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venerdì 16 agosto 2013

"SEDEVACANTISMO: COME PARLARNE A ZIA HELEN"...

Continuiamo a proporre la questione dell'Autorità della Chiesa odierna (nuova chiesa Conciliare) postando uno scritto di Don Anthony Cekada aderente al Sedevacantismo. Si chiede ai lettori di entrare nel merito della questione, come anche noi stiamo cercando di studiarla, senza scadere andando sul personale con inutili insulti o banali polemiche...
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 Fathers Donald Sanborn and Anthony Cekada flank Archbishop Marcel Lefebvre, 1981

"Anthony Cekada ha studiato presso il collegio del Seminario cattolico di S. Francesco a Milwaukee, laureandosi in Teologia nel 1973. Nel 1975 è entrato nel Seminario di San Pio X a Ecône, in Svizzera, ed è stato ordinato sacerdote cattolico romano da Mons. Marcel Lefebvre. Dopo l'ordinazione sacerdotale, ha insegnato ai seminaristi alla Casa di Studi San Giuseppe di Armada (Michigan), e nel Seminario San Tommaso d'Aquino a Ridgefield, Connecticut.

Dal 1979 al 1989 ha risieduto a Oyster Bay Cove, nello stato di New York, dove ha svolto il suo lavoro pastorale e amministrativo, e ha curato la pubblicazione tradizionalista La Chiesa cattolica romana.

Nel 1983 Cekada, insieme con otto altri sacerdoti, è entrato in contrasto con la Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX) su vari temi teologici e alcuni anni dopo ha costituito la Società San Pio V (SSPV), alla cui guida è andato padre Clarence Kelly. Nel 1989 ha lasciato la SSPV e si è trasferito a West Chester, svolgendo il suo ministero pastorale a S. Gertrude.

Cekada è un convinto sedevacantista e crede che i papi, a partire dal Concilio Vaticano II, siano stati pontefici illegittimi. Si è quindi dedicato alla ricerca e alla scrittura; ha pubblicato due opere critiche sulla riforma liturgica post-conciliare. Il primo è una traduzione commentata dell'intervento Ottaviani, un documento fondamentale per la storia del movimento cattolico tradizionalista. L'altro, I problemi delle preghiere della nuova messa, discute l'omissione sistematica, nel Messale di Paolo VI del 1969, di concetti come l'inferno, l'anima, i miracoli, la vera Chiesa. In particolare quest'ultima opera ha venduto quasi 15.000 copie ed è stata pubblicata in francese, italiano, tedesco e olandese.

Cekada ha scritto inoltre due libretti-opuscoli per i sostenitori della Messa tradizionale: Benvenuto alla Messa tradizionale in latino e Infallibilità e il papa.

I libri del sacerdote sono composti di articoli apologetici, analitici e controversi su una grande varietà di argomenti: gli errori del Concilio Vaticano II e del post-Concilio, papi, diritto canonico, formazione nei seminari, il caso Feeney, la Messa di Paolo VI[1], i cambiamenti nella liturgia precedenti al Concilio Vaticano II, la validità dei sacramenti dopo il Concilio, le domande in teologia morale e pastorale, il sedevacantismo, la Fraternità Sacerdotale San Pio X, le controversie tra tradizionalisti intramurali, e le questioni rubricali.

Nel 2010 Cekada ha completato un saggio sulla critica teologica della Messa di Paolo VI di 468 pagine pubblicato da Filotea Premere; si tratta di uno studio sistematico del rito della messa post conciliare, che sostiene come il nuovo rito distrugga la dottrina cattolica nelle menti dei fedeli, in particolare circa il Santo Sacrificio della Messa, il sacerdozio e la presenza reale di Dio nell'eucarestia.

Una volta al mese durante l'anno accademico Cekada tiene una lezione di Diritto Canonico, Liturgia, e Sacre Scritture al Seminario Santissima Trinità di Brooksville in Florida". (Fonte: Wikipedia...)

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Di DON ANTHONY CEKADA

Nota dell'Autore: All'inizio del 1995 ho avuto un cordiale scambio epistolare sul tema del sedevacantismo con un sacerdote cattolico che tiene una cappella tradizionalista indipendente. In una sua lettera mi diceva che trovava convincenti le argomentazioni sedevacantiste ma che lo lasciava perplesso il lato "pastorale" di questa posizione. Temeva infatti che una posizione del genere avrebbe turbato i fedeli, presenti o potenziali, e li avrebbe condotti presumibilmente tra le braccia di gruppi ampiamente compromessi come quelli indultisti. Come reagirebbe il semplice fedele? mi domandava. Cosa ne penserebbe, poniamo caso, mia zia Helen? Ecco la mia risposta.

Caro Padre,

grazie per la sua gentile lettera del 28 marzo 1995. Ho avuto molto da fare (Settimana Santa, viaggi...) e così non ho potuto risponderle velocemente. Pensavo di offrirle qualche riflessione a proposito della questione della Vacanza della Sede e sul Rito Tridentino, ma poi ho preferito trattare degli aspetti pastorale in generale riguardo questo periodo di vacanza della Sede Apostolica. Io certamente capisco la Sua perplessità. La Sua domanda “Cosa ne penserebbe Zia Helen?" è una buona domanda, nel senso che noi certamente non vogliamo spaventare la gente. Come comunicare questa Verità senza creare un cattiva impressione in un laico?
Ecco le mie riflessioni:

Sono stato sedevacantista fin da prima della mia ordinazione, ho avuto tra le mani questo problema pastorale in molti modi nel corso degli anni. Credo di avere imparato qualcosa dai miei errori. Questo genere di atteggiamenti non funzionano, (quando non si vuole affrontare la questione della vacanza della sede apostolica n.d.r.):

-Colpire dal pulpito. Retorica fiammeggiante, denunce cariche d’emozioni. Questo si porta via i nuovi arrivati: é invariabilmente frainteso come “attacco al papa”;
-solo rare e sottili allusioni all’argomento dal pulpito: privo di qualsiasi effetto. La gente non coglie le sottigliezze;
-Discutere la questione della vacanza della Sede, solo privatamente. Può sembrare ingannevole nei confronti dei nuovi arrivati Gli sembrerà che gli venga nascosto qualcosa;
-presentare la sede vacante e l’opzione “io posso disubbidirgli ma lui è ancora mio padre!” come se fossero opzioni e approcci egualmente accettabili. Illogico se uno crede che la sede sia realmente vacante. Molta gente appena arrivata, trova poi l’opzione “disubbidire al papa” piuttosto sconcertante, dal momento che ”i buoni cattolici obbediscono al papa”;
-Silenzio sull’argomento. La gente non avrà mai una spiegazione coerente per ciò che sta facendo. O saranno più facilmente adescati dal “novus Ordo” o dall’”Operazione Indulto”.
I nuovi arrivati, spesso, sono dubbiosi sulla questione papale…
Le conseguenze del non parlare dell’argomento sono gravi. Per anni, la gente in un cappella tradizionalista indipendente può non sentire una parola sulla questione dell’autorità e del papa oppure udire discorsi sentimentali oppure teologicamente sospetti come questi: “Noi sosteniamo il papa ma il vescovo possiamo rifiutarlo”, “il papa è davvero dalla nostra parte”,”il papa è ingannato dalla gente malvagia che lo circonda”, “la messa è l’unica cosa che conta veramente, del resto non dobbiamo occuparci”, “noi possiamo disubbidire ai cattivi ordini del papa e del vescovo”, “egli è ancora il papa,malgrado tutto”, “è tutto quello che abbiamo”etc. Una congregazione religiosa comunica ai fedeli roba di questo genere ogni momento ma un giorno un tipo indultista o della Fraternità di San Pietro va dai fedeli ad offrire “un patto col diavolo” (riconoscere Giovanni Paolo II come “papa” ed avere una messa tradizionale legalmente riconosciuta). Perché non accettare questo patto? I cattolici non dovrebbero voler essere “Uniti al papa”? è perfettamente logico se qualcuno lo riconosce come uno dei veri successori di Pietro.
Questo è esattamente il modo in cui i modernisti furono capaci di impadronirsi della Cappella tradizionalista a Pequannock in New Jersey. Questo non sarebbe mai successo in una delle nostre cappelle. La maggioranza dei nostri fedeli sanno che Giovanni Paolo II e compagnia non hanno la fede cattolica; preferirebbero bruciare le chiese piuttosto che permettere che i modernisti se ne impadronissero.
L’approccio alla questione papale che io ho coi fedeli appena arrivati è piuttosto diretto. Io trovo che, se si spiegano le cose chiaramente, nel modo giusto e subito, la gente si sentirà responsabilizzata e ci sarà una minore possibilità che vada a frequentare i modernisti o la combriccola indultista. Bisogna dar loro la possibilità di discuterne, ponendo anche delle obiezioni.
Io affronto la questione come segue:

1. Domando perchè è una persona ha lasciato la sua parrocchia ed è venuta alla Messa di San Pio V. (Inevitabilmente la risposta è che la “nuova messa” è irriverente, sacrilega, piena di errori, comunque cattiva, mentre la Messa cattolica è riverente, degna di ogni rispetto, nella piena ortodossia etc.)

2.Io sottolineo come molti degli aspetti criticabili della nuova "messa" (“comunione” sulla mano, “adattamento culturale” etc.) sono ufficialmente permessi o persino raccomandati dalla “legislazione liturgica” approvata da Paolo VI e dai suoi successori.

3. Come cattolici noi sappiamo che l’infallibilità della chiesa non è limitata meramente ai pronunciamenti “ex cathedra” , ma si estende invece anche alle leggi universali, in special modo ai suoi riti. È impossibile che la chiesa produca o approvi una legge un rito che favorisca l’errore o danni per le anime.

4. Problema: ci è per sè evidente che la “Nuova messa” promuova l’errore e danneggi le anime. Eppure, a causa dell’infallibilità, una legge o un rito, approvato dall’autorità della chiesa, non può promuovere errori o eresie.

5. Siamo quindi di fronte ad una scelta. (1) o la Chiesa non gode dell’infallibilità —impossibile, contrario alle promesse di Nostro Signore oppure (2) gli uomini che hanno “promulgato” le leggi p i riti che promuovono errore e danno per le anime, non possedevano realmente l’autorità ecclesiastica.

6. Come è possibile? L’eresia o la pubblica defezione dalla fede significa automatica perdita dell’incarico, poiché l’eresia pone fuori dalla chiesa. Esempio: l’Arcivescovo Cranmer, durante la rivolta protestante in Inghilterra. Quando ad un certo punto la sua eresia divenne manifesta, egli si pose fuori dalla Chiesa e perse l'autorità sui Cattolici. Egli appariva ancora come l'Arcivescovi di Canterbury (con tanto di mitra, croce pettorale, trono, cattedrale e faldistorio), ma a causa della sua defezione della fede, agli occhi di Dio, egli aveva oggettivamente perso la sua autorità ed il suo incarico.

7. Questo principio si applica a chiunque detenga autorità o un incarico nella chiesa: un vescovo diocesano, un arcivescovo, un parroco, un papa persino.

8. Persino a una papa? Quando uno viene eletto al papato, non perde la propria libera volontà. Può anche scegliere di fare cose sbagliate, può anche perdere la fede e abbracciare l’errore come persona privata. Quando la sua defezione dalla Fede diventa automaticamente manifesta, egli perde il proprio incarico.

9. Questa non è un’invenzione dei tradizionalisti. È l’insegnamento dei maggiori teologi e dei canonisti. Persino Papa Paolo IV disse che una situazione simile era possibile.

10. Di fronte alla scelta di credere che: (1) L’autorità della chiesa promuova l’errore e il danno delle anime (infallibilmente data l’infallibilità della chiesa stessa) oppure che un “Papa” come privato individuo abbia abbandonato la fede cattolica e conseguentemente abbia perso il suo incarico (possibilità ammessa da teologi e persino papi) la logica della fede ci spinge a credere la seconda proposizione.

11. Un cattolico, perciò, non è tenuto ad obbedire a chi non possegga veramente l’autorità ecclesiale. Condanne dalla gerarchia modernista del “Vaticano secondo” non dovrebbero dispiacerci, allo stesso modo in cui non dovrebbe disturbarci l’essere “condannati” da locali “vescovi” protestanti o anglicani.

12. Allo stesso tempo , non sono certo io il papa, e non posso chiedere di sottoscrivere tutto questo, a chi venga a messa qui. Questa posizione sembra essere l’unica che abbia senso per difendere l’infallibilità della Chiesa.

13. Certo non è questa la soluzione definitiva. Bisogna studiare, pensarci su, discuterne con altri, porre nuove questioni, preoccuparsene.

IL principio su cui si fonda l’intera riflessioni potrebbe essere sintetizzato grosso modo così: “veri papi non possono aver promulgato il “novus ordo” ”. Se infatti la nuova “messa” è cattiva, protestante e sacrilega, in altre parole, allora non può essere venuta da un vero papa (cioè da qualcuno che possegga realmente l’autorità agli occhi di Dio).
Ho affrontato recentemente questi punti con dieci nuove famiglie l’anno appena trascorso. Nessuno mi è sembrato costernato, qualcuno ha posto questioni intelligenti, tutti hanno convenuto sulla ragionevolezza di questa posizione, e tutti (a mia conoscenza) ora frequentano una messa “non una cum johanne paulo”.
Quello che Le ho scritto era per dimostrarLe che un approccio pastorale e ragionevole è possibile, quando si discuta di queste questioni con il laicato.
[…]
L’assicuro delle mie preghiere per Lei, reverendo Padre.

Fraternamente in Cristo

Rev. Anthony Cekada

(Sacerdotium numero 15, Autunno 1995).

47 commenti:

  1. Io il sedevacantismo lo vedo come semplice setta protestante.
    Chi sta sopra al papa per contestarlo o per fare dei distinguo?
    A me fedele basta l'indicazione del Pontefice ....
    A Cristo guidarlo e correggerlo!
    E' una questione di fede!

    Tenco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...e però: di fronte alle schiere dei Martiri bruciati vivi, smembrati, fucilati, torturati per la Fede: è un Papa quel figuro che osa BACIARE IL CORANO? Lo stesso figuro che prende parte attiva in riti pagani (indù) e addirittura satanici (vudù, scusi la rima)? Se sì, le schiere dei Martiri sono (orribile a dirsi) un branco di deficienti, mi pare chiaro: sarebbe bastato loro bruciare un grano d'incenso o dialogare arrendevolmente coi nemici di Cristo. Ora, quindi, o i Martiri morirono invano, o i "papi" ecumaniaci sono traditori della Vera Fede. Tertium non datur. Sarà quindi improponibile il volere che un cattolico fedele obbedisca a dei traditori, pur ben bardati di bianco.

      Elimina
  2. Ah! Così, tanto per completare il tutto, Satana dove lo poni? Aspetta, non esiste vero? Luisa. L

    RispondiElimina
  3. Bisogna avere le idee chiare.
    Prima ancora di decidere dove stare si deve pensare a questo:

    1) i vescovi e il papa sono superiori o inferiori alla fede?
    2) Se sono superiori allora determinano la fede, se sono inferiori allora la servono.
    3) Se servono la fede, possono cambiarla? Servendola NON possono cambiarla
    4) Se - in coscienza e con attenta analisi - si osserva che il cattolicesimo moderno ha cambiato la fede, allora queste gerarchie non hanno servito la fede.
    5) Ma se le gerarchie hanno l'autorità unicamente per servire la fede, se non la servono che succede?
    6) Se non servono la fede e le vanno contro perdono l'autorità.

    Questi sono i passi che spiegano certe scelte.
    Molti - è vero - si fermano al punto 4. Ma già al punto 4 si dovrebbe capire che l'indicazione del Pontefice non è sempre attendibile. E questo è da dirsi anche oggi in cui notiamo cose molto strane. Con l'andare del tempo, comunque, anche i dubbiosi e i riottosi dovranno prendere posizione: o reintegrarsi nel carozzone conciliare (con sette, bestie, oves et universa pecora) o mettersi da parte dove, in coscienza, rinvengono la Chiesa cattolica (che non cambia perché appoggiato alla tradizione, a differenza del protestantesimo appoggiato solo su se stessi).

    RispondiElimina
  4. Già il fatto stesso di voler giudicare "l'indicazione del Pontefice" fa di te un suo superiore.

    La questione è " è nato prima l'uovo o la gallina?"
    cioè, senza risposta!

    Questi quesiti sono frutto dello spirito conciliare, che ha dato forza ai teologi invece che ai Santi:
    smettiamola e, quando arriviamo a giudicare arrivando al soglio di Pietro, rimettiamo la cosa in Cristo, perchè non ci compete.
    Non è forse Sua la Chiesa?
    Non ci ha promesso di essere con noi fino alla fine del Mondo?
    Fidiamoci e facciamo un grande atto di fede!
    Tenco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nel suo commento ci sono diverse cose che non vanno.
      Esaminiamole con calma e a mente fredda.

      1) L'elenco di punti che ho posto analizzano un fenomeno: le varie fasi attraverso le quali può passare un cattolico con sensibilità tradizionale dinnanzi allo sfascio del cattolicesimo attuale. Non è detto che queste fasi mi riguardino quindi, per favore, non inizi a porla sul piano personale!

      2) La questione dell'autorità è qualcosa di delicato e, per questo, non dev'essere affrontata sommariamente.
      Le chiedo: il papa è SOPRA la Chiesa o NELLA Chiesa? Se è SOPRA, allora, evidentemente, non può essere toccato da nessuno. Se è NELLA, allora i suoi atti non possono lasciare PASSIVE le persone!

      3) La Chiesa è un organismo vivente! Ne consegue che normalmente i fedeli si "fidano" delle loro autorità. Ma se, per un insieme di questioni, queste autorità non fanno il bene dei fedeli, è logico ceh alcuni di loro inizino a reagire. Quello che si mette in anzione non è "qualcosa di protestante", come lei afferma, ma il semplice "sensus fidelium" che è un LUOGO TEOLOGICO. I fedeli, a loro volta, sono animati dal "sensus fidei", una sorta di "naso" che indica loro se quanto ricevono alimenta o no la loro fede.

      "Sensus fidei" e "sensus fidelium", se la Chiesa funzionasse, aiuterebbero e non poco la gerarchia a "marciare diritta" perché non è sempre detto che lo possa fare. Il papa, in quanto uomo, può pure lui deviare, avere gusti originali, imporre prassi completamente stravaganti, ecc. È storia dei nostri giorni, dunque innegabile!

      È esattamente il fatto di essersi fidati delle autorità fino a divenire totalmente passivi, che ha evacuato sia il "sensus fidei" che il "sensus fidelium" nei fedeli. Oggi questi luoghi teologici non vogliono dire quasi più nulla!
      Che ci facciamo dei fedeli attuali i quali applaudono a tutto e non riconoscono più il bene dal male???

      Ora solo una piccolissima MINORANZA è in grado di avere il "sensus fidei" che non dev'essere assolutamente scambiato con il luteranesimo (chi lo fa non ci ha capito niente!).

      Elimina
    2. 4) Se la Chiesa normalmente è un organismo vivente, succede una sorta di movimento dinamico: Dall'autorità, quanto detto passa ai fedeli che, riconoscendolo valido, lo assumono! Se non fosse così, non esisterebbe né "sensus fidei", né "sensus fidelium" e tutto diverrebbe rigorosamente passivo e magico!

      Che vi sia stata una tendenza a questa passività e magicismo nel passato, è innegabile, altrimenti non saremo giunti alla situazione attuale nella quale le gerarchie possono fare quel che vogliono e i fedeli non reagiscono più. Ma la storia - anche della Chiesa antica, dove NON ESISTEVA IL LUTERANESIMO - ci dimostra ben altro!

      5) Posti questi fondamenti, ci sono alcuni che oggi, riconoscendo a naso (per il noto "sensus fidelium") l'alterazione imposta dai capi al Cattolicesimo, ci resistono senza obbedire ma senza mettere in questione l'autorità. Fu la scelta di mons. Lefebvre.
      Altri, vedendo la situazione drammaticamente irrisolvibile e considerando che la vera autorità nasce e si fonda solo sul servizio alla fede (il che è innegabile!!) decidono di fare un passo ulteriore negando questa stessa autorità. Fu la tentazione che ebbe negli ultimi anni mons. Lefebvre alla quale pare cadde mons. De Castro Mayer.

      Questi passaggi non sono LUTERANI sono semplicemente logici.
      Solo che chi non nega l'autorità lascia una sorta di ulteriore possibilità, alla stessa, per venerazione alle persone che la rivestono.
      Chi procede oltre, lo fa nell'esasperazione, poiché non vede ulteriore soluzione, umanamente parlando.

      Non dimentichi che l'intervento divino nel sostenere la Chiesa e il papa non è magico e automatico! Se gli uomini non lo voglino, se un papa non lo vuole, non si può avere alcun intervento divino! In quel caso chi ci fa le spese sono i fedeli che avrebbero dovuto essere confermati nella fede dal papa e che si ritrovano, invece, ad averla ancor più confusa.

      Uno può, dunque, dire che non sostiene il sedevacantismo. Ma non può dire che il sedevacantismo è luteranesimo! Sono cose completamente diverse!

      Elimina
    3. Ultima cosa: non confondi la fede con il fideismo!
      La fede si fonda su Dio e sulla sua onnipotenza ma non è ingenuità. Sa bene che gli uomini possono dire "no" com'è successo infinite volte.
      Il fideismo è una visione ingenua della realtà e considera Dio una sorta di "grande mago" il quale può imporre magicamente la sua volontà anche contro la libertà degli individui.
      Che alcuni tradizionalisti, per vari motivi, siano animati da fideismo e da una visione magica dell'intervento di Dio nel mondo, è un dato di fatto ma indica anche il basso livello religioso di questi ultimi.
      Spero che lei non appartenga a questo novero.

      Elimina
  5. Va bene, rimettiamoci alla parola di Cristo. Se leggiamo Matteo 25-14, mi pare che da 50 anni ad oggi, e lo dico con molto dolore, la nostra Chiesa ai suoi occhi sarebbe condotta dal servo che ha sotterrato il talento. É una Chiesa che non da frutti, anzi è molto preoccupata a gestire e incontrate i frutti degli altri. Quindi qualcuno ha sbagliato qualcosa. Dobbiamo proprio fare finta di niente? Ma se ci rendiamo conto che la nostra casa è in pericolo come ci comportiamo? Aspettiamo che crolli? Io penso che sia la fede in Gesú e ció che sta accadendo alla sua Sposa a muovere sempre piú persone, nel tentativo, chissá se ancora attuabile, di bloccare questa situazione. Anche parlando fra di noi. Luisa. L

    RispondiElimina
  6. Siccome vedo che, spesso e volentieri, si accusa di "luteranesimo" chi vuol semplicemente ragionare sulle cose, aggiungo anche questo scritto.

    Nel XVI secolo il mondo cattolico, come sappiamo, aveva pesanti problemi. Dinnanzi a ciò molti reagirono in varia maniera:

    1) alcuni riflettevano cosa fare rimanendo su un piano puramente teorico
    2) altri cercavano di agire. La nascita di movimenti religiosi, in tal senso, era una reazione.
    3) altri ancora criticavano apertamente le gerarchie chiedendo una purificazione della Chiesa.

    Queste tre reazioni non hanno nulla di errato. Sono reazioni sempre esistite nella storia della Chiesa e ne indicano la vita come, quando il corpo si ammala, immediatamente entrano in azione gli anticorpi.

    La reazione luterana, ai suoi esordi, aveva la prima e la terza caratteristica.
    Ciò che fece del luteranesimo un'eresia non è l'aver reagito anche polemicamente alla situazione di allora. È aver iniziato a porre dei fondamenti differenti alla Chiesa!

    Un tradizionalista cattolico pone, forse, dei fondamenti differenti alla Chiesa? Dieri assolutamente no! Quindi l'accusa di "luteranesimo" che gli si fa è completamente gratuita, nasce da ignoranza ed è priva di fondamento!

    Il periodo postridentino cattolico, per comprensibile timore del luteranesimo, iniziò ad avere una prassi molto rigida: ai laici NON ERA CONSENTITO avanzare critiche e dovevano essere totalmente ossequienti alla Chiesa. Se questo non accadeva scattava il processo inquisitoriale.
    Il mondo laicale finì dunque per adeguarsi ai tempi nuovi.

    Noto da qui la presente passività dei laici che ha totalmente evacuato il "sensus fidelium".
    Certamente in un periodo in cui era attivo il "sensus fidei" e in cui la gerarchia custodiva il deposito della fede, non c'erano grossi problemi.

    Questi sono iniziati nel nostro periodo in cui la gerarchia non riescì a tenere più la posizione che aveva un tempo, i fedeli sono divenuti totalmente passivi e, peggio ancora!, hanno alterato il "sensus fidei".

    Nei casi in cui ci siano ancora fedeli attivi, oggi li troviamo a combattere... per il sacerdozio femminile, come succede in America!

    Il "sensus fidelium", inteso tradizionalmente, non è per nulla un problema, anzi! La reazione dei fedeli se fosse tradizionale non farebbe che del bene alla Chiesa. Il fatto è che NON ESISTE.
    Quei pochi che reagiscono hanno tutte le ragioni. Dare loro dei "luterani" per la spiegazione che ho fatto fin qui è semplicemente tentare di evacuare, agitando uno spauracchio, le poche forze costruttive e critiche di questa povera Chiesa!

    E si sa quanto il tradizionalista sia impressionabile: non vorrebbe mai sentirsi dare del luterano, lui. Chi tenta di appicicargli questo senso di colpa è, quindi, veramente delinquente!

    RispondiElimina
  7. Gesù manifesta le mancanze di Pietro e, ciononostante, gli affida la missione di pascolare e di confermare i fratelli;
    Egli lo chiama “Satana”, gli predice il rinnegamento, ma non lo sostituisce con un apostolo migliore, anzi dice che ha pregato per lui.
    In questi tempi incerti su tutto, io penso all’anima mia e lascio da parte studi di documenti, notizie, proclami; ho l’età che avanza, la memoria e le capacità intellettive diminuiscono e mi affido come un bimbo nelle braccia della Chiesa guidata da papa Francesco, fidandomi SOLO della promessa di Cristo su di essa.
    Reputo ormai finiti i tempi delle dispute teologiche, del cavillare e del dare patenti di cattolicità agli altri.
    Capisco che tante cose confondono tutti noi, ma capisco anche che questo è veramente il tempo di fidarsi di Cristo e dell’Immacolata e di lasciarsi portare, PER FEDE, come Abramo,
    Proprio il Vangelo di oggi mi riporta le parole di Gesù
    «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
    Come un bimbo mi fido e provo ad andare a Lui.
    “Gesù, ti amo, salvami!”:
    Questa è la vita spirituale!
    Tenco

    RispondiElimina
  8. La posizione di Tenco è una posizione personale ma NON PUO' essere la posizione di chi vuol veramente far qualcosa attivamente per se nella Chiesa.

    Capisco la persona anziana che non ha più energie.
    Ma non tollero che questa persona dica: "siate passivi come sono passivo io, che non ho più energie!". È una questione di talenti. Chi li ha li deve mettere in circolo, non sotterrarli!

    Nella fattispecie, quanto ho precisato (e potevo farlo meglio e più chiaramente) non è cavillare!!! È mostrare che la fede di una persona non si appoggia a nuvole ma ha riferimenti precisi nella storia della Chiesa, nella sua coscienza teologica.
    Viceversa, dare del "luterano" solo perché si cerca di ragionare vuole spingere alla passività, quella passività che posso tollerare in un anziano, ma che non raccomando normalmente a nessuno.
    La fede non è magia, come la vita stessa non è magia. Per mangiare devo portare il cucciaio alla bocca, non posso sperare che il cucchiaio si muova da solo!
    Se c'è chi lo spera buon per lui!, ma non posso raccomandare a tutto il mondo di fare lo stesso!

    RispondiElimina
  9. Poi, attenzione!, l'esempio portato di Pietro confermato da Gesù non tiene.
    Un conto è essere peccatori, rinnegare MA POI RAVVEDERSI.
    Un altro conto è sfruttare la buona fede dei fedeli e costruire, tassello dietro tassello, una fede completamente diversa! Qui non esiste ravvedimento ma tanta tanta furbacchioneria.
    In questo caso, chiunque sia, non può avere scusanti. Ciò che è importante è solo Dio e la retta fede in Lui. Tutto il resto deve servire a questo, non dare impaccio o impedimento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ottima precisazione!
      Chi non capisce è perchè non vuol capire, peggio per lui.

      Elimina
  10. Ulteriore appunto:

    la vita spirituale non è solo espressione di amore, come dice Tenco. È prima di tutto LOTTA. Lo dimostra la vita dei santi e dei martiri che hanno combattuto contro le passione ma anche per mantenere la retta fede. Il resto sono solo miserie umane....

    RispondiElimina
  11. Può un papa essere eretico? NOOO! se pensi il contrario stai sbagliando enormemente! non c'è più il problema della sede di Pietro chiaramente vacante, la questione è che tutta la Chiesa e vacante! la Tradizione Cattolica è chiarissima su questo, difronte al'eresia CHIUNQUE perde la sua autorità. mi sembra anche un concetto abbastanza logico. Mons. Marcel Lefebvre lo ribadiva già negli anni '70.
    Difronte ad un apostasia del genere, è chiaro che subentra un problema di tipo pastorale.
    io credo che questo silenzio di Dio non durerà per molto, con la convizione assoluta che alla fine il cuore Immacolato di Maria trionferà.

    "il dubbio e l'opinione rendono impossibile l'atto di fede." -San Pio X

    RispondiElimina
  12. Io sono vicino ai settanta, vecchio, ma non bacucco, però ho chiesto: "Signore, oggi come oggi, sono forse io il traditore?"
    Fin quando il Signore vuole un'opera, la si fa, quando Egli decide che è ora di finirla, si cessa da essa.

    Certamente l'opera di mons Lefevre è stata voluta da Dio, in bilanciamento ai teologi ultraprogressisti che avevano messo il cappello sul Concilio. Oggi, con la chiosa del grande Benedetto XVI si è chiusa quell'epoca.
    Vita spirituale non è solo Amore, certo, ma anche lotta, ma lotta innanzitutto contro la voglia di attuare la NOSTRA volontà, il progetto che non è di Dio, ma di Satana!
    Seguiamo le indicazioni del papa del nostro momento storico e, con l'aiuto di Cristo, non potremo deviare.

    Altrimenti?
    Scissioni nella fraternità, in sedevacantisti, mezzi sedev, quasi sedev, ......
    Per essere contrari alla libertà di coscienza, si arriverà infine a una setta per ogni testa!
    Torniamo fiduciosi sotto Pietro, e, quindi, sotto Cristo, e troveremo lotte, difficoltà, dubbi, ma LA PACE.
    La Pace sia con noi.
    In Cristo Gesù
    Tenco

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  13. Un Papa grande, come l'ultimo Cattolico Romano Pio XII,avrebbe mandato fuori a calci persone come kiko arguello e altri eretici. non avrebbe mai fatto discorsi propagandistici sul Nuovo Ordine Mondiale, incontri ecumenici d'Assisi o restare impassibile su argomenti come signoraggio bancario (vedi Giacinto Auriti e card. Razzinger) e quant'altro. La Fede non ha niente a che fare con tutto questo schifo.
    La Chiesa Cattolica deve ricordarsi che non ha niente da temere, perché dietro c'è DIO!
    Questi modernisti stanno occupando dei luoghi sacri, aizzando l'ira di Dio.
    Una chiesa sdogmatizzata è terreno fertile per l'anticristo.
    -Un Cristiano è un Soldato.

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    1. Esiste qui tra noi qualcuno che ha l’autorità per selezionare papi e movimenti?

      I dogmi esistono ancora e la Verità è la stessa di sempre,
      ma papa Francesco ci chiede di uscire dalla fortezza in cui ci siamo rinchiusi,
      e di testimoniare in questa società laicista con vita santa e non gettando dogmi in faccia al nostro prossimo.

      Queste sono le indicazioni del timoniere di turno della Chiesa.

      A Cristo la guida e la protezione,
      al papa l’indicazione della strada da percorrere,
      a noi l’ubbidienza..

      Dobbiamo credere davvero
      che Dio è Onnipotente
      e che Cristo non abbandona la Sua Chiesa!
      Abbiamo questa Fede?
      Tenco

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    2. un cristiano è un agnello non un soldato.....

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  14. Mi permetto ,Tenco,di chiederle:il dogma,cioè la Verità,puo essere gettato in faccia a qualcuno?può la Verita divina ferire,far male?O non è piuttosto essa stessa Vita?(Io sono la Via,la Verità,la Vita,dice Gesù Cristo).Vede che anche una persona di buona volontà come lei è stata insensibilmente penetrata dallo spirito conciliare?

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    1. Caro Murmex,
      gettare in faccia i dogmi o la Parola di Dio, non si intende come l'hai espresso tu.
      L'esempio del suo significato lo trovi nella risposta di Luisa.
      Leggi e medita.
      Tenco

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    2. Ma va là, invasati e malati mentali ! Questo è un sito di psicopatici. Il vero cammino è quello indicato dalla Chiesa. Qui ci sono solo falsi e beceri predicatori, pattume verbale e mentale, odio contro il Papa (i papi), odio religioso, deliranti pseudoanatemi anticonciliari. Che fogna !

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  15. Tenco, allora rassegnamoci che zia Helen, o come diciamo noi in Italia, la signora Maria, si faccia testimone di Geova o chissá che altro in nome di un progresso che in quanto tale, sta vanificando duemila anni di tradizione. Confido come dici tu in Maria Santissima, che appare in ogni dove e si lamenta perché solo noi fedeli siamo cattivi. E confido nella parola di Cristo -Mt 25-15. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi. Luisa L.

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  16. Non ho capito ,Tenco, sarò forse tonta,vuole spiegarmi meglio qual è il significato vero ,per lei,di gettare in faccia? perchè ,la vita santa non può abbinarsi all'annuncio della Verità che salva? Non c'è mica opposizione fra le due cose,la Chiesa ha sempre fatto così,e ,soprattutto,questo che lei chiama "gettare in faccia" è un preciso COMANDO di Gesù Cristo,non una cosa che la Chiesa può fare o non fare secondo i tempi.A proposito della risposta di Luisa,mi pare interessante questa sua riflessione:perchè nelle presunte apparizioni,data l'inconfutabile desistenza dell'autorità nell'insegnare la retta dottrina, e l'intollerabile decadimento della liturgia,la presunta gospa non se ne lamenta?

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  17. Tenco,

    posso capire il fatto che, data la sua età, non ha alcuna voglia di combattere. Ma non è per nulla accettabile che lei raccomandi questo alle persone.
    Lei dice: "Esiste qui tra noi qualcuno che ha l’autorità per selezionare papi e movimenti?".

    Sì esiste, perché altrimenti si direbbe che con la Cresima il cristiano è fatto "soldato di Cristo"?
    Non si tratta di fare giudizi a sproposito ma semplicemente di salvaguardare la propria fede. Le faccio un semplice esempio.

    Quando il Bergoglio dice: "Nel vangelo in cui Cristo da i pani e i pesci alla folla, NON SI TRATTA DI MOLTIPLICAZIONE, NO NON è QUESTO, ma semplicemente che i pani e i pesci non finirono", lei, con la sua fede in Cristo e la sua venerazione per il Vangelo, non sente, forse, una stonatura in queste parole di commento?

    Quando uno, così indifendibile, interpreta il vangelo in modo totalmente contrario alla tradizione, lei lo segue ad occhi chiusi?

    Ecco il punto in cui la coscienza tradizionalista non ci sta. E, decisamente, lei non ha questa coscienza. (E qui siamo ben prima di una discussione sull'autorità nella Chiesa).

    Fintanto che non si chiamano le cose con il loro vero nome (eresia quando è eresia, ortodossia quando è ortodossia) ci si impelegherà nella melma modernista. E' questo che vuole? Si accomodi!

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  18. Ad superna,questo miracolo che lei cita(la moltiplicazione dei pani e dei pesci),non so perchè,viene spesso preso di mira nelle prediche ,im modo più o meno sfumato,spesso dicendo:non importa se fu moltiplicazione o "miracolo della solidarietà.Così non si scandalizza la persona ingenua,che reagirebbe all'aperta negazione forse ancora con sdegno,e si svuota la Rivelazione

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    1. Certo, si deve negare facendo finta di non negare! Ma questo particolare rivela lo stile del Bergoglio, per questo è indifendibile! Comprendo che uno può essere stanco di combattere ma cadere nella bocca del lupo per stanchezza non significa non morire! Poi raccomandarlo agli altri mi pare pura follia....

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  19. riprendo uno scritto di San Tommaso, copiato da questo blog.
    San Tommaso d'Aquino, studiando l'episodio in cui S. Paolo ha biasimato S. Pietro (cfr. Gal.II, 11-14), scrive : "Ai prelati è stato dato l'esempio di umiltà, affinché non rifiutino d'accettare rimproveri da parte dei loro inferiori e sudditi: e ai sudditi (fu dato) esempio di zelo e libertà, affinché non temano di correggere i loro prelati, soprattutto quando il crimine fosse pubblico e risultasse di pericolo per molti (...). La riprensione è stata giusta e utile e il suo motivo non era lieve: si trattava di pericolo per la preservazione della verità evangelica (...). Il modo in cui avvenne la riprensione è stato conveniente, poiché fu pubblico e manifesto. Per questo S. Paolo scrive: "Ho parlato a Cefas" cioè a Pietro, "davanti a tutti", poiché la simulazione praticata da S. Pietro portava pericolo a tutti" (ad. Gai. II, 11-14; lect. Ili; nn. 77; 83-84).

    E' verissimo che con un po'di scolastica li zittisci tutti questi modernisti. me ne accorgo io con i miei "amici", parenti e anche "catechisti" neocatecumenali.
    nato in un contesto del genere, capisci realmente (con la grazia di Dio) quanto la Chiesa soffre.
    Non si può andare alla S.Messa Tridentina, stando in comunione con questi mercenari/lupi.

    "Dio veglia sulla sua Chiesa e se permette che, nella Sua milizia, sia umiliata, Egli sa quel che fa e chissà che dall'umiliazione sua qual'altra gloria vorrà poi ricavare!" - Pio IX

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    1. Lo scritto dell'Aquinate è splendido ma rivela un particolare: al suo tempo era ancora richiesto (e raccomandabile) che i sottoposti correggessero, se era il caso, i superiori! C'era ancora questa possibilità!
      Lutero si appellò a questa possibilità, in fondo, ma con contenuti ereticali, il che lo pose fuori strada.

      Dal concilio di Trento in poi, la Chiesa, per comprensibile timore, strinse i ranghi: obbligò gli ordini religiosi a ordinare più preti possibile (in modo che rimanessero pochissimi fratelli laici), per controllare meglio la situazione. Nello stesso tempo, proibì, di fatto, che i laici potessero intervenire nella vita della Chiesa (il laicato poteva essere veicolo di idee ereticali).
      Questo di fatto annullà di fatto quanto raccomanda san Tommaso: la situazione era cambiata!

      Da allora il laicato si è limitato ad avere una funzione passiva: seguiva i suoi capi. Tutto bene quando i capi erano ortodossi e santi. Molto male oggi che non lo sono affatto!

      Quello che dice Tenco, in fondo, ricalca l'idea che il laico deve starsene zitto, non ha diritti, neppure quelli di difendere la propria fede!

      E' ovvio che qui c'è qualcosa che non va ed è chiaro che ci siamo allontanati - e di molto! - dalla raccomandazione dell'Aquinate!

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  20. Rispondo ai vari quesiti
    1. tutti noi, quale che sia la nostra età, dobbiamo SEMPRE essere PRONTI, perché non sappiano né il giorno né l’ora….
    2. “il Bergoglio” è il papa della Chiesa, che sarà senz’altro “Satana”, “Rinnegatore”, “che pensa non secondo Dio, ma secondo gli uomini”, ma per il quale Cristo ha pregato affinchè, una volta ravveduto, potesse confermare i fratelli…e non l’ha sostituito
    3. Cristo non ci ha dato i Vangeli, ma Pietro, nel fondare la Chiesa, promettendo di guidarla fino alla fine…., perciò……..chi è con il papa regnante (non con quello di 100 o 200 anni fa) è nella Chiesa, chi non lo è è, come posso dire? Protestante? C’è chi si offende, ma se protesta contro il papa, come lo si chiama?
    4. In ultimo, la parola di Dio va usata per insegnare, non per riempirsene la bocca ad ogni piè sospinto, altrimenti si bestemmia!!!
    5. Ahhh, credo in Satana? Sì, certo, e lo vedo all’opera, perché non dorme mai.
    Difendere la fede? Certo, combattendo contro Satana!!!!
    Tenco

    NB E qui ho finito sul serio
    Vi saluto

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  21. Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, si dice usualmente!

    1) Proprio perché dobbiamo essere pronti, dobbiamo avere le idee più chiare possibili!

    2) "Il Bergoglio" (considerato papa o no!) riceve le preghiere di Cristo, certamente, ma se non vi corrisponde perché preferisce modellare la Chiesa secondo razionalità umana e non secondo rivelazione divina, rende il peggior servizio a tutti noi!

    3) Cristo ci ha dato la FEDE sulla quale si appoggia Pietro. All'apostolo infatti è stato detto: "Tu sei PIETRO e su questa PIETRA (la fede in Cristo, secondo moltissimi Padri) edificherò la mia Chiesa". La Chiesa è edificata su Pietro che si appoggia sulla Pietra della Fede! Non è edificata unicamente su Pietro a prescindere dalla Pietra della Fede!!!!
    Un uomo che ne prescinde è solo un uomo e si sottrae da quanto detto da Cristo. Per questo lungo i secoli è sempre stato considerato possibile che un papa non abbia la fede e quindi sia sostituibile perché cessa di essere Pietro-Pietra!

    4) La parola di Dio va usata per ESSERE VISSUTA. Quanto le è contro ed è contro questa vita dev'essere individuato e allontanato. L'opera di difesa è a favore della vita, non certo contro!

    Tutto ciò per concludere che dobbiamo prendere con le "molle" pure quanto esce dalla bocca del Bergoglio (che lo si consideri papa o meno).

    Temo che tanto sforzo di scrivere non serva a gran che, purtroppo! Chi ha deciso dove stare e come stare non si smuoverà di certo!

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  22. Ah, che serva veramente a poco lo abbiamo già capito da un fatto: la mia lunga spiegazione sul perché un tradizionalista non si possa dire "protestante" non è stata minimamente capita!

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  23. Tenco,chi è con il Papa di adesso non può non essere anche con il Papa di 100 o 1000 anni fa,la Chiesa è UNA non solo nello spazio,ma anche nel tempo ;nella sua ci sono stati Papi Santi(non moltissimi),Papi degni ,e purtroppo Papi anche indegni,a causa dei loro peccati(ira,lussuria,avarizia...accidia nel perseguire il bene della Chiesa)ma sempre si è preservata la purezza della Fede.Ora ,ed è questo che riempie di sgomento,pare che i Papi,loro stessi, "non siano più con i Papi del passato".Capisco che di fronte a questo si vorrebbe chiudere gli occhi,io l'ho fatto per parecchio tempo,ma la realtà,alla fine, ciinterpella,se non altro per porci in guardia

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  24. Tenco, la tua affermazione per cui il Vangelo non viene da Cristo la trovo surreale. Quindi lo Spirito Santo, Uno e Trino con Cristo e l'Altissimo, non ha avuto parte nella redazione dei Vangeli? Mi vien quasi di dar ragione all'amico Piero, perché mi vien da dire: Anatema
    In quanto al Papa o come dice bene Piero, i Papi, perché sono due, tu a quale fai riferimento? Sono uno effettivo e l'altro onorario che onorario non è, perché ha cofirmato un' enciclica, vive in Vaticano e a detta di Papa Francesco interagisce continuamente con lui. Due Papi sono un messaggio simbolico violento, un'Autoritá frantumata. Ai nostri occhi e agli occhi ben aperti di altre religioni. Luisa L.

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  25. Eppure in tutto questo discorso, a volte inutilmente complicato da parte di qualcuno, si è evitato di dire una cosa semplice semplice:

    se dovrebbe esistere l'autorità nella Chiesa, esiste pure l'AUTOREVOLEZZA. L'autorità è quella che viene conferita (sulla base dell'obbedienza alla fede, cosa oggi molto teorica), l'AUTOREVOLEZZA è quella che un papa riesce ad ottenere con i suoi atti conformi alla fede.

    Se Tenco non vuole discutere sull'autorità (per quanto se ne abbia pure discusso nei secoli) non può rifiutarsi di discutere sull'AUTOREVOLEZZA.

    Ora un papa che risulta essere molto originale, per usare un eufemismo (ultimamente ha raccontato a delle clarisse la "barzelletta" che Maria SS.ma nottetempo e di nascosto a san Pietro apre le porte del paradiso a TUTTI, MA PROPRIO A TUTTI!), che tipo di autorevolezza può mai avere???

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  26. One man show. La completa banalizzazione. Come dice Ad Superma, se l'autoritá non ha l'autorevolezza e questo, allo stato delle cose, mi sembra il caso, ci dobbiamo aspettare di tutto. Si accontentano solo delle piazze piene, senza riuscire o volere cogliere il disagio e la trbulazione di moltissimi fedeli. Stiamo un po' a vedere l'evoluzione. Nel frattempo, informiamo zia Helen. :) Luisa

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  27. Unire il sedevacantismo con Mons. Lefebvre è il gioco (mal) riuscito di don Floriano. Anche voi sulla stessa strada?
    Paolo

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    1. Farebbe quasi ridere, se non fosse tragico, vedere che per molti il problema è il "sedevacantismo". Non un "papa" che prostituisce la Fede ad Assisi o che si inginocchia ai maomao (maomettani e maoisti, non c'è dottrina che gli ultimi sei impostori bianchi non abbiano lodato, nevvero?), no. Il Problema, siorsiori, l'Emanuele Goldstein del tempo presente, il Male Assoluto è dunque svelato: il Sedevacantismo.

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    2. Viviamo in tempi di così grande crisi ed eccezionali!Mai abbiamo avuto un Papa che andasse contro il depositum fidei.
      Questo è il frutto del castigo e dobbiamo solo pregare. In virtù del tempo eccezionale in cui viviamo, sarebbe meglio usare la prudenza ed avere l'umiltà di dire: "aspettiamo che ritorni un Papa restauratore per capire come dobbiamo considerare questi 50-60-70-100 anni passati".
      E invece no! Ci crediamo tutti teologi e inventiamo teorie che non hanno fondamenta nella tradizione ma che anzi portano problematiche senza precedenti: da 40 anni a questa parte non si amministrerebbero più validamente sacramenti (ad eccezione del battesimo), i preti non sarebbero tali e i vescovi neanche.....E' follia! Mons. Lefebvre, a cui questo sito fa riferimento, è stato sempre contrario a tali conclusioni temerarie.
      Il male è il modernismo quanto il sedevacantismo, perché entrambi sono pericolosi per la nostra Fede:.

      Ed inoltre non è neanche il modo di porre la questione: pubblicare argomenti che, come si scrive all'inizio, si stanno studiando! Non siamo al bar a discutere se gli scudetti della juventus sono 29 o 31! Non si possono prendere questi argomenti alla leggera considerato che non so quanti di noi (io primo fra tutti), ha alla base quegli studi filosofici richiesti.
      Paolo

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    3. Un traditore è pur sempre un traditore. I suoi atti lo dimostrano e lo rivelano. Qua non c'è certamente da essere teologi e dottor sottili, ma c'è da chiamare le cose col loro vero nome. Ciò che Roncalli, Montini, Luciani, Wojtyla, Ratzinger e Bergoglio sono stati e sono, è evidente a chi non voglia distogliere lo sguardo. Inutile voler chiamare blu il giallo e legname la roccia. Io sono già più che sufficiente peccatore per volermi prendere a carico anche la colpa di stare, per quieto vivere, con gli affossatori di Nostro Signore. Punto.

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    4. Caro Signor Paolo,
      questo blog sta cercando di fare, da diversi punti di vista come avrà notato, il tentativo di affrontare il problema dell'autorità all'interno di questa martoriata chiesa. Nessuno è disposto a farlo, né fra i teologi, né fra i filosofi, né fra i grandi, né fra i piccoli.

      Ma siamo consapevoli che questo problema sia veramente l'unico intorno al quale girino tutte le problematiche scaturite dall'ultimo concilio fino ai nostri giorni: dall'unità ecclesiale, all'obbedienza o meno ai pontefici, dall'infallibilità del Magistero ordinario, allo sfascio evidente di tutti i Sacramenti postconciliari nella maggior parte disattesi, profanati e traditi; dalla distruzione del regno sociale di Nostro Signore alla conseguente distruzione della famiglia cristiana, prima cellula della società (oggi impazzita); dalla demolizione della liturgia e della dottrina cattoliche ai sempre più frequenti scandali legati agli insegnamenti ed ai gensti degli ultimi sei pontefici.....devo continuare?

      Di tutto ciò e di molto altro la spiegazione sta nel problema dell'autorità, mai affrontato anche dai più solerti uomini di Dio, che tanto hanno fatto per la difesa della Fede: cominciando da Mons. Lefebvre che privatamente più volte fece comprendere che nutriva dubbi fortissimi sull'autenticità dei pontefici del tempo, ma pubblicamente non intendeva mostrarlo, continuando con il carissimo Don Villa, araldo della fede, che distrusse il suo ultimo libro sulla inficiata elezione di Roncalli secondo la testimonianza dello stesso Siri, obbligato a rinunciare al papato legittimamente ottenuto ed accettato.

      Questo perchè le conseguenze automatiche di una tale presa d'atto, sono come dice lei spaventose, vicine alla follia....e quindi comportano uno sconcerto insopportabile. Ma lo stato di rinnegamento attuale della fede, a partire dai vertici, è forse meno spaventevole di tutto ciò? Sappiamo bene di non essere dei luminari in materia, e che SICURISSIMAMENTE non spetterebbe certo a noi proporre un tale quesito, ma nessuno lo fa, e per lo meno con il nostro timido e povero tentativo, cerchiamo di portare più gente possibile a riflettere sulla situazione, prendendo in considerazione anche, in ultima analisi, la possibilità che le cose siano andate realmente nel "peggiore" dei modi....

      Le chiedo: è meglio che la Zia Helen continui ad applaudire ed a mettere in pratica le sciocchezze bergogliane e a danzare con i vescovi a Copacabana, oppure che apprenda gli ultimi eventi della Chiesa e cominci a mettersi sulla difensiva dottrinale, per il bene della sua anima? E' meglio nascondere la testa sotto la sabbia (pensando di essersi nascosti del tutto, ma rimanendo in realtà in balia del caos circostante) o credere alle Parole di Gesù che disse: "La verità vi farà liberi", e poi procedere rifugiati nel Suo divino Cuore, sicuri che lui ha già vinto il mondo e che la Sua Chiesa non può morire?

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  28. Nulla possiamo contro la Verità e molto possiamo contro la menzogna del diavolo, a cominciare dall'eresia sedevacantista (sedeprivazionista), abominevole diavoleria che ha già menato in perdizione molte anime.

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    1. Scusa Papalino ma ti sbagli, il diavolo sta in altre sedi. E poi come puoi essere certo che in questo momento la Verità non sia ostaggio nelle sue mani? Anzi nelle mani di chi lavora per lui invece di proteggerla per Cristo Nostro Signore? Pensaci. Io sono Cattolica, non ho dubbi sulla Fede e sulla Chiesa, ma su chi gestisce il tutto si, tanti. Del resto i segni ci sono. Alcuni li vedono, altri no. Alcuni hanno reazioni che vengono considerate eretiche, altri si muovono in modi diversi. Tu i segni non li vedi? Neanche uno, piccolino? Non posso crederci. Luisa L.

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  29. io pongo all'attenzione un altro aspetto...io sono una persona che attualmente rileva tutte le diciamo Stravaganze di BERGOGLIO FIN DAL PRIMO BUONA SERA, e credo di aver spiegato tutto....vado a messa in parrocchia tutti i giorni col velo in testa e Comunione in bocca , per capirsi e non mi faccio scappare nulla di quelle che per me sono bestialità di B. come ricevere da cardinale , l'imposizione delle mani da un pastore protestante...quindi se parlo con gente che ha perplessità ma è praticante, vuoto il sacco .....ora io mi domando....mio figlio non è praticante per niente e potrebbe piacergli il modo di fare di questo papa... non conoscendo tante cose potrebbe accettare volentieri certe direttive e avvicinarsi ai sacramenti...allora io che faccio? posso dirgli il mio pensiero su quello che penso degli uomini di chiesa in questo momento? posso rischiare di spegnere quella piccola fiammella che potesse essergli accesa grazie a BERGOGLIO? Sinceramente non oso....Suggerimenti????sono uscita dal tema??

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