Léctio Libri Apocalýpsis beati Johánnis Apóstoli 14, 13
In quei giorni io Givanni udii una voce dal cielo che diceva: "Scrivi: Beati d'ora in poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono".
M. - Deo grátias.
GRADUALE
4 Esdr. 2, 34 et 35 - Réquiem ætérnam dona eis, Dómine: et lux perpétua lúceat eis. Ps. 111, 7 - In memória ætérna erit jústus: ab auditióne mala non timébit.
IV Esdra 2, 34 e 35 - L’eterno riposo dona loro, o Signore: e splenda ad essi la luce perpetua. Sal. 111, 7 - Il giusto resterà in eterna memoria: non ha da temere cattiva fama.
TRACTUS
Absólve, Dómine, ánimas ómnium fidélium defunctórum ab omni vínculo delictórum. Et grátia tua illis succurénte, mereántur evádere judícium ultiónis. Et lucis ætérnæ beatitúdine pérfrui.
Líbera, o Signore, le ànime di tutti i fedeli defunti da ogni pena di peccato. E col soccorso della tua grazia, possano sfuggire alle pene meritate. E godere della beatitudine della luce eterna.
1 DIES IRÆ, DIES ILLA solvet sæclum in favílla: teste David cum Sibylla. 2 Quantus tremor est futúrus, quando iudex est ventúrus, cuncta stricte discussúrus! 3 Tuba mirum spargens sonum per sepúlcra regiónum, coget omnes ante thronum. 4 Mors stupébit, et natura, cum resúrget creatúra, iudicánti responsúra. 5 Liber scriptum proferétur, in quo totum continétur, unde mundus iudicétur. 6 Iudex ergo cum sedébit, quidquid latet, apparébit: nil inúltum remanébit. 7 Quid sum miser tunc dictúrus? Quem patrónum rogatúrus, cum vix iustus sit secúrus? 8 Rex treméndæ maiestátis, qui salvándos salvas gratis, salva me fons pietátis. 9 Recordáre, Iesu pie, quod sum causa tuæ viæ: ne me perdas illa die. 10 Quǽrens me, sedísti lassus: redemísti Crucem passus: tantus labor non sit cassus. 11 Iuste iudex ultiónis, donum fac remissiónis ante diem ratiónis. 12 Ingemísco, tamquam reus: culpa rubet vultus meus: supplicánti parce, Deus. 13 Qui Maríam absolvísti, et latrónem exaudísti, mihi quoque spem dedísti. 14 Preces meæ non sunt dignæ: sed tu bonus fac benígne, ne perénni cremer igne. 15 Inter oves locum præsta, et ab hædis me sequéstra, státuens in parte dextra. 16 Confutátis maledíctis, flammis ácribus addíctis: voca me cum benedíctis. 17 Oro supplex et acclínis, cor contrítum quasi cinis: gere curam mei finis. 18 Lacrimósa dies illa, qua resúrget ex favílla iudicándus homo reus. 19 Huic ergo parce, Deus: pie Iesu Dómine, dona eis réquiem. Amen.
1 Giorno dell’ira, sarà quel giorno che solverà il secolo in favilla: come attesta Davide e la Sibilla. 2 Quanto tremore ci sarà, quando il Giudice verrà, e a tutti gran conto chiederà! 3 La tromba spargerà gran suono sui sepolcri di ogni luogo, adunerà tutti innanzi al trono. 4 Stupiranno la morte e la natura, al risorgere di ogni creatura, per dar conto al Giudice. 5 Il libro scritto sarà aperto, in esso tutto è già dettato, onde il mondo sarà giudicato. 6 Quondo il Giudice siederà, ogni cosa occulta apparirà: niente inulto rimarrà. 7 Allora, io misero, che dirò? Qual difensore chiamerò, se a stento il giusto sarà sicuro? 8 O Re di tremenda mæstà, che i salvandi salvi per gratuità, salvami, o fonte di pietà. 9 Ricordati, o Gesù pio, che son la causa del tuo venire: non mi perdere in quel giorno. 10 Per cercarmi tu fosti lasso: morendo in Croce mi redimisti: tanto travaglio non sia casso. 11 Giudice giusto punitore, fammi dono della remissione avanti il giorno del dar ragione. 12 Gemo, per quanto sono reo, la colpa arrossa il volto mio: perdona, me supplicante, o Dio. 13 O tu, che Maria assolvesti, e il ladrone esaudisti, anche a me la speranza donasti. 14 Le mie preghiere sono indegne, ma tu, buono, sii benigno, ch’io non arda nel fuoco eterno. 15 Tra gli agnelli fammi luogo, e sepàrami dai capri, ponendomi nella parte destra. 16 Saranno confutati i maledetti, in cocenti fiamme avvolti: ma chiama me tra i benedetti. 17 Ti prego, supplice e prostrato, col cuore contrito e incenerito: cúrati di me nella mia fine. 18 Giorno di pianto quello sarà, quando dal fuoco risorgerà il reo per essere giudicato. 19 Allora, o Dio, di lui abbi pietà: o pio Signore Gesù, dònagli riposo. Amen.
EVANGÉLIUM
Sequéntia S. Evangélii secundum Joánnem, 6, 51-55
In quel tempo Gesù disse: Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo". Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: "Come può costui darci la sua carne da mangiare?". Gesù disse: "In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
M. - Laus tibi Christe.
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