[4]Si sono infiltrati infatti tra voi alcuni individui - i quali sono gia stati segnati da tempo per questa condanna - empi che trovano pretesto alla loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio, rinnegando il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo.
[5]Ora io voglio ricordare a voi, che gia conoscete tutte queste cose, che il Signore dopo aver salvato il popolo dalla terra d'Egitto, fece perire in seguito quelli che non vollero credere, [6]e che gli angeli che non conservarono la loro dignità ma lasciarono la propria dimora, egli li tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno. [7]Così Sòdoma e Gomorra e le città vicine, che si sono abbandonate all'impudicizia allo stesso modo e sono andate dietro a vizi contro natura, stanno come esempio subendo le pene di un fuoco eterno.
[8]Ugualmente, anche costoro, come sotto la spinta dei loro sogni, contaminano il proprio corpo, disprezzano il Signore e insultano gli esseri gloriosi. [9]L'arcangelo Michele quando, in contesa con il diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: Ti condanni il Signore! [10]Costoro invece bestemmiano tutto ciò che ignorano; tutto ciò che essi conoscono per mezzo dei sensi, come animali senza ragione, questo serve a loro rovina. [11]Guai a loro! Perché si sono incamminati per la strada di Caino e, per sete di lucro, si sono impegolati nei traviamenti di Balaàm e sono periti nella ribellione di Kore. [12]Sono la sozzura dei vostri banchetti sedendo insieme a mensa senza ritegno, pascendo se stessi; come nuvole senza pioggia portate via dai venti, o alberi di fine stagione senza frutto, due volte morti, sradicati; [13]come onde selvagge del mare, che schiumano le loro brutture; come astri erranti, ai quali è riservata la caligine della tenebra in eterno.
[14]Profetò anche per loro Enoch, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue miriadi di angeli per far il giudizio contro tutti, [15]e per convincere tutti gli empi di tutte le opere di empietà che hanno commesso e di tutti gli insulti che peccatori empi hanno pronunziato contro di lui». [16]Sono sobillatori pieni di acredine, che agiscono secondo le loro passioni; la loro bocca proferisce parole orgogliose e adùlano le persone per motivi interessati. (Lettera di San Giuda Taddeo Apostolo, "non quello dannato per aver tradito satanicamente il Signore").
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Leggiamo ora cosa dichiarano, riguardo alla legge Cirinna' sui sodomiti impenitenti, questi fasulli sacerdoti Conciliari, capitanati dal blasfemo Giorgio de Capitani, che se si dessero le loro carni in pasto a dei maiali verrebbero sputati come carne avvelenata da un puzzo maleodorante satanico:
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Figli di quel Dio, laico che “non abita
in edifici (materiali e/o ideologici) fatti da mano d’uomo” (Atti 7,48)
e che “fa sorgere il sole sui buoni come sui cattivi e fa piovere sui
giusti e sugli ingiusti” (Matteo 5,45), seguaci di quel vangelo che ci
ricorda che noi cristiani non siamo nati né da carne né da sangue ma da
Dio-Amore (Giovanni 1,13), di fronte al dibattito e alle lotte di parte
che lo inficiano, non possiamo continuare a tacere.
Noi preti cattolici firmatari,
cittadini di uno Stato che vogliamo credere ancora laico e libero, ci
troviamo a disagio nel difendere l’ultima versione del disegno di
legge-Cirinnà sulle unioni civili perché è un compromesso al ribasso,
frutto della peggiore interdizione reciproca dentro una maggioranza di
governo raccogliticcia e indifferente ai diritti civili, ma interessata
alle manovra di potere.
Siamo a disagio per la qualifica di
«cattolici», assunta da senatori e deputati che in Parlamento appoggiano
e votano qualsiasi sconcezza, calpestano qualsiasi etica, sono
conniventi con malaffare, malavita e interessi di parte, facendo della
corruzione e della illegalità il loro pane quotidiano.
Rifiutiamo che il governo, da costoro
appoggiato e ricattato, si appropri di una legge che dovrebbe essere di
esclusiva competenza parlamentare, senza – questa volta sì! – alcun
vincolo di appartenenza, trattandosi di tutela dei diritti che non
dovrebbero essere mai merce di scambio politico.Noi affermiamo che se in Italia vi
fosse anche una sola coppia di persone che convivono, i suoi componenti
hanno il diritto di essere tutelati e garantiti non solo come singoli,
ma anche come nucleo affettivo e familiare «senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali» (Costituzione Italiana Art. 3 § 2).
Affermiamo con la Costituzione, ancora
non deformata e manomessa e identificandoci in essa, che «la Repubblica
riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo
sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e
richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica,
economica e sociale» (Id., art. 2).
Siamo convinti che la storia
dell’umanità non è mai stata portatrice di un solo modello di famiglia e
tanto meno si fa garante di «una famiglia come voluta da Dio», dal
momento che la Sacra Scrittura (Antico e Nuovo Testamento) non ne parla,
ma offre a ciascuno la possibilità di vivere il dono dell’alleanza e
dell’amore a perdere come segno e manifestazione del volto del Dio di
Gesù Cristo. La famiglia osannata nei vari «Family Day» è un’astrazione,
legata a una particolare cultura di particolari momenti storici,
condizionata da sistemi e costumi sociali, economici e religiosi.
Sperimentiamo che la «famiglia
«uomo-donna-bambino/a», troppo spesso è il luogo turpe delle più atroci
violenze, anche di natura sessuale, sui bambini, che i difensori di quel
modello vorrebbero tutelare. Anche noi siamo dalla parte dei bambini,
ma vogliamo esserlo sempre e non solo a certe condizioni.
La nostra esperienza dice che occorre
interrogarsi, senza preclusione di sorta, sull’esclusivo interesse, che
deve essere assoluto, del bambino o della bambina, valutando non il
diritto all’adozione, ma unicamente la capacità, la disponibilità,
l’idoneità adottiva e affettiva degli adulti che vogliono prendersi cura
e tutela del minore, senza alcuna riserva verso la coppia tradizionale,
la coppia omosessuale/lesbica, i nonni, parenti o altre situazioni oggi
non previste.
Noi, cittadini italiani e preti
cattolici rispettosi della laicità dello Stato che difendiamo da ogni
ingerenza indebita, ci appelliamo ai deputati e ai senatori del
Parlamento che hanno ancora il senso della dignità e del dovere dello
Stato, perché senza manovre di bassa lega, diano all’Italia una legge
degna di uno Stato di Diritto, lasciando le valutazioni etiche alle
coscienze dei singoli e trattando i propri cittadini da persone adulte e
non da immaturi, decidendo delle loro scelte e della loro vita.
Alcuni credenti o anche non credenti
hanno tutto il diritto di non condividere il disegno di legge in
discussione al Senato, ma non hanno il diritto di imporlo con la forza,
ricattando con minacce di ritorsione elettorale. Estendere i diritti non
è mai un atto pericoloso, per nessuno, bambini compresi.
Facciamo nostro il programma ideale che
San Paolo formula in una sua lettera e che spesso noi leggiamo in
occasioni della celebrazione di Matrimoni: «L’Amore è magnanimo,
benevolo è l’Amore; non è invidioso, non si vanta, non si gonfia
d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non
si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia
ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera,
tutto sopporta. L’Amore non avrà mai fine» (1Cor 13,4-8).
Paolo Farinella, prete (Genova)
Aldo Antonelli, prete (Avezzano – AQ)
Raffaele Garofalo, prete (Sulmona – AQ)
Michele Dosio, prete (Torino)
Pippo Anastasi, prete (Torino)
Giorgio De Capitani, prete (Milano)
Claudio Miglioranza, prete Castelfranco Veneto (TV)
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