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sabato 30 aprile 2011

Giovanni Paolo II e l’elogio del Vodù (Woodoo) ...

VIAGGIO PASTORALE IN BENIN, UGANDA E KHARTOUM - INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II CON UNA RAPPRESENTANZA DEI SEGUACI DEL VODÙ

 
Ecco cosa sia in realta' il Voodoo...

Sede del Comité pour l’Organisation et le Développement des Investissements en Afrique et à Madagascar (CODIAM) a Cotonou (Benin), Giovedì, 4 febbraio 1993

Cari amici, 1. Sono lieto di avere questa occasione di incontrarvi e vi saluto molto cordialmente. Come sapete, sono venuto in Benin, innanzitutto per rendere visita alle comunità cattoliche, per incoraggiarle e confermarle nella fede. Inoltre, ho sempre pensato che il contatto con persone che appartengono a tradizioni religiose diverse fosse una parte importante del mio ministero. Infatti, la Chiesa Cattolica è favorevole al dialogo: dialogo con i cristiani di altre Chiese e Comunità ecclesiali, dialogo con i credenti di altre famiglie spirituali, e dialogo anche con coloro che non professano alcuna religione. Essa desidera instaurare rapporti positivi e costruttivi con le persone e con i gruppi umani di diverso credo in vista di un arricchimento reciproco.   2. Il Concilio Vaticano II, che ha tracciato il cammino della Chiesa per la fine di questo millennio, ha riconosciuto che nelle diverse tradizioni religiose c’è del vero e del buono, delle semenze del Verbo. Esso ha esortato i discepoli di Cristo a scoprire “quali ricchezze Dio nella sua magnificenza ha dato ai popoli” . Questi sono i fondamenti di un dialogo fruttuoso, come diceva l’Apostolo Paolo ai primi cristiani: “tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri” (Fil 4, 8). Da ciò il nostro atteggiamento di rispetto: rispetto per i veri valori, dovunque essi siano, rispetto soprattutto per l’uomo che cerca di vivere di questi valori, valori che lo aiutano ad allontanare la paura. Siete fortemente attaccati alle tradizioni che vi hanno tramandato i vostri antenati. È legittimo essere riconoscenti verso i più anziani che vi hanno trasmesso il senso del sacro, la fede in un Dio unico e buono, il gusto della celebrazione, la considerazione per la vita morale e l’armonia nella società.
 
 
3. I vostri fratelli cristiani apprezzano, come voi, tutto ciò che è bello in queste tradizioni, poiché sono, come voi, figli del Benin. Ma essi sono altrettanto riconoscenti ai loro “avi nella fede”, a partire dagli apostoli fino ai missionari, per aver portato loro il Vangelo. Questi missionari hanno fatto conoscere loro la “Buona Novella” che Dio è Padre e che è sceso fra gli uomini attraverso suo Figlio, Gesù Cristo, portatore di un gioioso messaggio di liberazione. Se andiamo più indietro nella storia, constatiamo che gli antenati di questi missionari giunti dall’Europa avevano essi stessi ricevuto il Vangelo quando avevano già una religione e un culto. Accogliendo il messaggio di Dio, essi non hanno perduto niente. Al contrario, hanno avuto la possibilità di conoscere Gesù Cristo e di divenire, in Lui, per mezzo del battesimo, figli e figlie del Dio d’Amore e di Misericordia.   4. Tutto ciò è stato fatto nella libertà. Infatti, i Vangeli sottolineano che Gesù non ha costretto nessuno. Agli apostoli, Cristo ha detto: “Se vuoi, seguimi”; ai malati: “se vuoi, puoi essere guarito”. Ciascuno deve rispondere all’appello di Dio, liberamente e in piena responsabilità. La Chiesa considera la libertà religiosa un diritto inalienabile, un diritto che si accompagna al dovere di ricercare la verità. È in un clima di rispetto per la libertà di ognuno che il dialogo interreligioso può svilupparsi e dare i suoi frutti.   5. Questo dialogo non è rivolto soltanto ai valori del passato e del presente. Esso guarda anche all’avvenire. Esso implica la collaborazione allo scopo di “difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà” (Nostra aetate 3). Queste parole del Concilio Vaticano II, malgrado siano situate in un contesto diverso, delineano un programma per i credenti di un Paese come il vostro, in cui i cristiani e i musulmani vivono insieme ai membri della religione tradizionale africana. Il Benin, per svilupparsi, ha bisogno della partecipazione di tutti i suoi figli e nessuno deve chiudersi in se stesso. Cristiani, membri della religione tradizionale e musulmani sono chiamati a rimboccarsi le maniche per operare insieme per il bene del Paese. Quest’azione solidale dei credenti è importante per lo sviluppo integrale, la giustizia e la liberazione umana. Quest’opera sarà portata avanti meglio se accompagnata da una preghiera fervente a Dio, Creatore e Padre, fonte di ogni bene. Che le voci di tutti si uniscano per chiedere a Dio di concedere la prosperità e la pace a tutti gli abitanti di questo caro Paese! Da parte mia, siatene certi, affido al Signore le vostre preoccupazioni e le vostre speranze. Che Dio benedica voi e tutte le vostre famiglie!

Fonte: http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1993/february/documents/hf_jp-ii_spe_19930204_vodu-cotonou_it.html

3 commenti:

  1. Altro esempio eclatante ed insieme pauroso di sincretismo propagato inconsciamente da Karol Woytila, ma frutto di quel buonismo ereditato da Giovanni 23, che fa vedere tutti uniti da una "stessa fede" invece di fare i necessari distinguo chiamando con espressioni diverse i fedeli cristiani e quelli di altre credenze (non si dovrebbe nemmeno chiamarle religioni, se non la religione ebraica che fu rivelata pure come la cristiana) La religione islamica è religione? Sì se la consideriamo un insieme di riti e credenze. Ma se considerata come inviluppo della religiosità ebraica con quella cristiana con cui Mohamed entrò in contatto e, tramite le quali, fece la sua costruzione dicendola ispirata dall' arcangelo Gabriele, allora andrebbe considerata una credenza alla pari dell'animismo, sciamanismo ed il resto.Una manipolazione delle religioni monoteiste ebraica e cristiana.E' possibile in una religione credere che Dio ti sistemi in Paradiso con delle vergine per sollazzo tuo?Basta questo per definire l'islam...Però onorato e rispettato dal papa GiovanpaoloII !Domani,1 maggio, sarà un giorno triste per la Chiesa cattolica militante, per la Trionfante e per la Purgante.L'errore umano, ancora una volta, avrà la meglio sull'ispirazione dello Spirito alla prudenza.Possa essere anche la giornata di domani, monito ai pavidi ed agli indecisi per saper scegliere con coraggio la strada meno battuta, ma la più vera e diretta nella Verità!Domani giorno festoso per gli ingenui ed i modaioli mentre si addensano nubi terribili e foschi scenari di crisi economiche e guerre sul Mediterraneo e sull'Europa tutta! La crisi portoghese,islandese e greca procedono e stanno per mettere in crisi lo stesso euro, ma per chi vuol vedere sempre tutto bello e spensierato, domani sarà una giornata radiosa per annebbiare ancora di più le coscienze disperse dei cattolici del mondo.

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  2. Sono piena di rispetto e di ammirazione per questo tuo intervento, carissimo, che lungi dall'essere un semplice commento di superficiale dissenso rispetto al comune sentire odierno, squarcia scenari di serpeggiante sofferenza collettiva, non ravvisabile da tutti, ed invita a vere, autentiche, profonde interrogazioni interne, possibili solo a chi si intrattiene con Dio a lungo, nel silenzio, scoprendo la propria coscienza di fronte alla Verità divina.
    Grazie davvero!

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  3. "San Giovanni Battista protegga l'Islam". Chi l'ha detto?
    http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/travels/documents/hf_jp-ii_spe_20000321_wadi-al-kharrar_it.html

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