mercoledì 6 gennaio 2016
IL MACCELLAIO DELLA FEDE CATTOLICA BERGOGLIO PROMUOVE PUBBLICAMENTE L'ERESIA...
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“Potrà sembrare che questi
pancristiani, tutti occupati nell’unire le chiese, tendano al fine
nobilissimo di fomentare la carità fra tutti i cristiani; ma come mai
potrebbe la carità riuscire in danno della fede? Nessuno certamente
ignora che lo stesso apostolo della carità, San Giovanni (il quale nel
suo Vangelo pare abbia svelato i segreti del Cuore sacratissimo di Gesù
che sempre soleva inculcare ai discepoli il nuovo comandamento: «
Amatevi l’un l’altro »), ha vietato assolutamente di avere rapporti con
coloro i quali non professano intera ed incorrotta la dottrina di
Cristo: « Se qualcuno viene da voi e non porta questa dottrina, non
ricevetelo in casa e non salutatelo nemmeno » [II Ioann., 10.]. Quindi,
appoggiandosi la carità, come su fondamento, sulla fede integra e
sincera, è necessario che i discepoli di Cristo siano principalmente
uniti dal vincolo dell’unità della fede.”
Pio XI nella “MORTALIUM ANIMOS”
“Contro
la dottrina delle sacre Lettere della Chiesa e dei Santi Padri, non
dubitano di affermare “essere ottima la condizione della società nella
quale non si riconosce nell’Impero il dovere di reprimere con pene
stabilite i violatori della Religione cattolica, se non in quanto lo
chieda la pubblica pace”. Con tale idea di governo sociale,
assolutamente falsa, non temono di caldeggiare l’opinione sommamente
dannosa per la Chiesa cattolica e per la salute delle anime, dal Nostro
Predecessore Gregorio XVI di venerata memoria chiamata delirio , cioè
“la libertà di coscienza e dei culti essere un diritto proprio di
ciascun uomo che si deve proclamare e stabilire per legge in ogni ben
ordinata società ed i cittadini avere diritto ad una totale libertà che
non deve essere ristretta da nessuna autorità ecclesiastica o civile, in
forza della quale possano palesemente e pubblicamente manifestare e
dichiarare i loro concetti, quali che siano, sia con la parola, sia con
la stampa, sia in altra maniera”. E mentre affermano ciò temerariamente,
non pensano e non considerano che essi predicano “la libertà della
perdizione” , e che “se in nome delle umane convinzioni sia sempre
libero il diritto di disputare, non potranno mai mancare coloro che
osano resistere alla verità e confidano nella loquacità della sapienza
umana, mentre la fede e la sapienza cristiane debbono evitare questa
nociva vanità, in linea con la stessa istituzione del Signor Nostro Gesù
Cristo””
Papa Pio IX, l’8 dicembre del 1964, nella Quanta cura [25]
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