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venerdì 15 aprile 2011

"Youcat, intraducibile catechismo." Articolo di Philippe Clanché...

[...] parrà più manifesto dalla condotta stessa dei modernisti, interamente conforme a quel che insegnano. Negli scritti e nei discorsi sembrano essi non rare volte sostenere ora una dottrina ora un'altra, talché si è facilmente indotti a giudicarli vaghi ed incerti. Ma tutto ciò è fatto avvisatamente; per l'opinione cioè che sostengono della mutua separazione della fede e della scienza. Quindi avviene che nei loro libri si incontrano cose che ben direbbe un cattolico; ma, al voltar della pagina, si trovano altre che si stimerebbero dettate da un razionalista.

[Brano tratto dall'Enciclica "Pascendi Dominici gregis" di San Pio X]












in “www.temoignagechretien.fr” del 14 aprile 2011 (traduzione: www.finesettimana.org)
Il libro avrebbe dovuto essere l'oggetto di richiamo degli zainetti dei partecipanti alle prossime GMG di Madrid. Youcat (“Youth Catechism”, catechismo per i giovani) – previsto in 750 000 copie in 15 lingue – è stato battezzato nel dolore mercoledì 13 aprile a Roma. Il progetto veniva dalla Germania dove dei giovani cattolici hanno redatto un documento che in 520 domande-risposte presentava le grandi linee della fede e delle pratiche cattoliche in una lingua comprensibile alle nuove generazioni. Purtroppo le diverse traduzioni hanno conosciuto sorti funeste, raffreddando alquanto l'entusiasmo generale.
Da alcuni giorni correva voce di un ammorbidimento della dottrina ufficiale sull'uso dei mezzi contraccettivi da parte della coppia. E questo a causa di una frase dell'articolo 420 della versione italiana di Youcat. Vi si legge una risposta positiva alla domanda: “Può una coppia fare ricorso ai metodi anticoncezionali?” Invece nella traduzione inglese si legge: “Una coppia cristiana sposata può controllare il numero dei suoi figli [regulate the number of children they have]”. Una formulazione nettamente più in linea con la norma vaticana, in corso dal 1968 (!) e dall'enciclica Humanae Vitae.
Una sfumatura non da poco. Tanto che i vescovi italiani hanno esitato a sbarazzarsi delle migliaia di copi stampate, per decidere, alla fine, che il libro sarà distribuito con una nota correttiva. Che preciserà che l'espressione “metodi anticoncezionali” deve essere letta come “regolazione delle nascite”.
eutanasia
Sempre nella versione italiana, sarà soppressa nella prossima versione una frase che potrebbe far pensare all'accettazione da parte della Chiesa cattolica dell'“eutanasia passiva”. Il testo originale (tedesco) usa il termine “Sterbehilfe”, letteralmente “aiuto alla morte”, dal significato più ampio del senso normalmente dato a eutanasia.
Ancora ieri, nel corso della conferenza stampa per il lancio del libro presso la sala stampa della Santa Sede, i vescovi italiani non erano i soli a mostrarsi scontenti. I loro colleghi francesi, vittime di una altro grosso errore di trascrizione, hanno preso una decisione più radicale: 30.000 copie dello Youcat francese andranno al macero.
In questo caso non si tratta di regolazione delle nascite, ma di relazioni interreligiose. La semplice dimenticanza di una negazione è stata la causa dello strafalcione. Nel libro si leggeva l'affermazione “riconoscere la libertà religiosa significa riconoscere che tutte le religioni sono uguali”, invece della formulazione corretta “riconoscere la libertà religiosa non significa riconoscere che tutte le religioni sono uguali”.
In un'epoca di lotta ratzingeriana contro il relativismo in materia religiosa e morale, particolarmente tra i giovani, la svista appariva troppo grave. L'apertura al dialogo interreligioso, riaffermata recentemente da Benedetto XVI (1) non permette di mettere tutte le credenze sullo stesso piano. ( IN QUESTA FRASE SOTTOLINEATA NOI NON CI RICONOSCIAMO) E pazienza per i soldi buttati al vento e per l'umiliazione. Da Roma, Mons. Christophe Dufour, presidente della Commissione episcopale per la catechesi, e padre André Dupleix, vicesegretario generale dell'episcopato, dicono di aver scelto di gettare tutti i libri, con l'accordo degli editori, il trio Bayard/Mame/Cerf. I quali, in tutta fretta, hanno dovuto annullare la conferenza stampa di Parigi.
umorismo
Sempre flemmatico e abituato ad inghiottire i rospi di una comunicazione spesso accidentata, Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, ha reagito con umorismo: “La lingua tedesca è veramente difficile, lo abbiamo constatato a diverse riprese”. Il gesuita si riferiva al libro-intervista del papa Luce del mondo, uscito alla fine del 2010. Si è discusso per giorni per sapere se l'esempio del papa di giustificazione eccezionale dell'uso del preservativo riguardasse un prostituto (versione originale tedesca) o una prostituta (traduzione italiana). Una polemica che oggi appare assolutamente aneddotica davanti alle disavventure di Youcat.
I difensori dell'istituzione vaticana vedranno in questa faccenda la prova dell'estrema modestia della Chiesa, incapace, per mancanza di mezzi, di gestire perfettamente una pubblicazione poliglotta. Il che è vero. I suoi detrattori ne dedurranno che Roma eviterebbe questo genere di incidenti se accettasse di decentralizzare la realizzazione dei suoi testi ufficiali, dando prova di maggiore fiducia per le Chiese locali. Ma non è il caso di preoccuparsi. Quest'estate, nell'entusiasmo e nel caldo di Madrid, i giovani avranno dimenticato da tempo il parto doloroso di Youcat.

(1) Convoca i rappresentanti di tutte le fedi ad Assisi il 27 ottobre per commemorare i 25 anni dell'incontro storico organizzato da Giovanni Paolo II

(traduzione: www.finesettimana.org)

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