25 DICEMBRE SANTO NATALE IN NATIVITATE DÓMINI NOSTRI IESU CHRISTI SANTE MESSA "Non Una Cum" GLI APOSTATI VATICANOSECONDISTI...
Santa Messa "Non Una Cum" in die...
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EPISTOLA
Léctio Epístolæ ad Hebræos, 1, 1-12
Multifáriam, multísque
modis olim Deus lóquens pátribus in prophétis: novíssime diébus istis
locútus est nobis in Fílio, quem constítuit herédem universórum, per
quem fecit et sæcula: qui cum sit splendor glóriæ, et figúra substántiæ
eius, portánsque ómnia verbo virtútis suæ, purgatiónem peccatórum
fáciens, sedet ad déxteram maiestátis in excélsis: tanto mélior Ángelis
efféctus quanto defferéntius præ illis nomen hereditávit. Cui enim dixit
aliquándo Angelórum: Fílius meus es tu, ego hódie génui te? Et rursum:
Ego ero illi in patrem, et ipse erit mihi in fílium? Et cum íterum
introdúcit primogénitum in orbem terræ, dicit: Et adórent eum ómnes
Ángeli Dei.
Et ad ángelos quidem dicit: Qui facit Ángelos suos spíritus, et
minístros suos flammam ignis. Ad Fílium áutem: Thronus tuus, Deus, in
sæculum sæculi: virga æquitátis, virga regni tui. Dilexísti iustítiam,
et odísti iniquitátem: proptérea unxit te Deus, Deus tuus, óleo
exsultatiónis præ particípibus tuis. Et: Tu in princípio, Dómine, terram
fundásti: et ópera manuum tuárum sunt coeli. Ipsi períbunt, tu áutem
permanébis: et omnes ut vestiméntum veteráscent: et velut amíctum
mutábis eos, et mutabúntur: tu áutem idem ipse es, et anni tui non
defícient.
M. - Deo grátias.
Dio, che aveva già
parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per
mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per
mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo
del quale ha fatto anche il mondo. Questo Figlio, che è irradiazione
della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la
potenza della sua parola, dopo aver compiuto la purificazione dei
peccati si è assiso alla destra della mæstà nell'alto dei cieli, ed è
diventato tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è
il nome che ha ereditato. Infatti a quale degli angeli Dio ha mai detto:
Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato? E ancora: Io sarò per lui padre
ed egli sarà per me figlio? E di nuovo, quando introduce il primogenito
nel mondo, dice: Lo adorino tutti gli angeli di Dio. Mentre degli angeli
dice: Egli fa i suoi angeli pari ai venti, e i suoi ministri come fiamma
di fuoco, del Figlio invece afferma: Il tuo trono, Dio, sta in eterno e:
Scettro giusto è lo scettro del tuo regno; hai amato la giustizia e
odiato l'iniquità, perciò ti unse Dio, il tuo Dio, con olio di esultanza
più dei tuoi compagni. E ancora: Tu, Signore, da principio hai fondato
la terra e opera delle tue mani sono i cieli. Essi periranno, ma tu
rimani; invecchieranno tutti come un vestito. Come un mantello li
avvolgerai, come un abito e saranno cambiati; ma tu rimani lo stesso, e
gli anni tuoi non avranno fine.
M. - Deo grátias.
GRADUALE
Ps.
97, 3 et 2 - Vidérunt omnes finesterræ salutáre Dei nostri: iubiláte Deo,
omnis terra.
Notum fecit Dóminus salutáre suum:ante conspéctum géntium revelávitiustítiam suam.
Sal.
97, 3 e 2 - Tutti i confini della terra vídero la salvezza del nostro
Dio: tutta la terra acclàmi a Dio. Il Signore ci fece conoscere la sua
salvezza: agli occhi delle genti rivelò la sua giustizia.
ALLELÚIA
Allelúia, allelúia.
Dies sanctificátus illúxit nobis: veníte,gentes, et adoráte Dóminum: quia hódie
descéndit lux magna super terram.
Allelúia.
Allelúia, allelúia.
Un giorno sacro ci ha illuminati: venite, genti, e adorate il Signore:
perché oggi discende gran luce sopra la terra.
Allelúia.
EVANGÉLIUM
Inítium S.Evangélii secundum Ioánnem, 1, 1-14
In princípio erat Verbum, et verbum erat apud Deum, et Deus erat Verbum.
Hoc erat in princípio apud Deum. Omnia per ipsum facta sunt: et sine
ipso factum est nihil, quod factum est: in ipso vita erat, et vita erat
lux hóminum: et lux in ténebris lucet, et ténebræ eam non
comprehendérunt. Fuit homo missus a Deo, cui nomen erat Ioánnes. Hic
venit in testimónium, ut testimónium perhibéret de lúmine, ut omnes
créderent per illum.
Non erat ille lux, sed ut testimónium perhibéret de lúmine. Erat lux
vera, quæ illúminat omnem hóminem veniéntem in hunc mundum. In mundo
erat, et mundus per ipsum factus est, et mundus eum non cognóvit. In
própria venit, et sui eum non recepérunt. Quotquot áutem recepérunt eum,
dedit eis potestátem fílios Dei fíeri, his qui crédunt in nómine eius:
qui non ex sanguínibus, neque ex voluntáte carnis, neque ex voluntáte
viri, sed ex Deo nati sunt. (genufléxit) Et Verbum caro factum
est (surgit), et habitávit in nobis: et vídimus glóriam eius,
glóriam quasi Unigéniti a Patre, plenum grátiæ et veritátis. M. - Laus tibi Christe.
In principio era il
Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio
presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente
è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era
la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non
l'hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era
Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma
doveva render testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto
per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua
gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha
dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo
nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di
uomo, ma da Dio sono stati generati. (Ci si genuflette) E il
Verbo si fece carne (ci si alza) e venne ad abitare in mezzo a
noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità. M. - Laus tibi Christe.
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Santa Messa "Non Una Cum" in nocte...
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EPISTOLA
Léctio Epístolæ
B. Pauli Ap. ad Titum, 2, 11-15
Caríssime: Appáruit
grátia Dei Salvatóris nostri ómnibus homínibus, erúdiens nos, ut
abnegántes impietátem, et sæculária desidéria, sóbrie, et juste, et pie
vivámus in hoc sæculo, exspectántes beátam spem, et advéntum glóriæ
magni Dei et Salvatóris nostri Jesu Christi: qui dedit semetípsum pro
nobis: ut nos redímeret ab omni iniquitáte, et mundáret sibi pópulum
acceptábilem, sectatórem bonórum óperum. Hæc lóquere, et exhortáre: in
Christo Jesu Dómino nostro.
M. - Deo grátias.
Fratelli, è apparsa
infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini,
che ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere con
sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo, nell'attesa della beata
speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e
salvatore Gesù Cristo; il quale ha dato se stesso per noi, per
riscattarci da ogni iniquità e formarsi un popolo puro che gli
appartenga, zelante nelle opere buone. Questo devi insegnare,
raccomandare e rimproverare con tutta autorità. Nessuno osi
disprezzarti!
M. - Deo grátias.
GRADUALE
Ps. 109, 3 et 1-
Tecum princípium in die virtútis tuæ:
in splendóribus
sanctórum, ex útero ante lucíferum
génui te. Dixit Dóminus Dómino
meo: Sede a dextris meis:
donec ponam inimícos
tuos, scabéllum pedum tuórum.
Sal.
109, 3 e 1 - Con te è il principato dal giorno della tua nascita: nello
splendore dei santi, dal mio seno ti ho generato, prima della stella del
mattino. Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra: finché
ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi.
ALLELÚIA
Allelúia, allelúia.
Dóminus dixit ad me: Fílius
meus es tu, ego
hódie génui te. Allelúia.
Allelúia, allelúia.
Sal. 2, 7 - Il Signore disse a me: Tu sei mio Figlio, io oggi ti ho
generato. Allelúia.
EVANGÉLIUM
Sequéntia
S. Evangélii secundum Lucam, 2, 1-14
In illo témpore: Exiit
edíctum a Cæsare Augústo, ut describerétur univérsus orbis. Hæc
descríptio prima facta est præside Syriæ Cyríno: et ibant omnes ut
profiteréntur sínguli in suam civitátem. Ascéndit autem et Ioseph a
Galilæa de civitáte Názareth, in Iudæam civitátem David, quæ vocátur
Béthlehem: eo quod esset de domo et família David, ut profiterétur cum
María desponsáta sibi uxóre prægnánte.
Factum est autem, cum essent ibi, impléti sunt dies ut páreret. Et
péperit fílium suum primogénitum, et pannis eum invólvit et reclinávit
eum in præsépio: quia non erat eis locus in diversório. Et pastóres
erant in regióne eádem vigilántes, et custodiéntes vigílias noctis super
gregem suum. Et ecce Angelus Dómini stetit iuxta illos, et cláritas Dei
circumfúlsit illos, et timuérunt timóre magno. Et dixit illis Angelus:
Nolíte timére: ecce enim evangelízo vobis gáudium magnum, quod erit omni
pópulo: quia natus est vobis hódie Salvátor, qui est Christus Dóminus,
in civitáte David. Et hoc vobis signum: Inveniétis infántem pannis
involútum, et pósitum in præsépio. Et súbito facta est cum Angelo
multitúdo milítiæ cæléstis, laudántium Deum, et dicéntium: Glória in
altíssimis Deo, et in terra pax in homínibus bonæ voluntátis.
M. - Laus tibi Christe.
In quei giorni un
decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta
la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della
Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua
città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide,
dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di
Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua
sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si
compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio
primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché
non c'era posto per loro nell'albergo. C'erano in quella regione alcuni
pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un
angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li
avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse
loro: "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto
il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il
Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in
fasce, che giace in una mangiatoia". E subito apparve con l'angelo una
moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: "Gloria a Dio
nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama".
M. - Laus tibi Christe.
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