Riflessioni su un voltafaccia
... E su cosa pensava anche lui di Bergoglio solo pochi mesi fa. E sul perché si sia adeguato al codazzo progressista. Che Iddio abbia pietà di lui!
di Maurizio-G. Ruggiero
Ho letto con pena l’articolo del levita don Ariel Levi di Gualdo, levita nel senso sacerdotale e non della parola, che attacca a man salva tutti i tradizionalisti, gettando così la maschera di falsa apprensione per le sorti della Chiesa, uccisa (umanamente parlando) dai folli novatori che la occupano da 50 anni e più. Ovvero, tanto per essere chiari, dal 1789 della Chiesa, che fu il concilio vaticano II.
Articolo disgustoso e indegno, anche per le incredibili volgarità che esso contiene, persino del nome di cattolico, per non dire della veste sacerdotale che il Levi indossa, tanto è mosso da passioni disordinate.
Tutti i vizi capitali (ma principalmente la superbia e l’invidia) sono ben rappresentati in questo scritto, a riprova che i conservatori sono infinitamente peggiori dei progressisti e costituiscono l’arma di riserva della sovversione operante nella Chiesa e nella società, quando i primi non ce la fanno più. Il soccorso grigio della falsa destra, della palude, ammantato di apparentemente nobili ragioni, è sempre stato fondamentale, infatti, per la Rivoluzione, per intimidire gli allocchi e per seminare sconcerto fra i buoni. Caratteristica dei conservatori, infatti, è quella di essere progressisti di marcia lenta, che approveranno domani ciò che i progressisti realizzano oggi; pur criticando farisaicamente e a parole, quello che i primi fanno.
Dal testo del Levi emerge infatti:
AVARIZIA – La preoccupazione del proprio posto, per la vita comoda, per gli onori mondani o per la rispettabilità borghese, che viene compromessa da quei turbolenti tradizionalisti, i quali lanciano allarmi, non si rassegnano all’orrore presente nella Chiesa e nel mondo (che non è poi tanto male, vero Levi?). E chi ce lo fa fare? I tradizionalisti vorrebbero far prendere le armi contro il demonio, il mondo, la Rivoluzione, le false dottrine e superstizioni, i vaticanosecondisti, la falsa gerarchia che promuove eresie, da Roncalli in avanti, e così via. Insomma darci una vita di fastidi, degna della Croce di Cristo, ma non di chi vuole la pace dei sensi e col mondo.
SUPERBIA – Noi siamo color che sanno, fa capire l’autore; ve la diciamo noi la dottrina, quella giusta. Gli altri, tutti stupidi o dilettanti. Cultori non della Tradizione, ma di un’ideologia. Peccato che il nostro levita non affronti una, una sola delle sesquipedali fesserie bergogliste (dal Dio che non è cattolico al chi sono io per giudicare un sodomita, ai genitori conigli) ma si limiti solo a esaminare le pagliacciate esteriori del nostro, pur rilevantissime nella desacralizzazione della figura del Romano Pontefice, ove Bergoglio lo fosse: naso da clown, pollice alzato, gesto delle corna ecc. Per non dire dell’odio miserabilista e tipicamente conciliare del Levi per trine, merletti, pizzi, ovvero per il fasto e il decoro trionfalista (ma che bella parola!) della tradizionale liturgia romana. Addirittura Levi teorizza che sarebbe sorta una nuova forma di Chiesa, che Jorge Mario incarnerebbe (quasi che non fosse Cristo ad averla fondata la Chiesa, ma i conciliari!) pur di non obbedire a quanto il perenne Magistero insegna su falso ecumenismo, indifferentismo religioso, unicità salvifica della Chiesa, Stato cattolico, cosiddetta libertà religiosa e di coscienza ecc.
IRA – Scagliarsi con tanta ferocia contro gl’integristi o integralisti che, con tutti i loro limiti, difendono la fede integra, si oppongono alla distruzione in atto nella Chiesa, mentre lui incrocia le braccia dinnanzi ai traditori o addirittura si apparenta ai distruttori giovannipaoloduisti e bergoglisti, non è un’iniquità?
LUSSURIA – Un prete, un conciliare che, senza pudore, propone la copertina di play-boy, che si lancia a parlare con tanta licenza e in pubblico di autoerotismo, di sodomia, di argomenti scabrosi che i manuali di teologia morale trattavano un tempo e a bella posta in latino, per non sollecitare turpi passioni; che trancia giudizi su divorziati presenti alle Messe dei tradizionalisti, senza distinguere fra chi coltiva relazioni con terzi e chi no, fra chi si comunica e chi no, come se poi alle messe riformate non si vedesse ogni giorno una sozzura nuova, un abuso o una turpitudine inusitata; che ricicla le dicerie più infamanti, allusivamente scagliate contro questo o quell’Istituto e raccattate dall’eterna fornace del pettegolezzo pretesco; che parla dalla cattedra di seguace di quel Bergoglio o di quello pseudosinodo, dove si è trattato della comunione ai divorziati risposati, del plauso ai pubblici peccatori che coltivano relazioni illegittime e concubinarie o che sono alle seconde, terze nozze e più o elogiativo persino del nefando vizio dell’omofilia: costui, quale credibilità può avere? Quale vita spirituale e di grazia, se non sa frenare lingua e penna? Quali pensieri di purezza?
INVIDIA – Quale rimorso della coscienza agita il Levi per animarlo così contro i tradizionalisti, i veri amici del popolo, a differenza dei novatori, come tuonava San Pio X? Forse la consapevolezza di aver tradito il suo mandato, nel senso che, anziché difendere la Santa Chiesa dai traditori che oggi stanno innanzitutto a Santa Marta, ha preferito adeguarsi? Invidioso della loro fortezza, della loro grazia (con tutti gli umani difetti) perché hanno preferito Dio al mondo o a se stessi, cosa che lui per primo, prete, avrebbe dovuto fare?
ACCIDIA – Una vita trascorsa nei peccati, particolarmente di sensualità, induce all’accidia, ossia alla pigrizia spirituale. Se Don Levi pregasse o pregasse davvero o di più, se dicesse ogni dì il Santo Rosario e ricorresse ai mezzi di santificazione che la Santa Chiesa mette a disposizione dei suoi fedeli e, particolarmente, dei suoi ministri, direbbe fanfaluche del genere? Userebbe un linguaggio tanto imprudente? Evidentemente, no. Né farebbe affermazioni scandalose, anche sul terreno della morale sessuale come quelle di cui sopra sulle riviste erotiche e affini.
GOLA – Non conosciamo se il nostro sia un ghiottone o no; ma questo vizio di sensualità non può che seguire agli altri.
Che il Levi poi non sia in buona fede, lo dimostra un articolo di forte critica a Bergoglio, da lui firmato solo pochi mesi fa e che qui sotto alleghiamo, avendolo conservato, nell’ingenua presunzione che il nostro fosse un alleato nella lotta comune al modernismo e non invece come quell’agente del nemico che, in trincea, spara alle spalle del commilitone che gli sta a fianco.
Leggendo quell’articolo, di solo pochi mesi fa, ci si fa il concetto che Levi sapeva, che si rendeva ben conto del disastro in atto; ma poi ha voluto lo stesso passare di campo, per così dire; meglio: schierarsi con la potente casta progressista, contro i difensori della verità. Con indulgenze persino verso i carnefici dei Frati dell’Immacolata, che tradizionalisti nemmeno sono. Rallegramenti!
In una cosa sola Don Levi ha ragione: quando dichiara che il vaticano II non fu un concilio pastorale e che dire questo è proclamare una solenne sciocchezza, avendo esso e per di più definito nuove dottrine. Infatti il vaticano II fu un assise dottrinale, che proclamò errori contrari alle verità sempre insegnate dalla Santa Chiesa e perciò fu conciliabolo.
Io non credo che il nostro fosse ipocrita, allorché (era l’11 ottobre 2013) investiva di critiche l’argentino venuto dalla fine del mondo; penso invece che fosse sincero. Ma penso anche ch’egli ha preferito adeguarsi e che ora non sa più come tacitarsi la coscienza, né come darsi pace.
Il che spiega il rimorso di coscienza e la sua ferocia nell’attaccare i buoni, ch’è un modo per giustificare se stesso e quello che ha fatto. Magari avesse avuto tanto ardire contro i neoterici, gli eretici e gli scismatici che col vaticano II e la sua nuova religione si sono separati dalla Chiesa Cattolica per inseguire il sogno di una nuova chiesa conciliare! Egli avrebbe dovuto ricordare e trarre le conseguenze dalla bolla di Papa Paolo IV, di santa memoria, Cum ex apostolatus officio (1554) che proclama infallibilmente che nessun eretico può validamente acquisire o mantenere un qualsiasi ufficio nella Chiesa, figuriamoci un Papa! Invece …
Comunque, leggendo il suo pezzo, l’irritazione iniziale ha lasciato il posto all’esultanza: sì, all’esultanza, perché in vista del compiersi del messaggio di Fatima, a cui manca ormai solo la Restaurazione, è necessario che i due campi, quello di chi difende la Chiesa di sempre, e la sua immutabile dottrina, che si riflette bene e spesso anche negli accidenti; e quello invece di chi si accoda alla Rivoluzione e tradisce l’insegnamento perenne di verità, per inseguire una nuova forma di Chiesa … che non c’è, devono divenire sempre più chiari, netti, separati.
Bergoglio, grande ciaparatt di conservatori, in questo è davvero impagabile. Rende chiarissimo ogni giorno di più il confine: chi di qua, chi di là. E vedremo che progressisti in buona fede avranno la grazia di convertirsi e di entrare nei penetrali della Tradizione e di difenderla, anche a costo della vita; mentre falsi tradizionalisti e i mediocri conservatori non faranno che ammassarsi alle porte della Rivoluzione morente, del mondo e … ai propilei dell’Inferno, è da temere. O dell’Inquisizione, per i più fortunati: i Levi, i Cavalcoli e altri hanno già staccato il biglietto di sola andata, pare; o, in alternativa, quello di comparizione innanzi al Tribunale della Fede. In compagnia cantante dei progressisti, che li ospitano sull’ultimo vagone, in terza o quarta classe, dello stesso treno rivoluzionario del quale i primi detengono saldamente i comandi e la direzione di marcia. Né mancheranno gli avventati che saliranno su questo treno dei folli fin’anche alla penultima stazione. È, del resto, il mistero del cuore umano.
E tuttavia questi due campi opposti, queste trasmigrazioni bidirezionali, chi verso la verità, chi verso l’errore, sono la premessa per l’intervento divino che restaurerà in tutto il suo splendore la Santa Chiesa e l’ordine temporale cristiano. Gaudeamus igitur!
Maurizio-G. Ruggiero
Questo prete non mi ha mai convinto anche quando persone meglio di me lo lodavano come coraggioso tradizionalista.
RispondiEliminaO CON Bergoglio NELLA Chiesa o SENZA Bergoglio FUORI la Chiesa. Scegliete!
RispondiEliminaDon A.
Con bergoglio nella sinagoga di satana, no grazie preferisco restare cattolico nella Chiesa di Cristo.
EliminaCarissimo Don "sinagoga" noi abbiamo già scelto di non far parte della satanica "Nuova Chiesa Conciliare" ma a differenza di lei facciamo parte della Vera Chiesa Cattolica provvisoriamente priva di un autentico Pontefice Vicario di Nostro Signore.
EliminaDon A., chi segue Bergoglio è fuori dalla vera Chiesa Cattolica.
EliminaCaro Don A., ma perché perde tempo con questi quattro falliti? L i usi solo per il suo divertimento personale come facciamo noi.
Eliminaeffettivamente è una delusione,i suoi articoli erano di chiara condanna....ora?chiede di sospendere il giudizio su bergoglio......è la stessa parola di Dio che lo condanna "andate e predicate il vangelo...."dove si trova questo comandamento nell'ecumenismo proposto dal papa che arriva fino a mettere sullo stesso piano l'unico e vero Dio con i demoni?
RispondiEliminaIl nome ebraico non delude mai... Doveva destare quanto meno un pò di sospetto in chi lo ha ordinato sacerdote... e invece...
EliminaAhime ! anche io confesso di essere caduto in fiducia verso il Levi di Gualdo....
EliminaMa , grazie a Dio ora si scopre e dalla pentola saltiam fuori con gioia dello scampato pericolo. Non c'è dubbio che i bergoglioni ,finti tradizionalisti, gettino reti d'accalappio in ogni maniera. Ma la Madonna non fa che tagliare queste reti e far fuggire i suoi veri devoti !
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Eliminabello sarebbe se il papa si ravvedesse e ci confermasse nella fede,preghiamo Dio!!!ma fintanto che non chiarisce che c'è un solo Dio ......ricordiamo che la Chiesa è Cristo assicuratevi di fare il volere suo e non del suo vicario altrimenti rischiate di addormentarvi cattolici e svegliarvi eretici....in braccio ad un demonio!
RispondiEliminaPurtroppo i falsi tradizionalisti sembrano essre i peggiori nemici, per viltà e codardia, comodità, paura di perdere l'8 per mille, soldi e potere dal V II in poi son sempre stati i turiferai dei progressisti. I progressisti erano minoranza ma riuscirono a comandare e imporre le loro idee deliranti a un'intera un'assemblea di codardi.
RispondiEliminaIn fondo anche Siri si rifiutò di firmare il documento del card. Ottaviani e Bacci i quali si ritrovarono soli.
qualcuno sa come mai C. Baronio ha postato "fine delle trasmissioni" ?
RispondiEliminaCe ne fossero di preti come don Ariel S. Levi di Gualdo!! E, aggiungo, anche come don Luciano Micheli, come don Leonardo Maria Pompei, come don Marcello Stanzione!!! Ma andatevi a leggere, o ascoltate quello che dicono, figuri come "don" Giorgio De Capitani o tantissimi altri che, pur meno noti e magari senza raggiungere gli eccessi del primo, costituiscono comunque ormai purtroppo quasi la maggioranza del clero "moderno", invece di prendervela con i pochi che, nell'interno dell'unica vera Chiesa, costituiscono le ultime speranze di sopravvivemza di una certa integrità della sana Dottrina e della Tradizione, condizioni che bisogna lottare affinchè si conservino il più possibile proprio nell'ambito della stessa Chiesa di Roma, ripeto l'UNICA AUTENTICA CHIESA, anzichè fuggirsene comodamente al di fuori di essa, in illusorie e false oasi di ortodissia come la FSPX o i sedevacantisti o altro!!!!!
RispondiEliminaTommaso Pellegrino - Torino
www.tommasopellegrino.blogspot.com
Ehhh, caro Tommaso P. altrochè fuggirsene "comodamente" ! Chi si appollaia "comodamente" sono invece proprio i "fedeli" che si scelgono la loggia ...,pardon, la parrocchietta sotto casa, per evitare lunghi e penosi trasferimenti in altra città per trovare ancora i missionari "sedevacantisti" che vivono solo delle offerte dei fedeli. Questo è pane al pane ! Altrochè i pretonzoli abbarbicati alla chiesa ufficiale che dà sovrabbondanza di soldini per vivacchiare tranquilli nella parrocchietta....
RispondiEliminaAprire gli occhi e vedere la realtà è affare positivo e salvifico.
Per un piatto di lenticchie si voltano le spalle a Cristo ed al Magistero del suo Corpo mistico e ci si adagia ai piedi del nemico...
RispondiEliminaNOMEN OMEN
RispondiEliminaAnnarita si è ripresa? Si è pentita?
RispondiEliminaAnnarita si è ripresa? Si è pentita?
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