Sacrosanctum concilium
è la costituzione del Vaticano II sulla Sacra Liturgia. Essa è
responsabile per gli incredibili cambiamenti apparentemente operati nei
confronti della Santa Messa e degli altri Sacramenti, appresso il
Vaticano II.
Una "Santa Messa" post-Vaticano II.
Tali
incredibili cambiamenti sono coperti in più dettaglio nella prossima
sezione del presente libro, trattante la rivoluzione "liturgica". Ciò
che ebbe iniziato Sacrosanctum concilium Antipapa Paolo VI
terminò, sopprimendo la tradizionale Santa Messa Latina ed eclissandola
con un servizio invalido e Protestante, appellato la nuova "messa" o
"novus ordo missae", il nuovo ordine della messa. La nuova "messa" in
assolo è stata responsabile per la dipartita di milioni di persone dalla
Chiesa Cattolica.
Un'altra "Santa Messa" post-Vaticano II.
Antipapa
Paolo VI eclissò i riti di tutti i 7 Sacramenti della Chiesa Cattolica,
operando dei cambiamenti gravi e possibilmente invalidanti ai
Sacramenti dell'Estrema Unzione, della Sacra Confermazione e dei Sacri
Ordini. Ciò malgrado, il tutto ebbe inizio con la costituzione del
Vaticano II, Sacrosanctum concilium.
Le intenzioni rivoluzionarie del Vaticano II sono chiare in Sacrosanctum concilium.
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (63b): "Deve esservi una nuova edizione del libro Romano dei riti e,
seguendo questo come modello, ciascuna autorità locale ecclesiastica
competente, vedasi articolo 22,2, dovrebbe preparare il proprio,
adattato alle necessità delle zone individuali, incluse quelle
concernenti il linguaggio, il prima possibile." [116]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (66): "Entrambi i riti del Battesimo adulto devono essere rivisti, il più semplice ed il più elaborato, l'ultimo con riguardo ai rinnovati catecumeni." [117]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (67): "Il rito del Battesimo infantile deve essere rivisto ed adattato alla realtà della situazione dei neonati." [118]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (71): "Anche il rito di Confermazione deve essere rivisto." [119]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (72): "Anche i riti e le formule della Penitenza devono essere riviste in modo tale che esse esprimano più chiaramente ciò che il Sacramento è e ciò che esso reca." [120]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (76): "I riti dei differenti generi di Ordinazione devono essere rivisti - sia le cerimonie che i tesi." [121]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (77): "Il rito della celebrazione del Matrimonio nel libro Romano dei riti deve essere rivisto e reso più ricco in modo tale che esso esprima la grazia del Sacramento più chiaramente… " [122]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (79): "I Sacramentali dovrebbero essere rivisti… la revisione dovrebbe anche porre attenzione alle necessità del nostro tempo." [123]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (80): "Il rito di consacrazione delle vergini trovabile nel Pontificale Romano deve essere soggetto a revisione." [124]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (82): "Il rito del seppellimento degli infanti dovrebbe essere rivisto ed una messa speciale dovrebbe essere fornita." [125]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (89d): "L'ora di prima deve essere soppressa." [126]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (93): "… gli inni devono essere ristorati alla loro forma originale. Le cose ammaccanti la mitologia o quelle meno adatte alla santità Cristiana devono essere rimosse o cambiate." [127]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (107): "L'anno liturgico deve essere rivisto." [128]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (128): "I
canoni e gli statuti ecclesiastici trattanti la provvisione delle cose
visibili per l'adorazione devono essere rivisti il prima possibile… "
[129]
Ebbene sì, il Diavolo non riusciva ad
attendere di tentare la distruzione della preziosa eredità liturgica
della Chiesa Cattolica mediante gli eretici presenti al Vaticano II. Il
suo obbiettivo era quello di lasciare al mondo la quanta meno Sacra
Tradizione egli potesse. Come dimostrato nel presente libro, ciò è
esattamente quello che egli fece.
Un'altra "Santa Messa" post-Vaticano II.
Per
mezzo di Sacrosanctum concilium, numeri 37 e 40,1, il Vaticano II cadde
in eresia, professando contro l'insegnamento di Papa San Pio X presente
in Pascendi Dominci gregis circa l'adorazione modernista.
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (37): "… la Chiesa coltiva ed incoraggia i doni e le dotazioni della mente e del cuore possedute dalla varie razze e genti… Invero, essa talvolta accoglie loro nella Liturgia stessa, a patto che esse siano conformi al pensiero presente dietro al vero spirito della Liturgia." [130]
Notisi,
cortesemente, la malvagità per la quale il Vaticano II permise la
partecipazione dei costumi dei vari popoli alla pretesa adorazione
liturgica.
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum
concilium (40,1): "La competente autorità locale ecclesiastica dovrebbe e
coscienziosamente considerare, a tale riguardo, quali elementi delle
tradizioni e quali talenti particolari dei popoli individuali possono
essere introdotti nella Divina adorazione. Adattamenti giudicati utili o
necessari dovrebbero essere proposti alla Sede Apostolica ed introdotti con il suo consenso." [131]
Notasi,
ancora, la realtà donde il Vaticano II richiamò acciocché i costumi e
le tradizioni dei vari popoli venissero incorporate nella Liturgia.
Ciò
che insegnò il Vaticano II in tale riguardo, implementato in tutta
l'Anti-Chiesa Cattolica del Vaticano II nei decenni a seguito della
promulgazione del concilio medesimo, è esattamente quello che Papa San
Pio X condannò solennemente in Pascendi Dominici gregis come adorazione modernista.
Papa San Pio X, Pascendi Dominici gregis (26), Sull'adorazione dei modernisti, 08/09/1907: "Lo stimolo primario nel dominio dell'adorazione consiste nella necessità di adattarsi agli usi e costumi dei popoli, oltre alla necessità di avvalersi del valore da certi atti acquisito mediante un prolungato uso." [132]
L'insegnamento del Vaticano II fu condannato parola per parola da Papa San Pio X nel 1907.
In Sacrosanctum concilium, numeri 34 e 50, il Vaticano II contraddice nuovamente una costituzione dogmatica della Chiesa Cattolica parola per parola.
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (34): "I riti dovrebbero radiare una ricca semplicità; essi
dovrebbero essere brevi e lucidi, evitando inutili ripetizioni; essi
dovrebbero essere intelligibili per la gente e non dovrebbero
generalmente richiedere molta spiegazione." [133]
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (50): "Sicché, i riti, in maniera tale che essi preservino ciò che veramente importa, dovrebbero divenire più semplici. Le
duplicazioni giunte durante il corso del tempo dovrebbero essere
discontinuate, tanto quanto gli accrescimenti meno utili." [134]
Mirasi esattamente quanto "semplici" essi siano e sono divenuti.
Papa
Pio VI condannò esplicitamente l'idea per cui i riti liturgici
tradizionali della Chiesa Cattolica venissero semplificati nella sua
costituzione dogmatica Auctorem Fidei.
Papa Pio
VI, Auctorem Fidei (33), 28/08/1794: "La proposizione del sinodo
mediante la quale esso si mostra desideroso di rimuovere la causa donde,
in parte, è stata indotta una dimenticanza dei principi concernenti
l'ordine della Liturgia, 'richiamandola ad una maggiore semplicità di riti, esprimendola nella lingua vernacolare, recitandola ad alta voce…' -
Condannata come ingiuriosa, offensiva alle orecchie pie, insultante la
Chiesa, favorevole alle cariche degli eretici contro di essa." [135]
Sacrosanctum concilium richiamò
anche talché venissero cambiati i riti di ogni Sacramento, oltre ad
avere domandato l'espressione propriamente corporea durante la Liturgia,
numero 30.
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (30): "Di modo da incoraggiarli a prendere una parte attiva acclamazioni per la gente, assieme a risposte, salmodie, antifone ed inni, dovrebbero essere sviluppati, oltre alle azioni, ai movimenti ed alle espressioni propriamente corporee." [136]
Il Vaticano II richiamò anche affinché l'adattamento radicale della Liturgia venisse implementato, numero 40.
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (40): "Tuttavia, in taluni luoghi od in alcune situazioni, potrebbe fuoriuscire un'urgente necessità per un più radicale adattamento della Liturgia." [137]
Tali
passaggi del Vaticano II potrebbero formare parte della ragione per la
quale le chiese moderne della setta del Vaticano II conducono spesso
delle "Sante Messe" durante le quali trovanosi complessi musicali,
chitarre elettriche, palloncini, batterie, cerimonie aborigene,
danzatrici a petto nudo, polca e musica moderna - vedasi la sezione
concernente la rivoluzione "liturgica". Troverebberosi anche "preti"
celebranti "Messe" abbigliati con tutto, partendo dalle casacche da
calcio sino ai costumi da giullari. Ebbene sì, lo "spirito" del Vaticano
II ha veramente toccato le chiese moderne della setta del Vaticano II.
Ciò malgrado, i veri Cattolici aventi mantenuto la loro resistenza
all'apostasia del Vaticano II possono consolare i loro cuori nel fatto
per cui sia Papa Gregorio X, durante il Concilio di Lione II, che Papa
Clemente V, durante il Concilio di Vienna, condannarono
autoritativamente tutti tali abomini.
Papa Gregorio
X, Concilio di Lione II, Costituzione 25, 1274: "Nelle chiese, dunque,
si dovrebbe accedere umilmente e devotamente; la condotta al di
dentro dovrebbe essere calma, piacevole a Dio, recante pace agli
spettatori, una fonte non solamente di istruzione ma anche di rinfresco
mentale… Nelle chiese le solennità sacre dovrebbero ricevere tutto
il cuore e tutta la mente; l'intera attenzione dovrebbe essere offerta
alla preghiera. Pertanto, ove sia proprio offrire i desideri Celesti con
pace e con calma che nessuno accenda la ribellione, che nessuno
provochi clamore o sia colpevole di violenza… Il linguaggio inutile
ed, ancor di più, quello profano deve cessare; il chiacchiericcio in
tutte le sue forme deve cessare. Tutto, insomma, che disturbi la Divina
adorazione ed offenda gli occhi della Divina Maestà dovrebbe essere
assolutamente estraneo alle chiese, onde evitare che laddove il
perdono per i nostri peccati è richiesto sia offerta occasione per il
peccato o sia trovato commesso un peccato… Quelli, invero,
impudentemente sfidanti le suddette proibizioni… dovranno temere la
fermezza della retribuzione Divina e la Nostra, sino a che, avendo
confessato la loro colpa, essi avranno fermamente risolto di evitare
tale condotta in futuro." [138]
Papa Clemente V, Concilio di
Vienna, Decreto 22, 1311-1312: "Vi sono alcuni, sia nel clero che nel
laicato, specialmente alla vigilia di certune feste allorquando essi
dovrebbero essere in chiesa perseveranti nell'orazione, non tementi di esibire danze licenziose nei cimiteri delle chiese, di cantare occasionalmente delle ballate e di perpetrare molti altri eccessi. Da ciò talora seguitano la violazione delle chiese e dei cimiteri, la condotta disgraziata e vari crimini e l'ufficio liturgico è ampiamente disturbato, per l'offesa alla Divina Maestà e per lo scandalo alla gente lì vicino." [139]
Finalmente, non desiderando di lasciare alcunché intatto, Sacrosanctum concilium si assicura il richiamo delle tradizioni musicali pagane negli atti della pretesa adorazione Cattolica, numero 119.
Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (119): "In alcune parti del mondo, specialmente nelle aree missionarie, sono trovate genti con delle proprie tradizioni musicali, delle
tradizioni detenenti grande importanza per i loro stili di vita
culturali e religiosi… Per questa ragione una cura speciale dovrebbe
essere avuta per l'allenamento musicale dei missionari, cosicché essi incoraggino, il più possibile, la tradizione musicale di queste genti nelle scuole, nei cori e negli atti di adorazione." [140]
Papa
Pio XII ed il Concilio di Trento, grazie alla Divina Provvidenza,
avevano già condannato alcuna inserzione di tradizione musicale pagana
nelle chiese.
Papa Pio IV, Concilio di Trento, Sessione 22, Decreto sulle cose da osservare e da evitare a Santa Messa: "Essi
dovrebbero mantenere al di fuori delle loro chiese il genere di musica
per cui viene introdotta una base ed un elemento suggestivo nell'organo suonante o cantante e, similmente, tutte le attività mondane, le conversazioni vuote e secolari, il girovagare, i rumori e gli strilli, talché la casa di Dio possa veramente essere appellata e vista come una casa di preghiera." [141]
Papa Pio XII, Musicae sacrae (42), 25/12/1955: "La musica liturgica deve essere santa. Essa non deve concedersi qualunque cosa abbia il sapore del profano né concedere a tale alcuna cosa di scivolare nelle melodie per le quali essa è espressa." [142]
Esiste
alcun dubbio per il quale il Vaticano II tentò di imporre una nuova
cosiddetta Liturgia apostatica per la sua nuova chiesa apostatica? Il
Vaticano II pose sul suo capo l'anatema della Chiesa Cattolica.
Papa Paolo III, Concilio di Trento, Sessione 7, Canone 13, ex-cathedra: "Se alcuno affermasse che i ricevuti ed approvati riti della Chiesa Cattolica approvvigionati per essere utilizzati nella solenne amministrazione dei Sacramenti possano essere disdegnati od omessi dal ministro senza peccato ed a suo piacimento o cambiati da alcun pastore delle chiese in dei nuovi, che egli sia anatema." [143]
Vi
sono altre eresie presenti nei documenti del Vaticano II. Tuttavia, ciò
che è stato coperto dovrebbe bastare onde convincere chiunque fosse di
buona volontà che nessun Cattolico può accettare tale concilio eretico
senza negare la Fede Cattolica. Non è sufficiente resistere meramente
alle eresie del Vaticano II, occorre condannare interamente chiunque aderisse ostinatamente a tale concilio acattolico. Poiché,
se una persona rigettasse le eresie del Vaticano II, considerandosi
ancora in comunione con coloro accettanti le eresie del Vaticano II,
allora tale persona sarebbe effettivamente in comunione con gli eretici,
essendo dunque essa stessa eretica.
Note di fine sezione 8 (8):
[116]
Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils]
Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown
university press], SUA, pagina 833.
[117] Decreti dei concili
ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia
dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA,
pagina 833.
[118] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the
ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di
Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 833.
[119]
Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils]
Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown
university press], SUA, pagina 833.
[120] Decreti dei concili
ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia
dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA,
pagina 834.
[121] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the
ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di
Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 834.
[122]
Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils]
Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown
university press], SUA, pagina 834.
[123] Decreti dei concili
ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia
dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA,
pagina 834.
[124] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the
ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di
Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 835.
[125]
Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils]
Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown
university press], SUA, pagina 835.
[126] Decreti dei concili
ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia
dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA,
pagina 836.
[127] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the
ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di
Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 836.
[128]
Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils]
Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown
university press], SUA, pagina 838.
[129] Decreti dei concili
ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia
dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA,
pagina 838.
[130] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the
ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di
Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 828.
[131]
Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils]
Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown
university press], SUA, pagina 829.
[132] Claudia Carlen, Le
encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia
Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 83.
[133] Decreti dei
concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990,
Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press],
SUA, pagina 827.
[134] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of
the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di
Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 831.
[135]
Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic
dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA,
numero 1533.
[136] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the
ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di
Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 827.
[137]
Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils]
Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown
university press], SUA, pagina 828.
[138] Decreti dei concili
ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 1, 1990, Stamperia
dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA,
pagina 328.
[139] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the
ecumenical councils] Volume 1, 1990, Stamperia dell'università di
Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 378.
[140]
Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils]
Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown
university press], SUA, pagina 841.
[141] Decreti dei concili
ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia
dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA,
pagina 737.
[142] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal
encyclicals], Volume 4, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press],
SUA, pagine 283-284.
[143] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma
Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di
Herder [Herder book company], SUA, numero 856.
Suvvia! Dite pure la vostra, ma esagerare e diffondere immagini fuorvianti vi pare così onesto??!! D'accordo con molte delle critiche e delle perplessità sollevate sul rito Novus Ordo (non certo è tuttavia contestabile la sua validità!!!!!), ma, da come le presentate, parrebbe proprio che le immagini pubblicate rappresentino la generalità delle Messe "post-Vaticano II". Non è così (per fortuna) e voi lo sapete, anche se, purtroppo, di occasionali oscenità ed abusi liturgici del genere, ed anche peggio, se ne verificano.
RispondiEliminaTommaso Pellegrino - Torino
www.tommasopellegrino.blogspot.com