Questa sconcertante dichiarazione di Bergoglio ai musulmani è assolutamente non proveniente dalla vera Chiesa di Nostro Signore, non è proveniente da un Pontefice cattolico. E' l'ennesima dimostrazione che codesti personaggi modernisti ancora una volta dimostrano di non possedere in se stessi nessuna grazia di Dio, (Autorità Divinamente Assisitita). Oramai questi gerarchi modernisti propongono alle ultime generazioni cristiane una caricatura di religione cattolica, sono inguardabili ed inascoltabili, sono fautori della falsa chiesa conciliare e si arrogano il diritto di stravolgere 1958 anni di dottrina cattolica per impiantare la religione mondialista, contenete tutte le religioni come tutte buone, che si asserve al nuovo ordine mondiale. Noi prendiamo radicalmente le distanze da questi fraudolenti apostoli del modernismo fautori di una nuova religione che visibilmente ha occupato la Santa Sede da oltre 50 anni:
"Due religioni si affrontano. Ci troviamo in una situazione drammatica; non è possibile non fare una scelta, ma questa scelta non è tra l'obbedienza e la dissobedienza [----]. Noi dobbiamo scegliere, direi, tra un'apparenza d'obbedienza [---] e la conservazione della nostra fede [---]. Qual'è il mezzo per mantenere la fede cattolica? Mantenere la vostra Santa Messa. Questa è la pietra fondamentale della Chiesa, questo è il tesoro che nostro Signore Gesù Cristo ci ha donato [---]. Noi manteniamo la Messa, non perchè è di rito Latino, ma perchè riafferma esplicitamente la le verità della fede [---]. Anche se noi dovremo soffrire, bene! [---] Soffriremo per la nostra fede! Non siamo i primi: quanti martiri prima di noi hanno sofferto per mantenere la fede! [---] Noi siamo certi che un giorno la verità tornerà a splendere. Non può essere altrimenti, il buon Dio non abbandona la Sua Chiesa"
(Monsignor Lefebvre: La Messe de Touiours pp 408-415).
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI MUSULMANI NEL MONDO
INTERO
PER LA FINE DEL
RAMADAN
('ID AL-FITR)
Ai musulmani nel mondo
intero
È per me un grande
piacere rivolgervi il mio
saluto in occasione della
celebrazione di ‘Id
al-Fitr’ che conclude il
mese di Ramadan, dedicato
principalmente al digiuno,
alla preghiera e
all’elemosina.
È ormai tradizione che,
in questa occasione, il
Pontificio Consiglio per il
Dialogo Interreligioso vi
mandi un messaggio augurale,
accompagnato da un tema
offerto per la riflessione
comune. Quest’anno, il primo
del mio Pontificato, ho
deciso di firmare io stesso
questo tradizionale
messaggio e di inviarvelo,
cari amici, come espressione
di stima e amicizia per
tutti i musulmani,
specialmente coloro che sono
capi religiosi.
Come tutti sapete, quando
i Cardinali mi hanno eletto
come Vescovo di Roma e
Pastore Universale della
Chiesa cattolica, ho scelto
il nome di «Francesco», un
santo molto famoso, che ha
amato profondamente Dio e
ogni essere umano, al punto
da essere chiamato «fratello
universale». Egli ha amato,
aiutato e servito i
bisognosi, i malati e i
poveri; si è pure preso
grande cura della creazione.
Sono consapevole che, in
questo periodo, le
dimensioni familiare e
sociale sono particolarmente
importanti per i musulmani e
vale la pena di notare che
vi sono certi paralleli in
ciascuna di queste aree con
la fede e la pratica
cristiane.
Quest’anno, il tema su
cui vorrei riflettere con
voi e con tutti coloro che
leggeranno questo messaggio,
e che riguarda sia i
musulmani sia i cristiani, è
la promozione del mutuo
rispetto attraverso
l’educazione.
Il tema di quest’anno
intende sottolineare
l’importanza dell’educazione
nel modo in cui ci
comprendiamo gli uni gli
altri, sulla base del mutuo
rispetto. «Rispetto»
significa un atteggiamento
di gentilezza verso le
persone per cui nutriamo
considerazione e stima.
«Mutuo» significa che questo
non è un processo a senso
unico, ma qualcosa che si
condivide da entrambe le
parti.
Ciò che siamo chiamati a
rispettare in ciascuna
persona è innanzitutto la
sua vita, la sua integrità
fisica, la sua dignità e i
diritti che ne scaturiscono,
la sua reputazione, la sua
proprietà, la sua identità
etnica e culturale, le sue
idee e le sue scelte
politiche. Siamo perciò
chiamati a pensare, parlare
e scrivere dell’altro in
modo rispettoso, non solo in
sua presenza, ma sempre e
dovunque, evitando ingiuste
critiche o diffamazione. Per
ottenere questo scopo, hanno
un ruolo da svolgere le
famiglie, le scuole,
l’insegnamento religioso e
ogni genere di mezzi di
comunicazione sociale.
Venendo ora al mutuo
rispetto nei rapporti
interreligiosi, specialmente
tra cristiani e musulmani,
siamo chiamati a rispettare
la religione dell’altro, i
suoi insegnamenti, simboli e
valori. Uno speciale
rispetto è dovuto ai capi
religiosi e ai luoghi di
culto. Quanto dolore
arrecano gli attacchi
all’uno o all’altro di
questi!
Chiaramente, nel
manifestare rispetto per la
religione degli altri o nel
porgere loro gli auguri in
occasione di una
celebrazione religiosa,
cerchiamo semplicemente di
condividerne la gioia, senza
fare riferimento al
contenuto delle loro
convinzioni religiose.
Riguardo all’educazione
della gioventù musulmana e
cristiana, dobbiamo formare
i nostri giovani a pensare e
parlare in modo rispettoso
delle altre religioni e dei
loro seguaci, evitando di
mettere in ridicolo o
denigrare le loro
convinzioni e pratiche.
Sappiamo tutti che il
mutuo rispetto è
fondamentale in ogni
relazione umana,
specialmente tra persone che
professano una credenza
religiosa. È così che può
crescere un’amicizia sincera
e duratura.
Nel ricevere il
Corpo
Diplomatico accreditato
presso la Santa Sede, il 22
marzo 2013, ho detto: «Non
si possono vivere legami
veri con Dio, ignorando gli
altri. Per questo è
importante intensificare il
dialogo fra le varie
religioni, penso anzitutto a
quello con l’Islam, e ho
molto apprezzato la
presenza, durante la Messa
d’inizio del mio ministero,
di tante Autorità civili e
religiose del mondo
islamico». Con queste
parole, ho voluto ribadire
ancora una volta la grande
importanza del dialogo e
della cooperazione tra
credenti, in particolare tra
cristiani e musulmani, e la
necessità di rafforzarla.
Con tali sentimenti,
rinnovo la mia speranza che
tutti i cristiani e
musulmani possano essere
veri promotori di mutuo
rispetto e amicizia, in
particolare attraverso
l’educazione.
Vi porgo, infine, i miei
migliori auguri e preghiere
affinché le vostre vite
possano glorificare
l’Altissimo e arrecare gioia
a coloro che vi circondano.
Buona festa a tutti voi!
Dal Vaticano, 10
luglio 2013
FRANCESCO
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Infine postiamo un pertinente giudizio di un grande Santo Cattolico rispetto alla falsa religione musulmana che è un pensiero diametralmente opposto rispetto al parroco Bergoglio, (capo supremo della combriccola modernista vaticana).
«Riguardo all’educazione della gioventù musulmana e cristiana, dobbiamo formare i nostri giovani a pensare e parlare in modo rispettoso delle altre religioni e dei loro seguaci, evitando di mettere in ridicolo o denigrare le loro convinzioni e pratiche…..Vi porgo, infine, i miei migliori auguri e preghiere affinché le vostre vite possano glorificare l’Altissimo e arrecare gioia a coloro che vi
circondano. Buona festa a tutti voi!» (MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
FRANCESCO AI MUSULMANI NEL MONDO INTERO PER LA FINE DEL RAMADAN (‘ID
AL-FITR), 10 Luglio 2013)...
Qui di seguito riporto una pagina del trattato popolare sulla vera religione dal titolo «Il Cattolico istruito nella sua religione: trattenimenti di un padre di famiglia co’ suoi figliuoli, secondo i bisogni del tempo, epilogati dal Sacerdote Bosco Giovanni» (1853) per fare un pò di chiarezza, alquanto necessaria in questi tempi……
Il dialogo citato è tra un padre di famiglia preoccupato per la salvezza dell’anima dei figli ed il figlio maggiore che parla a nome di tutti gli altri fratelli: Se vi piace, io vi parlerò delle altre cominciando dal Maomettismo.
F. Sì, sì, cominciate per dirci che cosa s’intenda per Maomettismo?
P. Per Maomettismo s’intende una raccolta di massime ricavate da varie
religioni, le quali praticate giungono a distruggere ogni principio di moralità.
F. Il Maomettismo da chi ebbe principio?
P. Il Maomettismo ebbe principio da Maometto.
F. Oh! di questo Maometto abbiamo tanto piacere di sentire a parlare: diteci lutto quello che sapete di lui.
P. Troppo lungo sarebbe il riferirvi tutto quello che le storie raccontano di questo famoso impostore: lo procurerò soltanto di farvi conoscere chi egli fosse, e come abbia fondata la sua Religione.
Nacque Maometto da povera famiglia, di padre gentile e di madre ebrea, l’anno 570, nella Mecca, città dell’Arabia. poco distante dal Mar Rosso. Vago di gloria e desideroso di migliorare la sua condizione andò vagando per più paesi, e riuscì a farsi agente di una vedova mercantessa di Damasco, che poscia lo sposò. Egli era così astuto che seppe approfittare delle sue infermità e della sua ignoranza per fondare una religione. Patendo di epilessia, male caduco, affermava che quelle sue frequenti cadute erano altrettanti rapimenti a tener colloquio coll’Angelo Gabriele.
F. Che impostore, ingannar la gente in questa maniera! Avrà egli pure tentato di operar miracoli in conferma della sua predicazione?
P. Maometto non poteva fare alcun miracolo in conferma della sua religione, perchè non era mandato da Dio. Dio solo è autore dei miracoli. Siccome però vantavasi superiore a Gesù Cristo, subito gli si chiese che al par di lui facesse
miracoli. Egli alteramente rispondeva che i miracoli erano stati con tutto ciò vantavasi di averne operato uno, e diceva che, essendo caduto un pezzo della luna nella sua manica, egli aveva saputo racconciarla; in memoria di questo ridicolo miracolo i Maomettani presero per divisa la mezza luna.
Voi ridete, o miei figli, e ben con ragione, perciocchè un uomo di simil fatta
doveva piuttosto considerarsi qual ciarlatano, non già predicatore di una nuova religione. Appunto per questo si sparse la fama che egli era un impostore, e come perturbatore della pubblica tranquillità, i suoi concittadini volevano imprigionarlo e porlo a morte. Pel che egli prese la fuga, e ritirossi nella città di Medina con alcuni libertini che l’aiutarono a rendersene padrone.
F. In che cosa propriamente consiste la religione di Maometto?
P. La religione di Maometto consiste in un mostruoso mescolamento di giudaismo, di paganesimo e di cristianesimo. Il libro della legge Maomettana è detto Alcorano, ossia libro per eccellenza. Questa religione dicesi anche Turca perchè è molto diffusa nella Turchia; Musulmana da Musul, nome che i
Maomettani danno al direttore della preghiera; Islamismo, dal nome di alcuni
suoi riformatori; ma è sempre la medesima religione fondata da; Maometto.
F. Perchè Maometto fece quel mescolamento di varie religioni?
P. Perchè i popoli dell’Arabia essendo parte Giudei, parte Cristiani, ed altri Pagani, egli, per indurli tutti a seguirlo, prese una parte della religione da loro
professata. e trascelse specialmente quei punti che possono maggiormente favorire i piaceri sensuali.
F. Bisognava proprio che Maometto fosse un uomo dotto?
P. Niente affatto, sapeva nemmeno scrivere; e per comporre il suo Alcorano fu
aiutato da un Ebreo e da un monaco apostata. Parlando di cose contenute nella Storia Sacra confonde un fatto coll’altro; per esempio, attribuisce a Maria, sorella di Mosè, più fatti che riguardano Maria, madre di Gesù Cristo, con moltissimi altri spropositi.
F. Questa mi par bella: se Maometto era ignorante, nè fece alcun miracolo, come potè propagare la sua religione?.
P. Maometto propagò la sua religione, non con miracoli o colla persuasione delle parole, bensì colla forza delle armi. Religione che, favorendo ogni sorta di libertinaggio, in breve tempo fece diventar Maometto capo di una formidabile truppa di briganti. Insieme con costoro scorreva i paesi dell’Oriente guadagnandosi i popoli, non coll’insinuare la verità, non con miracoli o con profezie; ma per unico argomento egli innalzava la spada sul capo dei vinti gridando: o credere o morire.
F. Canaglia, sono questi gli argomenti da usarsi per convertire la gente? Senza
dubbio, essendo Maometto tanto ignorante, avrà disseminato nell’Alcorano molti errori?
P. L’Alcorano si può dire una serie di errori i più madornali contro la morale e contro il culto del vero Dio. Per esempio, scusa dal peccato chi nega Dio per timore della morte; permette la vendetta; assicura a’ suoi seguaci un paradiso, ma pieno di soli piaceri terreni. Insomma la dottrina di questo falso profeta permette cose tanto oscene, che l’ animo cristiano ha orrore di nominare.
F. Che differenza passa tra la Chiesa Cristiana e la Maomettana?
P. La differenza è grandissima. Maometto fondò la sua religione colla violenza e colle armi: Gesù Cristo fondò la sua Chiesa con parole di pace, servendosi de’ poveri suoi discepoli.
Ma guarda un po' cosa diceva S.Giovanni Bosco...
RispondiEliminaRatzinger a questo punto, direbbe, come disse a Lefebvre:
"Ma eccellenza, si parla di decenni fa ! I tempi son cambiati ..."
Bergoglio va oltre:
".. affinché le vostre vite possano glorificare l’Altissimo e arrecare gioia a coloro che vi circondano." : tagliare la testa agli infedeli, estrarre il cuore e mangiarlo (in Siria da parte di ribelli), prendere a catenate il nordafricano cristiano, seviziare la propria figlia se fidanzata di un cristiano, martirizzare i cristiani in Pakistan,Iraq,Afghanistan. Basta ?
No !
A tipi come Bergoglio, Ratzinger e compagnia nulla basta di ciò ATTUALE e di ciò del passato !
"Ma suvvia, i tempi son cambiati..."
Mandate lo pseudopapa in Pakistan a far proselitismo di cristianesimo, poi ne riparleremo, defunto lui.
Ma non è certo stupido, anzi, furbissimo: parlerebbe delle meraviglie e dei miracoli dell'islam e direbbe di sopportare i pochi cristiani che disturbano colà.
E mentre il Bergoglione augura "buoni frutti spirituali" ai seguaci dell'Islam, guardate cosa succede in una tv araba:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=4bK_foh2iKQ
(Mussulmano accetta Gesù in diretta tv in Arabia Saudita)
"Il mussulmano quando loda Dio dice per 17 volte al giorno che i cristiani e gli ebrei sono topi e sviati, lo dice 17 volte al giorno".
RispondiEliminaRashid, un arabo convertito al cristianesimo in: http://www.youtube.com/watch?v=glz1x4NXyBk
"Vi auguro buoni frutti spirituali per il Ramadam!" papa Bergoglio.
Il contrasto è addirittura VIOLENTO!
bergoglio bergoglio / ripieno d'orgoglio / simulator d'umiltà / e finta bontà, / o falso profeta! / di te è assai lieta / la massoneria / che ti mostra la via; / ma tu in perdizione / tronfio vescovone / guiderai i sedicenti / rimbambiti credenti. / la folla t'acclama: / il flash mob ti ama. / il re di questo mondo, / laggiù nel profondo, / t'ha ben preparato, / o futuro dannato!
RispondiEliminaTanto poi faranno beato e santo pure questo (il Bergoglio)!
RispondiEliminaOttimo articolo!
RispondiEliminaEd ottima rima di commento!
RispondiEliminaAndare a leggere :
http://www.riscossacristiana.it:80/index.php?option=com_content&view=article&id=2664:a-lampedusa-il-papa-e-scivolato-nellerrore-dottrinale-un-lettore-ci-scrive&catid=61:vita-della-chiesa&Itemid=123
qualcuno si sveglia !
Ho letto quell'articolo. Secondo me chi lo scrive crede ancora possibile che certe situazioni possano sanarsi, cosa che io invece non credo affatto. Per certi posti ci vogliono uomini nuovi, non si può sperare che quelli attuali possano "guarire".
RispondiEliminaL'articolista scrive dando una visione ancora ottimistica della situazione: il papa si è sbagliato dunque deve riprendersi (e può riprendersi).
In realtà io penso che a Bergoglio non freghi proprio nulla. La sua linea è quella collaudata in questi ultimi decenni: relativismo dottrinale, per cui al mussulmano parlo in modo mussulmano per fargli piacere, al cattolico parlo in modo cattolico (o quasi), al protestante parlo in modo protestante, all'ateo elogio la coscienza e manco lo benedico (se non in silenzio).
Si tratta di relativismo assoluto e a tutto tondo dove non esiste assolutamente una verità oggettiva ma molte piccole verità, ognuno con la sua. Ecco, sento a naso questo tipo di "dogmatica" in Bergoglio. Non meraviglia, quindi che oggi possa parlare in modo accettabile per un cattolico e che domani possa dire cose che confliggono con quanto precedentemente detto.
Questo tipo di "dogmatica" in realtà è antropocentrismo puro per cui si fa di tutto per rendere piacere a chiunque si ha davanti.
Non a caso Bergoglio, quando era arcivescovo di Buenos Aires ha partecipato ad una festa ebraica, comunicando in sacris con essa. Sentiva che "servendo la coscienza" dei credenti all'ebraismo, avrebbe fatto cosa "degna e giusta". Il riferimento era evidentemente umano (pur nel quadro religioso e teoricamente teistico).
Temo che questo tipo di persone (Bergoglio e altri come lui) servano ad una religione "Pantheon dell'umanità", come d'altronde inaugurò a fare lo stesso Giovanni Paolo II che, guarda caso!!, vogliono proclamare santo, apponendo dunque un sigillo di assoluta legittimità al suo pontificato e ai suoi atti tutt'altro che coerenti con la tradizione cristiana e cattolica.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaBergoglio, dunque, non è che "scivola" nell'errore dottirnale (come scrive l'articolista), ci sta permanentemente, solo che quando parla cattolicamente può non parere così e tale pare rivelarsi solo quando parla non cattolicamente.
RispondiEliminaViceversa uno scivola solo quando, dalla posizione normale e corretta nella quale normalmente sta, gli può scappare un'espressione infelice (magari senza volere).
Bergoglio e chi come lui non fanno le cose "senza volere" ma avendolo scelto "ex toto corde" loro: sono i servitori della coscienza umana (atea, protestante, cattolica, mussulmana, ecc.).
Anche se nominano Dio formalmente, Dio non c'entra nulla. Al suo posto non c'è che l'uomo e loro non pensano che all'uomo, quello hanno davanti.
Non a caso Bergoglio si diverte da matti quando sta in mezzo alla gente ma pare annoiarsi se deve celebrare (soprattutto in un modo un poco tradizionale).