martedì 15 dicembre 2015
L'ERETICO PORCO SASSONE LUTERO E IL POSTO A LUI RISEVATO...L'INFERNO...
Nel 1883 la
Beata Maria Serafina Micheli (1849-1911), fondatrice dell’Istituto delle
Suore degli Angeli, si trovava a passare per Eisleben, nella Sassonia,
città natale di Lutero. Si festeggiava, in quel giorno, il quarto
centenario della nascita del grande eretico ( 10 novembre 1483) che
spaccò l’Europa e la Chiesa in due, perciò le strade erano affollate, i
balconi imbandierati. Tra le numerose autorità presenti si aspettava, da
un momento all’altro, anche l’arrivo dell’imperatore Guglielmo I, che
avrebbe presieduto alle solenni celebrazioni. La futura beata, pur
notando il grande trambusto non era interessata a sapere il perché di
quell’insolita animazione, l’unico suo desiderio era quello di cercare
una chiesa e pregare per poter fare una visita a Gesù Sacramentato. Dopo
aver camminato per diverso tempo, finalmente, ne trovò una, ma le
porte… erano chiuse. Si inginocchiò ugualmente sui gradini d’accesso,
per fare le sue orazioni. Essendo di sera, non s’era accorta che non era
una chiesa cattolica, ma protestante. Mentre pregava le comparve
l’angelo custode, che le disse: “ Alzati, perché questo è un tempio
protestante”. Poi le soggiunse: “Ma io voglio farti vedere il luogo
dove Martin Lutero è condannato e la pena che subisce in castigo del suo
orgoglio”.
Dopo queste
parole vide un’orribile voragine di fuoco, in cui venivano tormentate un
incalcolabile numero di anime. Nel fondo di questa voragine v’era un
uomo, Martin Lutero, che si distingueva dagli altri: era circondato da
demoni che lo costringevano a stare in ginocchio e tutti, muniti di
martelli, si sforzavano, ma invano, di conficcargli nella testa un
grosso chiodo. La suora pensava: se il popolo in festa vedesse questa
scena drammatica, certamente non tributerebbe onori, ricordi,
commemorazioni e festeggiamenti per un tale personaggio. In seguito,
quando le si presentava l’occasione ricordava alle sue consorelle di
vivere nell’umiltà e nel nascondimento. Era convinta che Martin Lutero
fosse punito nell’Inferno soprattutto per il primo peccato capitale, la
superbia. (Don M. Stanzione, fonte: .miliziadisanmichelearcangelo.org)
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