Fonte: Istruzione Cattolica...
Meditazione di Don Giuseppe Tomaselli su Giuda e i Sacerdoti infedeli...
Il Sacerdote puro è la mia consolazione. Il suo cuore è sereno, il suo
apostolato è fecondo; anche se dotato di pochi talenti, mi porta molte
anime; è stimato dai buoni e dai cattivi, poichè la purezza traspare ed
affascina. Chi è privo di questa virtù, ancorchè eccella per alte doti, è
larva di Sacerdote, o meglio, è un cadavere. Chi lo circonda, lo
condanna inesorabilmente. Quest'infelice si pente di essere Ministro di
Dio e il demonio si serve di tale disposizione per spingerlo alla
diserzione. Sorride, pare che goda, ma il verme del rimorso lo rode. Un
Sacerdote che pecchi e non senta più rimorso, sarebbe sull'orlo
dell'inferno. La sua fede è morta; non sente la speranza di rialzarsi;
non è attratto dal mio amore... Oh, non fosse mai nato quest'uomo!...
Dopo la cattura del Getsemani, fui trascinato alla casa di Caifa, dove
fui ricevuto con beffe ed insulti e dove uno dei servi mi diede il primo
schiaffo... Il primo schiaffo... comprendilo bene! Quanto dolore!... In
quel primo schiaffo vidi il primo peccato mortale di tante anime ed in
particolare la prima caduta di certi prediletti... e dopo la prima
colpa... quante altre ancora... e quante anime trascinate con l'esempio
alla stessa sventura!... Antecedentemente alla prima colpa, quel
Consacrato rimane titubante; poi si decide al male e mi dà il primo
schiaffo... Finito il bollore della passione, con il cuore amareggiato,
in preda alla disillusione, l'infelice cerca di distrarsi e riprende le
sue occupazioni. Satana ha vinto; non lascerà più in pace la sua preda,
anzi se ne vorrà servire per guadagnarne altre. E come entrò a poco a
poco nel cuore di Giuda, sino a trascinarlo al tradimento ed alla
disperazione, così tenterà di fare col misero Consacrato. Il nemico sa
suscitare pessimi sentimenti: « Hai peccato!... Che cosa ti è accaduto
di male?... Proprio nulla!... Quel tale che tu temi, sai che è buono e
perdona facilmente!... Godi un po' la vita come gli altri; ne hai il
diritto!... Avrai sempre tempo di pentirtene!... Basta un istante di
pentimento e sarai salvo lo stesso!... »
Il peccatore, dopo la triste
esperienza, dovrebbe aprire gli occhi e conoscere l'insidia. Dovrebbe
rispondere risolutamente: «Va' indietro, Satana; non tentarmi più!»
Invece cade nell'insidia e, per sostenersi nel male, richiama alla mente
le cadute di Davide... della Samaritana... di Maria di Magdala... e di
altri... « Costoro peccarono ed ora sono in Paradiso! » Dopo il primo
schiaffo, i soldati me ne diedero molti altri, senza pietà!
Dopo il
primo, io feci sentire la mia voce; in seguito non più; lasciai fare.
Così quel mio Ministro!... La prima colpa... e poi innumerevoli
altre!... Faccio sentire la mia voce alla prima caduta... il forte
rimorso; in seguito taccio... ed il misero crede che io non veda e non
senta! Ho dato gli occhi agli altri ed io non vedo? Ho dato l'udito ed
io non odo? Quanta insipienza! Così passano i mesi e purtroppo gli anni!
- Confessarmi? - dice tra sè - è inutile! Non ho la forza di resistere
alla passione; i Sacramenti non mi gioverebbero. E poi, umiliarmi
sempre, sempre le stesse colpe! Intanto devo celebrare. Darei troppo
all'occhio astenendomene. Pazienza! Con gli altri peccati, anche questi
sacrilegi! Ma Dio è Padre di misericordia! Spero mi dia la grazia
finale!... Triste realtà! Impurità e sacrilegi!... O peccatore, caduto
così in basso, rifletti bene! Ogni nuova colpa è una nuova catena con
cui Satana ti avvince; è un nuovo peso che tu metti sulla bilancia della
mia giustizia. Tu pensi alla mia bontà e fai bene, se questo giovasse a
rialzarti. In tal caso, non temere. Sarei io il primo a venirti
incontro; ti stringerei al Cuore con i legami del mio amore! Non ti
punirei, ma ti amerei con più tenerezza. Laverei le tue brutture nel
Sangue delle mie ferite. La tua ritrovata bellezza sarebbe l'ammirazione
del Cielo. Ma se il pensiero della mia bontà ti spinge a perseverare
nel male, richiama alla mente la mia terribile giustizia! Pensa al
diluvio universale, a Sodoma e Gomorra, alla fine di tanti infelici di
tua conoscenza e pensa alla fine di Giuda!... Era un Apostolo! Ma quale
fu la conclusione della sua vita?... Pensa a quei Consacrati che
attualmente stanno nei fuoco eterno! Oh, come sono pentiti! Ma non
possono più rimediare. Speravano di riuscire a salvarsi nell'ultima ora;
ma l'ultima grazia non fu loro concessa. Quale grazia può meritare
sulla soglia dell'eternità colui che a mille e a mille le ha disprezzate
in vita?... E come Giuda, aprendo gli occhi dopo il tradimento, gettò
le monete gridando: « Ho tradito il Sangue del Giusto! », così pure
urlano nell'inferno quei Consacrati infedeli: « Abbiamo tradito la
nostra vocazione! Giuda per trenta denari... noi per un vile piacere!
Ah, non fossimo mai nati! » Io amo tutti, anche i traviati. Il pensiero
di dover condannare al fuoco eterno un mio Ministro, mi spinge a
rivolgere una supplica ardente: amore alla purezza; odio all'impurità!
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