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sabato 30 aprile 2016

« Abbiamo tradito la nostra vocazione! Giuda per trenta denari... noi per un vile piacere! Ah, non fossimo mai nati! »...

Fonte: Istruzione Cattolica...

Meditazione di Don Giuseppe Tomaselli su Giuda e i Sacerdoti infedeli...
 
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Il Sacerdote puro è la mia consolazione. Il suo cuore è sereno, il suo apostolato è fecondo; anche se dotato di pochi talenti, mi porta molte anime; è stimato dai buoni e dai cattivi, poichè la purezza traspare ed affascina. Chi è privo di questa virtù, ancorchè eccella per alte doti, è larva di Sacerdote, o meglio, è un cadavere. Chi lo circonda, lo condanna inesorabilmente. Quest'infelice si pente di essere Ministro di Dio e il demonio si serve di tale disposizione per spingerlo alla diserzione. Sorride, pare che goda, ma il verme del rimorso lo rode. Un Sacerdote che pecchi e non senta più rimorso, sarebbe sull'orlo dell'inferno. La sua fede è morta; non sente la speranza di rialzarsi; non è attratto dal mio amore... Oh, non fosse mai nato quest'uomo!... Dopo la cattura del Getsemani, fui trascinato alla casa di Caifa, dove fui ricevuto con beffe ed insulti e dove uno dei servi mi diede il primo schiaffo... Il primo schiaffo... comprendilo bene! Quanto dolore!... In quel primo schiaffo vidi il primo peccato mortale di tante anime ed in particolare la prima caduta di certi prediletti... e dopo la prima colpa... quante altre ancora... e quante anime trascinate con l'esempio alla stessa sventura!... Antecedentemente alla prima colpa, quel Consacrato rimane titubante; poi si decide al male e mi dà il primo schiaffo... Finito il bollore della passione, con il cuore amareggiato, in preda alla disillusione, l'infelice cerca di distrarsi e riprende le sue occupazioni. Satana ha vinto; non lascerà più in pace la sua preda, anzi se ne vorrà servire per guadagnarne altre. E come entrò a poco a poco nel cuore di Giuda, sino a trascinarlo al tradimento ed alla disperazione, così tenterà di fare col misero Consacrato. Il nemico sa suscitare pessimi sentimenti: « Hai peccato!... Che cosa ti è accaduto di male?... Proprio nulla!... Quel tale che tu temi, sai che è buono e perdona facilmente!... Godi un po' la vita come gli altri; ne hai il diritto!... Avrai sempre tempo di pentirtene!... Basta un istante di pentimento e sarai salvo lo stesso!... »
Il peccatore, dopo la triste esperienza, dovrebbe aprire gli occhi e conoscere l'insidia. Dovrebbe rispondere risolutamente: «Va' indietro, Satana; non tentarmi più!» Invece cade nell'insidia e, per sostenersi nel male, richiama alla mente le cadute di Davide... della Samaritana... di Maria di Magdala... e di altri... « Costoro peccarono ed ora sono in Paradiso! » Dopo il primo schiaffo, i soldati me ne diedero molti altri, senza pietà!
Dopo il primo, io feci sentire la mia voce; in seguito non più; lasciai fare. Così quel mio Ministro!... La prima colpa... e poi innumerevoli altre!... Faccio sentire la mia voce alla prima caduta... il forte rimorso; in seguito taccio... ed il misero crede che io non veda e non senta! Ho dato gli occhi agli altri ed io non vedo? Ho dato l'udito ed io non odo? Quanta insipienza! Così passano i mesi e purtroppo gli anni! - Confessarmi? - dice tra sè - è inutile! Non ho la forza di resistere alla passione; i Sacramenti non mi gioverebbero. E poi, umiliarmi sempre, sempre le stesse colpe! Intanto devo celebrare. Darei troppo all'occhio astenendomene. Pazienza! Con gli altri peccati, anche questi sacrilegi! Ma Dio è Padre di misericordia! Spero mi dia la grazia finale!... Triste realtà! Impurità e sacrilegi!... O peccatore, caduto così in basso, rifletti bene! Ogni nuova colpa è una nuova catena con cui Satana ti avvince; è un nuovo peso che tu metti sulla bilancia della mia giustizia. Tu pensi alla mia bontà e fai bene, se questo giovasse a rialzarti. In tal caso, non temere. Sarei io il primo a venirti incontro; ti stringerei al Cuore con i legami del mio amore! Non ti punirei, ma ti amerei con più tenerezza. Laverei le tue brutture nel Sangue delle mie ferite. La tua ritrovata bellezza sarebbe l'ammirazione del Cielo. Ma se il pensiero della mia bontà ti spinge a perseverare nel male, richiama alla mente la mia terribile giustizia! Pensa al diluvio universale, a Sodoma e Gomorra, alla fine di tanti infelici di tua conoscenza e pensa alla fine di Giuda!... Era un Apostolo! Ma quale fu la conclusione della sua vita?... Pensa a quei Consacrati che attualmente stanno nei fuoco eterno! Oh, come sono pentiti! Ma non possono più rimediare. Speravano di riuscire a salvarsi nell'ultima ora; ma l'ultima grazia non fu loro concessa. Quale grazia può meritare sulla soglia dell'eternità colui che a mille e a mille le ha disprezzate in vita?... E come Giuda, aprendo gli occhi dopo il tradimento, gettò le monete gridando: « Ho tradito il Sangue del Giusto! », così pure urlano nell'inferno quei Consacrati infedeli: « Abbiamo tradito la nostra vocazione! Giuda per trenta denari... noi per un vile piacere! Ah, non fossimo mai nati! » Io amo tutti, anche i traviati. Il pensiero di dover condannare al fuoco eterno un mio Ministro, mi spinge a rivolgere una supplica ardente: amore alla purezza; odio all'impurità!

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