venerdì 22 maggio 2015
"Tutto perché Fatima, racchiudendo un inestimabile disegno della Provvidenza per il nostro tempo, è il primo bersaglio del gran nemico di Dio e degli uomini"...
L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
Tale trasmissione avrebbe potuto essere di grande interesse per la
presenza dello scrittore e giornalista Carlo Maria di Pietro, che è
partito dalla sua casa, 7 ore di viaggio, per ricordare la cosa
principale sul «Terzo Segreto» sul Papa: “… prostrato in ginocchio
ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli
spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo
morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e
religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e
posizioni …”. L’assalto più potente mai sferrato da Satana alla
Chiesa. Dal ‘Pontefice’ fino all’ultimo dei laici, Satana induce alla
sovversione del dogma. L’attacco non è ai corpi, ma alla Chiesa
militante. Difatti la lettura antropocentrico wojtyliana del segreto
risulta quantomeno di fantasia. Questo messaggio della Madonna di Fatima
già nel 1957 rendeva noto in Vaticano quello che sarebbe accaduto poco
dopo e che oggi chiamiamo: PROBLEMA DELL’AUTORITÀ NELLA CHIESA (dalle
elezioni non canoniche a tutto il resto).
Purtroppo in quel programma si è perso tempo con tante futilità, ma
almeno alla fine Di Pietro è riuscito a dire l’ultima parola sulla
perdita di spiritualità nella Chiesa; è essa in pericolo. Era invitato
in vista del suo studio sul problema sollevato riguardo all’identità di
Suor Lucia, sia per il suo aspetto sia per la calligrafia disuguale. Sì,
ma la questione principale era sapere perché questo sospetto diffuso
proprio nei mezzi più interessati a Fatima? Quale il problema di Suor
Lucia? Perché si è contraddetta su quanto aveva rivelato prima, sulla
data e sugli avvisi portati dalla Madre di Dio? Perché ha negato
l’intervista a Padre Fuentes nel dicembre 1957, pochi mesi prima della
morte di Pio XII? Come mai su una questione tanto centrale del Segreto
non se ne parla?
In trasmissione era presente un uomo dello spettacolo, Cecchi Paone,
nel ruolo dello scettico, avvocato del diavolo, che però serve a
ratificare certe esagerazioni. Fatima autentica, come si può dimostrare,
non teme confronti perché è confermata nella realtà. Dice il Paone che
il futuro non può essere descritto perché non esiste. Infatti, le
profezie di Fatima sono per lo più condizionali e perciò restarono
«segrete» poiché quanto previsto è come se il Signore dicesse: se
continuate a fare così va a finire certamente male. E nel caso dei Papi
di Fatima, Lucia ha scritto: “Per mezzo di una comunicazione intima il
Signore mi disse, lamentandoSI: “Non vollero soddisfare la Mia
richiesta… come il Re di Francia, si pentiranno e lo faranno, ma sarà
tardi. La Russia avrà già sparso i suoi errori per il mondo, provocando
guerre e persecuzioni alla Chiesa: Il Santo Padre avrà molto da patire”. Era la conferma di quella comunicazione intima che Lucia aveva riferito al suo Vescovo nell’agosto 1931: “Fa
sapere ai Miei ministri che siccome essi hanno seguito l’esempio del Re
di Francia nel ritardare l’esecuzione della Mia domanda, lo seguiranno
nella disgrazia.”
Chi sono questi “ministri”? Certamente il Suo Vicario: il Papa,
probabilmente pure i vescovi cattolici. Ma dal Papa dipendeva il
compimento della domanda. Di fronte a una richiesta-aiuto, di cui si
riconosce l’origine divina, tergiversare indica crisi di percezione
riguardo ai segni della volontà del Signore, che essi rappresentano con
“tutto il potere nel Cielo e nella Terra”. Ancor peggio, indica crisi di
fede nel potere della preghiera e della penitenza per ottenere un
intervento divino nella Storia, di cui Gesù Cristo è il Signore. Si può
allora dire che la crisi nella visione spirituale causa pure sviste nei
veri problemi terreni.
Per quanto riguarda Pio XI, nome risultante nel «Segreto», è
inevitabile concludere che egli, non accogliendo l’aiuto soprannaturale
di Fatima, non arrivò ad applicare giudizi politici nel segno del
principio di Cristo Re, di cui fu il dotto relatore. Quindi, cadde in
certe contraddizione nella sua politica dei concordati a oltranza,
nell’illusione di risolvere qualcosa nei “dialoghi democratici” coi
nemici di Dio. Perciò non ha capito il sostegno dovuto alla lotta dei Cristeros in Messico, come in Francia, con la condanna dell’Action Française, dimostratasi
deleteria, e attribuendo troppo valore ai concordati “civilizzatori” in
Italia e Germania. In speciale, si è illuso nel tentativo, durato 15
anni (1922-1937), di trattare con un sistema alla fine dichiarato intrinsecamente perverso, con cui ogni collaborazione è impossibile.
Tutto ciò riguarda carenza nella fiducia all’aiuto miracoloso
ottenibile se gli uomini rendessero gloria a Dio dando ascolto alla
richiesta di consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria.
In quel periodo, pare che l’illusione dell’efficacia della propria
azione diplomatica abbia distolto Pio XI di aderire a quest’offerta.
Infatti, in occasione della cerimonia di protesta del 19 marzo 1930 a
Roma, contro le malefatte comuniste, il Papa, pur conoscendo già
l’offerta, evitò di citare e meno ancora ricorrere alla domanda del
Messaggio di Fatima.
Ecco che sette anni dopo, la situazione europea si dimostrò senza
uscita umana. I tentacoli del comunismo erano estesi ovunque,
soprattutto in Spagna. Molti concordati non erano più rispettati.
L’Ucraina cattolica nel 1933 era vittima della “fame programmata” dai
sovietici. In Messico la repressione anticattolica era
istituzionalizzata dal governo rivoluzionario. Gli orientamenti venuti
da Roma erano cambiati, ma ormai inapplicabili; concetti da impartire a
vittime, come quelli i Vescovi messicani nel 1937.
Nel mio libro, di prossima edizione, descrivo la «politica
diplomatica» della Santa Sede successiva a San Pio X, che in modo
vellutato ha sminuito la sua opera di difesa della Chiesa nella sua
Dottrina, anche «politica». L’obiettivo spirituale di una «politica
cattolica» non può essere un «optional», ma lo è diventato quando i Papi
hanno ignorato l’importanza del segno divino offerto a Fatima.
E il disastro per il papato è venuto a galoppo con l’avvento dei
«papi conciliari», «anticristi in Vaticano», come ha testimoniato Mgr
Lefebvre in contatto con la Roma del Vaticano 2. Ed ecco avverati così
gli eventi profetizzati da San Paulo (II Tes) sulla scalata del potere
nemico al Luogo Santo.
SULL’AUTENTICITÀ DEL «SEGRETO» PUBBLICATO NEL 2000
Di fronte alle iniziative, commenti e interpretazioni del Vaticano
attuale, concernenti alla terza parte del Segreto di Fatima, vi è un
ampio consenso che esse denotano gravi contraddizioni o anche inganni.
Comunque, già dall’ignobile trattamento dispensato al Messaggio portato
da Maria Santissima, si può desumere la gravità del suo contenuto.
Molti cattolici lo percepiscono e lo descrivono sollevando pesanti
dubbi sull’onestà di tale Roma verso Fatima, dal tempo di Giovanni 23.
Costui s’impegnò ad aggiornare la Chiesa, prendendo le distanze dalle
profezie di sventure, di modo a preferire i suoi segni dei tempi, che
sono quelli amati dal mondo presente. Invece il Messaggio, dopo aver
profetizzato guerra e rivoluzione – avvenute, e all’annientamento di
varie nazioni, indica la preservazione del «dogma della Fede», come se
rimanesse solo in Portogallo. Ciò starebbe a indicare un’apostasia
diffusa nel resto del mondo, senza escludere lo stesso Vaticano.
C’è un evidente rapporto tra gli aggiornamenti dei «papi conciliari» e
gli occultamenti del Segreto, che è profezia su questi tempi.
L’evidenza di questo rapporto segue l’ordine cronologico. Infatti, tutto
ciò è cominciato a manifestarsi con forza poco prima del 1960, tempo in
cui la terza parte del Segreto di Fatima andava svelata «perché più
chiara». Ora, il dato cronologico di una realtà legata a questa terza
parte del Segreto porta i fedeli a mettere nel presente l’avviso
precedente di La Salette: «Roma perde la Fede e diventa la sede
dell’Anticristo». I Papi recenti prevedevano quest’ora tragica per la
Chiesa. AFatima Nostra Signora consegna ai fedeli la profezia per tale
data? Infatti, essa è legata al «Terzo Segreto».
Giovanni 23 cominciò per censurare il Segno che riconosceva d’origine
divina, e i suoi successori lo hanno continuato fino a quando Giovanni
Paolo 2º si è appropriato del Segreto di Fatima, a favore del suo culto
di vittima nell’attentato della visione. Intanto il mondo clericale è
divenuto sempre più indifferente, non solo al Magistero dei Papi, ma
agli avvisi divini, come è nell’intervista a P. Fuentes.
Da tutto ciò spuntano due ipotesi riguardanti la responsabilità del
Vaticano attuale riguardo alla visione della 3ª parte del Segreto, del
virtuale massacro del papa con tutto il suo seguito:
1ª- Il testo pubblicato nel 2000 fu falsificato o mutilato in
Vaticano, per sostituirlo, e pure suor Lucia con un’altra, che
confermasse il falso.
2ª- Il testo è vero e, infatti, il papa cattolico, guardiano della
Verità e della Fede, per confermarla nel mondo, fu virtualmente
«eliminato» col suo intero seguito.
Le due ipotesi puntano al Vaticano: o là ci sono falsari, o là fu
«eliminato» il vigilante che impedisce falsità religiose: cioè il papa
cattolico col suo seguito fedele. Solo così la Santa Sede poteva aver
pubblicato lettere false proposte come visioni trasmesse da Maria
Santissima.
Ad ogni modo, tanto se tale testo è falso – come alcuni pensano –
tanto se è autentico – come crediamo, ciò sembra in tal modo macabro,
che molti preferirono, da allora, sorvolare sul caso, accusando la
falsità, non degli autori dell’eventuale pubblicazione contraffatta del
Segreto di Fatima, ma dello stesso testo pubblicato nel 2000, con
l’approvazione di Suor Lucia.
I fatto è che, da molto, questo Vaticano è accusato proprio di
contraffazioni dottrinali! Vi sarà un legame tra le due questioni?
Naturalmente chi conosce la prima può ritenere possibile anche la
seconda. Così si è verificato che proprio negli ambienti tradizionali
più legati a Fatima è sorto il sospetto sulla falsità del messaggio
pubblicato e perfino della sostituzione della Suora, trovata in
contraddizioni.
L’aiuto per far riconoscere l’autenticità del testo pubblicato e dare
una sua spiegazione non può certamente venire in modo diretto dai capi
del Vaticano attuale, implicati come sono nella vicenda, ma si manifesta
indirettamente nel loro comportamento di fronte al Segreto pubblicato,
che non per questo va ritenuto falso. Potrebbero costoro aver mobilitato
una squadra di tecnici per falsificare quei fogli e un’altra per
sostituire Suor Lucia? Sarebbe troppo! Comunque se l’avessero fatto,
avrebbero realizzato un testo e un lavoro più credibile. Invece, si vede
che del Segreto ne capiscono poco o niente.
A questo punto si può pensare che il testo autentico fu rivelato per
disegno della divina Provvidenza, che si serve anche della superbia dei
potenti per offrire la verità agli uomini di buona volontà, che devono,
però applicarsi alla sua decifrazione di quanto pare misterioso secondo
la luce della fede, trovando risposte per le seguenti questioni
semplici:
1 – Nella terza parte del Segreto vi sono parole di Maria Vergine?
Risposta: certamente.
2 – Seguono la frase “in Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede, ecc.”?
Risposta: sì, perche ciò si dimostra perfettamente logico e fu confermato dalla Suora.
3 – Qualcosa della terza parte del Segreto era già in quanto pubblicato riguardo alla sua 1ª e 2ª parte?
Risposta: sì, poiché queste parole essendo le ultime, appartengono
necessariamente alla terza parte e concludevano con la promessa del
messaggio.
4 – Ma se tutta questa terza parte doveva rimanere segreta, perché fu
allora pubblicata la sua ultima parte insieme alle prime due da Suor
Lucia, per diffonderle?
Risposta: perché Gesù ha fatto sapere alla Suora nel 17 dicembre del
1927 che era da pubblicare tutto quanto si riferiva alla devozione
all’Immacolato Cuore di Maria, e ciò è anche chiaramente in quest’ultima
parte.
5 – Se dopo la visione dell’Inferno, la Madonna consolò i pastorelli
spaventati di tanto orrore, non avrebbe fatto lo stesso dopo la visione
del «massacro papale»?
Risposta: in verità, le parole finali del Segreto sono di
consolazione; sono quelle della sua terza parte che da molti anni si
conoscono e sono ripetute per consolarci.
6 – Alla luce di queste risposte, cosa aiuta a far conoscere l’intera
terza parte del Segreto, dalla visione alla sua promessa finale?
Risposta: la terza parte del Segreto è solo comprensibile collocando
la frase sulla fedeltà in Portogallo nel suo posto giusto: essa è la
chiave per risolvere le confusioni.
Ecco che allora tutta la questione risale sui problemi che hanno
condizionato e perfino alterato la testimonianza di suor Lucia, che può
essere vista, prima come una «sindrome di segretezza» di un’anima
semplice e ubbidiente, e poi come trasferimento compulsivo
dell’ubbidienza ai superiori e ai «papi conciliari». Ciò a causa del
peso di un ambiente religioso conformista di fronte agli aggiornamenti
dall’«alto», che non escludeva una certa ingannevole attenzione concessa
a Fatima da quei «papi».
Infatti, perfino Paolo 6º, il cui pensiero seguiva il negazionismo
riguardo al «Segreto», secondo il Gesuita Edouard Dhanis (da lui onorato
e promosso), è andato a Fatima nel 1967 per commemorare i 50 anni delle
apparizioni. Ci andava dopo essere stato all’ONU per anticipare la
dichiarazione della «libertà religiosa». Ma che poteva capire Lucia di
questi gravi problemi? Capiva solo che Fatima era celebrata dalla
massima autorità di Roma.
E molto di più si dica di quanto ha operato Giovanni Paolo 2 per
promuovere il messaggio che ha poi incamerato per indicare il culto al
suo personale «martirio».
Senza decifrare perciò questi condizionamenti della prima testimone
di Fatima, Lucia, non si possono dissipare completamente le ombre
attorno al «Terzo Segreto» e la realtà attuale. Perché in verità la
Suora passò a rappresentare non più che una tipica credente conciliare,
né tanto perplessa. È l’orrido effetto sulle anime delle abominazioni
irradiate dal Vaticano. Ecco l’importanza di andare a fondo sul mistero
della derisione clericale della Profezia della Madonna di Fatima. È ciò
che mi propongo fare, per amore alla verità, avendo accumulato elementi
adatti a svolgere tale compito.
Tutto perché Fatima, racchiudendo un inestimabile disegno della
Provvidenza per il nostro tempo, è il primo bersaglio del gran nemico di
Dio e degli uomini. Se rimane tuttora incompresa e sospesa ciò dipende
da questa generazione confusa.
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"Fatima, racchiudendo un inestimabile disegno della Provvidenza per il nostro tempo, è il primo bersaglio del gran nemico di Dio e degli uomini. Se rimane tuttora incompresa e sospesa ciò dipende da questa generazione confusa. "
RispondiEliminaTutto condivisibile, purtroppo !
E' analisi spietata e senza pregiudizio alcuno di quanto è successo e di come siamo arrivati alla situazione attuale che viviamo.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaE così Arai indica ,pur con accenni rispettosi, la mancanza di fede che investì i papi e che portò al tracollo conciliare, poi.
RispondiEliminaCosì viene delineato il quadro totale riguardante le apparizioni ed il messaggio di Fatima.
Grande messaggio riguardante tutta l'umanità e la Chiesa.
Come tutte le profezie e gli ammonimenti che arrivano dal Cielo, vi sono interpretazioni, analisi, commenti e deduzioni postume.
Persino suor Lucia si contraddisse per obbedienza a quelli che volevano far tacere la sua "voce di sventura".
Ma l'attenta analisi di quanto lei offrì in interviste, lascia presagire gravissimi perturbamenti, prima spirituali (con il degrado della Chiesa, fino all'apostasia) poi materiali con gravissime punizioni, non ancora terminate.
Anzi forse non ancora iniziate nella fase più atroce...