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lunedì 20 gennaio 2014

"IL LIBERALISMO E' UN PECCATO" di Don Félix Sardà y Salvany, (Capitolo 32°)...



 
Continuiamo la publicazione del  LIBRO "IL LIBERALISMO E' UN PECCATO" DI Don Félix Sardà y Salvany. 
«La parte dottrinale di cotesto libro, la quale riguarda il liberalismo, è eccellente, conforme ai documenti di Pio IX e di Leone XIII, e giudicata dalla Sacra Congregazione dell'Indice dottrina sana.» La Civiltà Cattolica, anno XXXIX, vol. IX della serie XIII, Roma 1888, pag. 346. 
 
 http://www.seldelaterre.fr/I-Grande-12040-le-liberalisme-est-un-peche-nouvelle-edition.net.jpg
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Capitolo XXXII
Cause permanenti del liberalismo nella società attuale

Oltre a quelle situazioni sopradescritte per cui si cade nel liberalismo, ve ne sono altre che potremmo definire le sue cause permanenti nella società attuale ed è proprio in queste cause che noi dobbiamo cercare le ragioni per cui la sua estirpazione è così difficile.
In primo luogo, le cause permanenti del liberalismo sono quelle stesse che noi abbiamo segnalato come situazioni e "piani inclinati" che ci fanno scivolare verso di esso.
 La filosofia ci insegna che comunemente "Le cose si conservano e incrementano per le stesse cause che le hanno prodotte. Per quae res gignitur per eamdem et servatur et augetur ". Non possiamo tuttavia, al di fuori di queste cause, segnalarne qualcun’ altra davvero speciale:
1)   - la corruzione dei costumi. La frammassoneria l'ha decretato e il suo programma infernale si realizza alla lettera; spettacoli, libri, arte, costumi pubblici e privati, ci si sforza di saturare ogni cosa di oscenità e impurità.
Il risultato è ineluttabile: da una generazione corrotta uscirà necessariamente una generazione rivoluzionaria.
Così si spiega la cura con cui il liberalismo scioglie la briglia a tutti gli eccessi di immoralità. Sa bene come utilizzare la corruzione; essa è il suo apostolo e naturale propagandista.
2)   - Il giornalismo. L'influenza esercitata senza freni da così numerose pubblicazioni periodiche che il liberalismo diffonde per ogni dove è incalcolabile.
Per inverosimile che possa sembrare, esse obbligano i cittadini, volenti o nolenti, a vivere in un'atmosfera liberale. Il commercio, le arti, la letteratura, la scienza, la politica, le notizie nazionali e internazionali, ogni cosa ci giunge in qualche maniera per mezzo di canali liberali e ogni cosa, di conseguenza, è presentata con colori liberali. In un tal modo che, senza accorgersene, si parla e si agisce come liberali. Tale è la malsana influenza di quest'aria avvelenata che si respira !
Le masse popolari, a causa della loro naturale buona fede l'assorbono con molta facilità; esse l'assorbono in versi, in prosa, con i disegni, sotto forma seria scherzosa, nella piazza pubblica, negli studi, la campagna, dappertutto.
L'insegnamento liberale s'è impadronito di loro e non le abbandona  un istante. La sua azione è  resa ancora più perniciosa per la condizione particolare della popolazione, come stiamo per dire.

3)   - L'ignoranza quasi generale in materia di religione. Circondando da ogni parte il popolo con maestri ingannevoli, il liberalismo si è molto abilmente applicato a rompere qualsiasi comunicazione con colei che sola poteva smascherarne gli inganni, cioè con la Chiesa. Sono 100 anni (dalla rivoluzione dell'89) che ogni sforzo del liberalismo tende a paralizzare la Chiesa, a renderla muta, a non lasciargli che un carattere ufficiale, a vietargli qualsiasi contatto con il popolo. Tale è stato, gli stessi liberali lo hanno confessato, il fine che ci si è proposto nella distruzione dei conventi, dei monasteri, negli ostacoli messi all'insegnamento cattolico, nell'accanimento col quale si lavora a ridicolizzare il clero e a privarlo del suo prestigio.
          La Chiesa si vede costretta da legami artificiosamente disposti in modo da renderle impossibile qualsiasi opposizione alla marcia invadente del liberalismo.
I concordati, quali si osservano oggigiorno presso quasi tutti i popoli,
sono  come dei collari di ferro che serrano la sua gola paralizzandone i movimenti. Tra il popolo e il clero, s'è scavato e si scava ancora tutti giorni un abisso di odi, di pregiudizi e di calunnie.
Siamo al punto che una parte della nostra nazione, cristiana per il Battesimo, non conosce la propria religione più di quanto conosca quella di Maometto o di Confucio. Ci si sforza inoltre di impedire qualsiasi obbligatoria relazione con la parrocchia, con l'istituzione del registro civile del matrimonio civile, con il registro della sepoltura civile; lo scopo evidente di queste misure è produrre la rottura di qualsiasi legame tra il popolo e la Chiesa. È un programma di completa separazione.
Nella sua unità di principio, di mezzi e di fini, è facile riconoscere la mano di Satana.
Ci sarebbero altre cause ancora da esporre. Ma i limiti di questa opera non lo permettono.

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