• «Le passioni sono tutte disonorevoli, perché l’anima viene più danneggiata e degradata dai peccati di quanto il corpo lo venga dalle malattie; ma la peggiore fra tutte le passioni è la bramosia fra maschi. (…)I peccati contro natura sono più difficili e meno remunerativi, tanto che non si può nemmeno affermare che essi procurino piacere, perché il vero piacere è solo quello che si accorda con la natura.»
mercoledì 11 maggio 2016
APROVATO IL "MATRIMONIO" SODOMITICO DAGLI SCOMUNICATI ANTICRISTIANI PARLAMENTARI ITALIANI...
(Questo è il proclama dello scomunicato anticristiano Renzi sulla sua pagina di Facebook)
È un giorno di festa per tanti, oggi.
Per chi si sente finalmente riconosciuto.
Per chi vede dopo anni che gli vengono restituiti diritti talmente civili da non aver bisogno di altri aggettivi
Per chi stanotte ha fatto fatica a prendere sonno, per chi da giorni ci scrive chiedendo dove festeggiare, per chi semplicemente non sta più nella pelle.
È un giorno di festa per tanti, oggi.
In queste ore decisive tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia. E questo mi basta. Perché le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie. Per chi ama, non per chi proclama
Scriviamo un’altra pagina importante dell’Italia che vogliamo.
Lo facciamo mettendo la fiducia perché non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti.
Lo facciamo con umiltà e coraggio. Ma lo facciamo adesso perché in Italia non è più possibile continuare a rinviare tutto.
Consigliamo all'anticristiano scomunicato Renzi di rileggersi ciò che afferma la Sacra Scrittura riguardo a coloro che commettono il peccato igniominioso dell'omosessualita', dopo faccia un bel buco nella terra e si sotterri insieme ai suoi compagni di loggia, chiaramente sono intesi anche Bergoglione, falso Papa, e la sua cricca di appestai modernisti...
La volontà di Dio è la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello, perché il Signore è vindice di tutte queste cose,
come già vi abbiamo detto e attestato. Dio non ci ha chiamati
all'impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste norme
non disprezza un uomo, ma Dio stesso (Prima lettera ai Tessalonicesi, 4,3-7)
Perciò Dio ha abbandonato i pagani all’impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi... Dio li ha abbandonati apassioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli
uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di
passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con
uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva
al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio,
Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata (Lettera ai Romani, 1,24-28).
Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio (Lettera ai Galati, 5,19-21).
-------
Il sacerdote esorcista don Giuseppe Tomaselli ha lasciato scritte le testimonianze rese dal demone Melid, che
durante un esorcismo disse queste cose: - Melid, più volte ti ho
chiesto negli esorcismi: qual è il peccato che manda più anime
all’inferno? Tu mi hai risposto: – Non occorre che io te lo dica; tu lo sai. - Secondo me è l'impurità. - Vedi che lo sai! Tutti
coloro che stanno nel pozzo infernale, vi si trovano per l’impurità.
Hanno fatto anche altri peccati, ma si sono dannati sempre per questo
peccato o anche con esso. - Cosa pensi tu di tutti quelli che vivono nell’immoralità? - Penso che sono già scritti nel registro dei dannati e che solamente una grande grazia potrebbe cancellarli. - Dunque sono scritti nel libro dei tuoi schiavi i divorziati e le divorziate. - L’Altissimo, davanti al quale tutto deve essere puro e senza macchia non accetterà nel suo regno dei Beati coloro che trascorrono la vita nel quotidiano peccato impuro.
Sono stato io ed altri miei compagni a convincere i capi di Stato ad
emettere la legge del divorzio, facendo comprendere che questa legge è
un'esigenza del progresso dei popoli. I primi a pagare questa legge, che
tu, Pretaccio, chiami iniqua e che io invece chiamo tesoro del mio
regno, saranno i legislatori, responsabili dei peccati impuri dei
divorziati e poi sono responsabili uomini e donne che hanno accettato la
pessima legge. - Sventurati i divorziati, che per una breve vita
di piacere passeggero, in eterno dovranno soffrire i tormenti che al
presente tu stesso devi subire! - Io, Melid, faccio comprendere a costoro che le parole del Cristo sono da disprezzare e non faccio riflettere che con l’Altissimo c'è poco da scherzare. - E delle numerose prostitute cosa sarà? - Le
tengo strette al mio cuore, affinché nessuna mi lasci. La catena più
forte per loro è il piacere e la brama di denaro. L’inferno è ampio e
c’è il posto preparato per ciascuna di loro. - A te, Melid,
piacciono di più i peccati privati, solitari, che non hanno
ripercussioni sugli altri, oppure i peccati che danno scandalo e
spingono gli altri al male? -
Certamente io preferisco gli scandalosi, perché con essi i peccati si
moltiplicano. Il mondo è pieno di scandali e perciò io ed i miei
compagni stiamo più vicini agli scandalosi, che sono i nostri migliori
aiutanti.
• «Le passioni sono tutte disonorevoli, perché l’anima viene più danneggiata e degradata dai peccati di quanto il corpo lo venga dalle malattie; ma la peggiore fra tutte le passioni è la bramosia fra maschi. (…)I peccati contro natura sono più difficili e meno remunerativi, tanto che non si può nemmeno affermare che essi procurino piacere, perché il vero piacere è solo quello che si accorda con la natura.»
• «Le passioni sono tutte disonorevoli, perché l’anima viene più danneggiata e degradata dai peccati di quanto il corpo lo venga dalle malattie; ma la peggiore fra tutte le passioni è la bramosia fra maschi. (…)I peccati contro natura sono più difficili e meno remunerativi, tanto che non si può nemmeno affermare che essi procurino piacere, perché il vero piacere è solo quello che si accorda con la natura.»
SAN GIOVANNI CRISOSTOMO Homilia IV in Epistula Pauli ad Romanos.
• «Questo vizio non va affatto considerato come un vizio ordinario, perché supera per gravità tutti gli altri vizi. Esso infatti uccide il corpo, rovina l’anima, contamina la carne, estingue la luce dell’intelletto, scaccia lo Spirito Santo dal tempio dell’anima, vi introduce il demonio istigatore della lussuria, induce nell’errore, svelle in radice la verità dalla mente ingannata, prepara insidie al viatore, lo getta in un abisso(..)» San Pier Damiani O.S.B., Liber Gomorrhanus, in Patrologia Latina
• «La passione per delle forme indebite è prossima alla pazzia; questo vizio sconvolge l’intelletto, spezza l’animo elevato e generoso, trascina dai grandi pensieri agli infimi, rende pusillanimi, iracondi, ostinati e induriti, servilmente blandi e incapaci di tutto; inoltre, essendo l’animo agitato da insaziabile bramosia di godere, non segue la ragione ma il furore. (…)»
(San Bernardino da Siena, O.F.M., Predica XXXIX, in: Prediche volgari.
• «I delitti che vanno contro natura, ad esempio quelli compiuti dai sodomiti, devono essere condannati e puniti ovunque e sempre. Quand’anche tutti gli uomini li commettessero, verrebbero tutti coinvolti nella stessa condanna divina: Dio infatti non ha creato gli uomini perché commettessero un tale abuso di loro stessi. Quando, mossi da una perversa passione, si profana la natura stessa che Dio ha creato, è la stessa unione che deve esistere fra Dio e noi a venire violata»
(Sant’Agostino, Confessioni, c. III, p. 8).
• «nei peccati contro natura in cui viene violato l’ordine naturale, viene offeso Dio stesso in qualità di ordinatore della natura»
(San Tommaso d’Aquino, Summa Theologica, II-II, q. 154,
a. 12).
• «Non solo essi hanno quell’immondezza e fragilità, alla quale siete inclinati per la vostra fragile natura (benché la ragione, quando lo vuole il libero arbitrio, faccia star quieta questa ribellione), ma quei miseri non raffrenano quella fragilità: anzi fanno peggio, commettendo il maledetto peccato contro natura. Quali ciechi e stolti, essendo offuscato il lume del loro intelletto, non conoscono il fetore e la miseria in cui sono; poiché non solo essa fa schifo a Me, che sono somma ed eterna purità (a cui è tanto abominevole, che per questo solo peccato cinque città sprofondarono per mio divino giudizio, non volendo più oltre sopportarle la mia giustizia), ma dispiace anche ai demoni, che di quei miseri si sono fatti signori. Non è che ai demoni dispiaccia il male, quasi che a loro piaccia un qualche bene, ma perché la loro natura è angelica, e perciò schiva di vedere o di stare a veder commettere quell’enorme peccato»
(S. Caterina da Siena, op. cit., cap. 124).
• “Come dice la Sacra Scrittura, i sodomiti erano pessima gente e fin troppo peccatori. San Pietro e san Paolo condannano questo nefasto e turpe peccato. Difatti la Scrittura denuncia l’enormità di una tale sconcezza con queste parole: ‘Lo scandalo dei sodomiti e dei gomorrani si è moltiplicato e il loro peccato si è troppo aggravato’. Pertanto gli angeli dissero al giusto Loth, che aborriva massimamente le turpitudini dei sodomiti: ‘Abbandoniamo questa città, etc. ’ (…) La Sacra Scrittura non tace le cause che spinsero i sodomiti a questo gravissimo peccato
e che possono spingere anche altri. Leggiamo infatti nel libro di Ezechiele: ‘Questa fu l’iniquità di Sodoma: la superbia, la sazietà di cibo ed abbondanza di beni, e l’ozio loro e delle loro figlie; non aiutarono il povero e il bisognoso, ma insuperbirono e fecero ciò che è abominevole al mio cospetto; per questo Io la distrussi’ (Ez. 16, 49-50). Di questa turpitudine mai abbastanza esecrata sono schiavi coloro che non si vergognano di violare la legge divina e naturale”
(San Pietro Canisio, Summa Doctrina Christianae, III a/b, p. 455)
Dottore della Chiesa
• “Avendo noi rivolto il nostro animo a rimuovere tutto quanto può offendere in qualche modo la divina maestà, abbiamo stabilito di punire innanzitutto e senza indugi quelle cose che, sia con l’autorità delle Sacre Scritture che con gravissimi esempi, risultano essere spiacenti a Dio più di ogni altro e che lo spingono all’ira: ossia la trascuratezza del culto divino, la rovinosa simonia, il crimine della bestemmia e l’esecrabile vizio libidinoso contro natura; colpe per le quali i popoli e le nazioni vengono flagellati da Dio, a giusta condanna, con sciagure, guerre,
fame e pestilenze. (…)Sappiano i magistrati che, se anche dopo questa nostra Costituzione saranno negligenti nel punire questi delitti, ne saranno colpevoli al cospetto del giudizio divino, e incorreranno anche nella nostra indignazione. (…)Se qualcuno compirà quel nefando crimine contro natura, per colpa del quale l’ira divina piombò su figli dell’iniquità, verrà consegnato per punizione al braccio secolare, e se chierico, verrà sottoposto ad analoga pena dopo essere stato privato di ogni grado”
(San Pio V, Costituzione Cum primum, del 1° aprile
1566, in Bullarium Romanum, t. IV, c. II, pp. 284-286)
• «E il serpente disse: <<Manderò il mio soffio affinché la successione dei figli degli uomini si spenga, e allora gli uomini bruceranno di passione per gli altri uomini, commettendo atti vergognosi>> ”.“E il serpente, provandoci godimento, gridò: <<Questa è la suprema offesa contro Colui che ha dato all’uomo il corpo. Che la sua forma scompaia perché ha evitato il rapporto naturale con le donne>>.”….“È quindi il diavolo che li convince a diventare infedeli e seduttori, che li induce a odiare e a uccidere, diventando banditi e ladri, perché il peccato di
omosessualità porta alle più vergognose violenze e a tutti i vizi. Quando tutti questi peccati si saranno manifestati, allora la vigenza della legge di Dio sarà spezzata e la Chiesa sarà perseguitata come una vedova»
“Liber Divinorum Operum” di Santa Ildegarda di Bingen
• ” Il peccato contro natura si commette effondendo il seme in qualsiasi modo, fuorché nell’organo della concezione, vale a dire nell’organo della donna. Tutti coloro che si macchiano di questi peccati sono strada calpestata dai demoni e scomparto di rifiuti. E perciò la semente della parola di Dio in essi va perduta, e ciò che è stato seminato viene rapito dal diavolo.”
Sant’Antonio da Padova,I Sermoni parte prima.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.