PROFEZIA DI FATIMA SULLA DEMOLIZIONE DELLA CHIESA E DEL PAPATO
L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
La grande apostasia nella Religione
della Verità, ha per inevitabile esito il gran caos morale e sociale a
livello globale. Non è forse ciò che si delinea per il futuro di un
mondo in mano a corrotti, atei e folli?
Alcune voci di quanti sono invischiati a
fondo in tali guai già cominciano a dichiararlo pubblicamente, come ha
fatto, per esempio Tony Blair sugli interventi degli alleati NATO: «l’intervento
occidentale per liberare la Libia da Gheddafi assassinandolo, è stata
una catastrofe; il minacciato intervento in Siria per rovesciare Assad è
ancora peggio; l’idea di cacciare dei dittatori laici s’è rivelata
cattiva, dato l’emergere distorcente di un Islam estremo così ostile
alla modernità, da configurare il più grosso pericolo alla sicurezza
globale del 21° secolo».
Ma i disastri non sono solo questi. Sarà
necessario ricordare che tutto quanto colpisce la sfera più alta della
vita umana – la spirituale – contamina tutto il resto? Il peggiore
devastazione nel piano spirituale imperversa sempre più in un Vaticano
occupato da allegri demolitori ecumenisti della Chiesa di Dio. Proprio
della grande apostasia «cattolica» si tratta: sì, apostasia dalla
Religione rivelata.
Infatti già Papa Pio XI insegnava: “Dove,
sotto l’apparenza di bene, si cela più facilmente l’inganno, è quando
si tratta di promuovere l’unità (ecumenista) fra tutti i cristiani… i
seguaci di siffatta teoria, non soltanto sono nell’inganno e
nell’errore, ma ripudiano la vera religione depravandone il concetto e
svoltano passo passo verso il naturalismo e l’ateismo; donde chiaramente
consegue che quanti aderiscono ai fautori di tali teorie e tentativi si allontanano del tutto dalla religione rivelata da Dio.”
Siamo alle promozioni ecumeniste della setta conciliare oggi accelerate da Bergoglio.
Ora. se il Cristianesimo racchiude la
verità completa sull’uomo, come crediamo, la storia deve avere un senso
cristiano anche nei suoi disastri, ossia suscitare la consapevolezza che
c’è un disegno soprannaturale sovrapposto all’ordine naturale, rovinato
dagli uomini, sempre che sia in questione il fine ultimo dell’essere
umano.
Ciò riguarda la società infettata
dall’inizio da ribellioni e rivoluzioni continue contro lo stesso ordine
naturale e divino che precede e condiziona la vita terrena; la
rivoluzione intesa come volontà umana che si ritiene libera d’invertire
questo senso e ordine. Lo fa col nuovo «cogito» per cui il creato va
liberato dai suoi moti assassini – terremoti, malattie, sicità,
tempeste. Ora, se Dio può farlo, ma non lo vuole non è buono; se lo
vuole fare, ma non può, non è Dio! Ecco che sarebbe la mente dell’uomo a
dover impegnarsi in tale liberazione del mondo e di sé stessa.
Siamo al sofisma moderno alla radice dell’ateismo “teologico”
sviluppatosi nei tempi di Voltaire e compagni in cosiderazione del gran
terremoto di Lisbona del 1755 nella festa d’OgniSanti, ancora
testimoniato dalla chiesa sventrata del Convento do Carmo.
Bastava ieri, come basta oggi, saper
rispondere cristianamente alla questione atavica sul dolore e sulla
morte, “prova” di questa vita non sempre dovuta ai cataclismi, ma che
non li esclude.
Piuttosto ci deve far pensare quanto viene dagli stessi uomini.
È in questo piano che operò e opera
l’intervento divino per frenare i deliramenti umani, intenti a cambiare
la natura delle cose e della società invece che la coscienza dell’uomo
dal suo interno.
L’illusione dei successivi «cogito»
filosofici è lievitata pericolosamente nei tempi dei progressi moderni
al punto di partorire il deliramento della “morte di Dio”; deliramento
“religioso” amantato da filosofia atea e sviluppatosi come scienza
insuperabile.
Basta ricordare le visioni degli ultimi Papi e in speciale quella di San Pio X nella «E Supremi»: “… si
deve pur temere che questa perversione degli animi sia una specie di
assaggio e quasi un anticipo dei mali che sono previsti per la fine dei
tempi; e che “il figlio della perdizione”, di cui parla l’Apostolo, non
calchi già queste terre. Con somma audacia, con tanto furore è ovunque
aggredita la pietà religiosa, sono contestati i dogmi della fede
rivelata, si tenta ostinatamente di sopprimere e cancellare ogni
rapporto che intercorre tra l’uomo e Dio! E invero, con un atteggiamento
che secondo lo stesso Apostolo è proprio dell’“Anticristo”, l’uomo, con
inaudita temerità, prese il posto di Dio, elevandosi “al di sopra di
tutto ciò che porta il nome di Dio”; fino al punto che, pur non potendo
estinguere completamente in sé la nozione di Dio, rifiuta tuttavia la
Sua maestà, e dedica a se stesso, come un tempio, questo mondo visibile e
si offre all’adorazione degli altri. “Siede nel tempio di Dio
ostentando se stesso come se fosse Dio”. (E Supremi Apostolatus, 4.10.1903).
Allora, mancava soltanto “liquidare”
l’Idea cristiana con l’autorità che rappresenta Dio in terra per
arrivare ai più evoluti frutti di un mirabile nuovo «ordine mondiale»,
nato con l’illuminismo!
Tali nuove idee utopiche si sono
dimostrate nefaste attraverso interminabili guerre internazionali e
delitti nel piano della sacralità della vita umana con le rotture e
aborti nel piano famigliare.
Eppure il biasimo pubblico che si è sentito perfino da parte di prelati, come Ratzinger, Benedetto 16ª, ad Auschwitz: – dove eri nascosto in quei giorni? Un biasimo rivolto a Dio!
Eccoci al nostro tema: per evitare di
arrivare a tale mentalità nello stesso ambito del Cattolicesimo era
richiesto un grande intervento soprannaturale che sanasse le storture
letali di un nuovo disordine religioso crescente a livelli mai visti.
Solo Dio, che sa e vuole salvare gli uomini poteva suscitare
l’intervento profetico che portasse gli uomini alla conversione.
La profezia di Fatima ha parte in quest’intervento?
Il Cristianesimo è la religione dell’intervento divino nella polis terrena
attraverso la mediazione redentrice di Gesù Cristo, che dopo la Sua
ascenzione ha lasciato la Chiesa per rappreserntarLo.
Il Suo Vicario avrebbe quindi fatto la
politica nel suo più alto senso, quello di Cristo, per il bene
dell’intera umanità. Sarebbe, però, per questa ragione, il bersaglio
finale della rivoluzione “metafisica” che intendeva “liquidare” il
Cristianesimo e l’autorità che rappresenta Dio in terra, per produrre i
suoi frutti d’apostasia.
Ormai si tratta di un tragico corso
storico vissuto dalle ultime generazioni di un’umanità sempre più allo
sbando civile e religioso. E oggi sappiamo che il Segreto di Fatima
tratta proprio di questo.
Il noto mariologo padre Gabriele Roschini colloca così la questione di fede: «E’ discusso se nella mediazione mariana, oltre la causalità morale (quella d’intercessione), sia da ammettere pure la causalità fisica strumentale [quella d'intervenzione?] («Dizionario di Mariologia»,
Studium, Roma, 1961, pagina 349; EC, volume XIII, pagina 576). Non è
quindi idea senza base dire che la politica del bene della «polis» universale è quella del Messaggio di Fatima.
Per attuarla la Madonna, alla vigilia della rivoluzione bolscevica, ha affidato ai tre pastorelli di Fatima il «segreto» che avvertiva degli «errori sparsi dalla Russia»
e dei pericoli immani per gli uomini, se essi non fossero tornati alla
retta via. Dopo la rovinosa Prima Guerra Mondiale, sarebbe venuta «l’altra guerra peggiore».
Se nemmeno dopo questa il mondo rivedesse le sue vie, ci sarebbe un
terzo flagello, più devastante delle guerre, talmente subdolo da
rimanere segreto e quindi incomprensibile per lungo tempo a quanti
dimenticano la visione cattolica per cui niente può essere più letale
per l’umanità che la «soppressione» del Pastore della Chiesa di Dio con la conseguente apostasia universale.
A questo punto si può negare la necessità dell’intervento divino nella
vita umana in terra? Nella Rivelazione esso è avvenuto attraverso la
partecipazione di Maria, il che ha portato i padri e i santi della
Chiesa a parlare della sua continuazione negli ultimi tempi. Siamo alla
questione centrale del Segreto riguardante una persecuzione politica
inaudita in seguito al «grande segno che Dio vi dà che sta per
castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della
fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre». Era profetizzata la «soppressione» del “Pastore colpito”,
equivalente al ritiro del potere divino per un tempo? Oggi lo sappiamo
perché una volta “tolto di mezzo” il potere che faceva ostacolo agli
errori del mondo, esso sarebbe avviato a un disastro politico peggiore
delle grandi guerre. Infatti, perseguitando l’ordine naturale e divino
in terra il mondo, in nome della libertà, si fa svanire l’amore al bene e
alla verità che regge ogni società umana: il mondo privo dall’autorità
della legge divina è irretito da errori e da delitti. Il mistero del
terzo segreto si rende chiaro solo alla luce di questa “liquidazione”
dell’autorità religiosa che causa la grande apostasia.
L’evento di Fatima è l’atteso “intervento” di Maria
L’attenzione di Maria all’operato del Papa («katéchon»), che
nel 1917 non era più l’intrepido san Pio X, ma il diplomatico Benedetto
XV. Quest’ultimo aveva il gran merito d’essere legato proprio a quella
verità di fede che la Chiesa tardava a proclamare: la mediazione
universale di Maria, allacciata per forza anche alle Sue apparizioni
negli ultimi tempi.
Papa Benedetto XV diceva nel Discorso «E’ pur troppo vero» (24 dicembre 1915), «Ella è l’aurora pacis rutilans fra le tenebre del mondo sconvolto … Ella è Colei che, sempre intervenuta a scampo della gemente umanità nell’ora del pericolo, più celere precorrerà ora al nostro dimandare, Madre a tanti orfani, Avvocata in così tremenda rovina».
L’appello papale è del 5 maggio 1917. La
risposta della Madre di Dio è venuta il 13 maggio 1917 a Fatima, con un
messaggio per la pace e la conversione del mondo alla Fede rivelata da
Dio.
Come si è visto, però, non è stata dovutamente accolta e non vi è stata pace nel mondo.
Così, da quando anche la terza parte del
«segreto» – che sarebbe più chiara nel 1960 – fu censurata da Giovanni
23, divenne possibile inoculare nelle anime le idee ecumeniste in nome
della Chiesa e del Papa. Ma poiché questa falsa evangelizzazione
corrompe la Religione rivelata, con ciò allontana del tutto da Dio”.
Un «papa ecumenista», un vicario di
Cristo che allontana da Dio e promuove la sconversione a Cristo? Non
esiste; non è papa. Il vero Papa si lascerebbe sparare prima di
permettere l’allontanamento dei popoli dalla Religione rivelata con
l’idea che tutte le religioni sono parimenti buone e uguali.
Ecco la necessità di capire la visione
del Terzo Segreto, dell’eccidio del Papato cattolico che, come il
Messaggio di Fatima, chiama alle vere conversioni.
Nel 1960 già si capiva che Giovanni 23
avrebbe operato con idee ecumeniste avverse alla Profezia «di sciagure»
della Madonna di Fatima, che ha voluto censurare.
Tale manipolazione della verità è continuata con gli altri «papi conciliari» e già si prevede che sarà accentuata con Bergoglio.
Ecco che solo giungendo alla chiarezza
di questa realtà, dell’eliminazione» per un tempo del Papa cattolico, si
può intraprendere una vera resistenza alla falsa chiesa ecumenista del
falso papa e con preghiere e testimonianze operare affinché il Vaticano
conciliare sia esorcizzato per il ritorno del Papa cattolico, il Vicario
di Gesù Redentore, che solo può salvare!
articolo molto bello e condivisibile in molti punti,ma io continuo a chiedermi,non con intento polemico,ma per capire:se veramente gli ultimi papi non sono papi,(e capisco che si possa pensarlo dati i comportamenti),e i cardinali attuali sono stati tutti elevati alla porpora da loro,quindi conseguentemente non sono cardinali,chi lo eleggerebbe il nuovo Papa santo ?Stesso discorso per vescovi e sacerdoti:che certezza avremmo sulle loro ordinazioni e quindi sulla validità dei Sacramenti?Può Dio aver abbandonato la Chiesa fino a questo punto?Aver punito fino a ciò tanti fedeli peccatori certo,ma non più di tanti del passato,quando promette "sono con voi ogni giorno..."?Potreste cortesemente rispondere?
RispondiEliminaGent. Murmex,
RispondiEliminacol permesso ,supposto, di Gianluca ed Annarita, che ne sanno ben più di me !
IPOTESI:
viene una grande punizione per l'umanità.La chiesa vaticana post-conciliare si scinde in pro-papa e resistenti a questo.Rimangono dei cardinali sgomenti, non massoni, per quanto succede o è successo, che si radunano ed eleggono altro papa (uno vero).
Oppure erano massoni e si convertono, veda lei !
Le ipotesi possono essere anche altre, ma non poniamo limiti alla Potenza di Dio !Lui saprà di certo come fare per risolvere il problema della vacanza. In giro nel mondo ci sono vescovi e cardinali che sono molto sinceramente preoccupati e sapranno essere "risvegliati" al momento opportuno.
L'importante è che la schiera di quelli ancora cattolici, che riconoscono l'eresia attuale (quindi anche dei "papi" modernisti) gridino al Signore la loro angoscia.
"Signore Gesù, vieni presto, aiutaci, aiuta la Tua Chiesa sofferente !"
Sempre nella storia, l'uomo da solo non può fare nulla, ma basta che un po' di uomini si radunino e chiedano al Signore di intervenire e Lui fa il resto che non sarebbe possibile all'uomo.
Maria ha detto "Sì" e con il suo sì di creatura umana, il Signore ha fatto il resto ,cioè la Redenzione tutta.
Basta darsi la disponibilità e lo Spirito Santo agisce...
grazie per la risposta,molto in essa è vero,però il problema è questo:se gli attuali cardinali (e a cascata vescovi e sacerdoti)sono stati elevati alla porpora da antipapi,ovviamente non possiamo considerarli veri cardinali,per quanto potrebbero essere nel loro intimo persone buone e (,alcuni ci sono anche )coraggiose nel non farsi prone al disastro.Come potrebbero quindi eleggere il Papa santo?A meno che questo Papa provenisse dalle file della FSSPX (se ovviamente questa non cederà alle sirene conciliari abiurando anche un solo iota della Fede):siamo infatti sicuri della aderenza totale alla Fede di Mons.Lefebvre,alla sua non apostasia e quindi che i vescovi da lui consacrati fanno parte della successione apostolica,e riuniti a Roma,potrebbero eleggere il Papa.Staremo a vedere,comunque mi pare che anche don Nitoglia e mons.Williamson ,pur senza stracciarsi le vesti,considerino infondata l'ipotesi del sedevacantismo (anche se argomenti a favore,quali quelli qui postati,paiono esserci,ed effettivamente sarebbe una soluzione che toglierebbe tanti problemi
EliminaDon Nitoglia era insieme ad altri che uscirono dalla FSPPX poichè in quella sede si continuava a rimenare la storia del " papa sì ma non si obbedisce". [E' un modo di agire totalmente fuori logica e fuori dal cattolicesimo:infatti si definisce gallicanesimo]. Poi per ragioni sue, si riconvertì alla rimenata ma non rientrò nella FSPPX. Mons Williamson è stato troppo inserito nella FSPPX per avere il coraggio di dichiarare la sede vacante. Ora cos'è ? nè carne nè pesce, ma verdurina mista...
RispondiEliminaMons Lefebvre e mons. De Castro Mayer (il cui allievo è Arai Daniele) furono gli unici vescovi di coraggio che parlarono contro le apostasie conciliari.
Sono morti entrambi, ma Lefebvre avvisava negli utlimi tempi suoi che bisognava avvertire piano piano i fedeli che la sede era vacante, poichè si era convinto dei segni.
Fellay che fu eletto dopo, non proseguì la linea di Lefebvre ma si rivolse a Roma per cercare un "accordo" secondo le manovre del Greece (associazione predisposta per il riavvicinamento ed inglobamento della fraternità).
Sappiamo cosa è successo: l'elezione di Bergoglio è un tal pugno nello stomaco di tutti quelli che si sentono cattolici, che Fellay tace e non propone + un accordo che farebbe saltare i nervi alle comunità lefebvriane; ma il problema resta e nessuno osa tornare al dubbio di sede vacante per ragioni "politiche" e di gestione amministrativa (soldi...poichè stare fuori dalla chiesa ufficiale, costa caro).
Cosa vogliamo attendere noi cattolici? Che qualche vescovo della fraternità si svegli ?
Secondo il mio parere quando si sveglieranno si sveglieranno tutti insieme ,sia della fraternità, sia fuori, per le dimensioni epocali del disastro !
a me consta che mons Lefebvre non aderì al sedevacantismo considerando questa ipotesi (non dimentichiamo che siamo nel campo delle ipotesi,ci sono pro e contro in ognuna,e non dimostrazioni inconfutabili) anche se non del tutto inverosimile,gravemente imprudente.Fonte unavox. comunque sto cercando di approfondire
EliminaQuando Lefebvre, in discorso pubblico, parla della scomunica ricevuta, accenna chiaramente che è scomunica invalida poichè proferita da uno che sarebbe lui scomunicato (il papa).
RispondiEliminaComa fa un papa-vero ad essere scomunicato , ovvero eretico ? Ovvio che un papa eretico, come sempre la Chiesa ha annunciato, NON PUO' ESSERE PAPA ovvero va dismesso subito della sua autorità.
Ma Lefebvre aveva grande paura a dichiarare questo poichè era un vescovo solo. Soltanto verso la sua fine, ripeto, intendeva dichiararlo. Dopo, si è taciuto tutto per mantenere i fedeli nell'ignoranza.
Lefebvre sperava fino ad un certo tempo, che la Chiesa romana ritornasse sui suoi passi. Quando si rese conto, e la scomunica [peraltro invalida poichè lanciata in modo non canonico-data la crassa ignoranza di Woityla-] lo convalidò, che nessun ritorno alla dottrina ed al Magistero tradizionale fosse possibile, cominciò a ricredersi.
Ma ormai aveva allontanato mons Guerard des Lauriers dalla comunità (altro errore di Lefebvre!).
Unavox non è affatto fonte imparziale, attenzione ! Andare a cercare piuttosto su Agere Contra o Radio Spada,se si trovano cronistorie del periodo.
CON PAPA FRANCESCO NULLA SARA' COME PRIMA.
RispondiEliminaFermatevi, fate un respiro profondo, calmatevi e fatevene una ragione.
Entrando nel merito dello scambio di opinioni tra murmex e Mardunolbo, citerei un solo brano di una lettera di Mons. Marcel Lefebvre Saint Michel en Brenne, 29 gennaio 1990 (siamo perciò circa un anno prima della sua morte, avvenuta nel marzo del 1991). Qua egli, pur nel quadro del giudizio su pontefici e chiesa conciliari e post-conciliari, che conosciamo, parla chiaramente di “papa attuale”, che striderebbe pertanto, mi pare, con sue eventuali idee sedevacantiste, in questa sede adombrate da altri.
RispondiElimina“Il PAPA ATTUALE e questi vescovi non trasmettono più Nostro Signore Gesù Cristo, ma una religiosità sentimentale, superficiale, carismatica, in cui generalmente non scorre più la vera grazia dello Spirito Santo”.
tutta la sua lettera a questo indirizzo:
http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=674:cosa-e-necessario-per-la-continuazione-della-chiesa-cattolica&catid=64&Itemid=81
Da ricordare anche la famosa lettera di appena due anni prima (1988) proprio all’allora pontefice Giovanni Paolo II, cosa che evidentemente fa pensare che mons Lefebvre mai abbia veramente pensato alla percorribilità della tesi sedevacantista, a conferma di ciò che è stato riportato in più occasioni.
ecco l'inizio di quella missiva:
“SANTISSIMO PADRE,
i colloqui e gli incontri col Cardinale Ratzinger e i suoi collaboratori, benché abbiano avuto luogo in un’atmosfera di cortesia e di carità, ci hanno convinto che il momento di una collaborazione franca ed efficace non sia ancora arrivato.(…)”
tutta la lettera può essere letta qua:
http://www.unavox.it/Documenti/Doc0396_Lettera_Mons-Lefebvre_a_Giovanni_Paolo_II_2.6.1988.html
Ah, certo, secondo anonimi ,sempre nascosti per poter lanciare meglio le loro pietre, la lettera di Lefebvre, ufficiale, al papa, doveva cominciare così:
RispondiElimina"Egregio Woityla, denominato papa Giovanni Paolo II, pur condividendo la generale affermazione della sua autorità, mi ritengo dispensato dall'obbedire a Lei che continua ad inviare messaggi contrastanti con la dottrina cattolica di sempre. E lo fa in modo così manifestamente ostinato da sembrare eretico, ma non oso pensarlo !.........ecc.ecc."
Quale illuminazione eccelsa arriva da un anonimo che sa come ci si rivolge in una lettera ufficiale se si volesse manifestare soltanto un'idea di vacanza papale !
Non ho sottomano invece quanto disse ai fedeli dopo la supposta scomunica ,rigettata al mittente, ma basta tornare indietro nel blog , con pazienza e si trova il passo preciso.
Ciò per stroncare, come dicevo i furbi anonimi che cercano di seminare confusione e dubbi, come se non ce ne fossero già abbastanza...
Lefebvre esprime nel 1979 i suoi dubbi nel bollettino Cor Unum: "Come un successore di Pietro ha potuto, in così poco tempo, causare più danni alla Chiesa che la Rivoluzione dell' ' 89? (... ). Abbiamo veramente un papa oppure un intruso seduto sulla cattedra di Pietro? Beati coloro che sono vissuti e che sono morti senza doversi porre una simile questione!".
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