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giovedì 27 febbraio 2014

80° anniversario di un grande difensore della fede cattolica dal satanico modernismo : Monsignor Umberto Benigni...

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Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 25/14 del 27 febbraio 2014, San Gabriele dell’Addolorata

 
Mons. Umberto Benigni: intervista a don Francesco Ricossa
In occasione dell’80° anniversario della morte di Mons. Umberto Benigni (Perugia, 30/3/1862 – Roma, 27/2/1934), sabato 1° marzo l’Istituto Mater Boni Consilii organizza a Roma una conferenza di don Francesco Ricossa, superiore dell’Istituto e direttore della rivista Sodalitum, che si terrà al Pick Center, in via Boezio 6 (Prati). Il giorno seguente, domenica 2 marzo, don Ricossa celebrerà all’oratorio San Gregorio VII, in Via Pietro della Valle 13/b alle ore 11 una S. Messa in suffragio dell’anima di Mons. Benigni.
http://federiciblog.altervista.org/2014/02/02/80-anniversario-della-morte-di-mons-umberto-benigni-1-marzo-2-marzo-2014/

Il Centro Studi Federici ha rivolto alcune domande a don Francesco Ricossa sulla figura e sull’opera di Mons. Benigni.

Reverendo, il 27 febbraio 2014 ricorre l'80° anniversario della morte di Mons. Umberto Benigni, deceduto a Roma nel 1934. Può illustrarne brevemente la figura ai nostri lettori?

Quella di Mons. Benigni è una figura interessantissima e poliedrica. Fu, innanzitutto, sacerdote, entrato in seminario, a Perugia, alla tenera età di 11 anni, ed ebbe sempre del sacerdozio cattolico e della Chiesa Romana altissima opinione. Fu uno storico; non solo, ma un rinnovatore degli studi storici ecclesiastici. Fu docente a livello universitario: insegnò a Roma al Seminario Romano (futura Università Lateranense), al Seminario Vaticano, al Collegio di Propaganda Fide, all'Accademia dei Nobili Ecclesiastici… tra i suoi allievi figurano Pio XII, Giovanni XXIII, numerosi cardinali, anche futuri avversari, come Buonaiuti. Fu giornalista, tutta la vita: direttore di giornali (chiamato per questo, appositamente, da Leone XIII a Roma), di agenzie stampa, di riviste, si muoveva nel mondo della carta stampata come a casa sua, influenzando non solo il mondo cattolico, ma anche la stampa laica. A lui e al suo genio si deve la prima sala stampa vaticana. Fu sociologo, anzi uno dei pionieri della sociologia cattolica, come testimonia la sua opera storica principale che, non a caso, s'intitola "Storia sociale della Chiesa". Fu militante cattolico ed esperto della dottrina sociale della Chiesa, esponente di primo piano dell'Opera dei Congressi, e poi fondatore del Sodalitium Pianum. Fu uno dei principali esperti della questione ebraica e massonica, in piena sintonia con Leone XIII, che per primo lo chiamò a Roma, avendolo conosciuto quando era alla guida della diocesi di Perugia. Fu uomo di governo e di Curia, svolgendo un ruolo importante nella Segreteria di Stato vaticana, a contatto quindi coi governi e con le autorità politiche dell'epoca. Fu ardente difensore dell'ortodossia cattolica, collaborando con San Pio X nella lotta contro il modernismo e i modernisti, nonché i loro complici e simpatizzanti. A questo fine, fu persino - al servizio della Santa Sede prima, del Ministero degli Esteri e degli Interni poi, della Chiesa e della Verità sempre - un atipico e ardito organizzatore di un discreto e riservato "servizio di informazioni" contro i nemici interni ed esterni. E' l'attività che più gli è stata rimproverata, ma che egli iniziò fin dal 1906 col la piena approvazione di San Pio X e del Segretario di Stato, il card. Merry del Val. Il bello è che tutte queste personalità coesistevano in un sol uomo, lavoratore accanito, poliglotta dall'esperienza internazionale (viaggiò in Germania, Francia, Stati Uniti, dove collaborò all'Enciclopedia Cattolica), polemista agguerrito, uomo pratico, pragmatico, disincantato, che credeva in Dio ma non credeva nell'uomo. I nemici lo odiavano, chiamandolo Mons. Maligni: a modo loro, gli rendevano onore!
Il 2014 è anche il centenario della morte di San Pio X: quale furono i rapporti tra i due personaggi?

Come ho ricordato nell'editoriale del nostro calendario per l'anno 2014, la morte di San Pio X privò la Chiesa, e in particolare i più fedeli collaboratori del Papa, tra i quali Mons. Benigni, del più solido baluardo contro l'eresia modernista che la minacciava. Mons. Benigni - pur così caustico con gli uomini e disincantato, come detto - nutrì sempre una fedeltà incondizionata a San Pio X, il quale ebbe sempre fiducia in Mons. Benigni. Lo capirono bene i nemici dell'uno e dell'altro. Infatti, quando il processo di canonizzazione di Pio X si avviava a buon fine, gli oppositori obiettarono che Pio X non poteva essere canonizzato proprio a causa dell'appoggio e del sostegno da lui dato a Mons. Benigni e alla sua opera, il Sodalitium Pianum. Mons. Benigni era "il peccato di Pio X". Per questo Pio XII ordinò un’inchiesta addizionale affidandola al Padre Ferdinando Antonelli (futuro cardinale). Le sue conclusioni, conosciute col nome di Disquisitio, diedero il definitivo "via libera" alla canonizzazione di Pio X, e costituiscono ancor oggi la più autorevole apologia dell'operato di Mons. Benigni, almeno fino alla morte di Pio X. Si può dire che Pio XII, canonizzando Pio X, abbia in un certo senso "canonizzato" anche l'opera dei suoi più fedeli collaboratori, incluso, e non ultimo, Mons. Benigni (che Pio XII, d'altronde, aveva ben conosciuto, e che aveva fedelmente servito quando Mons. Benigni era il suo superiore in Segreteria di Stato).

Mons. Umberto Benigni compose una monumentale "Storia Sociale della Chiesa": di cosa si tratta?

E' il lavoro di una vita, interrotto solo dalla morte del suo autore: sette volumi pubblicati dal 1906 al 1933 di Storia della Chiesa. Non una storia qualsiasi, ma una storia "sociale", che si avvale, nella metodologia, anche dell'apporto di un avversario dichiarato, come Hippolyte Taine (dal quale riprese i coefficienti "razza, ambiente, momento"). Benigni scrive senza peli sulla lingua, e non nasconde le miserie dell'uomo; eppure la sua Storia Sociale è un atto d'amore per la Chiesa, e si prefigge apertamente lo scopo di dare un contributo dottrinale alla restaurazione di tutte le cose in Cristo, secondo il programma di San Pio X, attraverso una duplice restaurazione: quella del "Regno della Chiesa" (la sua vita interna e spirituale) e del suo "Impero" (la sua vita esterna e sociale), e quindi la restaurazione della Cristianità, o civiltà cristiana. Per ogni epoca della Chiesa, Benigni esaminava la vita interna ed esterna della stessa, dal punto di vista della vita politica, etico-giudiziaria ed economica, conformemente ai suoi svariati interessi. Dom Placido Lugano affermò, dopo la pubblicazione del primo volume, che tale opera era sufficiente rendere lustro a un uomo. Un solo rammarico: che non abbia potuto portarla a compimento (dei sette periodi che tratteggiò nel primo volume, ne poté esaminare solo cinque).

Secondo lei per quale motivo nell'area "tradizionalista" Mons. Benigni è quasi sconosciuto, malgrado il ruolo che ebbe nel pontificato di San Pio X?

Buona domanda! Ho più volte raccontato il motivo per il quale scegliemmo il nome di Sodalitium, nel Natale del 1983, per il nostro bollettino (allora della Fraternità San Pio X, a Montalenghe). Volevamo preparare il 70° anniversario della morte di San Pio X, richiamandoci al Sodalitium Pianum di Mons. Benigni. La rivista francese della Fraternità, Fideliter, aveva pubblicato una serie di articoli su San Pio X che - semplice seminarista - avevo giudicato scandalosi: venivano esaltati tanti nemici di San Pio X, che tirarono un sospiro si sollievo alla sua morte, e venivano denigrati i "cattolici integrali" che combatterono con lui il Modernismo. Autorizzato dal mio confessore, scrissi uno studio critico che impressionò il direttore della rivista, ma che mi guadagnò anche l'ostilità dell'autore degli articoli, e quindi anche la mia susseguente espulsione dal seminario… Se rievoco fatti così personali e lontani, è per spiegare appunto come persino in una congregazione antimodernista che si poneva sotto il patronato di San Pio X, Mons. Benigni fosse ancora, almeno per molti, vittima della sua "leggenda nera". Mons. Lefebvre, migliore in questo di tanti suoi discepoli, aveva in verità stima per alcuni "cattolici integrali", ma si riferiva soprattutto ai francesi, come l'abbé Barbier. L'unico autore francese, che mi ricordi, ad aver mantenuto una certa qual memoria del Sodalitium, non mediata dalla RISS (Revue Internationale des Sociétés Secrètes, diretta da mons. Jouin), come l'abbé Dulac, fu Philippe Ploncard d'Assac, un laico. Per il resto, già durante la sua vita, Mons. Benigni era caduto in disgrazia - almeno in pubblico - negli ambienti cattolici, come lo dimostra il fatto che due soli sacerdoti assistettero ai suoi funerali. Dopo la campagna denigratoria orchestrata dai modernisti e da loro complici (in particolare gli ambienti democristiani tedeschi, il governo francese, la Compagnia di Gesù, tramite il suppliziano Mourret, il cardinal Gasparri) che portò allo scioglimento del Sodalitium nel 1921, Mons. Benigni fu colpito da una vera "damnatio memoriae": l' "integrismo", specie in Francia, e anche prima del Concilio, era diventato una specie di male assolto al punto che - prima della Disquisitio voluta da Pio XII, anche gli avversari del progressismo e della nouvelle théologie si dissociavano dall' "integrismo".  La canonizzazione di Pio X, la Disquisitio, gli studi imparziali di Emile Poulat (non certo "integrista", anzi!) avrebbero potuto portare a una riscoperta del pensiero dei cattolici integrali sotto Pio X. Ma fu un periodo troppo breve, spazzato via dalla rivoluzione conciliare. E i pochi avversari del Vaticano II, l'area "tradizionalista" appunto, fu dominata soprattutto dalla figura di Mons. Lefebvre, più legata, dal punto di vista politico, all'esperienza dell'Action Française. 

Un'ultima domanda: c'è ancora spazio per il programma del Sodalitium Pianum ai giorni nostri? Non è forse inadeguato a fronteggiare i problemi della nostra epoca?

Mons. Benigni fu un uomo estremamente moderno, e la sua modernità si manifesta anche nel fatto che ancor oggi, a distanza di un secolo, il programma del Sodalitium Pianum è ancora di attualità sia nello stile che nei contenuti. Per questo, lo facciamo nostro, dalla prima all'ultima riga. Ciò facendo siamo sicuri di seguire la dottrina e le direttive della Chiesa, giacché il programma del Sodalitium Pianum, come fa notare la Disquisitio, fu approvato ripetutamente da San Pio X e dalla Santa Sede. Particolarmente efficace risulta a mio parere l'antitesi "per" - "contro" con la quale Mons. Benigni strutturò il programma del SP.  Il militante integralmente cattolico è, prima di tutto, "per", e quindi, solo secondariamente ma necessariamente, è "contro". Molti si lasciano ingannare, facendosi coinvolgere in ambigue e innaturali alleanze col nemico, per combattere avversari comuni: ma se il nostro programma consiste in primis nella difesa della Verità, queste false alleanze si riveleranno subito impossibili. D'altra parte, però, sarebbe illusorio e ingannevole anche il difendere la Verità senza voler combattere ed estirpare l'errore. Anche per questo il programma del SP è ancora attuale, sia quanto alla dottrina (che non può cambiare) sia quanto alla sua pratica attuazione.

15 commenti:

  1. Prendetevi una pausa, divertitevi con questo. Io lo trovo molto fine:

    https://www.youtube.com/watch?v=DgX3T7xVnac

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  2. Per chi è umile e sa ascoltare la verità quando questa parla:

    http://www.messaggidelsacrocuore.it/

    E' Gesù stesso che parla del Concilio Vaticano 2

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    1. "Ora, diletta, non è quel Concilio - mistico abbraccio, paradisiaco abbraccio fra lo Spirito Santo e la Santa Madre e Sposa Mia diletta, la Chiesa - non fu, dunque, quel Concilio ad essere sbagliato.
      Ma, piuttosto, il fatto è che i massoni e i modernisti - presenti purtroppo in numero non esiguo anche nella Mia santa Chiesa in terra - ne approfittarono per proporre, soprattutto da lì in avanti, forme liturgiche che sminuissero sempre più il valore trascendente e sacratissimo del Mio vero e Divino Sacrificio. Amen."

      È la SOLITA NENIA di chi vuol scollegare gli effetti dalla causa in nome di una continuità magisteriale inesistente. Qui lo si fa con abbondante condimento di pietismo devozionalista e viene fatto dire nientepopodimeno che da Cristo!!!

      Sono cose penose...

      Cristo non faceva questi sofismi ma nel Vangelo diceva di dire "sì sì, no no" poiché tutto il resto viene dal demonio. Ed è dal demonio che verranno pure queste pseudovisioni!

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  3. La cosa importante è che si sappia anche qui, per le anime che frequentano questo blog, cosa è detto; poi tanto è "dai frutti che si riconosce l'albero"; già 2000 anni fa il Signore veniva scambiato per il diavolo, non mi sorprende questo, ma domando: sicuri di essere dalla parte giusta?


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    1. Cerchiamo di non usare il Vangelo e Nostro Signore a supporto di pie aspirazioni modernistiche, per favore! RIsulta chiaro COME IL SOLE che il Concilio Vaticano II, pure nei suoi stessi documenti scritti, ha voluto incontrare il mondo: Nostra Aetate non fa appello ad alcun documento pontificio o ecclesiastico precedente ed è una NOVITA' ASSOLUTA.
      Nostra Aetate si permette di sostenere quello che fino a poco prima non era neppure pensabile.

      La rottura nasce esattamente da questi testi. Questo lo dicono pure quelli che sostengono la rottura come qualcosa di necessario. E rottura fu!

      Ora come conciliare questo spirito di rottura con lo spirito di Cristo il quale dice: "Non sono venuto ad abolire ma a compiere!"???
      Le pare un "compimento" che su ispirazione di questi testi testi la Chiesa cattolica di questi ultimi decenni si sia permessa di assumere risoluzioni ambigue se non proprio eretiche nei riguardi del mondo? Non è "compimento" ma abolizione reale! E c'è ben poco da difendere l'indifendibile!!!

      A me sinceramente sembra offensivo e BLASFEMO fare di Cristo l'avvocato del Concilio Vaticano II come se quanto viene da quei documenti sia perfetto e privo di contraddizioni con il passato.
      Chi lo fa, come lei, è senz'altro un IGNORANTE.

      Ora che l'ignorante in questione rivolti la frittata e faccia la parte della vittima dicendo che già 2000 anni fa Cristo veniva visto come Satana, è semplicemente GROTTESCO.

      Stia zitto e la finisca di dire scemenze, per favore!!!!!!!!!!!!!

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  4. Non mi sono rivolto a te, ma come ho già detto all'inizio, alle persone umili, a chi giustamente può avere dubbi sulla posizione presa da questo blog, e a chi capirà col tempo. Partecipo anche io al "vecchio Rito", sono per il mantenimento della sana e vera Tradizione Cattolica.
    Fratello, non credo che il tuo sia l'atteggiamento che Gesù voglia: si può parlare serenamente, argomentando.
    Non tengo conto delle offese gratuite che mi hai fatto, anzi ti perdono, e offro tutto a Gesù, per il Suo Regno!

    Il mio invito è per una più profonda riflessione, è stato questo il senso del mio intervento

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    1. L'ignoranza è una brutta bestia!
      Si potrà certo avere atteggiamenti severi o gentili ma il punto della questione non cambia!
      Che è stato il Concilio Vaticano II se non il "1789 della Chiesa" (Yives Congar)??? Se lo dicono loro (gli ispiratori del Concilio) non può essere falso.
      Il fatto è che in una Chiesa (che non sia divenuta setta) non esistono "1789" ossia rivoluzioni.
      Scrivo anche io per gli spiriti dubbiosi e dico loro una cosa semplice semplice.
      Cari dubbiosi, siete davanti ad un bivio:

      1) la strada della tradizione della Chiesa con la quale non si possono ammettere atteggiamenti o risoluzioni "pastoriali" auspicate NEL concilio vaticano II. Questa strada vi fa stare NELLA Chiesa.

      2) La strada dell'accettazione con la quale vi strappate dal passato e dalla continuità con esso, continuità che non è solo a parole ma a fatti. Quando la Chiesa dice che i cristiani NON possono andare NELLA SINAGOGA non può oggi dire di guardare ALLA SINAGOGA!!! Se i cristiani oggi vogliono andare alla sinagoga liberi di farlo ma non sono più cristiani ma vivono in una setta filo-ebraica.

      Altre posizioni come quella COMODISSIMA MA IPOCRITA di Emanuele lasciano il tempo che trovano perché sono false in partenza. Per lui è possibile sostenere la messa "di san Pio V" e il filo ebraismo (o comunque non contrastarlo), quel filoebraismo che è nei documenti conciliari e in tutta la prassi postconciliare.
      E fosse solo questione di filoebraismo!!!
      In realtà gente come Emanuele sono totalmente accecati e pensano di aiutare gli altri: "Cieco che conduce altro cieco" non potranno che cadere, come dice Cristo.

      Povero Nostro Signore Gesù Cristo, che si trova gente del genere, tutta protesa a mettergli in testa e in bocca quello che lui non avebbe mai detto!!!!!!!!!

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  5. La cosa più importante è avere amore nel cuore: posizione giusta o sbagliata, quella la valuta solo Dio con certezza, ecco perché dice di "non giudicare per non essere giudicati". Chi ha orecchi per intendere intenda. Amore che è direttamente proporzionale alla nostra fede. Mostrare più fiducia: tutto quel che succede nel mondo, è saldamente nelle mani di Dio, sotto il Suo controllo, a maggior ragione è sotto controllo la Sua Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Quello che è successo dal Concilio Vaticano 2 in poi (ma vale anche per il periodo precedente) fino ad oggi non è stato certamente voluto da Lui, ma permesso: dunque lodevole e doverosa l'opera di smascheramento di tutto quello che non va (massoneria, modernismo, eresie), ma questo non implica lo staccarsi volontariamente dalla Chiesa: ecco l'errore, lo scisma. A noi è dato solo di pregare per la Chiesa e per il Papa, di amarli, di più e non di meno, e vedere anche e soprattutto il bene che c'è in essa, e riparare per il male commesso. Altrimenti è come avere una madre che viene avvelenata di nascosto, che lentamente ma progressivamente perde lucidità, comincia a dire e fare cose sbagliate, e i figli che se ne sono accorti che cominciano a fare? La giudicano, la criticano, la maltrattano perché sta dilapidando i beni di famiglia.
    Quanto odio che si avverte nel mondo, e quanto è più grave e disgustoso avvertirlo anche in chi dovrebbe mostrare solo amore.

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    1. Non è il tradizionalista che si distacca dalla Chiesa (dal momento che prosegue quanto la Chiesa ha sempre creduto) ma la "Chiesa modernista" che si distacca dalla Chiesa.
      Lasci perdere le false apparizioni e ragioni con la sua testa!

      Elimina
  6. "Nostra Aetate si permette di sostenere quello che fino a poco prima non era neppure pensabile."


    "Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! "
    (Gal 1,8)

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  7. La cosa più importante non è solo avere amore nel cuore ma avere pure la verità. Gesù Cristo che certamente aveva amore nel cuore non si è di certo frenato quando prese la frusta per scacciare i mercanti dal tempio divenuto "casa di ladri"...
    Chi dissocia verità da amore e punta al solo amore ha prostituito la Chiesa!

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  8. E’ indubbio che:

    -1)“Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”.
    (1Gv 4,8)

    2)“Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui”.
    (1Gv 4,16)

    3)“E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
    E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
    Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!”
    (1 Cor 13, 2-3.13)


    Ma è altrettanto indubbio che:

    1)Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».
    (Gv 8, 31-32)

    2)“senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma ANNUNZIANDO APERTAMENTE LA VERITA’, ci presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di Dio”.
    (2Cor 4,2)

    3)Ad essi però non cedemmo, per riguardo, neppure un istante, perché la verità del vangelo continuasse a rimanere salda tra di voi.
    (Gal 2,5)


    ..naturalmente poi (come sintesi):

    “vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo”

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  9. "Mostrare più fiducia: tutto quel che succede nel mondo, è saldamente nelle mani di Dio, sotto il Suo controllo, a maggior ragione è sotto controllo la Sua Chiesa Cattolica Apostolica Romana."
    questa affermazione è totalmente sbagliata e sembra più islamica che cristiana. Dio non tiene tutto sotto controllo altrimenti priverebbe l'uomo del libero arbitrio, dono ineffabile concesso all'uomo creatura.
    Diciamo meglio che Dio pone sotto il Suo controllo e Giudizio ogni azione umana e della storia, in modo da volgere a Sua Gloria ogni cosa ed evento.
    Ma non si può dimenticare che Dio lascia l'uomo ad agire anche da solo se rifiuta il Suo aiuto ed il Suo consiglio (vedi il male, guerre ed altro che non sono certo volere di Dio).
    Che poi sia sotto il Suo controllo la Sua Chiesa cattolica non vi è dubbio!
    Ma bisogna sapere quale delle chiese cattoliche è sotto il Suo controllo PERCHE' LO VOGLIONO I CAPI DI QUESTA . Altrimenti non è più sotto il Suo controllo: vedi chiesa ex cattolica vaticana-ecumenista

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  10. Comunque, aldilà dei commenti blaterati di chi non ha voglia di leggere sopra la descrizione di mons. Benigni, risulta evidente come le origini della deriva della chiesa fino al naufragio odierno (chiaro ed evidente a chiunque voglia solo aprire gli occhi) siano parecchio lontane nel tempo.
    Vi sono stati dei papi che timonando con vigore sono riusciti a mantenere la nave in direzione.
    Poi....è arrivato Roncalli al vertice, nominato da quelli che sapevano come gestire la chiesa verso il mondo. E tutto è iniziato a rotolare lentamente ma inesorabilmente.
    Il rotolamento ha assunto velocità crescente fino ai tempi attuali dove un De Mattei descrive un tempo di disastro sempre più veloce ( e per questo viene espulso da Radio Maria dove domina il "Verbo" di padre Livio papòfilo quanto basta finchè la sua "gospa" non vien toccata...poi, si vedrà!)
    Da quel che capisco, più un religioso è osannato dal mondo, in vita e dopo la morte, in questi tempi di collusione col mondo, più c'è da sospettare che non sia proprio così santo.
    Infatti Benigni fu abbandonato da tutti.
    Mi ricorda mons Guerard des Lauriers, che subì la stessa sorte per aver osato proporre una tesi contro la papòfilia idolatrica ad oltranza.
    Ora la sua tomba è quanto di più semplice e di più spoglio si possa trovare in un cimitero.
    Onore a lui !

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  11. @Mardunolbo scrive: "Da quel che capisco, più un religioso è osannato dal mondo, in vita e dopo la morte, in questi tempi di collusione col mondo, più c'è da sospettare che non sia proprio così santo."

    Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
    Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.
    (Lc 6,26)

    Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!
    (Gal 1,10)

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