Papa Eugenio IV, Concilio di Firenze, Sessione 8, 22/11/1439, ex-cathedra: "In sesto luogo, noi offriamo agli inviati quella regola compendiosa della Fede composta dal beatissimo Atanasio, la quale è come segue: 'Chiunque desideri essere salvato deve soprattutto detenere la Fede Cattolica; a meno che ciascuno la preservi integra ed inviolata egli perirà senza dubbio nell'eternità. Nondimeno, la Fede Cattolica è ciò: che noi veneriamo un Dio nella Trinità e la Trinità nell'unità; confondendo né le Persone, né dividendo la sostanza, poiché vi è una Persona del Padre, un'altra del Figliolo, un'altra dello Spirito Santo, la loro gloria è uguale, la loro maestà coeterna… ed in questa Trinità vi è nulla prima o dopo, nulla di maggiore o minore, ma tutte e 3 le Persone sono coeterne e coeguali una rispetto all'altra, cosicché in ogni riguardo, siccome menzionato disopra, sia l'unità nella Trinità che la Trinità nell'unità debbano essere adorate. Sicché, che colui desiderante essere salvato pensi così circa la Trinità.
Ma è necessario per la salvazione eterna che egli creda fedelmente ancora nell'Incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo… il Figliolo di Dio è Dio ed uomo… Questa è la Fede Cattolica; a meno che ciascuno creda a ciò fedelmente e fermamente egli non può essere salvato." [92]
Risposta del Santo Uffizio al vescovo del Chebecco [Québc], Canada, 25/01/1703: "Domanda. È un ministro vincolato, prima che il Battesimo venga conferito ad un adulto, a spiegare lui tutti i misteri della nostra Fede, specialmente ove quegli fosse in punto di morte, nel timore che ciò disturbi la sua mente? Oppure, è sufficiente se in punto di morte si promettesse che una volta guariti dalla malattia ci si istruirebbe onde mettere in pratica il comandamento ricevuto?
Risposta. Una promessa non è sufficiente, un missionario è invece vincolato a spiegare ad un adulto, anche ad uno morente non interamente non-capacitato, i misteri della Fede, i quali sono necessari mediante una necessità di mezzo, siccome i misteri della Trinità e dell'Incarnazione." [93]
Risposta del Santo Uffizio al vescovo del Chebecco [Québc], Canada, 25/01/1703: "Domanda. È possibile che un adulto crudo ed ignorante, come sarebbe un barbaro, venga battezzato, se gli venisse offerta solamente comprensione di Dio e di alcuni dei Suoi attributi… ancorché egli non creda esplicitamente in Gesù Cristo?
Risposta. Un missionario non dovrebbe battezzare qualcheduno non credente esplicitamente nel Signore Gesù Cristo, essendo invece vincolato ad istruirlo circa tutti quei misteri essenti necessari, per necessità di mezzo, in accordo con la capacità del battezzabile." [94]
San Tommaso di Aquino, Somma teologica: "Dopo che la grazia è stata rivelata sia i savi che le persone semplici sono vincolati alla Fede esplicita nei misteri del Cristo, con massimo riguardo a quelli osservati in tutta la Chiesa e pubblicamente proclamati, siccome gli articoli riferentisi all'Incarnazione, di cui noi abbiamo trattato disopra.". [95]
San Tommaso di Aquino, Somma teologica: "Conseguentemente, allorché la grazia era stata rivelata tutti erano vincolati alla Fede esplicita nel mistero della Santissima Trinità." [96]
Papa Benedetto XIV, Cum religiosi (1), 26/06/1754: "Noi non potemmo gioire, tuttavia, allorché Ci fu susseguentemente riportato che nel corso dell'istruzione religiosa preparatoria alla Confessione ed alla Santa Comunione si trovava spesso che queste persone erano ignoranti dei misteri della Fede, persino di quelle questioni da essere conosciute per necessità di mezzo; conseguentemente, esse erano ineleggibili per partecipare ai Sacramenti.". [97]
Papa Benedetto XIV, Cum religiosi (4), 26/06/1754: "Ci si assicuri che ogni ministro implementi accuratamente le misure esposte dal sacro Concilio di Trento… ché i confessori operino questa parte del loro dovere quandunque chiunque dinnanzi al loro tribunale non conosca ciò che egli deve per necessità di mezzo conoscere onde essere salvato… " [98]
Papa San Pio X, Acerbo nimis (2), 15/04/1905: "Sicché, il Nostro predecessore, Benedetto XIV, ebbe giusta causa nello scrivere: 'Noi dichiariamo che un gran numero di coloro essenti condannati alla punizione eterna soffrono quella calamità infinita a causa dell'ignoranza di quei misteri di Fede i quali debbono essere conosciuti e creduti onde essere annoverati fra gli eletti.'." [99]
Non esiste salvazione per i membri dell'Ebraismo, del Maomettanesimo o di altre acattoliche sette eretiche o scismatiche
Insegnamento Cattolico specifico contro l'Ebraismo
Papa Eugenio IV, Concilio di Firenze, 1441, ex-cathedra: "La Santa Romana Chiesa crede, professa ed insegna fermamente che le materie pertinenti alla Legge del Vecchio Testamento, la Legge Mosaica, divise in cerimonie, riti sacri, sacrifici e sacramenti, dacché stabilite alfine di significare qualche cosa nel futuro, quantunque esse fossero adatte alla Divina adorazione dell'epoca, dopo che la venuta di nostro Signore era stata da esse significata, cessarono ed i Sacramenti del Nuovo Testamento incominciarono e che chiunque, ancora dopo la Passione, ponesse speranza in queste materie della Legge e si sottomettesse ad esse come necessarie per la salvazione, come se la Fede nel Cristo non salvasse senza di esse, avrebbe peccato mortalmente. Tuttavia, essa non nega che dopo la Passione del Cristo insino alla promulgazione del Vangelo esse potevano essere osservate sintantoché non fossero credute in alcun modo necessarie per la salvazione; nondimeno, dopo la promulgazione del Vangelo essa asserisce che esse non possono essere osservate senza la perdita dell'eterna salvazione. Tutti, dunque, coloro i quali dopo quel tempo [la promulgazione del Vangelo] osservano la circoncisione, il Sabato e gli altri requisiti della Legge la Santa Romana Chiesa dichiara alieni alla Fede Cattolica e neanche lontanamente degni di partecipare alla salvazione eterna." [100]
Papa Benedetto XIV, Ex quo primum (61), 01/03/1756: "La prima considerazione è che le cerimonie della Legge Mosaica vennero abrogate dalla venuta del Cristo e che esse non possono essere più osservate senza peccato appresso la promulgazione del Vangelo." [101]
Papa Pio XII, Mystici corporis Christi (29-30), 29/06/1943: "Oltretutto, innanzitutto, mediante la morte del nostro Redentore il Nuovo Testamento prese il posto della Vecchia Legge, la quale era stata abolita… sul patibolo della morte Sua Gesù rese nulla la Legge con i suoi decreti, Efesini 2:15, … stabilendo il Nuovo Testamento nel Suo sangue asperso per l'intera razza umana. 'A tal punto, dunque,' pronuncia San Leone Magno, trattando della Croce di nostro Signore, 'fu effettuato un trasferimento dalla Legge al Vangelo, dalla sinagoga alla Chiesa, da molti sacrifici ad una Vittima, che, spirando il Signore, quel velo mistico chiudente la parte più interna del tempio e del suo sacro segreto venne violentemente squarciato da cima a fondo.' Sulla Croce dunque la Vecchia Legge morì, da seppellire tosto e da divenire presto portatrice di morte… " [102]
Insegnamento Cattolico specifico contro il Maomettanesimo
Papa Eugenio IV, Concilio di Basilea, Sessione 19, 07/09/1434: "… vi è speranza che moltissimi provenienti dall'abominevole setta di Maometto siano convertiti alla Fede Cattolica." [103]
Papa Callisto III, 1455: "Io prendo voto di… esaltare la vera Fede e di estirpare la diabolica setta del reprobo ed infedele Maometto [il Maomettanesimo] nell'Oriente." [104]
Papa Clemente V, Concilio di Vienna, 1311-1312: "È un insulto al Nome santo ed una disgrazia alla Fede Cattolica che in certe parti del mondo soggette ai principi Cristiani nelle quali abitano i Saraceni [ossia, i seguaci del Maomettanesimo, appellati ancora Maomettani], talora appartati, talvolta mesciuti ai Cristiani, i preti saraceni, spesso chiamati Zabazala, nei loro tempi o moschee, in cui i Saraceni si incontrano onde adorare Maometto l'infedele, invocano ed estollano ad alta voce il suo nome ciascun dì a certe ore da un luogo rialzato… Vi è un luogo, inoltre, in cui fu una volta seppellito un certo Saraceno, il quale gli altri Saraceni venerano come santo. Ciò reca infamia alla nostra Fede ed offre grande scandalo ai fedeli. Queste pratiche non possono essere tollerate senza dispiacere alla Divina Maestà. Noi, dunque, assieme all'approvazione del sacro concilio, interdiciamo strettamente tali pratiche d'ora innanzi nelle terre Cristiane. Noi esortiamo i principi Cattolici, tutti e singolarmente… Essi debbono rimuovere questa offesa assieme dai loro territori e prendersi cura che i loro soggetti la rimuovano, acciocché essi indi ottengano la ricompensa della felicità eterna. Essi debbono interdire espressamente l'invocazione pubblica del sacrilego nome di Maometto… Coloro presumenti di agire altrimenti debbono essere sì puniti dai principi per la loro irriverenza, ché gli altri siano dissuasi da tale sfrontatezza." [105]
Papa Leone XIII, Immortale Dei (36), 01/11/1885: "In aggiunta, infatti, la Chiesa è abituata a provvedere diligentemente che nessuno sia forzato ad abbracciare la Fede Cattolica contro la sua volontà, poiché, come saggiamente ricordatoci da Sant'Agostino, l'uomo non può credere altro fuorché ciò proveniente dalla sua volontà." [106]
Insegnamento Cattolico specifico contro le sette Protestanti e Scismatiche
"Per comprendere la parola anatema… noi dovremmo prima ritornare al reale significato di herem a cui essa è equivalente. Herem proviene dalla parola haram, tagliare via, separare, maledire, indicante ciò che viene maledetto e condannato ad essere tagliato via o sterminato, che sia una persona od una cosa, e quindi ciò che all'uomo è proibito utilizzare. Questo è il senso di anatema nel seguente passaggio proveniente dal Deuteronomio 7:26: 'Né recherai tu alcunché dell'idolo nella tua casa, ché tu non diventi come esso un anatema. Tu lo detesterai come escremento e lo aborrirai superlativamente come immondezza e sozzura, perocché esso è un anatema.'." [107]
Papa Pio XI, Rerum omnium pertubationem (4), 26/01/1923: "Il santo era non meno una persona che Francesco di Sales… sembrava essere stato inviato specialmente da Dio alfine di contendere contro le eresie generate dalla Riforma [Protestante]. È in queste eresie che noi scopriamo gli albori di quell'apostasia del genere umano dalla Chiesa, i cui disastrosi e tristi effetti sono deplorati, persino durante l'ora presente, da ogni buona mente." [108]
Papa Giulio III, Concilio di Trento, Sessione 13, Canone 1, Sulla Santa Eucaristia, ex-cathedra: "Se alcuno negasse che nel Sacramento della Santissima Eucaristia sono veramente, realmente e sostanzialmente contenuti il corpo ed il sangue assieme all'anima ed alla Divinità di nostro Signore Gesù Cristo, sicché tutto il Cristo, affermando invece che Egli è in essa mediante segno o figura oppure forza, che egli sia anatema." [109]
Papa Giulio III, Concilio di Trento, Sessione 14, Canone 3, Sul Sacramento della Sacra Penitenza: "Se alcuno asserisse che le parole del Signore Salvatore: 'Ricevete voi lo Spirito Santo; i peccati di chi voi perdonerete, essi sono loro perdonati ed i peccati di chi voi riterrete, essi sono ritenuti, Giovanni 20:22.' non debbono essere comprese secondo il potere rimettente e ritenente i peccati nel Sacramento della Penitenza… che egli sia anatema." [110]
Papa Giulio III, Concilio di Trento, Sessione 14, Sull'Estrema Unzione e Sacra Penitenza: "Queste sono le cose le quali questo sacro sinodo ecumenico professa ed insegna con riguardo ai Sacramenti della Penitenza e dell'Estrema Unzione, avanzandole come da essere credute e sostenute da tutti i fedeli del Cristo. Inoltre, i seguenti canoni, esso detta, debbono essere osservati inviolatamente ed esso condanna ed anatemizza per sempre coloro asserenti il contrario." [111]
Papa Paolo III, Concilio di Trento, Sessione 6, Capitolo 16, ex-cathedra: "Dopo questa dottrina Cattolica di giustificazione, per cui, a meno che essa venga accettata fedelmente e fermamente, nessuno può essere giustificato, è parso giusto al santo sinodo di aggiungere questi canoni, cosicché tutti conoscano non solamente ciò che essi debbono sostenere e seguire bensì ancora ciò che essi debbono ignorare ed evitare." [112]
Papa Pio IX, Concilio Vaticano I, Sessione 4, Capitolo 3, 1870, ex-cathedra: "… tutti i fedeli del Cristo debbono credere che la Sede Apostolica ed il Romano Pontefice detengono il primato sul mondo intero e che il Romano Pontefice stesso è il successore del Beato Pietro, il capo degli Apostoli, ed il vero Vicario del Cristo e capo dell'intera Chiesa… In aggiunta, Noi insegniamo e dichiariamo che la Chiesa Romana, per disposizione del Signore, detiene la sovranità di potere ordinario sopra tutte le altre… Questa è la dottrina della verità Cattolica da cui nessuno può deviare e mantenere la sua Fede e salvazione." [113]
Circa coloro battezzati validamente da infanti da membri di sette acattoliche
Papa Eugenio IV, Concilio di Firenze, Exultate Deo, 1439: "In caso di necessità, comunque, non solamente un sacerdote od un diacono, bensì anche un laico ed una donna, sì ancora un pagano ed un eretico, potrebbe battezzare, sintantoché egli preservi la forma della Chiesa ed abbia l'intenzione di operare ciò che opera la Chiesa." [114]
Papa Paolo III, Concilio di Trento, Sessione 7, Capitolo 13, Sul Sacramento del Santo Battesimo: "Se alcuno asserisse che gli infanti, in quanto non detenenti la Fede effettiva, dopo avere ricevuto il Battesimo non debbono essere annoverati fra i fedeli… che egli sia anatema." [115]
Papa Clemente VI, Super quibusdam, 20/09/1351: "… Noi domandiamo in prima istanza se voi e la chiesa degli Armeni a voi obbediente credeste che tutti coloro i quali nel Battesimo hanno ricevuto la medesima Fede Cattolica e si sono dipoi ritirati e si ritirino nel futuro dalla comunione con questa stessa Romana Chiesa, la sola quale è Cattolica, sarebbero scismatici ed eretici qualora rimanessero ostinatamente separati dalla Fede di questa Romana Chiesa. In seconda istanza, Noi domandiamo a voi ed agli Armeni a voi obbedienti se credeste che nessun uomo dei viaggianti al di fuori della Fede di questa Chiesa ed al di fuori dell'obbedienza al Papa di Roma possa finalmente essere salvato." [116]
(Breviarium Romanum: ad Primam, in Festo Sanctíssimae Trinitátis)
(Breviario Romano: Ufficio di Prima nella Festa della SS. Trinità)
Quicúmque vult salvus
esse, *
ante ómnia opus est, ut téneat cathólicam fidem: Quam nisi quisque íntegram inviolatámque serváverit, * absque dúbio in aetérnum períbit. Fides autem cathólica haec est: * ut unum Deum in Trinitáte, et Trinitátem in unitáte venerémur. Neque confundéntes persónas, * neque substántiam seperántes. Alia est enim persóna Patris, alia Fílii, * alia Spíritus Sancti: Sed Patris, et Fílii, et Spíritus Sancti una est divínitas, * aequális glória, coaetérna maiéstas. Qualis Pater, talis Fílius, * talis Spíritus Sanctus. Increátus Pater, increátus Fílius, * increátus Spíritus Sanctus. Immènsus Pater, imménsus Fílius, * imménsus Spíritus Sanctus. Aetérnus Pater, aetérnus Fílius, * aetérnus Spíritus Sanctus. Et tamen non tres aetérni, * sed unus aetérnus. Sicut non tres increáti, nec tres imménsi, * sed unus increátus, et unus imménsus. Simíliter omnípotens Pater, omnípotens Fílius, * omnípotens Spíritus Sanctus. Et tamen non tres omnipoténtes, * sed unus omnípotens. Ita Deus Pater, Deus Fílius, * Deus Spíritus Sanctus. Et tamen non tres dii, * sed unus est Deus. Ita Dóminus Pater, Dóminus Fílius, * Dóminus Spíritus Sanctus. Et tamen non tres Dómini, * sed unus est Dóminus. Quia, sicut singillátim unamquámque persónam Deum ac Dóminum confitéri christiána veritáte compéllimur: * ita tres Deos aut Dóminos dícere cathólica religióne prohibémur. Pater a nullo est factus: * nec creátus, nec génitus. Fílius a Patre solo est:* non factus, nec creátus, sed génitus. Spíritus Sanctus a Patre et Fílio: * non factus, nec creátus, nec génitus, sed procédens. Unus ergo Pater, non tres Patres: unus Fílius, non tres Fílii: * unus Spíritus Sanctus, non tres Spíritus Sancti. Et in hac Trinitáte nihil prius aut postérius, nihil maius aut minus: * sed totae tres persónae coaetèrnae sibi sunt et coaequáles. Ita ut per ómnia, sicut iam supra dictum est, * et únitas in Trinitáte, et Trínitas in unitáte veneránda sit. Qui vult ergo salvus esse, * ita de Trinitáte séntiat. Sed necessárium est ad aetérnam salútem, * ut incarnatiónem quoque Dómini nostri Iesu Christi fidéliter credat. Est ergo fides recta ut credámus et confiteámur, * quia Dóminus noster Iesus Christus, Dei Fílius, Deus et homo est. Deus est ex substántia Patris ante saécula génitus: * et homo est ex substántia matris in saéculo natus. Perféctus Deus, perféctus homo: * ex ánima rationáli et humána carne subsístens. Aequális Patri secúndum divinitátem: * minor Patre secúndum humanitátem. Qui, licet Deus sit et homo, * non duo tamen, sed unus est Christus. . Unus autem non conversióne divinitátis in carnem, * sed assumptióne humanitátis in Deum. Unus omníno, non confusióne substántiae, * sed unitáte persónae. Nam sicut ánima rationális et caro unus est homo: ita Deus et homo unus est Christus. Qui passus est pro salúte nostra: descéndit ad ínferos: * tértia die resurréxit a mórtuis. Ascéndit ad coélos, sedet ad déxteram Dei Patris omnipoténtis: * inde ventúrus est iudicáre vivos et mórtuos. Ad cuius advéntum omnes hómines resúrgere habent cum corpóribus suis: * et redditúri sunt de factis própriis ratiónem. Et qui bona egérunt, ibunt in vitam aetérnam: * qui vero mala, in ígnem aetérnum. Haec est fides cathólica, * quam nisi quisque fidéliter firmitérque credíderit, salvus esse non póterit. Amen. |
Chiunque voglia salvarsi, *
deve anzitutto possedere la fede cattolica: Colui che non la conserva integra ed inviolata * perirà senza dubbio in eterno. La fede cattolica è questa: * che veneriamo un unico Dio nella Trinità e la Trinità nell'unità. Senza confondere le persone, * e senza separare la sostanza. Una è infatti la persona del Padre, altra quella del Figlio, * ed altra quella dello Spirito Santo. Ma Padre, Figlio e Spirito Santo sono una sola divinità, * con uguale gloria e coeterna maestà. Quale è il Padre, tale è il Figlio, * tale lo Spirito Santo. Increato il Padre, increato il Figlio, * increato lo Spirito Santo. Immenso il Padre, immenso il Figlio, * immenso lo Spirito Santo. Eterno il Padre, eterno il Figlio, * eterno lo Spirito Santo E tuttavia non vi sono tre eterni, * ma un solo eterno. Come pure non vi sono tre increati, né tre immensi, * ma un solo increato e un solo immenso. Similmente è onnipotente il Padre, onnipotente il Figlio, * onnipotente lo Spirito Santo. E tuttavia non vi sono tre onnipotenti, * ma un solo onnipotente. Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, * lo Spirito Santo è Dio. E tuttavia non vi sono tre dei, * ma un solo Dio. Signore è il Padre, Signore è il Figlio, * Signore è lo Spirito Santo. E tuttavia non vi sono tre Signori, * ma un solo Signore. Poiché come la verità cristiana ci obbliga a confessare che ciascuna persona è singolarmente Dio e Signore: * così la religione cattolica ci proibisce di parlare di tre Dei o Signori. Il Padre non è stato fatto da alcuno: * né creato, né generato. Il Figlio è dal solo Padre: * non fatto, né creato, ma generato. Lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio: * non fatto, né creato, né generato, ma da essi procedente. Vi è dunque un solo Padre, non tre Padri: un solo Figlio, non tre Figli: * un solo Spirito Santo, non tre Spiriti Santi. E in questa Trinità non v'è nulla che sia prima o dopo, nulla di maggiore o minore: * ma tutte e tre le persone sono l'una all'altra coeterne e coeguali. Cosicché in tutto, come già detto prima, * va venerata l'unità nella Trinità e la Trinità nell'unità. Chi dunque vuole salvarsi, * pensi in tal modo della Trinità. Ma per l'eterna salvezza è necessario, * credere fedelmente anche all'Incarnazione del Signore nostro Gesù Cristo. La retta fede vuole, infatti, che crediamo e confessiamo, * che il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, è Dio e uomo. È Dio, perché generato dalla sostanza del Padre fin dall'eternità: * è uomo, perché nato nel tempo dalla sostanza della madre. Perfetto Dio, perfetto uomo: * sussistente dall'anima razionale e dalla carne umana. Uguale al Padre secondo la divinità:* inferiore al Padre secondo l'umanità. E tuttavia, benché sia Dio e uomo, * non è duplice ma è un solo Cristo. Uno solo, non per conversione della divinità in carne, * ma per assunzione dell'umanità in Dio. Totalmente uno, non per confusione di sostanze, * ma per l'unità della persona. Come infatti anima razionale e carne sono un solo uomo, * così Dio e uomo sono un solo Cristo. Che patì per la nostra salvezza: discese agli inferi: * il terzo giorno è risuscitato dai morti. É salito al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: * e di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti. Alla sua venuta tutti gli uomini dovranno risorgere con i loro corpi: * e dovranno rendere conto delle proprie azioni. Coloro che avranno fatto il bene andranno alla vita eterna: * coloro, invece, che avranno fatto il male, nel fuoco eterno. Questa è la fede cattolica, * e non potrà essere salvo se non colui che l'abbraccerà fedelmente e fermamente. Amen. |
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