Dopo aver convocato i suoi fratelli poco prima della sua morte (1226), Francesco ha avvertito su tribolazioni future, dicendo:
“Fratelli agite con forza e fermezza in attesa del Signore. Un periodo di grandi tribolazioni e afflizioni in cui grandi pericoli e imbarazzi temporali e spirituali accadranno;
la carità di molti si raffredderà e l’iniquità dei malvagi abbonderà.
Il potere dei demoni sarà più grande del solito, la purezza immacolata
della nostra comunità religiosa e altri saranno appassiti al punto che ben pochi fra i cristiani vorranno obbedire al vero sommo Pontefice e alla Chiesa Romana con un cuore sincero e perfetta carità.
“Nel momento decisivo di questa crisi, un personaggio non canonicamente eletto, elevato al soglio pontificio, si adopererà a propinare sagacemente a molti il veleno mortale del suo errore.
Mentre gli scandali si moltiplicheranno, la nostra congregazione
religiosa sarà divisa tra altre che saranno completamente distrutte,
perché i loro membri non si opporranno, ma consentiranno all’errore. Ci saranno così tante e tali opinioni
e divisioni tra la gente, e tra i religiosi e i chierici che, se quei
giorni malefici non fossero abbreviati, come annunciato dal Vangelo,
anche gli eletti cadrebbero nell’errore (se fosse possibile), se in tale
uragano non fossero protetti dall’immensa misericordia di Dio. Così la
nostra Regola e il nostro modo di vita saranno violentemente attaccati
da alcuni. Delle tentazioni terribili sorgeranno. Coloro che supereranno
la grande prova riceveranno la corona della vita. Guai a quelli tiepidi
che metteranno ogni loro speranza nella vita religiosa, senza resistere
saldamente alle tentazioni consentite per provare gli eletti. Coloro che nel fervore spirituale abbracceranno la pietà con la carità e zelo per la verità, subiranno persecuzioni e insulti come se fossero scismatici e disobbedienti.
Perché i loro persecutori, spronati da spiriti maligni, diranno che in
questo modo prestano grande onore a Dio nell’uccidere e rimuovere dalla
terra degli uomini tanto cattivi. Allora il Signore sarà il rifugio
degli afflitti e lui li salverà, perché hanno sperato in Lui. E poi per rispettare il loro Capo [Nostro Signore Gesù Cristo], agiranno secondo la Fede e sceglieranno di obbedire a Dio piuttosto che agli uomini, acquistando con la morte la vita eterna, non volendo conformarsi all’errore e alla perfidia, per assolutamente non temere la morte. Così alcuni predicatori terranno la verità in silenzio e negandola la calpesteranno.
“La santità di vita sarà derisa da coloro che la professano solo esteriormente e per questa ragione Nostro Signore Gesù Cristo invierà loro non un degno pastore, ma uno sterminatore“.
Opera Omnia S. FRANCISCI ASSISIATIS, col. 430 Paris Imp. Bibliothèque écclésiastique 1880 (dalle annotations de Louis- Hubert Remy)
Interessante questa profezia di San Francesco su un futuro falso Papa. L'esortazione del Santo fù di attaccarsi alla regola dell'ordine da Lui fondato che altro non era che il Santo Vangelo. Guardando ai tempi di oggi si può ben dire che questo tempo dell'anti Papa è giunto, e questo tempo aprirà le porte all'antiCristo. Subito sotto proponiamo gli scritti, Tratto dal Blog di un nostro carissimo amico dal Brasile, del Venerabile Bartolomeo Holzhauser, affinchè possa essere utile a tutti noi a poter leggere i segni dei tempi. Naturalmente senza distaccarci dalla Tradizione della Chiesa pre conciliabolo e alla santa Scrittura
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1. Le profezie del Ven.Bartolomeo Holzhauser
Bartolomeo
Holzhauser nacque il 24 agosto 1613 a Laugna, presso Augsburg in
Baviera, da Leonard e Catherine Holzhauser. La sua era una famiglia di
undici figli, povera, molto pia e onesta. Fin da giovane ebbe un grande
amore per i libri e una precoce vocazione per il sacerdozio. Il 9
luglio 1636 prese il Dottorato in Filosofia e quindi iniziò gli studi
di teologia. Venne ordinato sacerdote nel 1639. Fu anche fondatore di
una comunità religiosa, i Confratelli Uniti. Molti fatti straordinari
vennero riferiti su di lui, tra i quali anche straordinarie guarigioni.
Alcuni dei suoi scritti dimostrano che ebbe il dono della profezia.
Eletto vescovo, morì il 20 maggio 1658, all'età di soli 45 anni, dopo
una vita spesa al servizio di Dio e della sua gente.
"Il
quinto periodo della Chiesa, che iniziò attorno al 1520, terminerà con
l'arrivo del Papa Santo e del potente Monarca che è chiamato <>
perchè ripristinerà ogni cosa. Il quinto periodo sarà un tempo di
afflizione, desolazione, umiliazione e povertà per la Chiesa. Gesù
Cristo purificherà il suo popolo per mezzo di crudeli guerre, carestie,
flagelli, epidemie, ed altre terribili calamità. Egli inoltre
affliggerà e indebolirà la Chiesa Latina con molte eresie. E' un
periodo di defezioni, calamità e sterminio. Quei cristiani che
sopravvivranno alla spada, ai flagelli e alla carestia saranno
pochi...".
"Non dovremmo temere, durante questo periodo, che i maomettani ritornino per mettere in atto i loro sinistri progetti contro la Chiesa latina? Durante questo periodo molti uomini abuseranno della libertà di coscienza che gli è stata concessa. E' di tali uomini che Giuda l'apostolo parlava quando disse: "Costoro bestemmiano tutto ciò che ignorano; ed essi corrompono tutto ciò che essi conoscono per mezzo dei sensi, come animali senza ragione. Siedono insieme a mensa senza ritegno , pascendo se stessi; sono sobillatori pieni di acredine, che agiscono secondo le loro passioni; la loro bocca proferisce parole orgogliose e adulano le persone per motivi interessati; provocano divisioni, gente materiale, privi dello Spirito".
Durante
questo periodo infelice, ci sarà rilassatezza nei precetti divini e
umani. La disciplina ne soffrirà. I Sacri Canoni saranno completamente
ignorati, e il Clero non rispetterà le leggi della Chiesa. Tutti si
lasceranno trasportare e saranno indotti a credere e a fare ciò che più
gli aggrada, secondo le esigenze della carne.
Metteranno
in ridicolo la semplicità cristiana; la considereranno follia e
assurdità, ma avranno il più grande riguardo per la conoscenza avanzata,
e per l'abilità di offuscare gli assiomi della legge, i precetti
morali, i Sacri Canoni e i dogmi religiosi con obiezioni insensate e
argomentazioni elaborate. In conseguenza di ciò, nessun principio - per
quanto santo, autentico, antico e sicuro possa essere - resterà scevro
da censure, critiche, false interpretazioni, modifiche e limitazioni
fatte dagli uomini".
"...Questi
sono i tempi cattivi... L'eresia è dappertutto, e i seguaci
dell'eresia sono al potere quasi dapertutto, e i seguaci dell'eresia
sono al potere quasi dappertutto. Vescovi, prelati e sacerdoti dicono
che stanno facendo il loro dovere, che sono vigili e che vivono come si
conviene al loro stato in vita. In tal modo, percio', tutti loro
cercano scuse. Ma Dio consentirà un frande male contro la sua Chiesa:
gli eretici e i tiranni verranno improvvisamente e inaspettatamente;
irromperanno nella Chiesa mentre vescovi, prelati e sacerdoti sono
addormentati. Entreranno in Italia e devasteranno Roma; bruceranno le
chiese e distruggeranno tutto... Il sesto periodo
inizierà con il potente Monarca e il Pontefice Santo... durerà fino
alla rivelazione dell'Anticristo. In questo periodo Dio consolerà la
sua Santa Chiesa per le afflizioni e le grandi tribolazioni che ha
patito durante il quinto periodo. Tutte le nazioni diverranno
cattoliche. Le vocazioni saranno abbondanti come non mai, e tutti gli
uomini cercheranno solo il Regno di Dio e la sua giustizia. Gli uomini
vivranno in pace e questa verrà concessa perchè la gente farà pace con
Dio. Essi vivranno sotto la protezione del Grande Monarca e dei suoi
successori. Durante il quinto periodo abbiamo visto solo calamità e
devastazione, oppressione dei cattolici da parte di tiranni ed eretici,
esecuzioni di re e cospirazioni per instaurare repubbliche. Ma, per
mano di Dio onnipotente, durante il sesto periodo avverrà un così
meraviglioso cambiamento che nessuno puo' umanamente immaginarlo. Il
potente Monarca, che sarà inviato da Dio, estirperà tutte le
reppubbliche. Sottometterà tutto alla sua autorità e mostrerà grande
zelo per la vera Chiesa di Cristo. L'impero dei maomettani sarà
distrutto e questo monarca regnerà in oriente come in occidente. Tutte
le nazioni verranno ad adorare Dio nella vera fede cattolica e romana.
Ci saranno molti santi e dottori [della Chiesa] sulla terra.
La pace regnerà su tutta la terra perchè Dio legherà Satana per un
certo numero di anni prima dei giorni del figlio della perdizione.
Nessuno potrà distorcere la parola di Dio; durante il sesto periodo ci
sarà un Concilio ecumenico che sarà il più grande di tutti i concili.
Con la grazia di Dio, con la potenza del Grande Monarca, con l'autorità
del Santo Pontefice e con l'unione di tutti i principi più devoti,
l'ateismo e ogni eresia saranno banditi dalla terra. Il Concilio
definirà il vero senso della Sacra Scrittura e ciò sarà creduto e
accettato da tutti".
"Quando
tutto sarà in rovina a causa della guerra; quando i cattolici saranno
attaccati duramente da traditori della stessa religione ed eretici;
quando alla Chiesa e ai suoi servi verranno negati i loro diritti, le
monarchie saranno state abolite e i loro sovrani uccisi, allorala mano
di Dio Onnipotente opererà un meraviglioso cambiamento, qualcosa di
apparentemente impossibile, secondo la ragione umana... Sorgerà un
valoroso re consacrato da Dio. Sarà un cattolico e un discendente di
Luigi IX, ma anche un discendente di un'antica famiglia imperiale
germanica, nato in esilio. Egli regnerà sovrano nelle questioni
temporali. Nello stesso tempo, il Papa regnerà sovrano nelle questioni
spirituali. Le persecuzioni cesseranno e la giustizia regnerà...".
"L'Anticristo
verrà come Messia da una terra fra due mari, in oriente. Nascerà nel
deserto; sua madre sarà una prostituta...; sarà un profeta falso e
menzognero e cercherà di salire al cielo come Elia. Inizierà la sua
opera in oriente, come soldato e predicatore religioso, quando avrà
trent'anni. L'Anticristo con il suo esercito conquisterà Roma, ucciderà
il Papa e ne prenderà il trono. Restaurerà il regime turco distrutto
dal Grande Monarca. Gli ebrei, sapendo dalla Bibbia che Gerusalemme
sarà la sede del Messia, verranno da ogni dove e accetteranno
l'Anticristo come Messia. Egli sarà capace di volare. Il suo volo
inizierà dal Monte Calvario. Egli dirà alle folle che sta inseguendo
Enoch ed Elia [che a quel tempo saranno ritornati sulla terra, ndr] per ucciderli di nuovo".
L'Antipapa, che lacererà la Chiesa Occidentale,
Il turpissimo e scelleratissimo idolo, Antipapa, che lacererà la Chiesa Occidentale, e farà adorare la prima bestia.
Commento all'apocalisse
Beato Bartolomeo Holzhauser
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I. Vers. 11. E vidi un 'altra bestia che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a agnello, e parlava come un drago. La
bestia che sale dalla terra è il falso profeta e l'araldo del Figlio di
perdizione che lui sia il Cristo e lui sarà la sua mano destra, grazie
al quale opererà cose prodigiose sia in segni, sia in guerra. Per cui
dice Daniele, XI:E metterà le sue mani sulla terra.
Si dice che la bestia saliva dalla terra, poiché
l'Anticristo con i suoi imporrà la sua tirannide in Oriente e tra i
mari. Costui sorgerà, prevarrà e inferirà sulla terra che è vicina tra i
mari, dove in questo tempo si troveranno l'Impero Romano, i regni e lo
stato della Chiesa. Si dice che avrà due corna simili ad agnello, perché
sarà un cristiano apostata, e sorgerà di nascosto e in modo sleale, e
radunerà i Giudei, che in quei giorni saranno ovunque assai numerosi,
che diverranno tutti suoi seguaci, e con un grande esercito invaderà lo
stato della Chiesa e occuperà la sede di Pietro, e ucciderà l'ultimo
papa e suo successore, spargendo il sangue cristiano, soprattutto di
coloro che detengono cariche, come acqua attorno a Gerusalemme, e le
Chiesa saranno disperse nei deserti, in luoghi disabitati, nelle
foreste, tra i monti e nelle caverne di pietra. Il pastore, infatti,
sarà colpito e le pecore saranno disperse. Avverrà come nel giorno
della Passione di Cristo, il quale, quando disse: Sta scritto, infatti, percuoterò il Pastore e le pecore si disperderanno, pare
abbia tenuto presente l'ultima tribolazione della Chiesa. Allora
avverrà infatti l'apostasia generale e questo falso profeta rivelerà il
Figlio di perdizione, proclamando che è il Messia. Si noti che egli ha due corna simili ad agnello, poiché sarà dotato di una stupenda abilità nel parlare e nell'operare, come S. Luca dice anche di Cristo con verità, che era un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo (Le.,
XXIV, 19). Due infatti, come è già stato detto commentando il c. V,
erano i comi di Cristo, con i quali ha combattuto e ha sconfitto i
Giudei e i gentili. Una simile e stupefacente abilità avrà anche questo
falso profeta, ma che non gli deriverà da Dio e dalla verità, ma dal
dragone, e per mezzo di quella ingannerà gli abitanti della terra, per
cui aggiunge: E parlava come un drago :
il dragone gli darà una sapienza e astuzia tale nel parlare e
neH'ingannare gli uomini, come se egli stesso in persona camminasse
sulla terra. Infine, queste due cornaa sono la Legge mosaica e i
Profeti, nei quali come si contengono verità bellissime e numerosissime
profezie e figure su Gesù Cristo Nazareno crocifisso, con le quali
dimostrò e ai discepoli di Emmaus provò apertamente (esponendo loro
tutto quel che di Lui era stato scritto da Mosé e dai Profeti) che era
veramente il Cristo Figlio di Dio (cfr., Le., XXIV, 27), così quel
disgraziato impostore metterà sul suo capo come due coma sia le
testimonianze contenute nella legge di Mosé e dei Profeti, e confuterà
negli altri e con essi chiunque per dimostrare mentendo che ora veniva
il Cristo e il Redentore del popolo giudaico e Dio dei gentili, il Re di
Gerusalemme, e confermerà le sue parole con prodigi, inducendo
nell'errore moltissimo Cristiani. Quasi tutti così rinnegheranno il Nome
di Gesù Nazareno crocifisso, ma prima verranno eliminati i pastori
d'anime, costituiti con autorità (cfr., Dan., XI, 32-35).
Vers. 12. E tutto il potere della prima bestia l'esercitava essa al cospetto di quella. Avrà
ogni potere delle tenebre, come il Figlio di perdizione, con le quali
opererà cose più grandi e portentose per indurre tutti i popoli a
credere che quello è il Cristo, che viene nel mondo. Questo falso
profeta infatti sarà stretto al Figlio di perdizione da un vincolo
strettissimo e ne difenderà l'onore al di sopra di tutto. Aggiunge
quindi l'esercitava essa al cospetto di quella: queste
espressioni indicano l'onore e la glorificazione di un altro a seguito
di ciò che compie e parla di fronte ad altri a vantaggio di un altro
per innalzarne l'autorità. Per cui aggiunge: E fece che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, di cui era stata guarita la piaga mortale. In
due modi indurrà gli abitanti della terra ad adorare la bestia. 1°) In
primo luogo gli sottometterà moltissime terre con la guerra; 2°)
Convincerà gli abitanti della terra ad adorare con un culto di latria il
Re di Gerusalemme (che in quei giorni sarà famosissimo) come Dio e il
Cristo che deve venire nel mondo. Sulla ferita della bestia già si è
detto sopra. Per spiegare come e con quali mezzi riuscirà ad ottenere
tale scopo, e quanti popoli e nazioni e Cristiani persuaderà ad aderire a
tale criminale demenza, aggiunge poi:
Vers. 13. E fece portenti grandiosi, sì da far scendere anche fuoco dal cielo sulla terra alla presenza degli uomini
Vers. 14. E
sedusse gli abitanti della terra con portenti che le fu dato operare al
cospetto della bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare un
'effigie alla bestia che ha la piaga della spada e ha ripreso la vita.
Vers. 15. E
le fu dato di dar spirito all'effigie della bestia, sì che l'effigie
della bestia parlasse, e di far che quanti non avessero adorato
l'effigie della bestia fossero uccisiTutte
queste cose accadranno alla lettera e sarà davvero terribile quello che
Dio permetterà in quei giorni a causa dei peccati degli uomini e come
prova degli eletti. Del resto tutti i prodigi che compirà, saranno di
origine demoniaca. Sarà un mago prodigioso, come non ci fu dall'origine
del mondo. Egli riuscirà a far uscire di senno anche moltissimi
cristiani. Riguardo all'effigie della bestia avverrà così negli ultimi
giorni. Il S. Sacrifìcio sarà abolito ovunque nel mondo e le Sacre
Ostie, che verranno sequestrate con meticolosità, saranno calpestate e
gettate nel fuoco, e subiranno altri maggiori oltraggi soprattutto dagli
Ebrei, che allora saranno scatenati e ovunque la faranno da padrone,
distruggeranno gli altari e li bruceranno, come i paramenti sacri dei
sacerdoti e gli ornamenti delle chiese, calpesteranno le reliquie dei
santi; i vasi sacri d'oro e d'argento e ogni pietra preziosa sarà da
loro raccolta per erigere ovunque l'idolo dell'abominazione, ossia
l'immagine dell'Anticristo Re di Gerusalemme, il quale sarà posseduto
dai demoni, che parleranno e compiranno prodigi. Questa sarà la
desolazione dell'abominazione di cui parla Cristo al c. XXIV, 15 di S.
Matteo: Perciò quando vedrete l'abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele ecc. In
quei giorni i Cristiani saranno braccati, trascinati davanti agli
alteri, e costretti ad adorare l'immagine della bestia, ossia del Re di
Gerusalemme, e a professare che egli è Cristo e Dio, che verrà a
visitare il suo popolo e a radunarlo dalla dispersione tra le genti e
liberarlo dal giogo e dalla servitù dei Cristiani. Chi non vorrà
adorarlo in questo modo, sarà sottoposto a vari e raffinati tormenti,
per essere poi ucciso, poiché la bestia e il suo falso profeta avranno
quasi ovunque il controllo assoluto e truppe loro fedeli, a cui nessuno
potrà resistere, e allora la vittoria dei Cristiani sarà patire, essere
sconfitti e assassinati. Vi sarà infatti un flagello come al tempo del
Re Antioco (cfr., I Machab., I) che fu vera figura dell'Anticristo e
come ai tempi di Diocleziano ed anzi ancora più crudele. La Chiesa sarà
dispersa come un libro arrotolato che viene strappato dal vento.
Si
legga il I capitolo del I Libro dei Maccabei per avere un'immagine viva
di quei giorni. Allo stesso modo si ripensi alle crudeli persecuzioni
di Diocleziano e Massimiano contro i cristiani e si avrà solo una figura
dell'ultima crudele e abominevole anticristiana desolazione, che sarà
di gran lunga più feroce e terribile. Dice al riguardo Mt., XXIV, 21: Perché la tribolazione allora sarà grande, quale non vi fu al principio del mondo fino ad ora, né sarà. L'ultima
persecuzione sarà differente da tutte le altre che l'hanno precedute,
soprattutto perché in quel tempo vi sarà una incredibile e grandissima
seduzione degli uomini per i prodigi stupefacenti, che si permetterà
siano da loro compiuti. Sarà del pari grandissima l'apostasia per i
raffinatissimi tormenti e le lunghe e dolorosissime torture escogitate,
per timore dei quali gli uomini verranno meno e adoreranno le effigi
erette alla bestia. Perciò pochi saranno in quei giorni che
resisteranno nella professione del vero Dio e del Nome di Gesù Nazareno
crocifìsso. Per questo il profeta: Chi è simile alla bestia? E chi
potrà combattere contro di lei?
Vers. 16. E
farà che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi,
ricevano un marchio nella loro mano destra o sulla loro fronte.
Vers. 17. E che nessuno possa comprare o vendere, se non chi ha il marchio, il nome della bestia o il numero del suo nome.
Vers. 18. Qui
sta la sapienza! Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia: è
infatti un numero d'uomo, e il suo numero è seicentosessantaseL
II. Queste
parole contengono: 1°) il tormento della fame, per cui i Cristiani
saranno cancellati dai registri ufficiali, in modo che vengano ad
adorare l'idolo, ossia l'effigie della bestia, per poter comprare le
cose necessarie alla vite. Come infatti la fame tormenta a lungo e
soprattutto l'uomo e concede la morte assai tardi, così sarà un tormento
acutissimo e potentissimo, con cui gli uomini verranno costretti ad
adorare l'idolo; 2°) l'ordine di impedire ogni commercio, perché gli
uomini stimano davvero moltissimo e nulla lasciano d'intentato perché si
permetta loro di commerciare e far affari liberamente, come si vede nei
mercanti e consta dall'esperienza quotidiana di tutti, e soprattutto
della gente del popolo. Per cui questo impedimento sarà una grande
coercizione per spingere gli uomini ad adorare l'effigie della bestia e
apostatare dalla professione del Nome di Gesù Cristo Nazareno
crocifisso. Per quel che riguarda il marchio, sarà così: come i Re
usano, per ricordare e onorare il proprio genetliaco e la salita al
trono, coniare delle monete d'oro su di cui sono incisi nome, immagine,
date importanti e cose notevoli, e con cui, come dalla zampa del Leone, i
gradi delle dignità e della maestà di ciascuno si riconoscono e si
celebrano, così, anche se più crudelmente accadrà in quei giorni. Tutti
coloro che diverranno seguaci del Figlio di perdizione, avranno un
certo marchio, ossia contrassegno impresso, al modo in cui i bagnini e
altri usano portare, i plebei invero sulla fronte, quelli più nobili
sulla mano destra. Ogni volta uno brucerà incenso e verrà condotto ad
adorare l'effigie della bestia, costui subito riceverà il marchio della
figura della bestia e chiunque avrà ricevuto quel segno e lo mostrerà,
avrà ogni libertà di comprare, vendere, partire, e fare affari di ogni
genere, mentre chi non lo avrà e non lo mostrerà, non avrà la facoltà,
né di vendere, né comprare, né far affari, né partire, né di far altro
pubblicamente. Ogniqualvolta infatti qualcuno senza marchio verrà
preso, sarà imprigionato e tormentato e trascinato agli idoli
abominevoli, e se non avrà voluto adorare, sarà assassinato in modo
orribile. Questa costrizione sarà grande, perché, per ottenere un
effetto maggiore, presso tutte le porte delle città e dei villaggi,
nelle piazze, nei mercati, sulle pubbliche strade, in tutti i porti di
mare (poiché in quei giorni tutti saranno in suo potere) vi sarà una
strettissima vigilanza, e vi saranno erette degli idoli, ossia delle
immagini della bestia, per il motivo suddetto, e chiunque fosse stato
trovato o alle porte della città, o nei villaggi, o nei fori tra
venditori e compratori, o nelle pubbliche strade, o nei porti di mare, e
non avranno il marchio della bestia, saranno subito strascinati presso
gli idoli eretti lì, affinché vi brucino incenso e adorino l'effigie
della bestia come il Cristo che viene nel mondo, ossia il Re di
Gerusalemme, e riceveranno il marchio della bestia, ma chi si rifiuterà
di riceverlo, sarà torturato, sottoposto a tormenti, e infine ucciso, e
questa sarà la loro pazienza in quei giorni. O quanto gloriosi e ardui
saranno i martiri, e con quanto desiderio di vittoria i santi del cielo
guarderanno le battaglie dei santi di Cristo che combattono nell'arengo e
quanto odore soave daranno le vittime soccombenti al cospetto di Dio e
dell'Agnello.
Sembra che lo Sposo alletti dolcemente la sua Chiesa alla
costanza, alla perseveranza e alla vittoria:Vieni
dal Libano, mia sposa, vieni dal Libano, vieni; t'affaccia dalla cime
dell'A- mana, dalla vetta del Sanir e dell'Hermon, dagli antri dei
leoni, dalle montagne dei leopardi.Il S. Profeta enumera sei specie di uomini, cui la bestia farà imprimere il suo marchio, ossia piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi. Nulla vi è di causale in questo libro e tutto è ricco di sapienza. I piccoli sono
i bambini e gli infanti, che nasceranno in quei giorni, o sono nati e
battezzati prima, poiché il Figlio di perdizione e il suo falso profeta
aboliranno ogni battesimo fatto o da farsi nel Nomine della SS. Trinità.
Così si preoccuperanno e costringeranno che tutti i bambini, gli
adolescenti, e le fanciulle ricevano sulla fronte il carattere della
bestia e rigettino il battesimo istituito da Gesù Cristo Nazareno
crocifisso. Si proibirà infatti che i bambini che nasceranno in quei
giorni siano battezzati e se un padre, o una madre si preoccuperà di
battezzare il figlio o la figlia, sarà messo sotto tortura e ucciso. Di
questo parla Cristo al c. XXIV di Matteo: Guai alle donne incinte e che allatteranno in quei giorni. Per grandi significa adulti; i ricchi invece sono i Principi, i potenti e i più nobili del popolo. I poverisono i plebei. L'espressione liberi sono le repubbliche. Per servi infine
l'infima feccia del popolo, dei servi, delle serve e dei domestici, i
quali tutti riceveranno il marchio e adoreranno l'effigie della bestia. E che nessuno possa comprare o vendere, se non chi ha il marchio, il nome della bestia o il numero del suo nome. Viene ripreso lo stesso concetto. Sarà un segno certo che riceveranno tutti i suoi seguaci e cultori. Questo segno è detto carattere, perché sarà impresso e sarà composto di certe lettera di una lingua certa per comporre un nome, perché esprimeranno quelle lettere e formeranno il suo nome. Infine il numero, poiché le stesse lettere significano il numero 666, il numero dell'uomo e il suo nome, e il numero dei suoi anni, in cui nascerà. Qui
sta la sapienza! Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia: è
infatti un numero d'uomo, e il suo numero è seicento, sessanta, set II
S. Profeta mette alla prova l'umano ingegno per risolvere questo
enigma. Bisogna ricordare che l'Apocalisse fu scritto in lingua greca,
dove non si trova scritto questo numero 666, ma il termine greco antemos, che
1°) viene interpretato o significa 'contrario', 2°) contiene secondo le
lettere greche questo numero 666. Certe lettere infatti sia presso i
greci sia i latini indicano dei numeri precisi, e così il traduttore
latino ha interpretato il vocabolo greco non secondo il significato
della cosa, ma del numero e ha tradotto àntemos come 666, e ha posto: E il suo numero 666, àntemos è
un aggettivo e sarà proprio per antonomasia del Figlio di perdizione,
che è 'contrario' al vero Cristo e a ogni cosa che si dice Dio. Per cui
il nostro Salvatore gli diede il nome di Anticristo, composto da antì, che si traduce contro, e xrisòs, che significa Messia, ossia promesso, salvatore del mondo. Antemos pertanto
non sarà un vero e proprio sostantivo, ma il suo nome, con cui si farà
chiamare, e per cui ogni ginocchio si piegherà sulla terra, sarà
Cristo. Per questo il Salvatore tante volte ci premunisce di non
permettere di farci sedurre in quei giorni, quando dirà: Eccolo
qui, il Cristo, oppure: Eccolo là. Non gli credete. Ecco è nel deserto:
non vi andate. Eccolo nei luoghi più nascosti, non credete. La spiegazione di questo arcano è la seguente: il marchio consiste di lettere ebraiche che saranno impresse sulla mano destra di tutti, o sulla fronte, che significano xrisòs, ovvero
Cristo. E perché non sarà il Cristo, ma l'Anticristo, ossia l'esatto
contrario di Cristo in ogni cosa, S. Giovanni mise in greco che il suo
nome ènumero d'uomo, il suo numero àntemos, cioè
contrario a Cristo, Anticristo, come si chiama il nostro Salvatore. Il
traduttore latino poi lo tradusse nel numero seicento, sessanta, sei,
numero che è formato dalle lettere del vocabolo greco àntemos, a infatti significa 1, n 50, t 300, e 300, e 5, m 40, o 70 e s 200,
che unite assieme compongono il numero 666. Questo numero 666
corrisponde ad altrettanti mesi, ossia 55 anni e mezzo, il numero di
anni in cui nascerà e vivrà la bestia. Infatti nell'anno di Cristo 1855 e
mezzo nascerà la bestia, ossia nel secolo nono di questo millennio, e
vivrà per 55 anni e mezzo. Al culmine della sua furibonda potenza
incrudelirà insieme al suo falso profeta la Chiesa e disperderà il
gregge di Cristo, e ucciderà e vincerà tutti i fedeli per l'autorità che
gli è stata concessa per 42 mesi su ogni tribù, e popolo, e lingua e
nazione di far guerra e sconfiggere i santi di Dio in quel periodo di
tempo, in cui sarà nel pieno possesso del regno. Frattanto di compiranno
i giorni della bestia che lo precedette (ossia la setta e la monarchia
maomettana) i 1260 anni. Infatti nell’ultimo secolo nel primo anno, nel
suo 55° anno e mezzo di vita il Figlio di perdizione sarà ucciso dallo
spirito della bocca di Gesù Cristo Nazareno e si convertiranno i resti
del popolo giudeo e diranno: Benedetto colui che viene nel nome del Signore, e
allora i cieli si dissolveranno per un gran sconvolgimento, e Dio
giudicherà il suo popolo. Il giorno e l’ora non lo sa nessuno, neanche
gli Angeli del cielo, ma solo il Padre (Mt., XXIV).
La questione centrale del sedevacantismo o del sedeprivazionismo consiste anzitutto, o almeno negli effetti, nella necessità del mantenimento delle Fede e quindi del debito culto ("lex orandi, lex credendi"), cioè la partecipazione esclusiva alla "NON UNA CUM", vale a dire, nell'attuale congiuntura ecclesiale, la preservazione dell'Oblatio Munda. A prescindere da ciò, una decisa convinzione che l'attuale occupante del Soglio Pontificio non debba essere ascoltato e riconosciuto per Sommo Pontefice, rimane solo un mera sebbene legittimissima convinzione che manca però il proprio effetto. Voi come avete risolta la cosa, e cosa ne pensate? Riterreste lecito astenersi dal culto e dai sacramenti riformati, oppure no?
RispondiElimina"..rimane solo una mera sebbene legittimissima convinzione che manca però il proprio effetto."
RispondiEliminaPotresti gentilmente spiegare in che senso, secondo il tuo pensiero, "manca però il proprio effetto"? Ti ringrazio
Cioè che, a prescindere dalla "NON UNA CUM", la sola convinzione di una vacanza totale o formale della Sede Petrina, mancherebbe di soddifare negli effetti il proposito che, a questo punto solo verbalmente, si prefiggerebbe: quello cioè di preservare intatta (e cioè in realtà, effettivamente) la Fede, e di adempiere debitamente in atto al culto divino, dovendosi sempre prescindere in esso da qualsiasi (nel caso addirittura grave) imperfezione che ne inficerebbe la legittimità - come anche nel caso della Messa tradizionale "una cum" - e ch'è invece garantita solo nell'Oblatio Munda.
RispondiEliminaTi cito, per contrasto (scusa la lunghezza), dalle stesse parole di Mons. Guérard des Lauriers: «[...] la qualificazione che conviene attribuire alla Messa tradizionale "una cum". Una simile Messa è valida (supponendo che il sacerdote sia stato ordinato validamente!), a causa del rito che, come il Deposito, resta divinamente garantito dal Magistero della Chiesa. Ma, checché ne voglia SOGGETTIVAMENTE il celebrante, l'atto che pone comporta OGGETTIVAMENTE ed INELUTTABILMENTE l'affermazione di essere in comunione con (una cum), e persino sotto DIPENDENZA (papa nostro) di una persona in stato di scisma capitale. L'atto d'una celebrazione simile è dunque macchiato di un delitto che è del genere: "scisma"; ciò OGGETTIVAMENTE ED INELUTTABILMENTE, checché ne sia del peccato commesso dai partecipanti: prete celebrante, fedeli assistenti [...] Se [nel caso che l'assistenza ad una tale Messa è necessitata da un motivo estrinseco] quest'ultima clausula (MANIFESTARE CHE NON SI PARTECIPA] non è realizzata, allora, ex se, il solo fatto di assistere costituisce una partecipazione, una cauzione data alla celebrazione. E siccome questa è ipotecata OGGETTIVAMENTE ED INELUTTABILMENTE, dal delitto di sacrilegio e dal delitto di scisma, non ne consegue forse che partecipando a questa celebrazione si incorre la colpevolezza di questi delitti? La risposta è, di DIRITTO, affermativa. Ne consegue che, di DIRITTO, i fedeli attaccati alla Tradizione non devono assistere alla Messa tradizionale una cum. E questo tenuto conto: in primo luogo di se stessi, in secondo luogo della Testimonianza che devono rendere agli altri» (Il problema dell'Autorità, Verrua Savoia 2005, p. 41-42).
Nel prosieguo del testo Mons. Guérard fa però salve due eccezioni, quella nel caso di ignoranza, e quello della mancanza di possibilità di comunicare se non assistendo ad una Messa una cum («la salvezza delle anime costituisce la finalità delle finalità»). Aggiunge pero che «una persona che può comunicare ogni quindici giorni ad una Messa "non una cum", non ha alcuna ragione e NON DEVE QUINDI, nell'intervallo, assistere ad una "Messa una cum", ancor meno comunicarvi».
Anche i sedev. simpliciter, che si rifanno alla Bolla di Paolo IV (come del resto ben sapete), pur non condividendo la Tesi, celebrano "non una cum", sostanzialmente per gli stessi motivi, quelli cioè non derogabili dalla Fede. La questione rimane quindi, almeno dal mio punto di vista, centrale ed urgentissima. Voi che ne pensate?
Carissimo johannes climacus,
Eliminati ringraziamo molto per aver sollevato questo argomento. Abbiamo preferito, anzichè rispondere qui sotto, creare un articolo a parte.
http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.it/2013/08/risposta-ad-un-nostro-lettore-riguardo.html
Carissimo,
Eliminahai messo l'accento su un problema assolutamente da affrontare, a cui stiamo profondamente riflettendo da mesi, e che personalmente prendo i considerazione con timore e tremore.
Perchè non si tratta di quisquilie: è un problema che se malamente interpretato può sfociare nel peccato di scisma!
Anzi, la situazione è talmente seria che entrambe le opposte parti accusano l'altra posizione appunto di essere scismatica!
Chi celebra "una cum" lo fa per non spezzare l'incrollabile legame cattolico che c'è fra la Chiesa e "Pietro" e perciò accusa di scisma chi si separa liturgicamente dal Soglio di Pietro;
Chi celebra "Non una cum" lo fa per testimoniare a Dio, a se stesso e al mondo che chi oggi siede su quel Soglio non rappresenta più né Cristo, né Pietro, né la fede cattolica, e quindi nemmeno la Chiesa, e non si può stare IN COMUNIONE DI FEDE E IN SOTTOMISSIONE FILIALE agli eretici.
Intellettivamente riesco a comprendere entrambe le posizioni, e confesso che ho una gran paura nel decidermi per una posizione o l'altra, perchè è in gioco la vera appartenenza alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana, dalla quale non desidero uscire per nulla al mondo. Sono nata cattolica e voglio morire cattolica.
Credo che questo tuo provvidenziale intervento possa dare il via ad una serie di articoli, in cui possiamo tutti insieme cercare di riflettere su questo irrimandabile problema dell'autorità, a partire sempre dalla Dottrina cattolica della Chiesa di sempre, cioè basandoci sul deposito sicuro della Tradizione e del Magistero infallibile, e non sulle nostre personali opinioni.
Infinite grazie...
Scritto inviato ad un sito cattolico.
RispondiEliminaGentile "Riscossa Cristiana"
Scrivo a proposito di una lettera a voi pervenuta e pubblicata. Secondo questo testo il papa a Lampedusa sarebbe scivolato in un errore dottrinale elogiando l'Islam.
Ebbene io non penso che il papa sia scivolato, il papa lo ha voluto dunque non è scivolato!
E' mia opinione che questo papa non scivoli in errori dottrinali ma tenda a starci permanentemente poiché l'impianto religioso del suo pensiero non riflette più quello tradizionale riscontrabile fino ad alcune decine di anni fa nel cattolico medio.
Il papa attuale è il segno di un "nuovo Cattolicesimo" che estremizza sempre più le sue posizioni con lo scorrere del tempo.
Ovviamente quando Bergoglio parla cattolicamente il mio giudizio può parere eccessivo ed ingeneroso. Ma il fatto è che, stranamente, non parla sempre cattolicamente. Come mai? Questo deve farci pensare e, a mio avviso, la soluzione è in quanto segue.
Di fatto si può usare il termine "scivolare" solo quando uno, da una posizione corretta e normale, può talora incorrere in espressioni infelici, magari senza volerlo. Uno scivola quando normalmente sta in posizione eretta, non quando sta sempre prono sul pavimento. In questo secondo caso non scivola affatto!
Bergoglio e chi come lui non fanno le cose "senza volere", scivolando appunto, ma avendolo scelto "ex toto corde" loro: questi chierici sono i servitori della coscienza umana che, a seconda della situazione, può essere atea, protestante, cattolica, mussulmana, ecc.
Anche se questi chierici nominano Dio formalmente, Dio in quest'orizzonte non c'entra nulla poiché la divinità evoca valori assoluti, non relativi! Il Dio che evoca realtà assolute è assolutamente scomodo in questo contesto in cui si deve cambiare bandiera spesso e volentieri!
Così al posto di Dio rimane il solo uomo, la sua singola individualità (o individualismo). E' questo tipo di uomo che i chierici moderni hanno sempre davanti e di conseguenza il papa stesso.
Che ci sia un riduzionismo assoluto all'uomo (o all'uomo semplicemente religioso) lo si avverte dal piacere immenso che prova papa Bergoglio nello stare in mezzo alla gente e da quel non so che di fastidio che si intravvede in lui quando deve fare delle liturgie un poco "verticali" o sacrali (evocanti valori assoluti, che staccano l'occhio dall'esteriorità per fissarlo sull'interiorità).
Il cosiddetto male di gran parte dei chierici attuali (papa compreso) pare dunque essere di questo genere. Qui si ha superato, e di molto, il semplice errore dottrinale. Quando Ario proclama che Cristo è solo uomo non pensa di certo a legittimare ogni religiosità umana e, anzi, ha un suo integralismo religioso (anche se eretico).
Nel caso della maggioranza dei chierici moderni, invece, impera un relativismo a tutto tondo, il Pantheon delle religioni, in cui ognuno ha una posizione religiosa secondo la sua coscienza.
Il chierico moderno - a differenza di un Ario - è servitore di questa coscienza religiosa relativista.
Quel certo relativismo religioso che inizia con l'epoca moderna e la rivoluzione luterana si è di molto evoluto ed estremizzato ed ha invaso, come l'acqua di una diga rotta, il mondo cattolico.
Ecco perché non abbiamo degli "scivoloni" ma delle vere e proprie alterazioni radicali, dal punto di vista religioso e tradizionale.
Il cattolicesimo attuale - soprattutto con questo tipo di papi - si discioglie in una specie di melassa possibilista e buonista, manentendo qua o là alcuni aspetti etici apparentemente tradizionali. Ma è l'insieme, la visione religiosa del tutto, che è profondamente e radicalmente cambiata: il centro non è più Dio ma solo l'uomo (con la scusa di Dio).
A questo punto arriva la domanda cruciale: è ancora Chiesa una Chiesa che ha detronizzato Dio per fissare lo sguardo sull'uomo?