L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
Il Rev. Paul Kramer è venuto a passare il Natale in Portogallo, a Tomar, presso amici filippini devoti di Fatima (lui è incardinato in quelle isole).
È stata l’occasione per visitarlo e approfondire quanto aveva dichiarato in interviste riprodotte, per esempio da Marco Tosatti «La Stampa» 02/12/2013: «I “fatimiti” scomunicano il Papa.
«Padre Paul Kramer, uno dei più noti esponenti del movimento presente soprattutto negli Stati Uniti e in Canada che sostiene che non è stato rivelato integralmente il segreto di Fatima ha dichiarato che papa Francesco è palesemente eretico e quindi non può sedersi validamente sul trono di Pietro; e di conseguenza la Sede è vacante. La dichiarazione è stata da poco rilanciata dal sito «Novus Ordo Watch», quale «Bombshell Announcement…». P. Kramer è uno dei più importanti studiosi di Fatima e concluse la sua ricerca pubblicando il libro «La battaglia finale del Diavolo». Segue la dichiarazione in lingua inglese tradotta anche in italiano dove rileviamo i seguenti brani:
« “Papa” Francesco in Evangelii Gaudium n. 247: “Uno sguardo molto speciale si rivolge al popolo ebreo, la cui Alleanza con Dio non è mai stata revocata”. Questo testo è un’esplicita professione di eresia direttamente opposta alla solenne definizione dogmatica di Papa Eugenio III e del Concilio Ecumenico di Firenze, e la dottrina detta dal supremo magistero di Papa Benedetto XIV in «Ex Quo Primum», che ripetuta ed esplicitamente cita la definizione di Firenze, in cui l’alleanza Mosaica è stata “revocata” e “abrogata”. Da anni dico che se un “papa” ufficialmente insegnerà in modo esplicito e chiaro un’eresia che chiaramente contraddice il dogma infallibilmente definito dalla fede cattolica, allora si saprà che è il falso papa profetizzato in molte profezie approvate dalla Chiesa e apparizioni mariane. San Roberto Bellarmino, Sant’Alfonso Liguori, Sant’Antonio e Papa Innocenzo III tutti insegnano che quando un papa si rivela un eretico manifesto, per esempio quando si mostra manifesta e pubblicamente eretico, cessa di essere papa (o, se era già pubblico eretico, è stato invalidamente eletto) perché non è cattolico, non è un membro della Chiesa Cattolica. Bellarmino spiega che il Romano Pontefice è il capo visibile della Chiesa, e il capo è un membro. Uno che non è membro non può essere capo, e quindi l’elezione al supremo pontificato di un pubblico eretico è canonicamente nulla e invalida. L’eresia di Bergoglio nel n. 247 è un così chiaro caso di manifesta, pubblica eresia, espressa in termini inequivocabili, che può essere detto senza dubbio che se tale proposizione n. 247 non è manifestamente eretica, allora nessun’altra cosa può essere detta tale. È moralmente impossibile che uno che manifestamente dimostra un tale disprezzo per un dogma di fede definito, chiaramente negandolo, pussa essere ritenuto come valido titolare dell’ufficio di Romano Pontefice. San Francesco d’Assisi previde che un papa non eletto canonicamente non sarebbe stato “un vero pastore ma un distruttore”. Bergoglio corrisponde perfettamente a tale descrizione.»
Domando subito al religioso se sa che a molti la sua dichiarazione ha interessato specialmente perché solleva la questione per cui, quanto imputato ora a Bergoglio, può riguardare tutto il «papato» della chiesa detta conciliare e il suo falso «magistero», per esempio la «Nostra aetate».


Lui risponde prendendo il suo smartphone dove ha registrato il magistero del Vaticano 2º. Li chiedo di aprire su«Nostra aetate» (Nae. nº 4). Lui lo cerca e quando trova lo legge in bassa voce. Ah, Ah, esclama, infatti, ciò si presta a una interpretazione doppia!
Dico allora: sì, quella preparata dal cardinale Bea, inviato da Giovanni 23 a NY per concordarla col gran Sinedrio Giudaico.
Domando se il rev. Kramer abbia pure registrato il «nuovo catechismo» conciliare.
Lui lo cerca. – Sì, quale parte? –quella che tratta delle altre religioni e del Giudaismo (Nae. 4) nº 840.
Quando lo trova legge basso con certo stupore. Dice: – Ciò è eretico.
Come vede, quello che lei imputa a Bergoglio viene da lontano, è nell’ambiguità del Vaticano 2º e interpretato ormai senza novità e tanti veli, tranne quel senso di omologia … cristiani ed ebrei devono aspettare “in modo omologo” il Messia; l’omologia qui serve a nascondere un’opposizione radicale, poiché chi dice che il Messia deve ancora venire, nega che sia venuto! Dico allora: perciò quando lei scredita Bergoglio per accreditare come veri papi i suoi predecessori, indica solo una differenza di visibilità ereticale; loro sono implicati nelle stesse eresie, senza parlare di quella della libertà religiosa e di altre. E aggiungo: di modo che se lei vuole difendere Benedetto XVI e dire che il suo atto di rinuncia porta un difetto formale ed è invalido, non deve dimenticare le vere questioni. L’elezione nulla di chierici invasati di modernismo e quant’altro viene da lontano: da Giovanni 23.
Del resto, quella nomina di mons. Gerhard Ludwig Müller, fedele discepolo di P. Gutiérrez della Teologia della Liberazione, ma infedele guardiano della Dottrina della Fede, che lei imputa oggi a Bergoglio, è prima imputabile a Ratzinger. Sono, quindi, tutti questi, partecipi della stessa deviazione conciliare.
P. Kramer è d’accordo, ma aggiunge a caso: però si possono convertire!