Nella foto in basso Bresciaoggi.it del 12/07/2011 ritrae il vescovo di Brescia che ha attaccato violentemente don Villa perché dice la Verità sul Conciliabolo Vaticano II e sui “papi conciliari” mentre si cimenta come panettiere. Se da un lato il vescovo di Verona si cimenta con il vino Recioto, quello di Brescia si cimenta coi panini… Farà tutto parte della “nuova evangelizzazione”? (n.d.r.)
di Luciano Gallina
Eccellenza Reverendissima,
Vi scrivo in riferimento alla Vostra presa di posizione riguardante “Chiesa Viva” diretta da Don Luigi Villa e in modo particolare l’ultimo numero della rivista, che tratta la vita e le opere di Paolo VI.
Premetto, che il giudizio sulla vita e le opere delle persone spetta SOLO a Dio, io mi limito in questo caso come in altri ad analizzare i FATTI. Mi spiego: per me mezzo bicchier d’acqua, è mezzo bicchiere e basta. Il mezzo vuoto o il mezzo pieno è solo opinabile e non cambia la quantità d’acqua presente. Come una persona alta 1,80 metri non è alta o bassa, è alta 1,80.
Nel numero di Chiesa Viva, Don Villa ribadisce dei FATTI che se non si vogliono vedere o si vogliono sminuire per della bassa convenienza è bene dichiararlo subito. Vorrei mettere il punto su alcuni fatti della vita di Paolo VI e su alcune conseguenze che ci portiamo appresso, certo Paolo VI non può essere e non è il SOLO COLPEVOLE delle situazioni che ci troviamo a vivere negli ultimi 50 anni.
Croce e delizia della situazione attuale è il famigerato Concilio Vaticano II, inizio per POCHI delle disgrazie attuali e per molti fonte di grandi grazie.
Ma dove sono le grazie? Se il Vaticano II, fosse la strategia commerciale di una ditta definire il Vaticano II un flop sarebbe un eufemismo. Se prima del Concilio 100 persone andavano in chiesa ora saranno 20, quindi meno 80%. Per non parlare delle vocazioni, dei preti che hanno lasciato la veste subito dopo il Concilio.
Ora il clero si preoccupa di festeggiare il ramadan. Notizia di questi giorni riguardante la Francia: “Sebbene il 64 per cento della popolazione francese (41.6 milioni di persone, su 65 milioni di abitanti) si definisce cattolico romano, solo il 4.5 per cento (circa un milione e 900mila persone) sono cattolici praticanti, secondo l’Istituto francese della Pubblica opinione (Ifop). Sempre nel campo dei paragoni, il 75 per cento (4 milioni e mezzo) dei circa 6 milioni di musulmani nord-africani e sub-sahariani in Francia si identifica come “credenti”, e il 41 per cento (circa due milioni e mezzo) sostiene di essere “praticante”.”
La Francia, che prima della rivoluzione francese era il baluardo e il re era il primo difensore del cattolicesimo e del Papa.
Il Don Camillo di Guareschi, chiamava i comunisti i senza Dio, ora i comunisti si chiamano (pro tempore) Partito Democratico, ma sono sempre comunisti e sono scomunicati insieme ai catto-comunisti, anche se tanti non lo vogliono vedere.
Ora in questi giorni ho visto due fatti “strani” i senza Dio vanno a braccetto con i preti, si sono convertiti? Non credo, forse i “preti” sono un po’ meno preti e un po’ più rossi, quindi purtroppo scomunicati.
Primo: una sezione del Partito Democratico di Sesto S. Giovanni è intitolata a: David Maria Turoldo.
Secondo: “don” Antonio Mazzi, sale sul palcoscenico della Festa nazionale (ex unità) del Partito Democratico, a Pesaro e alla fine riceve un grande applauso. Vi immaginate Don Camillo alla festa dell’unità di Brescello?
Il Concilio Vaticano II, che come ben sapete non ha NESSUNA valenza teologica, ma è stato voluto “SOLO” per modificare la Liturgia, che da RINNOVO DEL SACRIFICIO (NON CRUENTO) DI CRISTO, è diventata alla luterana maniera “ricordo dell’ultima cena”. Non dimentichiamoci, che Lutero (ci sono le prove) si trova all’inferno, ma notizia di questi giorni il Vaticano fa comunella con i luterani.
I Cardinali Bacci e Ottaviani, inviarono a Paolo VI una lettera con  esame critico del «Novus Ordo Missæ».
Non potrà Eccellenza, non rimanere “sorpreso” dal vedere il feretro di Paolo VI senza il crocifisso. Mi direte che essendo morto non poteva mettere il crocifisso sulla propria bara, vero. Però come mai NESSUNO si è accorto di tale svista, considerando che TUTTI i feretri hanno come TOTAZIONE BASE il Crocifisso.
Perché Paolo VI depose la Tiara? Come ben sapete al momento dell’incoronazione il del Papa si usava pronunciare le seguenti parole: Accipe thiaram tribus coronis ornatam, et scias te esse Patrem Principum et Regum, Rectorem Orbis, in terra Vicarium Salvatoris Nostri Jesu Christi, cui est honor et gloria in sæcula sæculorum.
Oggi a chi dobbiamo obbedire? Ai superiori, quali superiori?
Benedetto XVI con il “motu proprio” dice che su richiesta dei fedeli, può essere Celebrata la S. Messa con il Rito di San Pio V (RITO MAI ABOLITO). In un paese della Diocesi di Treviso i parrocchiani in occasione del 60° anniversario di ordinazione sacerdotale del parroco, pensano di far celebrare una Messa in Latino al parroco in ricordo dell’ordinazione. Il tutto arriva alle orecchie della Curia che vieta la S. Messa. A chi dovrebbe obbedire il parroco? E se il parroco deve obbedienza al proprio vescovo, perché il vescovo non deve obbedienza al Papa?
Io povero peccatore a chi devo obbedire? A Dio, al Papa, al Vescovo, al Sacerdote? I latini dicevano: UBI MAIOR MINOR CESSAT.
Questa frase è sempre valida, o è valida SOLO quando il MINOR gradisce le decisioni del MAIOR?