M. - Deo grátias.
M. - Deo grátias.
Il Concilio è l’apoteosi del “non serviam” di Lucifero: insurrezione sacrilega contro Dio, la sua Opera, il suo mistero d’amore. È la negazione sacrilega del regno sociale di Cristo Re.
Il Concilio è l’apoteosi del serpente che sibila ai nostri progenitori: “sarete come Dei”.
È l’instaurazione dell’umanesimo integrale.
Il Concilio è l’apoteosi del rinnegamento integrale del Dio crocifisso sul Golgota: “non vogliamo che egli regni su di noi”.
Il Concilio è l’apoteosi della rivoluzione francese: il culto sacrilego dell’uomo divenuto dio e maestro, e la dichiarazione sacrilega dei diritti dell’uomo.
Il Concilio è l’apoteosi della rivoluzione “in tiara e piviale”, l’apoteosi della vittoria apparente del mistero d’iniquità sul mistero d’amore. Questo Concilio è veramente l’apoteosi dell’apostasia totale. (Rev. Padre Maurice Avril)
«Si inaugura oggi la nuova forma della liturgia in tutte le parrocchie e chiese del mondo». Era il 7 marzo 1965 quando, in occasione dei 25 anni della morte di san Luigi Orione, Paolo VI presiedeva la prima Messa in italiano nella parrocchia di Ognissanti a Roma. Un «avvenimento», come lo definì Montini nell’omelia, che era la traduzione nel concreto della riforma liturgica scaturita dal Vaticano II con la CostituzioneSacrosanctum Concilium.
«Di fronte a quella celebrazione la gente si commosse perché vide un grande passo che la Chiesa compiva verso di loro», spiega monsignor Pierangelo Sequeri, preside della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. E aggiunge: «Si ebbe l’esatta percezione che la Chiesa, senza tradire la tradizione, metteva i credenti in contatto diretto con azioni e parole che sono un’anticipazione alla liturgia celeste».
A cinquanta anni da quello storico evento papa Francesco presiederà sabato 7 marzo la Messa nella stessa parrocchia, mentre domani si terrà un convegno di pastorale liturgica dal titolo “Uniti nel rendimento di grazie” nel teatro accanto alla chiesa di Ognissanti. «Parlare della riforma liturgica – afferma Sequeri – vuol dire guardare al traghettamento della Chiesa che Paolo VI ha guidato non senza fatiche e difficoltà. L’idea che lo ispirava era quella di un cristianesimo che, senza perdere uno iota della sua verità e della sua profondità, entrasse nell’ottica di potersi comunicare all’uomo contemporaneo. Un uomo che, quando pensa alla Chiesa, non può avere nella mente l’immagine di una struttura che, attraverso determinate spiegazioni, gli fa capire che dentro di essa c’è un mistero. No, l’uomo deve percepire fin da subito la bellezza del mistero che, poi, può cercare di approfondire»…. Fonte: Avvenire
---------------
Si apprende dal giornalaccio (Avvenire) dei falsi Vescovi Cattolici modernisti che hanno occupato la Santa Sede abusivamente, la commemorazione della promulgazione del Novus Orror Missae da parte del pessimo ed eretico e quant'altro Montini. Anche noi ci uniamo alla commemorazione ma lo facciamo chiaramente in maniera contraria attraverso le parole di Monsignor Dominici Celada:
AGLI ASSASSINI DELLA LITURGIA
Monsignor Dominici Celada
E da tempo che desideravo scrivervi, illustri assassini della nostra santa liturgia. Non già perch'io speri che le pie parole possono avere un qualche effetto su di voi, da troppo tempo caduti negli artigli di Satana e divenuti suoi obbedientissimi servi, ma affinché tutti coloro che soffrono per gli innumerevoli delitti da voi commessi possano ritrovare la loro voce. Non illudetevi, signori! Le piaghe atroci che voi avete aperto nel corpo della Chiesa gridano vendetta al cospetto di Dio, giusto Vendicatore.
II vostro piano di sovversione della Chiesa, attraverso la liturgia, è antichissimo. Ne tentarono la realizzazione tanti vostri predecessori, molto più intelligenti di voi, che il Padre delle Tenebre ha già accolto nel suo regno. Ed io ricordo il vostro livore, il vostro ghigno beffardo, quando auguravate la morte, una quindicina di anni fa, a quel grandissimo Pontefice che fu il servo di Dio Eugenio Pacelli, poiché questi aveva compreso i vostri disegni e vi si era opposto con l'autorità del Triregno.
Dopo quel famoso convegno di "liturgia pastorale", sul quale erano cadute, come una spada, le chiarissime parole di Papa Pio XII, voi lasciaste la mistica Assisi schiumando rabbia e veleno.
Ora, ci siete riusciti. Per adesso, almeno. Avete creato il vostro "capolavoro": la nuova liturgia. Che questa non sia opera di Dio è dimostrato, innanzittutto, (prescindendo dalle implicazioni dogmatiche) da un fatto molto semplice: è di una bruttezza spaventosa!
È il culto dell'ambiguità e dell'equivoco, non di rado il culto dell'indecenza. Basterebbe questo per capire che il vostro "capolavoro" non proviene da Dio, fonte di ogni bellezza, ma dall'antico sfregiatore delle opere di Dio.
[18]Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima ora. [19]Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri. [20]Ora voi avete l'unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. [21]Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. [22]Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. [23]Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre. ( 1° Lettera di San Giovanni).
Lettera al Vescovo di Troyes di Papa Pio VII (1814): “Il nostro cuore è ancor più profondamente afflitto da una nuova causa di dolore che, lo ammettiamo, ci tormenta e fa sorgere profondo scoramento ed estrema angoscia: è l’articolo 22 della Costituzione. Non soltanto esso permette la libertà dei culti e di coscienza, per citare i termini precisi dell’articolo, ma promette sostegno e protezione a questa libertà e, inoltre, anche ai ministri dei quali i culti sono citati....
“Questa legge fa ben più che stabilire la libertà per tutti i culti senza distinzione: mescola la verità con l’errore e pone le sette eretiche e perfino il Giudaismo sullo stesso piano della santa ed immacolata Sposa di Cristo, fuori della quale non ci può essere salvezza. In aggiunta a questo, nel promettere favore e supporto alle sette eretiche ed ai loro ministri non sono semplicemente le loro persone, ma i loro errori che vengono favoriti e tollerati. Questa è implicitamente l’eresia disastrosa e sempre da deplorarsi che S. Agostino descrive in questi termini: ‘Pretende che tutti gli eretici siano sul retto cammino e dicano la verità. Questa è un’assurdità così mostruosa che non posso credere che qualsiasi setta possa realmente professarla.’”
Subito sotto si può ammirare l’apostasia dei fasulli “Vescovi della satanica Chiesa Conciliare” Cileni che partecipano ad un rito satanico in onore del “dio Tata Inti, dio del Sole Inca”…
------------
-------------------
--------------------
-----------------
Proponiamo questi due stralci dal libro “Lo hanno detronizzato” di Monsignor Lefebvre dove si legge che l’ultimo Conciliabolo è stato pensato e attuato da coloro che di cristiani cattolici non ne hanno nemmeno l’ombra, quindi di fatto non avevano nessuna autorità di indire un Concilio della Chiesa Cattolica in quanto questi signori non ne facevano parte in quanto eretici impenitenti. Il Conciliabolo è nato da un satanico complotto da parte dei modernisti che per 50 anni erano stati fermati dall’operato di San Pio X ma alla morte di Pio XII coloro che erano rimasti nell’ombra nel seno della Chiesa hanno preso il comando di tutte le posizioni eminenti della Santa Chiesa Cattolica compreso il Papato eleggendosi, con la loro pestifera combriccola modernista, 6 falsi Pontefici della nuova Chiesa Conciliare che gli permettesse di mettere in opera le riforme eretiche del loro falso Conciliabolo Vaticano II…
Monsignor Lefebvre dal libro: “Lo hanno detronizzato.
Dal liberalismo all’apostasia. La tragedia conciliare.”
Parte Terza - Il complotto liberale di Satana contro la Chiesa e il Papato
Capitolo XXIII - Il sovvertimento della Chiesa operato da un Concilio
I dettagli dell’impresa di sovvertimento della Chiesa e del Papato progettata dalla setta massonica sono stati compresi più di un secolo fa da un grande illuminato, il canonico Roca. Monsignor Rudolf Graber cita nel suo libro Athanase le opere di questo Roca (1830-1893), sacerdote nel 1858, canonico onorario nel 1869. In seguito scomunicato, predicò la rivoluzione, annunciò l’avvento della sinarchia. Nei suoi scritti parla spesso di una «Chiesa novellamente illuminata», che verrebbe, annuncia, influenzata dal socialismo di Gesù e dei suoi Apostoli. «La nuova Chiesa, predice, che probabilmente non potrà conservare più nulla dell’insegnamento e della forma primitiva dell’antica Chiesa, riceverà tuttavia la benedizione e la giurisdizione canonica di Roma». Roca annuncia anche la riforma liturgica: «Il culto divino, cioè la liturgia, il cerimoniale, il rituale, quali sono stati regolati dalle prescrizioni della Chiesa romana, subiranno una trasformazione in seguito ad un concilio ecumenico […], che renderà loro la semplicità esemplare dell’età d’oro apostolica, in armonia con la nuova condizione della coscienza e della civiltà moderna».
Roca precisa i frutti di questo concilio: «Ne verrà fuori una cosa che lascerà il mondo stupefatto, e che getterà il mondo in ginocchio dinanzi al suo Redentore. Questa cosa sarà la civiltà moderna e l’idealità del Cristo e del suo Vangelo. Sarà la consacrazione del Nuovo Ordine Sociale e il battesimo solenne della civiltà moderna».
In altre parole, tutti i valori della sedicente cultura liberale saranno riconosciuti e canonizzati in seguito al concilio in questione.
Poi ecco che Roca scrive sul papa: «Un sacrificio si prepara, che offrirà una penitenza solenne […]. Il papato cadrà, morrà sotto il sacro coltello che i Padri dell’ultimo concilio forgeranno. Il Cesare pontificale sarà l’ostia consumata per il sacrificio». Bisogna riconoscere che tutto ciò è in procinto di accadere, come dice Roca, a meno che Nostro Signore non lo impedisca! Infine Roca designa col nome di «progressisti» i nuovi preti che compariranno; parla della soppressione dell’abito talare, del matrimonio dei preti … altrettante profezie!
Vedete come Roca ha ben individuato il ruolo determinante di un ultimo concilio ecumenico nel sovvertimento della Chiesa!
***
Ma non sono solo i nemici della Chiesa a puntare il dito sugli sconvolgimenti che provocherebbe un concilio ecumenico riunito in un’epoca in cui le idee liberali hanno già ben penetrato la Chiesa.
Fonte: Medjugorje… 33 anni dopo (V e ultima parte)
Abbiamo visto, come nelle parti precedenti, la “Madonna” di Medjugorje tenga al rispetto ecumenico di tutti i fedeli delle altri religioni; ortodossi e islamici che siano, come se non ci fossero differenze di fedi. A conferma di ciò, in una apparizione, redarguì un sacerdote che aveva manifestato perplessità a riguardo: “…di a quel prete” disse a Marjia, “che gli islamici e gli ortodossi, al pari dei cattolici sono uguali davanti a mio figlio e davanti a me, perché voi tutti siete miei figli.”
Se gli ortodossi che non riconoscono l’infallibilità del Papa, ne l’Immacolata Concezione e nemmeno la Sua gloriosa Assunzione, e se gli islamici deridono la SS. Trinità e negano l’incarnazione redentrice di Cristo, verrebbe da chiedersi: ” Se siamo uguali a loro come credenti, ha ancora senso essere cattolici?” Sarebbe come dire che tutte le religioni sono uguali; vere e false nello stesso tempo, e che quindi, di fatto, non esisterebbe nessuna vera religione. Se ne dedurrebbe a ragione di ciò, che la Chiesa non sarebbe più; Una, Santa, Cattolica e Apostolica ne ci sarebbe più la Madre del Figlio di Dio.
Ma allora perché la Madonna aFatima ha chiesto preghiere e sacrifici per coloro che sono lontani dalla Chiesa, per la conversione dei poveri peccatori, per quelli che non credono, non adorano, non sperano ed non amano? Al contrario a Medjugorje, perché non e’ mai stata chiesta la riparazione per ottenere la conversione dei peccatori, degli scismatici, dei musulmani, dei pagani e degli atei? Ha poi continuato e confermato, dicendo questa volta a Mirijana: “Voi non credete se non rispettate le altre religioni, musulmana e ortodossa. Voi non siete cristiani se non le rispettate.” In definitiva agli occhi di questa apparizione non esistono differenze di religioni e false dottrine. Ci sarebbe da chiedersi, ma i Santi martiri che hanno dato la vita per la difesa della Fede, per cosa lo hanno fatto? I nostri missionari cattolici, che per comando di Gesù hanno portato e portano tutt’ora la sua parola fino ai confini del mondo, a che cosa servono? Forse perché si vuole tentare di unire tutti i popoli di qualsiasi credo e religione sotto un’unica Chiesa che dovrà venire, con la complicità della “Madonna” di Medjugorje?
Fra le tante differenze con altre apparizioni, si nota l’assenza di una indefinibile e meravigliosa intimità con la Visione. Al contrario, invece e in netto contrasto, è evidente una scomposta famigliarità. A Mirjana Dragigevic fu chiesto una volta, se prevedeva altre apparizioni. Rispose: “Ci arrangiamo a metterci d’accordo insieme. Oggi mi metto d’accordo con lei per sapere quando potrà apparire domani”. Incredibile! La “Madonna” che si accorda per quando dovrà apparire. Cosa c’è di soprannaturale in tutto ciò!? A quella massa di pellegrini che continuamente vanno e vengono, senza sapere con che cosa hanno a che fare, qualcuno glielo dovrebbe pure far sapere come è nata e montata questa strana storia di apparizioni fasulle, alimentata dalla setta dei carismatici.
MEDJUGORJE ERA PREVISTA!
L’ abbe’ Renè Laurentin era a conoscenza delle apparizioni prima che avvenissero. Molti dei carismatici francescani erano stati avvisati. Il prete tedesco Heribert Muhlen, professore all’università di Paderbon, responsabile del movimento carismatico in Germania disse durante una conferenza a Zagabria: “Dio prepara nel vostro paese grandi cose che avranno profonde ripercussioni sul destino Dell’Europa intera.”
Anche in Italia, un sedicente prete stigmatizzato (?), molti anni prima delle “apparizioni”, annunciò ai fedeli nei pressi di Medjugorje, che: “La Santa Vergine visiterà ben presto la vostra patria”. Poi, ci fu, p. Tardif, autentico maitre à penser del Movimento carismatico che nel maggio 1981 disse a p.Tomislav Vlasic: “Non temete! Io vi manderò mia Madre.” Certo che c’è stato un bel da fare affinché si preparassero le condizioni ideali adatte per far apparire la “Madonna”. Una “Madonna” che annerisce quando, per altro su sua esplicita volontà, si fa toccare; oppure quando i “veggenti” in estasi ridono pazzamente; o quando bacia il ritratto di papa Giovanni Paolo II; e quello della recita del Pater e del Credo da parte della “Madonna” insieme ai veggenti; e quella poi, dove in alcune apparizioni lei stessa dice:” Lodato siano Gesù e Maria”. Una giaculatoria molto usata in Croazia, ma detto dalla Madonna ci fa rimanere al quanto sorpresi.
Questo sono alcune delle tante stranezze a cui nessuno è mai stato in grado di dare una spiegazione. Senza considerare l’atteggiamento dei veggenti per niente distaccato dal conformismo della vita del mondo e delle mode. In netto contrasto con le anime di tutt’altri autentici veggenti, le quali erano tutte tese verso una perfezione che escludeva altre distrazioni.