Fonte: Radio Spada...
Come abbiamo appreso dal precedente studio [1], J. Ratzinger, da cardinale teologo prima e da Papa poi, ritiene che la “Chiesa non deve preoccuparsi per la conversione dei Giudei”, che “i Giudei sono una predica vivente”, che sono “nostri padri nella fede”, che “Israele conserva la propria missione”, che Israele “al tempo giusto sarà salvata interamente”, che “non
è necessario conoscere o riconoscere Gesù come Figlio di Dio per essere
salvati, se non ci sono ostacoli insormontabili, di cui egli non è
colpevole” (Non si cita affatto l’ignoranza invincibile o la pazzia
e lo capiamo dal contesto poiché riguardava i ben informati Giudei, i
quali conoscono Cristo e i Vangeli). E’ palesemente ovvio che la fede di
J. Ratzinger, in questo preciso contesto, non corrisponde alla Fede
Cattolica, difatti lo studio [1] lo ha ampiamente dimostrato ed è stato
improntato proprio alla comparazione fra i Vangeli, il Magistero
universale e le numerose dichiarazioni orali e scritte di J. Ratzinger,
con eventuali opposizioni presentate e relative risposte
chiarificatrici.
Purtroppo
la teologia di J. Ratzinger non si limita “solo” alle questioni su
elencate, ma va ben oltre e , come promesso, ad ogni questione sarà
dedicato uno studio specifico. Mi scuso sin d’ora, come sempre, per
eventuali piccole imprecisioni.
La “chiesa nestoriana” [2], nota anche come “Chiesa assira dell’Oriente” riconosce come validi solamente i primi 2 Concili ecumenici e venera come santo Nestorio. Va detto che la “Chiesa assira dell’Oriente” è scismatica per numerosi motivi e si è sempre ritenuta non ortodossa, almeno fino alla Dichiarazione comune cristologica del 1994 [3], proprio perché la sua cristologia è tipicamente nestoriana e perché esclude che forma, materia ed intenzione concorrano alla validità dell’atto sacramentale.
La principale liturgia eucaristica della “Chiesa assira dell’Oriente” è la anafora di Addai e Mari. Questo rito non contiene in modo coerente e ad litteram le parole dell’Istituzione
dell’Eucaristia da parte di Gesù Cristo, per questa ragione la Chiesa
non la ha mai ritenuta valida. Il Nuovo Testamento narra l’istituzione
dell’Eucaristia in Matteo XXVI,26-28; Marco XIV,22-24; Luca XXII,19-20;
1Corinzi XI,23-25.
Probabilmente sempre in virtù di un falso ecumenismo [4], pancristiano o irenista che sia, nel 2001 il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani ha approvato un documento che è a dir poco sconcertante, e ne capiremo i motivi, il cui titolo è ORIENTAMENTI PER L’AMMISSIONE ALL’EUCARISTIA FRA LA CHIESA CALDEA E LA CHIESA ASSIRA DELL’ORIENTE [5].
In esso si legge al n° 3 “la
Chiesa cattolica riconosce la Chiesa assira dell’Oriente come autentica
Chiesa particolare, fondata sulla fede ortodossa e sulla successione
apostolica. La Chiesa assira dell’Oriente ha anche preservato la piena fede eucaristica nella presenza di nostro Signore
sotto le specie del pane e del vino e nel carattere sacrificale
dell’Eucaristia. Pertanto, nella Chiesa assira dell’Oriente, sebbene
essa non sia in piena comunione con la Chiesa cattolica, si trovano «veri sacramenti, soprattutto, in forza della successione apostolica, il sacerdozio e l’Eucaristia»”. Si cita, a seguire ed a conferma (???), il n° 15 della Unitatis redintegratio
del 21 novembre 1964. In questi ed in analoghi casi, casualmente, non
si cita mai a conferma il Magistero universale (antecedente 1958), poiché probabilmente non è possibile farlo, visto che presenterebbe evidenti confutazioni.
Nel documento del 2001 si legge anche una tipica espressione post conciliare, ovvero confusa, forse ambigua, con differenti processi di aggiramento, e ne capiremo i motivi studiando il presente: “le
parole dell’Istituzione Eucaristica sono di fatto presenti nell’Anafora
di Addai e Mari, non in modo narrativo coerente e ad litteram, ma in
modo eucologico e disseminato, vale a dire che esse sono integrate in
preghiere successive di rendimento di grazie, lode e intercessione”.
Il documento del 2001 fu approvato dal card. J. Ratzinger. Il problema evidentissimo con questo testo, a parte il fatto che la “Chiesa assira dell’Oriente” è non Cattolica ma in parte nestoriana ed in parte monofisita, è che la liturgia scismatica non ha le “parole della consacrazione”, non ha il “racconto dell’Istituzione”, e già per questo sarebbe stato impossibile per un “uomo che ha Fede Cattolica”, che “ne deve difendere l’integrità” e che “ha a cuore il gregge” approvare tale documento.
Vediamo cosa ne dice J. Ratzinger già quasi 20 anni prima
Principles of Catholic Theology: Building Stones for a Fundamental Theology
Dal testo: Principles of Catholic Theology: Building Stones for a Fundamental Theology. San Francisco: Ignatius Press. 1987 (1982). ISBN 978-0-89870-215-6 [6].
Joseph Ratzinger, Principles of Catholic Theology (1982), p. 377: “…
we are witnesses today of a new integralism [read: traditionalism] that
may seem to support what is strictly Catholic but in reality corrupts
it to the core. It produces a passion of suspicions, the animosity of
which is far from the spirit of the gospel. There is an obsession with
the letter that regards the liturgy of the Church as invalid and thus
puts itself outside the Church. It is forgotten here that the validity
of the liturgy depends primarily, not on specific words, but on the
community of the Church; under the pretext of Catholicism, the very
principle of Catholicism is denied, and, to a large extent, custom is
substituted for truth.”
Joseph Ratzinger, Principles of Catholic Theology (1982), p. 377:
“… oggi siamo testimoni di un nuovo integralismo che sembrerebbe di
supporto a ciò che è strettamente Cattolico, ma in realtà lo corrompe
dal di dentro. Produce sospetto e animosità lontani dallo Spirito del
Vangelo. C’è una ossessione per la “lettera”, che stima la liturgia
della Chiesa come invalida, ponendo se stessa fuori della Chiesa. Si è
dimenticato che la validità della liturgia dipende primariamente, non da
specifiche parole, ma dalla comunità della Chiesa …”.
Qui si dice chiaramente che le parole non sono necessarie per la validità della liturgia tutta, del Sacramento!
Praticamente il contrario di quanto insegna il Concilio di Firenze: “Tutti
questi sacramenti constano di tre elementi: cose come materia, parole
come forma, la persona del ministro che conferisce il sacramento, con
l’intenzione di fare quello che fa la Chiesa. Se manca uno di questi
elementi, il sacramento non si compie”.
Anche in
questo caso, come abbiamo visto nel precedente studio [1], J. Ratzinger
dimostra di credere in qualcosa di non cattolico, ha la sua fede
personale, che va sicuramente contro il Magistero universale della
Chiesa Cattolica e quindi contro la Fede Cattolica stessa. Questa idea
(anno 1982), chiaramente non cattolica o forse eretica (cf. Catechismo
Maggiore, San Pio X, 226), esclude dalla comunione dei santi (cf. Catechismo Maggiore, San Pio X, 224). La pertinacia che porta all’eresia si manifesta evidentemente con l’approvazione (anno 2001) da parte dello stesso del documento “ORIENTAMENTI PER L’AMMISSIONE ALL’EUCARISTIA FRA LA CHIESA CALDEA E LA CHIESA ASSIRA DELL’ORIENTE”. Ciò dimostra che J. Ratzinger per ben 20 anni quasi, ha ritenuto e tutt’oggi ritiene (non ci sono smentite) che “la validità della liturgia dipende primariamente, non da specifiche parole, ma dalla comunità della Chiesa”.
In contro abbiamo la Fede Cattolica di Papa Eugenio IV che solennemente e universalmente insegna (comanda): “Tutti
questi sacramenti constano di tre elementi: cose come materia, parole
come forma, la persona del ministro che conferisce il sacramento, con
l’intenzione di fare quello che fa la Chiesa. Se manca uno di questi
elementi, il sacramento non si compie” (Bolla sull’unione con gli Armeni Exultate Deo, 2 novembre 1439, Denzinger 1312).
Sempre nel documento Bolla sull’unione con gli Armeni Exultate Deo, Concilio di Firenze, si legge: “Forma
di questo sacramento sono le parole con cui il Salvatore lo ha
consacrato. Il sacerdote infatti consacra parlando in persona Cristo. E in virtù delle stesse parole la sostanza del pane si trasforma in corpo di Cristo, e la sostanza del vino in sangue. Ciò avviene però in modo tale che tutto il Cristo è contenuto sotto la specie del pane e tutto sotto la specie del vino”.
Questo è ovvio, lo insegna il Canone e la Chiesa così ha sempre comandato, difatti in Missale Romanum: “Il Sacerdote che sta per celebrare adoperi tutta la diligenza affinché non manchi nulla ai requisiti per realizzare il Sacramento dell’Eucaristia. Invero un difetto può capitare sia per parte della materia che si consacra, sia per parte della forma che si utilizza, sia per parte del ministro agente. Qualunque cosa infatti manchi di queste, cioè la materia debita, la forma con l’intenzione, e l’Ordine Sacerdotale in chi opera, il Sacramento non è valido.
Esistendo questi difetti, poiché viene meno qualunque altra cosa, manca
la realtà del Sacramento. In verità ci sono altri difetti che,
occorrendo nella celebrazione della Messa, anche se non impediscono la
validità del Sacramento, nondimeno possono avvenire o con peccato o con
scandalo”.
Si
potrebbe erroneamente pensare che trattandosi di liturgia non vi sia
infallibilità nel Magistero, ma non è affatto così poiché questa è “materia di Fede”, è una di quelle famose “definitionum ed declarationum de rebus fidei”.
Secondo
Ratzinger, quindi, il Concilio di Firenze, il Concilio di Trento, il
Messale, i catechismi, tutti i Papi fino al 1958, i santi, ecc…, sono
vittime di un “nuovo integralismo”? Questo è
quanto dichiara Ratzinger. Aggiunge che il Concilio di Firenze, il
Concilio di Trento, il Messale, i catechismi, tutti i Papi, i santi
osservando quello che “sembra di supporto a ciò che è
cattolico ma che in realtà corrompe il cattolicesimo dal di dentro e
produce sospetti e animi lontani dallo spirito del Vangelo”, … questi sono “ossessionati dalla lettera”. Questo secondo Ratzinger, ma non secondo la Fede Cattolica.
***
Pilgrim Fellowship o Faith
OBIEZIONE: Evidentemente Ratzinger non sa che nella liturgia scismatica siriana non c’è il racconto dell’Istituzione.
RISPOSTA: Non è così. Infatti nel 2002, egli dice: (Joseph Ratzinger, Pilgrim Fellowship of Faith, 2002, p. 232): “…
L’anafora di Addai e Mari, la più usata dai Siriani, non include il
racconto dell’Istituzione … [ma] queste difficoltà si possono superare”.
Quindi ne è ben cosciente e nonostante ciò va contro la Fede Cattolica.
L’unico modo reale per superare il problema è inserire il racconto dell’Istituzione, così come si è sempre fatto per quasi 2.000 anni.
***
Concilio di Trento, SESSIONE VII (3 marzo 1547) – CANONI SUI SACRAMENTI, IN GENERE:
1. “Se
qualcuno afferma che i sacramenti della nuova legge non sono stati
istituiti tutti da Gesù Cristo, nostro signore, o che sono più o meno di
sette, e cioè: il battesimo, la confermazione, l’eucaristia, la
penitenza, l’estrema unzione, l’ordine e il matrimonio, o anche che
qualcuno di questi sette non è veramente e propriamente un sacramento:
sia anatema”.
13. “Se
qualcuno afferma che i riti tramandati e approvati dalla Chiesa
cattolica, soliti ad essere usati nell’amministrazione solenne dei
sacramenti, possano essere disprezzati o tralasciati a discrezione senza
peccato da chi amministra il sacramento, o cambiati da qualsivoglia
pastore di chiese con altri nuovi riti: sia anatema”.
Come abbiamo quindi appreso, le dichiarazioni di J. Ratzinger anche in questo caso sembrano essere “in anatema”, ma egli non è nuovo a criticare anche cose dette dal Concilio di Trento, come nel caso di Feast of Faith (prima edizione Germania, 1981). Infatti legge con spregio …
Joseph Ratzinger, Feast of Faith, 1981, p. 130: “Il
Concilio di Trento conclude le sue affermazioni sul Corpo di Cristo con
qualcosa che offende le nostre orecchie ecumeniche ed ha senza dubbio
contribuito non poco verso lo screditare questo banchetto nell’opinione
dei nostri fratelli protestanti. Ma se noi purifichiamo la sua
formulazione dal tono appassionato del 16° secolo, saremmo sorpresi da
qualcosa di grande e positivo …”. [in riferimento
alla dichiarazione del Concilio di Trento, Sess. XIII, N° 5, circa la
Santissima Eucaristia ed il Corpus Domini].
Joseph Ratzinger, Feast of Faith, 1981, p. 130: “The
Council of Trent concludes its remarks on Corpus Christi with something
which offends our ecumenical ears and has doubtless contributed not a
little toward discrediting this feast in the opinion of our Protestant
brethren. But if we purge its formulation of the passionate tone of the
sixteenth century, we shall be surprised by something great and
positive.”
Fa
meraviglia che oggi i “modernisti tradizionali” esaltino così tanto
Benedetto XVI a discapito del “povero” Francesco, e spesso lo facciano
per via della liturgia tradizionale (detta “Tridentina”) così
apparentemente stimata e favorita da Ratzinger. A fronte di certe
dichiarazioni io ci andrei molto cauto a discriminare un “Vescovo di
Roma” in favore di un “Papa emerito”.
Va inoltre detto che J. Ratzinger ha comunque il presunto merito (vedremo in futuro che non è un merito) di aver emanato il Summorum Pontificum che “autorizza” la celebrazione secondo il Messale del 1962 (attenzione non secondo l’Ordo di San Pio V promulgato con la Quo primum). Ebbene, nonostante questo apparente merito, comunque alcuni
Cattolici, per “colpa” di Ratzinger, continuano a frequentare
eventualmente la “Chiesa assira dell’Oriente” convinti di ricevere Corpo
e Sangue di Cristo che, come abbiamo visto, non c’è!
Leggeremo
prossimamente altri studi sulla teologia di Ratzinger: il suo pensiero
sul giudaismo, sull’Eucaristia, sul Primato di Pietro, su Lutero, sulla
Penitenza (oggi riconciliazione), sul Battesimo, sul Concilio di Trento,
sul preservativo, sull’inferno, sull’ecumenismo, sulla Chiesa (che
sussiste in), ecc …
Carlo Di Pietro
note:
[1] http://radiospada.org/2013/06/23/il-papa-emerito-il-vescovo-di-roma-e-il-giudaismo/
[2]
I Nestoriani sono la “Chiesa Caldea” propriamente detta, mentre
l’espressione “Chiesa assira dell’Oriente” può comprendere tutte le
Comunità di origine assira, quindi sia i Nestoriani/Caldei, sia i
siro-ortodossi veri e propri.
[3]
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1994/november/documents/hf_jp-ii_spe_19941111_dichiarazione-cristologica_it.html
[4] http://radiospada.org/2013/06/18/il-falso-ecumenismo/
[5]
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/chrstuni/documents/rc_pc_chrstuni_doc_20011025_chiesa-caldea-assira_it.html
[6] http://www.isbns.com.bz/isbn/9780898702156
Joseph Ratzinger: “Il Concilio di Trento conclude le sue affermazioni sul Corpo di Cristo con qualcosa che offende le nostre orecchie ecumeniche ed ha senza dubbio contribuito non poco verso lo screditare questo banchetto nell’opinione dei nostri fratelli protestanti..."
RispondiEliminaQuesta è la dichiarazione più drammaticamente anticattolica che io abbia mai sentito nella mia vita. Se il sacrosanto Concilio di Trento "offende le orecchie ecumeniche" di Ratzinger, è segno che le sue "orecchie ecumeniche" non sono cattoliche e che l'ecumenismo di cui tali orecchie si ammantano è ERETICO, eretico come le orecchie e come il cervello....
In realtà costui OFFENDE la Chiesa Cattolica con la sua dottrina da rinnegato-filoprotestante, offende la sana Dottrina, offende la Fede in Cristo Gesù e nel suo Santissimo Corpo immolato per la salvezza e dato il cibo, offende tutti noi, le nostre intelligenze sostenute dal sensus fidei, ed è la vergogna della Cristianità.
Addirittura si rammarica che i santi pronunciamenti di Trento abbiano screditato, nelle menti dei protestanti, il loro ERETICO sostituire il Santissimo Sacrificio con la storiella del "banchetto"...si rammarica che un'eresia sia chiamata con il suo nome e venga per ciò stesso indebolita! In pratica si rammarica che il compito massonico dei Rosacroce (di cui Lutero faceva parte) di distruggere il Santissimo Sacrificio dell'Altare, sia stato condannato dalla Chiesa.
Posso solo concludere dicendo che quando uscirà alle stampe la sua enciclica sulla fede che costui, avendo abbandonato il pontificato, non ha più il diritto di pubblicare, né con la sua infelice firma né con quella del suo degnissimo successore, non mi preoccuperò di conoscerne il contenuto, e non voglio vederne neanche la copertina, perchè questo personaggio NON PUO' insegnare la Fede a nessuno, e chi lo segue di certo non sarà condotto ad IMPARARE ma semmai a DISIMPARARE la Fede cattolica.