IN FESTO SACRATÍSSIMI CORDIS IESU - Santa Messa "Non Una Cum" gli apostati vaticanosecondisti..
Dalle «Opere» di san Bonaventura, vescovo
(Opusc. 3, Il legno della vita, 29-30. 47; Opera omnia 8, 79)
Presso di te é la sorgente della vita
Considera anche tu, o uomo redento, chi, quanto grande e di qual natura
sia colui che pende per te dalla croce. La sua morte dà la vita ai morti,
al suo trapasso piangono cielo e terra, le dure pietre si spaccano.
Inoltre, perché dal fianco di Cristo morto in croce fosse formata la
Chiesa e si adempisse la Scrittura che dice: «Volgeranno lo sguardo a
colui che hanno trafitto» (Gv 19, 37), per divina disposizione é stato
permesso che un soldato trafiggesse e aprisse quel sacro costato. Ne uscì
sangue ed acqua, prezzo della nostra salvezza. Lo sgorgare da una simile
sorgente, cioè dal segreto del cuore, dà ai sacramenti della Chiesa la
capacità di conferire la vita eterna ed é, per coloro che già vivono in
Cristo, bevanda di fonte viva «che zampilla per la vita eterna» (Gv 4,
14).
Sorgi, dunque, o anima amica di Cristo. Sii come colomba «che pone il suo
nido nelle pareti di una gola profonda» (Ger 48, 28). Come «il passero
che ha trovato la sua dimora» (Sal 83, 4), non cessare di vegliare in
questo santuario. Ivi, come tortora, nascondi i tuoi piccoli, nati da un
casto amore. Ivi accosta la bocca per attingere le acque dalle sorgenti
del Salvatore (cfr. Is 12, 3). Da qui infatti scaturisce la sorgente che
scende dal centro del paradiso, la quale, divisa in quattro fiumi (cfr. Gn
2, 10) e, infine, diffusa nei cuori che ardono di amore, feconda ed irriga
tutta la terra.
Corri a questa fonte di vita e di luce con vivo desiderio, chiunque tu
sia, o anima consacrata a Dio, e con l'intima forza del cuore grida a lui:
«O ineffabile bellezza del Dio eccelso, o splendore purissimo di luce
eterna! Tu sei vita che vivifica ogni vita, luce che illumina ogni luce e
che conserva nell'eterno splendore i multiformi luminari che brillano
davanti al trono della tua divinità fin dalla prima aurora.
O eterno e inaccessibile, splendido e dolce fluire di fonte nascosta agli
occhi di tutti i mortali! La tua profondità é senza fine, la tua altezza
senza termine, la tua ampiezza è infinita, la tua purezza imperturbabile!
Da te scaturisce il fiume «che rallegra la città di Dio» (Sal 45, 5),
perché «in mezzo ai canti di una moltitudine in festa» (Sal 41, 5)
possiamo cantare cantici di lode, dimostrando con la testimonianza
dell'esperienza, che «in te é la sorgente della vita e alla tua luce
vediamo la luce» (Sal 35, 10).
--------
--------
--------
EPISTOLA
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Ephésios.
Ephes. 3, 8 19.
Fratres: Mihi, ómnium sanctórum mínimo, data est grátia hæc, in géntibus
evangelizáre investigábiles divítias Christi, et illumináre omnes, quæ
sit dispensátio sacraménti abscónditi a sǽculis in Deo, qui ómnia
creávit: ut innotéscat principátibus et potestátibus in coeléstibus per
Ecclésiam multifórmis sapiéntia Dei, secúndum præfinitiónem sæculórum,
quam fecit in Christo Jesu, Dómino nostro, in quo habémus fidúciam et
accéssum in confidéntia per fidem ejus. Hujus rei grátia flecto génua
mea ad Patrem Dómini nostri Jesu Christi, ex quo omnis patérnitas in
coelis ei in terra nominátur, ut det vobis, secúndum divítias glóriæ suæ,
virtúte corroborári per Spíritum ejus in interiórem hóminem, Christum
habitáre per fidem in córdibus vestris: in caritáte radicáti et fundáti,
ut póssitis comprehéndere cum ómnibus sanctis, quæ sit latitúdo, et
longitúdo, et sublímitas, et profúndum: scire étiam supereminéntem
sciéntiæ caritátem Christi, ut impleámini in omnem plenitúdinem Dei.
M. Deo Gratias.
Fratelli: A me, che sono l'infimo fra tutti i santi, è stata concessa
questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di
Cristo, e di far risplendere agli occhi di tutti qual è l'adempimento
del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, creatore
dell'universo, perché sia manifestata ora nel cielo, per mezzo della
Chiesa, ai Principati e alle Potestà la multiforme sapienza di Dio,
secondo il disegno eterno che ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore,
il quale ci dà il coraggio di avvicinarci in piena fiducia a Dio per la
fede in lui. Vi prego quindi di non perdervi d'animo per le mie
tribolazioni per voi; sono gloria vostra. Per questo, dico, io piego le
ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla
terra prende nome, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua
gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell'uomo
interiore. Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così,
radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti
i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e
conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate
ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
M. Deo Gratias.
GRADUALE
Ps. 24, 8-9.
Dulcis et rectus Dóminus: propter hoc legem dabit delinquéntibus in via.
Díriget mansúetos in judício, docébit mites vias suas.
Ps. 24, 8-9. Buono e tetto è il Signore, perciò con la sua legge
ammæstra gli erranti. Guida i mansueti nella giustizia, insegna ai
docili le sue vie.
ALLELÚIA
Allelúja, allelúja.
Matth.
11, 29.
Tóllite jugum meum super vos, et díscite a me, quia mitis sum et húmilis
Corde, et inveniétis réquiem animábus vestris.
Allelúja.
Allelúja,
allelúja. Matth. 11, 29. Prendete il mio giogo su di voi e imparate da
me, che sono mite ed umile di cuore e troverete ristori per le vostre
anime. Allelúja.
EVANGÉLIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Joánnem.
Joann 19 ,31-37.
In illo témpore: Judǽi (quóniam Parascéve erat), ut non remanérent in
cruce córpora sábbato (erat enim magnus dies ille sábbati), rogavérunt
Pilátum, ut frangeréntur eórum crura, et tolleréntur.
Venérunt ergo mílites: et primi quidem fregérunt crura et alteríus, qui
crucifíxus est cum eo. Ad Jesum autem cum veníssent, ut vidérunt eum jam
mórtuum, non fregérunt ejus crura, sed unus mílitum láncea latus ejus
apéruit, et contínuo exívit sanguis et aqua. Et qui vidit, testimónium
perhíbuit: et verum est testimónium ejus. Et ille scit quia vera dicit,
ut et vos credátis. Facta sunt enim hæc ut Scriptúra implerétur: Os non
comminuétis ex eo. Et íterum alia Scriptúra dicit: Vidébunt in quem
transfixérunt.
M. - Laus tibi Christe.
Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non
rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne
quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e
fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al
primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti
però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe,
ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì
sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza
è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo
infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato
alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo
sguardo a colui che hanno trafitto.
M. - Laus tibi Christe.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.