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mercoledì 28 febbraio 2018

Meglio tardi che mai, Bergoglione dichiatrato eretico conclamato...

La chiesa ceca ha riconosciuto Bergoglio eretico insieme al patriarcato di costantinopoli

 La concezione di Lettera pastorale per i vescovi della Repubblica Ceca

In questo anno storico, in cui festeggiamo il centesimo anno dalla fondazione della Repubblica Ceca, noi, i vescovi cechi, vogliamo partecipare efficacemente alla sua crescita spirituale. Consideriamo il nostro compito primario davanti a Dio e davanti al popolo ceco.
Siamo nel periodo della Quaresima. Pertanto, chiediamo ai fedeli di usare questo tempo per il loro rinnovamento spirituale mediante la preghiera e gli atti di pentimento. Seguendo l’esempio dei padri spirituali, seguiamo un vecchio proverbio: “Le azioni parlano più delle parole”. Pertanto, nella nostra coscienza ci sentiamo obbligati a dare l’esempio a voi, nostri figli e figlie spirituali, ammettendo autocriticamente la nostra stessa colpa, cioè mostrando il pentimento. Dopo la dovuta considerazione e l’accettazione di critiche dolorose, siamo giunti alla conclusione di compiere dei passi radicali di pentimento.
Un impulso ispiratore e critico è venuto, tra gli altri, dal Patriarcato Cattolico Bizantino, verso il quale non abbiamo rapporti amichevoli per il momento, ma dobbiamo ammettere che hanno ragione in molte cose.
Se prendiamo nota del periodo successivo alla Rivoluzione di velluto, il numero di cattolici sotto la guida spirituale del cardinale Miloslav Vlk è diminuito di un milione in 10 anni. Non possiamo dare la colpa a questa apostasia solo per le circostanze che non potremmo cambiare.

Un altro fatto doloroso che dobbiamo ammettere con un cuore pesante riguarda la restituzione. Lo stavamo combattendo fino al punto di spargere il sangue invece di lottare per la salvezza delle anime immortali. La nostra preoccupazione per la restituzione ci ha sfinito così tanto che non siamo stati in grado di percepire la diffusione delle eresie nella sfera spirituale. Abbiamo trascurato di mettere in guardia i sacerdoti e i seminaristi contro di esse e non abbiamo purificato da esse la letteratura cattolica.
Il cardinale M. Vlk, il principale rappresentante del movimento dei Focolari, pronunciò apertamente l’eresia in televisione, dicendo che noi confessiamo lo stesso dio con i musulmani (Allah). Al momento attuale dell’intensa islamizzazione dell’Europa, questa eresia non solo porta alla distruzione del cristianesimo in Europa, ma crea anche le condizioni per il genocidio dell’Europa.
Abbiamo trascurato di istruire i credenti cattolici prima delle elezioni presidenziali che non si trattava della scelta delle persone ma della scelta di un sistema. Scegliere un sistema che accetti l’islamizzazione e la globalizzazione significherebbe scegliere l’autodistruzione del cristianesimo e della nazione. Purtroppo, è stata anche colpa nostra che molti politici cattolici hanno promosso la via della morte piuttosto che la via della vita. La tragedia è che anche alcuni di noi, vescovi cattolici, hanno votato per la via della morte. Ora confessiamo la nostra colpa davanti alla nazione come veri uomini.

Lo spirito di eresia e i suoi frutti sono particolarmente evidenti nella politica ecclesiale di Francesco. Con i suoi gesti e dichiarazioni egli legalizza il peccato dell’omosessualità, negando così la legge di Dio e facendo cadere l’anatema su se stesso e sulla Chiesa. Allo stesso tempo serve come strumento di islamizzazione. Rifiuta continuamente di pentirsi e quindi ogni vescovo legittimo deve separarsi da lui e non può essere in unità con lui. Anche noi, i vescovi, siamo rimasti a lungo in silenzio, cosa che ha fatto sì che molti cattolici si smarrissero.
Il Mercoledì delle ceneri il Patriarcato Cattolico Bizantino ha dichiarato la scomunica di papa Francesco. Abbiamo studiato attentamente gli argomenti riguardanti la scomunica, li abbiamo discussi insieme e abbiamo raggiunto la seguente conclusione: non possiamo essere in unità con l’eretico Francesco e allo stesso tempo con Gesù, nostro Salvatore. Abbiamo scelto Gesù!
 
La comunione interna con il Corpo mistico di Cristo è spezzata dalle eresie. Senza questa comunione, tuttavia, nessun gerarca ha un’autorità spirituale legittima!
Prima che la scomunica fosse dichiarata su Francesco sulla base di argomenti chiari, noi continuavamo a considerarlo ufficialmente come l’autorità suprema nella Chiesa, sebbene avessimo percepito nella nostra coscienza che i suoi gesti e le sue parole non erano giusti ed erano contrari all’essenza della dottrina cattolica. Ora, dopo che la scomunica è stata resa pubblica, non possiamo più rimanere formalmente passivi. Vogliamo difendere la dottrina e la morale ortodossa, e quindi rompiamo con questa tendenza suicida rappresentata da Francesco. Rompiamo così la nostra unità spirituale con lui. Il nostro gesto concreto di sincero pentimento e dissociazione dalle sue eresie è che smetteremo di ricordare il suo nome nella Liturgia e chiediamo a tutti i preti cattolici della Repubblica Ceca di fare lo stesso.
 
Certo, possiamo aspettarci una serie di sanzioni legali da parte del Vaticano. Tuttavia, dichiariamo che l’attuale Vaticano, che si è separato dalla dottrina ortodossa e legalizza le eresie, perde la sua autorità spirituale e la sua giustificazione. Ogni vescovo, sacerdote e credente che vuole essere salvato non può obbedire agli ordini di Francesco, anche se dovrebbe essere minacciato di scomunica. Ciò è confermato anche dalla bolla dogmatica di Paolo IV, che afferma che tutte le azioni e le disposizioni di un papa eretico sono nulle!
Stiamo facendo questo passo radicale verso la salvezza per servire come esempio anche agli altri vescovi della Chiesa Cattolica. L’obiettivo è il rinnovamento interno. La via di Francesco è la via dell’apostasia che conduce alla perdizione. Chiunque è in unità con lui nell’eresia, si esclude dal Corpo mistico di Cristo – la Chiesa.
Ammettiamo con penitenza che avremmo potuto impedire ai cattolici di intraprendere la via dell’apostasia in molti modi, poiché siamo stati chiamati a rinunciare alle eresie e a confessare la fede già nel 2009. Non abbiamo confessato la fede e non abbiamo rinunciato alle eresie nemmeno dopo il terzo appello, anche se ci è stato presentato un argomento specifico: il presidente della Conferenza episcopale tedesca, R. Zollitsch, ha pronunciato l’eresia in quel anno che Cristo non è morto per i peccati ma, presumibilmente, per solidarietà con i sofferenti. A causa della nostra vigliaccheria e passività, anche dopo quel appello non ci siamo dissociati pubblicamente da quel eresia. Ecco perché l’anatema di Dio si abbatté su di noi secondo Galati 1, 8-9. È stato pubblicato ed annunciato.

Già il 29 giugno 2008, la scomunica fu pubblicata contro don Halík e cardinale Vlk. Abbiamo fatto degli scherzi dalla scomunica, ma le cose di Dio non sono una questione scherzosa. Una cameriera ordinaria chiese all’apostolo Pietro di fare la confessione di fede. Pietro negò per tre volte, ma si pentì immediatamente, a differenza dell’apostolo Giuda. Vogliamo pentirci come Pietro e non rimanere testardi come Giuda. Ora riconosciamo pubblicamente la nostra colpevolezza.
Una certa giustificazione per noi è che a quel tempo Benedetto XVI era il papa, che era noto per la sua ortodossia. Anche per questo motivo non abbiamo ritenuto necessario il gesto vitale di rinunciare alle eresie. E così è successo che ognuno di noi è stato sotto l’anatema di Dio per nove anni da allora. C’è la questione della validità delle ordinazioni sacerdotali ed episcopali di quel periodo. Non siamo sicuri se la regola ecclesia supplet sia applicabile in questo caso, o sia necessario consacrare sub condicione alcuni vescovi e tutti i sacerdoti nell’arco di quei nove anni.
La Chiesa cattolica ceca ora annuncia lo stato di sede vacante davanti all’intero mondo cattolico. I vescovi cechi non rispettano un eretico sul trono papale e si separano dal Vaticano fino a quando viene nominato un papa ortodosso (decentramento ortodosso).
Inoltre, rinunciamo all’unità con lo spirito di eresia, e allo stesso tempo confessiamo la vera fede che si accorda con la dottrina degli apostoli.
Per la nostra confessione di fede usiamo una forma composta di domande e risposte che presentiamo anche per la firma a tutti i sacerdoti, e chiediamo loro di fare questa confessione durante la Santa Messa. Per favore, inviate una copia della vostra confessione all’ufficio del vescovo:

1) Rinunci al metodo storico-critico in teologia, cioè al neomodernismo ed allo spirito di ateismo che è dietro di esso?
Risposta: (Rinuncio).

2) Rinunci allo spirito che è dietro la dichiarazione Nostra aetate e al cosiddetto spirito di Assisi, lo spirito dell’anticristo che ne deriva?
Risposta: (Rinuncio).

3) Rinunci allo spirito dell’ideologia di genere promuovendo tutte le forme di deviazione sessuale LGBTQ?
Risposta: (Rinuncio).

4) Rinunci allo spirito di satanismo che sta dietro l’abuso di minori mentale, sessuale e fisico da parte dei meccanismi di giustizia minorile?
Risposta: (Rinuncio).

5) Rinunci a Satana e ai demoni, specialmente a coloro che lavorano attraverso diverse forme nascoste di magia, divinazione o spiritismo (omeopatia, agopuntura, ipnosi, divinazione col pendolo,...) ed allo spirito di New Age?
Risposta: (Rinuncio).

6) Rinunci allo spirito della massoneria e del Nuovo ordine mondiale che programmano l’autogenocidio morale, spirituale e fisico dell’umanità?
Risposta: (Rinuncio).

7) Credi che il Signore Gesù Cristo è morto sulla croce per te e per i tuoi peccati ed è risorto il terzo giorno realmente e storicamente?
Risposta: (Credo).

8) Accogli il Signore Gesù come tuo Salvatore e Gli concedi la tua vita?
Risposta: (Accolgo).

9) Accogli il testamento dalla croce espresso nelle parole di Cristo e rivolte al discepolo: “Ecco, la tua madre!”?
Risposta: (Accolgo).

10) Accogli la pienezza dello Spirito Santo per diventare martire di Cristo come gli apostoli?
Risposta: (Accolgo).

Firma __________________________ Data _______________2018 A.D.

Durante il periodo della Quaresima ricordiamo le ultime cose dell’uomo, vale a dire la morte, il giudizio e l’eternità; ed allo stesso tempo la morte sofferente e redentrice del nostro Signore e Salvatore. Troviamo ogni giorno il tempo per pregare i misteri dolorosi del Rosario e contemplare la Via Crucis tra le ore 20 e le 21 a casa davanti alla croce. Quindi, in quest’ora non solo preghiamo, ma anche digiuniamo dalla televisione e da Internet (cfr. Mt. 17, 21).
Dopo il Venerdì Santo ricorderemo la gloriosa Risurrezione di Cristo. Possa quest’anno anche segnare la risurrezione spirituale della Chiesa e della nazione!
Non dimenticate la manifestazione nazionale di Lunedì di Pasqua!

I vostri vescovi

Nota per i sacerdoti: questa lettera pastorale è destinata alla Terza Domenica di Quaresima.

Lettera pastorale redatta da

+ Metodio, OSBMr
Vescovo-segretario del Patriarcato Cattolico Bizantino

Il 26 febbraio 2018

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