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domenica 13 settembre 2015

DOMÍNICA XVI POST PENTECOSTEN - Santa Messa "Non Una Cum" gli apostati diabolici vaticanosecondisti...

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  EPISTOLA  

Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Ephésios, 3, 13-21
Fratres: Obsecro vos, ne deficiátis in tribulatiónibus meis pro vobis, quæ est glória vestra. Huius rei grátia flecto génua mea ad Patrem Dómini nostri Iesu Christi, ex quo omnis patérnitas in coelis et in terra nominátur, ut det vobis secúndum divítias glóriæ suæ, virtúte corroborári per Spíritum eius in interiórem hóminem, Christum habitáre per fidem in córdibus vestris: in caritáte radicáti, et fundáti ut possítis comprehéndere cum ómnibus sanctis, quæ sit latitúdo et longitúdo, et sublímitas, et profúndum: scire étiam supereminéntem sciéntiæ caritátem Christi, ut impleámini in omnem plenitúdem Dei. Ei áutem, qui potens est omnia fácere superabundánter quam pétimus, aut intellígimus secúndum virtútem, quæ operátur in nobis: ipsi glória in Ecclésia, et in Christo Iesu, in omnes generatiónes sǽculi sæculórum. Amen.
M. - Deo grátias.
 
Fratelli: Vi prego quindi di non perdervi d'animo per le mie tribolazioni per voi; sono gloria vostra. Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell'uomo interiore. Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che già opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen.
M. - Deo grátias.
GRADUALE  

Ps. 101, 16-17 - Timébunt gentes nomen tuum, Dómine, et omnes reges terræ glóriam tuam. Quóniam ædificávit Dóminus Sion et vidébitur in maiestáte sua.


Sal. 101, 16-17 - Le genti temeranno il tuo nome, o Signore, e tutti i re della terra la tua gloria. Poiché il Signore ha edificato Sion e sarà veduto nella sua mæstà.

ALLELÚIA 

Allelúia, allelúia. Ps. 97, 1 - Cantáte Dómino cánticum novum: quia mirabília fecit Dóminus. Allelúia. 

Allelúia, allelúia. Sal. 97, 1 - Cantate al Signore un cantico nuovo: perché Egli fece meraviglie. Allelúia.

EVANGÉLIUM  
Sequéntia S. Evangélii secundum Lucam, 14, 1-11


In illo témpore: Cum intráret Iesus in domum cuiúsdam príncipis pharisæórum sábbato manducáre panem, et ipsi observábant eum. Et ecce homo quidam hydrópicus erat ante illum. Et respóndens Iesus dixit ad legisperítos et pharisǽos, dicens: Si licet sábbato curáre? At illi tacuérunt. Ipse vero apprehénsum sanávit eum, ac dimísit. Et respóndens ad illos, dixit: Cuius vestrum ásinus, aut bos in púteum cadet, et non contínuo éxtrahet illum die sábbati? Et non póterant ad hæc respondére illi.
Dicébat áutem et ad invitátos parábolam, inténdens quómodo primos accúbitus elígerent, dicens ad illos: Cum invitátus fúeris ad núptias, non discúmbas in primo loco, ne forte honorátior te sit invitátus ab illo, et véniens is, qui te et illum vocávit, dicat tibi: Da huic locum: et tunc incípias cum rubóre novíssimum locum tenere. Sed cum vocátus fúeris, vade, recúmbe in novíssimo loco: ut, cum vénerit qui te invitávit, dicat tibi: Amíce, ascénde supérius. Tunc erit tibi glória coram simul discumbéntibus: quia omnis, qui se exáltat, humiliábitur: et qui se humíliat, exaltábitur.
M. - Laus tibi Christe.

In quel tempo: Essendo Gesù entrato in giorno di sabato nella casa di uno dei principali Farisei per prendere cibo, questi gli tenevano gli occhi addosso. Ed ecco che un idropico gli stava davanti. E Gesù prese a dire ai dottori della legge e ai Farisei: È lécito o no, risanare in giorno di sàbato? Ma quelli tacquero. Ed egli, toccatolo, lo risanò e lo rimandò. E disse loro: Chi di voi, se gli è caduto un asino o un bue nel pozzo, non lo trae súbito fuori in giorno di sàbato? Né a tali cose potevano replicargli.
Osservando come i convitati scegliessero i primi posti, prese a dir loro questa parabola: Quando sei invitato a nozze, non metterti al primo posto, perché potrebbe darsi che una persona piú ragguardevole di te sia stata pure invitata, e allora quegli che ha invitato te e lui può venire a dirti: Cedigli il posto. E allora occuperai con vergogna l’ultimo posto. Ma quando sarai invitato, va a metterti nell’ultimo posto, affinché, venendo chi ti ha invitato, ti dica: Amico, vieni piú avanti. Allora ne avrai onore presso tutti i convitati: perché chiunque si innalza, sarà umiliato, e chi si umilia, sarà innalzato.
M. - Lode a Te, o Cristo.

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