Suor Serafina Micheli e la visione di Lutero all'Inferno |
venerdì 28 gennaio 2011
L'Angelo poi le soggiunse: “Ma io voglio farti vedere il luogo dove Martin Lutero è condannato e la pena che subisce in castigo del suo orgoglio”.
Nel 1883 Suor Maria Serafina Micheli (1849-1911) che sarà beatificata a Faicchio in provincia di Benevento e diocesi di Cerreto Sannita il 28 maggio 2011, fondatrice dell’Istituto delle Suore degli Angeli, si trovava a passare per Eisleben, nella Sassonia, città natale di Lutero. Si festeggiava, in quel giorno, il quarto centenario della nascita del grande eretico ( 10 novembre 1483) che spaccò l’Europa e la Chiesa in due, perciò le strade erano affollate, i balconi imbandierati. Tra le numerose autorità presenti si aspettava, da un momento all’altro, anche l’arrivo dell’imprenditore Guglielmo I, che avrebbe presieduto alle solenni celebrazioni. La futura beata, pur notando il grande trambusto non era interessata a sapere il perché di quell’insolita animazione, l’unico suo desiderio era quello di cercare una chiesa e pregare per poter fare una visita a Gesù Sacramentato. Dopo aver camminato per diverso tempo, finalmente, ne trovò una, ma le porte ...
... erano chiuse. Si inginocchiò ugualmente sui gradini d’accesso, per fare le sue orazioni. Essendo di sera, non s’era accorta che non era una chiesa cattolica, ma protestante. Mentre pregava le comparve l’angelo custode, che le disse: “ Alzati, perché questo è un tempio protestante”. Poi le soggiunse: “Ma io voglio farti vedere il luogo dove Martin Lutero è condannato e la pena che subisce in castigo del suo orgoglio”.
Dopo queste parole vide un’orribile voragine di fuoco, in cui venivano crudelmente tormentate un incalcolabile numero di anime. Nel fondo di questa voragine v’era un uomo, Martin Lutero, che si distingueva dagli altri: era circondato da demoni che lo costringevano a stare in ginocchio e tutti, muniti di martelli, si sforzavano, ma invano, di conficcargli nella testa un grosso chiodo. La suora pensava: se il popolo in festa vedesse questa scena drammatica, certamente non tributerebbe onori, ricordi, commemorazioni e festeggiamenti per un tale personaggio. In seguito, quando le si presentava l’occasione ricordava alle sue consorelle di vivere nell’umiltà e nel nascondimento. Era convinta che Martin Lutero fosse punito nell’Inferno soprattutto per il primo peccato capitale, la superbia.
L’orgoglio lo fece cadere nel peccato capitale, lo condusse all’aperta ribellione contro la Chiesa Cattolica Romana. La sua condotta, il suo atteggiamento nei riguardi della Chiesa e la sua predicazione furono determinanti per traviare e portare tante anime superficiali ed incaute all’eterna rovina. Se vogliamo evitare l’Inferno viviamo nell’umiltà. Accettiamo di non essere considerati, valutati e stimati da quelli che ci conoscono. Non lamentiamoci, quando veniamo trascurati o siamo posposti ad altri che pensiamo siano meno degni di noi. Non critichiamo mai, per nessun motivo, l’operato di coloro che ci circondano. Se giudicheremo gli altri, non siamo neppure cristiani. Se giudichiamo gli altri, non siamo neppure noi stessi.
Confidiamo sempre nella grazia di Dio e non in noi stessi. Non preoccupiamoci eccessivamente della nostra fragilità, ma del nostro orgoglio e presunzione. Diciamo spesso col salmista: “Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze” (Salm. 130). Offriamo a Dio il nostro “nulla”: le incapacità, le difficoltà, gli scoraggiamenti, le delusioni, le incomprensioni, le tentazioni, le cadute e le amarezze di ogni giorno. Riconosciamoci peccatori, bisognosi della sua misericordia. Gesù, proprio perché siamo peccatori ci chiede solo di aprire il nostro cuore e di lasciarsi amare da Lui. E’ questa l’esperienza di San paolo: “La mia potenza, infatti, si manifesta pienamente nella debolezza.
Mi vanterò, quindi, ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo” (2 Cor. 12,9). Non ostacoliamo l’amore di Dio nei nostri riguardi col peccato o con l’indifferenza. Diamogli sempre più spazio nella nostra vita, a vivere in piena comunione con Lui nel tempo e nell’eternità.
Don Marcello Stanzione
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"...Ora, il termine Ecumenismo (con il suo significato di universalismo), viene inteso in due sensi distinti: il primo senso è che tutto il mondo deve divenire cattolico; il secondo senso è che tutti gli uomini si devono unire sulla base di ciò che hanno in comune.
RispondiEliminaIl primo senso è il senso Cattolico, il secondo senso è il senso non cattolico!
Che il primo senso sia Cattolico è già chiaro nell'etimologia del termine "cattolico", che significa "intero", viene dalla parola greca "olos" e si rapporta tra l'altro al genere umano intero.
Ecumenismo, nel secondo senso, non è una faccenda cattolica, ma politica, perchè non spetta al bene ultimo dell'uomo in cielo come il cattolicesimo, ma spetta al suo bene su questa terra: spetta alla sua pace con altri quaggiù.
Ecumenismo nel secondo senso, che è purtroppo il senso di gran lunga più comune, non solo non corrisponde al cattolicesimo, ma è anche ostile al cattolicesimo, perchè se cerchiamo solo ciò che ci unisce con altre confessioni cristiane, o con altre religioni (come se ci fossero altre religioni fuori che la sola vera religione cattolica), se cerchiamo solo ciò che ci unisce con loro, neghiamo o almeno trascuriamo e diluiamo un articolo di fede dopo l'altro; cercando solo ciò che ci unisce ai luterani, neghiamo, per esempio, la natura sacrificale della Santa Messa, i Sette Sacramenti, il culto alla Madonna; cercando ciò che ci unisce ai musulmani, per esempio, neghiamo o trascuriamo il mistero della Santissima Trinità, la divinità e la missione salvifica di Nostro Signore Gesù Cristo + che costituiscono, infatti, il nucleo essenziale della fede.
Così il Cattolicesimo si trasforma in una specie di vago cristianesimo, in confronto con le altre confessioni, o in confronto con le altre religioni si trasforma in una specie di vago umanesimo, o in una ricerca di essere simpatici a tutti!......" da messainlatino- omelia di don Konrad fon Loewenstein-23 gennaio 2011
Grazie Mardunolbo!
RispondiEliminaVorrei aggiungere due cose:
intanto voglio sperare che la prossima beatificazione di questa anima mistica, le cui manifestazioni soprannaturali sono state evidentemente tutte già vagliate ed approvate altrimenti non sarebbe imminente l'innalzamento agli Altari, non venga boicottata dalla Gerarchia corrotta, a motivo della pessima figura che la Chiesa sta facendo nel celebrare a breve con i Luterani la Giornata delle 95 Tesi di Lutero ( che è come commemorare con compiacimento la peggiore spaccatura mai subita nella storia dal Corpo Mistico di Cristo, salvo poi andar dicendo che le divisioni nella Chiesa sono ma peggiore offesa al Signore...), oltre naturalmente alle scelleratezze compiute giorni orsono con la benedizione del "Giardino di Lutero" e dell'"ulivo di Lutero" ad opera del Pontefice. La Chiesa ecumenica post-conciliare, nele sua alte cariche, sta dimostrando di essere completamente priva di giusto discernimento spirituale e dottrinale. Con questa notizia della sicura dannazione eterna di Lutero, confermata da una visione mistica che fa ormai parte del patrimonio sapienziale ed agiografico della Chiesa Cattolica, si deve dedurre che questo movimento ecumenico, per come viene attualmente gestito e portato avanti, risulta un inganno micidiale demoniaco, poichè conduce la Chiesa a commemorare e rendere omaggio ad un'anuma dannata! Siamo all'assurdo, e alla contraddizone più completa: per porre rimedio alle secolari divisioni interne alla Chiesa, si giunge a causarne di ancora peggiori e a compiere gesti di gravissima offesa alla Santità Divina.
E tutto per non voler ammettere l'enorme ERRORE che fu il Concilio Vaticano II. Sembra che, quanto ad orgoglio, si voglia emulare l'eretico perduto di cui sopra.
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RispondiEliminaSeconda cosa:
per chi ha frequentato nella sua vita il Cammino Neocatecumenale, è notissimo e manifesto quanto della dottrina luterana sia presente nelle catechesi neocatecumenali: sono piene zeppe di luteranesimo: dal concetto di peccato che non offenderebbe Dio, all'invitabile peccaminosità dell'uomo, INCAPACE di compiere qualunque bene, alla negazione della Presenza fisica di Gesù nelle Sacre Specie, alla negazione della funzione sacrificale/espiatoria/propiziatoria del Sacrificio eucaristico redentivo di Cristo, trasformato in un giocondo banchetto/memoriale della risurrezione,di chiaro stampo protestante/vaticanosecondista e caricatura del Seder pasquale ebraico...e chi più ne ha più ne metta....
ora, assodato che sia la dottrina eretica di Kiko Arguello, sia quella molto simile della "nouvelle teologie" che impera nel Vaticano II si rifanno entrambe a Lutero (ragione per cui questa Chiesa ha approvato le eresie kikiane, molto simili alle proprie), cioè ad un eretico finito all'Inferno, ci si domanda: che fine farà l'anima di Arguello se non tornerà alla Verità Rivelata da Cristo, e che fine faranno tutti i sostenitori di questo Concilio e di questo eumenismo traviato, se non torneranno indietro dai loro empi obiettivi di corruzione della attuale e delle prossime generazioni?
Sicuramente il Giudizio appartiene e compete a Dio, ma poichè l'inferno esiste ed è eterno, a noi appartiene e compete di chiederci da che parte sta la Verità e di prenderne la strada, rifiutando, per pietà della propria anima, di seguire falsi profeti e falsi maestri.
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RispondiEliminaSe suor Serafina era candidata ad essere santa, avrebbe dovuto sapere che Dio è ovunque e che essendo ovunque; non necessariamente cera bisogno di un luogo sacro per cercarlo, perchè ovunque lo si cerca, e si fa trovare, quel luogo per la Sua Gloriosa presenza diventa sacro. Quindi rifiuto di credere che fosse(suor Serafina)una serva di Cristo, ma una semplice bigotta invasata cattolica, concludo dicendo, che l'angelo che gli apparve era satana che ancora una volta ha ingannato! se pur fosse Serafina una serva di Cristo.
RispondiEliminaLei egregio Davide,
RispondiEliminaoltre a manifestarsi palesemente come un povero eretico protestante - che come tutti i protestanti altro non sanno fare che insultare acerbamente i cattolici chiamandoli bigotti ed invasati, perchè da secoli vi alimentate solo di odio e disprezzo, conseguenze del vostro perpetuo peccato di giudizio eretico, con la quale misura sarete giudicati da Dio - cerchi di non lasciarsi invasare lei dalle eresie e dall'ignoranza assoluta che caratterizza la dottrina protestante e di cui le sue parole sono un evidente esempio:
Un conto è la onnipresenza dello Spirito di Dio, che aleggia su tutto il creato e che rende ogni luogo segno della sua opera creatrice, ma non segno della sua Presenza reale, perchè altrimenti sarebbe PANTEISMO(!), e un conto invece è la Presenza reale, cioè FISICA, in Corpo, Sangue , Anima e Divinità del nostro Dio e Signore Gesù Cristo, che con la sua Presenza eucaristica ci ha lasciato in dono la sua Immanenza reale, di persona risorta e gloriosa, perennemente presente sulla terra come lo era duemila anni fa in Palestina. Perciò, siccome questa divina presenza fisica è per volontà di Dio custodita dalla Chiesa nel luogo sacro che è l'edificio chiesastico, vede bene che c'è bisogno di un luogo sacro per incontrare non solo il suo Spirito ma il Suo CORPO GLORIOSO FISICO E VIVENTE, come lo era in terra e come lo è eternamente in Cielo.
Chi si inginocchia davanti ad un Tabernacolo sta professando la sua fede nella Presenza Reale di Dio nel Sacramento eucaristico, cosa che non fa chi si inginocchia davanti ad un albero. Quindi, caro davide Forte, prima di parlare si studi un po' di dottrina sacramentaria (sempre che le interessi la Verità rivelata da Cristo) e prima di lanciare giudizi e demonizzazioni sui servi di Dio, si assicuri di non essere lei servo della menzogna.
Saluti ed auguri.
Anna Rita Onofri (dall'account di Gianluca)
NON POSSUMUS
RispondiEliminaGià, proprio non possiamo accettare l'odio, il fanatismo, ed il settarismo talebani, anche e soprattutto quando si presenta sotto mentite spoglie religiose.
Spero solo che la fitta coltre di tenebre che offusca le vostre menti e i vostri cuori, tanto da farvi credere alle farneticazioni riportate in questo post, un giorno possa essere diradata dalla luce di Cristo.
(Giuseppe)