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giovedì 6 gennaio 2011

Entro Gennaio si profila un ulteriore mandato Apostolico per le famiglie della setta eretica Neocatecumenale...

 
Benedetto XVI incontra le comunità neocatecumenali a San Pietro (10 gennaio 2009)
 
 
...Santità, noi siamo ben consapevoli che uno dei principali doveri del Suo Ministero Petrino è l’unità del popolo di Dio, ma in verità una cappa di tenebra è scesa nei nostri cuori, prima di tutto per alcune Sue affermazioni contenute nel discorso del 10 Gennaio, poi per l’ulteriore mandato che Lei ha dato al Cammino Neocatecumenale per la cosiddetta Nuova Evangelizzazione.
Ci siamo chiesti che fine avevano fatto tutte le testimonianze di drammi, di sofferenze, di famiglie volutamente divise dai catechisti del Cammino, in nome di un primato assoluto che il Cammino “deve” esercitare sulla vita delle persone, fino ad arrivare a numerosi casi di suicidio, messi tutti a tacere, per non ledere l’immagine ufficiale del Cammino; tutte queste testimonianze sono state mandate alle Sedi competenti del Vaticano in questi svariati anni: avevamo già il sospetto che queste testimonianze fossero state messe impietosamente da parte, ma dopo questo evento ne abbiamo la certezza.
Nel Suo discorso ai Neocatecumenali del 10 Gennaio 2009 Lei ha esordito dicendo:
“… In special modo saluto il Cardinale Vicario, Agostino Vallini, come anche il Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, che con dedizione vi ha seguiti nell’iter di approvazione dei vostri Statuti …”
Carissimo Santo Padre, noi siamo al corrente del fatto che Lei non ha mai firmato l’approvazione definitiva dello Statuto del Cammino Neocatecumenale, ma lo ha fatto soltanto il Cardinal Rylko, con la ridicola consegna fatta a Kiko Arguello, Carmen Hernandez e Padre Mario Pezzi, nella sede della Congregazione del Pontificio Consiglio per i Laici il giorno 13 Giugno 2008, e ciò è avvenuto appunto in contrapposizione alla Sua decisione di attendere, per una eventuale successiva conferma degli statuti, il giudizio della Congregazione per la Dottrina della Fede, riguardante le catechesi contenute negli “Orientamenti alle equipes di catechisti” ed anche per tutte le altre catechesi del direttorio del Cammino da Voi possedute da svariati anni, e il giudizio della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti per quanto concerne la Celebrazione Eucaristica del Cammino neocatecumenale, evidentemente abusiva ed assolutamente non Cattolica.
Quindi, come interpretare le sue parole di elogio per il suddetto Cardinale?
Tutti sanno che codesto Cardinale  ha volontariamente disubbidito alla Sua Volontà di attendere,  prima di firmare un’approvazione a quegli Statuti, la difficile quanto improbabile approvazione delle aberranti catechesi del Cammino, e l’approvazione del rito Eucaristico neocatecumenale, completamente inventato da Kiko Arguello, contenente molti aspetti protestanti e soprattutto ebraici, di cui il più grave e fuorviante è la nuova attualizzazione  del Seder Pasquale ebraico, principio fondante di tutto quel rito e motivo principale per cui Kiko si rifiuta di far ricevere ai neocatecumenali la Comunione con le ostie e muovendo in processione.
Lo stesso Kiko, nell’Annuncio di Quaresima, tenuto a Madrid nel 2006, ha rivelato ai suoi catechisti più anziani le manovre che questo personaggio (il Card. Rylko) ha architettato per far modificare il testo della “Dies Domini”, affinché non fosse tolta al Cammino l’Eucarestia celebrata sempre separatamente dal resto della Chiesa, e gli intrighi ideati per riuscire ad aggirare le Sue direttive di cambiamento circa quell’Eucarestia, manifestate con la lettera del Cardinale Arinze.  … E questo Cardinale viene lodato? Tutto ciò è un MISTERO! 

Poi nel Suo discorso ha proseguito dicendo:
“… Voi oggi siete qui riuniti per rinnovare questa stessa professione di fede. La vostra presenza, così folta ed animata, sta a testimoniare i prodigi operati dal Signore nei trascorsi 4 decenni; essa indica anche l’impegno con cui intendete proseguire il cammino iniziato, un cammino di fedele sequela di Cristo e di coraggiosa testimonianza del suo Vangelo, non solo qui a Roma ma dovunque la Provvidenza vi conduca; un cammino di docile adesione alle direttive dei Pastori e di comunione con tutte le altre componenti del Popolo di Dio. Voi questo intendete fare, ben consapevoli che aiutare gli uomini di questo nostro tempo ad incontrare Gesù Cristo, Redentore dell’uomo, costituisce la missione della Chiesa e di ogni battezzato …”
Quindi, il nostro Dio avrebbe operato i seguenti prodigi:
1) Disubbidienza palese al Magistero Petrino e prevaricazioni perpetrate ai danni della Gerarchia e di tutta la Chiesa, per tutti questi anni, appunto quaranta.
2) Prassi liturgica completamente non Cattolica e neanche Cristiana,  nella quale si commettono peccati di ogni genere, di cui i più gravi sono i sacrilegi contro il Santissimo Sacramento, denunciati svariate volte, anche da noi stessi nelle lettere che Le abbiamo inviato, i quali non possono essere né sconfessati, né evitati dal Cammino, poiché fanno parte della dottrina di Kiko.
3) Dottrina eretica Neocatecumenale, che utilizzano indisturbati ancora oggi per formare nuove comunità (infischiandosene della Dottrina della Chiesa Cattolica), contenuta nelle aberranti Catechesi, dette anche “Orientamenti alle Equipes di Catechisti”;
ma purtroppo tali catechesi sono state implicitamente avallate dalla Santa Sede, quando ha approvato questo iniquo Statuto, di cui tutti gli articoli rimandano costantemente e capziosamente ad esse.
4) Violenze psicologiche di ogni genere, commesse contro i fedeli che fanno parte del Cammino Neocatecumenale, di cui alcuni, giungendo alla disperazione, si sono addirittura tolti la vita.
5) Violenze e mancanza di rispetto verso quella Gerarchia che osa contestarli: emblematico è il caso della morte di Mons. Pagani, che Le avevamo denunciato nella nostra lettera datata 29 Aprile 2008:
“… Mons. Pagani Vescovo di Perugia, faremo comprendere ancor più con quale violenza possano arrivare a trattare con chiunque non la pensasse come loro, e in particolar  modo questa testimonianza fa comprendere il loro modo di agire, privo di ogni rispetto, verso la Gerarchia della Chiesa: Il 2 Marzo 1988 il Vescovo Cesare Pagani ricevette la visita i Responsabili dei Neocatecumenali per la regione Umbria: Giorgio Filippucci, Responsabile dell’Equipe dei catechisti, sua moglie Lucia Filippucci, il sacerdote Padre Andrea Papa e un seminarista del Cammino Neocatecumenale. Dopo una violenta discussione il Monsignore fu accusato da essi di osteggiare codesto movimento, e poiché il Vescovo soffriva di cardiopatia, due ore dopo il colloquio morì di infarto. Successivamente cosa fecero questi grandi catechisti? Dissero durante le loro catechesi a tutta la regione che il Monsignore era stato “castigato da Dio, perché aveva osteggiato il Cammino Neocatecumenale”. Questa menzogna dura ancora oggi in tutte le comunità umbre. Qualche anno dopo Giorgio Filippucci  morì esattamente come il Monsignore, e a tutt’oggi viene ricordato come un santo …”
6) Menzogne dette sia ai fedeli che a chi governa la Chiesa: uso illecito del denaro, estorto ai fedeli del Cammino, poi utilizzato per comperare la compiacenza di tantissimi Sacerdoti e Vescovi e Cardinali …
E si potrebbe andare ancora avanti con questa lista, in particolar modo sul problema dei loro Seminari  Redemptoris Mater:  Lei stesso ne ha avuto una chiara testimonianza, nella vicenda del Seminario del Giappone, e cioè come questi Seminari siano indebitamente comandati da Kiko Arguello e dalla sua cerchia.
Veramente Dio ha ispirato e benedetto codeste opere? ASSURDO!
Forse Lei, Santità, è a conoscenza di cose che noi non sappiamo sulle cosiddette opere buone di codesta setta … ma se per “frutti di fede” si intende  il prosperare di intere famiglie nel Cammino, che pare manifestino una presunta gioia di vita ed una presunta crescita nella fede, va considerato che codeste famiglie vengono allegramente ed inconsapevolmente cresciute nel Luteranesimo e nel Giudaismo di stampo gnostico, e quanto alla loro apparente gioia e floridezza, basterebbe fare un’esperienza di vita insieme ad esse, magari in Itineranza, per accorgersi che il senso cristiano di queste famiglie è solo apparente e che nascondono immensi disagi spirituali ed esistenziali e squilibri psicologici.
E’quanto è accaduto ad Anna Rita, che è stata in Itineranza, in coppia con un’altra ragazza umbra e con una famiglia romana del Cammino, stando con loro “in missione” a Toulon, in Francia, dall’Ottobre 1996 al Giugno 1997, vivendo con essi a stretto contatto (nella stessa casa per sette mesi, poi in un appartamento con la ragazza durante gli ultimi due mesi). Questa famiglia che al tempo contava otto figli più un’altra in arrivo, veniva da un tentativo fallimentare di missione a Taiwan (Singapore), da cui erano dovuti andar via a causa delle insuperabili difficoltà incontrate dai figli con la lingua cinese nella scuola del posto, al punto che tutti, anche i più grandi, erano costretti ad andare all’Asilo infantile, poiché non comprendendo una parola di cinese non potevano studiare. I genitori poi erano entrati in crisi per il comportamento delle ragazze in missione che erano lì, le quali si rifiutavano di andare a casa loro per i  lavori domestici, perché effettivamente erano state inviate solo per l’evangelizzazione, cioè “per andare a fare la Traditio ai parroci”.
Quindi in questo successivo tentativo francese, i genitori di questi figli erano disposti a tutto pur di non fallire nuovamente nella missione e si sono comportati di conseguenza, cioè senza scrupoli, sotto molti punti di vista:
1)  tenendo quasi in schiavitù Anna Rita e l’altra ragazza, a lavorare per loro nella loro casa per tutta la giornata, per sette mesi, comprese le domeniche, senza un giorno di riposo;
2) senza sufficiente tempo per il sonno (cominciavano a lavorare, svegliando e vestendo i bambini da accompagnare a scuola, fin dalle 6.30 del mattino, sospendendo di lavorare solo alle 14.00 dopo il pranzo, poi riprendendo dalle 16.00  fino alle 23.00), tutti i giorni;
3) senza adeguati spazi di preghiera (non era loro concesso dal Responsabile del Sud della Francia, che era d’accordo con la coppia, di andare alla Messa o di prendersi mezz’ora per le Lodi mattutine, perché – diceva - “non si era in Monastero, ma in Missione, e bisognava lavorare”);inoltre alla richiesta delle ragazze di pregare insieme una volta al giorno, i genitori avevano risposto rifiutandosi di pregare con le ragazze, tranne che alle Lodi della Domenica mattina, perché il fatto di pregare insieme alle ragazze in missione “non era previsto nella prassi del Cammino”;
4) senza concedere loro le celebrazioni della Parola, alle quali andava quasi sempre la coppia, mentre loro restavamo a guardare i bambini a casa (veniva loro concessa l’Eucarestia del Sabato sera, perché allora si muoveva tutta la famiglia);
5) senza una vera comunione fraterna perché le due ragazze erano sempre viste con diffidenza dai genitori, che spesso entravano in casa “in punta di piedi” per controllarle;
6) senza un minimo di sincerità e di carità cristiana, poiché hanno mentito sul loro conto con tutti, dando loro la colpa di un incidente stradale che aveva causato una loro figlia e dei relativi danni all’automobile prestata da un fratello di Parigi, impedendo ad  Anna Rita con l’inganno di preparare, insieme ad altri cantori, i canti per la Veglia Pasquale, trattando l’altra ragazza con discriminazione per provocarne le gelosie, e non nascondendo neanche la loro malvagia soddisfazione quando morì all’improvviso, a Febbraio, il catechista delle ragazze, Giorgio Filippucci, che loro non sopportavano perché, per tutelare Anna Rita dagli intrighi dell’Itineranza, che lui conosceva bene per esperienza, le impose di scendere in Italia ogni due mesi, per riposarsi per qualche giorno stando con la sua comunità;
7) ma soprattutto, la cosa più grave di tutte,  cercando di contrastare con l’indifferenza (da parte della madre) e con la repressione violenta (da parte del padre) le ribellioni, le depressioni, le angosce, le crisi isteriche e le continue agitazioni dei loro figli, che non volevano stare in missione, ma volevano vivere a Roma.
Tutto questo si è protratto per nove mesi, fino al Raduno a Porto San Giorgio del Giugno 1997, tenuto con tutti gli itineranti e con Kiko, il quale era palesemente d’accordo con loro e col Responsabile della Francia per riconfermarli in Missione, nonostante la volontà contraria dei figli. Ciò è apparso chiaramente quando Kiko ha pubblicamente chiesto ai due genitori di dare la loro esperienza della missione e, fingendo di non sapere nulla, ha loro chiesto come stavano i figli (i quali infatti non erano stati invitati alla Convivenza per testimoniare, neanche i più grandi) ed i genitori, mentendo spudoratamente, hanno detto che i figli erano contenti di stare in Francia e che stavano bene! Nessuno li ha contraddetti: non il Responsabile della Francia che sapeva tutto, non la ragazza che stava con Anna Rita e nemmeno Anna Rita, che era stata derisa da Kiko poco prima, perché lui era già al corrente dei vari “problemi di rapporti” senza che lei li avesse specificati, e la derideva perché a suo dire si scandalizzava degli altri …
Quindi nessuno disse la verità sulla situazione, allora Kiko disse: “Bene, siete riconfermati per la Francia! Un applauso a questi fratelli!”
Anna Rita non ebbe il coraggio di alzarsi in piedi e svergognare tutti, compreso Kiko,  perché era schiava del Cammino, dei loro giudizi, e perché aveva paura che se avesse detto che i figli stavano tutti male, i genitori si sarebbero poi vendicati sui figli, accusandoli di aver parlato troppo con le due ragazze.
Tacque e decise di abbandonare quel luogo di cattiverie gratuite, di ipocrisia e di imposture che è l’Itineranza neocatecumenale. In seguito ha saputo che questa famiglia, in missione nel Sud della Francia, è una delle famiglie di cui Kiko va più fiero, e che porta spesso ad esempio … ma lei che ha vissuto con loro sa molte altre cose, sa cosa si nasconde dietro alla loro presunta “eroicità missionaria”, dietro a quella “cristianità esemplare”.
Questo, Santità, è ciò che generalmente si nasconde dietro ai cosiddetti “frutti di fede”dei Neocatecumenali, e Le assicuriamo che, per le confidenze ricevute da un serio Sacerdote che è a contatto con gli itineranti del Cammino da molto tempo, dietro c’è anche molto di peggio! Delitti innominabili, che se venissero denunciati dalle vittime che li hanno subiti alle Autorità Civili (cosa che queste vittime non faranno mai perché verrebbero immediatamente estromesse dal Cammino, a cui hanno dato tutta la loro disponibilità, perdendo lavoro, soldi e sostanze, e non saprebbero più come sopravvivere) ne uscirebbe materiale da Codice Penale, con sentenze di decenni di carcere.
Quindi risulta chiaro che il Cammino Neocatecumenale non è venuto da Lei il 10 Gennaio per professare la sua fedeltà al Successore degli Apostoli, ma sono venuti da Lei perché a loro  serviva la Sua approvazione, per poi usarla in maniera indebita per portare avanti le loro opere, non secondo Dio, ma secondo il principe delle tenebre, Satana.
Perciò anche questo ulteriore passaggio del Suo discorso per noi risulta un MISTERO.

Lei, Santità, proseguiva dicendo:
 “… Tutto ebbe inizio qui a Roma, quarant’anni or sono, quando nella Parrocchia dei Santi Martiri Canadesi si costituirono le prime comunità del Cammino neocatecumenale. Come non benedire il Signore per i frutti spirituali che, attraverso il metodo di evangelizzazione da voi attuato, si sono potuti raccogliere in questi anni? Quante fresche energie apostoliche sono state suscitate sia tra i sacerdoti che tra i laici! Quanti uomini e donne, e quante famiglie, che si erano allontanate dalla comunità ecclesiale o avevano abbandonato la pratica della vita cristiana, attraverso l’annuncio del kerygma e l’itinerario di riscoperta del Battesimo, sono state aiutate a ritrovare la gioia della fede e l’entusiasmo della testimonianza evangelica! La recente approvazione degli Statuti del “Cammino” da parte del Pontificio Consiglio per i Laici è venuta a suggellare la stima e la benevolenza con cui la Santa Sede segue l’opera che il Signore ha suscitato attraverso i vostri Iniziatori. Il Papa, Vescovo di Roma, vi ringrazia per il generoso servizio che rendete all’evangelizzazione di questa Città e per la dedizione con cui vi prodigate per recare l’annuncio cristiano in ogni suo ambiente. La vostra già tanto benemerita azione apostolica sarà ancor più efficace nella misura in cui vi sforzerete di coltivare costantemente quell’anelito verso l’unità che Gesù ha comunicato ai Dodici durante l’Ultima Cena..”
Queste Sue espressioni sono per noi … veramente sconcertanti, non abbiamo parole … ci siamo detti che forse Lei non conosce nulla di codesta setta, quindi anche questo Suo dire rimane per noi un MISTERO.
“… So con quanto zelo stiano operando le comunità del Cammino Neocatecumenale in ben 103 parrocchie di Roma. Mentre vi incoraggio a proseguire in questo impegno, vi esorto ad intensificare la vostra adesione a tutte le direttive del Cardinale Vicario, mio diretto collaboratore nel governo pastorale della Diocesi. L’inserimento organico del “Cammino” nella pastorale diocesana e la sua unità con le altre realtà ecclesiali torneranno a beneficio dell’intero popolo cristiano, e renderanno più proficuo lo sforzo della Diocesi teso a un rinnovato annuncio del Vangelo in questa nostra Città.... E voi, ponendovi con piena disponibilità al servizio del Vescovo, come ricordano i vostri Statuti, potrete essere di esempio per tante Chiese locali, che guardano giustamente a quella di Roma come al modello a cui fare riferimento …”
Potrebbero essere esempio di che cosa? Sono notissime le opere nefaste di codesto movimento in seno alla Chiesa Universale (ultimo e significativo è lo scandalo di Imola e Ravenna): se Lei non lo sa nelle 103 parrocchie consegnate ai neocatecumenali di Roma, come in tutte le altre sparse nel mondo, essi stanno distruggendo ciò che di Cattolico c’era ancora in esse, per istituire la chiesa di Kiko Arguello, e anche questo fatto è stato ampiamente denunciato da tantissimi fedeli, (siamo in contatto con dei fedeli della Diocesi di Roma che sono stati estromessi da ogni servizio nelle loro Parrocchie, in cui è presente il Cammino, perché non si sono piegati alle loro modalità e alla loro dottrina). Quindi noi non comprendiamo il Suo incoraggiamento affinché proseguano in questo “loro impegno”di devastazione.
Anche codesto passaggio risulta per noi un MISTERO.

“… C’è un altro frutto spirituale maturato in questi quarant’anni, per il quale vorrei ringraziare insieme con voi la Provvidenza divina: è il grande numero di sacerdoti e di persone consacrate che il Signore ha suscitato nelle vostre comunità. Tanti sacerdoti sono impegnati nelle parrocchie e in altri campi di apostolato diocesano, tanti sono missionari itineranti in varie Nazioni: essi rendono un generoso servizio alla Chiesa di Roma, e la Chiesa di Roma offre un prezioso servizio all’evangelizzazione nel mondo. E’ una vera “primavera di speranza” per la comunità diocesana di Roma e per la Chiesa! Ringrazio il Rettore e i suoi collaboratori del Seminario Redemptoris Mater di Roma per l’opera educativa che essi svolgono. Il loro compito non è facile, ma molto importante per il futuro della Chiesa. Li incoraggio pertanto a proseguire in questa missione, adottando gli indirizzi formativi proposti tanto dalla Santa Sede quanto dalla Diocesi. L’obiettivo a cui occorre mirare da parte di tutti i formatori è quello di preparare presbiteri ben inseriti nel presbiterio diocesano e nella pastorale sia parrocchiale che diocesana.”
Santità, nell’ultima lettera che Le avevamo mandato, Le scrivevamo:
“… Nella Domus Galileae, come anche in tutti i Seminari “Neocatecumenali” del mondo sono stati già formati più di 1000 seminaristi, cioè più di mille “schegge impazzite” che andranno in tutte le Parrocchie rovinando la sana Dottrina [che è ciò che accade ad esempio nella Parrocchia del Sacro Cuore di Centobuchi (AP), come da lettera allegata], senza contare la numerosa schiera di Sacerdoti di formazione prettamente cattolica e di Vescovi che hanno difeso, agevolato, ed in moltissimi casi insegnato queste eresie creando dei grandi danni a tantissime persone sia a livello spirituale che fisico. I circa 70 Seminari Redentoris Mater che Kiko ha eretto in tutto il mondo vengono celebrati come uno dei maggiori e “fantastici frutti” del Cammino Neocatecumenale, di cui “lo Spirito Santo” avrebbe fatto “dono” alla Chiesa; in realtà, per rendersi conto della grande piaga che costituiscono i Seminari Redentoris Mater in seno alla Chiesa Cattolica, occorre prendere coscienza del fatto che i seminaristi continuano regolarmente tutte le tappe del Cammino all’interno della comunità più vicina al Seminario loro assegnato; che studiano le “splendide” catechesi di Kiko che usano quando vanno ad evangelizzare per aprire nuove comunità; che si preparano sui testi decisi dal Rettore che è sempre un neocatecumeno e che ricevono ulteriori indottrinamenti di misteriosa provenienza che, una volta ordinati presbiteri ed impiantati nelle parrocchie, trasmetteranno nel catechismo ai bambini, riempiendoli di false notizie sulla Sacra Scrittura e mandando loro dei messaggi contrastanti con l‟insegnamento di Gesù e della Chiesa. (Alleghiamo una chiara prova di quanto appena detto.) Purtroppo i Vescovi, custodi del deposito della fede, oltre che ricevere le ingenti somme di denaro che regolarmente i “generosissimi” Neocatecumenali depongono nelle loro mani, nella maggior parte dei casi altro non fanno: occorrerebbe invece vegliare attentamente sull’operato dei Rettori i quali, essendo tutti indistintamente di formazione e di mentalità neocatecumenale, hanno compiuto il percorso iniziatico di codesto cammino, dando un’ubbidienza cieca ai loro catechisti (perché nel Cammino Neocatecumenale il catechista esercita autorità assoluta anche sul Sacerdote), che a loro volta in nome di Kiko amministrano e guidano codesti Seminari. In realtà per riportare nell’ortodossia la formazione dei seminaristi che avviene in questi seminari Neocatecumenali, bisognerebbe prima di tutto non permettere più che questi catechisti varchino la soglia dei seminari ed eliminare totalmente le catechesi di Kiko Arguello contenute nelle 3000 pagine di eresie protestanti-ebraiche (di cui sono a conoscenza anche le Congregazioni competenti per il “caso Neocatecumenali” da oltre dieci anni e che non sono ancora state rese pubbliche perché non approvate). Infine basterebbe vedere come sono strutturalmente progettati e realizzati da Kiko Arguello questi seminari (la sala dove scrutano la Scrittura è una vera e propria sinagoga, il “Santuario della Parola” è un’aula massonica), per rendersi conto che di Cattolico hanno ben poco. Anche queste strutture sono state costruite e vengono mantenute in piedi con denaro estorto a persone ignare del loro vero uso, e con denaro di dubbia provenienza ( organizzazione “mondiale senza nome” ).”

Ora, probabilmente, quanto Le scrivemmo non è servito a niente, o forse si … ma Lei in questo passaggio ha affermato che le cosiddette vocazioni Neocatecumenali sarebbero “frutti spirituali donati dal Signore”, questo purtroppo non corrisponde alla verità e come le abbiamo scritto subito sopra, Lei ne ha avuto un esempio nel caso del Giappone. Lei li incoraggia in questa missione con la speranza che codesti seminari si incardino nelle varie Diocesi dove operano, ma le garantiamo che questo non avverrà mai, come d'altronde sino ad oggi non è accaduto.
Quindi anche questo passaggio rimane per noi un MISTERO:

“… Cari fratelli e sorelle, la pagina evangelica che è stata proclamata, ci ha richiamato le esigenze e le condizioni della missione apostolica. Le parole di Gesù, riferiteci dall’evangelista san Matteo, risuonano come un invito a non scoraggiarci dinanzi alle difficoltà, a non ricercare umani successi, a non temere incomprensioni e persino persecuzioni. Incoraggiano piuttosto a porre la fiducia unicamente nella potenza di Cristo, a prendere la “propria croce” e a seguire le orme del nostro Redentore che, in questo tempo natalizio ormai al termine, ci è apparso nell’umiltà e nella povertà di Betlemme. La Vergine Santa, modello di ogni discepolo di Cristo e “casa di benedizione” come avete cantato, vi aiuti a realizzare con gioia e fedeltà il mandato che la Chiesa con fiducia vi affida.”
In questo passaggio sembra che i Neocatecumenali siano “i poveri perseguitati”, che siano “i grandi incompresi”, ma questo purtroppo non corrisponde alla verità dei fatti, perché è tutto il contrario: è la setta dei Neocatecumenali che perseguita da quaranta anni la vera Chiesa Cattolica, e la constatazione che la Chiesa di oggi guardi con fiducia, per la Nuova Evangelizzazione, a questa setta … ci sembra veramente inquietante.
E soprattutto: da quando in qua, difendere la parrocchia (da parte di un parroco) o la diocesi (da parte di un vescovo serio) dall’entrata distruttrice di questa gente, affinché la Chiesa sia difesa dall’eresia, significa “perseguitare”?? Da quando in qua combattere la Menzogna è un atto di “persecuzione” ??
Anche questo passaggio finale rimane per noi un MISTERO.

9 commenti:

  1. in tutta franchezza mi sento da dire dal cuore che voi contro il Cammino state fuori di testa...ma potente...pure il papa contestate...le cose le sa meglio di voi non credete?quindi...fate un bel regalo per l'Epifania...chiudete il blog...

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  2. Povero Davide, povero!Talmente infarcito delle menzogne e melensaggini propinate che non si rende conto di quanto scrive,evidentemente. Comunque al di la' di questi poveretti, all'Epifania successe una cosa che fa molto pensare i veri cattolici che sentono la Fede in sintonia con la Chiesa di sempre e dei secoli:su Affari italiani(quotidiano online collegato al sito Libero) e' uscito un redazionale che dice tra l'altro:"...Una volta per tutte la Chiesa Cattolica dovrebbe dichiarare pubblicamente ai fedeli ciò in realtà pensa privatamente, vale a dire che il Corano non è stato dettato a Maometto dall’Arcangelo Gabriele (in questo caso il libro sarebbe sacro, veritiero e portatore di pace), bensì da qualche entità maligna che si è palesata sotto le mentite spoglie di un angelo di luce.
    ....Si continuerà a dire che gli integralisti e i kamikaze usano la religione per fini altri, che i veri islamici predicano la pace e la tolleranza e che le cause del terrorismo sono imputabili alla povertà. Baggianate!!! La radice dell’odio va unicamente ricercata nel Corano. La soluzione? Elementare: evangelizzare e convertire chi non ha avuto la fortuna di conosce Cristo, la Via, la Verità, la Vita. Tutto il resto, a partire dal cosiddetto dialogo interreligioso, per passare dalle marcette della pace e per finire con lo spirito di Assisi, è improduttiva perdita di tempo e di vite."
    Allo stesso modo,caro Papa, per il cammino neocatec.SE NON SI FINISCE DI ATTENDERE INVANO CHE SI ADEGUINO E NON SI PROCLAMA LA LORO ERESIA ATTUALE, SI FA FINIRE MALE LA CHIESA TUTTA!

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  3. Caro Mardunolbo. Io più che leggo e più che mi addentro nella teologia e nella storia della chiesa del secolo scorso, e più che mi rendo conto che non puoi avercela assolutamente con Davide, e con chiunque altro che come me fa il CNC. Scrivo "fa" perchè il CNC è un itinerario. Di cosa? di fede cattolica post-conciliare. ne più ne meno.
    Di quale Chiesa TUTTA stai parlando? Io ho letto questa mattina il libro su Congar di Padre Villa.
    Tu l'hai letto? è sul tread successivo a questo. Come si fa ad accusare il CNC di eresia? Il CNC è solo la punta di un iceberg. se tagli la testa all'iceberg, questo riaffiora comunque. e la parte sotto l'acqua è talmente più grande della parte sopra, che ti passerebbe la voglia anche a te di grattare il sopra.
    E' il Concilio la base di tutto.

    Io, per quanto mi riguarda, ho scelto la chiesa post-conciliare perchè è l'unica che conosco. Ecco il punto fondamentale. I tempi della Chiesa stanno superando quella durata fondamentale che è la "vita umana". superata questa soglia, la riforma permanente del concilio diverrà definitiva. sarà scritta nei cuori di tutta la generazione di fedeli nata dopo il 1960. In qualcuno, come voi, rimarrà la fede ante 1960 perchè l'ha ricercata per conto suo. ma poi non si potrà chiamare più Chiesa TUTTA.
    tale processo è irreversibile. non saranno certo trucchetti come "2 forme di 1 rito" a reggere. lo strappo è imminente. scrivo questo come un profeta di cattiva sventura. lo ammetto.
    Ma è questo che avverto. forse voi no?

    Ma vi rendete conto che chiedere ad uno che fa il CNC di lasciarlo per rifinire nel pantano globalizzato ed fintamente ecumenico è come buttarsi da una rupe? ma chi te lo fa fare?! l'unico salto possibile e sostanzialmente effettivo, e concreto diverso, è quello che ti porta a prima del concilio.
    non è forse quello che capita in effetti a tutti coloro che lasciano il CNC?
    Solo la chiarezza sui temi del Concilio, su cosa è ed è stato questo primo post-concilio, potrà essere fonte di svolta per chiunque. Almeno vi sarà la consapevolezza della scelta. consepevolezza che io infatti ho cercato ed ho ottenuto. scleta consapevole di stare nel post.

    Chi non ha più fiducia nella chiesa post-conciliare, è inutile che chieda qualcosa sul CNC. sa bene che non otterrà risposta, perchè non vi è differenza.
    Lo dico io che sono pienamente e convintamente piantato nel post-concilio, ma almeno nel CNC ho trovato un avamposto in cui l'ecumenismo, quello che vuole escludere Cristo per fare una base di partenza molliccia, non è contemplato.

    Concordo infatti con voi che l'ecumenismo senza Cristo è castroneria fuorviante. per non dire qualcosa di più.

    Alessio (quello che prima scriveva come Alino77)

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  4. Non condivido affatto questa diagnosi.

    Il CN non è, a mio avviso e per la mia esperienza, la punta dell’iceberg post-CVII, magari! Il Cn è un problema sui generis nella Chiesa, perché disattende le istanze della Chiesa tridentina (v. la sua concezione dell’Eucarestia, per es.), e disobbedisce a quanto afferma il CVII, per es. nella SC sulla liturgia: basta leggere i doc. per rilevarlo con chiarezza univoca. Se dunque il CN sta costruendo un’altra chiesa non è colpa del concilio, se non indirettamente, a causa dell’anomia ormai di casa nella Chiesa.

    Non è vero poi, come viene affermato, che ‘l'unico salto possibile e sostanzialmente effettivo, e concreto diverso, è quello che ti porta a prima del concilio.non è forse quello che capita in effetti a tutti coloro che lasciano il CNC?’ Non è affatto vero, e lo ripeto con forza. Il ‘salto’, quello vero, e sempre possibile, è tra le braccia di Cristo nell’unica Chiesa che Lui ha voluto e che da Lui nasce: latino o no, gregoriano o no, è la fede in Gesù Cristo che conduce nel Suo pascolo, nella Sua Chiesa che è e sarà Una, Santa, Apostolica, Romana.

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  5. Richiamandomi un attimo a un thread precedente, aggiungo che, a mio avviso, la coesistenza di ‘due chiese’ è diciamo apparente. E’ in sostanza osservare la Chiesa nel suo divenire umano, la chiesa come fenomeno storico con tutte le sue contraddizioni. E in questo senso di chiese ce ne sono almeno quattro, direi, aggiungendo alle due su citate anche il CN e la FSSPX agli estremi opposti dello schieramento.

    Ma invece, sempre secondo me, la Chiesa vera, la Chiesa di Cristo Gesù, è Una nel disegno di salvezza che il Signore in essa costruisce. E’ Una nella volontà e nella visione di Dio, che è la sola che dovrebbe interessarci davvero. Senza soluzione di continuità, senza spartiacque. Allora, partendo da questa certezza, io credo, l’impegno nel quale vale la pena spendersi, superando la soglia ineludibile della denuncia dell’errore, sta nell’individuare quella necessaria continuità tra il prima e il dopo nella Chiesa, necessaria perché è la Sua Sposa Diletta…e sulla non contraddizione della Chiesa non finiremmo più di parlare. Mi fermo qui.
    Buon Anno a tutti.

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  6. Cara Giovanna...
    tu avresti pienamente ragione nel definire apparente la coesistenza di più chiese nella Santa Chiesa di Dio, se il problema toccasse qualunque aspetto, ma non quello della Dottrina, che è l'eredità lasciataci da nostro Signore Gesù Cristo.
    Invece con il rovesciamento della Fede avvenuto col Concilio Vaticano II è stata toccata purtroppo proprio la Dottrina, cioè l'insegnamento di Gesù Cristo: quello che ci viene predicato ora e ciò che ci viene fatto celebrare nella Liturgia Novus Ordo NON E' PIù QUELLO CHE HA DETTO E FATTO GESU'.
    Ora noi sappiamo che Gesù è LA VERITA' incarnata e che quindi chi si discosta dal suo insegnamento abbandona l'unica Verità esistente.
    Questo ha fatto la Chiesa post conciliare che ha aperto le porte ai protestanti luterani, agli anglicani (permettendo loro di riformare la Liturgia cattolica trasformandola in protestante), accettando il concetto di falso ecumenismo, che ha portato ad una finta pace con ebrei e musulmani,fino a giungere con il documento Nostra Aetatae, scritto da un ebreo,a proclamare che il Vangelo di San Matteo mentirebbe(!) quando descrive l'uccisione di Cristo a causa di Israele....Per non parlare della Dignitatis Humanae, che proclama la libertà di scegliere la religione che più aggrada (nessuno ha il diritto di professare una fede che non salva, e la Chiesa non ha il diritto di invitare nessuno a fare così).

    Certo, cara Giovanna, che nel disegno di salvezza del Signore, nella sua Volontà e nella sua sapiente visione, la Chiesa dovrebbe essere una e una sola, perché una sola è la Verità che Lui ci ha rivelato, ma purtroppo non è più così e non possiamo inventarci una continuità inesistente, tra chi seguiva la sua parola e chi l'ha stravolta con principi del tutto umani e che ha finito per predicare il contrario di quello che ha detto Cristo. Può forse esserci continuità fra chi predica il Sacrificio salvifico espiatorio di Cristo sulla Croce e chi professa che siano stati salvati dalla Sua Resurrezione(Kiko, Chiesa conciliare, protestanti)? Che continuità vuoi trovare fra chi considera la fede in Cristo come l'unica Verità che porti a salvezza e chi ti dice che non occorre essere cattolici per salvarsi(lo dice la Chiesa postconciliare e anche Kiko, come tutti i movimenti laicali del post cooncilio).
    Come vedi è un problema di fede, di dottrina, si sono sovvertiti i princìpi della verità rivelata e non ci può essere unità fra verità e menzogna.
    Buon anno anche a te

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  7. Dico questo per rispondere anche ad Alessio:
    permettimi una provocazione al tuo spirito...
    tu ti riferisci all'esistenza di due chiese, cioè in sostanza di due fedi diverse, aggiungendo con la massima disinvoltura che hai scelto una delle due, come se entrambe fossero valide. Ma non è così: non stai scegliendo tra due realtà entrambe buone, come se scegliessi di mangiare una pesca anziché una fragola, entrambe buone...Cristo è uno, il suo insegnamento è uno, e di verità ne esiste solo una. Perciò una "chiesa" è vera cioè fedele a Cristo, e l'altra è falsa perché si discosta da Lui, che è la Verità Rivelata.
    Non puoi dire "ne scelgo una perché è la sola che conosco"...allora vai a CONOSCERE anche l'altra (non basta sentirne parlare in Internet...), vai a partecipare alla Santa Messa celebrata dalla Chiesa per diciotto secoli, (prima che una mattina qualcuno si alzasse decidendo di far riformare la NOSTRA Messa dai protestanti!...), usando la coerenza e l'onestà intellettuale che ti riconosci, cioè lasciando il cuore aperto alla Luce della Grazia divina.
    Dopodichè sarai liberissimo di scegliere quello che vuoi, ma sapendo bene dove sta la Verità e magari decidendo liberamente di scegliere la menzogna (della qual cosa renderai conto a Dio...)
    In altre parole, se tu dici che quello che diceva Lefebvre e quello che si dice qui è corretto, non puoi dire che sia corretto anche quello che dice la Chiesa conciliare e Kiko, che è tutto il contrario....
    (ti risponderò anche nel vecchio thread circa le catechesi...ora non posso)

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  8. Ho fatto un po' di anni di cammino,poi la separazione da mia moglie(non per responsabilità
    del cammino)e la disaffezione dei figli verso le celebrazioni,nonchè una grave depressione(il cammino non c'entra)mi hanno progressivamente allontanato.Mi ha aiutatomolto la preghiera,di cui ho messo a frutto le splendide catechesi.Dopo 10 anni circa di distacco,mi sento di essere critico o quanto meno perplesso circa i seguenti fatti(semprechè corrispondano a verità:
    1)Ambiguità o peggio malafede nel caso dell'approvazione degli statuti

    2)Tentativi in buona o mala fede di addolcimento,aggiramento,manipolazione delle consegne ricevute dalla gerarchia circa le celebrazioni eucaristiche

    3)Mancanza di trasparenza nel sottoporre l'impianto catechetico(manuali e altro)alla supervisione delle autorità ecclesiastiche deputate

    4)Ruolo sbiadito o addirittura subordinato del presbitero ai catechisti.Non mi risulta che sia un portato del concilio

    5)Ruolo direzionale dei seminari Redemtoris Mater,sottratto ai vescovi,cioè alla diocesi

    6)Un vago "complesso del primo della classe",e
    "complesso del perseguitato"e un'eccessiva faciloneria nel bollare come"Giuda" chi lascia il cammino e nel rubricare a "castigo di Dio"
    eventuali disgrazie accadute a personaggi che in
    qualche modo hanno ostacolato o stanno ostacolando il cammino

    7)Non ricordo(forse ho poca memoria)di aver udito dichiarazioni di umile e paziente sottomissione agli ostacoli gerarchici,nè tantomeno di aver raccolto dei progressi e delle maturazioni spirituali

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  9. Grazie, Anonimo,
    per la tua testimonianza...
    Dieci anni di disintossicazione dalla setta, ti hanno abbastanza aperto gli occhi ...

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