INSEGNAMENTO DI
SANT'ALFONSO SULLA REGOLA DELLE NOSTRE AZIONI
(CONTRO L'ASSOLUTIZZAZIONE ERETICA DELLA COSCIENZA)...
Che cosa è per noi questa legge naturale che nasce dalla stessa nostra natura,
se non la ragione umana che la natura c'infonde? Ma questa ragione umana è la
regola forse delle nostre azioni? No: insegna S. Tomaso che la regola è il lume
divino che ci viene impresso da Dio per bene operare:
Ratio humana secundum se non est regula rerum, sed principia ei naturaliter
indita sunt regulæ quædam generales et mensuræ omnium eorum, quæ sunt per
hominem agenda. 1, 2, q. 91, art. 3, ad 2. Dunque non è la ragione umana né la
natura dell'uomo che dà la regola dell'onestà delle azioni, ma i principj
naturalmente in noi impressi da Dio sono le regole e misure di ciò che gli
uomini debbono fare; ch'è quanto a dire è la legge eterna da Dio a noi
comunicata per via del lume naturale. In somma Dio è tutto, e la legge naturale
intanto è legge ed obbliga l'uomo non perché nasce dalla sua stessa natura
umana, ma è legge ed obbliga perché deriva dalla legge eterna e dalla volontà
divina, la quale per via della ragione o sia del lume naturale ce l'intima e
manifesta.
"Lei mi chiede anche, a conclusione del suo primo articolo, che cosa dire
ai fratelli ebrei circa la promessa fatta loro da Dio: è essa del tutto
andata a vuoto? È questo - mi creda - un interrogativo che ci
interpella radicalmente, come cristiani, perché, con l'aiuto di Dio,
soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II, abbiamo riscoperto che
il popolo ebreo è tuttora, per noi, la radice santa da cui è germinato
Gesù. Anch'io, nell'amicizia che ho coltivato lungo tutti questi anni
con i fratelli ebrei, in Argentina, molte volte nella preghiera ho
interrogato Dio, in modo particolare quando la mente andava al ricordo
della terribile esperienza della Shoah. Quel che Le posso dire, con
l'apostolo Paolo, è che mai è venuta meno la fedeltà di Dio all'alleanza
stretta con Israele e che, attraverso le terribili prove di questi
secoli, gli ebrei hanno conservato la loro fede in Dio. E di questo, a
loro, non saremo mai sufficientemente grati, come Chiesa, ma anche come
umanità. Essi poi, proprio perseverando nella fede nel Dio
dell'alleanza, richiamano tutti, anche noi cristiani, al fatto che siamo
sempre in attesa, come dei pellegrini, del ritorno del Signore e che
dunque sempre dobbiamo essere aperti verso di Lui e mai arroccarci in
ciò che abbiamo già raggiunto".
Subito sopra il Bergoglio ripete la tarantela eretica conciliare sui Deicidi impenitenti che costoro avrebbero mantenuto una fantomatica fede in Dio che in realtà hanno contribuito ad appendere alla Croce in maniera satanica...
"Vengo così alle tre domande che mi pone nell'articolo del 7 agosto. Mi
pare che, nelle prime due, ciò che Le sta a cuore è capire
l'atteggiamento della Chiesa verso chi non condivide la fede in Gesù.
Innanzi tutto, mi chiede se il Dio dei cristiani perdona chi non crede e
non cerca la fede. Premesso che - ed è la cosa fondamentale - la
misericordia di Dio non ha limiti se ci si rivolge a lui con cuore
sincero e contrito, la questione per chi non crede in Dio sta
nell'obbedire alla propria coscienza. Il peccato, anche per chi non ha
la fede, c'è quando si va contro la coscienza. Ascoltare e obbedire ad
essa significa, infatti, decidersi di fronte a ciò che viene percepito
come bene o come male. E su questa decisione si gioca la bontà o la
malvagità del nostro agire".
Che dire di questa gravissima affermazione di Bergoglio che è palesemente eretica e completamente da rigettare, la coscienza in realtà viene formata dalla dottrina e dalle leggi di Dio date all'uomo per mezzo della vera Chiesa Cattolica che l'eterodosso Bergoglio non rappresenta assolutamente. Se fosse vera l'affermazione di Bergoglio avremmo in questa terra tante verità per quante sono le persone in questa terra creata da Dio e di conseguenza Nostro Signore Gesù Cristo verrebbe ridotto ad una di queste fantomatiche verità create da ogniuna delle coscienze di ogni persona di questa terra.
Una sola frase a commento di queste scelleratezze: "ANATEMA"...
Sottoscrivo. Ieri sera Scalfari si beava dalla Gruber che Bergoglio al contrario di Ratzinger esprimeva un pensiero totalmente relativista. Bravo Santo Padre continui cosí. I fedeli ringraziano. Ci beeremo anche noi di ritrovare a Messa tanti atei felici di condividere questi fantastici pensieri che sicuramente si propagheranno alla velocitá della luce anche fra sacerdoti e vescovi. Luisa L.
RispondiEliminahahaha Bergoglio recentemente e nel contesto del "capodanno ebraico",ha incontrato esponenti del World Jewish Congress,realtà affiliate al "b'nai b'rith",esaltando le cose ebraiche e ripetendo le solite filastrocche di sottomissione alla mafia ebraica,la stessa che si cela dietro al documento "nostra aetate",e che fa capo anche all'American Jewish Committee.Gli stessi in USA,per via dell'Anti Defamation League,hanno pure messo in risalto la loro festa ebraica,ma hanno sostenuto i matrimoni dei gay,come dicono loro "per cambiare il mondo",contro "il bigottismo"(un atteggiamento di chiara matrice anti-cristiana)....
RispondiEliminaOggi grande enfasi al Tg per la telefonata di Bergoglio a ragazzo con sclerosi.
RispondiEliminaE' chiara dimostrazione di come il Vaticano si dia da fare per giostrare i media a suo favore.
Perbacco sono riusciti con Woityla, riusciranno a pubblicizzare anche uno sbadiglio di Bergoglio...
La tv italiana si diletta a parlare di Bergoglio e del "problema" Berlusconi quando altre notizie è meglio non dirle.
Ricordo quando la situazione politica era marcia ma era meglio non parlarne. Si catalizzò l'attenzione sul dramma a Vermicino, dove un bambino era scivolato in un pozzo stretto e profondo.
Arrivò anche il presidente Pertini con la sua pipa in bocca.
Disse: -bene, datevi da fare- ed i tiggì commentarono per giorni tale avvenimento mentre il bambino ed i suoi genitori, subivano la tragedia ignari di essere diventati attori per distrarre gli italiani.
Oggi siamo allo stesso passaggio epocale politico ed ecclesiale.
Ma ci interessa di più il passaggio ecclesiale, che dimostra la caduta a spirale avvenuta con l'elezione di questo uomo filo-giudaico e filo-islamico arrivato a confondere le anime cattoliche.
"Ma mi sorprende il fatto che le "tesi" del papa, esposte con pacatezza e umiltà, sono patrimonio della teologia cattolica non ufficiale, delle teologie della liberazione, delle elaborazioni di centinaia di riviste cattoliche, della teologia del pluralismo, della nuova ermeneutica da almeno 50 anni. Posso capire che "sorprenda" il fatto che le dica il papa, ma i contenuti sono largamente acquisiti dalla ricerca e dalla divulgazione non ufficiale dentro la chiesa cattolica e, soprattutto, diffusamente e tranquillamente operanti dentro larghe fasce del popolo cattolico".
RispondiEliminaDon Franco Barbero - http://donfrancobarbero.blogspot.it/2013/09/sorpreso-della-sorpresa.html
Che lo dica don Franco Barbero, prete sospeso per le sue posizioni eterodosse, è veramente RIVELATORIO!
Dopo aver letto al televideo questa notizia mi sono chiesto:
RispondiElimina"A questo punto cosa serve ancora convertirsi al cristianesimo e obbedire ai suoi precetti? Basta seguire la propria coscienza e il paradiso è acquisito...".
Mah!
Albino