(Questo è il proclama dello scomunicato anticristiano Renzi sulla sua pagina di Facebook)
È un giorno di festa per tanti, oggi.
Per chi si sente finalmente riconosciuto.
Per chi vede dopo anni che gli vengono restituiti diritti talmente civili da non aver bisogno di altri aggettivi
Per chi stanotte ha fatto fatica a prendere sonno, per chi da giorni ci scrive chiedendo dove festeggiare, per chi semplicemente non sta più nella pelle.
È un giorno di festa per tanti, oggi.
In queste ore decisive tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia. E questo mi basta. Perché le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie. Per chi ama, non per chi proclama
Scriviamo un’altra pagina importante dell’Italia che vogliamo.
Lo facciamo mettendo la fiducia perché non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti.
Lo facciamo con umiltà e coraggio. Ma lo facciamo adesso perché in Italia non è più possibile continuare a rinviare tutto.
Consigliamo all'anticristiano scomunicato Renzi di rileggersi ciò che afferma la Sacra Scrittura riguardo a coloro che commettono il peccato igniominioso dell'omosessualita', dopo faccia un bel buco nella terra e si sotterri insieme ai suoi compagni di loggia, chiaramente sono intesi anche Bergoglione, falso Papa, e la sua cricca di appestai modernisti...
La volontà di Dio è la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello, perché il Signore è vindice di tutte queste cose,
come già vi abbiamo detto e attestato. Dio non ci ha chiamati
all'impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste norme
non disprezza un uomo, ma Dio stesso (Prima lettera ai Tessalonicesi, 4,3-7)
Perciò Dio ha abbandonato i pagani all’impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi... Dio li ha abbandonati apassioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli
uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di
passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con
uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva
al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio,
Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata (Lettera ai Romani, 1,24-28).
Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio (Lettera ai Galati, 5,19-21).
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Il sacerdote esorcista don Giuseppe Tomaselli ha lasciato scritte le testimonianze rese dal demone Melid, che
durante un esorcismo disse queste cose: - Melid, più volte ti ho
chiesto negli esorcismi: qual è il peccato che manda più anime
all’inferno? Tu mi hai risposto: – Non occorre che io te lo dica; tu lo sai. - Secondo me è l'impurità. - Vedi che lo sai! Tutti
coloro che stanno nel pozzo infernale, vi si trovano per l’impurità.
Hanno fatto anche altri peccati, ma si sono dannati sempre per questo
peccato o anche con esso. - Cosa pensi tu di tutti quelli che vivono nell’immoralità? - Penso che sono già scritti nel registro dei dannati e che solamente una grande grazia potrebbe cancellarli. - Dunque sono scritti nel libro dei tuoi schiavi i divorziati e le divorziate. - L’Altissimo, davanti al quale tutto deve essere puro e senza macchia non accetterà nel suo regno dei Beati coloro che trascorrono la vita nel quotidiano peccato impuro.
Sono stato io ed altri miei compagni a convincere i capi di Stato ad
emettere la legge del divorzio, facendo comprendere che questa legge è
un'esigenza del progresso dei popoli. I primi a pagare questa legge, che
tu, Pretaccio, chiami iniqua e che io invece chiamo tesoro del mio
regno, saranno i legislatori, responsabili dei peccati impuri dei
divorziati e poi sono responsabili uomini e donne che hanno accettato la
pessima legge. - Sventurati i divorziati, che per una breve vita
di piacere passeggero, in eterno dovranno soffrire i tormenti che al
presente tu stesso devi subire! - Io, Melid, faccio comprendere a costoro che le parole del Cristo sono da disprezzare e non faccio riflettere che con l’Altissimo c'è poco da scherzare. - E delle numerose prostitute cosa sarà? - Le
tengo strette al mio cuore, affinché nessuna mi lasci. La catena più
forte per loro è il piacere e la brama di denaro. L’inferno è ampio e
c’è il posto preparato per ciascuna di loro. - A te, Melid,
piacciono di più i peccati privati, solitari, che non hanno
ripercussioni sugli altri, oppure i peccati che danno scandalo e
spingono gli altri al male? -
Certamente io preferisco gli scandalosi, perché con essi i peccati si
moltiplicano. Il mondo è pieno di scandali e perciò io ed i miei
compagni stiamo più vicini agli scandalosi, che sono i nostri migliori
aiutanti.
• «Le passioni sono tutte disonorevoli, perché l’anima viene più danneggiata e degradata dai peccati di quanto il corpo lo venga dalle malattie; ma la peggiore fra tutte le passioni è la bramosia fra maschi. (…)I peccati contro natura sono più difficili e meno remunerativi, tanto che non si può nemmeno affermare che essi procurino piacere, perché il vero piacere è solo quello che si accorda con la natura.»
SAN GIOVANNI CRISOSTOMO Homilia IV in Epistula Pauli ad Romanos.
• «Questo vizio non va affatto considerato come un vizio ordinario, perché supera per gravità tutti gli altri vizi. Esso infatti uccide il corpo, rovina l’anima, contamina la carne, estingue la luce dell’intelletto, scaccia lo Spirito Santo dal tempio dell’anima, vi introduce il demonio istigatore della lussuria, induce nell’errore, svelle in radice la verità dalla mente ingannata, prepara insidie al viatore, lo getta in un abisso(..)» San Pier Damiani O.S.B., Liber Gomorrhanus, in Patrologia Latina
• «La passione per delle forme indebite è prossima alla pazzia; questo vizio sconvolge l’intelletto, spezza l’animo elevato e generoso, trascina dai grandi pensieri agli infimi, rende pusillanimi, iracondi, ostinati e induriti, servilmente blandi e incapaci di tutto; inoltre, essendo l’animo agitato da insaziabile bramosia di godere, non segue la ragione ma il furore. (…)»
(San Bernardino da Siena, O.F.M., Predica XXXIX, in: Prediche volgari.