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domenica 30 giugno 2013

Monsignor Lefebvre: "Mentre questi distruggono, (gli apostati conciliari), noi abbiamo la felicità di ricostruire"...

Dichiarazione della
Resistenza della FSSPX
per il 25° anniversario
delle Consacrazioni Episcopali
(30 giugno 1988 – 27 giugno 2013)
del 29 giugno 2013
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Pubblicata dal sito francese Avec l'Immaculée


Riuniti per celebrare il 25° anniversario dell’eroica decisione di Mons. Lefebvre di consacrare dei veri vescovi cattolici per la difesa della fede cattolica e per la preservazione dei sacramenti validi, minacciati dalla distruzione della Chiesa, la cui causa rimane il disastroso concilio Vaticano II, un certo numero di sacerdoti esprimono la loro angoscia di fronte ad una distruzione simile provocata attualmente all’interno della Fraternità San Pio X, e hanno deciso insieme di fare ciò che possono per proteggere la Chiesa e la Fraternità da questo pericolo che continua ad aggravarsi.

In effetti, mentre gli uomini di Chiesa, a Roma, hanno messo a frutto gli ultimi 50 anni per provare a conciliare la Chiesa col mondo, in particolare con la libertà religiosa e l’ecumenismo del Vaticano II, ecco che il Superiore generale della Fraternità, nel corso degli ultimi 15 anni, ha fatto tutto ciò che era in suo potere per promuovere il sogno mortale della conciliazione della Tradizione cattolica con la Roma conciliare. Così, per esempio, la recente Dichiarazione del 27 giugno 2013 lascia ancora una volta la porta aperta ad una ripresa dei negoziati con la Roma conciliare (cfr. il n° 11).

Il risultato di questo tentativo di conciliare delle cose inconciliabili, in seno alla Fraternità San Pio X è stato la messa fuori combattimento di numerosi buoni sacerdoti, la demolizione progressiva dell’opera di Mons. Lefebvre e la messa in pericolo della salvezza eterna di un gran numero di anime. La ragione sta nel fatto che la Fraternità San Pio X, che era un’ancora fissata nella vera fede di tutta la Chiesa, vede oggi quest’ancora disancorata e che si lascia trascinare dalla corrente. E come le autorità del Vaticano II hanno perso la fiducia di numerosi fedeli cattolici a causa della loro ambiguità, della loro duplicità e delle loro menzogne, così oggi le autorità liberali della Fraternità San Pio X stanno perdendo tutta la fiducia di un gran numero di cattolici tradizionali che constatano che la Tradizione è sul punto di essere tradita.

Ma che può fare questo gruppo di sacerdoti lontani gli uni dagli altri, per salvare la situazione?
È Dio che salverà la sua Chiesa convertendo il Papa allorché Sua Madre otterrà infine la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato.
In ogni caso, la verità non dipende dal numero ed è per questo che noi intendiamo più che mai rimanere fedeli al programma tracciatoci dal nostro Fondatore Mons. Lefebvre:


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizlPxn73ZNI-6pkpWiWlt_i2eNLbxcFmIWixL3zWCdoMbJbk0rn0Km-uBhwJHdvIY2xM0ZG-30RjFtByaq3CPd-QY7QhSpvzSOp0uQ2kk6ZGnl4GdbZeYaxdLc0Ncr_typdCxj627TsaQ/s1600/20_.jpg
«La Santa Vergine avrà la vittoria. Ella trionferà della grande apostasia, frutto del liberalismo. Ragione di più per non star lì a rigirarsi i pollici! Dobbiamo lottare più che mai per il Regno Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo. Non siamo i soli in questa battaglia: abbiamo con noi tutti i Papi fino a Pio XII compreso. Hanno tutti combattuto il liberalismo per liberare da esso la Chiesa. Dio non ha permesso che riuscissero, ma non è una ragione per deporre le armi! Bisogna tenere duro. Bisogna costruire mentre gli altri demoliscono. Bisogna ricostruire le roccaforti crollare, ricostruire i bastioni della fede: prima il Santo Sacrificio della Messa di sempre, che fa i santi, poi le nostre cappelle che sono le nostre vere parrocchie, i nostri monasteri, le nostre famiglie numerose, le nostre imprese fedeli alla dottrina sociale della Chiesa, i nostri uomini politici decisi a fare la politica di Gesù Cristo; è tutto un tessuto di vita sociale cristiana, di costumi cristiani, di riflessi cristiani che dobbiamo restaurare, nella misura in cui Dio vorrà, quando Dio vorrà. Tutto quel che so, ce lo insegna la fede, è che Nostro Signore Gesù Cristo deve regnare quaggiù, adesso, e non solo alla fine del mondo, come vorrebbero i liberali! Mentre questi distruggono, noi abbiamo la felicità di ricostruire. Più grande felicità ancora: generazioni di giovani sacerdoti partecipano con zelo a quest’opera di ricostruzione della Chiesa per la salvezza delle anime.» (Lo hanno detronizzato, ed. Amicizia Cristiana, cap. XXXIV, pp. 258-259).

S. Ecc. Mons. Richard Williamson, FSSPX
Don Joseph Pfeiffer, FSSPX
Dom Tomas de Aquino, O.S.B.
Padre Jahir, FBMV
Don Jean-Michel Faure, FSSPX
Don Ronald Ringrose
Don Juan Carlos Ortiz, FSSPX
Don Hugo Ruiz, FSSPX
Don Ernesto Cardozo, FSSPX
Padre Joaquim, FBMV
Don Richard Voigt, FSSPX
Don David Hewko, FSSPX
Don François Chazal, FSSPX
Don Valan Rajakumar, FSSPX
Don Patrick Girouard, FSSPX
Don René Trincado, FSSPX
Don Olivier Rioult, FSSPX
Dom Rafael, O.S.B.
Don Edgardo Suelo, FSSPX
Frate Placide, O.S.B.
Frate André, O.S.B.

venerdì 28 giugno 2013

EMERITAMENTE MODERNISTA...

Fonte: Radio Spada...
Il card. J. Ratzinger

Come abbiamo appreso dal precedente studio [1], J. Ratzinger, da cardinale teologo prima e da Papa poi, ritiene che la “Chiesa non deve preoccuparsi per la conversione dei Giudei”, che “i Giudei sono una predica vivente”, che sono “nostri padri nella fede”, che “Israele conserva la propria missione”, che Israele “al tempo giusto sarà salvata interamente”, che “non è necessario conoscere o riconoscere Gesù come Figlio di Dio per essere salvati, se non ci sono ostacoli insormontabili, di cui egli non è colpevole” (Non si cita affatto l’ignoranza invincibile o la pazzia e lo capiamo dal contesto poiché riguardava i ben informati Giudei, i quali conoscono Cristo e i Vangeli). E’ palesemente ovvio che la fede di J. Ratzinger, in questo preciso contesto, non corrisponde alla Fede Cattolica, difatti lo studio [1] lo ha ampiamente dimostrato ed è stato improntato proprio alla comparazione fra i Vangeli, il Magistero universale e le numerose dichiarazioni orali e scritte di J. Ratzinger, con eventuali opposizioni presentate e relative risposte chiarificatrici.
Purtroppo la teologia di J. Ratzinger non si limita “solo” alle questioni su elencate, ma va ben oltre e , come promesso, ad ogni questione sarà dedicato uno studio specifico. Mi scuso sin d’ora, come sempre, per eventuali piccole imprecisioni.
La “chiesa nestoriana” [2], nota anche come “Chiesa assira dell’Oriente” riconosce come validi solamente i primi 2 Concili ecumenici e venera come santo Nestorio. Va detto che la “Chiesa assira dell’Oriente” è scismatica per numerosi motivi e si è sempre ritenuta non ortodossa, almeno fino alla Dichiarazione comune cristologica del 1994 [3], proprio perché la sua cristologia è tipicamente nestoriana e perché esclude che forma, materia ed intenzione concorrano alla validità dell’atto sacramentale.

giovedì 27 giugno 2013

"Si tratta di un’unità fondata sulla paura e sulla menzogna. Quelli che sanno che la Fraternità sbaglia hanno paura di essere puniti, quelli che approvano il nuovo orientamento si sono fatti prendere dai sofismi esposti prima."

Percezione

Editoriale di Don Patrick Girouard, FSSPX
del 25 giugno 2013





Pubblicato nel sito dello stesso Don Girouard: Sacrificium

Quando parlo con le persone, diverse mi rivolgono le stesse domande:
«Ma, Reverendo, perché Mons. Fellay agisce cosi?
«Perché lui e gli altri Superiori perseguono questa nuova strategia nei confronti di Roma?»

Certo, per poter rispondere con una certezza assoluta, dovrei essere Dio!
Ma dal momento che Egli mi ha scelto per diventar uno dei Suoi ministri sulla terra, farò del mio meglio per chiarire un po’ questa questione.

Da ciò che ho potuto capire a partire da diverse fonti, i Superiori della Fraternità e coloro che li seguono (da qui in poi denominati “discepoli” per brevità), credono che l’ottenimento di una “normalizzazione canonica”, di un “riconoscimento ufficiale” da parte delle autorità romane, sarebbe il mezzo per raggiungere più anime e aiutarle a salvarsi. (Ci si dimentica che queste povere anime hanno già nove comunità “ricollegate” per servirle…).
Per Mons. Fellay e i suoi discepoli, una tale “regolarizzazione” riparerebbe anche l’ingiustizia perpetrata contro la Fraternità San Pio X.
Questi due motivi, in sé sembrano molto buoni e anche degni di lode. In effetti, le persone buone sono attratte dai buoni motivi.

Prima di trattare del primo di essi, che è per di più l’oggetto di questo editoriale, permettetemi di regolare rapidamente la questione dell’“ingiustizia” commessa contro di noi.
Da quando il fatto di essere rifiutati dalle cattive persone è divenuto un’ingiustizia contro le persone buone?
Che gli eretici e i perversi mi rigettino, mi sembra invece una buona cosa! No?
Io direi perfino che mi fanno un favore!
I modernisti e i perversi di Roma non mi hanno spogliato della mia appartenenza alla Chiesa cattolica, mi hanno semplicemente dato la gioia di ricevere una delle beatitudini rivelate da Nostro Signore, quella di soffrire la persecuzione a causa della giustizia!
Perché dunque si vorrebbe che mi si togliesse questa beatitudine?

Ed ora affrontiamo il nostro argomento.

martedì 25 giugno 2013

"IL LIBERALISMO E' UN PECCATO" di Don Félix Sardà y Salvany, (dal capitolo 5° al capitolo 8)...

Continuiamo la publicazione del  LIBRO "IL LIBERALISMO E' UN PECCATO" DI Don Félix Sardà y Salvany.
 
 
 
«La parte dottrinale di cotesto libro, la quale riguarda il liberalismo, è eccellente, conforme ai documenti di Pio IX e di Leone XIII, e giudicata dalla Sacra Congregazione dell'Indice dottrina sana.» La Civiltà Cattolica, anno XXXIX, vol. IX della serie XIII, Roma 1888, pag. 346. 

 http://www.seldelaterre.fr/I-Grande-12040-le-liberalisme-est-un-peche-nouvelle-edition.net.jpg

IL LIBERALISMO CAP: 5 e 6

Cap.5
I diversi gradi che possono esistere e che esistono all'interno dell' unità complessiva del Liberalismo

IL Liberalismo, in quanto sistema di dottrine,può definirsi Scuola;in quanto organizzazione di adepti riuniti allo scopo di diffondere e propagare le sue dottrine, Setta;come gruppo di uomini che si sforzano di farle prevalere nella sfera del diritto, Partito.  Ma, sia che si consideri il Liberalismo come Scuola, Setta o Partito, Esso offre nella sua unità logica e specifica differenti gradi o sfumature che il teologo cattolico deve esporre e studiare.
Per prima cosa occorre sottolineare che IL LIBERALISMO E' UNO, cioè ch'esso costituisce un insieme d'errori logicamente e perfettamente concatenati; ed è per questo motivo che lo si definisce SISTEMA. In effetti, se si parte dal suo principio fondamentale,cioè che l'uomo e la società sono interamente autonomi o liberi con indipendenza assoluta da qualsiasi criterio naturale o soprannaturale che le sia proprio,si è portati a dedurne logicamente tutte quelle conseguenze che la demagogia più estrema proclama in suo nome.
La rivoluzione non ha niente di più grande della sua inflessibile LOGICA. Tutti i suoi atti,  fino ai più dispotici  ch'essa compie nel nome della libertà e che a prima vista noi giudichiamo mostruosamente INCONSEGUENTI, sono il prodotto di una logica di ordine molto elevato. Poichè, se la società riconosce come unica legge sociale l'OPINIONE delle MASSE se essa non ammette alcun altro criterio o regolazione, come si potrà allora negare allo Stato l'assoluto diritto di commettere qualsiasi attentato contro la Chiesa, quando lo riterrà opportuno al fine di raggiungere gli obbiettivi sociali che si propone ?
Una volta ammesso che la maggioranza ha sempre ragione, bisogna anche ammettere che l'unica legge è quella del più forte e di conseguenza, dedurne la possibile liceità delle più estreme brutalità.

Tuttavia, malgrado questa unità logica del sistema, gli uomini non sono sempre logici e questo produce in questa unità le più stupefacenti varietà o gradazioni di tinte. I punti di una dottrina  derivano necessariamente e per loro intrinseca  virtù gli  uni dagli altri; ma gli esseri umani,facendone l'applicazione, sono per l'ordinario illogici e inconseguenti.
Se gli uomini spingessero i principi che professano fino alle loro estreme conseguenze,essi sarebbero o tutti santi o tutti demoni dell'inferno a seconda dei loro principi buoni o cattivi. Invece,a causa dell'incoerenza,di fatto i buoni non sono buoni  che a metà e i cattivi non sono tali che in modo incompleto.
Applicando queste osservazioni al Liberalismo di cui ci stiamo occupando,noi diciamo che,per grazia di DIO, si incontrano relativamente pochi uomini TOTALMENTE LIBERALI: benché ciò non impedisca che la maggior parte di loro,pur non avendo raggiunto l'estremo limite della depravazione liberale, siano dei veri liberali, cioè dei veri discepoli,partigiani o settari del liberalismo a seconda che si consideri il Liberalismo come scuola, setta o partito.
Esaminiamo queste varietà della famiglia liberale.
Vi sono dei liberali che accettano i principi ma rifiutano le conseguenze ,almeno le più ripugnanti ed estreme.
Altri accettano questa o quella conseguenza o applicazione che li favorisce facendosi uno scrupolo di accettare  i principi da cui radicalmente derivano.
Gli uni vorrebbero applicare il liberalismo solo all'insegnamento, gli altri unicamente all'ordine civile; altri ancora infine solo alle istituzioni politiche.
Solo i più estremisti reclamano la sua applicazione pura e semplice in tutto e per tutto. Le attenuazioni e mutilazioni  del CREDO liberale sono tanto numerose quanto gli interessi favoriti o lesi dalla sua applicazione. E' in effetti un errore molto diffuso credere che l'uomo pensi con la sua intelligenza mentre in realtà il più delle volte egli pensa con il suo cuore e perfino sovente con il suo stomaco.

sabato 22 giugno 2013

"Tuttavia, se l’Inferno è orribile; se non lo si può evitare senza la fede; se la fede è entrata in grave pericolo in una Chiesa invalidata dal Vaticano II; se una fortezza della vera fede si è miracolosamente costituita dentro questa Chiesa invalidata; e se infine questa fortezza adesso sta per essere invalidata anch’essa, ecco che la parola “orrore” può non essere troppo forte."

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X

  22 giugno 2013
Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://www.dinoscopus.org/italiano/italianiprincipale.html

 
Orribile caduta - II

La parola “orrore” può sembrare troppo forte per qualificare il cambio di direzione nella Fraternità San Pio X, finalmente apparso chiaro un anno fa. Tuttavia, se l’Inferno è orribile; se non lo si può evitare senza la fede; se la fede è entrata in grave pericolo in una Chiesa invalidata dal Vaticano II; se una fortezza della vera fede si è miracolosamente costituita dentro questa Chiesa invalidata; e se infine questa fortezza adesso sta per essere invalidata anch’essa, ecco che la parola “orrore” può non essere troppo forte.

La FSSPX non è ancora caduta del tutto, ma essa ha ceduto per un buon tratto e può cadere completamente. La dirigenza che ha abilmente promosso questa caduta negli ultimi 15 anni è ancora al potere. Essa ha seguito Mons. Lefebvre mentre egli era ancora in vita, ma senza mai comprendere, o scegliendo di cessare di comprendere, perché egli avesse principalmente fondato la Fraternità, e cioè per resistere al crollo degli ecclesiastici conciliari che cercano di armonizzare la Chiesa col fascinoso ma corrotto mondo moderno. Una volta che egli non ci fu più, questi dirigenti sono stati ben presto ri-posseduti dal fascino, grazie al GREC e ad altri.liberali.

Adesso stanno trascinando con loro un certo numero di anziani sacerdoti della FSSPX e stanno sviando i più giovani. Per quanto riguarda i sacerdoti più anziani, proprio come dopo il Vaticano II, quelli modellati sotto Monsignore possono essere tormentati dalla direzione presa dalla neo-Fraternità che li allontana da quel modello, almeno fino a quando prenderanno la decisione di seguire la nuova direzione, ma da quel momento avranno bisogno di anestetizzare la loro coscienza. Per quel che riguarda i più giovani, anche qui come dopo il Vaticano II, essendo stati normalmente mal-modellati secondo questa nuova direzione, potranno trovare solo da loro stessi la vecchia direzione, perché non viene loro insegnato chi realmente fosse Monsignore. In effetti, i seminari della FSSPX stanno lentamente trasformandosi in neo-seminari. Bisogna fare attenzione a raccomandarli per le vocazioni.

E vicino ai vertici della FSSPX? Ecco il recente pensiero di uno che ha una profonda familiarità con la posizione dottrinale di Monsignore. Per lungo tempo egli è stato il suo difensore, ma visto che i colloqui dottrinali del 2009-2011 hanno provato che Roma persevera nel suo errore dottrinale, adesso anche lui, nel 2013, approva il collasso di principio della Fraternità, quando al Capitolo del 2012 essa ha rinunciato all’accordo dottrinale e ha definito le condizioni per un accordo meramente pratico. Eppure egli è contento che in pratica il collasso non abbia prodotto dei frutti! Sicuramente è stato così solo perché i romani hanno ritenuto che il collasso non fosse sufficientemente completo, ma egli non vede l’ora che i capi della Fraternità rinnovino i contatti con il nuovo Papa, come se, avendo ceduto a metà, essi non rischino di cedere completamente quando torneranno a strisciare a Roma alla ricerca del riconoscimento canonico della FSSPX.

Cos’è successo alla sua mente? Esattamente come a molti buoni sacerdoti sotto il tirannico Paolo VI, dopo il Vaticano II, egli l’ha allontanata dalla dottrina divina e la sta facendo andare secondo l’umana corrente. La sua coscienza può non essere tranquilla, ma probabilmente la sua volontà determina che il bene apparente della FSSPX sia preferibile al bene reale della fede, che è incompatibile con la sottomissione ai suoi potenti nemici. Manifestando la sua solidarietà con i capi della Fraternità che vogliono questa sottomissione, egli può non perdere la fede per se stesso, ma con la sua nuova arrendevolezza verso gli apostati romani, egli rischia quanto meno di rendere più facile ad un certo numero di altre anime di iniziare a perdere la vera fede.

Per quanto riguarda i capi della FSSPX, essi sono sprofondati nella doppiezza, perché fanno credere a loro stessi e agli altri di essere ancora fedeli all’antica religione di Dio e di Mons. Lefebvre, mentre invece sono realmente desiderosi di appartenere all’apparato della Chiesa dedita alla nuova religione dell’uomo. La perdita delle anime e la doppiezza sono un duplice orrore.
Cosa si può fare?

Kyrie eleison.

giovedì 20 giugno 2013

"Bergoglio è ecumenico fino al midollo. È inutile fingere il contrario".

Beato Pio IX,
un modello per la nostra battaglia

di John Vennari






Pubblicato sul sito americano: Catholic Family News

Con quanto ardore dobbiate combattere, bene intendete
Pio IX
Qualche considerazione [su Papa Bergoglio]

Ho seguito le parole e le azioni di Papa Francesco e ho letto tutto il libro On Heaven and Earth, che egli ha scritto insieme al rabbino Skorka [tradotto e pubblicato in italiano già a marzo 2013 da Mondadori: Il cielo e la terra, di Jorge Mario Bergoglio e Abraham Skorka].

Egli sembra avere un buon cuore e alcuni buoni istinti cattolici, ma teologicamente è un disastro - incredibilmente sciatto.

Anche se questo potrà scioccare alcuni lettori, devo dire che non avrei mai permesso a Papa Francesco di insegnare religione ai miei figli.

Ad esempio, Francesco ha recentemente affermato che tutti gli uomini, cattolici, non cattolici e atei, sono tutti figli “di prima classe” di Dio. Ci sono dei sedicenni cattolici tradizionali che sanno di meglio rispetto a una tale affermazione.
La Scrittura e la Tradizione cattolica insegnano che siamo figli adottivi di Dio solo attraverso il Battesimo e l’incorporazione nella Chiesa, per mezzo della fede e della grazia santificante. (Si legga la Parte I di Christ the Life of the Soul dell’Abate Marmion [Dom Columbia Marmion, Cristo vita dell’anima, edizioni diverse non recenti], che descrive questa verità con chiarezza dottrinale e con immensa bellezza).

Bergoglio è abbondantemente preso dall’orientamento del Vaticano II.
Si è formato nel 1960 dai Gesuiti, quindi non ci si può aspettare molto altro.
Uomo degli anni ‘70, mi ricorda quei melliflui sacerdoti da “giustizia sociale” del liceo (1972-1976), che trovavo ripugnanti.



Chiunque con una devozione per la Madonna può essere salvato.
Spero che quale che sia la devozione che egli abbia per la Santa Vergine, lo salvi da se stesso.

mercoledì 19 giugno 2013

"Qui ci sono molte anime da sostenere nel loro cammino verso il Cielo. Ci sono dei candidati che si offrono per la consacrazione a vescovo?"

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


 
15 giugno 2013
Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://www.dinoscopus.org/italiano/italianiprincipale.html
 
Viaggio in Asia

Un certo numero di lettori si è lamentato per il “Commento Eleison” di due settimane fa sull’Autorità disabilitata.
Dall’argomentazione che “prima del Castigo” non potrà più essere fondata su basi normali alcun’altra Congregazione Cattolica, essi hanno dedotto che io crederei che per un vescovo cattolico non ci sarebbe più altro da fare che attendere l’intervento di Dio. Ma, se così fosse, perché avrei appena trascorso due settimane in Asia, e perché adesso mi troverei in Irlanda?
Del pari, essi hanno dedotto che non consacrerei più un altro vescovo. Io dico che – a Dio piacendo – basta aspettare.

In realtà, per un vescovo vi è un gran da fare col visitare e incoraggiare le anime che si sforzano di mantenere la Fede, allorché la direzione della Fraternità San Pio X è ancora chiaramente intenta a consegnarla nelle braccia della Roma conciliare.
Il 17 giugno, Mons. Fellay scrisse a Benedetto XVI: “Ho intenzione di continuare ad attuare tutti i miei sforzi per proseguire su questa strada [di riconciliazione con Roma], al fine di arrivare ai chiarimenti necessari.” E nella stessa logica: “Sfortunatamente, nel contesto attuale della Fraternità” la contro-proposta di Roma del 13 giugno in risposta alla sua dichiarazione dottrinale di metà aprile “non passerà.
Quindi sarebbe stata una fortuna se la Fraternità avesse accettato le condizioni di Roma?


Contro questa testimonianza scritta (resa pubblica dalla stessa direzione) della persistente determinazione di Mons. Fellay di svendere la Fraternità di Mons. Lefebvre, abbiamo le sue stesse parole rivolte al suo Superiore del Distretto francese, dove “sfortunatamente” significherebbe “nel nome del Papa”; e alla Madre Superiora delle Carmelitane del Belgio, che “non ho mai avuto intenzione di perseguire un accordo pratico con Roma”.
Ahimè, Mons. Fellay ha una tale gran dimestichezza nell’adattare le sue parole al suo uditorio, che citazioni come queste non smentiscono affatto la sua intenzione di svendere la Fraternità di Mons. Lefebvre. La sua sorprendente capacità di giostrare con i frutti della sua mente, merita un “Commento Eleison” tutto suo, ma nel frattempo, c’è da meravigliarsi se quella che viene detta “Resistenza” sia in aumento nel mondo intero, indipendentemente da tutto?


Tra il 24 maggio e il 6 giugno ho visitato, insieme a Don Chazal, buona parte del suo gregge di circa 400 anime, e ho amministrato più di 50 Cresime nella Corea del Sud, nelle Filippine e a Singapore. Don Chazal è un personaggio, ha delle brillanti intuizioni e per giunta è molto divertente. Se mai lo incontrerete, chiedetegli di fare l’imitazione di un politico indiano (dice che gli Indiani sono coriacei e sanno accettarla).

Nella Corea del Sud, il cambiamento di direzione della Fraternità ha causato un’aspra spaccatura, col risultato che la donatrice della cappella originaria ne ha semplicemente sistemata un’altra. Ho avuto il piacere di celebrare il matrimonio di sua figlia. 


Nelle Filippine, non appena sono arrivato, un sacerdote anziano, fuggito anni fa dalla neo-Chiesa per lavorare con la Fraternità, ha lasciato la neo-Fraternità per lavorare con la Resistenza. Sembra che gli sia stato affidato l’esordio di un seminario che Don Chazal vorrebbe istituire, e in più avrà il suo bel da fare nei centri delle Filippine centrali.
A Singapore, una vetrina in Oriente del materialismo di stile occidentale, una buona famiglia cinese con i suoi amici mantiene ancora una buona tenuta riguardo al cambiamento della Fraternità in neo-Fraternità.
La verità minerà questa neo-Fraternità, proprio come sta minando la neo-Chiesa del Novus Ordo.


Qui ci sono molte anime da sostenere nel loro cammino verso il Cielo. Ci sono dei candidati che si offrono per la consacrazione a vescovo?

Kyrie eleison.


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Ringraziamo Sua Eccellenza Mons. Williamson per aver gentilmente risposto ad alcune perplessità espresse da noi, come anche da altri siti.
Per quanto sta a noi, non era nostra intenzione lamentarci, né innescare polemiche sulle soluzioni di tipo pratico da adottare nell'attuale situazione.

Per la verità la nostra replica verteva sopratutto sull'argomento "Autorità", relativo a questa Gerarchia ormai giunta alla più estrema deriva dottrinale e morale.
Consideriamo assolutamente inevitabile ed urgente che noi poveri laici veniamo soccorsi da un insegnamento cattolico sul fondamento o meno di un'Autorità divinamente assistita - oggi -  in questa gente, che sta volutamente sovvertendo da mezzo secolo la Chiesa fondata da Nostro Signore. E' lecito, legittimo e fisiologico che in questa situazione noi laici ci si chieda se questi personaggi, in primis il pontefice, godano ancora dell'autorità divina nel fare e dire quello che fanno e dicono, in barba agli insegnamenti di Gesù e al rispetto per la sua Persona divina.

Perciò è ormai divenuto impellente aprire un discorso sull'autorità, che non è più così tranquillamente scontato, attenendosi alle Scritture (laddove ne trattino), alla Tradizione e al Magistero Ordinario o Straordinario che sia (poichè  fino a Pio XII erano entrambi ugualmente infallibili).

Dio benedica e ricompensi quei consacrati che vorranno usarci la Carità di DIMOSTRARCI TEOLOGICAMENTE che quella che VEDIAMO all'opera tutti i giorni è ancora la Chiesa Cattolica fondata dal Signore.

martedì 18 giugno 2013

Il “branding” della neo Fraternità San Pio X!...

Predica di

Don Patrick Girouard, FSSPX

2 giugno 2013

Aldergrove, Columbia Britannica, Canada




sull'abbandono suo e dei suoi parrocchiani della Fraternità San Pio X


Pubblicato nel sito dello stesso Don Girouard: Sacrificium

In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Così sia!
Sarò breve in questa predica, perché avete già letto il nostro “Annuncio della nostra missione” e ne riparlerò.
Quello che invece voglio dirvi oggi è che questa è evidentemente la mia prima Messa dopo… È la mia prima Messa dopo il mio ritorno dall’esilio; e vorrei dire poche parole per correggere un po’ ciò che è stato detto su di me, durante la mia assenza, da Don Wegner e da altri sacerdoti, i quali hanno affermato, in sostanza, che io non avrei parlato con Don Wegner prima di aver pronunciato le mie omelie, ecc. ecc.
Ora, questo non è corretto, non è una cosa vera. Infatti io ho parlato con lui a più riprese…
A luglio dell’anno scorso, durante una telefonata di 80 minuti, io gli ho esposto i problemi della Fraternità;
poi a ottobre, in occasione della sua visita a Langley, abbiamo avuto una conversazione di due ore e gli ho ancora parlato dei problemi della Fraternità.
Ancora, a novembre, gli ho inviato due messaggi di posta elettronica con una domanda molto importante su Mons. Fellay, e aspetto sempre la risposta al secondo messaggio. Se dovessi passare il mio tempo ad aspettare le risposte, probabilmente arriverei alla pensione prima di riceverle!
È per questo che ho deciso di parlare nelle prediche.
L’altro motivo è che la ragione per la quale uno avanza una domanda è perché ha realmente una domanda da fare! Se si conosce già la risposta, non serve a niente fare la domanda, a meno che non si tratti di un professore!
A questo punto, non ho più domande da fare.

Io ho visto i documenti che sono stati inviati da Mons. Fellay, specialmente la sua Dichiarazione dottrinale del 15 aprile 2012, che lui ha presentato al cardinale Levada come base per un accordo con Roma. E quando la si legge, si capisce che la Fraternità ha un problema serio, perché questa Dichiarazione è una proposta d’accordo con Roma, dove Mons. Fellay accetta il nuovo Codice di Diritto Canonico; dove dice anche che la nuova Messa è stata promulgata legittimamente; e dove dice anche di riconoscere il magistero attuale della Chiesa e che è pronto a firmare una Professione di Fede che, come ho già spiegato nelle mie prediche, è la Professione di Fede del 1989 del cardinale Ratzinger, che è molto cattiva, specialmente nel suo terzo punto; cosa che significa praticamente che i sacerdoti dovrebbero fare questo giuramento di fedeltà composto e pubblicato nel 1989 e dovrebbero accettare di sottomettersi al magistero moderno, cioè agli insegnamenti moderni del Papa.

Dunque, ho predicato contro il Preambolo, cioè ho detto questo a proposito del Preambolo nella predica del 10 marzo; ho poi parlato anche della lettera dei 37 sacerdoti; ho riferito il fatto che il Carmelo in Germania ha deciso di lasciare la Fraternità per le stesse ragioni [si veda anche la messa a punto delle Carmelitane] e… ho anche parlato dell’espulsione di Padre Raphäel dal monastero di Silver City.
Pensavo che i fedeli avessero bisogno di sapere queste cose.
Ma la reazione fu di trasferirmi a St-Césaire e con l’ordine preciso di rimanere in silenzio e di non comunicare queste cose ai fedeli, e che in avvenire non avrei dovuto criticare i Superiori, né dimostrare alcuna mancanza di rispetto o di fiducia verso di loro e le loro azioni.
Dunque, in pratica, mi si diceva: “Noi ci preoccupiamo dei tuoi bisogni materiali, e tu starai in una bella casa, con una bella cappella a St-Césaire vicino Montreal, e in cambio di questa bella sicurezza, tu rimarrai in silenzio riguardo a tutte queste cose”.

Io ho rifiutato. Non posso rimanere in silenzio, per me sarebbe un peccato, e dunque ho rifiutato e me ne sono andato… sono andato in esilio, come sapete. E sono rientrato già da quasi due settimane, perché voi avete tenuto una serie di incontri, quasi ogni settimana dopo la Messa. E lì avete studiato questi documenti e alcuni articoli che io ho scritto da lontano, e avete studiato delle copie del giornale “The Recusant”, ecc. ecc.
E avete avuta la stessa reazione che ogni normale buon cattolico avrebbe nell’esaminare questi documenti, e avete capito che in questi ultimi due anni siete stati ingannati, che la Fraternità ha fatto un giro di 180 gradi e così avete deciso di creare una vostra cappella. Perché sapevate che potevate avere fiducia in me, che io vi predicavo la verità; perché per poterlo fare adesso, io devo soffrire e devo accettare di fare dei sacrifici.
Quindi, ci siamo organizzati, e oggi abbiamo la prima Messa della nostra fondazione: la cappella di “San Giuseppe Difensore della Chiesa”.
 
http://www.catholicanada.com/wp-content/uploads/2012/05/6bcfFellayPhone.jpg
 
E della mia conversazione di ottobre con Don Wegner, una delle cose che vorrei condividere con voi è un fatto che spiega perché non si sente più la Fraternità che critica in maniera forte, in maniera vigorosa i mali del Vaticano II, i mali della nuova Messa o ciò che accade a Roma.

lunedì 17 giugno 2013

"Ciò che abbiamo capito è che, in termini pratici, la Fraternità Sacerdotale San Pio X è divenuta la decima Congregazione religiosa che vuole ricongiungersi alla Chiesa conciliare".

Annuncio della nostra missione

Dichiarazione di Don Patrick Girouard, FSSPX

2 giugno 2013




sull'abbandono suo e dei suoi parrocchiani della Fraternità San Pio X


Pubblicato nel sito dello stesso Don Girouard: Sacrificium

Le ragioni per le quali abbiamo deciso di lasciare il Priorato e la chiesa della Fraternità a Langley, nella Columbia Britannica [Canada], non sono complicate, né difficili da capire. Tuttavia, cominciamo con quello che non ha fatto parte delle considerazioni relative.
Se ho rifiutato il mio trasferimento punitivo a Montreal, e se un gruppo di 27 adulti e undici ragazzi, che rappresentano circa un terzo della parrocchia di Lagley, hanno deciso di dar vita ad una nuova parrocchia e mi hanno chiesto di essere il loro curato, tutto questo non si è basato su delle emozioni. Noi non siamo in collera, né amareggiati, non abbiamo alcun risentimento verso la Fraternità, anche se siamo stati traditi dai suoi Superiori. Non abbiamo neanche lasciato Langley per amore del cambiamento o per desiderio d’avventura o per divertimento.

In effetti, siamo stati praticamente costretti a lasciare un ambito che avevamo contribuito a costruire e a mantenere, perché non potevamo più sopportare la propaganda alla quale venivamo sottoposti con atti ed omissioni. Siamo giunti alla determinazione che rimanere in silenzio di fronte ai pericoli a cui andava incontro la nostra amata Fraternità, sarebbe stato un grave peccato. Non solo perché avremmo rischiato una pericolosa epidemia spirituale, ma anche perché avremmo contribuito alla distruzione del movimento tradizionale. Noi non abbiamo lesinato né il tempo né l’energia nelle nostre ricerche e nel nostro studio dei documenti che fanno luce sulla crisi attuale della Fraternità. Grazie al buon lavoro di S. Ecc. Mons. Williamson e dei numerosi sacerdoti e fedeli della Resistenza, abbiamo avuto la possibilità di comprendere ciò che è accaduto e di prendere la decisione giusta, con la speranza che questo possa incoraggiare altri sacerdoti e altri fedeli a fare altrettanto.

Ciò che abbiamo capito è che, in termini pratici, la Fraternità Sacerdotale San Pio X è divenuta la decima Congregazione religiosa che vuole ricongiungersi alla Chiesa conciliare.
Anche se l’accordo non è stato ancora firmato, esso è stato accettato in linea di principio col Capitolo Generale del luglio 2012, ed è questo che costituisce la grande rivoluzione in seno alla Fraternità. Che il Capitolo abbia posto tre, o sei, o 200 condizioni, non ha alcuna importanza. I quaranta membri del Capitolo hanno deciso che ormai sarebbe accettabile firmare un accordo con coloro che, senza pentirsene, non hanno smesso di distruggere la Chiesa cattolica.

domenica 16 giugno 2013

Mons. Lefebvre ci diceva, e ci dice ancora: «Voi vivete in un’epoca in cui bisogna essere degli eroi o niente. Potete scegliere: o abbandonare la battaglia o combattere da eroi.»

L'impossibile riconciliazione
Presentazione di Don Olivier Rioult, FSSPX



del suo libro dallo stesso titolo
e del libro curato da Don Nicolas Pivert:
Nos rapports avec Rome par Son Excellence Mgr Lefbvre Présenté et commenté par l'abbé Nicolas Pivert

     


Pubblicato sul sito francese La Sapiniére

Cari fedeli,
ecco dunque due libri che spiaceranno al Grande Fratello. Per la mia sicurezza mi sono ridotto a presentarli con questa finzione. Il Politburo è in piena attività. Il Commissario politico Thovonof cerca giorno e notte i nemici del partito. Io non indietreggio davanti ad alcuna repressione. Voi sapete che ci sono dei Superiori che subiscono delle pressioni enormi da parte del Commissario, perché approvino dei testi scritti da lui. Menzingen governa male, ma si difende bene!

In un anno: un vescovo espulso, molti sacerdoti cacciati (Pfeiffer, Chazal, Hewko, Voigt, Trincado, …) e più di una dozzina messi in un canto senza ministero (Buffet, Doran, Entsfellner, Faure, Isaguirre, Ortiz, Pinaud, Salenave, Vargas, Zaby… e il vostro servitore).

Che fare? Dobbiamo nasconderci e tacere?
Ma di che dovremmo vergognarci? Di niente!
E allora, non abbiamo più paura di gridare la verità dai tetti. È la verità che rende liberi. Facciamo come Don Pivert. Togliamoci le maschere e agiamo alla luce del sole come figli della luce.

Grazie al libro di Don Pivert, attraverso mille citazioni conosciute e sconosciute di Mons. Lefebvre, si riscopre la nostra religione in ciò che essa ha di essenziale: Nostro Signore è Dio e Re. Si comprende meglio la nocività dei cattolici liberali, che tradiscono il Regno di NSGC, e la loro oggettiva complicità con i nemici della divinità di Cristo.

Ma, stranamente, l’autore, invece di essere lodato dalla Casa Generalizia, ha ricevuto dei biasimi. Incredibile!
I giudizi di Mons. Lefebvre imbarazzano fino a questo punto Menzingen?
Il Politburo pretenderebbe di censurare certe parole di Mons. Lefebvre?  Come per esempio:

(1975) «Che rimane di intatto della Chiesa preconciliare? […] Il più grande servizio che possiamo rendere alla Chiesa cattolica è rifiutare la Chiesa riformata e liberale…»
(1976) «Ve l’ho detto, carissimi fratelli, ciò che ha fatto la Rivoluzione è niente a confronto di ciò che ha fatto il concilio Vaticano II, niente!»
(1978) «Non abbiamo paura di dire che questo ecumenismo viene dritto dritto dalle logge segrete della Massoneria
(1988) «È una necessità assoluta studiare il liberalismo e comprenderlo bene e io penso che molti di quelli che ci hanno lasciato per riunirsi a Roma, cosiddetta, non hanno capito che cosa sia il liberalismo e come le autorità romane, da dopo il Concilio, siano infestate dei suoi errori.»
(1991) «L’instaurazione di questa “Chiesa conciliare” imbevuta dei principii dell’89, dei principii massonici riguardo alla religione e alle religioni e riguardo alla società civile, è un’impostura ispirata dall’Inferno per la distruzione della religione.»

sabato 15 giugno 2013

LE QUOTIDIANE ERESIE DEI DISTRUTTORI CONCILIARI DELLA CHIESA CATTOLICA...

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In data odierna il cosidetto Pontefice della "nuova chiesa apostata conciliare" ha incontrato il laico, eretico, falso Arcivescovo di Canterbury e Primate della Comunione eretica e scismatica Anglicana, Justin Welby con moglie al seguito.

Oltre alle solite fandonie conciliari sulla fantomatica unità nel nome dell'eretica dottrina conciliare sull'ecumenismo, colpisce il saluto di "Bergoglione", abusando e distorcendo la Parola di Dio come fece il suo degno predecessore Paolo VI, a questo insensato eretico e scismatico pagliaccio di Inghilterra:

"Vostra Grazia, cari amici,
nella felice circostanza del nostro primo incontro, desidero darvi il benvenuto con le stesse parole con cui il mio predecessore, il Venerabile Servo di Dio Paolo VI, si rivolse all’Arcivescovo Michael Ramsey durante la sua storica visita del 1966: «I Suoi passi non arrivano in una casa straniera […] Noi siamo lieti di aprirLe le porte e, con le porte, il Nostro cuore; perché Noi siamo contenti ed onorati […] di accoglierla "non come ospite e forestiero, ma come concittadino dei Santi e della Famiglia di Dio" (cfr Ef 2, 19-20)».

Questo è quanto Bergoglione ha compiuto durante la sua giornata; ma al mattino si è cimentato nelle sue quotidiane eresie, questa volta ad essere stravolto è il Sacramento della Confessione, (tralasciamo di commentare il pessimo italiano di questo signore, che sembra parlare come l'eretico Kiko Arguello):

 “Ma cosa è la riconciliazione? Prendere uno da questa parte, prenderne un altro e farli uniti: no, questa è parte ma non è… La vera riconciliazione è che Dio, in Cristo, ha preso i nostri peccati e Lui si è fatto peccato per noi. E quando noi andiamo a confessarci, per esempio, non è che diciamo il peccato e Dio ci perdona. No, non è quello! Noi troviamo Gesù Cristo e gli diciamo: ‘Questo è tuo e io ti faccio peccato un’altra volta’. E a Lui piace quello, perché è stata la sua missione: farsi peccato per noi, per liberare a noi”.
 
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L'APOSTASIA DEGLI UOMINI DI CHIESA AVANZA A LARGHI PASSI VERSO IL REGNO DI SATANA, (che è già stato sconfitto da Nostro Signore Gesu' Cristo).
IL BREVE REGNO DELL'ANTICRISTO E' ALLE PORTE E BERGOGLIONE CON LA SUA CERCHIA DI PERNICIOSI MODERNISTI NE STANNO ACCELLERANDO L'AVVENTO. 


I MINISTRI DI SATANA, (travestiti da Cardinali), PROMUOVONO L'ERETICO DIALOGO INTERRELIGIOSO CONCILIARE...

(1975) «Che rimane di intatto della Chiesa preconciliare? […] Il più grande servizio che possiamo rendere alla Chiesa cattolica è rifiutare la Chiesa riformata e liberale…»
(1976) «Ve l’ho detto, carissimi fratelli, ciò che ha fatto la Rivoluzione è niente a confronto di ciò che ha fatto il concilio Vaticano II, niente!»
(1978) «Non abbiamo paura di dire che questo ecumenismo viene dritto dritto dalle logge segrete della Massoneria
(1988) «È una necessità assoluta studiare il liberalismo e comprenderlo bene e io penso che molti di quelli che ci hanno lasciato per riunirsi a Roma, cosiddetta, non hanno capito che cosa sia il liberalismo e come le autorità romane, da dopo il Concilio, siano infestate dei suoi errori.»
(1991) «L’instaurazione di questa “Chiesa conciliare” imbevuta dei principii dell’89, dei principii massonici riguardo alla religione e alle religioni e riguardo alla società civile, è un’impostura ispirata dall’Inferno per la distruzione della religione.» (Monsignor Lefebvre)
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Affermare e rafforzare le relazioni interreligiose: con questo obiettivo, inizierà nel pomeriggio di domani, mercoledi 12 giugno, la visita nel Regno Unito del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del dicastero per il Dialogo Interreligioso. Durante la visita, che durerà sino al 16 giugno e riguarderà le città di Londra e Birmingham, il porporato incontrerà le comunità Sikh, Giainista e Induista del Paese e farà visita ai loro principali luoghi di culto. Tre gli eventi in programma, a partire da oggi, che vedranno gli interventi del cardinale Tauran assieme ai leader delle altre religioni, incentrati in particolare sul tema della pace e della non violenza. Sempre oggi, inoltre, il porporato parteciperà all’incontro di preghiera interreligioso “Insieme in preghiera per la pace”, nella Cattedrale di Westminster. La visita si concluderà con la Messa, presieduta dal cardinale Tauran, nella Cattedrale londinese di Westminster, domenica prossima. (A.G.)

martedì 11 giugno 2013

L'EMANCIPATO "VESCOVO BERGOGLIO" E LA SUA AVVERSIONE MODERNISTA ALLA TRADIZIONE DELLA CHIESA...

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Traduzione dallo spagnolo:

"Condivido con voi due preoccupazioni. Una è una corrente pelagiana che c'è nella Chiesa in questo momento. Ci sono certi gruppi restaurazionisti. Ne conosco alcuni, ebbi occasione di riceverli a Buenos Aires. E uno si sente come tornare indietro di 60 anni! Prima del Concilio... Uno si sente nel 1940... Un aneddoto, solo per far capire, non per ridere, l'ho preso con molto rispetto, ma mi preoccupa; quando fui eletto, ricevetti una lettera da uno di questi gruppi (sarà stato l'accordista Fellay con la sua cerchia) che mi diceva: "Santità, le offriamo questo tesoro spirituale: 3525 rosari". Perchè non dicono abbiamo pregato per Lei, abbiamo chiesto... ma questa cosa di tenere i conti... E questi gruppi tornano a pratiche e a discipline che io ho vissuto - Voi no, perchè nessuno di voi è vecchio - a discipline, a cose che in quell'epoca si vivevano, ma oggi non ci sono..."


Secondo Bergoglione i Tradizionalisti sarebbero Pelagiani eretici...

Leggiamo cosa dice della CdF questo autentico modernista anticristiano:

"Sbaglierete, farete gaffe, ciò succede! Forse riceverete una lettera dalla Congregazione della Dottrina (della Fede) dicendo che avete detto questa o quella cosa... Ma non preoccupatevi. Spiegate quello che dovete spiegare, ma andate avanti... Aprite le porte, fate qualcosa lì dove la vita chiama. Preferisco una Chiesa che sbaglia facendo qualcosa che una Chiesa che si ammala restando chiusa...".

E questo signore sarebbe stato scelto dallo Spirito Santo per guidare la Chiesa?? Assurdo...
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Come commentare le scempiagini di questo signore che non osa definirsi "Papa" inquanto invischiato nell'eretica dottrina diabolica concilare sulla collegialità?.. Ci affidiamo al competente commento alla sua presunta elezione a Pontefice della "nuova Chiesa Conciliare" della Mater Boni Consilii:



Comunicato dell'Istituto Mater Boni Consilii

del 15 marzo 2013

in merito dell’elezione di Jorge M. Bergoglio

Sodalitium
Il comunicato del nostro Istituto dell’11 febbraio, terminava con queste parole: “Solo l’elezione di un vero Successore di Pietro potrebbe porre fine a questa crisi di autorità, ma la composizione del corpo elettorale lascia presagire – a vista umana – che la notte sarà ancora più fonda, e l’alba ancora lontana”. Purtroppo la realtà – con l’elezione del 13 marzo scorso – è andata al di là delle più fosche previsioni. Se il Grande Oriente d’Italia, e ancor più quella particolare organizzazione massonica che è il B’nai B’rith (Figli dell’Alleanza) si sono vivamente rallegrati della scelta fatta della persona di Jorge Mario Bergoglio, il mondo cattolico al contrario piange non solo per essere ancora privo di un vero, autentico e  legittimo Successore di Pietro e Vicario di Cristo, ma anche perché occupa la sede Apostolica - in castigo dei nostri peccati e per altri imperscrutabili motivi – un vero nemico interno della Chiesa Cattolica.
In questo momento storico, e in attesa di atti oggettivi che possano confermare o – lo volesse Iddio -smentire quanto appena scritto, nella nostra veste di semplici battezzati, cresimati o sacerdoti della Chiesa Cattolica, intendiamo professare la nostra fede, fare alcune considerazioni, e rivolgere un appello.

lunedì 10 giugno 2013

" La caduta della Fraternità San Pio X, da ciò che era con Mons. Lefebvre tra il 1970 e il 1991 e ciò che è diventata negli ultimi, diciamo, 15 anni, è poco meno che orribile".

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  8 giugno 2013
 Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato: http://www.dinoscopus.org/italiano/italianiprincipale.html 

 
Orribile caduta - I

La caduta della Fraternità San Pio X, da ciò che era con Mons. Lefebvre tra il 1970 e il 1991 e ciò che è diventata negli ultimi, diciamo, 15 anni, è poco meno che orribile. In una piccola serie di “Commenti” vedremo: per prima cosa perché nel povero mondo che ci circonda l’orrore sia normale, poiché capire significa perdonare, e tutti abbiamo bisogno di perdono; secondariamente affronteremo l’orrore, non per scoraggiarci, ma al contrario per fortificarci rispetto al peggio che quasi certamente arriverà; in terzo luogo vedremo cosa possiamo fare per fortificarci, perché sotto il Cielo di Dio, Egli non può averci lasciato senza la possibilità di agire (ma per questo è importante che non si versi sulla sabbia la poca acqua che abbiamo). Cominciamo con tre belle menti cattoliche che valutano il nostro tempo, per vedere come oggi l’orrore sia diventato normale.

Nella sua grande Enciclica del 1884 sulla Massoneria, Papa Leone XIII sottolinea come i principi di questo male procedono dal prescindere (#13) dalla Chiesa cattolica, fino ad arrecarle danno (#14) e a distruggerla (#15), e quindi dalla rovina (#16) di ogni religione positiva, alla rovina (#17) della religione naturale, alla rovina (#18) delle grandi verità naturali come la Creazione, la Provvidenza di Dio e l’immortalità dell’anima. Logicamente, nel XXI secolo siamo andati ancora più in là, cioè alla rovina della nozione stessa di verità. Le menti sono state ridotte in poltiglia, perfino le menti dei Papi, dei Cardinali e dei Vescovi.

Nella sua grande Enciclica del 1907 sul Modernismo, Papa San Pio X vide chiaramente la stessa rovina di ogni verità e di ogni pensiero, causata dai modernisti. Non rientra nella dignità dei Papi il gridare, ma San Pio X nella Pascendi usa espressioni le più forti possibili per castigare il marciume mentale con cui i modernisti immarcesciscono la Fede Cattolica. In molti modi egli afferma che il modernismo è il punto terminale. Il suo drammatico avvertimento procurò alla Chiesa una tregua di mezzo secolo, ma col Vaticano II, la fede marcia che egli aveva sbattuto fuori dalla Chiesa, da Giovanni XXIII e Paolo VI venne tradotta nella fede ufficiale della Chiesa!
Se perdono la testa i Papi, perché non dovrebbero perderla dei meri Superiori?

La terza mente cattolica che valutò il caos abbattutosi col Vaticano II sulla dottrina della Chiesa, fu quella di Romano Amerio, un laico italiano la cui analisi degli errori moderni, Iota Unum, fu altamente apprezzata da Mons. Lefebvre.
A un certo punto, Amerio dice (qualcuno può inviarmi il riferimento?) che se le cose andranno avanti allo stesso modo, diventerà impossibile parlare o scrivere ancora, tutto ciò che rimarrà possibile fare sarà restare in silenzio!
Questo può sembrare inimmaginabile, ma solo recentemente, un ottimo commentatore negli USA, il Dott. Paul Craig Roberts, ha quasi smesso di scrivere, perché gli è sembrato che non ci fosse più della gente capace o disposta a pensare.

In verità, in questa presente prova generale per l’Anticristo, se questi giorni non fossero accorciati, come dice Nostro Signore (Mt. XXIV, 22), potremmo tutti perdere la nostra mente e la nostra fede.
Allora, chi si sente ancora disposto a gettare la prima pietra su un Papa o su un Vescovo che oggi abbia perso la sua mente?

Tuttavia, mentre Nostro Signore ci vieta di giudicare per condannare (Mt. VII, 1), perché solo Dio ha la perfetta conoscenza di tutte le circostanze necessarie per giudicare senza errori, al tempo stesso Nostro Signore ci comanda di giudicare per discernere tra i veri pastori e i mercenari o tra le pecore e i lupi travestiti da pecore (Mt. VII, 15).
Questa è la nostra responsabilità come cattolici, per salvare le nostre anime, ed è per questo che fra poco daremo un altro sguardo all’orrore che oggi si sta diffondendo nella Fraternità San Pio X.

Kyrie eleison.

domenica 9 giugno 2013

"IL LIBERALISMO E' UN PECCATO" di Don Félix Sardà y Salvany, (3° e 4° parte)...

Continuiamo la publicazione del  LIBRO "IL LIBERALISMO E' UN PECCATO" DI Don Félix Sardà y Salvany, per la prima e seconda parte collegarsi al collegamento sulla scritta...

«La parte dottrinale di cotesto libro, la quale riguarda il liberalismo, è eccellente, conforme ai documenti di Pio IX e di Leone XIII, e giudicata dalla Sacra Congregazione dell'Indice dottrina sana.» La Civiltà Cattolica, anno XXXIX, vol. IX della serie XIII, Roma 1888, pag. 346. 
 
 http://www.seldelaterre.fr/I-Grande-12040-le-liberalisme-est-un-peche-nouvelle-edition.net.jpg
LIBERALISMO CAP. 3
Il Liberalismo è un peccato, e che tipo di peccato?
Il Liberalismo è un peccato sia che lo si consideri nell'ordine delle dottrine che in quello dei fatti. Nell'ordine delle dottrine è un peccato grave contro la Fede, poichè le sue dottrine sono un'ERESIA.
Nell'ordine dei fatti è un peccato contro i diversi comandamenti di DIO e della CHIESA, dato che li trasgredisce tutti.
Più chiaramente: nell'ordine delle dottrine,il Liberalismo è l'eresia radicale e universale, poichè riassume in sé tutte le eresie. Nell'ordine dei fatti, esso è l'infrazione universale e radicale della legge di DIO dato ch'esso ne autorizza e sancisce tutte le infrazioni.
Procediamo con ordine nella nostra dimostrazione.
Nell'ordine delle dottrine il Liberalismo è un' ERESIA.
Eresia è qualsiasi dottrina che neghi in modo ostinato un dogma del Cristianesimo. Ora, il Liberalismo dottrinale comincia col negare tutti i dogmi del Cristianesimo in generale, e in seguito nega ciascuno d'essi in particolare.
Esso li nega tutti in generale quando afferma o presume l'indipendenza assoluta della ragione individuale nell'individuo e della ragione sociale o opinione pubblica nella società.
Noi diciamo"afferma"o"presume"poiché accade talvolta che il dato principio liberale non sia esplicitamente affermato nelle sue conseguenze secondarie ma, per l'appunto, presupposto e accettato.
Il Liberalismo nega la giurisdizione assoluta di Gesù Cristo Dio sugli individui e le società e di conseguenza, esso nega anche la giurisdizione delegata che il capo visibile della Chiesa ha ricevuto da DIO su tutti e ciascuno dei fedeli, quale che sia la loro condizione e il loro rango.

venerdì 7 giugno 2013

PECCATO CHE NON SI FACCIANO MAI NOMI DEGLI ASSASINI DELLA FEDE CONCILIARE...

Bell'editoriale di Radicati nella Fede, peccato che come al solito non si facciano i nomi dei responsabili de questo evidente sfascio della fede incominciato col diabolico Conciliabolo Vaticano II. Chiaramente noi continueremo a denunciare questi bellimbusti distruttori della cristianità e non entreremo mai nella somma ipocrisia di chi si ritiene più o meno tradizionale come i Francescani dell'Immacolata ed alcuni personaggi della Fraternità San Pio X, che oramai da tempo hanno abbandonato la linea del loro fondatore ...

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NON PIANGE PIU' NESSUNO


Editoriale di Radicati nella fede, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (dove si celebra la messa tradizionale)
anno VI - GIUGNO 2013 n. 6


Se non ci sono più preti non piange quasi più nessuno. È questa la triste constatazione che ci tocca fare.

Assistiamo alla più grande crisi sacerdotale della storia della Chiesa, intere terre in Europa sono ormai senza sacerdote e tutto tace. Non sentirete nemmeno un vescovo gridare all'allarme, piangere con i suoi fedeli, domandare a tutti una grande preghiera per le vocazioni sacerdotali; intimare un digiuno e una grande supplica perché il Signore abbia pietà del suo popolo.

Sentirete, questo sì, vescovi e responsabili di curia descrivere i numeri di questo calo vertiginoso di presenza dei preti nella Chiesa, li sentirete elencare i dati pacatamente, troppo pacatamente, in modo distaccato, come se fosse una situazione da accettare così com'è, anzi la chance per una nuova Chiesa più di popolo.

Nella nostra terra italiana, terra di antica cristianità, assisteremo in questi prossimi anni alla scomparsa delle parrocchie, allo stravolgimento, impensabile fino a qualche anno fa, della struttura più semplice del Cattolicesimo, di quella trama di comunità parrocchiali dove la vita cristiana era naturale per tutti... ma l'assoluta maggioranza dei cattolici impegnati farà finta di niente, perché i pastori hanno già fatto così.

È un “cataclisma”, un “terremoto”... ma nessuno piange, si fa finta di niente.
Si fa finta di niente, perché bisogna che la favola della primavera del Concilio continui. Ci si sottrae a qualsiasi verifica storica, si nega l'evidenza di una crisi senza precedenti.

E si prepara un futuro che ci sembra poco cattolico.