corinzi, con queste parole: «La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi» (2 Cor 13, 13). Infatti la grazia è il dono che viene dato nella Trinità, è concesso dal Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo. Come dal Padre per mezzo del Figlio viene data la grazia, così in noi non può avvenire la partecipazione del dono se non nello Spirito Santo. E allora, resi partecipi di esso, noi abbiamo l'amore del Padre, la grazia del Figlio e la comunione dello stesso Spirito.
---------  
---------
 
EPISTOLA
Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Romanos, 11, 33-36  
 
O altitúdo divitiárum sapiéntiæ et sciéntiæ Dei: quam incomprehensibília sunt iudícia eius, et investigábiles viæ eius! Quis enim cognóvit sensum Dómini? Aut quis consiliárius eius fuit? Aut quis prior dedit illi, et retribuétur ei? Quóniam ex ipso, et per ipsum, et in ipso sunt ómnia: ipsi glória in sǽcula. Amen.
M. - Deo grátias. 
 
O incommensurabile ricchezza della sapienza e della scienza di Dio: come imperscrutabili sono i suoi giudizii e come nascoste le sue vie! Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi gli fu mai consigliere? O chi per primo dette a lui, sí da meritarne ricompensa? Poiché da Lui, per mezzo di Lui e in Lui sono tutte le cose: a Lui gloria nei secoli. Amen.
M. - Deo grátias.
 
GRADUALE
Dan. 3, 55-56 - Benedíctus es, Dómine, qui intuéris abyssos, et sedes super Chérubim. Benedíctus es, Dómine, in firmaménto coeli, et laudábilis in sǽcula.
 
Dan. 3, 55-56 - Benedetto sei Tu, o Signore, che scruti gli abissi e hai per trono i Cherubini. Benedetto sei Tu, o Signore, nel firmamento del cielo, e degno di lode nei secoli.
 
ALLELÚIA
Allelúia, allelúia. Dan. 52 - Benedíctus es, Dómine, Deus patrum nostrórum: et laudábilis in sǽcula. Allelúia.. 
 
Allelúia, allelúia Dan. 52 - Benedetto sei tu, o Signore, Dio dei nostri padri: e degno di lode nei secoli. Allelúia

venerdì 29 maggio 2015

“Che Dio abbia pietà della nostra generazione di ciechi guidati da ciechi”…

L’EDITORIALE DEL VENERDI
 
bruegel_blinden

di Arai Daniele
Molti sono rimasti impressionati dalle parole dell’esorcista Padre Amorth al Rv. Gruner, morto non molto dopo, lasciando una «lettera testamento» sull’ora presente. Vediamo. -Scrive un lettore: “girano ultimamente in internet, a seguito della morte di P. Nicolas Gruner di Fatima Tv, notizie circa il fatto che lo stesso abbia scritto in data 12/3 u.s. una lettera ai propri fedeli e amici dal contenuto a dir poco apocalittico! Ovviamente la prudenza vorrebbe non dare seguito a certe notizie se non in presenza di fonti certe… e pertanto non avendo nessun tipo di fonte “certa”, ricorro a voi nella speranza di ricevere una conferma o una smentita appunto …!!! la lettera in questione è del seguente tenore:
“IMPORTANTE Notizia -Padre Nicholas Gruner, è morto improvvisamente il 29 aprile 2015… Ha trascorso 38 anni della sua vita di sacerdote… ha sempre tenuto in grande considerazione i messaggi della S. Vergine a Fatima, specialmente la terza parte del messaggio di Fatima e la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria. Segue l’ultima lettera inviata da P. Nicholas Gruner poco prima di morire ai suoi fedeli.
LA PUNIZIONE è alle porte! “Giovedi, 12 Marzo, 2015. Festa di San Gregorio Magno.
http://www.catholictradition.org/Mary/fatima12a-olfgruner.jpg
  • Cari amici, Io vengo da Roma, dove mi sono recato per assistere alla elezione dei nuovi cardinali nel mese di febbraio. Ma mentre ero lì, qualcosa di inaspettato – qualcosa che ha scosso la mia anima! – C’è qualcosa che non mi aspettavo! Ho parlato con padre Gabriele Amorth, il più famoso esorcista del mondo. Le sue parole mi scossero come poche cose non hanno mai fatto prima! Padre Amorth mi ha detto che rimane pochissimo tempo per la realizzazione delle catastrofi tremende predette dalla Madonna di Fatima, QUANTO TEMPO? Meno di 8 mesi! Padre Gabriele Amorth ha detto che se non viene effettuata la consacrazione della Russia – come ha chiesto la Madonna! – Alla fine di ottobre 2015, le oscure profezie di Fatima potrebbero accadere presto!
    http://laurentius-media.gloria.tv/a4/media-570898-2.jpg?upstream=justina-media.gloria.tv%2Fj&sum=F5OFiRQpY3D_o9Gb5Ie6ZQ&due=1482192000
  • Perché Padre Gabriel Amorth l’ha detto? Affinché l’Apostolato della Madonna possa far sentire la sua voce come mai prima e possa essere gridato il Messaggio di Fatima, sui tetti! E per fare questo, dobbiamo stare insieme. Dobbiamo mobilitare tutte le nostre risorse, tutte le nostre forze, e risvegliare il mondo dal sonnambulismo che conduce alla perdizione! Non esiste il caso: Tutto è Provvidenza! Amorth ha 85 anni,ed è ancora l’esorcista capo di Roma. Ha diretto decine di migliaia di esorcismi e scrisse diversi libri sull’argomento. E’ il successore di Padre Candido, il suo famoso santo predecessore ed egli  stesso aveva doni spirituali speciali. Padre Amorth sa che siamo nella battaglia finale con Satana e il tempo è breve. Ho incontrato e parlato con Padre Amorth molte volte nel corso degli anni. Questa è la prima volta in cui si è espresso in un linguaggio semplice e chiaro nell’ affermare che il tempo che rimane è pochissimo per la punizione di tutto il mondo Nel suo amore misericordioso, nostro Signore ha dato alla nostra generazione molte possibilità di allontanarsi dal male e la menzogna, PRIMA della punizione, Nostro Signore ci ha sempre avvertito attraverso i profeti. Nel deserto spirituale del nostro tempo, il nostro Signore ci ha donato – PIU ‘ATTENZIONE PER AVVISARCI – Qualcuno addirittura superiore nella gerarchia del Cielo: Giovanni Battista! Qual è l’importanza del Messaggio di Fatima? Riflettendo sui fatti tremendi che stanno accadendo nel mondo si comprende facilmente il Messaggio che  la Madre di Nostro Signore Gesù Cristo, ci ha detto a Fatima! Nostro Signore ha inviato Sua Madre a noi per avvisarci in tempo e salvarci dalla catastrofe; ma Lui è contento di come il suo messaggio è stato ricevuto dalla Sua Chiesa? dai suoi ministri? Immaginate come vi sentireste se la vostra madre è stata  disonorata, disprezzata e anche insultata!!!
  • L’ira del Signore è in crescita!!! le parole della Madonna sono state ignorate e il castigo è sempre più vicino e sarà terribile al di là di tutto ciò che non si può immaginare! In realtà, i dirigenti della Chiesa, non riuscendo a obbedire alla Madonna e consacrare la Russia al suo Cuore Immacolato, stanno mettendo  il mondo – e miliardi di anime! – In pericolo! DOBBIAMO avvertire il mondo! Le parole di padre Amorth dovrebbero risuonare nei nostri cuori. Dobbiamo agire ora. Il tempo è breve! Vostro in Gesù, Maria e Giuseppe, Padre Nicholas Gruner Centro di Fatima ” *

sabato 23 maggio 2015

DOMINÍCA PENTECOSTES. Santa Messa "Non Una Cum" gli apostati Vaticanosecondisti fautori della falsa Chiesa Conciliare...

preghiera che padre Kolbe rivolge al Signore Gesù nel novembre del 1929:
«Sei rimasto su questa misera terra nel santissimo e oltremodo mirabile Sacramento dell’altare e ora vieni a me e ti unisci strettamente a me sotto forma di nutrimento… Già ora il tuo Sangue scorre nel sangue mio, la tua anima, o Dio incarnato, compenetra la mia anima, le dà forza e la nutre».
Hymnus
Te lucis ante términum,
Rerum Creátor, póscimus,
Ut pro tua cleméntia
Sis præsul et custódia.

Procul recédant sómnia,
Et nóctium phantasmata;
Hostémque nóstrum cómprime,
Ne polluántur córpora.

* Præsta, Pater piíssime,
Patríque compar Únice,
Cum Spíritu Paráclito
Regnans per omne sæculum.
Amen.


-----------------
 http://blog.cancaonova.com/saojosedoscampos/files/2015/05/Pentecostes-1.jpg
----------------- -----------------
EPISTOLA  

Léctio Actuum Apostolórum, 2, 1-11 Cum compleréntur dies Pentecóstes, erant omnes discípuli páriter in eódem loco: et factus est repénte de coelo sonus, tamquam adveniéntis spíritus veheméntis: et replévit totam domum ubi erant sedéntes. Et apparuérunt illis dispertítæ línguæ tamquam ignis: sedítque supra síngulos eórum: et repléti sunt omnes Spíritu Sancto, et coepérunt loqui váriis línguis, prout Spíritus Sanctus dabat éloqui illis. Erant autem in Ierúsalem habitántes Iudæi, viri religiósi ex omni natióne, quæ sub coelo est. Facta autem hac voce, convénit multitúdo, et mente confúsa est, quóniam audiébat unusquísque lingua sua illos loquéntes. Stupébant autem omnes, et mirabántur, dicéntes: Nonne ecce omnes isti, qui loquúntur, Galilæi sunt? Et quómodo nos audívimus unusquísque linguam nostram, in qua nati sumus? Parthi, et Medi, et Ælamítæ, et qui hábitant Mesopotámiam, Iudæam, et Cappadóciam, Pontum et Asiam, Phrygiam, et Pamphyliam, Ægyptum, et partes Lybiæ, quæ est circa Cyrénen, et ádvenæ Románi, Iudæi quoque, et prosélyti, Cretes, et Arabes: audívimus eos loquéntes nostris línguis magnália Dei.
M. - Deo grátias. 

 

Giunto il giorno di Pentecoste, tutti i discepoli stavano insieme nello stesso luogo: e improvvisamente si sentí un suono, come di un violento colpo di vento: che riempí tutta la casa ove erano seduti. Ed apparvero loro delle lingue come di fuoco, che, divise, si posarono su ciascuno di essi, cosicché furono tutti ripieni di Spirito Santo e incominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito concedeva loro. Soggiornavano allora in Gerusalemme molti Giudei, uomini religiosi di tutte le nazioni della terra. A tale suono si radunò molta gente, e rimase attònita, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. E si stupivano tutti, e si meravigliavano, dicendo: Costoro che parlano, non sono tutti Galilei? E come mai ciascuno di noi ha udito il suo linguaggio natio? Parti, Medi ed Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia, della Panfilia, dell’Egitto e della Libia, che è intorno a Cirene, e pellegrini Romani, tanto Giudei come proseliti, Cretesi ed Arabi: come mai abbiamo udito costoro discorrere nelle nostre lingue delle grand 
M. - Deo grátias.

 

ALLELÚIA   

Allelúia, allelúia. Ps. 103, 30 - Emítte Spíritum tuum, et creabúntur, et renovábis fáciem terræ. Allelúia. (genufléctitur) Veni, Sancte Spíritus, reple tuórum corda fidélium: et tui amóris in eis ignem accénde.

 

Allelúia, allelúia. Sal. 103, 30 - Manda il tuo Spírito e saran creati, e sarà rinnovata la faccia della terra. Allelúia. (ci si inginocchia) Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli: e accendi in essi il fuoco del tuo amore. 

 

SEQUENTIA 1 Veni, sancte Spíritus, / Et emítte coélitus, / Lucis tuæ rádium. 2 Veni, pater páuperum, / Veni, dator, múnerum, / Veni, lumen córdium. 3 Consolátor óptime, / Dulcis hospes ánimæ, / Dulce refrigérium. 4 In labóre réquies, / In æstu tempéries, / In fletu solátium. 5 O lux beatíssima, / Reple cordis íntima, / Tuórum fidélium. 6 Sine tuo númine, / Nihil est in hómine, / Nihil est innóxium. 7 Lava quod est sórditum, / Riga quod est áridum, / Sana quod est sáucium. 8 Flecte quod est rígidum, / Fove quod est frígidum, / Rege quod est dévium. 9 Da tuis fidélibus, / In te confidéntibus, / Sacrum septenárium. 10 - Da virtútis méritum, / Da salútis éxitum, / Da perénne gáudium. Amen. Allelúia. 

venerdì 22 maggio 2015

"Tutto perché Fatima, racchiudendo un inestimabile disegno della Provvidenza per il nostro tempo, è il primo bersaglio del gran nemico di Dio e degli uomini"...

IL «SEGRETO DI FATIMA» NEL VICOLO DEI MIRACOLI DI RETE 4

 https://combonianum.files.wordpress.com/2015/05/madonna-di-fatima.jpg

L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele

Tale trasmissione avrebbe potuto essere di grande interesse per la presenza dello scrittore e giornalista Carlo Maria di Pietro, che è partito dalla sua casa, 7 ore di viaggio, per ricordare la cosa principale sul «Terzo Segreto» sul Papa:  “… prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni …”. L’assalto più potente mai sferrato da Satana alla Chiesa. Dal ‘Pontefice’ fino all’ultimo dei laici, Satana induce alla sovversione del dogma. L’attacco non è ai corpi, ma alla Chiesa militante. Difatti la lettura antropocentrico wojtyliana del segreto risulta quantomeno di fantasia. Questo messaggio della Madonna di Fatima già nel 1957 rendeva noto in Vaticano quello che sarebbe accaduto poco dopo e che oggi chiamiamo: PROBLEMA DELL’AUTORITÀ NELLA CHIESA (dalle elezioni non canoniche a tutto il resto).
Purtroppo in quel programma si è perso tempo con tante futilità, ma almeno alla fine Di Pietro è riuscito a dire l’ultima parola sulla perdita di spiritualità nella Chiesa; è essa in pericolo. Era invitato in vista del suo studio sul problema sollevato riguardo all’identità di Suor Lucia, sia per il suo aspetto sia per la calligrafia disuguale. Sì, ma la questione principale era sapere perché questo sospetto diffuso proprio nei mezzi più interessati a Fatima? Quale il problema di Suor Lucia? Perché si è contraddetta su quanto aveva rivelato prima, sulla data e sugli avvisi portati dalla Madre di Dio? Perché ha negato l’intervista a Padre Fuentes nel dicembre 1957, pochi mesi prima della morte di Pio XII? Come mai su una questione tanto centrale del Segreto non se ne parla?
In trasmissione era presente un uomo dello spettacolo, Cecchi Paone, nel ruolo dello scettico, avvocato del diavolo, che però serve a ratificare certe esagerazioni. Fatima autentica, come si può dimostrare, non teme confronti perché è confermata nella realtà. Dice il Paone che il futuro non può essere descritto perché non esiste. Infatti, le profezie di Fatima sono per lo più condizionali e perciò restarono «segrete» poiché quanto previsto è come se il Signore dicesse: se continuate a fare così va a finire certamente male. E nel caso dei Papi di Fatima, Lucia ha scritto: “Per mezzo di una comunicazione intima il Signore mi disse, lamentandoSI: “Non vollero soddisfare la Mia richiesta… come il Re di Francia, si pentiranno e lo faranno, ma sarà tardi. La Russia avrà già sparso i suoi errori per il mondo, provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa: Il Santo Padre avrà molto da patire”. Era la conferma di quella comunicazione intima che Lucia aveva riferito al suo Vescovo nell’agosto 1931: “Fa sapere ai Miei ministri che siccome essi hanno seguito l’esempio del Re di Francia nel ritardare l’esecuzione della Mia domanda, lo seguiranno nella disgrazia.”
http://www.cristianocattolico.it/images/stories/maria/Fatima.jpgChi sono questi “ministri”? Certamente il Suo Vicario: il Papa, probabilmente pure i vescovi cattolici. Ma dal Papa dipendeva il compimento della domanda. Di fronte a una richiesta-aiuto, di cui si riconosce l’origine divina, tergiversare indica crisi di percezione riguardo ai segni della volontà del Signore, che essi rappresentano con “tutto il potere nel Cielo e nella Terra”. Ancor peggio, indica crisi di fede nel potere della preghiera e della penitenza per ottenere un intervento divino nella Storia, di cui Gesù Cristo è il Signore. Si può allora dire che la crisi nella visione spirituale causa pure sviste nei veri problemi terreni.
Per quanto riguarda Pio XI, nome risultante nel «Segreto», è inevitabile concludere che egli, non accogliendo l’aiuto soprannaturale di Fatima, non arrivò ad applicare giudizi politici nel segno del principio di Cristo Re, di cui fu il dotto relatore. Quindi, cadde in certe contraddizione nella sua politica dei concordati a oltranza, nell’illusione di risolvere qualcosa nei “dialoghi democratici” coi nemici di Dio. Perciò non ha capito il sostegno dovuto alla lotta dei Cristeros in Messico, come in Francia, con la condanna dell’Action Française, dimostratasi deleteria, e attribuendo troppo valore ai concordati “civilizzatori” in Italia e Germania. In speciale, si è illuso nel tentativo, durato 15 anni (1922-1937), di trattare con un sistema alla fine dichiarato intrinsecamente perverso, con cui ogni collaborazione è impossibile. Tutto ciò riguarda carenza nella fiducia all’aiuto miracoloso ottenibile se gli uomini rendessero gloria a Dio dando ascolto alla richiesta di consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria.

martedì 19 maggio 2015

RISPOSTA A SUA ECC. REV. MONS. RICHARD WILLIAMSON SULLA TESI DEL PAPA ERETICO

Papa Leone XIII nel suo Motu Proprio del 25 settembre 1888, quando scrisse l’invocazione a S. Michele
“Questi astutissimi nemici hanno riempito e inebriato di fiele e amarezza la Chiesa, la sposa dell’Agnello immacolato, e hanno messo empie mani sulle sue più sacre proprietà. Nello stesso Luogo Santo, dove fu posta la Sede del beatissimo Pietro e la Cattedra di Verità per la luce del mondo, hanno elevato il trono della loro abominevole empietà, con l’iniquo disegno che quando il Pastore sia stato colpito, il gregge venga disperso.”
-------
Come si potrà vedere subito sotto nelle immagini del Codex del 1917 la famosa Bolla del Pontefice Paolo IV è presente e non tolta come vorrebbero far intendere quei furbacchioni che per far quadrare le loro personali tesi dell'eretico comunque Pontefice vanno sparando che la bolla di Paolo IV non sia presente nell'unico vero Codice ad oggi esistente nella chiesa Cattolica...

-------
Bolla di Papa Paolo IV del 1559, Cum ex apostolatus 

“Se mai, in qualunque epoca, avvenga che… il Romano Pontefice abbia deviato dalla Fede Cattolica o sia caduto in qualche eresia prima di assumere il papato, tale assunzione, anche compiuta coll’unanime consenso di tutti i Cardinali, è nulla, invalida e senza effetto; né può dirsi divenire valida, o esser tenuta per legittima in qualsivoglia modo, o esser ritenuta dare a costoro alcun potere di amministrare delle materie sia spirituali che temporali; ma qualsiasi cosa sia detta, fatta o stabilita da costoro è priva di ogni forza e non conferisce assolutamente alcuna autorità o diritto a chicchessia; e costoro per il fatto stesso (eo ipso) e senza che sia richiesta alcuna dichiarazione siano privati di ogni dignità, posto, onore, titolo, autorità, ufficio, e potere.”
-----------
Fonte: Unavox...

 https://cristianesimocattolico.files.wordpress.com/2014/12/pope_paul_iv.png?w=350&h=200&crop=1
Nel marzo 1559, pochi mesi prima di morire, Paolo IV pubblicò la bolla Cum ex apostolatus officio.

di Fra Leone da Bagnoregio 
 
Vogliamo premettere che non si vuol insegnare ad un vescovo la sua funzione, in quanto come vescovo è parte integrante della “chiesa docente”, ma quando si constatano certe incongruenze e certe palesi omissioni è dovere anche dell’inferiore precisare e riprendere anche un superiore per il bene delle anime e per amore della verità ed è ciò che ci accingiamo a fare.

Sono apparsi recentemente due “commenti” (n. 405 e 407) di Mons. Richard Williamson, intitolati “Buon senso sulla sede vacante” nei quali il vescovo espone le argomentazioni formulate da Giovanni di San Tommaso relativamente all’eresia del papa, questa teoria è stata seguita principalmente dai domenicani, ma anche da altri teologi, ma le opinioni sul papa eretico si possono ridurre a cinque e non solo a quella riportata da Mons. Richard Williamson e sono le seguenti:
) Il Papa non può cadere nell'eresia. Difesa da molti teologi, che però quasi tutti precisano, con S. Roberto Bellarmino, che nel caso dovesse cadere in eresia cesserebbe d’essere papa “ipso facto" poiché "chi è fuori della Chiesa non può esserne il Capo".

) Per la sua eresia, il Papa non perde mai il pontificato. Difesa da un solo Teologo (Bouix) e confutata da molti teologi.

) Il Papa perde il pontificato nel momento stesso in cui diventa eretico anche solo internamente. Difesa dal cardinale. Giovanni de Torquemada, oggi abbandonata da tutti.

) Perde il pontificato soltanto dopo la dichiarazione d’eresia da parte di un Concilio, dei cardinali o di un gruppo di vescovi:

a) questa dichiarazione sarebbe realmente una deposizione sostenuta dal cardinale de Vio detto il Gaetano; b) questa dichiarazione non sarebbe una deposizione ma soltanto una semplice constatazione della perdita del pontificato; difesa da Suarez, Billuart, Giovanni di San Tommaso ed altri e confutata dai teologi che seguono la prima e la quinta ipotesi;

5°) Il Papa eretico perde il pontificato nel momento stesso in cui la sua eresia diventa manifesta “ipso facto”. Difesa dal cardinale San Roberto Bellarmino, Silvius, dal cardinale Ballerini, Wernz – Vidal dai cardinali Billot e Journet e da tanti altri.


http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/20/Saint_Robert_Bellarmine.png 
Mons. Richard Williamson ha portato in evidenza soltanto la quarta posizione di cui al punto (b, sembra però ignorare quanto scritto dal cardinale Bellarmino che confuta la quarta opinione con argomenti assai di rilievo.
San Roberto Bellarmino che non approvava la quarta ipotesi in nessun modo, la confutava così (1): 

«La quarta opinione è quella di Gaetano (2) secondo la quale il papa manifestamente eretico non è deposto ipso facto (3) , ma può e deve essere deposto dalla Chiesa. A mio avviso, quest’opinione non è difendibile. Perché, in primo luogo, è provato dagli argomenti d’autorità e di ragione che l’eretico manifesto è deposto ipso facto. L’argomento di autorità si basa su San Paolo (Tit. III) che ordina di evitare l’eretico dopo due avvertimenti, cioè dopo che abbia dimostrato un’ostinazione manifesta (ciò che significa prima di ogni scomunica o sentenza giudiziale). È ciò che scrive San Girolamo, aggiungendo che gli altri peccatori sono esclusi della Chiesa da una sentenza di scomunica, gli eretici invece si esiliano, separandosi da loro stessi dal Corpo di Cristo. Ora un papa che resterebbe papa non può essere evitato, perché come ci si può chiedere d’evitare il nostro capo? Come potremmo separarci da un membro che c’è unito?

Il seguente principio è dei più certi: il non cristiano non può, in nessun modo, essere papa come Gaetano stesso ammette (ibid., cap. 26). La ragione sta nel fatto che non può essere la testa se non è un membro; ora il non cristiano non è membro della Chiesa, ed un eretico manifesto non è cristiano, come insegnano chiaramente San Cipriano (libro IV, Epist. 2), Sant’Atanasio (serm. 2 cont. Arian.), Sant’Agostino (lib. de grat. Cristo, cap. 20), San Girolamo (Contr. Lucifero.) e di altri;  ed è per questo che un eretico manifesto non può fare il papa.

sabato 16 maggio 2015

DOMÍNICA POST ASCENSIÓNEM - Santa Messa "Non Una Cum" gli apostati vaticanosecondisti...

------------ ------------

EPISTOLA  
Léctio Actuum Apostolórum, 1, 1-11
 
Primum quídem sermónem feci de ómnibus, o Theóphile, quæ coepit Iesus fácere et docére, usque in diem, qua, præcípiens Apóstolis per Spíritum Sanctum, quos elégit, assúmptus est: quibus et præbuit seípsum vivum post passiónem suam in multis arguméntis, per dies quadragínta appárens eis, et loquens de regno Dei. Et convéscens, præcépit eis, ab Ierosólymis ne discéderent, sed exspectárent promissiónem Patris, quam audístis per os meum: quia Ioánnes quidem baptzávit aqua, vos autem baptizabímini Spíritu Sancto non post multos hos dies. Igitur qui convénerant, interrogábant eum, dicéntes: Dómine, si in témpore hoc restítues regnum Israël? Dixit autem eis: Non est vestrum nosse témpora vel moménta, quæ Pater pósuit in sua potestáte: sed accipiétis virtútem superveniéntis Spíritus Sancti in vos, et éritis mihi testes in Ierúsalem, et in omni Iudæa, et Samaría, et usque ad últimum terræ. Et cum hæc dixísset, vidéntibus illis, elevátus est, et nubes suscépit eum ab óculis eórum. Cumque intueréntur in coelum eúntem illum, ecce duo viri astitérunt iuxsta illos in véstibus albis, qui et dixérunt: Viri Galilæi, quid statis aspiciéntes in coelum? Hic Iesus, qui assúmptus est a vobis in coelum, sic véniet quemádmodum vidístis eum eúntem in coelum.
M. - Deo grátias.
 
Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio  fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo.  Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre "quella, disse, che voi avete udito da me: Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni". Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: "Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?". Ma egli rispose: "Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra". Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo".
M. - Deo grátias.

giovedì 14 maggio 2015

Una precisazione importante e doverosa...

Recentemente ho ricevuto una Mail (mandata anche alla mia fidanzata che in questa vicenda non centra assolutamente niente) da don Ricossa che mi accusa di calunnia nei suoi confronti e di aver far fatto parte della setta Neocatecumenale quindi non saprei cosa dico faccio e scrivo. Faccio presente al don Ricossa che l'articolo non è stato redatto da me ma da un mio caro conosciente quindi ritengo doveroso che la risposta alla Mail di don Ricossa la faccia l'autore stesso dell'articolo in questione, per quanto riguarda la mia ex appartenenza alla setta diabolica Neocatecumenale risponderò personalmente a tempo debito con i giusti toni riguardosi alla fede...
--------

                       http://www.wakeupnews.eu/wp-content/uploads/2013/02/sedevacantisti-conclave-2013-mater-boni-consilii-francesco-ricossa.jpg    


Caro don Ricossa,

 nessuna falsificazione ! Infatti, nel testo in questione viene scritto "se ne deduce che…"; si tratta dunque di una nostra deduzione e non di una vostra esplicita dichiarazione. Si deduce cioè la giurisdizione del mezzo- papa-materialiter  il quale, secondo voi non è un semplice impostore, una "comparsa" ma " il validamente eletto al Soglio", "materia apta" a divenire realmente Papa.

Ma, è codesta una deduzione assurda oppure, al contrario, perfettamente logica, consequenziale, soppesando le vostre parole alla conferenza? Vediamo:

Voi avete detto testualmente:

 "cosa possono fare i cattolici? Il Papa avendo rifiutato il mandato di Cristo (non volendo essere Papa) è "papa materiale" cioè non è Papa ma nessuno lo può togliere, se non chi ha autorità nella Chiesa (vescovi residenziali e cardinali) dopo le necessarie legali monizioni.

Noi cattolici non possiamo dichiarare la sede vacante perché non ne abbiamo l'autorità.

Noi cattolici non possiamo: giuridicamente eleggere qualcuno perché non ne abbiamo l'autorità.

Noi possiamo dichiarare il nulla l'elezione dell’ eletto perché non ne abbiamo l'autorità eccetera eccetera".

Quello che qui ci preme sottolineare è che voi dite che nella "Chiesa" (ma di quale Chiesa parlate?) qualcuno ha l’"autorità" cioè il potere di governo, cioè la giurisdizione.

Chi è questo "qualcuno"? Sono -bontà vostra!- i c.d. "vescovi residenziali e cardinali": sono loro che dovrebbero inviare le "legali monizioni" al loro superiore gerarchico-"che non può essere giudicato da nessuno" -il vescovo di Roma-  il mezzo- papa- materialiter.

Ma qui sorge una triplice obiezione:

1) se dei pseudo-vescovi-materialiter-modernisti possiedono l’"autorità nella Chiesa" cioè la giurisdizione, perché non dovrebbe possederla il loro capo pseudo-vescovo di Roma-mezzo- papa-modernista? Se lui ha posto un Obex (ostacolo) a divenire Papa (-cattolico), loro hanno posto ognuno (essendo manifestatamente eretici modernisti non meno di lui) un obex ad essere Vescovi (-cattolici) e la loro ordinazione è chiaramente, ipso facto, inefficace (secondo la tesi). Dunque essi si trovano nella stessa catastrofica posizione limbica del loro capo-materialiter. Di qui la nostra inferenza: o tutti con giurisdizione, o nessuno.

2) Ma… Ma essendo gli ordini sacri modernisti invalidi, come anche voi dite (lo diceva chiaramente Mgr G.De Lauriers: "… Ciò nella sola misura in cui una "gerarchia" che lo è soltanto materialiter può perpetuarsi. Una tale perpetuazione non è, ex se, impossibile. Essa richiede tuttavia espressamente delle consacrazioni episcopali che siano certamente valide. E poiché il nuovo rito è dubbio, gli "occupanti" (della sede apostolica) ben presto non saranno più che delle "comparse"…"), costoro non sono né Vescovi né Papi, ma semplici impostori. Allora che senso ha parlare di "autorità nella Chiesa"? Di certo, essendo eretici modernisti e senza ordini validi, non possono far parte della Gerarchia cattolica. Questo è un punto estremamente importante centrale per comprendere, oggi, chi è la vera

Chiesa, chi possiede, oggi, la vera autorità. Non bastano perciò parole dette o

scritte nel passato che oggi non si riescono più udire, come a Milano.

3) Occorre infine ricordarsi il potere di giurisdizione è sì distinto della Santissima Fede ma non separabile né anteponibile, per importanza, ad essa: in realtà esso è al servizio della vera Fede. L'insegnamento infallibile dogmatico della Santa Chiesa è inequivocabile e inoppugnabile a proposito.

Per finire questa breve precisazione: il vostro tono ingiurioso tradisce un nervosismo non giustificato dalla questione sul tappeto.

domenica 10 maggio 2015

Tre fatti importanti da collegare…



http://ilcentro.gelocal.it/polopoly_fs/1.10700963.1421718254!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/detail_558/image.jpg

Nel mondo del "tradizionalismo cattolico" sono accaduti nell'ultimo semestre tre fatti che pur distinti, frutto dell'attività di distinte organizzazioni, vanno nella stessa direzione  sia pure con un passo diverso. Il passo è diverso ma la direzione è la stessa. Vediamo:
il primo consiste in una conferenza tenuta a Milano il 15 novembre 2014 dal titolo: "La tesi di Cassiciacum oggi", promossa dall’I.M.B.C. di Verrua di Savoia.
Cosa si dice ? Vien detto che il mezzo-papa-materialiter non può esser toccato dai vescovi cattolici, cioè dichiarato decaduto, poiché tali vescovi pur avendo  la SS Fede non hanno la giurisdizione,  che invece hanno i "vescovi" modernisti residenziali, pur non  avendo quest'ultimi la SS. Fede. Se ne deduce che anche il mezzo-papa-materialiter la sua giurisdizione ce l’ha (benché né lui né i suoi falsi vescovi abbiano gli ordini validi-ma questo l'oratore non lo dice). Dunque il mezzo- papa occupa la Cattedra, esercita di fatto la giurisdizione e nessuno, nessun Concilio di vescovi cattolici può toccarlo, cioè rimuoverlo. Paralisi assoluta ! Del resto, udite!, potrebbe essere in buona fede e "volere il bene della Chiesa" ! Ripetiamolo: il mezzo papa sembra non avere (la prudenza non è mai troppa!) la Fede ma mantiene la sua giurisdizione e, secondo l'oratore, solo i vescovi modernisti che lo attorniano possono legalmente ammonirlo ed eventualmente  rimuoverlo ( logico no? Eretici che ammoniscono il loro eretico capo ! ).


Il secondo fatto, disconosciuto da molti, è il riconoscimento, agli inizi di aprile 2015, da parte della Segreteria degli affari di culto della Nazione Argentina della  FSSPX (-distretto argentino) come parte della Chiesa cattolica romana (cioè la setta modernista) in base alla legge 24-483 che nel suo articolo 1 concede personalità giuridica civile agli istituti di vita consacrata e  Società di vita apostolica che godono di personalità giuridica pubblica nella Chiesa modernista.
Dunque la sezione argentina della FSSPX è stata registrata con il numero 381 tra gli istituti di vita consacrati nelle dipendenze dell'arcivescovado di Buenos Aires (cardinale M.A.Poli) .

Il terzo episodio è accaduto questo del mese di maggio: pochi giorni or sono infatti il vescovo Williamson ha affermato con chiarezza definitiva (dietro lo schermo del teologo Giovanni di San Tommaso e di altri non meglio precisati), nel commento del 2-5, che il Papa che governa la Chiesa cattolica può essere un eretico manifesto, senza per questo perdere la sua giurisdizione, dato che per il bene dei fedeli la Chiesa ha bisogno di essere governata.

V DOMENICA DI PASQUA DOMINÍCA QUINTA POST PASCHA - Santa Messa "Non Una Cum" gli apostati vaticanosecondisti...

https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEhd_bZhtsGL5dQ5a2O_CPa9I0fvTyzW0XnCCQWiF_Gs3KLRqXyS_czNIVIxBtTyMfh6zIDTCE0kpScqZFAO6oVvb3UrAjFjDqH5-HXPEfE3ZkB2E0d2vAX069N9RK3oVZ_vmSvNpg3dEYDSnSfd3ONyTFXCxg0Q63uvFVZaPKaYzsNch4UMSR6VAOfeChI=w506-h776
------------ ------------

EPISTOLA  
Léctio Epístolae B. Iacóbi Ap., 1,22-27

Caríssimi: Estóte factóres verbi, et non auditóres tantum: fallente vosmetípsos. Quia si quis audíto rest verbi, et non factor: hic comparábitur viro consideránti vultum nativitátis suae in spéculo: considerávit enim se, et ábiit, et statim oblítus est, qualis fúerit. Qui autem perspéxerit in legem perféctam libertátis, et permánserit in ea, non audítor obliviósus factus, sed factor óperis: hic beátus in facto suo erit. Si quis autem putat se religiósum esse, non refraénans linguam suam, sed sedúcens cor suum, huius vana est relígio. Relígio munda, et immaculáta apud Deum et Patrem, haec est: Visitáre pupíllos, et víduas in tribulatióne eórum, et immaculátum se custodíre ab hoc saéculo.
M. - Deo grátias.
Caríssimi: Mettete in pratica la parola di Dio, non vi limitate ad ascoltarla, ingannando voi stessi. Perché chi ascolta la parola e non la mette in pratica è simile ad un uomo che guarda in uno specchio il suo volto e, dopo essersi mirato, se ne va e lo dimentica subito. Chi invece, avendo considerato attentamente la legge perfetta della libertà, e avendo perseverato nel mirarla, ne è divenuto, non uditore immemore, ma praticante: costui sarà beato nel suo operare. Se uno ritiene di essere religioso e non tiene a freno la sua lingua, illude se stesso, e la sua religione è vana. La religione pura e immacolata agli occhi di Dio Padre consiste in questo: nel visitare gli orfani e le vedove nelle loro tribolazioni,e nel non lasciarsi contaminare dal mondo.
M. - Deo grátias.
  
ALLELÚIA   
Allelúia, allelúia.
Surréxit Christus, et illúxit nobis, quos redémit sánguine suo. Allelúia. Io. 16, 28 - Exívi a Patre, et veni in mundum: íterum relínquo mundum, et vado ad Patrem. Allelúia.

mercoledì 6 maggio 2015

Insensatezza sulla Sede Vacante...



Andremo ora brevemente a commentare l’ultimo scritto di Monsignor Williamson intitolato “Buon senso sulla sede Vacante - II”.

 https://hermanasmisioneras.files.wordpress.com/2013/03/sede-vacante-1.jpg

Dice San Tommaso d'Aquino ( Sum. Th.II-II, Q.174, art.6): "così pure nel tempo della grazia tutta la Fede della Chiesa è fondata sulle rivelazioni dell'unità e della Trinità di Dio fatta agli Apostoli, secondo le parole evangeliche (Mt 16,18): "su questa pietra", cioè sulla professione di questa tua Fede, "edificherò la mia Chiesa".

Quindi è chiarissimo sulla retta fede cattolica professata dagli Apostoli con in primis San Pietro la chiesa Cattolica è comunicata con Nostro Signore che elargisce tutte le grazie necessarie per la salvezza delle anime, ora pensare che la giurisdizione (Sessio), che è comunicata solo a Pietro che a Sua volta la comunica ai Vescovi a Lui sottomessi (La dottrina della Chiesa parla chiaramente (cf can. 108 § 3 del CjC, 1917): “Per divina istituzione, la sacra gerarchia è composta, in ragione dell’ordine, di vescovi, sacerdoti e ministri; in ragione della giurisdizione del pontificato supremo e dell’episcopato subordinato”), non necessita della fede di Pietro è ridicolo, offensivo ed eretico. 

Quindi in questo sottospecie di catechismo si afferma che Pietro in quanto eretico puo’ essere un membro morto ma siccome, secondo le loro eretiche menti, la (Sessio) non necessita della professione da parte di Pietro della retta fede puo’ tranquillamente essere riconosciuto come l’autentica autorità della Chiesa Cattolica in attesa che un concilio imperfetto, sempre secondo le loro deviate menti indetto da altri apostati vaticanosecondisti laici (in quanto non hanno ricevuto un valido ordine episcopale) deponga dal Papato (laico anch’esso per lo stesso motivo dei precedenti) il presunto eretico Pontefice.
Si legge nel catechismo di San Pio X al n° 124. Domanda: «Chi è fuori della comunione dei santi?»; Risposta: «E’ fuori della comunione dei santi chi è fuori della Chiesa, ossia i dannati, gl’infedeli, gli ebrei, gli eretici, gli apostati, gli scismatici e gli scomunicati».

Ora questo catechismo viene insegnato ai bambini ed è chiarissimo nell’affermare chi è fuori della chiesa e chi né fa parte, continuare ad offendere le intelligenze dei cattolici che si sforzano in mezzo a mille difficoltà di rimanere fedeli a Nostro Signore è oramai diventato insopportabile, oltre ad essere eretici gallicani Williamson e soci travisano la retta fede facendo forza sulla buona fede dei piccoli fedeli che in gran parte non conoscono gran che di Dottrina Cattolica per portarli dalla loro parte e magari scucirli anche un bel po’ di denaro per la loro sopravvivenza. Ricordiamo ai neo Gallicani che il magistero Autentico della Chiesa è superiore a qualsiasi pensiero teologico di chiunque, e perché questo? Perché il Magistero della Chiesa gode dell’infallibilità data al solo Pietro:

Scrive Leone XIII, Satis Cognitum:
Deve dunque Gesù Cristo aver preposto alla Chiesa un sommo reggitore a cui tutta la moltitudine dei cristiani sia sottomessa e obbedisca. (…) Quale sia poi questo potere, a cui debbono tutti i cristiani debbono obbedire, non si può altrimenti determinare che dopo aver esaminata e conosciuta la volontà di Cristo. (…) prima di privare la Chiesa della sua corporale presenza gli fu necessario destinare qualcuno che in suo luogo ne avesse cura. Quindi disse a Pietro prima dell’ascensione: pasci le mie pecore. Gesù Cristo quindi diede alla Chiesa per sommo reggitore Pietro (…). E infatti fece quell’insigne promessa a Pietro, e a nessun altro: Tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa (Mt 16, 18).

Interessante che tanti, come Monsignor Williamson, vadano in giro facendo conferenze contro la Massoneria che è penetrata nella chiesa dal Conciliabolo in poi affermando giustamente che tale commistione non può essere compatibile dentro la Chiesa di Nostro Signore per poi bellamente infischiarsene sia delle loro stesse parole ma anche delle tante testimonianze oramai pubbliche sull’appartenenza di alti prelati, compresi i primi due fasulli Pontefici Conciliari, che renderebbero invalide tutte le opere della falsa e satanica chiesa conciliare, potremmo anche parlare dell’infischiarsene anche di tutte le riconosciute manifestazioni Mariane che nella loro bocca sono presenti nelle conferenze ma nei fatti non vengono prese in considerazione. Se non altro in tutto questo marasma diviene sempre più chiaro l’agire di chi rimane fedele a Nostro Signore e di chi agisce contro.

Per quanto ci riguarda rimarremo fedeli sino alla morte alla dottrina Dogmatica del Concilio Vaticano I e rigetteremo tutte le neo tesi che giustificano una presunta autorità a degli autentici assasini della fede cattolica:

 http://www.riscossacristiana.it/newwebsite/wp-content/uploads/2014/04/zzcv1.jpg

Pio IX, Concilio Vaticano Primo:
Al solo Simone Pietro, inoltre, dopo la resurrezione, Gesù conferì la giurisdizione di sommo pastore e rettore su tutto il suo ovile, dicendo: Pasci i miei agnelli; pasci le mie pecore. A questa dottrina così chiara delle sacre scritture, com’è stata sempre intesa dalla chiesa cattolica, si oppongono apertamente le false opinioni di coloro che, fraintendendo la forma di governo istituita da Cristo signore nella sua chiesa, negano che il solo Pietro, rispetto agli altri apostoli, sia presi singolarmente che tutti insieme, abbia ricevuto un vero e proprio primato di giurisdizione da Cristo; o quanti affermano che questo primato immediatamente e direttamente sarebbe stato conferito non allo stesso beato Pietro, ma alla chiesa e, per mezzo di essa, a lui, come a suo ministro.
Perciò SE QUALCUNO DIRÀ CHE IL BEATO APOSTOLO PIETRO NON È STATO COSTITUITO DA CRISTO SIGNORE, PRINCIPE DI TUTTI GLI APOSTOLI E CAPO VISIBILE DI TUTTA LA CHIESA MILITANTE; OVVERO CHE EGLI DIRETTAMENTE ED IMMEDIATAMENTE ABBIA RICEVUTO DAL SIGNORE NOSTRO GESÙ CRISTO SOLO UN PRIMATO D’ONORE E NON DI VERA E PROPRIA GIURISDIZIONE: SIA ANATEMA”.