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lunedì 3 giugno 2013

CI PERMETTIAMO (rispettosamente) DI DISSENTIRE...

 http://www.ilpost.it/leonardotondelli/files/2012/02/santi-martiri-del-giappone.jpg

Da quello che si legge in questo commento di Monsignor Williamson sembrerebbe che il Monsignore non abbia, per adesso, l'intenzione di organizzare un movimento cattolico che sostituisca la ex San Pio X fondata da Monsignor Lefebvre, e che si metta in contrapposizione con l'andazzo diabolico della "nuova Chiesa Conciliare", per la salvaguardia della vera fede Cattolica vilipesa da degli autentici assassini della fede, che da oltre 50 anni risiedono vergognosamente a sbaffo nelle mura Vaticane.
In questo commento Monsignor Williamson racconta degli sforzi fatti da Monsignor Lefebvre per farsi approvare da codesti delinquenti della fede, ma la storia insegna che questi sforzi hanno portato inevitabilmente ad agire senza avere ufficialmente tale approvazione, arrivando a consacrare quattro Vescovi che avrebbero consentito la vera soppravvivenza della Fraternità San Pio X dalla morsa diabolica modernista, incarnata nelle persone dei Pontefici Conciliari e post Conciliari. Lo stesso Monsignor Williamson ha scritto varie volte che, visibilmente, a Roma agisce una falsa Chiesa Conciliare.
Precedentemente anche lo stesso Monsignor Lefebvre scrisse, privatamente, ai quattro futuri Vescovi che a Roma le posizioni più autorevoli della Chiesa erano occupate da degli anticristi:

"Ai signori abbé Williamson, Tissier de Mallerais, Fellay e de Galarreta.

Carissimi amici,
la cattedra di Pietro e le posizioni autorevoli a Roma sono occupate da degli anticristi, quindi la distruzione del Regno di Nostro Signore all’interno stesso del Suo Corpo mistico qui in terra prosegue rapidamente, specialmente con la corruzione della Santa Messa, splendida espressione del trionfo di Nostro Signore per mezzo della Croce, Regnavit a ligno Deus, e fonte dell’estensione del Suo Regno nelle anime e nelle società
".

Ora come si possa ancora cercare, dopo 50 anni in cui la situazione si è incancrenita ancora di più, un'approvazione da questi anticristi ci sembra una motivazione che obbiettivamente non regge. Qui si tratta della salvezza delle anime e chi sta nella morsa Conciliare pone questa salvezza seriamente in pericolo. La seconda considerazione è: possono forse degli autentici anticristi avere una qualsiasi autorità ricevuta da Dio per governare la falsa Chiesa Conciliare? La risposta è semplice, questi assasini della fede non hanno nessuna autorità da parte di Dio di mettere in pericolo la salvezza delle anime con le loro eretiche dottrine conciliari, se qualche autorità hanno la ricevono dal loro padrone che è satana.
Quindi ricercare un approvazione da questi anticristi travestiti da cattolici è assurdo.
La cosidetta giuridistizione di governare, dato che oggi gli anticristi occupano il Vaticano e non hanno nessuna intenzione di governare per il bene delle anime, verrebbe data direttamente da Dio in quanto oggi, come ai tempi di Monsignor Lefebvre, viviamo in un grave tempo di emmergenza spirituale. 
 
Tutti noi ci troviamo in prima linea nella guerra per la preservazione della fede, quindi non è tempo, per chi è in prima linea, di fermarsi ad aspettare gli eventi... la battaglia incombe. L'importante in questa situazione di emmergenza è l'approvazione da parte di Dio e non di questi bellimbusti per un eventuale nuova Fraternità San Pio X; in realtà in America è già nata la San Pio X di stretta osservanza.
In conclusione citiamo l'esempio di un grande Santo, citato da Monsignor de Mallerais nell'omelia di Pentecoste, affinchè ci sia di esempio, sia a noi che a chi ci dovrebbe guidare, in quanto Vescovo, in questi tempi bui che Dio sta permettendo sia come castigo per i peccati e sia per saggiare i cuori dei Cristiani, per vedere chi definitivamente ha scelto di seguirlo, senza se e senza ma:

"Stamattina ho parlato a dei ragazzi di Santa Ermenegilda. Era una giovane martire di diciassette anni che viveva nel VI secolo. Era cattolica, ma suo padre, furioso nel vedere che sua figlia era cattolica, le tolse la successione al trono e la condanno alla prigione, ed Ermenegilda – che noi festeggiamo il 13 aprile, cioè un mese fa – era in prigione da diversi mesi quando si avvicinò la Pasqua. Lei avrebbe voluto ricevere la Comunione, la Santa Comunione pasquale. E suo padre ci pensò e le mandò un vescovo che le portò Gesù Ostia. Quale felicità per Ermenegilda, poter ricevere la Comunione pasquale!
Solo che accade che il vescovo entra nella cella e si presenta: «Sono il vescovo di Huesca e sono ariano, ti porto la Comunione».
Sono ariano, cioè non sono cattolico. Era non vescovo non cattolico, cari fedeli, che portava la Comunione ad Ermenegilda.
Che fa Ermenegilda? Che avreste fatto voi al suo posto? Avreste accettato di ricevere la Santa Comunione, ricevere Gesù Ostia? Per questo, non vale la pena di fare qualche compromesso, di accettare comunque Gesù da mani indegne? Quel vescovo celebrava validamente la Messa, benché non credesse che Gesù Cristo è Dio, perché era di religione ariana. Egli non credeva che Gesù Cristo è Dio, ma si pensa che potesse celebrare validamente la Messa. Egli potava Gesù Ostia.
Ebbene, in un battito di ciglio, ispirato dal dono dello Spirito Santo – Spirito Santo che noi festeggiamo oggi – per suo consiglio, ella dice: «No, non riceverò la Comunione dalle vostre mani sacrileghe. Io sono in catene, ma sono libera per compiere la mia salvezza, e voi Monsignore, che siete libero, tuttavia siete schiavo del diavolo, perché avete una fede falsa. Voi non siete cattolico. Ed io non riceverò la Comunione da mani sacrileghe".

Chiaramente e pubblicamente ci siamo permessi di dissentire da questa posizione di Monsignor Williamson nella speranza che egli possa leggere questo nostro rispettoso dissenso, affinchè possa avere da Dio la grazia di testimoniare la fede sino allo spargimento del sangue, come tanti Vescovi della gloriosa Chiesa Cattolica ci hanno testimoniato, nella Sua storia bimmillenaria benedetta da Nostro Signore Gesù Cristo.

Cruccas Gianluca
Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  1 giugno 2013
 Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato: http://www.dinoscopus.org/italiano/italianiprincipale.html


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Autorità disabilitata

Un certo numero di anime buone desidera che si fondi una Congregazione che sostituisca la Fraternità San Pio X. Ma, mentre condivido il loro timore che la FSSPX sia attualmente sulla buona strada per invalidare il suo glorioso passato in difesa della fede e della vita cattoliche, e mentre condivido il loro desiderio di vedere un’altra Congregazione simile che prenda il suo posto, al tempo stesso non credo che questo sia possibile, e penso che valga la pena di spiegare il perché.

Quando nel 1970 Mons. Lefebvre mise per iscritto i principi in base ai quali sarebbe stata fondata e avrebbe funzionato la futura FSSPX, e cioè i suoi Statuti, per lui era molto importante ottenere la loro approvazione ufficiale da parte del vescovo della diocesi cattolica dov’era posta la sede originaria della FSSPX. Per quanto lo riguardava, ottenere o meno tale approvazione, faceva la differenza fra la fondazione di una Congregazione della Chiesa cattolica e l’avvio di una associazione privata sua propria. Egli aveva tutto l’interesse di fondare una Congregazione cattolica, piuttosto che avviare un’istituzione privata.

In effetti, quando andò a parlare con Mons. Charrière, vescovo della diocesi di Ginevra, Losanna e Friburgo, per ottenere questa approvazione, egli non era speranzoso. La rivoluzione conciliare era ormai ben avviata e in senso diametralmente opposto a quanto progettato dagli Statuti. Tuttavia, provvidenzialmente, Mons. Charrière diede la sua approvazione, forse perché sapeva che si sarebbe ritirato subito dopo. In ogni caso, Monsignore ritornò esultante a Ecône, e un resoconto dice perfino che brandisse trionfalmente gli Statuti ufficialmente approvati. Questo gesto, “se non è vero, è ben trovato”.

Difatti, la cosa significava per lui che da quel momento, per quanto lo riguardava, egli contava sull’autorità della Chiesa per costruire una Congregazione della Chiesa, e quando pochi anni dopo Roma tentò di ritirare quell’autorizzazione, il tentativo fu così intrinsecamente ingiusto, secondo la legge della Chiesa, che Monsignore non esitò, né allora né dopo, a continuare ad esercitare nella FSSPX tutta l’autorità propria del classico Superiore di una Congregazione. Tale classica autorità cattolica ha un potere tale che il suo utilizzo ha permesso ai papi conciliari di trovarsi in grado di distruggere praticamente la Chiesa universale, così come il ricorso ad essa per il conseguimento di un accordo pratico con la Roma conciliare sta praticamente distruggendo la FSSPX. Per altro verso, nei confronti dei sacerdoti, delle suore e dei laici fuori dalla FSSPX, Mons. Lefebvre non ha mai arrogato a sé altra autorità che quella di padre, consigliere e amico.

Ma il tempo di un Mons. Charrière è bello che andato. Quanti vescovi assennati sono rimasti nella gerarchia della Chiesa? E in che modo qualcuno di essi approverebbe oggi degli Statuti tradizionali e anti-conciliari? È come se, subito dopo l’uscita di Mons. Lefebvre dal castello cattolico, con gli Statuti cattolici in mano, la saracinesca conciliare fosse precipitata dietro di lui. “Sono mentalmente malati, ma hanno l’autorità”, ha detto uno dei quattro teologi della FSSPX dei teologi romani, dopo i colloqui dottrinali del 2009-2011. La FSSPX è sicuramente l’ultima Congregazione classica che sia stata fondata, almeno prima del Castigo. E non è durata a lungo.

Ecco perché, a mio parere, “Quello che non può essere curato dev’essere sopportato”. Ed ecco perché, per adesso, io prevedo di essere poco più che padre, consigliere e amico per le anime che chiedono la guida e il sostegno di un vescovo. Anche questo è un bell’impegno. Che Dio sia con tutti noi.

Kyrie eleison.

11 commenti:

  1. Io credo che la questione sia ancora più grave...se Williamson non deciderà di ordinare/formare nuovi sacerdoti credo che si arriverà rapidamente capolinea....

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  2. Il problema di base è sempre lo stesso, a mio modo di vedere.
    Se ritieni di avere un capo ma ritieni anche di non dover obbedire a lui, di fatto non lo ritieni capo, ma, dicendo di riconoscerlo comunque come tale, entri in una sindrome dissociativa che ti impedisce di assumere decisioni importanti. Aspetti gli eventi...
    Mons Williamson è in questa situazione mentale, purtroppo per lui e per noi.

    Durante la II Guerra Mondiale per le truppe italiane si è presentata situazione analoga. Un governo era caduto, ne era sorto subito un'altro comandato dal re. Il ministro Badoglio prima disse che la guerra continuava con l'alleato tedesco, poi disse che era armistizio con gli Alleati, poi disse che il tedesco era il nemico di sempre , quindi agire contro i Tedeschi.
    Il risultato fu lo sbando completo delle Forze Armate Italiane dislocate sia in Italia sia all'estero.
    Poi, ma solo poi, vi fu chi decise per stare con il re, chi decise di onorare l'impegno di alleanza precedente restando a fianco dei Tedeschi. Si trattò, in fin dei conti, di decidere se i nuovi capi erano capi o no. Se erano da considerarsi capi del governo o meno.
    Chi non decise nulla rimase nel limbo e fu preso dai Tedeschi comunque, restando comunque preda di due fazioni di combattenti.
    In tempi critici astenersi ed aspettare gli eventi non porta mai nulla di buono specialmente per chi è sottoposto (in questo caso i fedeli)
    I capi di reparti locali che decisero o per una cosa o per l'altra, ottennero o il massacro dei soldati ed il rispetto ed il ricordo onorevole, o di continuare la guerra.
    Quelli che non decisero nulla ottennero solo la deportazione in massa dei loro soldati sottoposti, senza alcuna ragione di lotta o di ideale
    "Grazie",quindi a mons. Williamson, per l'esempio ed il ricordo che fa affiorare...

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  3. Condivido pienamente la tua analisi mardunolbo. Il termine “sindrome dissociativa” riassume esattamente quello che penso anch’io. Eppure anche Pio XII fu molto chiaro “Il mondo di oggi corre verso la propria rovina, è tutto un mondo che bisogna rifare dalle fondamenta”…
    ...e noi rimaniamo a guardare?

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  4. No ! Non si rimane a guardare!
    Alcuni gruppi minoritari di sacerdoti continuano l'opera di propagazione della Fede cattolica anche al di là di ogni ufficialità.

    Sono i "capi" che arrancano faticosamente nella steppa russa per riportare indietro, "a casa" i soldati intrappolati.
    Ciascuno con il suo gruppo di "sbandati" ma tutti verso la stessa direzione di salvezza ,certa, e segnata da sempre, con la bussola in mano.
    Questo è il pensiero che ho condiviso con don Abrahamovicz. E questa è la situazione che vedo io.

    Tutto il resto, gli "arresisi", i gruppi uniti ma che ricercano accordi impossibili, gli attendisti (mons Williamson) , quelli che non riconoscono il capo, ma lo ritengono tale, ecc. ecc. , sono allo sbando nella palude della confusione. Saranno presi ed intruppati da "altri" come già avviene in modo chiaro.

    In questo blog sono state delineate da tempo, citando san Roberto Bellarmino, San Tommaso ed altri santi, le linee di salvezza da percorrere. Portano ad una sola strada: tornare sui passi della Chiesa Cattolica di sempre e riprendere quanto abbandonato da mezzo secolo.
    Ma non è possibile gettarsi nel primo e forse più comodo gruppo di "tradizione " , se questo fa parte della schiera + sopra descritta.
    E' necessario cercare il gruppo che arranca faticosamente indietro ricercando la strada maestra abbandonata. Tutto il resto è lasciato alla Bontà di Dio.

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  5. Già...mettiamoci pure che dopo 70 anni di psicodetenzione in questo sistema di propaganda e disinformazione, riacquistare l'unità nella verità sarà molto difficile...

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  6. Perfetto, Roberto! E' così !
    Dovrà risorgere un papa con gli attributi papali che non rinneghi alcunchè della Tradizione e che riprenda il filo di tutto come se la ventata di "novità"postconciliare sia stata una parentesi idiota,ma passata...
    Allora tutti lo riconosceranno come capo e come capo gli obbediranno: unità nella verità !

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  7. Dimenticavo..
    Ma come spazzar via i cardinali massoni o collusi, che votano senza l'assistenza dello S.S.?
    Ci penserà il Signore, nei Suoi modi e nei Suoi tempi!
    Al povero gregge ancora cattolico,disperso in piccoli gruppi, basta la costanza di piangere ed invocare che il Signore aiuti a ritrovare l'unità nella verità cattolica di sempre.

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  8. Riconoscere questo tizio come un Vescovo "cattolico" è una improprietà! Senza dubbio è un vescovo illegittimo,come tutti quei sacerdoti che sono da lui ordinati! Nessuno può trarre benefici da simili soggetti,dalle loro azioni alcuna via di salvezza!
    L'infallibilità è propria solo del Papa,mentre voi ammettete quella di un Vescovo: Mons. Lefebvre! Sa molto di eresia!

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    Risposte
    1. E lei, da buon Primo della Classe, che segna i nomi dei cattivi sulla lavagna, dica: ha segnato il nome di Wojtyla che si faceva fare il puntino indù? O Wojtyla che fornicava coi satanisti vudu? (fa pure rima!). Lei è il classico esempio di uno che, al tempo, avrebbe perseguitato ferocemente Atanasio. Anche lui, un povero Vescovo, solo contro tutti. Poi si sa come andò...

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  9. Oltre a tutto ,l'insipienza di questo Gianluca la si nota anche poichè afferma ,AL NOSTRO POSTO, come avesse capito tutto lui ,che "ammettete l'infallibilità di un vescovo..." !
    Ma quando mai qualcuno che segue il blog ha mai scritto di infallibilità di vescovi ?

    Chi arriva qui e farnetica tanto per dare addosso a qualcuno,o dire le proprie fesserie per sentirsi qualcuno, farebbe meglio ad andare a spaziare altrove !
    Quasi ad ogni titolo nuovo arriva il bello di turno a dire la sua accusando, naturalmente, di eresia o di poca obbedienza o che altro.
    Nessuna mente che obietti sulle proprie certezze di papòfilo ad oltranza e le esprima degnamente.
    Solo cieca obbedienza ed occhi sotto terra...
    Come sono ridotti i catto-modernisti ex cattolici !
    50 anni di sindrome postconciliare ha ridotto all'ammasso le menti. Quelli poi che comprendono il disastro, arrivati ad un palmo dalla conclusione che accusa papi, fanno una bella giravolta e tornano indietro quasi spaventati da quel che scrivono.
    Siam proprio ben messi !

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    Risposte
    1. E poi, dico io, mai nessuno di questi che cerchi di parlare dei fatti concreti. Io ormai, sono anni che cerco uno che mi dimostri razionalmente che la "Mortalium Animos" di Pio Xi e la "Unitatis redintegratio" di Cu...pardon Paolo Sesto, sono documenti prodotti dalla stessa Chiesa. Di solito, per l'appunto, tali personaggi iniziano a parlare di scemenze come l'unità ecclesiale da noi rotta (vadano in vaticano a vedere l'Unità: è pieno di cattocomunisti!), della mancanza di rispetto (brrrr) verso il papocchiame apostata, ecc. .poi se ne vanno, come i maggiolini a fine stagione. Bah.

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