DOMINÍCA PENTECOSTES. Santa Messa "Non Una Cum" gli apostati Vaticanosecondisti fautori della falsa Chiesa Conciliare...
preghiera che padre Kolbe rivolge al Signore Gesù nel novembre del 1929: «Sei rimasto su questa misera terra nel santissimo e oltremodo mirabile Sacramento dell’altare e ora vieni a me e ti unisci strettamente a me sotto forma di nutrimento… Già ora il tuo Sangue scorre nel sangue mio, la tua anima, o Dio incarnato, compenetra la mia anima, le dà forza e la nutre».
Hymnus Te
lucis ante términum,
Rerum Creátor, póscimus,
Ut pro tua cleméntia
Sis præsul et custódia.
Procul recédant sómnia,
Et nóctium phantasmata;
Hostémque nóstrum cómprime,
Ne polluántur córpora.
* Præsta, Pater piíssime,
Patríque compar Únice,
Cum Spíritu Paráclito
Regnans per omne sæculum.
Amen.
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EPISTOLA
Léctio Actuum Apostolórum, 2, 1-11 Cum compleréntur dies
Pentecóstes, erant omnes discípuli páriter in eódem loco: et factus est
repénte de coelo sonus, tamquam adveniéntis spíritus veheméntis: et
replévit totam domum ubi erant sedéntes. Et apparuérunt illis dispertítæ
línguæ tamquam ignis: sedítque supra síngulos eórum: et repléti sunt
omnes Spíritu Sancto, et coepérunt loqui váriis línguis, prout Spíritus
Sanctus dabat éloqui illis. Erant autem in Ierúsalem habitántes Iudæi,
viri religiósi ex omni natióne, quæ sub coelo est. Facta autem hac voce,
convénit multitúdo, et mente confúsa est, quóniam audiébat unusquísque
lingua sua illos loquéntes.
Stupébant autem omnes, et mirabántur, dicéntes: Nonne ecce omnes isti,
qui loquúntur, Galilæi sunt? Et quómodo nos audívimus unusquísque
linguam nostram, in qua nati sumus? Parthi, et Medi, et Ælamítæ, et qui
hábitant Mesopotámiam, Iudæam, et Cappadóciam, Pontum et Asiam, Phrygiam,
et Pamphyliam, Ægyptum, et partes Lybiæ, quæ est circa Cyrénen, et
ádvenæ Románi, Iudæi quoque, et prosélyti, Cretes, et Arabes: audívimus
eos loquéntes nostris línguis magnália Dei.
M. - Deo grátias.
Giunto il giorno di Pentecoste, tutti i discepoli stavano insieme
nello stesso luogo: e improvvisamente si sentí un suono, come di un
violento colpo di vento: che riempí tutta la casa ove erano seduti. Ed
apparvero loro delle lingue come di fuoco, che, divise, si posarono su
ciascuno di essi, cosicché furono tutti ripieni di Spirito Santo e
incominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito
concedeva loro. Soggiornavano allora in Gerusalemme molti Giudei, uomini
religiosi di tutte le nazioni della terra. A tale suono si radunò molta
gente, e rimase attònita, perché ciascuno li udiva parlare nella propria
lingua. E si stupivano tutti, e si meravigliavano, dicendo: Costoro che
parlano, non sono tutti Galilei? E come mai ciascuno di noi ha udito il
suo linguaggio natio? Parti, Medi ed Elamiti, abitanti della
Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia,
della Frigia, della Panfilia, dell’Egitto e della Libia, che è intorno a
Cirene, e pellegrini Romani, tanto Giudei come proseliti, Cretesi ed
Arabi: come mai abbiamo udito costoro discorrere nelle nostre lingue
delle grand
M. - Deo grátias.
ALLELÚIA
Allelúia, allelúia.
Ps. 103, 30 - Emítte Spíritum tuum, et creabúntur, et renovábis
fáciem terræ. Allelúia.
(genufléctitur)
Veni, Sancte Spíritus, reple tuórum corda fidélium: et tui amóris in eis
ignem accénde.
Allelúia, allelúia.
Sal. 103, 30 - Manda il tuo Spírito e saran creati, e sarà rinnovata la
faccia della terra. Allelúia.
(ci si inginocchia) Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli: e accendi
in essi il fuoco del tuo amore.
SEQUENTIA
1 Veni, sancte Spíritus, / Et emítte coélitus, / Lucis tuæ rádium. 2
Veni, pater páuperum, / Veni, dator, múnerum, / Veni, lumen córdium. 3
Consolátor óptime, / Dulcis hospes ánimæ, / Dulce refrigérium. 4 In
labóre réquies, / In æstu tempéries, / In fletu solátium. 5 O lux
beatíssima, / Reple cordis íntima, / Tuórum fidélium. 6 Sine tuo númine,
/ Nihil est in hómine, / Nihil est innóxium. 7 Lava quod est sórditum, /
Riga quod est áridum, / Sana quod est sáucium. 8 Flecte quod est rígidum,
/ Fove quod est frígidum, / Rege quod est dévium. 9 Da tuis fidélibus, /
In te confidéntibus, / Sacrum septenárium. 10 - Da virtútis méritum, /
Da salútis éxitum, / Da perénne gáudium.
Amen. Allelúia.
1 Vieni, o Santo Spírito, / E manda dal cielo, / Un raggio della tua
luce. 2 Vieni, o Padre dei poveri, / Vieni, datore di ogni grazia, /
Vieni, o luce dei cuori. 3 O consolatore ottimo, / O dolce ospite dell’anima
/ O dolce refrigerio. 4 Tu, riposo nella fatica, / Refrigerio
nell’ardore, / Consolazione nel pianto. 5 O luce beatissima, / Riempi
l’intimo dei cuori, / Dei tuoi fedeli. 6 Senza la tua potenza, / Nulla è
nell’uomo, / Nulla vi è di innocuo. 7 Lava ciò che è sordito, / Irriga
ciò che è arido, / Sana ciò che è ferito. 8 Piega ciò che è rigido, /
Riscalda ciò che è freddo, / Riconduci ciò che devia. 9 Dà ai tuoi
fedeli, / Che in te confidano, / Il sacro settenario. 10 - Dà i meriti
della virtú, / Dà la salutare fine, / Dà il gaudio eterno. Amen.
Allelúia
EVANGÉLIUM
Sequéntia S. Evangélii secundum Ioánnem, 14, 23-31
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Si quis díligit me,
sermónem meum servábit, et Pater meus díliget eum, et ad eum veniémus,
et mansiónem apud eum faciémus: qui non díligit me, sermónes meos non
servat.
Et sermónem quem audístis, non est meus: sed eius, qui misit me, Patris.
Hæc locútus sum vobis, apud vos manens. Paráclitus autem Spíritus
Sanctus, quem mittet Pater in nómine meo, ille vos docébit ómnia, et
súggeret vobis ómnia, quæcúmque díxero vobis. Pacem relínquo vobis,
pacem meam do vobis: non quómodo mundus dat, ego do vobis. Non turbétur
cor vestrum, neque formídet. Audístis quia ego dixi vobis: Vado, et
vénio ad vos. Si diligerétis me, gauderétis útique, quia vado ad Patrem,
quia Pater maior me est. Et nunc dixi vobis priúsquam fiat: ut cum
factum fúerit, credátis. Iam non multa loquar vobíscum. Venit enim
prínceps mundi huius, et in me non habet quidquam. Sed ut cognóscat
mundus, quia díligo Patrem, et sicut mandátum dedit mihi Pater, sic
fácio.
M. - Laus tibi Christe.
In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Chiunque mi ama
osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo da lui, e
faremo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole. E
la parola che udiste non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste
cose vi ho detto mentre vivevo con voi. Il Paràclito, poi, lo Spirito
Santo che il Padre manderà nel nome mio, insegnerà a voi ogni cosa, e vi
ricorderà tutto quello che vi ho detto. Vi lascio la pace, vi dò la mia
pace: ve la dò non come la dà il mondo. Non si turbi il vostro cuore, né
si impaurisca. Avete udito che vi ho detto: Vado e vengo a voi. Se voi
mi amaste, vi rallegrereste certamente che io vado al Padre, perché il
Padre è maggiore di me. Ve l’ho detto adesso, prima che succeda:
affinché quando ciò sia avvenuto crediate. Non parlerò ancora molto con
voi. Viene il príncipe di questo mondo e non ha alcun potere su di me;
ma bisogna che il mondo sappia che amo il Padre e agisco conformemente
al mandato che il Padre mi ha dato.
M. - Laus tibi Christe.
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