Kiko arguello, eretico inpenitente fondatore della setta Neocatecumenale appoggiato dalla gerarchia Modernista della nuova Chiesa Conciliare...

Caro amico, Se vai a:www.promariana.wordpress.com troverai ampia documentazione fotografica di un grande «evento». Anche la posizione di un «gran tradizionalista», Rifan è li. Segue un sunto in italiano, che potrai distribuire al meglio. (Da PROROMAMARIANA.wordpress.com,  24 Agosto 2011)
QUO VADIS? Dove porta il «CAMMINO» del compromesso ecumenistico?
Mons. Rifan, leader tra i «Padri di Campos» sotto Mons. Castro-Mayer, divenuto poi «vescovo conciliare» con prelatura tradizionalista speciale sotto Benedetto 16, è ora uno degli entusiasti, tra molti cardinali e vescovi, che a Madrid  in occasione della GMG applaudono Kiko il grande.
Ieri questo prete era tra gli scomunicati a causa delle consacrazioni di Ecône. E P. Rifan negli anni Ottanta insisté perché arrivasse a Suor Lucia di Fatima il suo grido di cattolico gravemente offeso da quanto succedeva contro la Chiesa:
Domande a Suor Lucia:
1 –  Lei ha detto che rimarrebbe nel mondo per essere Sua testimone.
Ora, di fronte all’apostasia generale, patrocinata dalla gerarchia, il suo silenzio non sarebbe interpretato come approvazione?
2 – Lei conosce il Terzo Segreto. Per questo, non le sembra che hanno ragione quelli che rifiutano le attuali riforme, visto che hanno portato i fedeli a perdere la fede?  
3 – Lei che conosce il 3º Segreto, approva tutto quello che la gerarchia insegna e fa?
Allora la «nuova setta religiosa» di Kiko Arguello era da scomunicare a causa della sua spuria eterodossia dottrinale e liturgica (vedi foto).
Che pronostico clinico avrebbe ora l’applauso smodato di Rifan allo strombettante Arguello?
Ecco una diagnosi laica: che dall’abisso aperto da Giovanni 23 – il buono – sono spuntate le cavallette che hanno punto il clero conciliare con i dolci allucinogeni della nuova pace, sicurezza e promozioni.
Ed ecco il loro miracolo. Ora si ritrovano in molte migliaia per festeggiare la gran vittoria ecumenista, che ha messo le vecchie stranezze tradizionaliste della via stretta nella tomba della storia e beatificato quelli che senza paura hanno aperto ogni abisso religioso alle autostrade del successo e del baccano.
Oggi, i drogati ancora vivi cantano contenti e felici in un mondo all’orlo della scelleratezza, che più macabra non si può!
E poi? Il buio poiché gli allucinogeni ecumenisti hanno corta durata, ma conseguenze disastrose per l’eternità.
Forse per questo Mgr Lefebvre nella sua ultima predica ai seminaristi l’11 febbraio 1991, diceva che la situazione della Chiesa era ancor più grave di quanto si pensasse poiché si tentava d’installarvi un’altra religione i cui principi non erano cattolici.
E dire che qualcuno predica che tutto rientri nella stessa Chiesa, anche due o più religioni, del Cielo e degli abissi, poiché la Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana, della comunione dei santi, è una e unica.
Ecco la radice della nuova tesi materialiter-ecumenista: una sola Chiesa capiente di quante religioni possa cantare il gran mercato.
Già si applicano a tale fiera un buon numero di cardinali – elettori e eleggibili, là presenti. Perciò, state tranquilli, essa continuerà ad avere tutti i crismi di una «successione apostolica» canonicissima, anche se il suo proclama, nella sua cruda realtà, sarà diversamente inteso dagli angeli del Cielo: «annuntio vobis caos magnum: habemus rapam!». Che Dio abbia misericordia di noi poveri peccatori!