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lunedì 18 aprile 2011

Monsignor Brunero Gherardini, sulla setta eretica Neocatecumenale...

Brunero Gherardini, Concilio Vaticano II. Il discorso mancato Lindau, 2011
http://1.bp.blogspot.com/-wCkVLmoI98A/Talg7hDHI6I/AAAAAAAABHo/9hc_6PB14xU/s1600/Gherardini-discorso-mancato.jpg

dalle pagg. 71-73:
...E ci son aberrazioni indubbiamente più gravi. Quelle dei cosiddetti "Neocatecumenali.

Non so se risponda a piena verità ciò ch'essi vanno dicendo al colto e all'inclita, d'avere cioè ottenuto la piena approvazione da parte della Sede Apostolica. Ciò che è a mia conoscenza - e la fonte è sempre "L'Osservatore Romano" - è che, almeno fin a qualche tempo fa, quel movimento fosse "sub iudice". Se poi l'approvazione ci fosse stata davvero, la gravità sarebbe chiaramente maggiore, perché determinerebbe una situazione di "Chiese parallele". Nel 2002 l'allora card. Ratzinger dichiarò che gli Statuti dei Neopentecostali, "il Direttorio catechetico e tutta la prassi catechetica e litugica del Cammino" eran "al vaglio dei competenti Dicasteri". Neanche due mesi dopo - da settembre e novembre dello stesso anno 2002 - nella Chiesa "Caput et Mater omnium ecclesiarum", vale a dire in San Giovanni in laterano, si procedette all'ordinazione di 10 diaconi neocatecumenali. Era la dimostrazione fattiva e visiva delle due "Chiese Parallele".
(Qui si puo' leggere una testimonianza di queste celebrazioni segrete svolte in San Giovanni in Laterano):
Leggete questa lettera:
«Riceviamo da una nostra cara amica di Roma la seguente descrizione di una celebrazione eucaristica dei neocatecumenali.
II 15 ottobre sono stata avvertita che nel pomeriggio si sarebbe svolta, in San Giovanni in Laterano, la solita ordinazione dei Diaconi neo-catecumenali, presieduta dal card Ruini. Allora, sono andata per rendermi conto personalmente, come ho sempre fatto.
Solo al vedere come era sistemata la Basilica c'era da piangere. La funzione si svolgeva tra l'altare della Confessione e l'abside. L'altare della Confessione era coperto con un panno, e, appoggiate di spalle, vi erano le poltrone del cardinal Ruini e di altri tre vescovi. Erano presenti circa trecento e più sacerdoti.
Non volevano che io fossi presente, perché ci voleva il biglietto di invito; ma io,
nonostante la loro insistenza, sono rimasta, trattandosi di chiesa pubblica...
(il rito si è svolto) senza Veni Creator, senza Gloria, senza Credo, tutti in piedi per l'Elevazione. AI posto delle ostie c'erano delle pizze rotonde.
Alla Comunione, tutti rimasero seduti; mangiarono il primo boccone tutti insieme col card. Ruini, consumando il resto a più riprese. Tutti bevettero nelle coppe.
I canti del gran capo Kiko erano da bettola.
Ma la cosa più grave fu vedere con quale leggerezza venne trattata l'Eucaristia: sembrava che mangiassero dei pasticcini con una certa indifferenza.
Volevo andar via, ma mi sono avvicinata a quella tavola che funge da altare, e ho visto alcune donne che prendevano i fiori e mettevano in bocca le briciole che stavano tra i fiori e sulla tovaglia.
Allora, mi sono permesso di prendere alcune briciole che stavano per terra, non più di tante, perché non sapevo dove metterle e non volevo fare sacrilegi su sacrilegi. Ne ho preso a sufficienza per testimoniare la dispersione, e le ho messe in un bicchiere di vetro, e insieme con alcuni documenti le ho consegnate a un monsignore del Santo Ufficio. Egli ha ritirato tutto, e mi ha detto che ho fatto bene a documentare questi fatti.
Sono andata via contenta di aver fatto qualche cosa, ma ho l'impressione che tali denunce servono solo a rinforzare i modernisti e i neo-catecumenali!...
Testimoni fidati ci informano sulle "liturgie", dirette dal cardinale Ruini nella basilica di San Giovanni in Laterano, per l'ordinazione di sacerdoti o diaconi neo-catecumenali: II cardinale è stato informato sugli errori neo-catecumenali, da p. E. Zoffoli, eppure...!
- 25 aprile 1991. Per la prima volta, in San Giovanni in Laterano, l'altare è stato sostituito con una tavola, sostenuta da cavalletti. L'Eucaristia è stata consumata secondo lo stile neo-catecumenale.
- Ottobre - novembre 1991. Liturgia senza ritegno. Si è anche ballato. Proteste di vari sacerdoti e laici (Cfr. Zoffoli E., "Magistero del Papa e catechesi di Kiko", p. 95).
- 24 aprile 1992. È stata buttata della cera per confonderla con le briciole consacrate e impedire che fossero raccolte. C'è stato ancora il ballo. I neo-catecumenali dichiarano di essere una potenza e che bisogna dimenticare i dogmi.
Un sacerdote è stato inviato, dal cardinale, a p. Zoffoli, per impedire la pubblicazione di ciò che è avvenuto.
- 21 ottobre 1992. Persone buone raccolgono frammenti di ostie consacrate, per documentare in Curia.
- 19 ottobre 1993. Il corpo di guardia cerca di impedire la raccolta di frammenti eucaristici, obbligando a mangiarle. Fatte foto documentative.
- 12 ottobre 1994. Come al solito.
- 10 ottobre 1995. Osservati sacerdoti che buttavano, disinvoltamente, le briciole eucaristiche rimaste nei vasi sacri. Le briciole furono buttate in uno scatolone. Minacce alle donne che osservavano, per riferire.
- 10 ottobre 1996. Come al solito
 Continua Monsignor Gherardini:
Non m'interessano le vicende personali di Kiko e di Carmen, anche se l'impressione è che non sian molto edificanti. A me interessa soltanto la fedeltà alla dottrina della Chiesa, quale ci viene riproposta nella sua secolare identità dalla Sacra Tradizione. Non ho la possibilità d'una diretta verifica di essa nei testi ufficiali del Cammino neocatecumenale, dal momento che tali testi subiscono una sorta di "secretazione". Qualcuno, però, li ebbe fra le mani e, citandoli alla lettera li portò a conoscenza di tutti [cfr. E. Zoffoli, Verità sul Cammino neocatecumenale, testimonianze e documenti, Ed. Segno, Udine 1996]. Nessun dubbio che da quelle citazioni emerga l'evidenza dell'eresia. Specificarla sarebbe impresa improba: è eresia su tutta la linea. In particolare la si rileva in ordine al mistero eucaristico. Ora l'eresia è un "bubbone che va reciso", come scrisse Karl Barth a proposito della mariologia cattolica; un vescovo, al quale proprio questo avevo osservato, mi rispose: "però pregano molto e quindi lasciamoli in pace". Avete letto bene: un vescovo, pregano molto, lasciamoli in pace. Si vede che per i vescovi del post-concilio una preghiera val bene un'eresia. La situazione caotica determinata dal nuovo associazionismo cattolico, di cui il Cammino Neocatecumenale è una delle espressioni più emblematiche dovrebb'esser non lasciata a se stessa ed ancor meno approvato o tollerata "pro bono pacis", specie se fosse priva della dovuta chiarezza dogmatica e morale. Non si può, per esempio, né ammettere né tollerare un movimento che, per principio, riduca la minimo la presenza presbiterale nella sua attività catechestica e liturgica. D'altra parte, sarebbe molto facile mettere in risalto l'ecclesialità d'ogni movimento sedicente cattolico, commisurandola con il contenuto teologico e giuridico di codesto stesso aggettivo: cattolico è non ciò che spunta per generazione spontanea all'interno della Chiesa, ma ciò cui dà vita o ne prende in mano le redini la gerarchia ecclesiastica. Proprio questa è la ragione dell'Azione Cattolica, non a caso contestata e marginalizzata dal post-concilio.


La seguente pubblicazione, elaborata qualche anno fa dal passionista-teologo Padre Enrico ZOFFOLI dopo l’analisi dei testi riservati del Movimento Neocatecumenale, ha ancora oggi tutta la sua validità di discernimento dei metodi e degli obiettivi del citato Movimento.

Qui si possono ascoltare le eresie di Kiko sull'Eucarestia dentro il Cenacolo di Gerusalemme nel 2004 che confermano le sue stesse parole dette nella conferenza stampa nel giorno della consegna dello statuto definitivo da parte della Gerarchia modernista della Chiesa odierna:

"resoconto" di Caredda sulla conferenza stampa di Kiko. E' allucinante!
Ecco che Kiko "spiega" il motivo "teologico" della Comunione Neocatecumenale!!!!

http://korazym-neocat.blogspot.com/2008/06/cammino-neocatecumenale-giallo-in.htm

QUESTE SONO LE GRAVISSIME AFFERMAZIONI FATTE DA KIKO ARGUELLO CIRCA LA SUA VERA DOTTRINA SULL'EUCARISTIA. OLTRE CHE CONFERMARE CONCRETAMENTE (CIOE' CON LE SUE STESSE PAROLE) CHE KIKO E' UN PERICOLOSO ERETICO CHE STA MINANDO LA SANA FEDE CATTOLICA, QUESTA DOTTRINA VIENE INSEGNATA IN MANIERA SISTEMATICA IN TUTTE LE COMUNITA' DEL MONDO, TRAVIANDO MILIONI DI COSCIENZE. QUESTE SUE AFFERMAZIONI CONFERMANO IL FATTO CHE KIKO ARGUELLO, CARMEN HERNANDEZ, P. MARIO PEZZI ED I SUOI PIU' STRETTI COLLABORATORI NON SONO MAI STATI CATTOLICI:
“Noi l'abbiamo finora sempre fatta da seduti, e non per disprezzo – ha affermato - ma perché per noi è sempre stato molto importante comunicarsi anche con il Sangue. Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea , con il pane azzimo a significare la schiavitù e l'uscita dall'Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa”. E qui, aprendo una lunga parentesi, l'iniziatore ha riassunto la sua catechesi sull'ultima cena, sul pane e sul vino: “Quando nelle cena della Pasqua ebraica si scopre il pane si parla di schiavitù, quando si parla della Terra promessa scoprono il calice, la quarta coppa. In mezzo a questi due momenti c'è una cena, quella nel corso della quale Gesù disse “Questo è il mio Corpo” (a significare la rottura della schiavitù dell'uomo all'egoismo e al demonio) e “Questo è il mio Sangue” (a significare la realizzazione di un nuovo esodo per tutta l'umanità). Più tardi – ha continuato Kiko – i cristiani toglieranno la cena e metteranno insieme il pane e il vino [ma che diamine sta dicendo?] . Ora, nel Cammino abbiamo molta gente lontana dalla Chiesa, non catechizzata, e nei segni del pane azzimo (la frazione del pane) e del vino noi diamo visibilità a quei significati”. “Abbiamo scelto di fare la comunione seduti – ha affermato Kiko avvicinandosi al cuore della questione - soprattutto per evitare che si versasse per terra il Sangue di Cristo. La nostra paura era che se si versasse il Vino per terra: se fosse successo per tre volte, saremmo stati denunciati e ce la avrebbero vietata”. Invece, con il fedele seduto, questi ha il tempo – ha spiegato Kiko - di “accogliere il Calice con tutta calma e senza movimenti bruschi, di portarlo alla bocca, di comunicarsi con tranquillità e in modo solenne”. “Seduti come seduto era anche Gesù”, ha specificato Carmen alla sua destra. Dal canto suo padre Mario Pezzi rilevava che la decisione originaria di comunicarsi seduti era stata presa di comune accordo con la Congregazione per il Culto Divino e con il cardinal Mayer, prefetto fra il 1984 e il 1988.
.....
Arguello ha insomma messo in evidenza soprattutto il fatto che il papa avesse dato il suo via libera a quella sorta di compromesso che prevede da un lato la Comunione in piedi, come richiesta dalla Congregazione del Culto Divino, e che dall'altro però esenta il Cammino dalla processione [ma se l'ha chiesta il Papa stesso!], che la lettera di Arinze invece imponeva. “Ora è il papa a dover combattere con Arinze”, esclamava Kiko in conclusione, senza specificare nulla – ancora una volta – riguardo a presunte differenze fra “pane” e “vino”.



I NEOCATECUMENALI
CHI SONO
QUALE IL LORO "CREDO"
COSA PENSARNE


* * *


I - CHI SONO

— Sono fedeli che intendono ricondurre la società contemporanea al Cristianesimo compiendo e indicando un Cammino di fede volto a riscoprire il senso e il valore del Battesimo.
— Pur non formando un Istituto religioso né avendo delle Regole, i Neocatecumenali compongono piccole "comunità" particolarmente attive, inserite nelle parrocchie di molte diocesi del mondo cattolico.
— Innegabile la sincerità ed il fervore di molti di loro, alcuni dei quali convertiti dal peccato ad una esemplare vita cristiana.
— Sapiente l'ideale di un cammino che, alla luce di una maggiore comprensione del rito battesimale, stimola a vivere il dogma centrale del Cristianesimo nella partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo.
— Lo si deve - quanto alla sua organizzazione - a Kiko Argüello, che ha ripreso un motivo di fede ed un metodo di vita derivati dalla millenaria tradizione della spiritualità paolina, ben nota - anche se sotto altre forme e nomenclature - a tutti i Santi e le istituzioni religiose del passato.
— Ciò spiega il favore di cui il Movimento Neocatecumenale gode presso la Gerarchia, in contrasto con la diffidenza, i sospetti e l'aperta accusa di eresia lanciata da alcuni, informati dei presupposti dottrinali del cammino.
— Tale opposizione non riguarda quei fedeli che, nella migliore buona fede, hanno aderito all'iniziativa attribuendo ad essa il proprio ravvedimento. Non mancano però molti che, durante il cammino, sono rimasti duramente scossi dalla penosa esperienza di alcuni modi di pensare e di agire osservati nel Movimento, incompatibili con le convinzioni dovute all'educazione cristiana ereditata dalla famiglia e ricevuta in parrocchia.
— Esperienze di questo genere - a noi confidate - ci hanno indotto ad un attento studio delle "catechesi" attribuite a Kiko, diligentemente registrate, trascritte e adottate - nel più geloso riserbo - come testo formativo dei Catechisti, unici maestri e responsabili del cammino.
— I risultati del loro esame critico hanno confermato la fondatezza delle accuse accennate, le quali ricadono principalmente su Kiko, i Catechisti e quanti condividono e propagano gli errori contenuti nei copiosi dattiloscritti delle catechesi.
— Di questi errori la stragrande maggioranza dei Neocatecumenali non sembra consapevole, traendo dal cammino soltanto il bene depurato dalla scoria di evidenti e gravi aberrazioni dogmatiche.
— Ciò tuttavia non dispensa dal dovere di informare di tutto il grande pubblico per impedire un'ulteriore diffusione dell'eresia e di una mentalità che insensibilmente dispone ingenui ed ignari ad accettarla.


II - ERRATI PRESUPPOSTI DOTTRINALI
Abbiamo potuto individuarli nei testi dattiloscritti suddetti riservati ai Catechisti e tenuti segreti non solo al pubblico, ma anche ai fedeli impegnati nel cammino.
Si tratta di idee che possono non essere condivise da molti Neocatecumenali e sembrano del tutto ignorate specialmente da coloro che, digiuni di teologia, non sono in grado di giudicarne l'ortodossia con la necessaria competenza.
L'accusa di eresia colpisce le posizioni dottrinali, non le persone, che riteniamo sempre degne di rispetto, potendo essere animate dalle migliori intenzioni.

* * *
1 - Il peccato: l'uomo non può non commetterlo, come non può compiere il bene né acquistarsi dei meriti;
— la conversione è possibile soltanto come riconoscimento, da parte di ciascuno, della propria miseria morale, non come decisa volontà di emendarsi che tenda a realizzare la santità;
— il peccato non può offendere Dio, e l'uomo non contrae il dovere di espiarlo soddisfacendo le esigenze della sua giustizia.
2 - La Redenzione: Gesù non l'ha operata riscattando l'uomo dalle sue colpe e riconciliandolo con Dio;
— la passione e morte di Cristo non è stata un vero sacrificio offerto al Padre per riparare il peccato e redimere l'uomo;
— Gesù ha salvato il mondo in virtù della sua Risurrezione: per godere i frutti della sua opera basta riconoscersi peccatori e credere nella potenza del Cristo risorto.
3 - La Chiesa non è stata fondata da Cristo come suo unico Ovile: anche seguendo altre religioni è possibile salvarsi;
— la Chiesa non è una società giuridica e gerarchica, ma spirituale, carismatica;
— in essa non si dà un sacerdozio derivato dal sacramento dell'Ordine, bastando il Battesimo che, incorporando tutti i fedeli nel Cristo, li rende partecipi della sua dignità sacerdotale.
4 - La Messa non è un "sacrificio": la Chiesa, all'altare, non offre a Dio alcuna Vittima;
— in luogo dell'altare, non c'è che la mensa, che nell'Eucaristia consente di celebrare un convito di festa fra fratelli uniti dalla medesima fede nella Risurrezione;
— il pane e il vino consacrati sono soltanto il simbolo della presenza del Cristo risorto che unisce i commensali comunicando loro il proprio spirito, sì da renderli partecipi del suo trionfo sulla morte;
— la Messa, così concepita, non è celebrata dal sacerdote, ma dall'Assemblea, da cui "sgorga l'Eucaristia".
5 - Il culto eucaristico non ha senso, negata la vera, reale e sostanziale presenza di Cristo sotto le specie sacramentali. Non si giustificano quindi atti di fede come: genuflessioni davanti al Tabernacolo, Comunioni frequenti, ore di adorazione, benedizioni, processioni, congressi, ecc.
6 - La Penitenza si riduce al sacramento del Battesimo: la loro distinzione non risale alla Chiesa primitiva:
— La Chiesa "gesta e conduce alla conversione". "L'importante non è l'assoluzione" del sacerdote, perché il valore della penitenza è essenzialmente comunitario ed ecclesiale;
— nei "passaggi" e negli "scrutini" l'accusa delle colpe anche gravi è pubblica, come può esserlo pure durante la "redditio".
7 - La vita cristiana, come volontario sforzo di autodisciplina, e quindi esercizio e progresso nella virtù, è un'illusione;
— ciascuno resta intrinsecamente peccatore, incapace di conseguire la vera giustizia come perfezione dell'amore di Dio e del prossimo;
— d'altra parte, Gesù non si è presentato a nessuno come "modello" da imitarsi;
— Egli ha comandato di odiare realmente genitori, fratelli, parenti, ecc., non solo, se necessario, di essere disposti a preferirlo ai medesimi;
— per seguire Cristo, bisogna vendere i propri beni; ma, una volta compiuta tale rinunzia, è lecito acquistarne altri e godersi tutte le soddisfazioni della vita. La "povertà" - compresa quella di S. Francesco - è ispirata alla " religione naturale", e fu praticata anche dai pagani: non è una virtù cristiana;
— Gesù, avendo sofferto per noi, ha reso superflue le nostre sofferenze, quindi non giustificabili le austerità degli asceti, il lento martirio dei Santi e la stessa vita religiosa implicante la pratica effettiva dei consigli evangelici;
— la salvezza eterna è a tutti offerta gratuitamente dalla misericordia di Dio, che perdona tutto. L'inferno non dovrebbe esistere, né si parla di Purgatorio, di suffragi e d'indulgenze per i defunti.
8 - La storia della vera Chiesa fondata da Cristo si chiude con la Pace costantiniana e riprende il suo corso non prima del secolo XX col Concilio Vaticano II, restando bloccata per la durata di circa 1600 anni...,
— in questo lungo intervallo, l'esercizio del triplice potere della Chiesa gerarchica (magistero, santificazione, governo) sarebbe stato abusivo, illegittimo...; e specialmente il Concilio di Trento sarebbe responsabile della paralisi della Chiesa, ostinata nel fissare formule di fede, riti liturgici, norme disciplinari...;
— l'interpretazione della Parola di Dio non è riservata alla Gerarchia, essendo possibile a tutti i fedeli: "la Bibbia s’interpreta da se stessa". Questa libertà di esame nell'esegesi prescinde dal Magistero ecclesiastico, dalla tradizione dei Padri, dalla dottrina dei teologi.

III - RILIEVI
— La S. Sede non ha mai approvato canonicamente il Movimento Neocatecumenale, anche se Giovanni Paolo Il si è degnato di scrivere a mons. J.P. Cordes una lettera privata di encomio e incoraggiamento, fondata sopra la documentazione di alcuni risultati positivi del cammino presentata dal destinatario. "La Mente del santo Padre - leggiamo in una nota pubblicata su Acta Apostolicae Sedis -, nel riconoscere il Cammino Neocatecumenale come valido itinerario di formazione cattolica, non è di dare indicazioni vincolanti agli Ordinari del luogo, ma soltanto di incoraggiarli a considerare con attenzione le Comunità Neocatecumenali, lasciando tuttavia al giudizio degli stessi Ordinari di agire secondo le esigenze pastorali delle singole diocesi".
Abbiamo tutte le ragioni di credere che il Papa non è stato informato degli errori contenuti nelle "catechesi" di Kiko...; oppure, intervenendo, teme di danneggiare spiritualmente molti fedeli in buona fede.
— Sono numerosi e gravi i punti di coincidenza della dottrina di Kiko con la teologia protestante, in antitesi col magistero del Concilio di Trento e la precedente unanime Tradizione cattolica.
— La dottrina sottesa al cammino, le singolarità della prassi liturgica, la legge del segreto e la severa disciplina imposta ai fedeli hanno motivato l'accusa che i Neocatecumenali ritengono che la propria Chiesa sia parallela ed anche superiore a quella Cattolica, sollevando malumori, contese e aperti conflitti, ben noti specialmente a vescovi e parroci.
— L'accentuato proselitismo e forme intimidatorie usate dai Catechisti perché i fedeli non abbandonino il cammino hanno indotto a supporre erroneamente che questo apra l'unica possibile via della salvezza.
— Le cerimonie spettacolari, l'entusiasmo sollevato attraverso la stampa, la radio, la televisione e l'atteggiamento favorevole di membri del Clero, ecc. vanno facendo credere falsamente che nella Chiesa Cattolica non ci siano altre istituzioni, iniziative, forme e metodi di vita e di apostolato altamente benemerite nella difesa della fede e nella propagazione del messaggio evangelico.
— Livellato il sacerdozio dei "presbiteri" a quello dei fedeli semplicemente battezzati, i Catechisti - in pratica - si attribuiscono un'autorità pari e superiore a quella propria dei membri della Gerarchia, scompaginando la struttura della Chiesa Cattolica.
— La pratica della pubblica accusa dei peccati gravi, oltre a ripugnare al naturale istinto del pudore e al diritto di salvare la propria fama, provoca rancori e pettegolezzi, disgregando le famiglie e mettendo in subbuglio le comunità parrocchiali.
— L'autorità che i Catechisti si arrogano nel commentare la Bibbia e dirigere le coscienze, creando un vero clima di terrore, demolisce la già fragile personalità di alcuni fedeli e provoca reazioni che talvolta spingono fino all'apostasia dalla fede.
— L'obbligo di vendere i propri beni e di versare la "decima" procura l'accumulo di ingenti somme di denaro, la cui amministrazione è affidata in modo incontrollabile ai Catechisti, come non si verifica in nessuna associazione sapientemente ordinata.
— Sostenere che l'uomo non può fare il bene e non gli è possibile evitare il male significa negare la libertà umana e la potenza redentrice della Grazia, rendendo impossibile una vera "conversione" e giustificando ogni licenza morale.
— Se, nella conversione del peccatore, la grazia non rigenera l'anima, sì da trasformarla radicalmente rendendola partecipe della natura e della vita di Dio, non si comprende in qual senso Maria Ss.ma sia proclamata dalla Chiesa universale come "la piena di grazia". Quale culto potrebbe meritare se, soprattutto Lei, non fosse stata elevata ad un livello altissimo di amicizia (= affinità) con Dio, sì da poterne diventare la "MADRE " generando Gesù?...
— Per la medesima ragione, non si spiega come anche i Santi possano essere venerati e invocati, se non sono stati profondamente pervasi dalla grazia, e al punto da celebrare - proprio per essa - l'unione trasformante con Dio.
— Rifiutare il Sacrificio eucaristico significa negare alla Chiesa il dovere del supremo atto di culto, quindi sopprimerla come Società eminentemente religiosa.
— Respingere la transustanziazione equivale sottrarre ai fedeli "il Pane vivo disceso dal cielo"; negar loro il conforto e la gioia dell’Amico assolutamente ideale, il più necessario "viatico" per l'eternità; nascondere alla Chiesa l'unico Sole che la riscalda, creando il clima indispensabile per la sua vita.
— La Messa, declassata a semplice "banchetto", espone il Santissimo alle inevitabili profanazioni dovute alla noncuranza dei frammenti del "pane consacrato" e dei suoi avanzi(*). Purtroppo, anche all'abusiva prassi liturgica dei Neocatecumenali deve attribuirsi la responsabilità della "comunione sulla mano", la cui concessione è stata come estorta alla S. Sede, perché contraria alla volontà di Paolo VI, che ne aveva previsto e deplorato le inevitabili conseguenze, negative sotto ogni aspetto.
— Se, oltre alla Chiesa, altre religioni aprissero alle anime vie ordinarie e oggettivamente valide per salvarsi, le Missioni Cattoliche non sarebbero affatto necessarie né meriterebbero la collaborazione spesso eroica dei fedeli.
— L'attività dei Neocatecumenali itineranti, per quanto possa sembrare lodevole, non è neppure paragonabile all'opera dei missionari cattolici che da secoli, avendo rinunziato a tutto, si dedicano all'evangelizzazione del mondo; mentre i discepoli di Kiko si recano all'estero non solo ben provvisti dalle comunità d'origine, ma anche sostenuti dall'amore e dal conforto morale delle rispettive famiglie, contro l'esempio degli Apostoli, che abbandonarono parenti, averi, comodi, ecc., seguendo il Maestro fino al martirio.
— L'erezione di Seminari, ove si preparano candidati al sacerdozio educati secondo gli errori dottrinali di Kiko, potrebbe essere una delle peggiori minacce per la Chiesa di domani.

(*)
Ancora una volta, recentissimamente, nella basilica di S. Giovanni in Laterano, cattedrale del Papa, la sera del 21 ottrobre ’92, durante il rito dell’ordinazione di alcuni diaconi, i Neocatecumenali hanno dimostrato di non curarsi dei frammenti del «pane consacrato» lasciati sparsi sul tavolo, facendo logicamente supporre di non credere nella «presenza reale» di Cristo derivata dalla «presenza reale» di Cristo derivata dalla «transustanziazione».

Conclusione
Sono "eretici" i Neocatecumenali? — Lo sono soltanto coloro che sanno di esserlo e si ostinano a sostenere gli errori sopra elencati. Ma siccome identificarli singolarmente sfugge ad ogni nostra verifica, resta da riprovare soltanto l’eresia in sé quale risulta dalle "catechesi" di Kiko. In concreto, essa costituisce una delle più temibili insidie per la fede, data la potenza organizzativa ed economica del Movimento.
Spetta alla Chiesa il delicato e arduo compito di discernere il "buon grano" dalla "zizzania"; e ciò non solo encomiando il fervore di alcuni, ma altresì liberando l'essenza del "cammino" da tutto l'ingombrante fardello dei pregiudizi d'indole biblica e teologica, storica e liturgica, impliciti nel "cammino" qual è proposto da Kiko e collaboratori.
L'operazione "chirurgica" è necessaria ed urgente perché la Chiesa conservi la propria credibilità e impedisca il moltiplicarsi dei casi di apostasia di quanti, - anche traumatizzati dalla condotta di certi responsabili del Movimento - attendono con impazienza un autorevole intervento della S. Sede.
Ciò è particolarmente necessario per difendere la dignità del Papa, a cui i Neocatecumenali - in buona o cattiva fede - attribuiscono le proprie idee, peggiorando la posizione della Chiesa davanti al mondo.

* * *
I CATTOLICI ESIGONO CHE I NEOCATECUMENALI, ROMPENDO IL LORO SILENZIO, DICHIARINO ESPRESSAMENTE E INEQUIVOCABILMENTE DI:
1° credere nella Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana, non solo carismatica, ma anche gerarchica. Chiesa dei Papi succedutisi da Pietro a Giovanni Paolo Il, e dei Concili ecumenici celebrati, da quello di Nicea al Vaticano Il, rimasto fedele al magistero infallibile del grande Concilio di Trento;
2° credere che in essa il potere - e quindi la gerarchia - si fonda sull'Ordine sacro, che conferisce il sacerdozio ministeriale, essenzialmente distinto da quello comune a tutti i battezzati;
3° credere che il supremo atto del sacerdozio gerarchico è l'offerta del Sacrificio eucaristico, ossia del " Sacrificio del Calvario reso sacramentalmente presente sui nostri altari " (PAOLO VI, Prof. di fede);
4° credere che il Sacrificio eucaristico è condizionato essenzialmente alla transustanziazione, che rende veramente, realmente e sostanzialmente presente Cristo sotto le apparenze del pane e del vino, distintamente consacrati;
5° credere che Gesù s'immola sulla croce e sull'altare per soddisfare la giustizia di Dio, offeso dai nostri peccati, e così redimere il mondo da ogni male, temporale ed eterno;
6° credere che la grazia da Lui meritata rigenera realmente le anime e, mediante l'esercizio delle virtù morali e teologali, dispone alla santità e alla salvezza eterna;
7° credere che la rigenerazione delle anime dipende non soltanto dal battesimo, ma anche dal sacramento della penitenza, nel quale il Sacerdote-Confessore, "nella persona e nel nome di Cristo", rimette i peccati, previa la sincera contrizione del penitente, che promette - e si sforzerà - di emendarsi nella partecipazione alla morte espiatrice e redentrice del Salvatore;
8° credere nell'esistenza del Purgatorio quale condizione necessaria per le anime dei fedeli morti in stato di grazia, ma non ancora pienamente purificati...; e nell'eterna realtà dell'Inferno, morti nell'impenitenza finale.
La misericordia di Dio non esclude, ma suppone il rispetto dell'ordine richiesto dalla sua giustizia.

I NEOCATECUMENALI POSSONO RITENERSI MEMBRI DELLA CHIESA CATTOLICA SOLO A CONDIZIONE DI CONDIVIDERE LA SUA FEDE IN TUTTE E SINGOLE LE VERITÀ ELENCATE; ALTRIMENTI DEVONO RASSEGNARSI AD ESSERNE RESPINTI COME ERETICI, PARTICOLARMENTE PERICOLOSI PERCHÉ SCALTRAMENTE INSERITI E NASCOSTI NEL SUO SENO.

"LO SPIRITO DICHIARA APERTAMENTE CHE NEGLI ULTIMI TEMPI ALCUNI SI ALLONTANERANNO DALLA FEDE, DANDO RETTA A SPIRITI MENZOGNERI E A DOTTRINE DIABOLICHE".

6 commenti:

  1. Ma allora anche CL è eretico e per quanto riguarda l'Azione Cattolica, non è che si sia mai distinta come movimento edificante se non per le iniziative a livello diocesano, ma solo in quanto è curiale, "longa manus" della Chiesa stessa, ed è stato, nel tempo, più politicizzato che evangelico, diciamocelo chiaro.
    Prendere come garanti frasi di K.Barth non mi pare il caso, è un controsenso.
    I neocatecumenali sono molto al limite, si sapeva, ma mi chiedo se non sia il caso di annoverare (molto più tragicamente) tanti preti '68ini che hanno creato a un sacco di problemi che ci troviamo tra le mani ora.

    RispondiElimina
  2. Dire al limite mi sembra riduttivo, comunque tutti i movimenti "carsimatici", purtroppo anche AC, sono ecumenici e protestantizzati sono solo il frutto del CVII, se è dai frutti che si renderà manifesto lo Spirito....
    Chi più chi meno introducono falsità nella Chiesa Cattolica.
    CVCRCI

    RispondiElimina
  3. IL GIORNO DEL SIGNORE

    Nessun vivente s’illuda
    di sfuggire il giorno del Signore
    perché il giorno dell’ira
    sta mietendo senza posa…

    in quest’epoca in cui l’uomo
    voltate le spalle a Dio
    viene lasciato in balìa
    del suo perverso volere…

    perché attraverso le strade
    seducenti di questo mondo
    e scoscese di questa chiesa
    finisca tra gli artigli del male.

    E se questi nostri giorni,
    in cui le poche anime vive
    invidiano i morti,
    non fossero abbreviati
    per amore degli eletti
    nessuno scamperebbe…

    alla fauci di Satana.

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  4. Le citazioni sarebbe meglio farle della Parola di Dio, del Magistero e dei Santi della sua Chiesa.
    Il resto sono riflessioni di poveri uomini, di cui comunque sarebbe sempre il caso di mettere la fonte d'origine.

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  5. Per il primo anonimo:
    se il CN è palesemente eretico, come si ascolta anche da QUESTO TERRIBILE VIDEO, non significa che lo debbano essere necessariamente anche gli altri movimenti ecclesiali, nonostante che tutti - ormai anche AC - presentino forti infestazioni moderniste e filo protestanti, mutuate dalla mentalità postconciliare.
    E comunque, frasi di Barth o no, il punto è che mai tante eresie sono state sparate tutte insieme dentro un solo movimento interno alla Chiesa, come è avvenuto e continua ad avvenire nel Cammino Neocatecumenale, che è assolutamente una fotocopia della dottrina luterana, basata su gravissimi presupposti giudaici, presi dal maledetto Talmud e dalla diabolica Kabbalah.

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  6. Il segretismo, le sette, l'iniziazione, il dire e non dire, il cammino degli eletti, essere meglio di un altro, essere neo o post, tradizionalista o progressista, spartirsi i poteri, realizzare lobby di pressione ecc.tutto questo è già "male" ed "eretico".
    Dio e per tutti e non per pochi.

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