giovedì 28 luglio 2016
Saviano, propagatore di morte...
Fonte:Agere Contra...
Segnalazione di Redazione BastaBugie
Incalcolabili i danni
per la persona e per la società e inoltre non si riduce, ma al contrario
si rilancia il potere delle mafie (VIDEO: ex tossicodipendenti contro
la cannabis libera)
da Tempi
«È ora di legalizzare il mercato delle
droghe in Italia e di farlo in maniera ragionata per evitare che
continuino a circolare sostanze che uccidono. Non è più possibile girare
la faccia dall’altra parte. È ora di capire che abbiamo troppo da
perdere», ha scritto Roberto Saviano sull’Espresso. È il suo – ennesimo –
articolo a favore della legalizzazione delle droghe. Niente. È più
forte di lui: deve continuare a ripetere la stessa solfa fino alla noia.
L’autore di Gomorra dovrebbe però atterrare sul pianeta Terra,
togliersi il salame dagli occhi e cominciare a fare un po’ più i conti
con la realtà e un po’ meno coi suoi bolsi refrain ideologici. Perché lo
dice Tempi? No, perché lo dicono molti di quei magistrati e scienziati
che lui dice di stimare. Di esempi ce ne sono a bizzeffe. Non staremo
qui a ripetervi quel che diceva Paolo Borsellino nel 1989 (qui trovate
ilvideo) quando definiva coloro che propongono di liberalizzare le
droghe per combattere le mafie dei «dilettanti di criminologia». Né
ripeteremo le parole di Silvio Garattini, direttore dell’Istituto
farmacologico “Mario Negri”, che recentemente ha messo fortemente in
dubbio le presunte “qualità terapeutiche” della cannabis.
Di marijuana
si torna a parlare in questi giorni perché il 25 luglio arriva alla
Camera la proposta di legge sulla legalizzazione e qualche giorno fa il
procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, ha appoggiato l’idea.
Di più: ha proposto che diventino monopolio di Stato e siano vendute
nelle tabaccherie. Bene. Ora però dovete leggere l’intervista definitiva
sulla questione che spazza via le ridicole tesi di Saviano e che appare
oggi sulla Stampa. A parlare non è uno qualunque ma Nicola Gratteri,
procuratore di Catanzaro che vive sotto scorta per le sue inchieste
contro la ‘ndrangheta. Insomma, uno che la mafia la conosce bene. E
Gratteri, tra le altre cose, afferma due cose molto interessanti. Primo:
«Penso che uno Stato democratico non si possa permettere il lusso di
liberalizzare ciò che provoca danni alla salute dei cittadini. Uno stato
democratico si deve occupare della salute e della libertà dei suoi
cittadini, noi sappiamo invece che qualsiasi forma di dipendenza genera
malattie, in particolare psichiche, ma genera anche ricatto. Non
possiamo liberalizzare ciò che fa male». Secondo: «Il guadagno che si
sottrarrebbe alle mafie è quasi ridicolo rispetto a quanto la
criminalità trae dal traffico di cocaina e eroina. Un grammo di eroina
costa 50 euro, un grammo di marijuana costa 4 euro. Non c’è paragone dal
punto di vista economico». Volete un esempio, dei numeri? Eccoli: «Ogni
100 tossici dipendenti solo il 5% usa droga leggere. Di questa
percentuale solo il 25% viene utilizzato da maggiorenni, l’altro 75%
sono minorenni. Se noi pensiamo di liberalizzare e vendere droghe
leggere e allora dovremmo ipotizzare di vendere hashish e marijuana
anche ai minorenni. Di sicuro non risolveremmo il problema di contrasto
alle mafie. Le mafie per coltivare canapa non pagano luce, acqua e
soprattutto personale, se si legalizza invece bisogna assumere operai,
pagare acqua, luce, il confezionamento, il trasporto. Si è fatto un
esperimento a Modena creando delle serre, si è capito che in questo modo
un grammo costerebbe 12 euro, tre volte in più di quanto costa al
mercato nero. È evidente che il “consumatore” andrà comunque dove paga
meno».
LEGALIZZARE LA CANNABIS È UN ERRORE, AD ESEMPIO IN COLORADO…
«Legalizzare la cannabis è un errore, provoca danni sociali per
miliardi». Parola di Antonio Maria Costa, classe 1941, per anni
direttore a Vienna dell’Ufficio Onu per la lotta a droga e criminalità
organizzata. In un intervento pubblicato ieri dalla Stampa, Costa spiega
innanzitutto come la «cannabis danneggia la mente», frenando il
funzionamento dei recettori sensoriali. Se il rischio di danno psichico è
pari al 10% in media, nei giovani che consumano in modo «saltuario» la
marijuana «sale al 20%», mentre per i giovani che ne fanno uso abituale
si va dal 20% al 50%.
Purtroppo il consumo è sempre più frequente a
causa della diminuita percezione dei rischi nei giovani, dovuta anche ai
«mezzi di info-trattenimento (media, musica e cinema) glorificano la
droga, fino a deriderne il rischio». Il risultati è che solo il 40% di
giovani europei e americani (dieci anni fa erano l’80%) pensa che la
marijuana sia dannosa. Non a caso, «in Italia e Spagna, dove
l’apprezzamento del rischio tra i giovani è basso (36%), il consumo è
più alto (28%). A livello europeo, 3 milioni di persone fanno uso
quotidiano di cannabis, e 10% di loro (circa 300 mila) necessitano di
cure ospedaliere». Negli Stati Uniti la marijuana, senza i tanti giri di
parole che si leggono sui nostri quotidiani, è stata legalizzata per
soldi e «la lobby pro-droga fa milioni vendendo l’erba e ingegnosi
derivati». I consumi però sono aumentati e non solo. Conclude Costa: «In
Colorado l’uso tra i giovani è salito dal 27% al 31% (contro il 6-8%
della media nazionale), la richiesta di assistenza al Pronto soccorso è
aumentata del 31%, i ricoveri in ospedale del 38%. In crescita anche i
morti su strada. Malgrado le buone intenzioni del legislatore, il
mercato illecito prospera (40% del consumo), mentre gli introiti fiscali
languiscono all’1% (110 milioni di dollari, su un bilancio di 11
miliardi)». Se si aggiunge, come ben spiegato da Nicola Gratteri,
procuratore di Catanzaro che vive sotto scorta per le sue inchieste
contro la ‘ndrangheta, che la legalizzazione non danneggia affatto le
mafie («Il guadagno che si sottrarrebbe alle mafie è quasi ridicolo»,
con buona pace di Saviano), si capisce bene che la proposta di Benedetto
Della Vedova è del tutto strumentale. Nota di BastaBugie:
In questo video eloquente pubblicato da Avvenire, gli ospiti delle
comunità di recupero di San Patrignano, Ceis Viterbo ed Exodus, che
hanno vissuto in prima persona il dramma della dipendenza, spiegano
perché si oppongono al disegno di legge sulla legalizzazione della
marijuana. https://www.youtube.com/watch?v=qcwkCFXdQv4
Titolo originale: Legalizzare la
marijuana. Basta con la tiritera di Saviano, ascoltate Gratteri.
Legalizzare la cannabis è un errore. In Colorado aumentati ricoveri in
ospedale e morti su strada.
Fonte: Tempi, 8 e 26/07/2016
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