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sabato 23 maggio 2015

DOMINÍCA PENTECOSTES. Santa Messa "Non Una Cum" gli apostati Vaticanosecondisti fautori della falsa Chiesa Conciliare...

preghiera che padre Kolbe rivolge al Signore Gesù nel novembre del 1929:
«Sei rimasto su questa misera terra nel santissimo e oltremodo mirabile Sacramento dell’altare e ora vieni a me e ti unisci strettamente a me sotto forma di nutrimento… Già ora il tuo Sangue scorre nel sangue mio, la tua anima, o Dio incarnato, compenetra la mia anima, le dà forza e la nutre».
Hymnus
Te lucis ante términum,
Rerum Creátor, póscimus,
Ut pro tua cleméntia
Sis præsul et custódia.

Procul recédant sómnia,
Et nóctium phantasmata;
Hostémque nóstrum cómprime,
Ne polluántur córpora.

* Præsta, Pater piíssime,
Patríque compar Únice,
Cum Spíritu Paráclito
Regnans per omne sæculum.
Amen.


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 http://blog.cancaonova.com/saojosedoscampos/files/2015/05/Pentecostes-1.jpg
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EPISTOLA  

Léctio Actuum Apostolórum, 2, 1-11 Cum compleréntur dies Pentecóstes, erant omnes discípuli páriter in eódem loco: et factus est repénte de coelo sonus, tamquam adveniéntis spíritus veheméntis: et replévit totam domum ubi erant sedéntes. Et apparuérunt illis dispertítæ línguæ tamquam ignis: sedítque supra síngulos eórum: et repléti sunt omnes Spíritu Sancto, et coepérunt loqui váriis línguis, prout Spíritus Sanctus dabat éloqui illis. Erant autem in Ierúsalem habitántes Iudæi, viri religiósi ex omni natióne, quæ sub coelo est. Facta autem hac voce, convénit multitúdo, et mente confúsa est, quóniam audiébat unusquísque lingua sua illos loquéntes. Stupébant autem omnes, et mirabántur, dicéntes: Nonne ecce omnes isti, qui loquúntur, Galilæi sunt? Et quómodo nos audívimus unusquísque linguam nostram, in qua nati sumus? Parthi, et Medi, et Ælamítæ, et qui hábitant Mesopotámiam, Iudæam, et Cappadóciam, Pontum et Asiam, Phrygiam, et Pamphyliam, Ægyptum, et partes Lybiæ, quæ est circa Cyrénen, et ádvenæ Románi, Iudæi quoque, et prosélyti, Cretes, et Arabes: audívimus eos loquéntes nostris línguis magnália Dei.
M. - Deo grátias. 

 

Giunto il giorno di Pentecoste, tutti i discepoli stavano insieme nello stesso luogo: e improvvisamente si sentí un suono, come di un violento colpo di vento: che riempí tutta la casa ove erano seduti. Ed apparvero loro delle lingue come di fuoco, che, divise, si posarono su ciascuno di essi, cosicché furono tutti ripieni di Spirito Santo e incominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito concedeva loro. Soggiornavano allora in Gerusalemme molti Giudei, uomini religiosi di tutte le nazioni della terra. A tale suono si radunò molta gente, e rimase attònita, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. E si stupivano tutti, e si meravigliavano, dicendo: Costoro che parlano, non sono tutti Galilei? E come mai ciascuno di noi ha udito il suo linguaggio natio? Parti, Medi ed Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia, della Panfilia, dell’Egitto e della Libia, che è intorno a Cirene, e pellegrini Romani, tanto Giudei come proseliti, Cretesi ed Arabi: come mai abbiamo udito costoro discorrere nelle nostre lingue delle grand 
M. - Deo grátias.

 

ALLELÚIA   

Allelúia, allelúia. Ps. 103, 30 - Emítte Spíritum tuum, et creabúntur, et renovábis fáciem terræ. Allelúia. (genufléctitur) Veni, Sancte Spíritus, reple tuórum corda fidélium: et tui amóris in eis ignem accénde.

 

Allelúia, allelúia. Sal. 103, 30 - Manda il tuo Spírito e saran creati, e sarà rinnovata la faccia della terra. Allelúia. (ci si inginocchia) Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli: e accendi in essi il fuoco del tuo amore. 

 

SEQUENTIA 1 Veni, sancte Spíritus, / Et emítte coélitus, / Lucis tuæ rádium. 2 Veni, pater páuperum, / Veni, dator, múnerum, / Veni, lumen córdium. 3 Consolátor óptime, / Dulcis hospes ánimæ, / Dulce refrigérium. 4 In labóre réquies, / In æstu tempéries, / In fletu solátium. 5 O lux beatíssima, / Reple cordis íntima, / Tuórum fidélium. 6 Sine tuo númine, / Nihil est in hómine, / Nihil est innóxium. 7 Lava quod est sórditum, / Riga quod est áridum, / Sana quod est sáucium. 8 Flecte quod est rígidum, / Fove quod est frígidum, / Rege quod est dévium. 9 Da tuis fidélibus, / In te confidéntibus, / Sacrum septenárium. 10 - Da virtútis méritum, / Da salútis éxitum, / Da perénne gáudium. Amen. Allelúia. 


1 Vieni, o Santo Spírito, / E manda dal cielo, / Un raggio della tua luce. 2 Vieni, o Padre dei poveri, / Vieni, datore di ogni grazia, / Vieni, o luce dei cuori. 3 O consolatore ottimo, / O dolce ospite dell’anima / O dolce refrigerio. 4 Tu, riposo nella fatica, / Refrigerio nell’ardore, / Consolazione nel pianto. 5 O luce beatissima, / Riempi l’intimo dei cuori, / Dei tuoi fedeli. 6 Senza la tua potenza, / Nulla è nell’uomo, / Nulla vi è di innocuo. 7 Lava ciò che è sordito, / Irriga ciò che è arido, / Sana ciò che è ferito. 8 Piega ciò che è rigido, / Riscalda ciò che è freddo, / Riconduci ciò che devia. 9 Dà ai tuoi fedeli, / Che in te confidano, / Il sacro settenario. 10 - Dà i meriti della virtú, / Dà la salutare fine, / Dà il gaudio eterno. Amen. Allelúia 

 https://parroquiasdemera.files.wordpress.com/2012/05/pentecostes-fray-juan-bautista-maino.jpg

 

EVANGÉLIUM  

Sequéntia S. Evangélii secundum Ioánnem, 14, 23-31

 

In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Si quis díligit me, sermónem meum servábit, et Pater meus díliget eum, et ad eum veniémus, et mansiónem apud eum faciémus: qui non díligit me, sermónes meos non servat. Et sermónem quem audístis, non est meus: sed eius, qui misit me, Patris. Hæc locútus sum vobis, apud vos manens. Paráclitus autem Spíritus Sanctus, quem mittet Pater in nómine meo, ille vos docébit ómnia, et súggeret vobis ómnia, quæcúmque díxero vobis. Pacem relínquo vobis, pacem meam do vobis: non quómodo mundus dat, ego do vobis. Non turbétur cor vestrum, neque formídet. Audístis quia ego dixi vobis: Vado, et vénio ad vos. Si diligerétis me, gauderétis útique, quia vado ad Patrem, quia Pater maior me est. Et nunc dixi vobis priúsquam fiat: ut cum factum fúerit, credátis. Iam non multa loquar vobíscum. Venit enim prínceps mundi huius, et in me non habet quidquam. Sed ut cognóscat mundus, quia díligo Patrem, et sicut mandátum dedit mihi Pater, sic fácio.
M. - Laus tibi Christe.

 

In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Chiunque mi ama osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo da lui, e faremo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole. E la parola che udiste non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste cose vi ho detto mentre vivevo con voi. Il Paràclito, poi, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel nome mio, insegnerà a voi ogni cosa, e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto. Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: ve la dò non come la dà il mondo. Non si turbi il vostro cuore, né si impaurisca. Avete udito che vi ho detto: Vado e vengo a voi. Se voi mi amaste, vi rallegrereste certamente che io vado al Padre, perché il Padre è maggiore di me. Ve l’ho detto adesso, prima che succeda: affinché quando ciò sia avvenuto crediate. Non parlerò ancora molto con voi. Viene il príncipe di questo mondo e non ha alcun potere su di me; ma bisogna che il mondo sappia che amo il Padre e agisco conformemente al mandato che il Padre mi ha dato.
M. - Laus tibi Christe.

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