Domenica scorsa, in occasione della visita alla parrocchia romana del Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio, l'apostata Bergoglio ha invitanto i fedeli a trovare consolazione nelle sofferenze quotidiane: “quelli che sono cristiani, con la Bibbia, e quelli che sono musulmani con il Corano”, perché “uno solo è Dio: lo stesso”. Prendiamo spunto da questa ennesima eresia di Bergoglio, ripetuta anche dai suoi "illustri Pontefici conciliari", per mettere in risalto la dottrina corretta nel fatto che fuori della Chiesa Cattolica non ci può essere nessuna salvezza figuriamoci nella falsa religione inventata dal falso profeta Maometto e nella falsa "nuova religione" conciliare..
Ringraziamo per la traduzione dal Francese e per il commento un nostro carissimo fratello nella retta fede cattolica:
Presentazione dello scritto di fratel M. Dimond o.s.b.
l'autore dello scritto che pubblichiamo, fratel Michael Dimond o.s.b., È dal 1995 superiore del monastero benedettino della Santissima Famiglia New York.
Sono decenni che questa comunità di monaci benedettini cattolici è impegnata a educare le persone sui dogmi della vera Chiesa e a condannare le eresie che sono moneta corrente in questo periodo storico di Grande Apostasia.
Milioni di persone che si professano cattoliche sono infatti ingannate dalla contro-chiesa della setta Vaticano - II. Questa setta-con i suoi antipapi-è il principale nemico di Gesù Cristo al giorno d'oggi.
Essa è estremamente pericolosa per la salvezza delle anime poiché pretendendo di essere la Chiesa cattolica diffonde falsi dogmi- vere e proprie contro-verità- che sviano e fanno perdere milioni di anime.
Lo scritto di fratel Dimond-usando la Sacra Scrittura e l'insegnamento infallibile dei veri Papi cattolici- mostra la falsità diabolica di uno di questi contro - dogmi e cioè che si possa essere perfettamente salvi fuori della vera Chiesa di Cristo, fuori della Fede Cattolica.
Noi a questo scritto- tratto da un libro dello stesso autore molto più completo- possiamo solo aggiungere una constatazione storica:
è ben più di un secolo-ben prima che esplodesse la grande apostasia del conciliabolo Vaticano II- che i cattolici più coscienti e zelanti vengono perseguitati dagli eretici modernisti e ciò nel seno stesso della Chiesa cattolica.
Naturalmente non vi è spazio per citarli tutti, basti ricordare le sofferenze di un don D. Albertario, più volte denunciato dai modernisti alle massoniche forze dell'ordine di allora. Fino al punto di essere condannato ad anni di carcere, uscendone "con l'animo fiero ma debilitato fisicamente e moralmente" (riv. Sodalitium, luglio 2007).
Oppure, mons. U.Benigni che dopo aver combattuto una buona battaglia della fede per molti anni, "condusse gli ultimi anni della sua vita nella povertà più assoluta, perseguitato dai suoi nemici (cattolici liberali), emarginato dalla gerarchia e abbandonato e disprezzato dal clero", morendo nell'isolamento nel 1934.
I cripto- modernisti (il "terzo partito" R. De Mattei, jaka book Milano due 1002 pag. 68-71) giunsero infatti fino al punto-facendo pressione sul Papa Benedetto XV- di far smantellare il "Sodalitium Pianum" voluto da San Pio X. Successivamente, dopo aver teso la mano all'eretico Bonaiuti, si opposero invano - nella persona del cardinal Gasparri - alla canonizzazione di papa Sarto voluta da Pio XII.
Etc. Etc.
La storia molti la conoscono ma non tutti ne traggono le dovute conseguenze: in effetti vi fu un'epoca tra la metà del 19º secolo e la metà del 20º in cui i Papi - ancora veri Papi cattolici -erano circondati e pressati dagli eretici modernisti. Una pressione sempre più forte che ha prodotto i suoi danni.
Sempre più, nei seminari e ovunque, si sono affermate nella Chiesa "opinioni dottrinali" eretizzanti o del tutto eretiche, in forme più o meno larvate che, poi, si sarebbero pienamente manifestate solo con il diabolico conciliabolo e conseguente Apostasia.
È nostro giudizio che quelle "opinioni dottrinali, che obiettivamente indeboliscono e contaminano la Santissima Fede cattolica, siano in qualche modo ancora presenti nella Chiesa Cattolica in stato di deprivazione, nel mondo della Tradizione cattolica; per esempio riguardo al dogma dell'infallibilità papale e anche riguardo a quello dell’" Extra Ecclesiam nulla salus", di cui parla fratel Dimond che salutiamo e ringraziamo fraternamente .
Fuori della chiesa nessuna salvezza
-fratello Peter Dimond-
dal libro: "fuori della chiesa assolutamente nessuna salvezza"
contenuti:
la cattedra di Pietro dichiara!
Pochissimi si salvano
battesimo
peccato originale/peccato mortale
obiezioni
note
La cattedra di S. Pietro su "Fuori della chiesa nessuna salvezza"
Le dichiarazioni seguenti su "fuori della chiesa cattolica nessuna salvezza" vengono dalla più alta autorità nell'insegnamento della Chiesa cattolica: i decreti papali ex-cathedra (decreti della cattedra di San Pietro).
Di conseguenza, essi costituiscono l'insegnamento dato alla chiesa cattolica da Gesù Cristo e dagli Apostoli. Tali insegnamenti sono immutabili e sono classificati nel quadro del magistero solenne (autorità docente straordinaria della Chiesa cattolica).
Papa Innocenzo III, Concilio Laterano IV, costituzione 1, 1215, ex-cathedra: "c'è una sola Chiesa universale dei fedeli, al di fuori della quale nessuno assolutamente può salvarsi, e nella quale Cristo è contemporaneamente sacerdote e sacrificio…"[1].
Papa Bonifacio VIII, Unam Sanctam, 18 novembre 1302, ex-cathedra: "La Fede ci obbliga di continuo a credere di ritenere che vi sia una sola santa Chiesa cattolica e nello stesso tempo apostolica, cui credere fermamente e che confessiamo semplicemente, fuori della quale non c'è salvezza né remissione dei peccati… Di conseguenza noi dichiariamo, affermiamo e definiamo che è assolutamente necessario per la salvezza, per tutte le creature umane, essere sottomessi al pontefice romano."[2]
Papa Clemente V, Concilio di Vienna, decreto n° 30, 1311-1312, ex-cathedra: "in verità, poiché non c'è che una sola Chiesa universale dei regolari e dei prelati secolari e di quelli che dipendono da essi, esenti e non esenti, al di fuori della quale nessuno è salvato, e che per tutti non c'è che un solo Signore, una sola Fede e un solo Battesimo…"[3].
Papa Eugenio IV, concilio di Firenze, Sess. 8, 22 novembre 1439, ex-cathedra: "Chiunque vuole essere salvato deve prima di tutto avere la fede cattolica, poiché se qualcuno non la conserva intera e inviolata, senza alcun dubbio perirà per tutta l'eternità."[4].
Papa Eugenio IV, concilio di Firenze, "Cantate Domino", 1441, ex-cathedra: "Essa (la Santa Chiesa Romana) crede fermamente, professa e predica che nessuno di quelli che si trovano al di fuori della Chiesa cattolica, non solamente pagani ma anche giudei o eretici e scismatici, potrà partecipare alla vita eterna, ma andrà nel fuoco eterno che è preparato per il diavolo ai suoi angeli a meno che prima della fine della sua vita non sia stato aggregato (associato) alla stessa Santa Chiesa Cattolica. La Chiesa professa anche che l'unità del corpo della Chiesa ha un tale potere che i sacramenti della Chiesa non hanno utilità per la Salvezza che per coloro che restano in essa, solo per essi digiuni, elemosine e tutti gli altri doveri della pietà e gli esercizi della milizia cristiana causano le ricompense eterne, e che nessuno può essere salvato, grandi che siano le sue elemosine, anche se egli versa il suo sangue per il nome di Cristo, se non è restato nel seno e nell'unità della Chiesa cattolica."[5].
Papa Leone X, Concilio Laterano V, sessione 11, 19 dicembre 1516,ex-cathedra: "non esiste in effetti che una sola Chiesa universale che include regolari e secolari, prelati e laici, esenti e non esenti, fuori della quale nessuno è salvato, e per tutti non esiste che un solo Signore una sola Fede."[6].
Papa Pio IV, Concilio di Trento, ”Iniunctum nobis”, 13 novembre 1565, ex-cathedra: "questa vera Fede Cattolica, al di fuori della quale nessuno può essere salvato, che io professo al presente con tutta la volontà e in piena sincerità…"[7].
Papa Benedetto XIV, “Nuper ad nos “, 16 marzo 1743, professione di Fede: "questa Fede della Chiesa cattolica, senza la quale nessuno può essere salvato, che io professo al presente con tutta la mia volontà e che conservo sinceramente…"[8].
Papa Pio IX, Concilio Vaticano I , sessione 2, Professione di Fede, 1870, ex-cathedra: questa vera Fede cattolica, fuori della quale nessuno può essere salvato, che io professo al presente con tutta la volontà e che io conservo sinceramente..."[9].
Quelli che muoiono nel peccato originale o in stato di peccato mortale, scendono immediatamente all'inferno
Come provato nel capitolo sul battesimo, affinché i bambini siano liberati dal peccato originale, non esiste alcun altro mezzo del sacramento del battesimo. La stessa cosa si applica ai lattanti; essi non possono essere salvati da alcun altro mezzo che il sacramento del battesimo. Dunque le definizioni seguenti affermano semplicemente quello che è già stato stabilito: nessun bambino può entrare nel Regno dei Cieli senza ricevere il Battesimo d'acqua; senza ciò, essi scendono nell'inferno.
Papa Eugenio IV, Concilio di Firenze, "Laetentur coeli", Sess. 6, luglio 1439, ex-cathedra: quanto alle anime di coloro che muoiono in effettivo stato di peccato mortale o solamente originale, esse scendono immediatamente all'inferno, per esservi punite con pene tuttavia ineguali."[10].
Papa Pio VI, Auctorem Fidei, 28 agosto 1794: "26. La dottrina che rigetta come una favola pelagiana questo luogo degli inferni (che i fedeli chiamano comunemente il limbo dei neonati) nel quale le anime di quelli che muoiono con il solo peccato originale sono punite con la pena della dannazione, senza la pena del fuoco, come se quelli che cancellano la pena del fuoco introducessero con ciò questo luogo e questo stato intermedio, senza peccato senza pena, tra il regno di Dio e la dannazione eterna; ciò di cui fantasticavano i pelagiani, è condannata come falsa dottrina, temeraria e ingiuriosa per le scuole cattoliche."[11].
Qui, il Papa Pio VI condanna l'idea di certi teologi per cui il lattanti che muoiono nel peccato originale soffrono le fiamme dell'inferno. Nello stesso tempo, egli conferma che quei bambini vanno in una delle regioni inferiori (dell'inferno) definite il limbo dei bambini. Essi non vanno in cielo, ma in un luogo dell'inferno dove non c'è fuoco. Ciò è perfettamente in accordo con tutte le altre definizioni solenni della Chiesa, che insegnano che i piccoli che muoiono senza il Battesimo d'acqua vanno all'inferno, ma soffrono una punizione differente da quelle che ricevono coloro che muoiono in stato di peccato originale/peccato mortale.
La loro punizione è la separazione eterna da Dio.
Papa Pio XI, Mitt Brennender Sorge, 14 marzo 1937: "il peccato originale è il peccato ereditario, benché non personale, dei discendenti d'Adamo, i quali “ hanno peccato in lui” (Rom.5:12). È la perdita della Grazia, e di conseguenza, della vita eterna, congiunta alla propensione al male, che ciascuno deve con l'aiuto della grazia, della penitenza, della lotta, dello sforzo morale, respingere e sormontare."[12].
Il Credo Atanasiano
il simbolo di Atanasio è una delle confessioni più importanti della Fede cattolica. Esso contiene un riassunto magnifico della credenza cattolica nella Trinità e nell'Incarnazione, che sono i due dogmi fondamentali del cristianesimo.
Prima dei cambiamenti del 1971 nella Liturgia, il simbolo di Atanasio, composto da 40 enunciati ritmici, era utilizzato nell'Ufficio della domenica durante più di 1000 anni.
Il simbolo di Atanasio espone la necessità di credere nella Fede cattolica per essere salvati.
Esso termina con le parole: "tale è la Fede cattolica: se qualcuno non la crede fedelmente e fermamente, non potrà essere salvato.
Il simbolo di Atanasio fu composto dal grande sant’ Atanasio stesso, come conferma il Concilio di Firenze.