Note ad un messaggio di don Giorgio De Capitani contro il blog Messainlatino.
Anzi, ci pare di poter affermare serenamente che in materia di eresie questo don Giorgio muove ancora incerti passi, ben lungi dal raggiungere le vette in cui si sono cimentati con maggior successo Lutero ed altri grandi ribelli. La cifra di questo sacerdote indocile è ben altra: la mediocrità. Una mediocrità che traspare dallo sguardo e dall'abito, ma che si rivela in tutta la sua desolante e sconsolante tristezza nei suoi scritti.
Non c'è slancio, non c'è stile - cosa che non mancava al frate agostiniano - e nulla di nuovo. Nulla. L'abate De Capitani è ancora fissato con il Conciliabolo di Roma, che continua a chiamare il Concilio per antonomasia, distinguendolo giustamente dai veri Concili Ecumenici della Chiesa Cattolica. Probabilmente anche Scipione de' Ricci, Pietro Tamburini e gli altri eretici usarono simili espressioni per il Conciliabolo di Pistoia, anch'essi riproponendo la brodaglia riscaldata protestante e luterana senza saper inventare nulla di nuovo.
Eppure sono secoli e secoli che si contraddicono tutti i dogmi cattolici, e bisogna riconoscere che in questa gara a chi la spara più grossa si sono distinti personaggi del calibro di Pelagio, Calvino o Loisy, che hanno saputo se non altro creare non pochi grattacapi a Santa Madre Chiesa. Non sembra quindi peregrino aspettarsi che anche oggi vi sia qualche grande figura dell'eresia, qualche vero eresiarca. Macché: questi poveracci fanno pena non solo come cattolici, ma anche come eretici. E' a loro che allude don Giorgio, quando parla dei sacerdoti che celebravano da soli la Messa tridentina e che biascicavano il latino: ignoranti prima, ignoranti dopo. Ora essi biascicano i documenti conciliari, si riempion la bocca di formule magiche, di ecumenismo, di farsi altro, di spezzare la parola e il pane, voltando le spalle al popolo che li ignora.
Mediocri. Irreparabilmente mediocri. Non meritano nemmeno la nostra indignatio, perché non hanno la statura morale, dottrinale ed intellettuale per reggere il confronto. Sono ancora fissati con il profetico Vaticano II, con argomentazioni contro la Chiesa preconciliare tanto stantìe quanto inefficaci, anch'essere riciclate. Roba di seconda e di terza mano, partorita da eretici veri, diffusa da eretici gregari, ripresa da altri eretici all'epoca del Modernismo e finalmente servita ai Padri Conciliari, come certa pastina in brodo che si gonfia a dismisura se la si riscalda per un commensale in ritardo. Così mediocre da non suscitare nemmeno i conati: è solo una brodaglia insipida e rancida.
Si potrebbe esser tentati di spiegare a questo chierico in borghese in cosa sbaglia, e quant'è evidente la bellezza della Verità cattolica. Ma sarebbe una perdita di tempo: personaggi del genere non cercano la Verità, e si rifugiano nei pamphlet di qualche loro collega ancor più stolido ed ignorante, che ha passato gli anni del Seminario a fotocopiare la Gaudium et Spes, gli articoli di Karl Rahner o le dispense di qualche gesuita di un Ateneo Pontificio, e che una volta prete ha nuovamente fotocopiato quei maldestri appunti per propinarli ai chierici e ai laici del locale Istituto di Scienze Religiose.
....ma quanta verita'......!!!!!!!!
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