Leggendo il commento di Monsignor Williamson sul sedevacantismo molti commenti sarebbero da fare, ma per adesso trattiamo solo di uno dei essi, esattamente una parte del punto n° 4:
“Il modernismo è “la sintesi di tutte le eresie” (San Pio X). Ma i Papi conciliari sono stati tutti modernisti “pubblici e manifesti”, cioè eretici di una natura tale che, come affermato da san Roberto Bellarmino, non possono essere membri della Chiesa, figuriamoci a capo di essa.
Si veda il “Commento” della scorsa settimana. Al tempo di Bellarmino le cose erano molto più chiare, o “pubbliche e manifeste”, da quello che sono in mezzo all’odierna confusione delle menti e dei cuori. L'oggettiva eresia dei Papi Conciliari (cioè quello che dicono) è pubblica e manifesta, ma non la loro eresia soggettiva o formale (cioè la loro cosciente e decisa intenzione di negare ciò che sanno essere immutabile dogma cattolico)”.
Affermare che ai tempi di San Bellarmino le affermazioni eretiche di allora erano più manifeste di oggi è una autentica inesattezza storica, ci verrebbe da chiedere a Monsignor Williamson, ma negli ultimi 50 anni dove ha vissuto? Quindi o non sa quello che dice oppure pur di giustificare la sua tesi eterodossa, uguale a quella della San Pio X e anche di altri cripto modernisti, i Pontefici Conciliari dicono eresie ma sono autentici Pontefici, Monsignor Williamson afferma codeste cose che non tengono minimamente conto della realtà oggettiva che ottiene un chiaro discernimento con la vera tradizione della Chiesa che condanna come eretico l’ultimo Conciliabolo con tutte le eresie che sono state promulgate e che hanno permesso a personaggi condannati, in quanto modernisti, di occupare abusivamente la Santa chiesa Cattolica.
In realtà ai tempi di San Bellarmino si aveva nella Chiesa Cattolica una autentica Sessio e Missio che permetteva a degli autentici Pastori della Chiesa Cattolica di condannare e fermare tutte le eresie che si manifestavano. Oggi che la falsa Sessio e Missio Conciliare, che non proviene da Nostro Signore ma dal diavolo padre della menzogna e creatore delle eresie, ha preso il sopravvento sulla Cristianità e chiaro che niente viene condannato o fermato se non cio’ che è concernente alla vera Tradizione della Chiesa. In definitiva la banda bassotti eretica modernista ha preso il potere nella Chiesa e prende decisioni evidentemente contrarie a cio’ che dei Veri Pastori Cattolici farebbero in un tempo di normalità.
Lo stesso Monsignor Williamson e tutti i Vescovi contrari alle riforme del conciliabolo hanno in se l’autentica Missio in virtù della loro Consacrazione Vescovile Tradizionale, anche se imperfetta in quanto la Sessio e la Missio vanno accorpate assieme, della Chiesa Cattolica ma non possono esercitare l’autentica Sessio che è una prerogativa del solo Sommo Pontefice quindi non godono dell’infallibilità che si ha solo se un Vescovo è in comunione e sottomissione di fede all’autentico Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica e dato che di autentico Sommo Pontefice della Chiesa non se ne vede neanche l'ombra ciò che viene affermato dai Vescovi, tranne che per definizioni già fatte dalla Chiesa negli autentici Pontefici del passato preconciliare, non in comunione con il Sommo Pontefice non godono dell'infallibilità, inventarsi nuove teorie, come, per esempio ciò che affermano i cripto modernisti che per giustificare il diabolico conciliabolo affermano che il Magistero Ordinario Universale non è infallibile, pur di dire che su quella sedia ci stà uno vestito di bianco oggettivamente non può godere in se di nessuna infallibilità quindi non si può seguire, chiaramente questi nuovi pensieri teologici vanno verso un evidente eresia.
Ma di cio’ che afferma Monsignor Williamson sul Suo scritto mettiamo in risalto la questione dell’eresie professate in maniera pertinace dagli eretici conciliari travestiti di bianco nell’arco di 50 anni.
Prima di tutto facciamo la distinzione della massima importanza tra eretico "materiale" e "formale"; materiale, quando qualcuno nega o revoca in dubbio articoli di fede, senza aver coscienza di negare o mettere in dubbio un articolo di fede, o lo fa senza l'animo e senza intenzione; formale, quando c'è tutta la consapevolezza e deliberazione. Di conseguenza, soltanto in quest'ultimo caso si dà il delitto.
Perché si abbia il peccato formale di eresia occorre non solo che l'errore circa la verità rivelata da credersi per fede divino-cattolica sia volontaria, ma che vi sia ancora la consapevolezza di opporsi alla regola della fede: questa consapevolezza si chiama con vocabolo tecnico pertinacia.
Ora dopo 50 anni di eresie pubbliche professate dagli apostati conciliari ci si nasconde ancora sulla dimostrazione della pertinacia del loro agire satanico. Pensare che dei Pontefici e dei Vescovi non conoscano la vera dottrina della Chiesa è una assurdità e una autentica menzogna, ma andiamo pure dietro a codesti signori che si nascondono dietro la cosidetta “dimostazione della pertinacia” per gli oggettivi apostati conciliari.
Tale dimostrazione si può avere nel documento, come anche in tanti altri, congiunto tra gli apostati conciliari e gli eretici Luterani che nel 2017 si preparano a celebrare la cosidetta “riforma di Martin Lutero”.
Questo documento prova il fatto che gli apostati conciliari conoscono ciò che il Santo concilio di trento ha affermato dogmaticamente nei suoi documenti per porre rimedio alle scelleratezze sataniche di lutero e di tutti i suoi discepoli. Difatti questo documento congiunto in un punto afferma:
“II. Nuove prospettive su Martin Lutero e sulla Riforma
16. Quello che è accaduto nel passato non si può cambiare, ma può invece cambiare, con il passare del tempo, ciò che del passato viene ricordato e in che modo. La memoria rende presente il passato. Mentre il passato in sé è inalterabile, la presenza del passato nel presente si può modificare. In vista del 2017, il punto non è raccontare una storia diversa, ma raccontare questa storia in maniera diversa.
17. Luterani e cattolici hanno molte ragioni per rinarrare la loro storia in modi nuovi. Si sono avvicinati gli uni agli altri attraverso relazioni familiari, attraverso il loro servizio missionario rivolto al mondo e attraverso la loro comune resistenza a tirannie in molte parti del mondo. Questi contatti approfonditi hanno cambiato la loro reciproca percezione, rendendo più pressante la necessità di dialogo ecumenico e di ulteriori studi. Il movimento ecumenico ha mutato orientamento alla percezione che le varie Chiese hanno della Riforma: i teologi ecumenici hanno deciso di non porre più l’accento sui punti di vista delle rispettive confessioni e di non perseguirli a svantaggio del dialogo ecumenico, per cercare invece ciò che è comune nell’ambito delle differenze, o addirittura dei contrasti, e in tal modo lavorare verso un superamento delle differenze che separano le Chiese.
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Tutto chiaro? Questi signori hanno deciso di cambiare rotta, per portare avanti il satanico Ecumenismo conciliare,sapendo che la Vera Chiesa Cattolica ha condannato le eresie di Lutero.
Ora veniamo a cio’ che il documento afferma del concilio di trento:
Il concilio di Trento
78. Il concilio di Trento (1545-1563), convocato una generazione dopo la Riforma di Lutero, iniziò prima della guerra di Smalcalda (1546-1547) e si concluse dopo la pace di Augusta (1555). La bolla di convocazione Laetare Jerusalem (19 novembre 1544) poneva al Concilio tre compiti: sanare la divisione confessionale, riformare la Chiesa e stabilire la pace tra i prìncipi, così da poter attuare una difesa contro gli ottomani.
79. Il Concilio decise che a ogni sessione sarebbero stati prodotti un decreto dogmatico per affermare la fede della Chiesa e un decreto disciplinare per favorirne la riforma. Per la maggior parte, tuttavia, i decreti dogmatici non presentarono un’esaustiva esposizione teologica della fede, ma si focalizzarono piuttosto sulle dottrine contestate dai riformatori, enfatizzando così gli elementi di dissenso.
Scrittura e tradizione
80. Il Concilio, nel desiderio di preservare, «una volta tolti di mezzo gli errori, la stessa purezza del Vangelo », l’8 aprile 1546 approvò il suo decreto sulle fonti della rivelazione. Pur senza nominarlo in maniera esplicita, il Concilio rifiutò il principio della sola Scriptura, dichiarando che era inammissibile scindere la Scrittura dalla tradizione. Decretò che il Vangelo, «quale fonte di ogni verità salvifica e di ogni norma morale», era conservato «nei libri scritti e nelle tradizioni non scritte», senza tuttavia risolvere il rapporto tra Scrittura e tradizione. Inoltre dichiarò che le tradizioni apostoliche riguardanti la fede e la morale erano «conservate nella Chiesa cattolica in forza di una successione mai interrotta». La Scrittura e la tradizione dovevano essere accolte «con uguale pietà e venerazione».[xx]
81. Allo stesso decreto venne aggiunto l’elenco dei libri canonici dell’Antico e del Nuovo Testamento.[xxi] Il Concilio insistette sul fatto che le sacre Scritture non possono essere interpretate in maniera contraria né all’insegnamento della Chiesa né all’«unanime consenso dei padri» della Chiesa. Infine il Concilio dichiarò che l’antica Vulgata latina della Bibbia doveva essere ritenuta come «autentica» e quindi usata nella Chiesa.[xxii]
Giustificazione
82. Riguardo alla giustificazione, il Concilio rifiutò esplicitamente sia la dottrina pelagiana della giustizia per mezzo delle opere sia la dottrina della giustificazione per mezzo della sola fede (sola fide), pur intendendo la fede principalmente come assenso alla dot trina rivelata. Il Concilio attestò il fondamento cristologico della giustificazione affermando che gli uomini sono innestati in Cristo e che la causa necessaria per l’intero processo della giustificazione è la grazia di Cristo, anche se questo processo non esclude le disposizioni umane a ricevere la grazia o la collaborazione della libera volontà. Dichiarò inoltre che l’essenza della giustificazione non è solo la remissione dei peccati, ma anche la «santificazione e rinnovamento dell’uomo interiore» per mezzo della carità soprannaturale.[xxiii] Unica causa formale della giustificazione è «la giustizia di Dio, non certo quella per cui egli stesso è giusto, ma quella per cui ci rende giusti », e la causa finale della giustificazione è «la gloria di Dio e del Cristo e la vita eterna».[xxiv] Si dichiarò che la fede è «il principio dell’umana salvezza, il fondamento e la radice di ogni giustificazione».[xxv] La grazia della giustificazione può essere perduta a causa del peccato mortale e non solo a causa della perdita della fede, anche se può essere recuperata attraverso il sacramento della penitenza.[xxvi] Il Concilio dichiarò anche che la vita eterna è una grazia e non semplicemente una ricompensa.[xxvii]
I sacramenti
83. Nella sua settima sessione il concilio presentò i sacramenti come i mezzi ordinari attraverso i quali «ogni vera giustizia ha inizio o viene aumentata, se già iniziata, o è recuperata, se perduta».[xxviii] Il Concilio decretò che Cristo aveva istituito sette sacramenti e li definì come segni efficaci che conferiscono la grazia per mezzo del rito stesso (ex opere operato) e non semplicemente in ragione della fede di chi li riceve.
84. Il dibattito sull’eucaristia sotto le due specie formulò la dottrina che sotto ognuna di esse si riceve Cristo tutto intero e indiviso.[xxix] Dopo la conclusione del Concilio (16 aprile 1565), il papa concesse l’uso del calice ai laici a determinate condizioni in diverse province ecclesiastiche della Germania e nei territori ereditari degli Asburgo.
85. In risposta alla critica dei riformatori riguardo al carattere sacrificale della messa, il Concilio affermò che la messa è un «sacrificio veramente propiziatorio» che rende presente il sacrificio della croce. Il Concilio inoltre insegnò che, poiché nella messa Cristo sacerdote offre gli identici doni sacrificali come sulla croce, ma in modo diverso, la messa non è la ripetizione del sacrificio del Calvario, avvenuto una volta per tutte. Il Concilio decretò che la messa può essere offerta in onore dei santi e per i fedeli, sia viventi sia defunti.[xxx]
86. Il decreto sul sacramento dell’ordine sancì il carattere sacramentale dell’ordinazione e l’esistenza di una gerarchia ecclesiastica istituita per disposizione divina.[xxxi]
Riforme pastorali
87. Il Concilio avviò anche delle riforme pastorali. I suoi decreti di riforma promossero una più efficace proclamazione della parola di Dio attraverso l’istituzione di seminari per una migliore preparazione dei sacerdoti e attraverso l’impegno ministeriale di predicare la domenica e nelle altre festività religiose. Vescovi e pastori furono obbligati a risiedere nelle rispettive diocesi o parrocchie. Il Concilio eliminò alcuni abusi in materia di giurisdizione, di ordinazione, di patronato ecclesiastico, di benefici e di indulgenze nello stesso tempo in cui ampliava i poteri episcopali. Ai vescovi fu conferita l’autorità di fare visite pastorali ai benefici parrocchiali esenti e di supervisionare l’attività pastorale degli ordini e dei capitoli che godevano dell’esenzione. Venne disposto che si tenessero sinodi provinciali e diocesani. Al fine di comunicare meglio la fede, il Concilio incoraggiò la pratica emergente di redigere dei catechismi, come quelli di Pietro Canisio, e diede disposizioni per la realizzazione di un Catechismo cattolico.
Conseguenze
88. Il concilio di Trento, pur essendo in larga misura una reazione alla Riforma protestante, non condannò singoli individui o comunità, ma specifiche posizioni dottrinali. Dal momento che i suoi decreti dottrinali furono scritti per lo più in reazione a quelli che esso percepiva come errori protestanti, diede origine a un’atmosfera polemica tra protestanti e cattolici che tese a definire il cattolicesimo in contrasto con il protestantesimo. In questo approccio, il Concilio si mosse in modo speculare a molti degli scritti confessionali luterani, che a loro volta definivano le posizioni luterane per opposizione. Le decisioni del concilio di Trento posero le basi della formazione dell’identità cattolica fino al concilio Vaticano II.
89. Alla fine della terza sessione del concilio di Trento si dovette riconoscere realisticamente che l’unità della Chiesa nel mondo occidentale era stata distrutta. Nei territori luterani si svilupparono nuove strutture ecclesiali. La pace di Augusta del 1555 in un primo tempo riuscì a garantire relazioni politiche stabili, ma non poté impedire il grande conflitto europeo del XVII secolo: la guerra dei Trent’anni (1618-1648). L’istituzione di stati nazionali secolari con forti connotazioni confessionali rimase un fardello ereditato dal periodo della Riforma.
Il Concilio Vaticano II
90. Mentre il concilio di Trento ha ampiamente determinato per diversi secoli i rapporti dei cattolici con i luterani, il suo lascito oggi deve essere esaminato alla luce delle decisioni del concilio Vaticano II (1962- 1965). Quest’ultimo ha permesso alla Chiesa cattolica di entrare nel movimento ecumenico e di lasciarsi alle spalle l’atmosfera fortemente polemica dell’epoca post- Riforma. La costituzione dogmatica sulla Chiesa (Lumen gentium), il decreto sull’ecumenismo (Unitatis redintegratio), la dichiarazione sulla libertà religiosa (Dignitatis humanae) e la costituzione dogmatica sulla divina rivelazione (Dei verbum) sono i documenti che pongono le basi dell’ecumenismo cattolico. Il Vaticano II, pur affermando che la Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica, ha riconosciuto che «parecchi elementi di santificazione e di verità» si trovano anche «al di fuori del suo organismo». Questi elementi, «appartenendo propriamente per dono di Dio alla Chiesa di Cristo, spingono verso l’unità cattolica» (LG 8; EV 1/305). Veniva espressa qui una valutazione positiva di ciò che i cattolici hanno in comune con altre Chiese cristiane, come la professione di fede, il battesimo e le Scritture. Una teologia della comunione ecclesiale ha affermato che i cattolici sono in una comunione reale, sebbene imperfetta, con tutti coloro che credono in Gesù Cristo e hanno ricevuto il battesimo (UR 3; EV 1/503).
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Quindi è chiaro che questi signori sono al corrente delle condanne irriformabili di Trento e volontariamente cambiano rotta per portare avanti l’eterodossa dottrina dell’ecumenismo. La conseguenza di tutto ciò e che viene provata la pertinacia nell’eresia degli eresiarchi conciliari diventando formalmente eretici separati dalla Chiesa e pensare che queste persone abbiano una qualche carica nella Chiesa Cattolica Apostolica Romana e assurdo e va’ contro la fede.
In definitiva affermare che le eresie pertinaci degli uomini della Chiesa modernista conciliare sono ingiudicabili come formali và contro l'avidenza dei fatti che da oltre 50 anni stanno travolgendo la Gloriosa Chiesa Cattolica fondata da Nostro Signore Gesù Cristo.
Per quanto riguarda Monsignor Williamson manteniamo il nostro rispetto personale in quanto Vescovo, ma per una questione ben più importante che è la fede prendiamo le distanze da questi insegnamenti sulla questione dell'autorità nella Chiesa odierna che altro non fanno che creare confusione nelle menti dei fedeli.
chissà perché ci avrei scommesso che avreste preso le distanze dal vostro eroe Williamson, il prossimo passo dopo il sedevacantismo? l'ortodossia? visto che il papato non funziona (Williamson) o è superfluo (sedevac), direi che potete sperimentare anche il sistema ortodosso. Tanto ormai le avete provate tutte, a forza di estremismi arriverete anche lì
RispondiEliminaL'anonimo non capisce affatto che i promotori di questo blog credono troppo alla funzione fondamentale del papa per divenire ortodossi. E, d'altronde, il mondo ortodosso non prenderebbe mai dei cattolici semplicemente perché delusi dal Cattolicesimo. Il mondo ortodosso non è un semplice Cattolicesimo senza papa (questo lo pensano gli ignoranti) ma un sistema ben differente di vivere e di pensare.
EliminaChe poi in Italia (dove moltissime cose religose sono alterate) vi siano "ortodossi" che la pensano come "cattolici senza papa" questo è un altro paio di maniche...
Un altro appunto per illuminare l'ignoranza dell'anonimo delle 23:54: la verità non sta in una qualche "via di mezzo" ma all'estremo opposto rispetto alla menzogna. La sua vera casa è proprio in un estremismo. Chi viceversa sta nella "via di mezzo" appartiene agli ignavi che fanno schifo pure al demonio...
EliminaC'è sempre qualche anonimo che invece di leggere commenta...forse perchè, pur leggendo, non è in grado di capire ?
RispondiEliminao perchè la parola viene come il ridere spesso, secondo il detto: "risus abundans in ore stultorum" ?
Quando avranno bisogno di capire verranno tutti da lei, fulgido esempio di intelligenza, dottrina ed equilibrio mentale....
Elimina"ma per una questione ben più importante che è la fede prendiamo le distanze da questi insegnamenti sulla questione dell'autorità nella Chiesa odierna che altro non fanno che creare confusione nelle menti dei fedeli. "
RispondiEliminache cosa non ti è chiaro mardunolbo (tu sì che non sei anonimo)? Prendono le distanze, esattamente quello che ho detto io. Io l'ho letto, quindi commento. E tu? a parte fare lo spiritoso?
" l'ortodossia" come ultimo passo...
RispondiEliminaNon è oscuro a me bensì oscuro all'anonimo sempre replicante.
Già fu risposto da altro anonimo sopra, ma aggiungo che l'ortodossia della chiesa cattolica sta proprio nel seguire dottrina e magistero di SEMPRE.
Il resto non è ortodossia, come gli pseudo-papi dicono, pure, ma è innovazione -"aria nuova"- "nuova Pentecoste" ed altre amenità del genere (al contrario di quel che si vide in realtà).
Quindi il cattolico "ortodosso" non è l'ortodosso della chiesa omonima, ma è il vero cattolico che segue quel che è sempre stato insegnato senza smentirsi mai.
Quindi dire che i gestori del blog arriveranno all'ortodossia, intendendo alla chiesa ortodossa, è una stupidaggine !
Cari saluti.
Mardunolbo, queste stupidaggini nascono solo da una mente ignorante delle cose religiose. Quest'ignorante ha fatto nella sua mente una scala 1) cattolicesimo modern(ista): COSA BUONA; 2) Cattolicesimo tradizionalista: COSA CATTIVA; 3) Cattolicesimo iper tradizionalista: COSA PESSIMA; 4) Chiesa ortodossa: COSA SUPER PESSIMA.
EliminaIn questa scala che solo uno animato da crassa ignoranza può aver pensato, nn si capisco proprio quale sia il passaggio tra il numero 3 e il numero 4. Mentre può esserci una logica nel passare dal numero 1 al numero 3, non c'è affatto logica nel passare dal 3 al 4.
Il mondo ortodosso è una realtà ben differente dal semplice tradizionalismo cattolico; è semplicemente un'ALTRA realtà!
Ma più uno è ignorante (che sia neocatecumeno?) più muove la lingua o scrive a vanvera. Questo è chiarissimo ed evidente a chi abbia almeno un minimo di conoscenze religiose.
Per l'articolo, aggiungo ,per chi legge spensieratamente o senza intendere bene, che , giustamente, si menzionano le frasi degli pseudo-papi a riprova !
RispondiEliminaSe non lo si nota , vorrei evidenziarlo qui, che insistono con protervia unica a "far intendere" quel che piace a loro, ovvero che "..il concilio di Trento ha ampiamente determinato per diversi secoli i rapporti dei cattolici con i luterani, il suo lascito oggi deve essere esaminato alla luce delle decisioni del concilio Vaticano II (1962- 1965). Quest’ultimo ha permesso alla Chiesa cattolica di entrare nel movimento ecumenico e di lasciarsi alle spalle l’atmosfera fortemente polemica dell’epoca post- Riforma..."
Insomma, ci volevano questi ultimi (pseudo) papi per capire tutto quel di erroneo è stato fatto prima....
Ricordo qui che lo pseudo-teologo Ratzinger, novello teologo del "Tubinga", ha capito lui i Vangeli (solo ora negli anni duemila) affermando e sentenziando che gli apostoli e gli evangelisti erano pervasi da uno spirito polemico antiebraico quando scrissero, poichè erano tempi in cui era normale entrare in polemica con gli ebrei del tempo (sottinteso: "ora non più" ).
Prima del concilio, evidentemente, i papi erano o stupidi o ignoranti perchè nessuno s'era mai permesso di fare tali critiche ai Vangeli.
Allo stesso modo si criticano i concilii di prima dell'Ultimo, Grande, Ecumenico e Salvifico Vat II !
Questo la dice lunga su come intendono "la loro chiesa" questi pseudo-papi, e perchè mi permetto di definirli "pseudo-papi" !
Non certo per mie capacità teologiche o dottrinali, ma semplicemente perchè faccio le necessarie ed ovvie deduzioni tenendo presente le considerazioni fatte da illustri santi e teologi, che, in questo blog, i gestori ricordano con spirito caritatevole verso tutti gli ignoranti che qui arrivano, me compreso.
A proposito di come trattano oggi il Cristianesimo certi ebrei, ascoltate la testimonianza di un convertito al cristianesimo che ha abbandonato il giudaismo: https://www.youtube.com/watch?v=bgJc5ytTm6U
EliminaC'è n'è un sacco di testimonianze ! Eccone un'altra ! il monaco Natanaele (sopra)cita quanto il giudaismo sia una religione di morte. Quanto è vero !
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=kgPlpfL_Jt8
La risposta a mons. Williamson arriva dall'Università di Bonn !
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=1t70mXqcGTM