traduzione, con adattamenti, a cura di Ilaria Pisa
mercoledì 27 gennaio 2016
"La Santa Messa ci protegge dalle brutture del mondo e dal flagello dell’eresia, e soprattutto protegge il SS. Corpo e il Preziosissimo Sangue del Nostro Redentore".
Il Cielo ci protegge attraverso la Santa Messa
di Juan Manuel Rodriguez de la Rosa
traduzione, con adattamenti, a cura di Ilaria Pisa
traduzione, con adattamenti, a cura di Ilaria Pisa
La Chiesa dei primi tempi dovette fronteggiare il paganesimo, allora
maggioritario, e lo scontro fu inevitabile, dal momento che il Cristianesimo proveniva dal Cielo, mentre il paganesimo era tutto mondano. Benché sconfitto, esso non scomparve del tutto e – grazie all’azione del Nemico – entrò nella Chiesa sotto forma di eresia.
L’eresia era un principio nuovo, foriero di
divisione, scaturito dalla “scelta” (donde l’etimo) che alcuni fecero:
mentre i Cristiani infatti accettano l’intero depositum fidei, gli eretici scelsero le verità che preferivano, per confezionare una religione “confortevole” a propria misura. L’eresia nacque da ciò, e se il Cattolicesimo spingeva all’universale, essa frammentava nel particolare.
La Riforma protestante, eretica per eccellenza,
portò alla più traumatica frattura dell’universalità cattolica, frattura
che fu anche geografica e politica e condusse a sottomettere lo
spirituale al temporale [cuius regio, eius et religio].
La liturgia cattolica, che esprime la fede della Chiesa – soprattutto nel Santo Sacrificio della Messa, che rende presente il Mysterium fidei,
il più sacro della fede cattolica, la luce abbacinante che inonda la
Chiesa e il mondo tutto – ha resistito alla Riforma mantenendo la sua
unità e la sua universalità: ha retto alle spinte centrifughe e
particolaristiche, perché rappresenta la reale universalità della
Chiesa, unità di fede, di dogmi, di sacramenti…
La Messa [tridentina] è come un muro a tenuta stagna,
che mantiene intatta la fede, la Parola vivente di Dio, che
costantemente ci parla, rendendo sempre presente la realtà del Calvario,
della Santa Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. E’ per tale motivo
che tutto, nella Messa, è meditato, pulito, attento, misurato,
controllato e bellissimo; non v’è spazio per l’improvvisazione, per
volgarità, estrosità, sensualità, bruttezza. Questo muro inoppugnabile
ci protegge dall’eresia, dalla perversione della fede cattolica nei liquami del mondo,
un mondo abbandonato ad istinti ferali. La Santa Messa ci protegge
dalle brutture del mondo e dal flagello dell’eresia, e soprattutto
protegge il SS. Corpo e il Preziosissimo Sangue del Nostro Redentore.
E’ il Cielo, il Paradiso a proteggerci in ogni Messa [tridentina].
L’Eterno Padre, l’Agnello di Dio, lo Spirito Santo, l’Immacolata
Concezione e tutta la Corte celeste assistono alla Santo Sacrificio
dell’Agnus Dei. Le grazie di questo Sacrificio sono così
inimmaginabili, così ineffabili, ma così reali da lasciare l’anima quasi
tramortita; l’anima è come “ferita” dai frutti del
Sacrificio, al punto che la ferita non può essere curata se non alla
Messa successiva, in cui però diventa vieppiù profonda, fino a che
l’anima capisce che la sua vita è la Santa Messa stessa. La Santa Messa è
la luce inestinguibile che illumina il cammino della fede che porta
alla patria celeste.
La Santa Messa ha sempre indispettito i nemici interni ed esterni
alla Chiesa, semplicemente perché è la medicina per il malato. La Verità è così luminosa che il suo bagliore acceca chi si rifiuta di riconoscerla.
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