di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X
15 giugno 2013
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Un certo numero di lettori si è lamentato per il “Commento Eleison” di due settimane fa sull’Autorità disabilitata.
Dall’argomentazione che “prima del Castigo” non potrà più essere fondata su basi normali alcun’altra Congregazione Cattolica, essi hanno dedotto che io crederei che per un vescovo cattolico non ci sarebbe più altro da fare che attendere l’intervento di Dio. Ma, se così fosse, perché avrei appena trascorso due settimane in Asia, e perché adesso mi troverei in Irlanda?
Del pari, essi hanno dedotto che non consacrerei più un altro vescovo. Io dico che – a Dio piacendo – basta aspettare.
In realtà, per un vescovo vi è un gran da fare col visitare e incoraggiare le anime che si sforzano di mantenere la Fede, allorché la direzione della Fraternità San Pio X è ancora chiaramente intenta a consegnarla nelle braccia della Roma conciliare.
Il 17 giugno, Mons. Fellay scrisse a Benedetto XVI: “Ho intenzione di continuare ad attuare tutti i miei sforzi per proseguire su questa strada [di riconciliazione con Roma], al fine di arrivare ai chiarimenti necessari.” E nella stessa logica: “Sfortunatamente, nel contesto attuale della Fraternità” la contro-proposta di Roma del 13 giugno in risposta alla sua dichiarazione dottrinale di metà aprile “non passerà.”
Quindi sarebbe stata una fortuna se la Fraternità avesse accettato le condizioni di Roma?
Contro questa testimonianza scritta (resa pubblica dalla stessa direzione) della persistente determinazione di Mons. Fellay di svendere la Fraternità di Mons. Lefebvre, abbiamo le sue stesse parole rivolte al suo Superiore del Distretto francese, dove “sfortunatamente” significherebbe “nel nome del Papa”; e alla Madre Superiora delle Carmelitane del Belgio, che “non ho mai avuto intenzione di perseguire un accordo pratico con Roma”.
Ahimè, Mons. Fellay ha una tale gran dimestichezza nell’adattare le sue parole al suo uditorio, che citazioni come queste non smentiscono affatto la sua intenzione di svendere la Fraternità di Mons. Lefebvre. La sua sorprendente capacità di giostrare con i frutti della sua mente, merita un “Commento Eleison” tutto suo, ma nel frattempo, c’è da meravigliarsi se quella che viene detta “Resistenza” sia in aumento nel mondo intero, indipendentemente da tutto?
Tra il 24 maggio e il 6 giugno ho visitato, insieme a Don Chazal, buona parte del suo gregge di circa 400 anime, e ho amministrato più di 50 Cresime nella Corea del Sud, nelle Filippine e a Singapore. Don Chazal è un personaggio, ha delle brillanti intuizioni e per giunta è molto divertente. Se mai lo incontrerete, chiedetegli di fare l’imitazione di un politico indiano (dice che gli Indiani sono coriacei e sanno accettarla).
Nella Corea del Sud, il cambiamento di direzione della Fraternità ha causato un’aspra spaccatura, col risultato che la donatrice della cappella originaria ne ha semplicemente sistemata un’altra. Ho avuto il piacere di celebrare il matrimonio di sua figlia.
Nelle Filippine, non appena sono arrivato, un sacerdote anziano, fuggito anni fa dalla neo-Chiesa per lavorare con la Fraternità, ha lasciato la neo-Fraternità per lavorare con la Resistenza. Sembra che gli sia stato affidato l’esordio di un seminario che Don Chazal vorrebbe istituire, e in più avrà il suo bel da fare nei centri delle Filippine centrali.
A Singapore, una vetrina in Oriente del materialismo di stile occidentale, una buona famiglia cinese con i suoi amici mantiene ancora una buona tenuta riguardo al cambiamento della Fraternità in neo-Fraternità.
La verità minerà questa neo-Fraternità, proprio come sta minando la neo-Chiesa del Novus Ordo.
Qui ci sono molte anime da sostenere nel loro cammino verso il Cielo. Ci sono dei candidati che si offrono per la consacrazione a vescovo?
Kyrie eleison.
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Ringraziamo Sua Eccellenza Mons. Williamson per aver gentilmente risposto ad alcune perplessità espresse da noi, come anche da altri siti.
Per quanto sta a noi, non era nostra intenzione lamentarci, né innescare polemiche sulle soluzioni di tipo pratico da adottare nell'attuale situazione.
Per la verità la nostra replica verteva sopratutto sull'argomento "Autorità", relativo a questa Gerarchia ormai giunta alla più estrema deriva dottrinale e morale.
Consideriamo assolutamente inevitabile ed urgente che noi poveri laici veniamo soccorsi da un insegnamento cattolico sul fondamento o meno di un'Autorità divinamente assistita - oggi - in questa gente, che sta volutamente sovvertendo da mezzo secolo la Chiesa fondata da Nostro Signore. E' lecito, legittimo e fisiologico che in questa situazione noi laici ci si chieda se questi personaggi, in primis il pontefice, godano ancora dell'autorità divina nel fare e dire quello che fanno e dicono, in barba agli insegnamenti di Gesù e al rispetto per la sua Persona divina.
Perciò è ormai divenuto impellente aprire un discorso sull'autorità, che non è più così tranquillamente scontato, attenendosi alle Scritture (laddove ne trattino), alla Tradizione e al Magistero Ordinario o Straordinario che sia (poichè fino a Pio XII erano entrambi ugualmente infallibili).
Dio benedica e ricompensi quei consacrati che vorranno usarci la Carità di DIMOSTRARCI TEOLOGICAMENTE che quella che VEDIAMO all'opera tutti i giorni è ancora la Chiesa Cattolica fondata dal Signore.
Grazie a Dio , mons Williamson sta rivedendo le sue posizioni o almeno sta rendendo più chiari i suoi pensieri riguardo alla resistenza cattolica, alla prosecuzione dell'attività cattolica missionaria, ed alla possibilità di consacrare altri vescovi.
RispondiEliminaChe il Signore illumini tutti questi personaggi che si sono allontanati da ex chiesa cattolica ufficiale e da ex comunità di Lefebvre (ora comunità fellayana compromissoria)perchè conducano il loro gregge sulla strada del cattolicesimo di sempre!
Ringraziamo Sua Eccellenza Mons. Williamson per aver gentilmente risposto ad alcune perplessità espresse da noi, come anche da altri siti.
RispondiEliminaPer quanto sta a noi, non era nostra intenzione lamentarci, né innescare polemiche sulle soluzioni di tipo pratico da adottare nell'attuale situazione.
Per la verità la nostra replica verteva sopratutto sull'argomento "Autorità", relativo a questa Gerarchia ormai giunta alla più estrema deriva dottrinale e morale.
Consideriamo assolutamente inevitabile ed urgente che noi poveri laici veniamo soccorsi da un insegnamento cattolico sul fondamento o meno di un'Autorità divinamente assistita - oggi - in questa gente, che sta volutamente sovvertendo da mezzo secolo la Chiesa fondata da Nostro Signore. E' lecito, legittimo e fisiologico che in questa situazione noi laici ci si chieda se questi personaggi, in primis il pontefice, godano ancora dell'autorità divina nel fare e dire quello che fanno e dicono, in barba agli insegnamenti di Gesù e al rispetto per la sua Persona divina.
Perciò è ormai divenuto impellente aprire un discorso sull'autorità, che non è più così tranquillamente scontato, attenendosi alle Scritture (laddove ne trattino), alla Tradizione e al Magistero Ordinario o Straordinario che sia (poichè fino a Pio XII erano entrambi ugualmente infallibili).
Dio benedica e ricompensi quei consacrati che vorranno usarci la Carità di DIMOSTRARCI TEOLOGICAMENTE che quella che VEDIAMO all'opera tutti i giorni è ancora la Chiesa Cattolica fondata dal Signore.
(Ho integrato l'articolo con questo commento, doveroso, sia per ringraziare che per chiarire....)
EliminaIn questo stato di completa confusione generale, abbiamo:
- una Chiesa conciliare in cui si dogmatizza ogni eresia e si definiscono "eretici" i cattolici;
- dei cattolici che riconoscono l'Autorità divina nei papi conciliari, ma non obbediscono loro (anche se non si conosce bene il pensiero di Lefebvre sull'argomento perchè molte delle sue opere e prediche sono state secretate dopo la sua morte, oppure "rivedute e corrette" per occultarne le vere posizioni);
- dei cattolici che NON riconoscono alcuna autorità divina ai papi conciliari e perciò non li obbediscono;
- dei cattolici che riconoscono solo l'autorità materiale (sufficiente alla trasmissione della successione apostolica) ma non l'autorità formale e pertanto non ne seguono le orme;
ed ognuna di queste categorie sostiene di appellarsi all'infallibilità del Magistero della Chiesa per "dogmatizzare" la propria posizione e definirla l'unica giusta e vera....
Dunque a questo punto l'esigenza di affrontare questo argomento da un punto di vista teologico, attenendosi però strettamente ai testi cattolici preconciliari senza dedurne interpretazioni personali, è diventata irrinunciabile.
Noi semplici fedeli, proprio perchè non siamo dei teologi, abbiamo il sacrosanto diritto di poter inquadrare una volta per tutte ciò che insegna la Chiesa su questo argomento, applicato alla situazione di particolare emergenza che si sta storicamente vivendo oggi. E' fondamentale capire ciò che insegna nella sua Sapienza immutabile la Santa Madre Chiesa, ed ubbidire, perchè chi non ubbidisce si autoestromette dalla Verità e dalla salvezza.
Per questo, oggi, la più grande Carità che un consacrato possa praticare verso il popolo di Dio è dare una parola chiara, dotta e definitiva su quello che insegna in questa materia il Magistero infallibile della Chiesa Cattolica, senza dare nulla per scontato e dando finalmente una linea unica che valga per tutti, perchè il Magistero non ha mille posizioni, ma una sola verità.
Giustissimo !
RispondiEliminaMa chi possiede il Magistero oggi?
Il papa modernista ?
La comunità dei vescovi, seguace del Concilio che non ha applicato il magistero di sempre?
Qualche comunità di quelle citate da Annarita ?
La stuazione ottimale sarebbe con dei vescovi di ogni posizione tra quelle descritte sopra, quindi non modernisti, più altri vescovi ancora nella chiesa ufficiale "cattolica", ma fedeli custodi della tradizione e del Magistero autentico, che riconoscessero tutti insieme dove è sbagliato e dove è giusto e ripristinassero l'ordine nella Chiesa in senso teologico,dottrinale e liturgico.
Come potrebbero mai incontrarsi?
Sarebbe il loro documento-monito ascoltato dal resto dei cattolici nel mondo ?
Cosa farebbe il Vaticano in una situazione simile ? Ostacolo o accetterebbe il cambio ?
Perchè si dovrebbe fare una rivoluzione quasi totale destituendo a raffica decine e decine di vescovi e cardinali impropriamente autodefinitisi cattolici o convinti di esserlo ancora per il solo fatto di essere fedeli al Nuovo Ordine Vaticano.
Infatti, caro Mardu,
Eliminanon a caso ho parlato di "testi preconciliari" da utilizzare per affrontare il problema dell'Autorità, proprio perchè per "Magistero" intendevo solo ed esclusivamente quello preconciliare, poichè è evidente che oggi di Magistero Cattolico proprio non ce n'è.
Ed è per questo che dicevo che il Magistero non PUO' pronunciare molte verità, ma una sola, perchè mi riferivo a quello cattolico infallibile, ordinario o straordinario che sia, pronunciato fino al 1958.
Lo stesso dicasi per la Tradizione degna di questo nome, visto che quella attuale contraddice diciotto secoli di insegnamento dottrinale.
EliminaE lo stesso dicasi per le Sacre Scritture, cattolicamente interpretate e cattolicamente TRADOTTE, poichè oggi siamo di fronte all'assurdo di continue traduzioni, in cui la Parola sta venendo ripetutamente e barbaramente mistificata con traduzioni sempre meno cattoliche e sempre più vicine alle panzanate protestanti e alle superstizioni ebraiche.
HUGH ROSS WILLIAMSON, autore di questo opuscolo, s’interessò per cinquant’anni al problema dell’unità cristiana, e nel 1955, da anglicano si fece cattolico, nella convinzione ben maturata che le 290 sette protestanti fossero eretiche. Egli vide nella chiesa anglicana la distruzione del Canone della Messa che in Inghilterra era stato recitato da tutti i sacerdoti dal tempo di Sant’Agostino fino all'avvento del protestantesimo. Autore di molte opere importanti, il Williamson è un’autorità ben conosciuta nel campo degli studi teologici e teoretici. Il suo ultimo lavoro è uno studio sul Cardinale Pole (di cui parla anche in questo libretto), d’importanza fondamentale per la documentazione storica e religiosa del XVI secolo.
RispondiElimina"................... E l’efficacia di questa doppia menzogna [di Cranmer]era tale che ancora oggi se ne conserva l'eco. La parte centrale della Messa in lingua volgare conteneva la narrazione dell’istituzione dell’Eucarestia, ugualmente in volgare. Non solo si doveva rinunciare al Canone recitato a bassa voce 9, come era stata la regola dall’VIII secolo; anche le parole in inglese «Fate questo in memoria di me» dovevano essere distintamente intese. La parola greca anamnesis, che viene tradotta «in memoria di», è difficile da tradurre correttamente in inglese. Espressioni come «ricordo», «memoria», «memoriale», implicano l’esistenza di una cosa in sé stessa assente, mentre anamnesis ha il significato di ri-chiamare e ri-presentare un avvenimento passato in modo che questo divenga attivamente presente. Anche la parola latina «memoria» non rende adeguatamente questo significato. Le parole inglesi «ricordare» (recall) e «ripresentare» (represent), anche se scritte «re-call» e «re-present», sono insufficienti senza spiegazioni supplementari, e «remembrance» (memoria), «memory» (ricordo) e «memorial» (memoriale), per il loro uso e significato convenzionale, sono effettivamente equivoche 10. «In tutta la tradizione della Chiesa primitiva, appare chiaramente - come ha rilevato un teologo - che l’Eucarestia è considerata, per il significato del termine «anamnesis di me», come la ri-presentazione davanti a Dio dell’unico Sacrificio di Gesù Cristo in tutta la sua efficace e completa pienezza, che dà i suoi frutti nel momento attuale. Così San Giovanni Crisostomo: «Noi offriamo ancora oggi ciò che fu offerto allora ed è inesauribile. Questo viene fatto per un'anamnesis di ciò che fu fatto allora, poiché Egli disse: «Fate questo per l’anamnesis di me». Non offriamo un altro sacrificio, come un tempo il gran sacerdote, ma offriamo il medesimo sacrificio. O meglio, offriamo l’anamnesis del sacrificio» 11. Cranmer, volendo distruggere ogni idea di Messa-sacrificio, e sostituirle la teoria di una semplice cena commemorativa in cui Cristo è presente solo nel cuore dei fedeli, non avrebbe potuto trovare arma più efficace della sostituzione del Canone recitato a bassa voce con il racconto dell’istituzione, in inglese. Racconto che si faceva ripetendo: «Fate questo in memoria di me». Nel silenzio assoluto, il fedele, istruito sul significato di quel momento, sapeva ciò che accadeva, anche se non era in grado di formularlo. Ora, invece, poteva ascoltare con le proprie orecchie, per quel che ne poteva capire, che quella era una cena commemorativa. La Bibbia lo diceva. Era invitato al ricordo di qualcosa accaduto in un remoto passato. E questa interpretazione veniva sottolineata dalle parole del pastore che, dandogli la comunione, diceva: «Prendi e mangia questo per ricordare che Cristo è morto per te, e nutrisciti di Lui nel cuore per mezzo della fede, con azione di grazie».............." segue.
Hugh Ross Williamson è omonimo di mons. Williamson "resistente" ai diktat fellayani.
RispondiEliminaMa guarda caso è pure lui un anglicano convertito.
Chi volesse leggere bene quanto scritto sopra (non da me!) può capire molto, ma molto bene, che la perversione della messa operata a suo tempo da Cranmer, vescovo anglicanizzato, E' ORA ATTUALIZZATA TRAMITE LA NUOVA MESSA-MENSA , ORDITA dal Bugnini insieme con Montini per devastare meglio l'anima dei cattolici.
Ma certo che i papòfili ad oltranza pur leggendo si rifiutano di fare il semplice collegamento che aprirebbe occhi ed orecchie !
E questo collegamento semplice ed ovvio chiamiamolo, visto che altro per ora non c'è "magistero tradizionale dei laici cattolici"
Ed aggiungo ancora che queste analisi giornalmente fatte sono tratte da tantissimi spunti di riflessione che, messi insieme danno il quadro generale della situazione cattolica attuale.
RispondiEliminaChiunque abbia voglia non di ciarlare e di contestare quanto scritto in questo blog, ma di portare il suo contributo di riflessione dopo aver attentamente meditato, non farebbe altro che aiutare a dipanare questa ingarbugliata matassa che sembra non abbia mai fine...
Come non ha fine l'Inferno checchè ne dicano paponzoli e teologi attuali.
Personalmente, quando qualche ano fa lessi questa analisi su quanto Cranmer fece sulla messa cattolica, rimasi sbalordito ed indignato del fatto che ora le gerarchie vaticane (ex cattoliche) proseguono con ostinazione infernale sulla stessa rotta tracciata secoli fa dall'astuto Cranmer.
L'indulto sulla messa in latino, promosso da Ratzinger per assorbire astutamente i veri cattolici chiamati "tradizionalisti" fu solo una piccola mossa di diplomazia nel mare della furbizia per la degradazione della fede.
Si è ben guardato il Ratzinger, di identificare il Novus Ordo Missae con la "messa" di Cranmer !
Avrebbe smentito Montini , suo degno predecessore, ed avrebbe fatto aprire gli occhi a milioni di cattolici !
Ma questo non era evidentemente nelle sue intenzioni !
Lascio ad altri lo sviluppo di ulteriori deduzioni su questo continuo minamento della Tradizione e della fede cattolica !