sabato 7 maggio 2016
Il vero motivo del suicidio del mondo, senza Nostro Signore, creato dai senza Dio: IL COLLASSO DEL PAPATO CATTOLICO con un nuovo papato satanico, ed invalido, derivante dal dopo Pio XII sino ad oggi con l'apostata Bergoglione...
L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
Negli ultimi giorni, su questo sito, sono state pubblicate due
traduzioni dello stesso articolo in inglese di Pat Buchanan; la mia
nell’ultimo articolo di venerdì e quella di Maurizio Blondet il 3
maggio. Sul mio fb già il 27 scorso c’era la sua traduzione in
portoghese, risaltando la rilevanza dello scritto, che descrive l’immane
tragedia che vive oggi la civiltà occidentale, un vero suicidio, come è
nel titolo del mio articolo. Dicevo, però, che descrivere la situazione
per conoscerla meglio è, solo l’inizio di quello a cui si deve mirare
per superarla.
Non sembra che fosse questo lo scopo specifico dell’articolo di
Buchanan, né del commento su di esso di Blondet, ma era il mio. Credo,
infatti, che il Signore permetta tutto questo male per trarre da esso un
maggior bene.
Il giorno che le genti delle nazioni ex cristiane capiranno perché
sono senza Cristo, potranno capire sia la ragione perché il loro tempo è
scaduto (Lc 21, 24), sia quale è la sola via di ritorno alla civiltà.
L’articolo finisce con la seguente frase: “How small, of all that
human hearts endure, That part which laws or kings can cause or cure,”
wrote Samuel Johnson. Secular conservatives may have remedies for some
of America’s maladies. But, as Johnson observed, no secular politics can cure the sickness of the soul of the West — a lost faith that appears irretrievable.
Nel mio articolo non avevo tradotto il pensiero che Samuel Johnson
sintetizza così: “Quanto piccola è la parte, che leggi o re possono
causare o curare, di quel che sopporta il cuore umano,”che continua:
«Conservatori secolari possono avere rimedi per alcune delle malattie
degli Stati Uniti. Ma, come osserva Johnson, nessuna politica laica è in
grado di curare la malattia dell’anima dell’Occidente – una fede
perduta che appare irrimediabile.»
Ricordavo allora che una situazione dimostratasi «irrimediabile» agli
occhi umani, a causa del limitato potere delle leggi o dei re, non lo è
nel ricorso ai rimedi offerti da Dio. La Religione e la preghiera
cattolica si poggia sulla fede nel potere assoluto di Dio, anche
attraverso i Suoi segni e Profezie. Così, dopo aver copiato concorde la
descrizione del bravo scrittore americano sulla situazione presente di
un mondo deliberatamente scristianizzato, che è l’effetto di qualcosa,
penso che vada rivolta ogni attenzione alla causa di questo crollo. Sì,
perché se la conclusione d’irrimediabilità agli occhi degli uomini
quadra nella logica naturale dei fatti, essa non quadra in quella dei
disegni sovrannaturali di Dio. In questa luce, se quanto scritto
nell’articolo e altre analisi serie dimostra come finisce il mondo senza
il Cristianesimo e la Cristianità senza il Vicario di Dio, tale
descrizione serve per segnalare quanto è mancato e a cui è imperativo
tornare.
Come, però, tale disastro terminale ancora non è a visto di tutti e,
quindi, non serve d’avvertimento ai più sull’immane guaio che pende sul
mondo. E allora pure i sopravvissuti – di dura cervice – dovranno capire
la sua causa, legata al modo corrotto di vivere senza badare alla vita
spirituale dell’anima, legata al fine ultimo della vita.
Così, una volta intesa la causa del flagello meritato, allo stesso
tempo potrà essere intesa la necessità vitale della fede e dell’amore di
Dio e del prossimo che funestamente mancarono. Sarà la presa di
coscienza, nell’afflizione della tragedia, per riparare il danno che un
modo infedele di vivere ha provocato; il castigo per capire a cosa
ricorrere per riparare e riprendere la dritta via del ritorno all’amore
di Dio nella Chiesa che Lo rappresenta nel Suo Vicario.
Infatti, il gran segno dello scadere del tempo delle nazioni è
l’accoglienza degli anticristi in Vaticano; abominio nel Luogo Santo!
Un bravo scrittore come Maurizio Blondet, che vuole a suo modo essere
fedele alla religione della sua gioventù, prende in parte coscienza del
male presente, facendo a meno del fatto che Gesù istituì la Chiesa per
essere rappresentato nel mondo dal Papa che indichi la via di
conversione.
Purtroppo sono in molti a ritenere normale vedere come Vicario di
Cristo quell’infedele che non sa quanto solo Putin capisce, per
difendere per la salvezza della civiltà, che è secondo Blondet:
“l’adesione a un codice morale quotidiano, a dogmi esigenti fondati
nella storia del popolo, la rinuncia all’edonismo microscopico e
pullulante; la fine della vacanza dell’edonismo dozzinale e standard a
cui le masse atomizzate europee si credono (son fatte credere)
“liberate”, emancipate dai “dogmi e tabù”. E’ comicamente
sintomatica, per contro, l’adorazione che i gestori intellettuali del
progressismo terminale – da Pannella a Bertinotti, da Eugenio Scalfari
all’intero corpo dei giornalisti ‘de sinistra’ – tributano a
“Francesco”, come lo chiamano affettuosi: proprio mentre – con
l’alta gerarchia clericale – questo è impegnato freneticamente
a diroccare l’edificio che ha creato la civiltà, la moralità civile, la
cultura, i nobili costumi (la Cavalleria) oggi stracciati e calpestati, a
smontare la Chiesa de-sacramentalizzandola, per farla diventare
un’ausiliaria della religione generica adatta al governo unico mondiale –
questi miscredenti smarriti, adoranti, aspettano da ‘Francesco’ una via
d’uscita al capolinea in cui si sono cacciati. Son diventati
clericali, ad ogni occasione citano le frasi di “Francesco”: ovviamente
le più anticristiane, tipo “chi sono io per giudicare?”. Bevono da lui
il loro nuovo catechismo, che li conferma nella “fede” laica. Che
buffo e triste spettacolo. Mortuario anche questo.”
Dopo questa descrizione di una situazione allucinante si potrebbe
aspettare una conclusione più consona al titolo: «senza Cristo»…
Ma come si può riconoscere la presenza di un vicario di Cristo con
Cristo assente? Solo se è per esimersi di fronte alla verità di tale
vacanza, vero tabù per tanti, come Blondet, che confessa ben altro: “Ma
ciò non esime noi – i quattro gatti cattolici rimasti – da chinarci
sull’ultima parola di Buchanan. “Irrecuperabile”. Anche noi, che
“crediamo” di aver fede, siamo feriti dalla temperie, dal Satana
collettivo che infuria sull’Occidente come leone ruggente. Non basta
riconoscere che ci vuole la fede cristiana per mantenere e ricostruire
la civiltà; la fede, bisogna averla, viverla. Lo facciamo davvero, noi
che andiamo a Messa? Le protezioni soprannaturali diroccate dalla
Gerarchia traditrice, c’erano nella liturgia, ci lascia esposti al leone
ruggente. La nostra fede è davvero più che una briciola?”
Blondet ha appena descritto il traditore «leone ruggente», ma quel
tabu insuperabile lo porta a limitarsi ai piccoli deviatelli che ha
conosciuto, come il “tradizionalista”suo avversario che “si è svestito
della sua “fede cattolica” come fosse un abito… che dico, un abito? Come
fosse una maschera di carnevale, un naso finto di cartapesta applicato
sul volto con l’elastico, di cui s’è liberato senza difficoltà alcuna
per andare a inseguire un po’ di sesso, un piacere di cui doveva pur
sapere – pieno com’è di dottrina – che inganna e non dura, di cui si
pentirà presto. Il suo vero volto era dunque questo, l’edonismo
dozzinale e standard; e la fede in Cristo, solo il suo costume
carnevalesco, il suo naso di cartapesta.” (vedi foto)
Pensa ancora Blondet al «suo papa», il traditore «leone ruggente»
come somma minaccia alla Fede? Non sembra che ciò lo preoccupi più di
tanto! “Anche la mia – la mia personale – è forse un naso di cartapesta.
È posticcia e superficiale come un costume di carnevale. Lo so. Sono
anch’io della generazione infettata. Mi guardi la Vergine santa, perché
posso fare lo stesso, e anche peggio. Io credo – anzi- so – che questa
generazione che s’è emancipata farà la fine di tutte le civiltà che si
“liberarono”: sarà spazzata via dal mondo, perché ne è diventata un peso
inutile. So – più che credere so – che l’uomo è fatto per servire
Dio, e quando cessa, viene sostituito. La Chiesa è diroccata e senza
rifugio, siamo rimasti quattro gatti e la nostra fede non è minimamente
sufficiente per affrontare i tempi, la crisi epocale e il Leone
ruggente.”
Come si vede, vi è una «fede» che ritiene possibile che a un chierico
portando nel cuore il piano di cambiare la fede, eletto da un conclave,
riceva direttamente da Dio l’autorità divina. Dalla verità, sempre
insegnata dalla Chiesa, di questa concessione immediata da Dio della Sua
autorità al Papa eletto, non si può inferire che Dio semplicemente
permetta la valida elezione di un deviato. In tal caso Dio avrebbe
ignorato l’intenzione di questo chierico, possibilissimo per i
cardinali, ingannati da un modernista occulto – come accade
nell’elezione di Roncalli; impossibile nella mente divina. Un chierigo
non vuole confermare il Vangelo, che papa sarebbe e per quale chiesa?
Una che resta guidata da qualche leone ruggente travestito da pastore?
La questione sospesa è solo quella del tempo d’ogni fedele per
identificarsi nella visibilità della vera Chiesa. Infatti, tra tutti
quelli impegnati al limite delle proprie possibilità a restare uniti al
Corpo Mistico di Cristo, diverso è stato il tempo per riconoscere che
ciò non è disgiunto dalla testimonianza della Sua vera autorità e
dottrina. Chi dice di voler appartenere alla Chiesa, ma riconosce in
essa due dottrine, a quale chiesa allude? Parimenti, chi dice di
appartenere alla Chiesa della continuità del Magistero risalente
direttamente alla Parola di Cristo, ma accetta «papi» promotori di un
«magistero» in rottura con la Tradizione, a quale chiesa aderisce?
La sola logica coerenza dottrinale sta nel riconoscere la Chiesa
nella missione affidatale da Dio. Il contrario è pensare che il Signore
possa essere in una chiesa che vada contro la Sua Parola. Il Magistero
non è già stato chiaro su tale contraddizione? La materia fu trattata
dal Papa Paolo IV e confermata da San Pio V, cioè che un conclave che ha
eletto papa un chierico che era, pur se solo dopo comprovato, un
deviato dalla Fede, va considerato nullo. È materia della più rilevante
gravità per la continuazione del Papato cattolico e perciò per la difesa
della Fede.
Infatti, l’elezione di uno come Roncalli, che voleva cambiare la
Chiesa col «concilio» ordinatogli a questo fine dalla sinagoga e dalla
loggia, come comprovato dai fatti, fu e continua a essere rovinosa per
la Chiesa e per il mondo. Fino a quando? Fino a che questa perfidia non
sarà testimoniata e condannata. Altrimenti, si continua a vivere la
blasfemia della sua elevazione agli altari, con tutte le sue
conseguenze! Si, perché, il contrario di considerare nullo tale
conclave, come prescrive la Bolla, significa moltiplicare l’apostasia di
quelli che credono nella menzogna di una chiesa in cui l’elezione di un
anticristo, sterminatore delle difese dottrinali, come Roncalli e
successori, sia «volontà di Dio»; bestemmia matrice di apostasie.
Si pensi solo a questo: perfino il «catechismo conciliare» riconosce
che «la massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo… prova
finale per i fedeli della Chiesa», eppure ancora oggi tanti cosi detti
tradizionalisti vogliono negare la grande impostura a cui attribuiscono
«legittimità canonica»! Con ciò offuscano la tremenda implicazione di
accettare che conclavi elettori di simulacri papali, autori della
demolizione ecclesiale, siano legittimi capi della Chiesa. Ignorano che
il potere ricevuto dal Papa procede immediatamente da Dio, non dai
cardinali? In tale modo imputano a Dio l’abbaglio di questi, come se il
potere offerto da un conclave a un modernista massone, intento a
cambiare la Chiesa, venisse da Dio! Può il cattolico credere che Dio
volesse o ignorasse l’empia intenzione nel cuore del deviato eletto?
idea blasfema come quella atea: se Dio non può impedire il male non ha
potere; se ha potere ma non lo usa non è buono; ergo, non c’è Dio! Ciò
rende l’idea della falsità che alleggia sulla terra con una «chiesa» non
più apostolica ma di successione «conclavisata». Così, pure in ambienti
per bene è diffuso il credo sofistico che Dio non abbia solo permesso,
per nostro castigo, ma accreditato falsari nella Sede della verità per
impartire errori e dannazione! A ciò siamo arrivati!
Non può sorprendere allora di trovarci di fronte a tanti fatti
rispecchianti disprezzo per la verità e pure per gli avvisi della
Profezia di Fatima, «segno di contraddizione dei nostri tempi», per cui
si può credere che la generale alienazione rispetto alla gravità
profetica di Fatima sia il termine adatto per descrivere il degrado
attuale manifestatosi con la generale apostasia.
Veniamo alla testimonianza conclusiva di Blondet: «Però, posso
testimoniare una cosa. Verissima. In questi tempi, con “questa” Chiesa
in dissoluzione, con un cattolicesimo che ha rinunciato alla missione e
preti che insegnano la “pastorale ecumenica” – ci son giovani che
vengono chiamati. Vengono scelti ad uno ad uno, ricevono chiamate
attraverso incontri e messaggi che è impossibile raccontare – perché
sono inequivocabilmente soprannaturali. Ne ho conosciuto, nell’ultimo
anno, almeno tre. Erano giovani perduti, immischiati nei piaceri
standard; giovani a cui nessuno ha mai parlato della fede (salvo un
vecchia nonna) specificamente cattolica. Eppure, dopo aver risposto
alla chiamata, all’incontro con una persona mai più incontrata, essi
riscoprono tutto: intendo tutto il cattolicesimo. Tradizionale,
tomistico, liturgico e gregoriano, quello abbandonato dalla Chiesa
gerarchica. Sono cattolici integrali. Uno di questi chiamati m’è venuto
a trovare qualche settimana fa, adesso, sposato e con figli, insegna
(insegna!) Tommaso d’Aquino, la philosophia perennis, in una
università spagnola: con santa faccia tosta e vera dottrina. La dottrina
che chi l’ha chiamato, gli deve aver insegnato. Io ho un briciolino
di fede, che non resisterà alla persecuzione. Ma vedo che Cristo sta
chiamando uno per uno quelli che la ricostruiranno, in un futuro molto
prossimo che io non vedrò; sta arruolando i commandos, i martiri
gloriosi, gli eroi virili – e qualche amazzone ferocissima –
dell’ultima battaglia. Quindi, sono sereno. Ci sarà una civiltà, anche
nel domani che non vedrò, dopo la catastrofe. I cristiani saranno forti
allora. Ci sarà un impero cristiano, come dicono alcune profezie (forse
Fatima?) non una repubblica. Un impero santo.» (Fonte:http://www.maurizioblondet.it/senza-cristo-crolla-la-civilta-solo-putin-lha-capito/)
Dice il Signore agli increduli del suo tempo: “Questa generazione
perversa pretende un segno, ma l’unico segno che le verrà dato sarà
quello di Giona. Perché, come Giona fu un segno per i Niniviti, così il
Figlio dell’uomo sarà un segno per questa generazione. La regina del
Mezzodì si leverà nel giudizio contro gli uomini di questa generazione e
li condannerà, perché ella venne dalle più lontane terre per udire la
sapienza di Salomone. Ed ecco qui uno che è più di Salomone. I Niniviti
sorgeranno nel giorno del giudizio a condannare questa generazione
perché fecero penitenza alla predicazione di Giona. Ed ecco qui Uno che è
più di Giona».
Qualcuno, di fronte al collasso presente, preferisce rifarsi alle
proprie intuizioni che a un chiaro segno divino come quello di Fatima.
Ma chi può dubitare che l’Autore di tale evento sia proprio il Signore!
Ora, quanto successo prima nei confronti della Sua Profezia, «segno di
contraddizione», determinò il secondo tempo, chiamato «conciliare»;
inesorabile conseguenza della svista dei Papi verso il messaggio
profetico di Fatima. Le parole di Gesù a suor Lucia lo annunciò: “Fai
sapere ai miei ministri che siccome essi seguirono l’esempio del Re di
Francia nel ritardare l’esecuzione della mia domanda, lo seguiranno
nella disgrazia…” annunciando le conseguenze della cecità che
portò alla disgrazia di una chiesa acefala. In breve: per non aver
accolto dovutamente la richiesta di Fatima, il Papato cattolico si
meritò il collasso: un nuovo «papato» contraffatto, diretto a infondere
una falsa «coscienza ecclesiale»! La presenza del Papato svanì e il
mondo rimase senza la guida di Cristo attraverso il Suo Vicario.
Questo è il «collasso» a capo di tutti gli altri in questo mondo scristianizzato!
Per aver voluto ignorarlo, l’attuale generazione, su cui già incombe
un orribile terzo castigo, ne dovrà rispondere. Nel presente stato delle
cose, pare sia solo la rovina a poter aprire gli occhi alle genti a fin
di rendere attuabile l’azione fedele per supplicare al Cielo il ritorno
del Santo Padre, vero Vicario di Dio. Solo così si potrà meritare il
promesso nella santa profezia maternale: “Alla fine, il Mio
Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che
si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace.”
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