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sabato 14 settembre 2013

IN EXALTATIONE SANCTÆ CRUCIS Esaltazione della Santa Croce...


 
14 settembre, Esaltazione della Santa Croce.
Christus factus est pro nobis obediens usque ad mortem mortem autem crucis.

 
ALLELÚIA
Allelúia, allelúia. O dolce legno,amati chiodi, che sostenete l’amato peso: tu che solo fosti degno di sostenere il re dei cieli, il Signore. Allelúia.
 
Allelúia, allelúia. O dolce legno,amati chiodi, che sostenete l’amato peso: tu che solo fosti degno di sostenere il re dei cieli, il Signore. Allelúia.  
 
EVANGÉLIUM
Sequéntia S. Evangélii secundum Ioánnem, 12, 31-36.
 
In illo témpore: Dixit Iesus turbæ Iudæórum: Nunc iudícium est mundi: nunc princeps huius mundi eiiciétur foras. Et ego si exaltátus fúero a terra, ómnia traham ad meípsum. (Hoc autem dicébat, signíficans qua morte esset moritúrus). Respóndit ei turba: Nos audívimus ex lege, quia Christus manet in ætérnum: et quómodo tu dicis: Opórtet exaltári Fílium hóminis? Quis est iste Fílius hóminis? Dixit ergo eis Iesus: Adhuc módicum lumen in vobis est. Ambuláte dum lucem habétis, ut non vos ténebræ comprehéndant: et qui ámbulat in ténebris, nescit quo vadat. Dum lucem habétis, crédite in lucem, ut fílii lucis sitis.
M. - Laus tibi Christe.
 
In quel tempo Gesù disse: “ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me". Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire. Allora la folla gli rispose: "Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come dunque tu dici che il Figlio dell'uomo deve essere elevato? Chi è questo Figlio dell'uomo?". Gesù allora disse loro: "Ancora per poco tempo la luce è con voi. Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della luce". Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro.
M.  Laus tibi Christe

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La croce è gloria ed esaltazione di Cristo
 
Dai «Discorsi» di sant'Andrea di Creta, vescovo
(Disc. 10 sull'Esaltazione della santa croce; PG 97, 1018-1019. 1022-1023).
Noi celebriamo la festa della santa croce, per mezzo della quale sono state cacciate le tenebre ed è ritornata la luce. Celebriamo la festa della santa croce, e così, insieme al Crocifisso, veniamo innalzati e sublimati anche noi. Infatti ci distacchiamo dalla terra del peccato e saliamo verso le altezze. E' tale e tanta la ricchezza della croce che chi la possiede ha un vero tesoro. E la chiamo giustamente così, perché di nome e di fatto è il più prezioso di tutti i beni. E' in essa che risiede tutta la nostra salvezza. Essa è il mezzo e la via per il ritorno allo stato originale.
Se infatti non ci fosse la croce, non ci sarebbe nemmeno Cristo crocifisso. Se non ci fosse la croce, la Vita non sarebbe stata affissa al legno. Se poi la Vita non fosse stata inchiodata al legno, dal suo fianco non sarebbero sgorgate quelle sorgenti di immortalità, sangue e acqua, che purificano il mondo. La sentenza di condanna scritta per il nostro peccato non sarebbe stata lacerata, noi non avremmo avuto la libertà, non potremmo godere dell'albero della vita, il paradiso non sarebbe stato aperto per noi. Se non ci fosse la croce, la morte non sarebbe stata vinta, l'inferno non sarebbe stato spogliato.
E' dunque la croce una risorsa veramente stupenda e impareggiabile, perché, per suo mezzo, abbiamo conseguito molti beni, tanto più numerosi quanto più grande ne è il merito, dovuto però in massima parte ai miracoli e alla passione del Cristo. E' preziosa poi la croce perché è insieme patibolo e trofeo di Dio. Patibolo per la sua volontaria morte su di essa. Trofeo perché con essa fu vinto il diavolo e col diavolo fu sconfitta la morte. Inoltre la potenza dell'inferno venne fiaccata, e così la croce è diventata la salvezza comune di tutto l'universo.
La croce è gloria di Cristo, esaltazione di Cristo. La croce è il calice prezioso e inestimabile che raccoglie tutte le sofferenze di Cristo, è la sintesi completa della sua passione. Per convincerti che la croce è la gloria di Cristo, senti quello che egli dice: «Ora il figlio dell'uomo è stato glorificato e anche Dio è stato glorificato in lui, e lo glorificherà subito» (Gv 13, 31-32).
E di nuovo: «Glorificami, Padre, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse» (Gv 17, 5). E ancor: «Padre glorifica il tuo nome. Venne dunque una voce dal cielo: L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò» (Gv 12, 28), per indicare quella glorificazione che fu conseguita allora sulla croce. Che poi la croce sia anche esaltazione di Cristo.
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In Exaltatione Sanctae Crucis ~

Preghiera composta da sant'Anselmo


O Croce Santa, la vista della quale ci ricorda un'altra croce, quella sulla quale Nostro Signore Gesù Cristo ci ha strappati con la sua morte alla morte eterna, nella quale stavamo precipitando miseramente, risuscitandoci alla vita eterna perduta per il peccato, adoro, venero, glorifico in te la Croce che rappresenti e, in essa, il misericordioso Signore. Per essa egli compì la sua opera di misericordia. O amabile Croce, in cui sono salvezza, vita, e resurrezione nostra! O legno prezioso per il quale fummo salvati e liberati! O simbolo di cui Dio ci ha segnati! O Croce gloriosa della quale soltanto dobbiamo gloriarci!

Come ti lodiamo? Come ti esaltiamo? Con quale cuore ti preghiamo? Con quale gioia ci glorieremo di te? Per te è spogliato l'inferno; è chiuso per tutti coloro che in te sono stati riscattati. Per te i demoni sono terrificati, compressi, vinti, schiacciati. Per te il mondo è rinnovato, abbellito, in virtù della verità che splende e della giustizia che regna in Lui. Per te la natura umana peccatrice è giustificata: era condannata ed è salvata; era schiava del peccato e dell'inferno ed è resa libera; era morta ed è risuscitata. Per te la beata città celeste è restaurata e perfezionata. Per te Dio, Figlio di Dio, volle per noi obbedire al Padre fino alla morte (Fil 2,8-9). Per questo egli, elevato da terra, ebbe un nome che è al di sopra di ogni nome. Per te egli ha preparato il suo trono (Sal 9,8) e ristabilito il suo regno.

Sia su di te e in te la mia gloria, in te e per te la mia vera speranza. Per te siano cancellati i miei peccati, per te la mia anima muoia alla sua vita vecchia e sorga a vita nuova, la vita della giustizia. Fa', te ne prego, che, avendomi purificato nel battesimo dai peccati nei quali fui concepito e nacqui, tu ancora mi purifichi da quelli che ho contratto dopo la nascita alla seconda vita, e che per te io pervenga ai beni per i quali l'uomo è stato creato per il medesimo Gesù Cristo Nostro Signore, cui sia benedizione nei secoli.

- Nella foto: Il frammento della Croce più grande del mondo (63 cm x 39). Santuario di S. Tolibio,Spagna,


11 commenti:

  1. POSTO UNA BELLISSIMA LETTERA APERTA A BERGOGLIO. SE LO VOLETE PUBBLICATELA.

    (parte 1)
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    Santissimo Padre,

    Sia lodato il nostro Signore Gesù Cristo, che vi ha dato la missione di guidare la sua Chiesa !

    Permettetemi in nome di inumerevoli persone scioccate dalla vostra lettera ai musulmani in occasione dell' Id al-Fitr [1] , e in virtù del canone 212 § 3 ( "In modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, essi hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli salva restando l'integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l'utilità comune e la dignità della persona". [Can. 212 § 3 ] ), per condividere con voi le riflessioni di questa lettera aperta.

    Salutando con "grande piacere " i musulmani in occasione del Ramadan, tempo considerato speso "al digiuno, alla preghiera e all'elemosina", lei sembra ignorare che il digiuno del Ramadan è tale che "la spesa media di una famiglia che fa il Ramadan aumenta del 30 % " [3], che l'elemosina musulmana è destinata ai soli musulmani bisognosi e che la preghiera musulmana consiste nel rifiutare cinque volte al giorno la fede nella Trinità e in Gesù Cristo, a chiedere la grazia di non seguire il percorso degli smarriti che sono i cristiani ... Inoltre, durante il Ramadan, aumenta la criminalità in modo vetiginoso. [4] C'è realmente in queste pratiche qualche motivo possibile d'elogio?

    La sua lettera afferma che dobbiamo avere stima per i musulmani e "soprattutto per i loro capi religiosi" ma non si dice a qual titolo. Dal momento che si sta parlando di loro come di musulmani, ne consegue che la stima è anche per l'Islam. Ora cos'è l'Islam per un cristiano se, dal momento che " nega il Padre e il Figlio " (1 Gv 2, 22), uno dei più potenti Anticristo che vi siano, in numero e in violenza (Ap 20,7-10 )? Come possiamo stimare sia Cristo sia ciò che gli si oppone?

    Il suo messaggio fa poi notare che "le dimensioni della famiglia e della società sono particolarmente importanti per i musulmani in questo periodo" di Ramadan , ma quel che non dice è che il Ramadan serve da forte mezzo di condizionamento sociale, di oppressione, di sottomissione al totalitarismo islamico, in breve di negazionte totale del rispetto da lei evocato... Così l'articolo 222 del Codice penale marocchino recita: "Chiunque, noto per la sua appartenenza alla religione musulmana, rompe ostentatamente il digiuno in un luogo pubblico durante il periodo del Ramadan, senza motivi consentiti da questa religione, è punito con la reclusione da uno a sei mesi e da una multa ". E si tratta del moderato Marocco …

    Che tipo di "paralleli" riesce a trovare tra "la dimensione della famiglia e della società musulmana " e " la fede e la pratica cristiana", dal momento che lo stato della famiglia musulmana prevede la poligamia (Corano 4, 3; 33, 49; 52, 59), il ripudio (Corano 2, 230), l'inferiorità ontologica e giuridica delle donne (Corano 4, 38; 2, 282; 4, 11) , la necessità per il marito di picchiare la moglie (Corano 4, 34); ecc. ? Quali analogie ci può essere tra la società musulmana costruita per la gloria dell'Unico, e che di fatto non può tollerare l'alterità o la libertà, né di conseguenza distinguere le sfere religiose e spirituali dal resto? "Tra noi e voi è inimicizia e l'odio per sempre fino a quando non crederete nel solo Allah!" (Corano 60, 4), e la società cristiana, poiché costruita per la gloria di Dio Uno e Trino promuove il rispetto delle legittime differenze? Piuttosto, per “parallelo” non si dovrebbe capire quanto non si assomiglia e si accosta ma quanto, al contrario, non si avvicina assolutamente? Non è solo in questo caso evidente la chiarezza della sua dichiarazione?

    RispondiElimina
  2. (parte 2)


    Lei propone ai suoi interlocutori di riflettere su "la promozione del rispetto reciproco attraverso l'educazione", suggerendo che essi condividono con lei gli stessi valori di umanità, di "rispetto reciproco". Ma non è questo il caso. Per un musulmano, non è la natura umana il riferimento e neppure il bene conoscibile dalla ragione: l' uomo e il suo bene non sono quello a cui si appella il Corano. Il Corano insegna ai musulmani che i cristiani, perché cristiani, "sono impurità" ( Corano 9, 28) , "il peggio del creato" (Corano 98, 6 ), "i più vili degli animali" (Corano 8,22; cfr 8,55 ) ["così come escrementi, urina, cane, vino" precisa l'ayatollah Khomeny, in Principi politici, filosofici, sociali e religiosi, Éditions Libres Hallier, Paris, 1979] ... Perché l'Islam è la vera religione (Corano 2, 208; 3, 19; 85), che dominerà su tutte le altre, per sradicarle completamente (Corano 2, 193 ); coloro che non sono musulmani possono essere solo pervertiti e maledetti (Corano 3.10,82,110 ; 4.48,56,76,91 , 7144 , 9.17,34 , 11.14, 13.15,33 , 14.30 , 16,28-9; 18.103-6 , 21.98 ; 22.19-22,55 , 25.21 , 33.64, 40.63, 48.13), che i musulmani devono combattere costantemente (Corano 61.4,10-2, 8.40, 2.193 ) con l'inganno (Corano 3.54 , 4.142, 8.30 , 86.16), terrore (Corano 3,151, 8.12,60, 33.26 , 59.2 ) , e tutti i tipi di punizione ( Corano 5,33 , 8,65 ; 9.9,29,123 ; 25,77 ), come la decapitazione (Corano 8.12 Corano 47,4) o la crocifissione (Corano 5,33) per eliminare (Corano 2.193, 8.39; 9.5,111,123 , 47,4 ) e infine distruggere (Corano 2.191, 4.89,91, 6,45; 9.5,30,36,73, 33,60-2, 66,9 ). "O voi che credete! Combattete a morte gli increduli che sono presso a voi e che trovino in voi la durezza ... " ( Corano 9,124 ) " Che Allah li maledica!" ( Corano 9,30 cfr. 3151; 4.48 ) …

    Santo Padre si può mai dimenticare, quando ci si rivolge a dei musulmani, che non possono andare al di fuori del Corano? Lei si appella "al rispetto per ogni persona [ ... ] Prima di tutto la sua vita, per l'integrità fisica , la sua dignità con i diritti derivanti, per la sua reputazione, il suo patrimonio , la sua identità etnica e culturale, le sue idee e le sue scelte politiche". Non può influenzare le disposizioni date da Allah, che sono immutabili, e ho elencato alcune tra esse. Ma se noi rispettiamo “le idee altrui e le scelte politiche”, come ci possiamo, allora, opporre alla lapidazione, all'amputazione e a ogni sorta di altre pratiche abominevoli comandate dalla Sharia? Il suo bel discorso multa non può spostare i musulmani che non hanno lezioni da imparare da noi, essendo "impurità" (Corano 9,28). E se, nonostante tutto, la applauderanno, come hanno fatto in Italia, è perché la politica della Santa Sede serve notevolmente ai loro interessi facendo passare la loro religione come rispettabile agli occhi del mondo, pensando che porti a considerare i valori universali da lei preconizzati ... La applaudiranno fintanto che saranno, come in Italia, una minoranza. Ma quando essi non lo saranno più, succederà quanto accade ovunque essi sono la maggioranza: ogni gruppo non musulmano dovrà scomparire (Corano 9,1;, 47,4; 61,4; ecc. ) o pagare la jyzaia per acquistare il diritto di sopravvivere (Corano 9,29). Lei non può ignorare tutto questo, ma come può, nascondendolo agli occhi del mondo, promuovere l'espansione dell'Islam davanti ad innocenti o ingenui così abusati? Forse lei osserva i complimenti che le sono stati inviati quale segno di fecondità del suo atteggiamento? Allora lei ignora il principio della takyia, che comanda di baciare la mano che il musulmano può tagliare (Corano 3:28; 16,106 ). Ma che valgono tali scambi di cortesia?

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  3. (parte 3)

    San Paolo non ha detto: "Se cerco di piacere agli uomini, non sarò servitore di Cristo" (Gal 1,10)? Gesù ha dichiarato maledetti coloro che sono oggetto di venerazione da parte di tutti (Lc 6,26). Ma se i vostri nemici naturali la lodano, chi non la loderà? La missione della Chiesa è d'insegnare le buone maniere a vivere in società? San Giovanni Battista sarebbe morto se avesse semplicemente voluto augurare una bella festa a Erode? Forse dirà che non c'è paragone con Erode, perché Erode viveva nel peccato e che era dovere di un profeta denunciare il peccato?

    Ma se ogni cristiano è diventato un profeta , il giorno del suo battesimo e se il peccato è non credere in Gesù, Figlio di Dio, Salvatore (Giovanni 16, 9), ciò di cui precisamente si fa gloria l' Islam, come potrebbe un cristiano non denunciare il peccato che è l'Islam e chiamare alla conversione "in ogni occasione opportuna e non opportuna" (2 Timoteo 4,2 )? Dal momento che lo scopo dell'Islam è quello di sostituire il cristianesimo che avrebbe pervertito la rivelazione del puro monoteismo con la fede nella Santa Trinità, poiché Gesù non è Dio, non sarebbe né morto né resuscitato, non ci sarebbe stata alcuna redenzione e la sua missione si sarebbe ridotta a nulla, perché non denunciare l'Islam come l'Impostore preconizzato ( Mt 24.4,11,24) e il predatore per eccellenza della Chiesa? Invece di cacciare il lupo, la diplomazia vaticana dà l'impressione di preferire il nutrimento delle adulazioni, non vederlo che questo aspetta solo d'essere ben nutrito per fare quello che fa ovunque è divenuto sufficientemente forte e vigoroso. C'è bisogno di ricordare i cristiani martiri che vivono in Egitto, in Pakistan e ovunque l'Islam è al potere? Come può, la Santa Sede, assumersi la responsabilità di avallare l'Islam presentandolo come un agnello, mentre è un lupo travestito da agnello?Ad Akita, la Vergine Maria ci ha avvertito : "Il diavolo s'introdurrà nella Chiesa perché è piena di gente che accetta compromessi."...

    Santo Padre , come può la sua lettera affermare che "in particolare tra cristiani e musulmani, siamo chiamati a rispettare la religione dell'altro, i suoi insegnamenti, i suoi simboli e valori"? Come possiamo rispettare l'Islam, che continuamente bestemmia la Santa Trinità e nostro Signore Gesù Cristo, accusando la Chiesa di aver falsificato il Vangelo e cercando di soppiantarla (Ap 12,4 )? Quanto ha scritto sant'Ireneo "Contro le eresie" San Giovanni Damasceno “Sulle eresie” in cui si riscontrano " le molte assurdità risibili riportate nel Corano", San Tommaso d'Aquino, con la sua "Summa contro i Gentili", e tutti i santi che si sono impegnati a criticare le false religioni non erano allora dei veri cristiani se oggi ne condannate retroattivamente le azioni come quelle di qualche raro apologeta contemporaneo?

    Dall'ambito di cooperazione tra ragione e fede, così incoraggiato da Benedetto XVI, si dovrebbe escludere il fatto religioso? Se si segue il suo appello espresso dalla sua lettera, Santo Padre, bisogna allora chiedere con l'Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC ) [6], [ e qui ] la condanna in tutto il mondo per qualsiasi critica all'Islam, e quindi cooperare con l'OIC a diffondere l'Islam che insegna, ripeto, la corruzione del Cristianesimo che verrà sostituito dall'Islam ... Perché con l'OIC si dovrebbe mettere in un museo l'apologetica cristiana?

    Se è vero che non si può seminare tra le spine (Mt 13,2-9 ), ma che le si deve estirpare prima di iniziare a seminare, è pure vero che non si può iniziare ad annunziare la Buona Novella della salvezza ad un'anima musulmana da tanto è stata vaccinata e immunizzata, sin dalla prima infanzia contro la fede cristiana (Corano 5,72 , 9,113 , 98,6 ... ) riempiendola di pregiudizi, calunnie e ogni genere di falsità sul cristianesimo.

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  4. (parte 4)

    Bisogna, dunque, necessariamente cominciare a criticare l'Islam "i suoi insegnamenti, simboli e valori" per distruggere in sé le falsità che lo rendono nemico al cristianesimo. San Paolo non chiede solo di usare "le armi di difesa della giustizia", ma anche "le armi offensive" ( 2 Cor 6,7 ) . Dove sono queste ultime nella vita della Chiesa di oggi ?

    Oh, certo , associarsi alla gioia di brave persone ignoranti della volontà di Dio augurando loro un felice Ramadan non può sembrare una cosa brutta in sé, esattamente come pensava san Pietro quando legittimava le usanze ebraiche ... nella paura dei “proto- musulmani” che erano i Nazareni ebrei ! Ma san Paolo lo ha corretto davanti a tutti mostrando che aveva cose più importanti da fare che cercare di paicere a dei falsi fratelli (Gal 2.4,11-14; 2 Cor 11,26; Corano 2193 , 60,4, ecc ). Se Paolo ha ragione come si può dire che non dobbiamo criticare "la religione degli altri , i suoi insegnamenti , i suoi simboli e valori"? Non volendo criticare l'Islam, la sua lettera giustifica anche i vescovi che vanno alla cerimonia della posa della prima pietra alle moschee. Quanto essi fanno è, pure nel loro caso, una questione di cortesia nel desiderio di piacere a tutti e favorire la pace civile.

    Domani, quando i loro fedeli saranno divenuti musulmani , diranno che fu il loro vescovo che, invece di conservarli nel Cristianesimo, ha loro mostrato la via verso la moschea... E potranno dire pure la stessa cosa nei riguardi della Santa Sede, poiché avranno imparato a non pensare il vero sull'Islam ma ad onorarlo essendo buono e rispettabile in sé...

    La sua lettera giustifica i suoi auguri di buon Ramadam dicendo che "E' chiaro che quando mostriamo rispetto per la religione degli altri o quando gli offriamo i nostri migliori auguri in occasione di una festa religiosa, cerchiamo semplicemente di partecipare alla sua gioia senza che si tratti, pertanto, di fare riferimento al contenuto delle sue convinzioni religiose". Come gioire di una gioia che glorifica l'Islam?L'atteggiamento da lei preconizzato, Santo Padre, si accorda a quello comandato da Gesù : "Il vostro parlare sia 'sì sì', 'no no': il reto viene dal maligno" ( Mt 5,37 ) ? E anche se si potesse credere di non peccare, augurando un felice Ramadan, a causa di una restrizione mentale che nega il legame tra Islam e Ramadan (una negazione che dimostra che questo comportamento pone ancora dei problemi), questo si accorda con la carità pastorale che vuole che un pastore si prenda cura di come il suo gesto sarà compreso dai suoi interlocutori? In effetti cos possono pensare, i musulmani quando ci sentono augurare loro un felice Ramadan se non che siamo idioti, incomprensibilmente ottusi, certamente maledetti da Allah, nel non divenire noi stessi musulmani dal momento che riconosciamo la loro religione non solo come un bene (poiché in grado di dare loro la gioia che gli auguriamo), ma certamente superiore al cristianesimo (poiché viene dopo di esso), o che siamo ipocriti non osando dire loro in faccia che pensiamo della loro religione il che equivale a riconoscere che abbiamo paura di loro e sono già diventati i nostri padroni? Possono avere una diversa interpretazione, se pensano da musulmani?

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  5. (parte 5)

    Molti musulmani mi hanno espresso la loro gioia poiché lei onora la loro religione. Come potranno mai convertirsi se la Chiesa li incoraggia a praticare l'Islam? Come può la Santa Sede annunciare la falsità dell'Islam e il dovere di abbandonarlo per salvarsi ricevendo il santo battesimo? Tutto ciò non favorisce il relativismo religioso per il quale le differenze tra le religioni sono poco importanti mentre lo è quanto vi è di buono nell'uomo che si salverebbe indipendentemente dalle religioni?

    I primi cristiani si rifiutarono di partecipare alle cerimonie civili dell'Impero romano dove avrebbero dovuto bruciare dell'incenso davanti ad una statua dell'imperatore, rito apparentemente assai lodevole in quanto promuoveva la convivenza e l'unità di popoli diversi e di molte grandi religioni dell'Impero romano. I primi cristiani, per i quali l'unicità della Signoria di Gesù era più importante di qualsiasi realtà di questo mondo, pure della stima dei loro stessi concittadini hanno preferito firmare con il loro sangue l'originalità del loro messaggio. E se amiamo il prossimo, qualunque sia musulmani compresi, in quanto membri come noi della specie umana, voluti e amati da tutta l'eternità da Dio, redenti con il Sangue dell'Agnello senza macchia, Gesù ci ha insegnato a negare ogni legame umano che si oppone al suo amore ( Mt 12,46-50 , 23.31 , Luca 9,59-62 , 14,26 ; Gv 10,34 , 15,25 ). Con quale fraternità quindi si potrebbe chiamare "fratelli" musulmani (veda la sua dichiarazione del 29.03.2013)? C'è una fratellanza che trascende tutte le cose umane tra cui quella della comunione con Cristo, respinta dall'Islam e che potrebbe essere la sola importante? La volontà di Dio è che crediamo in Cristo ( Gv 6,29 ), che "non riconosciamo alcun altro nella carne" ( 2 Cor 5, 16).
    .
    Forse la diplomazia vaticana pensa che, tacendo su cos'è l'Islam salverà la vita dei poveri cristiani nei paesi musulmani? No, l'Islam continuerà a perseguitarli (Gv 16,2 ), e ancora di più se non vede alcuna obiezione a ciò poiché quella è la sua ragion d'essere (Corano 9:30). Questi cristiani, come tutti i cristiani, non si aspettano che altro che lei ricordi loro, piuttosto, che questa è l'eredità di ogni discepolo di Cristo, quella d'essere perseguitato in suo nome (Mt 16:24 , Mc 13:13 , Gv 15.20) e che è una grazia grandissima di cui ci si deve rallegrare? Gesù ci ha comandato di non temere i tormenti delle persecuzioni ( Lc 12,4 ), e ai fratelli perseguitati per la nostra fede di rallegrasi nell'ottava beatitudine (Mt 5:11-12 ). Questa gioia non è forse la migliore testimonianza?

    Quale miglior servizio possiamo dare ai musulmani devoti quando non abbiamo paura di morire, dal momento che loro sono certi di andare a godere delle Uri che Allah ha promesso loro quale ricompensa per i loro crimini? Quale miglior servizio che dare loro la vita per amore di Dio e la salvezza del prossimo?

    La sua lettera fa riferimento alla testimonianza di san Francesco, ma non dice che San Francesco ha inviato dei fratelli per evangelizzare il Marocco, sapendo che molto probabilmente sarebbero stati martirizzati, quello che effettivamente successe e si impegnò lui stesso ad evangelizzare il sultano Al Malik Al Kamil . [7] La carità denuncia la menzogna e chiama alla conversione.

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  6. (parte 6)

    Santissimo Padre, facciamo molta fatica a trovare nel vostro messaggio ai musulmani l'eco della caritò di san Paolo che comanda: "Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c'è tra il fedele e l'infedele?" ( 2 Corinzi 6:14-15 ), o quelle del dolce San Giovanni di non accogliere alcuno che rigetti la Fede cattolica, di non salutarlo neppure sotto pena di partecipare alle sue "cattive azioni " ( 2 Giovanni 7-11)... Salutando I mussulmani in occasione del Ramadan, non si partecipa alle loro opere malvagie? Chi odia oggi, perfino una veste contaminata dalla carne (Giuda 23 )? La dottrina degli Apostoli non è più attuale?


    Sì , il Concilio Vaticano II chiama i cristiani a dimenticare il passato, ma questo non può significare altro che dimenticare ogni risentimento alle violenze e ingiustizie subite nei secoli dai cristiani e, ciò che ci interessa, inflitte loro dai musulmani. Dimenticare il passato non significa condannarsi a rivivere gli stessi mali di allora? Senza avere una memoria ci potrà essere ancora un'identità? Senza una memoria, potremmo avere ancora un futuro ?


    Santissimo Padre, lei ha letto la Lettera aperta di Magdi Cristiano Allam , [8] ex musulmano battezzato da Papa Benedetto XVI nel 2006, che ha annunciato di lasciare la Chiesa a causa del suo compromesso con l'islamizzazione dell'Occidente? Questa lettera è un terribile tuono nel cielo davanti alla tiepidezza e la codardia della Chiesa e dovrebbe essere un grande monito per noi!

    Santissimo Padre, poiché la diplomazia nonè coperta dal carisma dell'infallibilità e il suo messaggio ai musulmani in occasione della fine del Ramadan non è un atto magisteriale, io prendo la libertà di criticarlo apertamente e rispettosamente (can. 212 § 3). Sicuramente lei ha considerato che prima di parlare di "teologia" con i musulmani , era necessario prima disporre il loro cuore insegnando il dovere, per quanto elementare, di rispettare gli altri. Volevo dirle che ci sembra che un tale insegnamento deve essere fatto senza alcun riferimento all'Islam , al fine di evitare qualsiasi ambiguità al riguardo. Perché non in occasine del primo dell'anno o a Natale? Non fu certamente senza ragione che Benedetto XVI aveva sciolto il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e trasferiti i suoi poteri al Pontificio Consiglio della Cultura ... Detto questo, rinnovo il mio impegno di fedeltà alla Cattedra di San Pietro, nella fede nel suo infallibile magistero, desiderando vedere fare lo stesso in tutti i cattolici scossi nella loro fede per il suo messaggio ai musulmani in occasione della fine del Ramadan.

    Don Guy Pagès

    http://www.riposte-catholique.fr/riposte-catholique-blog/tribune/leglise-et-les-musulmans-une-lettre-ouverte-de-labbe-guy-pages-au-pape-francois?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed%3A+Riposte-catholique+%28Riposte-catholique%29&utm_content=Yahoo%21+Mail

    RispondiElimina
  7. (parte 7)

    NOTE

    1) http://www.vatican.va/holy_father/francesco/messages/pont-messages/2013/documents/papa-francesco_20130710_musulmani-ramadan_fr.html

    3) http://www.leconomiste.com/article/897050-ramadan-dope-la-demande

    4) http://francaisdefrance.wordpress.com/2013/07/22/ratp-et-ramadan/

    6) http://ripostelaique.com/tandis-qualexandre-delvalle-denonce-loci-laurent-fabius-se-prosterne-devant-ses-representants.html

    http://www.libertiesalliance.org/brusselsconference/icla-proceedings-brussels-2012/

    7) http://www.eleves.ens.fr/aumonerie/numeros_en_ligne/careme02/seneve008.html

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  8. Don Guy Pagès è un prete cattolico della diocesi di Parigi.

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    1. Sarebbe interessante farla circolare in Internet con sottoscrizione e poi rispedirla al Santo Padre. Ho la sensazione che si farebbe un'idea piú chiara di come la pensa il suo gregge. Luisa L.

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    2. Che può interessare a lui se, per lui, sono più importanti i desideri di "chi" lo ha voluto lì? I desideri di certi signori, infatti, sono un mondo ridotto ad un Pantheon di religioni...

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  9. Lettera sacrosanta ed illuminante su cos'è l'Islam e su cos'è Bergoglio !

    O è un'ignorante patentato o un eretico pieno.
    nell'uno o nell'altro caso, sarebbe un bene per tutti se se ne andasse al più presto in convento o ritirato da qualche parte.
    Cosa che non avverrà presto per la sua brama di potere.

    Che il Signore aiuti il suo piccolo gregge a sopportare l'onta di questo indegno.

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