Fonte: Radio Spada...
Si legge:
Il giorno 28 novembre 2013, festa di santa Caterina Labouré
(Fain-lès-Moutiers, 2 maggio 1806 – Parigi, 31 dicembre 1876), il Rev. Paul Leonard Kramer
ha annunciato sulla sua pagina Facebook che egli respinge l'elezione al
papato di Bergoglio a causa di manifesta e notoria eresia presente nel
recente documento di Magistero, l'Esortazione Apostolica «Evangelii
Gaudium».
DICHIARAZIONE SU TWITTER
La dichiarazione è stata da poco rilanciata dal sito «Novus Ordo Watch», quale «Bombshell Announcement…». Padre Kramer è uno dei più importanti studiosi di Fatima e concluse la sua ricerca pubblicando il testo «La battaglia finale del Diavolo».
DICHIARAZIONE IN LINGUA INGLESE
"Pope"
Francis in Evangelii Gaudium n. 247: "We hold the Jewish people in
special regard because their covenant with God has never been revoked".
This text is an explicit profession of heresy, directly opposed to the
solemn dogmatic definition of Pope Eugenius III and the Ecumenical
Council of Florence, and the doctrine taught by the supreme magisterium
of Pope Benedict XIV in Ex Quo Primum, set forth repeatedly and
explicitly citing the definition of Florence, to wit, that the Mosaic
covenant has been "revoked" and "abrogated". I have been saying for
years that when a "pope" will officially teach explicit and clear heresy
flatly contradicting the infallibly defined dogma of the Catholic
faith, then you will know that he is the false pope prophecied in many
Church approved prophecies and Marian apparitions. St. Robert
Bellarmine, St. Alohonsus Liguori, St. Antoninus and Pope Innocent III
all teach that when the pope demonstrates himself to be a manifest
heretic, i.e. a plainly manifested public heretic, he ceases to be pope
(or, if already was a public heretic he was invalidly elected) because
he is not a Catholic -- not a member of the Catholic Church. Bellarmine
explains that the Roman Pontiff is the visible head of the Church, and
the head is a member. One who is not a member cannot be the head, and
therefore the election to the supreme pontificate of a public heretic is
canonically null & void. The heresy of Bergoglio in no. 247 is such
a clear cut case of manifest, public heresy, expressed in stark,
unequivocal terms, that it can be said without doubt that if this
proposition of no. 247 is not manifestly heretical, then nothing else
can be said to be so. It is morally impossible that one who manifestly
displays such clearly expressed contempt for a defined dogma of faith by
plainly denying it, can be believed to validly hold the office of Roman
Pontiff. St. Francis of Assisi foretold of the uncanonically elected
pope who would not be "a true pastor but a destroyer". Bergoglio plainly
fits the description.
TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA
“Papa”
Francesco in Evengelii Gaudium n. 247: “Uno sguardo molto speciale si
rivolge al popolo ebreo, la cui Alleanza con Dio non è mai stata
revocata”. Questo testo è una esplicita professione di eresia [cf. Nostra Aetate, n° 4, N.d.A.],
direttamente opposta alla solenne definizione dogmatica di Papa Eugenio
III e del Concilio Ecumenico di Firenze, e la dottrina detta dal
supremo magistero di Papa Benedetto XIV in «Ex Quo Primum», che
ripetutamente ed esplicitamente cita la definizione di Firenze, in cui
l'alleanza Mosaica è stata “revocata” ed “abrogata”. Ho detto per anni
che quando un “papa” ufficialmente insegnerà in modo esplicito e chiaro
una eresia che chiaramente contraddice il dogma definito infallibilmente
dalla fede Cattolica, allora tu saprai che egli è il falso papa
profetizzato in molte profezie approvate dalla Chiesa ed apparizioni
mariane [C.J.C. '17, 188, N.d.A.].
San Roberto Bellarmino, Sant'Alfonso Liguori, Sant'Antonio e Papa
Innocenzo III tutti insegnano che quando un papa dimostra di essere un
eretico manifesto, per esempio quando si mostra manifestamente e
pubblicamente eretico, cessa di essere papa (o, se già era pubblico
eretico era stato invalidamente eletto) perché egli non è Cattolico, non
è un membro della Chiesa Cattolica. Bellarmino spiega che il Romano
Pontefica è il capo visibile della Chiesa, e il capo è un membro. Uno
che non è membro non può essere capo, e quindi l'elezione al supremo
pontificato di un pubblico eretico è canonicamente nulla ed invalida.
L'eresia di Bergoglio nel n. 247 è un così chiaro caso di manifesta,
pubblica eresia, espressa in termini inequivocabili, che può essere
detto senza dubbio che se tale proposizione n. 247 non è manifestamente
eretica, allora nessun'altra cosa può essere detta tale. E' moralmente
impossibile che uno che manifestamente mostra un tale disprezzo per un
dogma di fede definito, chiaramente negandolo, può essere creduto come
possedente validamente l'ufficio di Romano Pontefice. San Francesco
d'Assisi previde che un papa non eletto canonicamente non sarebbe stato
“un vero pastore ma un distruttore”. Bergoglio perfettamente corrisponde
alla descrizione.
CONSIDERAZIONI IN SINTESI
Proprio ieri Radio Spada, quasi «presagendo guai», aveva pubblicato con allarme e preoccupazione la denuncia: LE VERE ORAZIONI DI SANTA BRIGIDA E QUELLE MUTILATE!»
dove si faceva esplicito riferimento ai n° 247 e 249 della «Evangelli
Gaudium», esprimendo seri dubbi: Per bontà e prudenza, voglio pensare
che quanto al tema specifico (Chiesa e Giudaismo), qui trattato
brevemente, abbia ragione la «CHIESA CONCILIARE»: se così fosse, la
CHIESA CATTOLICA sbaglierebbe e loro avrebbero quindi ragione, poiché le
due dottrine sono palesemente in contrasto, e non lo dico certo io ma
lo insegna la Chiesa docente. Il motivo per cui essi, la «CHIESA
CONCILIARE», abbisognano di dichiarare queste novità, è certamente per
CORREGGERE gli errori della Fede che invece la CHIESA CATTOLICA ha
annunciato per circa 2000 anni. Avessero per assurda ipotesi ragione
loro, ovvero la «CHIESA CONCILIARE», … proprio per questo, nell'uno e
nell'altro caso, la loro fede è diversa da quella Cattolica, e quindi la
dottrina ci insegna che non possono essere ritenuti CATTOLICI! E se non
si è Cattolici, come abbiamo visto,
non può esserci alcuna appartenenza al «Corpo mistico» (Catechismo
Maggiore ai n° 115 ss.). Ad un primo sguardo, la «Evangelii Gaudium»
risulta esporre concetti probabilmente secondo uno stile condannato
dalla «Auctorem Fidei» di papa Pio
VI, al n° 94 si avvicina pericolosamente a varie proposizioni condannate
dal «Lamentabili Sane Exitu» (58,62,63,64) e dalla «Pascendi Dominici
Gregis» di papa s. Pio X, ai n° 246 e 254 sembra incentivare il
pancristianesimo condannato dalla «Mortalium Animos» di papa Pio XI,
inoltre pare che alcune interpretazioni date alla Scrittura siano in
violazione al dogma cattolico definito dalla «Provvidentissimus Deus» di
papa Leone XIII, contro le promesse del «Giuramento Antimodernista» di
papa s. Pio X, contro la «Professio Fidei Tridentina» e contro la
Costituzione dogmatica «Dei Filius» di papa Pio IX.
Come insegna il concilio Vaticano I, «ai
successori di Pietro non fu promesso lo Spirito Santo perché, per sua
rivelazione, manifestassero una nuova dottrina, ma perché, per la sua
assistenza, custodissero inviolabilmente ed esponessero con fedeltà la
rivelazione trasmessa dagli apostoli, ossia il deposito della Fede» [Concilio Vaticano I, De Eccl. Christi.
cap. 4]. Pertanto dal consenso universale del Magistero ordinario della
Chiesa si trae un argomento certo e sicuro. Nella «Evangelii Gaudium»
sembra che non si ravvisi il soddisfacimento di tale promessa, pertanto
non si dovrebbe accludere agli atti Magistero della Chiesa ma di
anti-chiesa, come insegna la Chiesa (Cf. 1Cor 12,3; 1Cor 16,22 Gl
1,8-9).
Va
ricordato che il Magistero ordinario si esercita attraverso atti come le
Encicliche, le Costituzioni e le Esortazioni apostoliche, i Motu proprio,
i Discorsi. L’infallibilità spetta pure al Concilio ecumenico, se
d’accordo col Papa che ne approva le decisioni…, e al Magistero
universale-ordinario quando —sempre in materia di Fede e morale— si
svolge sotto la tacita approvazione del Vicario di Cristo.
L'infallibilità pontificia è dogma di fede, solennemente definito da Pio
IX nel Concilio Vaticano I, il 18 luglio 1870 [Denzinger, 3074]. Per
chi rigetta per principio le dichiarazioni dogmatiche della Chiesa
preconciliare, come spesso accade, è possibile ricordare ad esempio
anche la DICHIARAZIONE CIRCA LA DOTTRINA CATTOLICA SULLA CHIESA PER DIFENDERLA DA ALCUNI ERRORI D'OGGI,
Prefetto Francesco Card. Seper, 24.06.1973, ratifica e conferma Paolo
VI, 11.05.1973: «Fondandosi appunto su questa verità, il Concilio
Vaticano I definí qual è l'oggetto della Fede cattolica: “Si devono
credere con fede divina e cattolica tutte quelle cose che sono contenute
nella parola di Dio scritta o trasmessa, e che dalla Chiesa, con
solenne giudizio o nel Magistero ordinario e universale, sono proposte a
credere come divinamente rivelate”. Di conseguenza, l'oggetto della
fede cattolica —che specificamente va sotto il nome di dogmi— come
necessariamente è ed è sempre stato la norma immutabile per la fede,
altrettanto lo è per la scienza teologica».
Come insegna dogmaticamente Leone XIII in Satis Cognitum: «Per
questo i padri del concilio Vaticano (Primo) nulla hanno decretato di
nuovo, ma solo ebbero in vista l’istituzione divina, l’antica e costante
dottrina della Chiesa e la stessa natura della Fede, quando
decretarono: “Per Fede divina e cattolica si deve credere tutto
ciò che si contiene nella parola di Dio scritta o tramandata, e viene
proposto dalla Chiesa o con solenne definizione o con ordinario e
universale magistero come verità da Dio rivelata”».
Ora, se il cattolico DEVE CREDERE «tutto
ciò che si contiene nella parola di Dio scritta o tramandata, e viene
proposto dalla Chiesa [...] con ordinario e universale magistero come
verità da Dio rivelata», perché lo insegna la Chiesa docente, il cattolico DEVE CREDERE anche: "...
si rivolge al popolo ebreo, la cui Alleanza con Dio non è mai stata
revocata, perché «i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili» (Rm
11,29). La Chiesa, che condivide con l’Ebraismo una parte importante
delle Sacre Scritture, considera il popolo dell’Alleanza e la sua fede
come una radice sacra della propria identità cristiana (cfr Rm
11,16-18). Come cristiani non possiamo considerare l’Ebraismo come una
religione estranea, né includiamo gli ebrei tra quanti sono chiamati ad
abbandonare gli idoli per convertirsi al vero Dio (cfr 1 Ts 1,9).
Crediamo insieme con loro nell’unico Dio che agisce nella storia, e
accogliamo con loro la comune Parola rivelata" (Evangelii Gaudium, n° 247).
Attenzione, anche nella Evangelii Gaudium, come nella Nostra Aetate, sembra esserci la solita ambiguità detestabile (cf. Auctorem Fidei, Pio VI): quando si parla di "alleanza con Dio mai revocata" l'autore usa precisamente; "popolo ebreo"; solo successivamente viene usato il termine "Ebraismo"
e riferendolo ad altro, tuttavia in questo caso, dal contesto esplicito
precedente e successivo, si capisce esattamente che per "popolo ebreo", l'autore intende "Ebraismo contemporaneo", ovvero i negatori di Cristo Messia.
Due
considerazioni di fede cattolica: 1) Come può il cattolico credere nel
n° 247 della «Evangelii Gaudium» e nello stesso tempo rimanere
cattolico? 2) Come può
la «Evangelii Gaudium» usare la Scrittura per insegnare quella che anche
da padre Kramer, ma da tutta la Chiesa docente prima di lui, è ritenuta
ERESIA? Padre Kramer sostiene, così come il Diritto canonico prevede:
SEDE VACANTE.
***
Giuramento
anti modernista di San Pio X: Condanno parimenti quel sistema di
giudicare e di interpretare la sacra Scrittura che, disdegnando la
tradizione della Chiesa, l'analogia della fede e le norme della Sede
apostolica ...
Professio
fidei tridentina: Io N. con fede sicura credo e professo tutto e
singolarmente quanto è contenuto nel simbolo di fede di cui fa uso la
santa romana Chiesa, cioè.... Fermissimamente ammetto ed accetto le
tradizioni ecclesiastiche e le altre osservanze e costituzioni della
stessa Chiesa. Ammetto pure la sacra Scrittura secondo l'interpretazione
che ne ha dato e ne dà la santa madre Chiesa, alla quale compete
giudicare del senso genuino e dell'interpretazione delle sacre
Scritture, né mai l'intenderò e l'interpreterò se non secondo l'unanime
consenso dei padri.
Papa Pio
IX – Concilio Vaticano Primo – Cost. Dei Filius: Quindi deve essere
approvato in perpetuo quel significato dei sacri dogmi che la Santa
Madre Chiesa ha dichiarato, né mai si deve recedere da quel significato
con il pretesto o con le apparenze di una più completa intelligenza.
Crescano dunque e gagliardamente progrediscano, lungo il corso delle età
e dei secoli, l'intelligenza e la sapienza, sia dei secoli, sia degli
uomini, come di tutta la Chiesa, ma nel proprio settore soltanto, cioè
nel medesimo dogma, nel medesimo significato, nella medesima
affermazione.
***
Ebrei
8,13: "Dicendo però alleanza nuova, Dio ha dichiarato antiquata la
prima; ora, ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a sparire".
(Cf. Mt 26,28; Mc 14,24; 2Cor 3,10; Eb 7,22; Eb 8). Concilio di Firenze:
“La sacrosanta Chiesa Romana… crede, professa ed insegna fermamente che
la materia riguardante l’Antico Testamento, la Legge Mosaica, che si
divide in cerimonie, riti sacri, sacrifici e sacramenti, poiché essi
vennero stabiliti per significare qualcosa di non ancora avvenuto, anche
se furono propri del culto divino di quel tempo, dopo la venuta di
Nostro Signore, essi hanno CESSATO la loro funzione, e hanno avuto
inizio i sacramenti del Nuovo Testamento"(D.S. 1348). “In senso biblico
l’Alleanza è il patto di reciproca fedeltà tra Dio e il popolo ebraico.
Esso è stato celebrato più volte da Dio con Noè (Gen. IX,1-17), con
Abramo (Gen. XVII,1-14), con Giosuè (Gs. XXIV,25-26), con tutto il
popolo sotto il re Giosia (Ne, X,1). Più interessante quella con Mosè
sul Sinai: è la più solenne perché per essa Israele diventa speciale
proprietà di Jahvè; è la più chiara anticipazione di quella definitiva
stipulata da Dio con l’umanità intera nel sangue di Gesù (Mt. XXVI,27-8;
ICor. XI,25), per la quale diventiamo figli di Dio (Rm. VIII,14),
riceviamo lo Spirito (IICor. III,6), non siamo più schiavi, ma liberi
(Gal. IV, 22-23, 31). San Paolo sottolinea la superiorità della nuova
rispetto all’antica a. (Ebr. IX,11-14): la nuova, essendo unica e
definitiva, valida solo dopo e per la morte di Cristo, propriamente è
detta «testamento»” [Dizionario del cristianesimo, E. Zoffoli, Sinopsis,
1992]. Il Catechismo Tridentino, difatti, al Can. 216: “Nella
consacrazione del vino [...] si deve ritenere per fede che essa è
costituita dalle parole (Conc. Florent., sess XI, Decr. pro Iacobitis):
"Questo è il calice del sangue mio, della nuova ed eterna Alleanza
[mistero della fede] che per voi e per molti sarà sparso a remissione
dei peccati". [...]nessuno potrà dubitare di questa forma [...] seguono
le parole "della nuova Alleanza", per farci intendere che il sangue del
Signore viene offerto agli uomini nella nuova Alleanza, ma in realtà
non in figura, come nella vecchia Alleanza, di cui san Paolo scrivendo
agli Ebrei ha detto che non fu stipulata senza sangue (Eb 9,18). Perciò
l'Apostolo ha scritto: "Gesù Cristo è mediatore della nuova Alleanza
affinché, avvenuta la sua morte per riscattare le trasgressioni commesse
sotto la prima Alleanza, i chiamati ricevano l'eterna eredità, loro
promessa" (Eb 9,15).”. Abramo è venerato ugualmente da ebrei, cristiani e
mussulmani come “padre nella fede”; Gesù, in Giov. VIII, 33 e succ., ai
Giudei che vantano la loro discendenza da Abramo oppone che non va
intesa la “stirpe” carnale bensì quella spirituale nell’imitazione di
Abramo, il proseguirne le opere; in Mat. III,9 e Lc. III,8 si legge di
un Giovanni Battista che predica così ai Giudei “Non crediate di poter
dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere
figli di Abramo da queste pietre”; in Gal. III, 28 e succ. l’Apostolo
Paolo dice “Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero;
non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. E
se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi
secondo la promessa.”. In Rm IV, 9 e succ. si legge che la beatitudine
non è concessa ai circoncisi in quanto tali, per presunta “stirpe”, ed
quindi “Noi diciamo infatti che la fede fu accreditata ad Abramo come
giustizia. Come dunque gli fu accreditata? Quando era circonciso o
quando non lo era? Non certo dopo la circoncisione, ma prima. Infatti
egli ricevette il segno della circoncisione quale sigillo della
giustizia derivante dalla fede che aveva già ottenuta quando non era
ancora circonciso; questo perché fosse padre di tutti i non circoncisi
che credono e perché anche a loro venisse accreditata la giustizia e
fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo hanno la
circoncisione, ma camminano anche sulle orme della fede del nostro padre
Abramo prima della sua circoncisione.”. Nella lettera di Giacomo II,20 e
succ. si legge “Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le
opere è senza valore? Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato
per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare? Vedi che la
fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede
divenne perfetta e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in
Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio.”
. Sono i Giudei che sembrano vantarsi di essere “stirpe di Abramo” ma è
assolutamente fuori luogo, a parer mio, che si avalli questa credenza
poiché, come abbiamo visto, “non c’è stirpe di sangue e non c’è razza”;
Abramo fu il più grande patriarca, uomo santo e di provata fede, e
Cristo confermò la discendenza di Abramo in coloro i quali seguono la
Verità, la Parola, scacciano il peccato e la menzogna e credono in Lui,
si battezzano. Leggiamo il Battista: “Io vi battezzo con acqua; ma viene
uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere
neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e
fuoco. Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per
raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco
inestinguibile” (Lc. III,16-17). Sappiamo dalla Rivelazione che “in Gesù
Cristo la benedizione di Abramo passa alle Genti” (Gal III,14), Gesù
nel Vangelo dice ai farisei: “non dite: Abbiamo Abramo per padre” (Mt
III,9; Lc III,8), “la discendenza, deriva dalla fede di Abramo” (Rm
IV,16), “quelli che hanno fede, son benedetti con Abramo che credette”
(Gal III,9).Si può dire, senza paura di sbagliare, che la “stirpe di
Abramo” è in chi accetta la Parola di Cristo, nel battezzato
(Sacramento, di sangue, in voto), in colui che è in comunione con Abramo
ed i santi; come ci insegna San Pio X, infatti, “Non appartengono alla
comunione dei santi nell'altra vita i dannati ed in questa coloro che si
trovano fuori della vera Chiesa (Giudei, apostati, scismatici, eretici,
infedeli, scomunicati)”.
APPROFONDIMENTO PER PUNTI
La
dichiarazione di padre Kramer poggia CHIARAMENTE sul Diritto canonico,
ovvero il Rev. Padre, agendo secondo fede cattolica e consapevolmente,
per conservare la fede medesima, quindi per evitare di essere scismatico,
necessariamente ha reso nota la constatazione di Sede vacante. Radio
Spada (Copyright 2013) ha analiticamente affrontato la vicenda nei
seguenti studi ed in tanti altri:
La Chiesa romana non si è scostata mai da norme così savie... Ai tempi di Donato, S. Agostino abbatteva Gaudenzio con questo terribile dilemma:
Ditemi
in grazia, è morta la Chiesa, o no? Se è morta, qual è la Chiesa che ha
dato alla luce Donato? Se non è morta, che pazzia è questa mai di
Donato di volerne stabilire una? (Contra Gaud. lib. II, c. 8). Lo stesso ragionamento può ripetersi contro tutte le sedicenti Chiese, questo è quanto il Barbier sostiene ne I Tesori di Cornelio ALapide.
Cosa ci dice l'Abbé Barbier?
La
vera fede e la vera Chiesa sono talmente inseparabili, che se intorno
ad un solo punto, quello p. es. dell’invocazione dei Santi, la Chiesa si
allontanasse dalla vera fede, sarebbe necessariamente eretica,
cesserebbe sul fatto di essere la Chiesa di Dio e diventerebbe la Chiesa
di Satana; a quel modo che una persona, la quale erra su di un articolo
qualunque di fede, non è più ortodossa, ma eretica, benché intorno a
tutti gli altri punti senta con gli ortodossi.
Difatti anche Sant'Alfonso conferma
questo principio di Diritto divino, ma visto che c'è qualcuno che
dicesi cattolico ma ancora nega queste verità elementari di fede, è bene
rinfrescare le memorie. Fosse anche un Papa ad allontanarsi - nel governo - con pertinacia da una verità di fede rivelata, a questi un concilio detto imperfetto (o un conclave) può solo ratificare (o dichiarare) che egli è stato privato di ogni giurisdizione. Nella versione del testo Verità della Fede [Volume primo, Giacinto Marietti, Torino, 1826, alla pagina 142] si leggono le parole del santo Dottore:
La
seconda cosa certa si è, che quando in tempo di scisma si dubita, chi
fosse il vero papa, in tal caso il concilio può esser convocato
da’cardinali, e da’ vescovi; ed allora ciascuno degli eletti è tenuto di
stare alla definizione del concilio, perchè allora si tiene come
vacante la sede apostolica. E lo stesso sarebbe nel caso, che il papa
cadesse notoriamente e pertinacemente in qualche eresia. Benché allora,
come meglio dicono altri, non sarebbe il papa privato del pontificato
dal concilio come suo superiore, ma ne sarebbe spogliato immediatamente
da Cristo, divenendo allora soggetto affatto inabile, e caduto dal suo
officio.
Io dunque
così ragiono, dice il Barbier: Quando comparve Calvino, o la Chiesa era
mancata (sostiene lui), ovvero no ... posto che fosse mancata, e fin dai
tempi di S. Gregorio Magno, secondo che vogliono i
novatori, ne viene di conseguenza essere il mondo stato privo per
novecent’anni di religione, di sacramenti, di Chiesa, di mezzi di
salute: in quest’ipotesi Gesù Cristo ha abbandonato la sua Sposa, cessò
il suo regno eterno, per conseguenza le porte dell’inferno hanno
prevalso contro la Chiesa nonostante la solenne ed esplicita parola del
Redentore; dunque Gesù Cristo ha mentito. Allora Calvino nacque fuori
della Chiesa, non è mai stato uno de’ suoi membri, ma un infedele, un
pagano; non avrebbe dovuto dunque essere ricevuto e ascoltato come
fedele dal popolo e dal mondo, ma essere piuttosto disprezzato e
rigettato come non appartenente alla Chiesa. Se al contrario la Chiesa
non era mancata, se Calvino nacque, fu battezzato, allevato ed istruito
nella sincera fede e nella vera Chiesa, egli è divenuto apostata. Per
conseguenza, istituendo una Chiesa riformata, non ha stabilito la vera
Chiesa, la Chiesa apostolica, ma una Chiesa d’apostasia, di scisma,
d’eresia...
« In Dio, dice S. Giacomo, non vi può essere cangiamento, nè alternativa di adombramento » — Apud quem non est transmutatio, nec vicissitudinis obumbratio (Iac. I, 17).
Tale è anche la Chiesa, alla quale convengono quelle magnifiche parole d’Isaia:
« Guardate
Sionne, la città delle nostre feste: gli occhi vostri vedranno
Gerusalemme, il soggiorno dell’abbondanza, la tenda inamovibile; i
piuoli che la tengono infitta al suolo non saranno mai strappati, nè si
logoreranno le funi che insieme la legano » — Respice
Sion, civitatém solemnitatis nostrae: oculi tui videbunt Ierusalem,
habitationem opulentam, tabernaculum quod nequaquam transferri poterit;
nec auferentur davi eius in sempiternum, et omnes funiculi eius non
rumpentur (Is. XXXIII, 20).
« Sì, il Signore del Cielo susciterà un regno che non sarà mai distrutto, ma durerà eterno » —Suscitabit Deus coeli regnum, quod in aeternum non dissipabitur, ipsum stabit in aeternum (Ib. II, 44). « Ed egli medesimo (il Signore Iddio), soggiunge Michea, regnerà su la sua Chiesa per tutti i secoli » — Et regnabit Deus super eos in monte Sion, ex hoc nunc et usque in saeculum (Mich. IV, 7).
Ancora il Barbier:
...
ci dicano, i protestanti, quando ebbe principio la Chiesa romana, ci
accennino l’autore della religione cattolica, c’indichino' l’epoca ed il
luogo in cui diede i suoi primi passi. Dov’erano trecent’anni fa le
Chiese dei luterani, dei calvinisti? In nessun luogo; ma la Chiesa
romana già esisteva.
Essa
esisteva prima che avessero vita Ario, Nestorio, Cerinto, Ebione, Simon
Mago, e noi sfidiamo gli avversari a segnare il principio della Chiesa
romana in un tempo posteriore a quello degli Apostoli... [...] Le sette
riboccano di mutamenti a tal segno da fare una confusione, un orribile
caos. Oggi è una formula di fede, domani un’altra, e se ne videro anche
pullulare parecchie nello stesso tempo:
quasi
che quello che era ieri verità di fede non dovesse più esserlo oggi,
perchè sono mutati i tempi e gli interessi. E donde questa infinità di
variazioni, se non da ciò che appena sottrattisi all’autorità della
Chiesa e impugnatene le decisioni, gli eretici, non ebbero più regola
sicura da seguire? Essi si dànno in balìa à tutti i traviamenti del loro
spirito individuale e diventano guide a se medesimi. Tutti i settari,
antichi e recenti, hanno volto la Scrittura a differenti
interpretazioni, secondo il particolare disegno di religione foggiatosi
in mente, e tutti hanno vicendevolmente condannato queste spiegazioni.
Aggiunge il Barbier:
La
Chiesa cattolica, apostolica, romana rimase invariabile da Gesù Cristo
in qua per la sua unità nella fede, nei sacramenti, nelle sue leggi,
nel’ suo capo. Ella ha veduto succedersi alla sua testa una non
interrotta genealogia di sommi Pontefici e di vescovi; noi ne siamo
certi per le storie e per i monumenti autentici che ci notano la
successione dei primi pastori non solamente di secolo in secolo, ma di
anno in anno.
E
non importa se si è talvolta protratta per mesi ed anche per anni
l’elezione di un nuovo Papa, o se sorsero antipapi; l’intervallo non
distrugge la successione, perchè allora il clero ed il corpo dei vescovi
sussiste tuttavia nella Chiesa, con intenzione di dare un successore al
defunto Pontefice non appena le circostanze lo permettano.
Il concilio di Costanza - ricorda il Barbier - dichiara
eretico colui che intorno agli articoli di fede pensa diversamente da
quello che insegna la Chiesa di Roma. Il Liguori dice essere pienamente
convinto, che coloro i quali sostengono che qualunque romano Pontefice
può sbagliare ne’ suoi decreti su la fede, recano nella Chiesa la peste e
la rovina; e la storia prova che quelli i quali resistettero superbi ai
decreti della santa Sede, cominciarono con lo scisma, finirono
nell’eresia.
Appoggiati
a tutte queste ragioni, il Suarez (Lib. Ili, de Fid. defen.), il Bannez
ed il Bellarmino (lib. IV, de Pontif. rom. c, II) dichiarano
l’infallibilità del Papa quasi dogma di fede, e dicono erroneo e
prossimo all’eresia il sentimento contrario. Eccetto i gallicani, che
sono pochissimi, tutti i vescovi in generale riconoscono l’infallibilità
del Papa.
San Pio X riassume questa verità di fede nel Catechismo Maggiore:
115. La Chiesa docente può errare nell’insegnarci le verità rivelate da Dio?
La Chiesa docente non può errare
nell’insegnarci le verità rivelate da Dio: essa è infallibile, perchè,
come promise Gesù Cristo, “lo Spirito di verità” * l’assiste
continuamente. * Giov., XV, 26
116. Il Papa, da solo, può errare nell’insegnarci le verità rivelate da Dio?
Il Papa, da solo, non può errare
nell’insegnarci le verità rivelate da Dio, ossia è infallibile come la
Chiesa, quando da Pastore e Maestro di tutti i cristiani, definisce
dottrine circa la fede e i costumi.
117. Può altra Chiesa, fuori della Cattolica-Romana, essere la Chiesa di Gesù Cristo, o almeno parte di essa?
Nessuna Chiesa, fuori della
Cattolica-Romana, può essere la Chiesa di Gesù Cristo o parte di essa,
perchè non può averne insieme con quella le singolari distintive
qualità, una, santa, cattolica e apostolica; come difatti non le ha
nessuna delle altre Chiese che si dicono cristiane.
122. Che significa ” comunione dei santi ” ?
Comunione dei santi significa che tutti i
fedeli, formando un solo corpo in Gesù Cristo, profittano di tutto il
bene che è e si fa nel corpo stesso, ossia nella Chiesa universale,
purché non ne siano impediti dall’affetto al peccato.
124. Chi è fuori della comunione dei santi?
E’ fuori della comunione dei santi chi é
fuori della Chiesa, ossia i dannati, gl’infedeli, gli ebrei, gli
eretici, gli apostati, gli scismatici e gli scomunicati.
127. Chi sono gli eretici?
Gli eretici sono i battezzati che si
ostinano a non credere qualche verità rivelata dà Dio e insegnata dalla
Chiesa, per esempio, i protestanti.
128. Chi sono gli apostati?
Gli apostati sono i battezzati che rinnegano, con atto esterno, la fede cattolica già professata.
Nel Codice di Diritto Canonico del 1917 si legge:
“ Tutti gli apostati dalla fede Cristiana, e tutti gli eretici e scismatici: sono ipso facto scomunicati
… Il Delitto di Eresia: procura una scomunica ipso facto. Questa
basilare scomunica è la pena incorsa da tutti gli eretici… Un eretico… è
in tal modo incorso nella scomunica ed ha perso la appartenenza alla
comunione generale di quella società (la Chiesa)“.
Nella Mystici Corporis Pio XII dice chiaramente “secondo l'ordine di Dio”, si parla di Diritto Divino:
In
realtà, tra i membri della Chiesa bisogna annoverare esclusivamente
quelli che ricevettero il lavacro della rigenerazione, e professando la
vera Fede, né da se stessi disgraziatamente si separarono dalla
compagine di questo Corpo, né per gravissime colpe commesse ne furono
separati dalla legittima autorità. "Poiché — dice l’Apostolo — in un
solo spirito tutti noi siamo stati battezzati per essere un solo corpo, o
giudei o gentili, o servi, o liberi" (I Cor. XII, 13). Come dunque nel
vero ceto dei fedeli si ha un sol Corpo, un solo Spirito, un solo
Signore e un solo Battesimo, così non si può avere che una sola Fede
(cfr. Eph. IV, 5), sicché chi abbia ricusato di ascoltare la Chiesa,
deve, secondo l’ordine di Dio, ritenersi come etnico e pubblicano
(cfr. Matth. XVIII, 17). Perciò quelli che son tra loro divisi per
ragioni di fede o di governo, non possono vivere nell’unita di tale
Corpo e per conseguenza neppure nel suo divino Spirito.
Pubblicazione a cura di Carlo Di Pietro (clicca qui per leggere altri studi pubblicati)
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"PROFEZIA DI SAN FRANCESCO D'ASSISI"
Dopo aver convocato i suoi fratelli poco prima della sua morte (1226), Francesco ha avvertito su tribolazioni future, dicendo: “Fratelli agite con forza e fermezza in attesa del Signore. Un periodo di grandi tribolazioni e afflizioni in cui grandi pericoli e imbarazzi temporali e spirituali accadranno; la carità di molti si raffredderà e l’iniquità dei malvagi abbonderà. Il potere dei demoni sarà più grande del solito, la purezza immacolata della nostra comunità religiosa e altri saranno appassiti al punto che ben pochi fra i cristiani vorranno obbedire al vero sommo Pontefice e alla Chiesa Romana con un cuore sincero e perfetta carità.
“Nel momento decisivo di questa crisi, un personaggio non canonicamente eletto, elevato al soglio pontificio, si adopererà a propinare sagacemente a molti il veleno mortale del suo errore. Mentre gli scandali si moltiplicheranno, la nostra congregazione religiosa sarà divisa tra altre che saranno completamente distrutte, perché i loro membri non si opporranno, ma consentiranno all’errore. Ci saranno così tante e tali opinioni e divisioni tra la gente, e tra i religiosi e i chierici che, se quei giorni malefici non fossero abbreviati, come annunciato dal Vangelo, anche gli eletti cadrebbero nell’errore (se fosse possibile), se in tale uragano non fossero protetti dall’immensa misericordia di Dio. Così la nostra Regola e il nostro modo di vita saranno violentemente attaccati da alcuni. Delle tentazioni terribili sorgeranno. Coloro che supereranno la grande prova riceveranno la corona della vita. Guai a quelli tiepidi che metteranno ogni loro speranza nella vita religiosa, senza resistere saldamente alle tentazioni consentite per provare gli eletti. Coloro che nel fervore spirituale abbracceranno la pietà con la carità e zelo per la verità, subiranno persecuzioni e insulti come se fossero scismatici e disobbedienti. Perché i loro persecutori, spronati da spiriti maligni, diranno che in questo modo prestano grande onore a Dio nell’uccidere e rimuovere dalla terra degli uomini tanto cattivi. Allora il Signore sarà il rifugio degli afflitti e lui li salverà, perché hanno sperato in Lui. E poi per rispettare il loro Capo, agiranno secondo la Fede e sceglieranno di obbedire a Dio piuttosto che agli uomini, acquistando con la morte dalla vita eterna, non volendo conformarsi all’errore e alla perfidia, per assolutamente non temere la morte. Così alcuni predicatori terranno la verità in silenzio e negandola la calpesteranno.
“La santità di vita sarà derisa da coloro che la professano solo esteriormente e per questa ragione Nostro Signore Gesù Cristo invierà loro non un degno pastore, ma uno sterminatore“
Personalmente credo che rispetto l’articolo di don Cekada, nel quale sono da sottoscrivere le affermazioni: “coloro che hanno insegnato questi errori o hanno promulgato queste leggi cattive, nonostante le apparenze, non possiedono l'autorità nella Chiesa cattolica”, “non possiedono obiettivamente l'autorità canonica”, “non sono veri Papi” – ma rimangono i soli legittimamente eletti ad esserlo – l’articolo presente del p. Kramer ne ricalchi, ‘praticamente’, più l’equivoco argomentativo che le conclusioni. Lo dico perché anche nell’articolo di don Cekada, in alcuni passaggi, a causa di certe ambiguità (“ufficio” per “ufficio in atto” e “titolarità dell’ufficio”), si potrebbe dare erroneamente adito alla fondatezza di pretese simpliciter sedevacantiste, che però vengono fugate dall’autore stesso in chiusa d’articolo.
RispondiEliminaDa profano dico: che un individuo sia divenuto “eretico manifesto” (cioè negatore pertinace di qualche verità di Fede definita dalla Chiesa) può essere stabilito inequivocabilmente: o indirettamente dall’individuo stesso, dichiarando volontariamente ed apertamente la propria apostasia, cioè allontanatosi (“defecerit”, perfetto) simliciter dalla Fede (che però è abbandono, pubblico ed esplicito, di tutta la dottrina della Fede); o da una Autorità capace di emettere un giudizio inerente il foro interno, cioè infallibile nella fattispecie. Nel caso specifico, né l’una eventualità (apostasia) è in realtà occorsa; né vi è attualmente un’Autorità capace di emettere un giudizio infallibile in merito, dichiarando successivamente la “Sede vacante” . Riporto, a mo’ di esemplificazione, due citazioni correlative a riguardo: 1) «L’elemento formale, anche nell’eresia, è la pertinacia, cioè non il ripetere per lungo tempo questa opinione sbagliata, ma il farlo sapendo che la Chiesa insegna il contrario, che la Rivelazione gli è opposta, e nonostante ciò opporglisi. Questa è la pertinacia, e noi non ne siamo certi, anzi apparentemente costoro pensano d’essere essi stessi il Magistero, l’insegnamento della Chiesa, e quindi pensano di continuare questo medesimo insegnamento. Può darsi che nel loro foro interno [Paolo VI e i suoi successori] si rendano perfettamente conto di non sviluppare in maniera omogenea, non esplicitare l’insegnamento della Chiesa, ma non di contraddirlo. Essi non dicono “noi rifiutiamo il Vaticano I e il Concilio di Trento”, pretendono invece di svilupparlo, di precisarlo, di esplicitarlo. Quindi la loro posizione apparentemente vuole essere ancora cattolica» (don F. Ricossa); 2) «A quanti dichiarano la Sede vacante faccio osservare che, dato che la Chiesa è una società saggiamente costituita, le persone fisiche o morali abilitate a dichiarare la vacanza dell’autorità sono ipso facto giuridicamente atte a realizzare la “provisio” dell'autorità. Quanti affermano dunque: “La Sede e vacante”, e pretendono di imporre agli altri l'obbligo di affermarlo sotto pena di anatema, convochino “un” conclave; si smetterà allora di prenderli sul serio» (P. Guérard) [N.B. Affermazione che anche C. di Pietro ha sottoscritta, dicendola “esatta” (http://radiospada.org/2013/11/puo-esistere-un-papa-notoriamente-eretico/)].
Riguardo p. es. il commento al CJC di Werz e Vidal citato da don Cekada, il quale essendo solo un commento della norma non ha valore normativo (non può quindi estendere all’eresia pubblica la fattispecie dell’apostasia definita dal CJC del 1917, Can. 188,§4), esso parla comunque ancora esplicitamente di «privazione» «del potere di giurisdizione anche prima di qualsiasi sentenza di accertamento da parte della Chiesa»; essa postula cioè la distinzione reale – ancora in linea con il CJC e la «Vacantis Apostolicae Sedis» ai n. 34 e 92 – tra validità dell’«elezione» e presenza in atto dell’ «Autorità» : la prima sussisterebbe cioè anche senza la seconda : non sarebbe più formaliter l’Autorità, ma l’eletto sarebbe, privo di giurisdizione, ancora il solo ed unico «soggetto» capace materialiter di rivestirsi dell’Autorità.
... L’alternativa fornita dai sedevacantisti è invece di fatto quella di dichiarare non solo la «Sede vacante» – avocando quindi a se stessi il diritto/dovere della convocazione immediata del Conclave – ma, nell’impossibilità inevitabile di provvedere ad un’unica universale elezione del Romano Pontefice, dichiarano così a fortiori essersi addirittura interrotta la continuità apostolica; sancendo di fatto una variazione mutazione sostituzione, che dir si voglia, del “costitutivo formale/divino” della Chiesa cattolica, cioè del suo non potersi fondare che su “Pietro” : quindi una nessuna centomila “nuova/e Chiesa/e” la cui “Autorità” apparterrebbe “per diritto divino” ogni volta ai fedeli e non più ai Pastori (se non per delega elettorale). «Se, per ipotesi assurda, questa linea fosse interrotta [insieme a quella della gerarchia deputata legalmente ad eleggere il Papa] anche solo per breve tempo, la Chiesa verrebbe a mancare e non potrebbe essere ristabilita. […] mancando i successori materiali legittimi, non ci sarebbe nessuno che potrebbe legittimamente ricevere l’autorità da Cristo e governare la Chiesa come suo vicario. […] [Il Cristo Stesso] “dovrebbe” fare una nuova chiamata di Apostoli e una nuova Chiesa diversa da quella fondata sopra San Pietro» (don D.J. Sanborn).
RispondiEliminaPer quello che mi riguarda, la condizione presente è evidentemente una punizione divina per i peccati degli uomini e degli uomini di Chiesa : ora l’amaro calice va bevuto fino in fondo, senza cioè dimettere mai, ovviamente, i panni da cattolici romani (i quali, perché tali, si gloriano anche delle afflizioni, Rm 5, 3-5]). La situazione è cioè davvero drammatica e dolorosa, ed umanamente parlando disperata, ma sarebbe contrario alla virtù delle pazienza, quindi della speranza (Ibidem), pretendere di voler poggiare a tutti i costi il piede sulla terraferma quando se ne è ancora ben lontani, cioè in alto mare.
Un cordiale saluto.
Don Cekada, come don Kramer ,ora, come don Ricossa, come mons. Sanborn, esplicitano, in modo forse non conforme, alla visione di Johannes, che la sede di Pietro e' vacante poiche' i papi molto probabilmente non sono papi.
RispondiEliminaCosi' pure mons Guerard des Lauriers descrisse analiticamente la situazione della sede vacante ed espose una teoria molto ben strutturata.
Ma forse anche qui , Johannes, ha capito "roma per toma".
Che poi possa essere "interrottala continuita' apostolica" per il solo annuncio-supposizione di "sede vacante", anche qui Johannes, mi par di capire, ha capito quel che lui forse gradisce!
Poiche' nessuno afferma di questa interruzione per il solo fatto che non esista un "papa" lecito
attualmente! La Chiesa sussisterebbe ugualmente !
Tornando al fatto di Kramer,piu' interessante ed importante di disquisizioni elucubrate tipo "ermeneutica della continuita' ", lo ritengo una "bomba" effettivamente, poiche' e' una dichiarazione veramente esplosiva che fara' aprire gli occhi ai molti cattolici fedeli alle apparizioni di Fatima !
Mi complimento con padre Kramer che ha preso la decisione di mostrare pubblicamente il suo pensiero che molti ancora nascondono a se' stessi per non arrivare alla dura realta'.
Apriranno gli occhi quando la tragedia dell'umanita' dei castighi divini sara' imminente?
Mardunolbo .
Credo che Mardunoldo dovrebbe accertare e chiarire le sue posizioni, magari facendoci il favore di citare almeno una fonte seria (a meno che creda seria e accettabile solo la sua "sapienza" ispirata). Il suo commento non porta nessun contributo alla riflessione e tanto meno aiuta ad approfondire il discorso con qualche rimando "autorevole".
EliminaLa differenza tra sedevacantismo e sedeprivazionismo c'è, non possono essere confusi perchè le premesse e le conclusioni sono diverse.Credo però che l'atteggiamento che spesso qui viene adottato (offese personali, derisioni, grossolaneria e superficialità da saputelli) rischi di ledere qualunque riflessione seria e accorata.
Sarebbe auspicabile che oltre ai toni da giornale scandalistico, si riesca ad intavolare discussioni serie e scientificamente accettabili; le armi per combattere questa guerra devono essere ben affilate, con l'aiuto della grazia, e le virtù vanno alimentate.
Stiamo tutti cercando di amare e servire Nostro Signore, gli atteggiamenti sterili rischiano solo di amareggiare e aumentare le schiere nemiche.
Da parte mia condivido con Johannes la critica al sedevacantismo (e vorrei che Mardunoldo mi spiegasse come sia possibile a livello metafisico e teologico sostenere che un papa decaduto per eresia non interrompa la linea apostolica (anche Sanborn chiarisce bene il concetto)).
La posizione di Mons. Guerard mi sembra la più esaustiva e stringente che un cattolico possa avere in questi tempi. Mantiene la continuità apostolica, garantisce la validità dei Sacramenti (celebrati con il vetus ordo), lascia intatta l'ecclesiologia sana (non quella dubbia a cui la FSSPX sta dando forma), è fondata su Nostro Signore e sul sano concetto di papato e si limita a descrivere la situazione attuale senza la pretesa di risolverla forzatamente.
Nostro Signore non aveva dove posare il capo ed oggi anche noi dobbiamo vivere questa estrema instabilità, con tanto dolore e pentimento, sapendo che l'eletto c'è (e solo lui e nessun altro potrebbe essere papa rimuovendo l'ostacolo che ha posto all'assistenza da parte dello Spirito Santo), ma non può essere seguito.
Aspettare o auspicare un conclave sanatorio non credo sia nè ragionevole, nè possibile, nè legittimo.
Ilgu
condivido le riflessioni di IIgu
EliminaNon sono e non pretendo di essere un esperto di "ecclesiologia"ma ho letto e scrivo quanto ho capito.Mi sembra illogico accettare quanto scrisse (non scrive, poiche' e' morto da un po', purtroppo...) mons Guerard des Lauriers , ma negare che vi sia una "sede vacante", quanto piuttosto "sede privata".
EliminaFrancamente sono disquisizioni che non comprendo.
Sara' un mio limite, che non nego, quindi non posso illuminare piu' di tanto.
La continuita' apostolica non si ferma con una elezione nulla del papa. La continuita' apostolica prosegue finche' esistera' un solo vescovo ordinato validamente.
Non mi risulta che Gesu' abbia detto che solo con la continuita' petrina sarebbe stato con noi fino alla fine dei secoli. Mi risulta che abbia detto che la Chiesa rimarra' fino alla fine dei secoli.
Il che, a me sembra, sia cosa ben diversa!
Su questi motivi mi baso sulle mie riflessioni, ma non pretendo che siano giuste per tutti . Non ho la sapienza di un teologo e quindi non intendo, ne' ho mai inteso mettermi al posto di un mons Guerard, o don Cekada, di un don Ricossa, Sanborn, o Kramer od altri che hanno avuto modo, con basi ben differente dalle mie, di studiare l'argomento.
Ma quel che appunto mi disturba e, qui riconfermo quanto scritto,e' il fatto che altri mettano in bocca ai soggetti sunnominati, parole mai dette o scritte!
Per il resto chiedo anche io di smettere inutili polemiche , pregare ed aspettare che la situazione di mancanza di un papa 'regolare" possa cessare presto, per garantire ai fedeli cattolici quella REGOLARITA' DI TRADIZIONE E DOTTRINA NELLA CHIESA UFFICIALE , CHE PER ORA MANCA.La regolarita' di tradizione e dottrina, quindi la continuita' apostolica -degli apostoli- rimane nelle chiese cattoliche "acefale" che proseguono cosi' la continuita' apostolica.
Che una comunita' Fsppx cerchi collusione con la chiesa ufficiale non demolisce comunque la continuita' loro con la tradizione e dottrina.
La collusione o tentativo e' di per se' deteriore, ma non riguarda,( finche' non riguarda) la dottrina.
Nel momento in cui anche la dottrina venisse alterata per i compromessi con la chiesa ufficiale (vedi l'affermazione del mantenimento dell'antica Alleanza), allora anche quella comunita' cattolica sarebbe fuori dal cattolicesimo. E mi sembra siano gia' ariivati, con l'espulsione di quelli che rifiutano la nuova dottrina, adattata ai tempi in cui il sionismo sembra imperare.
Mardunolbo
Che lei confessi di essere disturbato, depone in tutto a suo favore (e della sua possibile resipiscenza). Le parole e gli scritti da me citati sono esattamente quelli che gli autori hanno affidati alla pubblicazione, si prenda pure la briga di controllare; ma del resto se avesse mai voluto perdere un po' di tempo nella lettura studio confronto di quello che costoro hanno scritto avrebbe trovato da compiacersi, se non della sua dolosa irresponsabilità, della onestà e buona fede del suo prossimo. Per il resto assicuro che continuerò a leggerla con il massimo interesse : sarebbe difficile altrimenti rendersi ben conto, senza averne un esemplare tipico davanti, di quello che solitamente si intende per "acefalia". Mi permetta di scrivere qui che inviterei senz'altro le persone a me care, in una con il libero arbitrio, a guardarsi da quelli come lei.
EliminaSi' saro' pure "acefalo" ed irresponsabile,tutto quel che uno vuole, ma non racconto menzogne e m'indigna che uno prosegua a scriverne chiamandosi pure Johannes come fosse un San Giovanni Apostolo.
EliminaPunto e basta e non proseguiro' oltre visto che ho pure conosciuto alcuni di quelli che lei prosegue a citare a sproposito, senza nessun dubbio e senza vergognarsi della sua supponenza !
Mardunolbo
Le assicuro di non volerle male. Ma lei mente sapendo di mentire, calunnia ed infama a cuor leggero sapendo benissimo di non avere nessuna ragione per addebitarmi una malafede di cui sono perfettamente alieno (lascio giudicare altri perché lo faccia e sotto gli auspici di chi se ne faccia addirittura spavaldo) : le parole riportate sono prese dai libri di quegli autori e da un'intervista ancora reperibile on-line di don Ricossa. Data la veridicità di quelle citazioni, che lei non può negare in alcuna maniera, lei non solo presume di sapere cose che ignora di fatto, addebitando la sua recalcitrante ignoranza alla debita rispondenza dei riferimenti, ma intenderebbe anche spacciare il suo malanimo per zelo evangelico, infettando di livore le buone disposizioni di chi potrebbe prenderla dapprincipio sul serio. Quanto al millantato credito di una conoscenza evidentemente non corrisposta e che non frutta granché, se avesse ragione lei di vantarne, converrà che Giuda Iscariota ne avrebbe avuti i titoli per precedere il Buon Ladrone in Paradiso! Il suo ingiurioso attacco al mio nickname è infine davvero gratuito e vile, e in linea con i titoli di colui di cui subisce l'ascendente : ricominci piuttosto con il Vangelo e con il distinguere le minuscole dalla maiuscole : lo johannes di cui mi fregio non è l'Apostolo, ma molto banalmente la latinizzazione del più che corrente nome di Giovanni (e ancora ben più umilmente anche il personaggio di un film di Dreyer che vidi in tenera età...).
EliminaCon l'augurio di ogni bene.
Non avevo mai sentito che S. Francesco avesse predetto che ci sarebbe stato un papa eletto non canonicamente...ecc.... sarebbe corretto far conoscere le fonti. I presupposti ci sono, ma è necessario conoscerle altrimenti sembra una invenzione data la drammatricità del momento.
RispondiEliminafr
le fonti le avranno trovate al manicomio ,san francesco non ha mai predetto niente.
EliminaEcco i frutti che il pontificato bergogliano farà moltiplicare: https://www.youtube.com/watch?v=RDYoyG2rYxk
RispondiEliminaPermettetemi fratelli di dire che è sempre un bene cercare di evitare, per quanto possibile, ogni asprezza, ogni sdegno e spirito di contesa che possa rattristarci vicendevolmente, usando magari parole talvolta troppo accese, perchè come ben sappiamo ciò contribuisce a spegnere o ad affievolire di molto la carità fraterna. Ricordiamoci infatti, io per primo, che siamo fratelli e che gli altri riconosceranno che siamo veri discepoli di Cristo proprio dal fatto che ci amiamo gli uni gli altri, come Lui stesso ci ha detto.
RispondiEliminaL'ignoranza di questo tale Mardunolbo trascina discussioni complesse ad un livello di pura superstizione.
RispondiEliminasalutatemi i neocatecumenali che avete freguentato per anni
RispondiEliminaSalve, scusate il disturbo, desidero richiamare la vostra attenzione sul seguente importante evento su cui fare opera di discernimento.
RispondiEliminaDal 8 Novembre 2010 una donna sposata e madre di una giovane famiglia che vive in Europa riceve messaggi dalla Madonna e dalla Santissima Trinità.
I messaggi sono ancora in corso, rafforzano l’insegnamento cattolico della fede e della morale, e hanno ricevuto l’appoggio di un certo numero di fedeli, tra cui sacerdoti e volontari provenienti da vari paesi, per consentire che siano rivelati rapidamente al mondo.
Il Papa Benedetto XVI è stato informato di questi messaggi nel mese di Febbraio 2012.
I messaggi originali in lingua inglese sono sul sito:
http://www.TheWarningSecondComing.com/
In italiano al sito:
http://MessaggiDaGesuCristo.wordpress.com/.
Traduzioni in varie lingue:
http://www.TheWarningSecondComing.com/translations/
Alcune profezie avverate e future:
http://IlLibroDellaVerita.wordpress.com/
http://PropheciesBookOfTruth.wordpress.com/
I messaggi contengono profezie che si sono avverate, come ad esempio le dimissioni di Benedetto XVI che sono state predette nei seguenti messaggi:
1 giugno 2011 - Papa Benedetto XVI ha i giorni contati.
(http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/09/26/1-giugno-2011-papa-benedetto-xvi-ha-i-giorni-contati/)
11 Febbraio 2012 - Il Mio povero Vicario Santo, Papa Benedetto XVI, sarà estromesso dalla Santa Sede di Roma.
(http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/02/16/il-mio-povero-vicario-santo-papa-benedetto-xvi-sara-estromesso-dalla-santa-sede-di-roma/)
Nei messaggi è stato rivelato che ci sarà un “Avvertimento” (http://messaggidagesucristo.wordpress.com/lavvertimento/) un evento in cui ogni persona di età superiore ai 7 anni vivrà un incontro privato mistico con Gesù Cristo che durerà fino a 15 minuti. I nostri peccati ci saranno mostrati e questo ci farà sentire un dolore tremendo e vergogna quando ne verremo a conoscenza. Altri saranno così disgustati e sconvolti dal modo in cui i loro peccati gli saranno rivelati che moriranno prima che abbiano la possibilità di chiedere perdono. Molte persone cadranno per terra e piangeranno lacrime di sollievo. Lacrime di gioia e felicità. Lacrime di stupore e amore. Gesù sta ora chiedendo a tutti di pregare per quelle anime che moriranno di shock e che possono essere in peccato mortale.
Questo Avvertimento è stato predetto anche nelle apparizioni di Garbandal:
http://garabandal.it/it/ (http://www.garabandal.us/).
Segnalo questo messaggio sulle apparizioni della Madonna questa primavera:
24 gennaio 2014 - La Madre della Salvezza: Queste apparizioni inizieranno questa primavera, come mio Figlio ha progettato
(http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2014/01/30/24-gennaio-2014-la-madre-della-salvezza-queste-apparizioni-inizieranno-questa-primavera-come-mio-figlio-ha-progettato/)
Messaggio sulla celebrazione del prossimo Natale:
25 dicembre 2013 - Il prossimo Natale la celebrazione della Mia nascita sarà sostituita da una grande cerimonia
(http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2014/01/04/25-dicembre-2013-il-prossimo-natale-la-celebrazione-della-mia-nascita-sara-sostituita-da-una-grande-cerimonia/)
I messaggi descrivono eventi che accadranno a breve e quindi si sottopongono ad una prova, si consiglia di seguirli per valutare se gli eventi descritti accadranno.
Vi ringrazio per la vostra attenzione, Dio vi benedica.
Ma fatemi capire una cosa: con il sacrificio di Cristo l'alleanza fatta con gli ebrei si è estesa a tutta l'umanità. O mi sbaglio? Quindi se gli ebrei riconoscessero Cristo, l'affermazione del Papa potrebbe avere un suo senso.
RispondiEliminaComunque, l'eresia in senso stretto è negare uno o più dogmi fondamentali del Cattolicesimo, quello che avete riportato voi non è un dogma in senso stretto. Quindi l'affermazione di Papa Francesco credo che vada presa per quello che è, senza urlare subito all'eresia.